LO SCARPONE 007 - Club Alpino Italiano
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Assemblea 2009<br />
➔ incontestabile, messo in evidenza nella<br />
relazione del direttore del <strong>Club</strong> <strong>Alpino</strong><br />
<strong>Italiano</strong> Paola Peila: l’offerta dell’associazione<br />
in termini di pubblicazioni periodiche<br />
non ha paragoni con quanto può essere in<br />
grado di proporre qualsiasi editore “laico”.<br />
Al socio ordinario vengono infatti forniti<br />
dodici numeri dell’informatissimo Notiziario<br />
mensile e sei di una Rivista sempre più accurata<br />
e ricca di approfondimenti alla modica<br />
cifra di sei euro e venticinque centesimi<br />
all’anno: poco più di quanto possa costare<br />
all’edicola un singolo fascicolo di qualsiasi<br />
rivista mensile.<br />
Altri aspetti positivi che emergono dalla<br />
relazione di Salsa, oltre al costante incremento<br />
degli iscritti, sono le collaborazioni<br />
scientifiche e culturali con esperti di istituti<br />
universitari, la rinnovata immagine del CAI<br />
messa in evidenza al Congresso di Predazzo,<br />
proiettato “dallo spazio ludico allo spazio<br />
sociale e culturale”, il suo ruolo di sentinella<br />
della montagna pure evidenziato a Predazzo<br />
come risulta dalla mozione (pubblicata a<br />
parte in queste pagine) approvata all’assemblea<br />
di Lecco. Assai apprezzato dai delegati<br />
è stato anche il contenimento delle quote in<br />
questi momenti di crisi economica messo in<br />
evidenza dalla relazione del consigliere<br />
Sergio Viatori, coordinatore del Comitato<br />
centrale d’indirizzo e controllo, mentre il<br />
vicepresidente generale Valeriano Bistoletti<br />
è intervenuto sulla destinazione dei risparmi<br />
assicurativi fornendo a grande richiesta<br />
L’attentato alla Val Rosandra<br />
L’integrità della Val Rosandra, gioiello naturale unico per serbatoio di biodiversità alle<br />
porte di Trieste ma, soprattutto, vero e importante riferimento storico per più generazioni<br />
di alpinisti e rocciatori (è stata la prima palestra di roccia in Italia, pensata,<br />
voluta e realizzata da Emilio Comici nel lontano 1929 per la neocostituita “scuola di<br />
alpinismo” nazionale), è minacciata da un faraonico scavo a doppia galleria che dovrebbe<br />
trafiggere il sottosuolo carsico ricco di falde acquifere e di grotte. Galleria pensata e progettata<br />
per il collegamento ferroviario ad alta velocità Trieste-Divaccia (Slovenia) e che<br />
prevede l’asportazione di più di 8 milioni di metri cubi tra rocce calcaree e flysh.<br />
Le inquietanti rilevazioni espresse da numerosi esperti (ingegneri, geologi, botanici, zoologi)<br />
a seguito di una coscienziosa analisi dello “studio di fattibilità”, reso ufficiale da poco,<br />
suscitano obiettivi timori per il rischio di un grave stravolgimento idrografico della valle<br />
(prosciugamento delle falde acquifere e rinsecchimento dello stesso torrente Rosandra), di<br />
un devastante mutamento ecologico e geomorfologico degli habitat delle cavità sotterranee<br />
e di una irreversibile alterazione della flora e della fauna dell’intera area.<br />
Timori, tra l’altro, condivisi e segnalati anche dagli stessi progettisti ed estensori dello<br />
“Studio di fattibilità” nelle pagine della loro “Relazione generale”.<br />
La XXX Ottobre, sezione del CAI a Trieste, depositaria e coerente con l’impegno istituzionale<br />
del <strong>Club</strong> <strong>Alpino</strong> <strong>Italiano</strong> relativo alla tutela e alla salvaguardia del territorio, esprime<br />
allarme e legittima preoccupazione per ciò che potrebbe realmente accadere di traumatico<br />
e di irreversibile al delicato ecosistema della Val Rosandra a seguito delle decisioni<br />
che vogliono preferire questa logica di tracciato ferroviario ad altre soluzioni alternative<br />
meno sconvolgenti per l’ambiente circostante.<br />
L’accorato appello a tutelare l’integrità di questa piccola-grande valle è stato lanciato da<br />
Giorgio Godina, presidente del sodalizio triestino, domenica 24 maggio a Lecco, ai convenuti<br />
all’Assemblea nazionale dei delegati CAI attraverso una mozione presentata in aula.<br />
La XXX Ottobre non esprime contrarietà di principio alla realizzazione del collegamento<br />
ferroviario; non identifica la protezione della Val Rosandra attraverso la cultura del “non”<br />
fare a tutti i costi ma attraverso quella del “come fare” e “fare con partecipazione”.<br />
Devono essere queste le riflessioni verso cui indirizzare le scelte. L’investimento nella<br />
tutela dell’ambiente porta sempre una ricaduta economica. Molto di più: una ricaduta culturale<br />
e spirituale, che rappresenta il più grande e il più profondo dei valori aggiunti. (G.G.)<br />
6 - <strong>LO</strong> <strong>SCARPONE</strong>, LUGLIO 2009<br />
delucidazioni sulle nuove polizze di cui pure<br />
si tratta in queste pagine speciali dello<br />
Scarpone dedicate all’Assemblea di Lecco.<br />
Nel corso della sua relazione morale il presidente<br />
Salsa ha infine voluto sottolineare<br />
come nel 2008 un evento “storico” abbia<br />
riguardato la definitiva riabilitazione di<br />
Walter Bonatti da parte del CAI a seguito<br />
della pubblicazione della relazione dei tre<br />
saggi dal significativo titolo “K2. Una storia<br />
finita”. “Tutta la comunità alpinistica”, ha<br />
spiegato, “ha espresso grande apprezzamento<br />
per tale riconoscimento morale, lungamente<br />
atteso e fortemente caldeggiato”.<br />
A presiedere l’assemblea è stato, con la<br />
dovuta fermezza, Mario Bonacina presidente<br />
della Sezione di Lecco. Giacomo Stefani,<br />
presidente dell’Accademico, ha consegnato<br />
il riconoscimento “Paolo Consiglio” ai componenti<br />
di tre diverse spedizioni distintesi in<br />
ambito extraeuropeo nel corso dell’anno: un<br />
suggestivo momento d’incontro con il grande<br />
alpinismo di cui si riferisce in queste pagine<br />
attraverso la testimonianza di Rolando<br />
Larcher. Eugenio Di Marzio, presidente del<br />
Gruppo regionale Abruzzo, ha testimoniato<br />
con grande dignità le sofferenze di una<br />
regione che dopo il terremoto è decisa a tornare<br />
a vivere. “E quale migliore occasione”,<br />
ha detto, “delle iniziative che in giugno il CAI<br />
organizza sui sentieri abruzzesi con l’indispensabile<br />
contributo della Commissione<br />
centrale per l’escursionismo?”.<br />
Fra gli interventi, da segnalare ancora quelli<br />
di Maurizio Dalla Libera (vedere box) sul<br />
discutibile obbligo di adottare apparecchio<br />
di ricerca, pala e sonda per chi affronta i fuoripista;<br />
del triestino Giorgio Godina (presidente<br />
della XXX Ottobre) sulle minacce<br />
all’integrità della stupenda Val Rosandra,<br />
paradiso degli alpinisti (vedere box).<br />
Prima del rompete le righe sotto un solleone<br />
che di primaverile aveva ben poco, uno<br />
scrosciare di applausi ha accolto l’elezione<br />
di Vincenzo Torti, avvocato milanese, già<br />
presidente del Convegno delle sezioni lombarde,<br />
che subentra a Umberto Martini nella<br />
carica di vicepresidente generale dopo essere<br />
stato componente del Comitato direttivo<br />
centrale dall’aprile 2005. Lo spoglio delle 757<br />
schede, tre delle quali nulle, ha attribuito a<br />
Torti 454 voti contro i 299 ricevuti dal consigliere<br />
centrale Flaminio Benetti, mentre un<br />
voto è andato a Francesco Carrer.<br />
“In una situazione come quella odierna non<br />
mi nascondo che lo zaino da portare sia particolarmente<br />
pesante”, ha detto Torti sottraendosi<br />
per qualche istante all’abbraccio<br />
di tanti amici ed estimatori. “Credo però di<br />
fare parte di una squadra capace di sostituire<br />
i pezzi e di raggiungere i risultati che ci<br />
siamo proposti. Dal punto di vista strettamente<br />
personale grandissima è la mia gioia