PDF (Acque reflue e sanse umide si trasformano in compost)
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Oliveto ECOLOGIA<br />
<strong>Acque</strong> <strong>reflue</strong> e <strong>sanse</strong><br />
<strong>umide</strong> <strong>si</strong> <strong>trasformano</strong><br />
<strong>in</strong> <strong>compost</strong><br />
Procedure per la realizzazione del prodotto e caratteristiche di fertilità.<br />
I risultati di oltre un decennio di sperimentazione. Ma la legge<br />
non <strong>in</strong>clude i reflui fra i rifiuti <strong>compost</strong>abili non pericolo<strong>si</strong><br />
DI GIOVANNI DE STEFANO - RITA ANGELA BERNARDO - VITO SCIANCALEPORE<br />
Dipartimento di scienze e tecnologie agro-alimentari ambientali e microbiologiche (Distaam) - Univer<strong>si</strong>tà del Molise - Campobasso<br />
agronomica delle<br />
acque di vegetazione e di scari-<br />
L’utilizzazione<br />
chi dei frantoi oleari è oggi<br />
consentita dalla legge n. 574 dell’11 novembre<br />
1996. All’art. 1 recita che… “le<br />
acque di vegetazione re<strong>si</strong>duate dalla lavorazione<br />
meccanica delle olive che non<br />
hanno subito alcun trattamento né ricevuto<br />
alcun additivo, ad eccezione delle acque<br />
per la diluizione della pasta ovvero<br />
per la lavatura degli impianti, possono essere<br />
oggetto di utilizzazione agronomica<br />
attraverso lo spandimento controllato su<br />
terreni adibiti ad uso agricolo”.<br />
Questa utilizzazione apporta al terreno,<br />
<strong>in</strong> ogni caso, un certo grado di tos<strong>si</strong>cità,<br />
peraltro avvertito dalla stessa legge (art.<br />
2), allorquando stabilisce il limite mas<strong>si</strong>mo<br />
di accettabilità di 50 m3 per ettaro per<br />
le acque provenienti da impianti di estrazione<br />
discont<strong>in</strong>ua e di 80 m3 per ettaro<br />
per le acque provenienti da impianti di<br />
estrazione cont<strong>in</strong>ua mediante decanter a<br />
tre fa<strong>si</strong>. La legge consente, <strong>in</strong>oltre, l’utilizzazione<br />
delle <strong>sanse</strong> <strong>umide</strong> “come ammendante<br />
<strong>in</strong> deroga alle caratteristiche<br />
stabilite dalla legge del 19 ottobre 1984<br />
n. 748 e succes<strong>si</strong>ve modificazioni”.<br />
Pertanto, attualmente, l’utilizzazione dei<br />
reflui oleari secondo le norme oggi <strong>in</strong> vigore,<br />
da un lato apporta al terreno agricolo un<br />
certo grado di tos<strong>si</strong>cità, derivante dalle acque<br />
di vegetazione (A.V.) e dall’altro lato<br />
distribuisce sul terreno un ammendante che<br />
non ha i requi<strong>si</strong>ti di fertilità stabiliti, peraltro,<br />
dalla richiamata legge n. 748 del 1984.<br />
20•OlivoeOlio n. 3/2006<br />
A fronte di questa realtà, <strong>si</strong>n dalla campagna<br />
olearia 1992/93, abbiamo suggerito un<br />
metodo di utilizzazione ecologica dei reflui<br />
oleari, ovviando agli <strong>in</strong>convenienti sopra riportati,<br />
trasformando i reflui oleari (2 a fase),<br />
provenienti dall’estrazione cont<strong>in</strong>ua<br />
mediante decanter a due fa<strong>si</strong>, <strong>in</strong> <strong>compost</strong>.<br />
Un metodo alternativo<br />
In questa nota, dopo oltre un decennio di<br />
sperimentazione <strong>in</strong> merito, sono riportate<br />
le procedure eseguite per la realizzazione<br />
del <strong>compost</strong> e sono esam<strong>in</strong>ate le caratteristiche<br />
di fertilità del prodotto ottenuto.<br />
Il lavoro s’è reso necessario al f<strong>in</strong>e di fornire<br />
<strong>in</strong>dicazioni utili per <strong>in</strong>serire il refluo<br />
oleario, proveniente dall’estrazione cont<strong>in</strong>ua<br />
mediante decanter a due fa<strong>si</strong>, tra “i rifiuti<br />
<strong>compost</strong>abili non pericolo<strong>si</strong>” derivanti<br />
da attività agro-<strong>in</strong>dustriali, così come discipl<strong>in</strong>ato<br />
dal D.M. del 5 febbraio 1998 sulla<br />
“Individuazione dei rifiuti non pericolo<strong>si</strong><br />
sottoposti alle procedure<br />
semplificate<br />
di recupero ai sen<strong>si</strong><br />
degli artt. 31 e 33<br />
del D.Lgs 5 febbraio<br />
1997 n. 22”.<br />
Due<br />
tecnologie<br />
L’<strong>in</strong>troduzione dei<br />
decanter a due fa<strong>si</strong>,<br />
appar<strong>si</strong> per la prima<br />
volta nella campa-<br />
gna olearia 1992-93, suggerì <strong>si</strong>n d’allora<br />
una soluzione tecnologica <strong>in</strong>novativa non<br />
solo a difesa della qualità dell’olio estratto,<br />
ma anche a difesa dell’ambiente mediante<br />
trasformazione dell’unico scarto della lavorazione<br />
(2 a fase, cioè sansa + acqua di<br />
vegetazione) <strong>in</strong> un ammendante agricolo<br />
(<strong>compost</strong>), realizzando, qu<strong>in</strong>di, per la prima<br />
volta, la lavorazione “a ciclo chiuso”<br />
delle olive da olio.<br />
Con riferimento alla sperimentazione realizzata<br />
a livello <strong>in</strong>dustriale ogni anno a<br />
partire dalla campagna olearia 1992/93, e<br />
tralasciando i risultati analitici sulla qualità<br />
dell’olio (1 a fase) sempre risultata superiore<br />
a quella dell’olio della stessa varietà<br />
d’olive, ma proveniente dall’estrazione<br />
cont<strong>in</strong>ua mediante decanter a 3 fa<strong>si</strong> qui di<br />
seguito, <strong>si</strong> riferisce sul <strong>compost</strong>aggio effettuato<br />
presso le aziende olearie.<br />
Compostaggio con <strong>si</strong>stema aperto a cumuli<br />
rivoltati, con ventilazione naturale.
Il <strong>si</strong>stema tecnologico per il <strong>compost</strong>aggio<br />
dei reflui oleari, effettuato nelle diverse<br />
prove, è piuttosto semplice, grazie<br />
alle caratteristiche del materiale di partenza<br />
(refluo oleario) che offre la pos<strong>si</strong>bilità<br />
di effettuare un processo semplificato<br />
e di breve durata, comunque non oltre<br />
un’annata agraria.<br />
Il <strong>compost</strong>aggio è stato effettuato utilizzando<br />
due tecnologie: il <strong>si</strong>stema aperto a<br />
cumuli rivoltati, con ventilazione naturale<br />
(foto 1) e il <strong>si</strong>stema al coperto (<strong>in</strong> ambiente<br />
protetto), sempre a cumuli rivoltati<br />
e a ventilazione naturale.<br />
Sistema aperto<br />
Il primo di questi due <strong>si</strong>stemi è stato<br />
quello più utilizzato, data la sua estrema<br />
semplicità, la sua economicità e la sua<br />
peculiare attitud<strong>in</strong>e al <strong>compost</strong>aggio di<br />
matrici a bassa fermentescibilità. Il <strong>si</strong>stema<br />
con<strong>si</strong>ste essenzialmente nella distribuzione<br />
dei reflui oleari su una piattaforma,<br />
<strong>si</strong>stemando la massa <strong>in</strong> cumuli a sezione<br />
trapezoidale, con ba<strong>si</strong> maggiore e<br />
m<strong>in</strong>ore rispettivamente di 3 e 2 metri ed<br />
altezza di 1,80 metri circa. Questi cumuli<br />
sono periodicamente rivoltati per mezzo<br />
di pale meccaniche (foto 2) ad <strong>in</strong>tervallo<br />
di tempo di 7-10 giorni f<strong>in</strong>o al term<strong>in</strong>e<br />
del processo di <strong>compost</strong>aggio della<br />
durata di circa 180 giorni, a seconda delle<br />
condizioni atmosferiche, <strong>in</strong> particolare<br />
delle precipitazioni di pioggia nel corso<br />
del <strong>compost</strong>aggio.<br />
Durante il rivoltamento è as<strong>si</strong>curato il ricambio<br />
dell’aria all’<strong>in</strong>terno del cumulo<br />
grazie alla poro<strong>si</strong>tà del refluo oleario e<br />
alle correnti d’aria che <strong>si</strong> formano. Il rivoltamento,<br />
<strong>in</strong>oltre, determ<strong>in</strong>a la disgregazione<br />
delle zolle presenti nel refluo, <strong>in</strong><br />
modo da renderle maggiormente acces<strong>si</strong>bili<br />
all’attacco microbico e permette il<br />
I cumuli sono periodicamente rivoltati<br />
per mezzo di pale meccaniche.<br />
rimescolamento del materiale superficiale<br />
con quello <strong>in</strong>terno, determ<strong>in</strong>ando<br />
un’omogeneizzazione sempre più sp<strong>in</strong>ta<br />
del refluo durante il processo di <strong>compost</strong>aggio.<br />
L’operazione del rivoltamento facilita,<br />
altresì, il rilascio del calore accumulato,<br />
del vapore acqueo e di altri gas che <strong>si</strong><br />
sono formati all’<strong>in</strong>terno del cumulo,<br />
mantenendo la temperatura nell’<strong>in</strong>tervallo<br />
compatibile con l’attività metabolica<br />
dei microrganismi e permettendo, <strong>in</strong><br />
tal modo, alla massa <strong>in</strong> fermentazione<br />
una più celere stabilizzazione ed igienizzazione.<br />
In tutte le prove, il <strong>si</strong>stema di <strong>compost</strong>aggio<br />
all’aperto, <strong>in</strong>iziato a dicembre, è stato<br />
portato a term<strong>in</strong>e a maggio/giugno dell’anno<br />
succes<strong>si</strong>vo, allorquando la massa<br />
fermentata era <strong>in</strong> equilibrio con la temperatura<br />
ambientale estiva (25 °C ca.).<br />
Al f<strong>in</strong>e di immettere fermenti utili alla<br />
fertilità del terreno e di accelerare il processo<br />
di <strong>compost</strong>aggio, all’<strong>in</strong>izio del processo,<br />
al refluo oleario è stato aggiunto<br />
letame bov<strong>in</strong>o (circa 5 q per 100 q di refluo)<br />
nel primo anno di sperimentazione<br />
presso l’azienda <strong>in</strong>teressata alla sua utilizzazione,<br />
mentre dal secondo anno <strong>in</strong><br />
poi e negli anni succes<strong>si</strong>vi, <strong>si</strong> è aggiunto<br />
<strong>compost</strong> stabilizzato (circa 10%), proveniente<br />
dalla sperimentazione dell’anno<br />
precedente.<br />
Come <strong>si</strong> vede, il <strong>compost</strong>aggio così effettuato<br />
è stato portato a term<strong>in</strong>e senza<br />
alcun <strong>si</strong>stema di controllo per quanto riguarda<br />
il grado igrometrico, la temperatura<br />
e l’os<strong>si</strong>geno del<br />
refluo oleario <strong>in</strong> fermentazione.Nonostante<br />
queste limitazioni,<br />
l’andamento del processo<br />
di trasformazione<br />
del refluo oleario <strong>in</strong><br />
<strong>compost</strong> stabilizzato<br />
ha presentato profili di<br />
temperatura, umidità e<br />
pH pressoché <strong>si</strong>milari<br />
<strong>in</strong> tutte le sperimentazioni.<br />
Per quanto riguarda la<br />
temperatura, parametro<br />
molto importante per la<br />
regolazione del proces-<br />
Temperatura (°C)<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
Oliveto<br />
so di <strong>compost</strong>aggio, <strong>in</strong> tutti i ca<strong>si</strong>, la miscela<br />
<strong>in</strong> trasformazione ha presentato per<br />
diver<strong>si</strong> giorni temperature superiori a 55<br />
°C, così come previsto dalla delibera del<br />
Comitato Interm<strong>in</strong>isteriale del 27/07/84,<br />
<strong>in</strong> materia di <strong>compost</strong>aggio. Infatti, nelle<br />
nostre prove sperimentali, il refluo oleario,<br />
dopo un <strong>in</strong>iziale e leggero <strong>in</strong>cremento<br />
termico, rispetto alla temperatura ambiente<br />
(fase mesofila), ha subito un ulteriore<br />
aumento, raggiungendo un valore di<br />
oltre 55 °C (fase termofila), per poi seguire<br />
la fase f<strong>in</strong>ale di dim<strong>in</strong>uzione e portar<strong>si</strong><br />
<strong>in</strong> equilibrio con la temperatura ambiente<br />
estiva, allorquando la massa ha<br />
presentato una temperatura <strong>in</strong>torno ai 25<br />
°C (fig. 1).<br />
Per quanto riguarda l’umidità, parametro<br />
molto importante per la regolazione<br />
del processo di <strong>compost</strong>aggio, il refluo<br />
oleario ha mostrato una sen<strong>si</strong>bile perdita;<br />
<strong>in</strong>fatti, il contenuto <strong>in</strong>iziale di acqua<br />
pari a 65,5% è dim<strong>in</strong>uito f<strong>in</strong>o al 50%<br />
nei primi 20 giorni, per poi portar<strong>si</strong> al<br />
25% al term<strong>in</strong>e del processo del <strong>compost</strong>aggio<br />
(fig. 2).<br />
Il pH, controllato durante il processo di<br />
<strong>compost</strong>aggio è passato da un valore <strong>in</strong>iziale<br />
decisamente acido pari a 4,95 al valore<br />
di 7,4 del prodotto f<strong>in</strong>ale (<strong>compost</strong>).<br />
Questo valore di pH pressoché neutro<br />
estende l’impiego del prodotto come ammendante<br />
<strong>in</strong> tutti i tipi di terreno.<br />
Un’attenzione particolare meritano le risultanze<br />
analitiche relative alla componente<br />
polifenolica. È noto che la tos<strong>si</strong>cità<br />
delle A.V. è <strong>in</strong> gran parte dovuta alla presenza<br />
dei polifenoli. Questi componenti<br />
organici costituiscono un fattore ant<strong>in</strong>utrizionale<br />
per le piante ed un fattore anti-<br />
0 20 40 60 80 100 120 140 160 180<br />
Tempo (giorni)<br />
Fig. 1 - Profilo della temperatura del refluo oleario durante<br />
il <strong>compost</strong>aggio.<br />
n. 3/2006 OlivoeOlio•21
Oliveto<br />
Umidità (%)<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
0<br />
batterico per gran parte dei microrganismi<br />
presenti nel terreno. In tutte le prove<br />
effettuate presso i vari stabilimenti oleari<br />
il contenuto <strong>in</strong> polifenoli totali del mate-<br />
22•OlivoeOlio n. 3/2006<br />
20 40 60 80 100 120 140 160 180<br />
Tempo (giorni)<br />
Fig. 2 - Profilo dell’umidità del refluo oleario durante il <strong>compost</strong>aggio.<br />
pH<br />
8<br />
7<br />
6<br />
5<br />
4<br />
0 30 60 90 120 150 180<br />
Tempo (giorni)<br />
Fig. 3 - Profilo del pH del refluo oleario durante il <strong>compost</strong>aggio.<br />
Polifenoli totali (g/kg s.s.)<br />
12<br />
10<br />
8<br />
6<br />
4<br />
2<br />
0<br />
0<br />
40 80 120 160 200<br />
Tempo (giorni)<br />
Fig. 4 - Evoluzione dei polifenoli totali (espres<strong>si</strong> <strong>in</strong> acido gallico) dei reflui<br />
oleari durante il <strong>compost</strong>aggio.<br />
(<strong>compost</strong>) a f<strong>in</strong>e<br />
processo di <strong>compost</strong>aggio<br />
può essere<br />
pellettizzato (foto<br />
riale di partenza<br />
(refluo oleario) di<br />
oltre 12 g/kg di<br />
materiale secco <strong>si</strong><br />
riduce al term<strong>in</strong>e<br />
del processo di<br />
<strong>compost</strong>aggio a<br />
circa 2 g/kg di materiale<br />
secco. Come<br />
<strong>si</strong> vede, oltre<br />
l’80% dei polifenoli<br />
del refluo<br />
oleario sono biodegradatiattraverso<br />
proces<strong>si</strong> metabolici<br />
propri del<br />
<strong>si</strong>stema di <strong>compost</strong>aggio<br />
da noi proposto<br />
ed effettuato<br />
(fig. 4).<br />
La riduzione dei<br />
componenti polifenolici<br />
abbatte<br />
notevolmente il<br />
grado <strong>in</strong>iziale di<br />
tos<strong>si</strong>cità del refluo<br />
oleario, così come<br />
è stato accertato<br />
sul <strong>compost</strong> al term<strong>in</strong>e<br />
del processo<br />
di <strong>compost</strong>aggio,<br />
mediante il test di<br />
germ<strong>in</strong>azione del<br />
Lepidium sativum,<br />
che ha mostrato<br />
un elevato <strong>in</strong>dice<br />
di germ<strong>in</strong>azione<br />
pari al 96,28%.<br />
È <strong>in</strong>teressante,<br />
<strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, sottol<strong>in</strong>eare<br />
che il prodotto<br />
ottenuto<br />
3) per rendere più facile l’operazione<br />
della sua distribuzione sui terreni a mezzo<br />
di spandiconcimi.<br />
Per quanto riguarda l’altro <strong>si</strong>stema di<br />
<strong>compost</strong>aggio <strong>in</strong> ambiente protetto, effettuato<br />
sotto tettoia, il processo di trasformazione<br />
dei reflui oleari <strong>in</strong> <strong>compost</strong> non<br />
ha subito alcuna variazione da quello sopra<br />
riportato, anche se il tempo necessario<br />
a portare a term<strong>in</strong>e il processo di<br />
<strong>compost</strong>aggio è risultato decisamente <strong>in</strong>feriore<br />
ai 180 giorni del processo di <strong>compost</strong>aggio<br />
all’aperto.<br />
La fertilità<br />
Il <strong>compost</strong> ottenuto, nelle varie prove<br />
sperimentali, alla f<strong>in</strong>e del processo di<br />
<strong>compost</strong>aggio ha presentato alle anali<strong>si</strong><br />
un <strong>in</strong>teressante grado di fertilità agronomica<br />
(tab. 1).<br />
Dai dati analitici <strong>si</strong> ev<strong>in</strong>ce un apprezzabile<br />
contenuto <strong>in</strong> carbonio organico compreso<br />
tra 30,05 e 32,14% e un contenuto<br />
di azoto <strong>in</strong>teramente di orig<strong>in</strong>e organica<br />
(<strong>in</strong> quanto proveniente esclu<strong>si</strong>vamente<br />
dall’oliva sgrassata e <strong>compost</strong>ata) tra<br />
0,66 e 0,81%. Il rapporto C/N compreso<br />
tra 36,77 e 44,50 evidenzia maggiormente<br />
le caratteristiche di qualità dell’ammendante<br />
utile per la distribuzione su un<br />
qual<strong>si</strong>a<strong>si</strong> terreno, specie quelli con scarso<br />
contenuto <strong>in</strong> sostanza organica.<br />
Inoltre, il basso grado di umidità compreso<br />
tra il 23,03 e il 26,50% rende pos<strong>si</strong>bile<br />
<strong>si</strong>a la pellettizzazione diretta del<br />
prodotto f<strong>in</strong>ale, senza ricorrere all’es<strong>si</strong>ccazione<br />
con <strong>in</strong>evitabili costi energetici<br />
aggiuntivi, <strong>si</strong>a la conservazione del pro-<br />
Il <strong>compost</strong> può essere pellettizzato per rendere<br />
più facile l’operazione di distribuzione sui terreni<br />
a mezzo di spandiconcimi.
Tab. 1 - Caratteristiche chimico-fi<strong>si</strong>che del <strong>compost</strong><br />
Parametri<br />
m<strong>in</strong>imi<br />
Valori<br />
mas<strong>si</strong>mi<br />
Azoto totale* N % s.s. 0,66 0,81<br />
Umidità a 105 °C % 23,03 26,50<br />
Carbonio organico totale C % s.s. 30,05 32,14<br />
C/N 36,77 44,50<br />
pH<br />
* Interamente di orig<strong>in</strong>e organica.<br />
7,26 7,99<br />
Tab. 2 - L’ammendante <strong>compost</strong>ato verde*<br />
Parametri<br />
Limiti allegato “1.C”<br />
D.L. 27/03/98<br />
Azoto organico su s.s. > 80% dell’azoto totale<br />
Umidità a 105° < 50% s.t.q.<br />
Carbonio organico totale<br />
Carbonio organico umificato estratto<br />
> 30% s.s.<br />
(acidi umici e fulvici) > 2,5% s.s.<br />
C/N < 50<br />
pH 6-8,5<br />
* I valori relativi ai metalli pesanti, ai materiali <strong>in</strong>erti e alla carica microbica e paras<strong>si</strong>taria non sono riportati.<br />
(Allegato “1.C” Legge 748/84 come modificato dal Decreto Legislativo del 27 marzo 1998)<br />
Oliveto<br />
dotto non pellettizzato senza particolari<br />
accorgimenti. Inf<strong>in</strong>e, i valori di pH, compre<strong>si</strong><br />
tra 7,26 e 7,99, pressoché neutri,<br />
consentono l’impiego del <strong>compost</strong> come<br />
ammendante <strong>in</strong> tutti i tipi di terreno.<br />
L’esame di tutti questi dati analitici consente<br />
di affermare senza alcun dubbio<br />
che il <strong>compost</strong> ottenuto è un ammendante<br />
<strong>compost</strong>ato verde (tab. 2) così come<br />
stabilito dalla legge n. 748 del 19 ottobre<br />
1984 sui fertilizzanti.<br />
Purtroppo, allo stato attuale, il materiale<br />
di partenza (refluo oleario) che ha dato<br />
orig<strong>in</strong>e al <strong>compost</strong> <strong>in</strong>nanzi esam<strong>in</strong>ato<br />
non è compreso tra i rifiuti <strong>compost</strong>abili<br />
non pericolo<strong>si</strong> riportati dal D.M. del 5<br />
febbraio 1998.<br />
Alla luce dei risultati di oltre un decennio<br />
di sperimentazione f<strong>in</strong>alizzata all’utilizzazione<br />
ecologica dei reflui oleari, pos<strong>si</strong>amo<br />
ritenere che il <strong>compost</strong> proveniente<br />
dal refluo oleario quale rifiuto <strong>compost</strong>abile<br />
non pericoloso, è a tutti gli effetti<br />
un “ammendante <strong>compost</strong>ato verde” con<br />
un’apprezzabile validità agronomica. ■<br />
La Bibliografia può essere richiesta agli autori.