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Numero speciale della rivista "Il Salotto degli Autori" - Carta e penna

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<strong>Il</strong> <strong>Salotto</strong> <strong>degli</strong> Autori<br />

Terza Classificata: Emidia Boldrin di Arzergrande (Pd)<br />

ERI TU MIA MAMMA<br />

Ero piccola... e mi stringevi fra le tue braccia,<br />

piangevo e mi cullavi.<br />

Ero piccola... un tenero bocciolo socchiuso<br />

che voce non emetteva e<br />

intimorita dallo sguardo triste, osservava il mondo.<br />

Due occhioni grandi marroni, colore dei monti,<br />

con la voglia intensa di scoprire il mondo!<br />

Forte come una roccia.<br />

Correvo tra i prati profumati in fiore,<br />

e tu mi rincorrevi,<br />

leggera come una farfalla, ti appoggiavi a me,<br />

tenero bocciolo.<br />

<strong>Il</strong> mio rifugio eri tu,<br />

ora non più<br />

da quanto non ci sei<br />

in questi prati teneri quaggiù.<br />

Io come un fiore, tra tanti fiori,<br />

conobbi l’unico fiore dal profumo intenso.<br />

Eri tu mia mamma.<br />

Ma fra tanti fiori cerco ancora un fiore tanto desiderato,<br />

che non ho mai avuto accanto a me.<br />

Eri tu mio padre quel fiore cercato e che cercherò sempre.<br />

Quel fiore, troppo presto strappato alla vita terrena.<br />

Ogni giorno ti cerco e ti cercherò sempre.<br />

Ogni giorno vi penso e vi penserò,<br />

non vi ho mai dimenticato e per questo,<br />

ogni giorno, cammino su questo manto e vivo,<br />

per voi,<br />

nel vostro ricordo che vive e mi accompagna tutti i giorni.<br />

- 15 -<br />

TE NE SEI ANDATO TROPPO PRESTO<br />

Hai amato la terra, perché hai trovato l’amore.<br />

Hai respirato la sua cattiveria con l’ingiustizia nel cuore.<br />

Hai cercato, senza trovare,<br />

un filo d’erba non calpestato e maltrattato,<br />

un frutto non amato, un mare non inquinato,<br />

un fiore fresco ancor profumato.<br />

E stanco e deluso...<br />

questa terra hai rifiutato perché strappato,<br />

nel vento, nel tempo ti toglieva al<br />

sentimento, al sentiero di vita.<br />

Nella disperazione hai odiato la vita, ma la vita<br />

sempre si deve amare.<br />

Non si deve gettarla nel mare o nel fango dell’errore.<br />

Si deve risalire la corrente, lasciarsi trasportare dalla speranza.<br />

Credere e vivere per imparare, per migliorare, per rinnovare,<br />

per cambiare e per amare.<br />

SOGNO UN ABBRACCIO<br />

Non ti conosco... e sconosciuto rimarrai.<br />

Guardo quella foto... che parla da sola;<br />

il ritratto di mio padre.<br />

Due occhi marroni scolpiti tra l’azzurro cielo e il mare;<br />

nel suo volto l’amore di uno sguardo e labbra sorridenti.<br />

Quante cose t’avrei detto; che soffocanti al mio cuor stringo.<br />

Rimarranno sempre solamente lontani ricordi<br />

un lontano tempo senza luce.<br />

Quante volte ho sognato, nel mio sconforto e pianto,<br />

quell’abbraccio, aggrappata stretta a te,<br />

quante volte avrei voluto che il mio pianto asciugassi...<br />

quelle amare lacrime.<br />

Quante volte ho desiderato sedermi sulle tue ginocchia,<br />

stretta fra le tue braccia e addormentarmi nella ninna nanna.<br />

T’avrei sussurrato “papà” e poi “papà”...<br />

So soltanto che il mondo crudele ti strappò troppo giovane<br />

un giovane germoglio di un padre,<br />

ancor prima di sfiorire al mondo.<br />

E griderei al mondo crudele di ridarmi<br />

quel fiore tanto amato e desiderato.

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