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Malva selvatica (Malva sylvestris). Già dall’VIII secolo a.C. le foglie<br />
giovani di questa dicot<strong>il</strong>edone erano usate come verdura; anche<br />
in epoca romana le sue proprietà emollienti erano conosciute<br />
e apprezzate (Cicerone e Plinio <strong>il</strong> Vecchio), così come lo erano durante<br />
<strong>il</strong> Medioevo (l’infuso era usato anche per “calmare i bollenti<br />
spiriti mascolini”). Le sue proprietà sono ricordate nel suo nome<br />
(dal greco: malakòs=molle).<br />
La pianta ha fusti legnosi alla base; le foglie hanno lamina palmata,<br />
con 5 lobi poco evidenti e una vistosa insenatura all’inserzione<br />
con <strong>il</strong> picciolo. I fiori hanno 5 petali spatolati rosa striati di<br />
violetto.<br />
Il frutto è formato da una serie di elementi lenticolari, affiancati a<br />
formare una formazione a “ciambella”; ogni elemento contiene un<br />
seme. La malva nasce alla fine dell’inverno e fiorisce in primavera e<br />
in estate, riproducendosi per seme o anche per gemme radicali.<br />
Foto R. Angelini<br />
Foto R. Angelini<br />
Foto R. Angelini<br />
211<br />
erbe selvatiche<br />
Evoluzione stagionale della specie<br />
nei pereti dell’Italia settentrionale<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
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40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
Quanto (%) se ne trova<br />
nel non-lavorato?<br />
Marzo Maggio Giugno Ottobre<br />
Quanto (%) se ne trova in autunno?<br />
Non<br />
sarchiato<br />
Marzo<br />
Maggio Giugno<br />
Sarchiato