Numero speciale della rivista "Il Salotto degli Autori" - Carta e penna
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ciondoloni trascinarsi passivamente sui gradini; poi le sue<br />
deboli braccia hanno allentato la presa e abbiamo capito<br />
che non gliel’avremmo mai fatta. Nonostante lui sia<br />
mingherlino, io non riuscivo a reggere il suo peso e lui<br />
non aveva la forza di tenersi aggrappato.<br />
Eppure dovevo fare qualcosa! Ho lasciato Marco e<br />
sono sceso ai binari in cerca d’aiuto.<br />
Sotto si stava svolgendo una piccola cerimonia. Sopra<br />
un palco, un personaggio con la fascia tricolore, che presumo<br />
fosse il Sindaco, stava decantando le opere di un giovane<br />
seduto li affianco: il Signor Baricco, suppongo. Sotto il<br />
palco giornalisti locali si scatenavano con le macchine<br />
fotografiche appese al collo e con i microfoni per le<br />
interviste, la banda risuonava assordante e una moltitudine<br />
di gente applaudiva, portava fiori e acclamava esaltata.<br />
Ho cercato timidamente di farmi largo tra la folla per<br />
avvicinare un vigile o un responsabile dell’organizzazione<br />
e chiedere aiuto, ma mi hanno prontamente zittito. Ho<br />
tentato di spiegare, forse alzando un po’ la voce, e questa<br />
volta in malo modo mi hanno invitato ad andare a giocare<br />
da un’altra parte.<br />
Chi li ascolta i ragazzini?<br />
Sono risalito per quella scala col cuore pesante. Avrei<br />
fatto qualsiasi cosa per Marco. Volevo farlo felice.<br />
<strong>Il</strong> fischio del treno mise fine al suo sogno, ora tutto era<br />
irrimediabilmente finito. Ho visto il suo viso rassegnato, la<br />
ferita profonda del suo sorriso triste e a terra la sua poesia<br />
fatta in tanti piccoli pezzi, come un’inutile preghiera.<br />
Non l’avevo mai visto così, è sempre stato lui il più<br />
forte, lui quello che non si arrende, lui quello che non si<br />
rassegna mai.<br />
Io non rifletto molto, ormai mi conoscete, ma poi ho<br />
capito: quello avrebbe dovuto essere il suo “momento”,<br />
il suo magnifico, irripetibile momento. <strong>Il</strong> sogno che ti fa<br />
tirare avanti nonostante tutto.<br />
Ho chinato gli occhi a terra sconfitto non avendo il<br />
coraggio di guardarlo; il mio sguardo è andato dritto a un<br />
pezzetto di foglio a quadretti che avevo sotto i piedi, l’ho<br />
raccolto, amaramente ho riletto il finale <strong>della</strong> sua poesia:<br />
…Farò di me la roccia<br />
dove ostinato nasce il fiore,<br />
e son sicuro che da quel momento<br />
in poi, terrò per sempre aperta<br />
la porta del mio cuore.<br />
e ho pianto.<br />
<strong>Il</strong> <strong>Salotto</strong> <strong>degli</strong> Autori<br />
Con l’intento di sostenere i progetti promossi da Azione Aiuto, partner di ActionAid Tanzania, abbiamo adottato un<br />
bambino a distanza: con un contributo mensile sosteniamo Shukrani e la sua comunità. Abbiamo anche previsto la<br />
formazione di un fondo, dove confluiranno i contributi <strong>degli</strong> associati che vorranno aderire, anche con piccole cifre.<br />
Possono bastare pochi euro per salvare la vita di un bambino.<br />
Ogni giorno 32.000 bambini muoiono per malattie di facile prevenzione.<br />
Via Broggi 19/A 20129 MILANO Tel. 02.74.20.01 www.actionaidinternational.it<br />
- 25 -<br />
UN MEDICO A PASSEGGIO<br />
(A GINO)<br />
di Carlo Alberto CALCAGNO<br />
Oggi<br />
il sole<br />
mi ringrazia<br />
per le vite<br />
che ho<br />
salvato<br />
e<br />
al mare<br />
importa<br />
poco<br />
se<br />
la mia<br />
è andata<br />
perduta.<br />
Anche<br />
i gabbiani<br />
sanno<br />
che<br />
non avrei<br />
costruito<br />
strade<br />
né<br />
ponti<br />
e<br />
neppure<br />
una famiglia.<br />
<strong>Il</strong> male<br />
<strong>degli</strong><br />
altri<br />
è<br />
un compagno<br />
geloso<br />
come<br />
la<br />
solitudine<br />
di<br />
questa<br />
passeggiata<br />
a mezzogiorno.