BRASILE, Belo Horizonte, iniziative di Rosetta Brambilla - avsi
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- Wemerson<br />
Mi chiamo Wemerson, ho 21 anni ed ora lavoro nell’Opera. Avevo 3 anni, quando la<br />
mia mamma è riuscita ad iscrivermi all’asilo. Si era appena separata da mio papà e<br />
si è vista sola con quattro bambini <strong>di</strong> cui prendersi cura, mia sorella Daiane era nata<br />
da poco. Io ero un bambino che piangeva molto ed avevo molti problemi.<br />
Anche se piccolo, mi sentivo solo ed abbandonato, sognavo un padre vicino su cui<br />
poter contare. Mio papà nel separarsi dalla mia mamma, si è separato anche da noi<br />
figli. Sola e con quattro figli da mantenere, mia mamma aveva bisogno <strong>di</strong> lavorare e<br />
quando è riuscita ad iscrivere me e mia sorella in asilo, è stata la nostra salvezza.<br />
L’ incontro con persone come Silvana e <strong>Rosetta</strong>, mi ha fatto sperimentare l’amore e<br />
l’affetto che il mio cuore tanto desiderava. Persone che non erano nemmeno miei<br />
parenti, mi guardavano e mi amavano nel modo in cui desideravo facesse mio<br />
padre. Sono cresciuto in quest’ambiente accogliente che mi ha aiutato a <strong>di</strong>ventare<br />
la persona che sono ora. Ho un temperamento <strong>di</strong>fficile, ma sono pienamente<br />
cosciente dell’importanza <strong>di</strong> queste persone nella mia vita.<br />
molte cose <strong>di</strong> questa professione.<br />
Ho fatto molti incontri lungo questo cammino e<br />
tutti hanno avuto un ruolo decisivo nella mia<br />
vita. Educatori come Neide, Vanda, Alírio,<br />
suor Eliane, Cleuza sono stati fondamentali<br />
per la mia crescita.<br />
L’ incontro con il professor Cleber mi ha<br />
aiutato a livello professionale. Ho cominciato<br />
come alunno nel laboratorio <strong>di</strong> falegnameria e,<br />
con il passare del tempo, lui mi ha insegnato<br />
Ho iniziato a lavorare nell’Opera, prima occupandomi della manutenzione e poi<br />
come aiutante <strong>di</strong> una persona che ha significato molto per me. Ho incontrato in<br />
Anderson, il padre che tanto desideravo. Per una sua richiesta sono stato assunto<br />
dall’Opera. Con il lavoro sono <strong>di</strong>ventato più responsabile e mi sono sentito più<br />
degno. Anderson è morto improvvisamente in un modo molto violento. È stato un<br />
grande shock e per un certo periodo mi sono risentito orfano. Gli amici dell’Opera<br />
mi hanno aiutato e mi hanno sostenuto nel vivere questo momento.<br />
Ancora devo imparare molto, ma so che molto <strong>di</strong> quello che sono adesso lo devo a<br />
tutte le persone che ho incontrato in questo luogo meraviglioso. E vedo in <strong>Rosetta</strong><br />
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