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Dicembre 2005 - Chiusaforte(Ud)

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BOLLETTINO DELLA PARROCCHIA DI CHIUSAFORTE - VAL RACCOLANA<br />

ANNO XXXVII - N. 3 - Pubblicazione trimestrale - Spedizione in abbonamento postale, Art. 2 Comma 20/c Legge 662/96 - D.C.I. “UD”.<br />

EUCARISTIA: SACRAMENTO DI MARIA<br />

Nell’indire l’anno eucaristico il Papa ha riservato una<br />

parte significativa a Maria. Con una logica che disarma,<br />

Giovanni Paolo II° conduce non soltanto al convincimento,<br />

ma soprattutto, alla meraviglia. Nell’imminenza della<br />

Pasqua Gesù si porta a Gerusalemme ed invita i suoi<br />

discepoli presso un amico, per fare i preparativi per la<br />

celebrazione del rito. Sembra abbia soltanto un’esigenza:<br />

l’ambiente che dovrà ospitarli deve essere bello, spazioso,<br />

addobbato ed intimo. “Ho desiderato ardentemente mangiare<br />

questa pasqua con voi”. Il richiamo, l’analogia con<br />

l’incarnazione, scatta naturale. Dio Padre sceglie per il<br />

Figlio che deve incarnarsi, la madre più bella, più santa,<br />

piena di grazia. Nel seno di Maria, come nella stanza sontuosa<br />

del cenacolo, il Verbo si fa carne e sangue. Giovanni<br />

infatti parla della nascita di Gesù e non dice che il Verbo<br />

si è fatto uomo, ma carne. Gesù stesso indica le note che<br />

caratterizzano il suo sacramento. Un corpo sacrificato:<br />

questo è il mio corpo dato per il vostro riscatto; il sangue<br />

versato: questo è il mio sangue<br />

dato per voi; legame indissolubile<br />

con l’umanità: nuova ed eterna<br />

alleanza; un ordine perentorio: fate<br />

questo in memoria di me. E al centro<br />

la totale adesione a lui espressa<br />

con l’obbedienza della fede: prendete<br />

e mangiate. C’è tutta Maria.<br />

“Concepirai un figlio, lo darai alla<br />

luce e lo chiamerai Gesù perché egli<br />

salverà il suo popolo dai suoi peccati”.<br />

Un corpo da mettere a disposizione<br />

per il riscatto. Un sangue da<br />

versare in remissione dei peccati.<br />

“Lo chiamerai Gesù perché Gesù<br />

significa salvatore”. Sembra di essere<br />

alla celebrazione anticipata della<br />

pasqua. In più c’è la disposizione<br />

<strong>Dicembre</strong> <strong>2005</strong><br />

abituale e costante di Maria. Gesù dice “Fate questo” ed<br />

ella, il giorno dell’annuncio dell’angelo Gabriele, dirà: “Si<br />

faccia secondo la tua volontà”. Alle nozze di Cana ordina:<br />

“Fate quello che egli vi dirà”. Le frasi ricorrenti che le<br />

mamme esprimono negli eventi più tragici che coinvolgono<br />

un figlio sono: “Ditemi come è morto - ditemi dove<br />

l’avete messo - ridatemi almeno il suo corpo”. Cosa non<br />

avrà detto e fatto Maria? Come avrà vissuto la presenza<br />

sacramentale di Gesù suo unico figlio, che di quella morte<br />

era segno? Possiamo immaginare che ella si sia distaccata<br />

dal tabernacolo che custodiva il corpo e sangue di Gesù,<br />

del suo Figlio, del suo unico bene? A noi riesce difficile<br />

pensarlo. Allora quando siamo di fronte al Santissimo, di<br />

fronte a noi, nel banco davanti, c’è lei che abbandona il<br />

paradiso per venire a sollecitare Gesù per noi. Il giorno<br />

dell’offerta di Gesù ella, con Giuseppe suo sposo, lo portò<br />

nel tempio, lo diede al Padre e il vecchio Simeone le disse<br />

che quel bimbo sarebbe stato una spada di morte per lei.<br />

Ella accettò nel cuore quella morte.<br />

Come non sentire in questo il preludio<br />

all’ultima cena, alle parole di<br />

Gesù: “Questo è il mio corpo dato<br />

per voi?”. Infatti lo aveva già fatto<br />

lei anni prima, offrendolo al Padre,<br />

nel tempio della città santa.<br />

Veramente Gesù nella eucaristia è<br />

anche il sacramento di sua Madre;<br />

il dono di Gesù è il dono di Maria;<br />

il sacrificio di Gesù è il sacrificio di<br />

Maria. Con Maria e Giuseppe mi<br />

parrà di sentire le medesime parole<br />

aggiornate: “Non sapevi che<br />

devo restare qui nell’Ostia perché<br />

queste sono cose del Padre mio?”.<br />

Certo che lo so. Ma mi piace sentirmelo<br />

ripetere.<br />

Don Michele<br />

A tutti il più sincero augurio di un santo Natale e di buon Anno


Le Vous di Sclûse<br />

2<br />

ORARI per le CELEBRAZIONI NATALIZIE <strong>2005</strong><br />

Confessioni natalizie:<br />

*domenica 18 dicembre a Piani dalle 13.45 alle 14.45;<br />

*a Saletto dalle 14.45 alle 15.45.<br />

Comunione Anziani:<br />

*mercoledì 21 dicembre in mattinata (chi lo desiderasse<br />

è invitato a farlo sapere al parroco)<br />

Sabato 24 dicembre VIGILIA DI NATALE<br />

*ore 15.30 a Roveredo S. Messa Vespertina nella Vigilia<br />

*(ore 14.00 in borgata Confessioni)<br />

*dalle 17.30 in poi in parrocchia disponibilità di<br />

Confessioni<br />

*ore 22.00 S. Messa solenne nella Notte di Natale<br />

Domenica 25 dicembre NATALE DEL SIGNORE<br />

*ore 10.30 S. Messa solenne del Giorno in parrocchia<br />

*ore 12.15 S. Messa nella chiesetta di Piani (solidarietà con<br />

le famiglie che hanno perso la casa il mese scorso)<br />

*ore 17.30 S. Messa a Sella Nevea (centro polifunzionale)<br />

Lunedì 26 dicembre S. Stefano martire e diacono<br />

*ore 11.00 S. Messa in parrocchia<br />

*ore 12.30 S. Messa a Saletto<br />

Sabato 31 dicembre<br />

*ore 17.00 in parrocchia S. Messa di Ringraziamento<br />

(“Te Deum”) (ore 19.00 a Resiutta)<br />

1°Gennaio 2006: MARIA SS.MA, MADRE di DIO<br />

*ore 11.00 S. Messa solenne in parrocchia<br />

*ore 12.30 S. Messa a Saletto<br />

*ore 17.30 S. Messa a Sella Nevea<br />

Giovedì 5 gennaio<br />

*ore 16.30 S. Messa a Roveredo con Benedizione acqua,<br />

sale, frutta (secondo antica tradiz. aquileiese) e Bambini<br />

Venerdì 6 gennaio EPIFANIA DEL SIGNORE<br />

*ore 11.00 S. Messa in parrocchia (ore 12.15 estrazione<br />

Lotteria sotto pronao chiesa)<br />

*ore 12.30 S. Messa a Saletto<br />

*ore 17.30 S. Messa a Sella Nevea<br />

N.B.: in tutte tre le celebrazioni si terrà la benedizione dell’acqua,<br />

sale, frutta e Bambini.<br />

Domenica 8 gennaio Festa del Battesimo di Gesù<br />

*ore 12.30 S.Messa a Saletto<br />

“SIAMO VENUTI PER ADORARLO”<br />

Dal 16 al 21 agosto si sono ritrovati a Colonia, per la 20 a<br />

Giornata Mondiale, 800.000 giovani convocati da<br />

Giovanni Paolo II° per incontrare Benedetto XVI° nella<br />

città dove affondano le radici del continente. Oltre 100.000<br />

gli italiani. Tutti hanno pregustato giorni intensi di fede,<br />

gioia cultura, zaino in spalla, telefonino in tasca, bibbia e<br />

guida turistica a portata di mano. Il nuovo Papa ha sottolineato<br />

la fecondità dell’istituzione, anzi della “ispirazione”<br />

con cui Karol Wojtyla ha dato vita alle Giornate<br />

Mondiali della gioventù, mostrando di saper capire i giovani,<br />

di aver fiducia in loro, e incitandoli ad essere “coraggiosi<br />

annunciatori del Vangelo e intrepidi costruttori della<br />

civiltà della verità, dell’amore e della pace”. Questi giovani<br />

hanno immediatamente percepito e così quel medesimo<br />

legame d’amore che li ha uniti al Papa polacco ha<br />

abbracciato il suo successore, con una spontaneità e naturalezza<br />

che sono la testimonianza evidente della capacità<br />

dei giovani di vedere nella persona del Papa il successore<br />

di Pietro e Vicario di Cristo, oltre che dell’autenticità del<br />

rapporto che Papa Benedetto ha subito saputo stabilire<br />

con loro. Già nel discorso dal battello sul Reno ha indicato<br />

lo scopo essenziale del raduno: giungere a contemplare,<br />

insieme con i Magi le cui reliquie sono venerate nella<br />

Cattedrale di Colonia, il volto di Dio svelato nel bambino<br />

del presepe. Li ha incoraggiati: “Spalancate il vostro cuore a<br />

Dio, lasciatevi sorprendere da Cristo! Consentitegli il “diritto di<br />

parlarvi”…! Aprite le porte della vostra libertà al suo amore<br />

misericordioso!…Fate l’esperienza liberatrice della Chiesa come<br />

luogo della misericordia e tenerezza di Dio verso gli uomini”…”Colui<br />

che ha scoperto Cristo deve portare altri verso di<br />

Lui. Una vera gioia non si può tener per sé. Bisogna trasmetterla”…”Io<br />

so che voi giovani aspirate alle cose grandi, che volete<br />

impegnarvi per un mondo migliore. Dimostratelo agli uomini,<br />

dimostratelo al mondo, che aspetta proprio questa testimonianza<br />

dai discepoli di Gesù Cristo e che, soprattutto mediante il<br />

vostro amore, potrà scoprire la stella che noi seguiamo”.<br />

Colonia è stata dunque, come le altre Giornate, una grande<br />

esperienza di fede e di cristianesimo vissuto, grande<br />

non solo per il numero e l’entusiasmo dei presenti, ma più<br />

profondamente per l’autenticità della preghiera, il senso<br />

della comune appartenenza a Cristo e alla Chiesa, la generosità<br />

dell’impegno. «I Giovani -conclude all’Angelus il<br />

Papa- hanno lanciato ai loro pastori, e in certo modo a tutti i<br />

credenti, un messaggio che è al tempo stesso una richiesta:<br />

“Aiutateci ad essere discepoli e testimoni di Cristo. Come i<br />

Magi, siamo venuti per incontrarlo ed adorarlo”».<br />

In occasione del suo incontro con i Giovani, il 19 agosto ha<br />

colto l’occasione di far visita alla sinagoga di Colonia, sessant’anni<br />

dalla fine della 2 a guerra mondiale. Il pensiero<br />

rivolto ai sei milioni di vittime della Shoah. Così il<br />

S. Padre si è espresso: “Non si può dimenticare la storia, ma<br />

dobbiamo guardare avanti e costruire rapporti nuovi di amicizia<br />

e di reciproco riconoscimento”. Nel pomeriggio ha tenuto un<br />

incontro ecumenico con i responsabili di altre confessioni<br />

cristiane. Sabato 20 ha parlato ai rappresentanti di alcune<br />

comunità mussulmane.


Le Vous di Sclûse<br />

PAPA WOJTYLA VERSO GLI ALTARI<br />

“Amore e sollecitudine per l’umanità, impegno instancabile<br />

per la pace e per assicurare agli ultimi della terra una<br />

speranza di vita e di sviluppo, per difendere la dignità<br />

intangibile di ogni esistenza umana, dal concepimento al<br />

termine naturale, per tutelare e promuovere la famiglia e<br />

l’autentico amore umano”. Questi alcuni tratti della figura<br />

di Giovanni Paolo II° messi in luce dal cardinale vicario<br />

di Roma Camillo Ruini nella sessione di apertura del processo<br />

diocesano sulla vita, le virtù e la fama di papa<br />

Wojtyla, che si è svolta la sera del 28 giugno nella basilica<br />

di S. Giovanni in Laterano. Ha poi detto: “Chiediamo al<br />

Signore, con tutto il cuore , che la causa di beatificazione e<br />

canonizzazione che oggi ha inizio possa giungere molto<br />

presto al suo coronamento. Le tante testimonianze che<br />

continuamente ci giungono riguardo alla santità di vita<br />

del compianto Pontefice e alle grazie impetrate attraverso<br />

di lui confermano questa nostra preghiera”.<br />

GIOVANNI PAOLO II° FELICE ACCANTO A MARIA.<br />

Immediatamente dopo la morte del S.Padre, sui giornali,<br />

in radio e televisione è rimbalzata una notizia straordinaria,<br />

che è stata data in dettaglio su “Giornale” del 6 aprile<br />

con firma di Antonio Socci. Il Papa era morto da circa 4<br />

ore, sabato notte 2 aprile, quando il veggente di<br />

Medjugoje Ivan Dragicevic aveva la sua apparizione quotidiana<br />

a Boston, alle ore 18.40, ora locale dello stesso 4<br />

aprile. Mentre egli pregava, come di consueto, guardando<br />

la Madonna, alla sinistra di Lei è apparso il Papa: era sorridente,<br />

appariva giovane ed era molto felice. Era vestito<br />

di bianco, con un mantello dorato. La Madonna si è voltata<br />

verso di Lui e i due, guardandosi, hanno entrambi sorriso,<br />

un sorriso straordinario. Il Papa continuava estasiato<br />

a guardare la Giovane Donna e lei si è rivolta verso Ivan<br />

dicendogli: “Il mio caro figlio è con me”. Non ha detto<br />

altro, ma il suo volto era raggiante come quello del Papa.<br />

Il 25 aprile, due settimane dopo la sua morte, il settimanale<br />

“Di più” è uscito con una clamorosa notizia intitolata:<br />

«Il Papa mi disse: “Porta tuo figlio a Lourdes, camminerà”<br />

E così fu». La frase del titolo viene dall’Australia ed è stata<br />

pronunciata dalla signora Rosemary Barbara che vive a<br />

Malbourne. Emile, il figlio della signora, nacque con un<br />

gravissimo problema all’area motoria del cervello ed era<br />

condannato fin dal primo respiro ad una vita di sofferenza,<br />

destinato a non camminare ed ad avere serie difficoltà<br />

a parlare. Fece un incontro straordinario nel 1980 con il<br />

S.Padre: lui lo toccò e gli cambiò il futuro. Ora Emile ha 29<br />

anni, è laureato in Giurisprudenza e sogna di fare l’avvocato.<br />

La storia comincia nel 1976, un momento felice per<br />

loro, mai avrebbero potuto immaginare quello che li<br />

aspettava. Quella malattia colpisce un neonato su due<br />

milioni. Emile andava tenuto sotto osservazione 24 ore su<br />

24. Pur superando la fase più dura, continuava ad avere<br />

problemi al punto da prospettargli la sedia a rotelle.<br />

Cominciò a parlare solo a tre anni con problemi seri di<br />

pronuncia. Dal giorno dell’elezione di Papa Wojtyla la<br />

madre indirizzò a lui la preghiera per il figlio con il desiderio<br />

di portarlo dal Pontefice e poi a Lourdes. Attraverso<br />

il tramite di una suora, quel sogno si realizzò. Nella<br />

Pasqua del 1980 accompagnò su un passeggino Emile e si<br />

sistemò a ridosso di una transenna, nel settore dei disabi-<br />

li. Racconta lei stessa: “Dopo oltre un’ora di attesa, da lontano<br />

vedemmo il santo Padre arrivare, a piedi, verso di noi. Emile,<br />

che parlava pochissimo, si girò di scatto verso il Papa e gli disse:<br />

‘Papa, vieni qui, vieni qui’. E il Papa incredibilmente lo fissò e<br />

si diresse verso di noi. Non mi sembrava vero, ma era proprio<br />

così. Ero commossa, piangevo di gioia, mentre Emile continuava<br />

a sorridere. Poi il Papa sfiorò e baciò mio figlio. E pronunciò<br />

parole che non dimenticherò mai e che, ancora, sento risuonare<br />

nelle mie orecchie. Il Papa mi chiese: ‘perché piangi?’. Gli risposi:<br />

‘Siamo a Roma ospiti delle suore, mio figlio non può camminare<br />

‘. Avrei voluto dirgli tante cose, ma non vi riuscii, bloccata<br />

dall’emozione. Poi, fissandomi mi disse: ‘Porta tuo figlio a<br />

Lourdes, vedrai che camminerà’. Il giorno dopo partii per<br />

Lourdes. Alla grotta mentre bagnavo mio figlio, mi disse: ‘Non<br />

piangere mamma, la Madonna mi ha detto che camminerò’.<br />

Tornati a casa riprendemmo la vita di sempre, io in ufficio,<br />

Emile in asilo per bambini con difficoltà motorie. Qualcosa di<br />

straordinario sarebbe successo. Sei settimane dopo Roma e<br />

Lourdes una telefonata mi chiamò in asilo. Entrata, sentii risate,<br />

applausi, un clima di euforia. Emile si era alzato dalla sedia<br />

a rotelle e camminava. Abbracciandolo gli dissi: ‘Emile, il Papa<br />

ha fatto il miracolo!’. I medici erano stupefatti. Ora è un ragazzo<br />

sano al quale è stata regalata una vita che a lui sembrava<br />

negata”.<br />

Crocifisso collocato nei pressi del ponte del Diavolo<br />

rimesso a lucido dal signor Zanon Roberto e Annamaria,<br />

originari di Patocco e abitanti a Fraelacco.<br />

3


Le Vous di Sclûse<br />

4<br />

LL AA VV OO RR II II NN CC OO RR SS OO ……<br />

L’occasione della prossima ricorrenza dei trent’anni del<br />

terremoto dovrebbe a tanti di noi far tirare un bilancio<br />

dello stato di fatto delle opere e di beni oggetti di recupero<br />

in questi lunghi anni dal sisma. Ripensando a tutto<br />

questo, paradossalmente per noi è esattamente questa<br />

coincidenza che ci vedrà impegnati in un’opera che sembra<br />

quasi continuare ancora a distanza di tempo. Infatti<br />

già diverse, come più volte precisato, sono le iniziative<br />

riguardanti interventi di<br />

straordinaria manutenzione<br />

dei luoghi di culto o il<br />

loro recupero artistico.<br />

CHIESA DI S. FLORIANO<br />

completato l’intervento<br />

sulla copertura, la formazione<br />

di marciapiedi e la<br />

tinteggiatura esterna l’impresa<br />

Bortolotti di Resia<br />

ha provveduto al fissaggio<br />

del nuovo altare in pietra e<br />

alla posa del pavimento in<br />

cotto. La spesa complessiva<br />

per questi due interventi<br />

è ammontata a<br />

€. 1.155,00. Ora si dovrà<br />

solo procedere al trattamento<br />

del pavimento, alla<br />

tinteggiatura interna, alla<br />

pulizia del portale. Un<br />

grazie anche all’interessamento<br />

del compaesano<br />

don Gianni Fuccaro per<br />

essersi reso premuroso<br />

offrendo la pietra circolare<br />

di basamento su cui poi è<br />

stata collocata l’antica pietra<br />

dell’altare precedente<br />

che ora servirà da mensa<br />

eucaristica, anch’essa soggetta<br />

a lavorazione in vista<br />

della sua definitiva collocazione.<br />

Si presume che in<br />

occasione della festa del<br />

patrono, si riaprirà la chiesetta<br />

all’uso liturgico.<br />

CHIESA DI S. PIETRO E<br />

PAOLO (Raccolana)<br />

In questi ultimi tempi si è<br />

assistito a un taglio di molti fondi a favore delle opere di<br />

culto. La Soprinten-denza fa sapere che si è in ritardo di<br />

un anno con l’erogazione degli stessi. Pertanto, dopo gli<br />

ultimi aggiornamenti, l’unico lavoro portato a termine nel<br />

giro di un anno è l’altare maggiore ritornato al suo splendore<br />

originale. È arrivata conferma ufficiale con delibera<br />

della Giunta Provinciale in data 24.03.<strong>2005</strong> dello stanziamento<br />

del contributo provinciale per il recupero della via<br />

Crucis parrocchiale (da poter magari sistemare qui) e<br />

della tela di S.Nicolò. Si è provveduto perciò a ringraziare<br />

direttamente il presidente della Provincia. La somma ottenuta<br />

e il costo del restauro ammonta a €.13.656,00. Ci si<br />

sta interessando per la possibilità del recupero della<br />

“glogje” (lampadario centrale) composto da vetro di<br />

murano. La spesa orientativamente si aggira sui 4.000,00<br />

€., lavoro escluso. Pertanto chi fosse interessato a contribuire<br />

personalmente con<br />

la propria generosità per il<br />

lampadario, i banchi e le<br />

opere già restaurate, si può<br />

rivolgere al parroco.<br />

Al di là di tutto, sperando<br />

che le cose riprendano per<br />

il verso giusto, sarà improbabile<br />

poter aver la gioia<br />

di rientrarvi magari in<br />

occasione del 30° del terremoto.<br />

CHIESA DI PIANI DI SOTTO<br />

Già da anni si era pensato<br />

alla necessità di formare<br />

una rete di marciapiedi per<br />

ridurre l’umidità all’interno<br />

dell’edificio: esso è<br />

stato pertanto realizzato.<br />

Nel contempo è stata<br />

rimessa a nuovo la copertura<br />

della sacrestia con la<br />

sostituzione dell’orditura<br />

in legno e del tavolato con<br />

la relativa ondulina sulla<br />

quale sono state posate le<br />

tegole, come in precedenza.<br />

L’intervento è stato eseguito<br />

dall’impresa di Duzzi<br />

Marcello di Cercivento.<br />

Si era pure ipotizzata la<br />

possibilità di compiere<br />

questi piccoli lavori grazie<br />

alle forze di volontari sul<br />

territorio, ma dopo anni<br />

l’iniziale disponibilità si è<br />

affievolita. Questi erano<br />

L’altare della chiesa di S. Pietro e Paolo a Raccolana<br />

lavori indispensabili. Si è<br />

durante il restauro<br />

pensato poi anche alla formazione<br />

di una copertura<br />

(pronao) all’ingresso della<br />

chiesa, formato da due colonne in cemento bianco con le<br />

relative finiture, l’orditura in legno e la copertura in rame.<br />

Questo difenderà il portale d’ingresso dalle facili infiltrazioni<br />

d’acqua durante le piogge e le nevicate. Si è perfezionato<br />

il minuscolo tetto in rame della centrale termica e<br />

si è fissato il paraneve sulla parte interessata del tetto<br />

(€. 850.00).<br />

Altro lavoro consisterà nella formazione della caldana>>>


del pavimento interno della chiesa e della sacrestia con la<br />

successiva posa del cotto, poi soggetto a trattamento. Esso<br />

permetterà oltre all’isolamento anche alla facilità di pulizia,<br />

cosa prima d’ora impossibile. Si coglierà infine l’occasione<br />

in coincidenza dei lavori del Comune sulla rete idrica,<br />

di provvedere alla collocazione di rubinetto esterno<br />

alla sacrestia per l’uso necessario richiesto.<br />

L’ammontare delle spese degli interventi verrà reso noto<br />

in una successiva occasione.<br />

CHIESA PARROCCHIALE<br />

Come si è notato si è finalmente provveduto alla sistemazione<br />

del portone d’ingresso e di quelli laterali: si è ricorso<br />

alla tecnica dell’insabbiatura per togliere lo strato di<br />

colore e vernice. Ne è emerso nuovamente il valore del<br />

materiale originale, che giustamente merita di essere<br />

lasciato a vista, sottoponendolo solo al trattamento necessario<br />

per conservarlo. Un grazie alla disponibilità dei<br />

volontari valligiani Piussi Daniele e Martina Mirco di<br />

Piani e di alcuni altri volenterosi.<br />

CHIESA DI PATOCCO<br />

Il Comitato Festeggiamenti della borgata comunica l’utile<br />

finora raccolto in occasione dei festeggiamenti di borgata<br />

tenutisi il 10 luglio <strong>2005</strong> (festa del S. Cuore): esso ammonta<br />

a €. 865,45. Nel sommario: rimanente delle scorse edizioni<br />

pari a €. 847,68 a cui va aggiunta la cifra di<br />

€. 2.500,00 (spesa sostenuta per la tinteggiatura interna<br />

della chiesa). Ora l’utile al 31.12.<strong>2005</strong> è di €. 1.713,13. Si<br />

ringraziano i Valligiani patocchesi sempre così solerti e<br />

generosi verso le ordinarie spese della chiesetta.<br />

CHIESA DI CASASOLA<br />

L’impresa Chinese di Gemona del Friuli ha dato inizio ai<br />

lavori nel mese di settembre. Si è provvisto alla demolizione<br />

degli intonaci esterni (completamente) e interni (una<br />

minima parte), l’incanalamento delle acque nei due fondi<br />

persi. Si provvederà all’intonacatura dopo aver tagliato a<br />

fondo i ferri sporgenti in superficie, causa degli scoppi<br />

delle precedenti malte sulle pareti. Ultimo lavoro sarà la<br />

pulizia e verniciatura degli infissi e ripristino del portale,<br />

come l’impianto elettrico a norma con la messa a terra dal<br />

campanile. L’ulteriore lavoro, non preventivato nel progetto,<br />

ma necessario, sarà l’intervento sulla copertura.<br />

Esternamente la copertura dell’aula presenta, nella zona<br />

centrale della falda, un notevole avvallamento probabilmente<br />

determinato da un cedimento o da una eccessiva<br />

flessione delle strutture portanti. Il manto in coppi non<br />

manifesta ad una analisi superficiale rilevanti fenomeni di<br />

dissesto o danneggiamenti diffusi, pur se le copiose infiltrazioni<br />

interne, lasciano supporre la presenza di fessurazioni<br />

o spaccature nelle porzioni di manto non in vista..<br />

Due delle capriate sull’appoggio alla parete sud si presentano<br />

particolarmente degradate. Il dormiente risulta quasi<br />

completamente marcito e la capriata presenta iniziali tratti<br />

di marcescenza. Quindi le strutture portanti lignee della<br />

copertura hanno già avviato fenomeni di cedimento e torsione.<br />

Il lavoro sul tetto consisterà nell’asportazione dei<br />

coppi, nella stesura di una guaina impermeabilizzante,<br />

riposizionamento dei coppi, all’interno nella verifica e<br />

sostituzione del dormiente, interventi di risanamento e<br />

Le Vous di Sclûse<br />

consolidamento di una capriata mediante lama di acciaio.<br />

Questo intervento sul tetto sarà probabilmente a carico<br />

della parrocchia ma si è ritenuto necessario occuparsene<br />

già da ora visto il cantiere in opera. Per questo si è provveduto,<br />

attraverso l’ufficio tecnico, a fare domanda presso<br />

gli enti predisposti al fine di potersi avvalere di un fondo<br />

legato all’alluvione del 2003. Si auspica che per primavera<br />

la chiesa sia riutilizzabile.<br />

CHIESA DI SALETTO<br />

Una puntuale analisi sul sottotetto della copertura, dopo<br />

un sopralluogo in loco, ha constatato che, nonostante il<br />

rifacimento risalga a pochi anni or sono, lo stesso manto<br />

di copertura risulta in precarie condizioni tanto da procurare<br />

notevoli infiltrazioni di acque meteoriche le quali, a<br />

causa della pendenza delle volte, confluiscono verso i<br />

muri perimetrali interni dello stabile provocando gli evidenti<br />

fenomeni di dilavamento e umidità. La parrocchia<br />

in accordo con il direttore dei lavori così procederà nei<br />

lavori: asportazione del manto, smontaggio della lattoneria,<br />

asportazione dei pannelli isolanti per la coibentazione<br />

del sottotetto, stesura di guaina impermeabile, ricollocazione<br />

a regola d’arte, senza sigillanti, del manto in coppi.<br />

Ora si sta mettendo a punto nel dettaglio il quadro di<br />

spesa, dopo di che si provvederà all’offerta a più ditte per<br />

l’affidamento dei lavori che poi, vista la stagione, prenderanno<br />

avvio in primavera. Solamente per questi motivi si<br />

sono protratti i tempi. Le singole voci interessate ad intervento<br />

verranno successivamente elencate, con progetto<br />

definitivo alla mano.<br />

OFFERTE<br />

Con il recapito in ogni casa del bollettino natalizio<br />

viene lasciata pure una busta per<br />

“l’offerta alla Parrocchia”.<br />

Si ringrazia anticipatamente per il sostegno offerto.<br />

LOTTERIA DELL’EPIFANIA<br />

In occasione delle festività natalizie è stata ideata<br />

questa manifestazione patrocinata dalla parrocchia.<br />

Essa mette in palio simpatici e appetibili premi.<br />

Fino al 6 gennaio, presso i negozi e attraverso vendita<br />

diretta, c’è la possibilità di acquistare i biglietti al<br />

prezzo di €. 1,00 cadauno. Il giorno dell’Epifania alle<br />

ore 12,15 verrà effettuata l’estrazione sotto il portico<br />

della parrocchiale. L’ultima settimana verranno<br />

esposti i premi nel negozio (“ex Botegute”) di via<br />

Roma. L’elenco dei numeri vincenti verrà reso noto<br />

nei locali pubblici e attraverso il sito www.lachiusa.it<br />

RACCOLTA BOLLETTINI 1976-2006<br />

In occasione dei 30 anni dal sisma del 1976 si sta<br />

mettendo a punto la ristampa sistematica del<br />

4° volume dei bollettini. Verrà presentata<br />

possibilmente in occasione delle celebrazioni<br />

civili e religiose che si terranno nel prossimo anno.<br />

5


Le Vous di Sclûse<br />

CONCLUSIONE DELL’ANNO SULL’EUCARISTIA<br />

Così il S.Padre Benedetto, nella<br />

Giornata Mondiale della Gioventù,<br />

si è espresso sull’Eucaristia: “Il Dio si<br />

è rivelato nel bambino di Betlemme in<br />

modo diverso dal Dio che noi potevamo<br />

immaginarci, il suo modo di agire è ben<br />

diverso da quello degli uomini, e in specie<br />

dei potenti del mondo. Infatti con le<br />

parole pronunciate sul pane e sul vino<br />

nel cenacolo Gesù anticipa la propria<br />

morte, l’accetta nel suo intimo e la trasforma<br />

in un’azione d’amore”. La crocifissione,<br />

che dall’esterno è violenza brutale,<br />

dall’interno diventa così un atto di<br />

amore che si dona totalmente. E’ questa<br />

la trasformazione sostanziale, l’unica in<br />

grado di suscitare un processo il cui termine<br />

è la trasfigurazione del mondo sino<br />

a che Dio sia tutto in tutti<br />

(1^Cor.15,28): questo decisivo atto di<br />

amore trasforma infatti in amore anche<br />

la morte e così la supera dal di dentro,<br />

rendendo presente in lei la risurrezione”.<br />

Il Papa ricorre qui ad un’immagine<br />

forte e attuale, quella della “fissione<br />

nucleare portata nel più intimo dell’essere”<br />

per indicare questa intima esplosione<br />

del bene che vince il male e<br />

può davvero suscitare la catena di<br />

trasformazioni che cambiano e rinnovano<br />

il mondo. E’ questa vera<br />

rivoluzione di cui l’umanità ha, da<br />

A PROPOSITO DI “CONFESSIONE”…<br />

Le tre forme del sacramento: “la pratica di questo sacramento<br />

-dichiara la Reconciliatio et Penitentia- per quanto<br />

riguarda la sua celebrazione e la sua forma, ha conosciuto<br />

un lungo processo di sviluppo, ma circa la sostanza del<br />

sacramento è rimasta sempre solida ed immutata nella<br />

coscienza della Chiesa la certezza che, la volontà di<br />

Cristo, il perdono è offerto a ciascuno per mezzo della<br />

assoluzione sacramentale, data dai ministri della<br />

Penitenza” (n.30).<br />

Tre sono le forme predisposte di celebrazione: a)la riconciliazione<br />

dei singoli penitenza; b)la riconciliazione di più<br />

penitenti con la confessione e assoluzione individuale;<br />

c)riconciliazione di più penitenti con confessione e assoluzione<br />

generale”.<br />

Per la prima forma si esortano i fedeli a prepararsi adeguatamente<br />

con un breve tempo di riflessione e di preghiera<br />

seguito dall’esame di coscienza, alla celebrazione<br />

del sacramento della Penitenza. La lettura del brano della<br />

parola di Dio che illumina il fedele a riconoscere i propri<br />

peccati, lo chiama a conversione e gli infonde fiducia<br />

nella misericordia di Dio è una sicura luce per questo<br />

momento. Dopo la confessione si dedichi un po’ di tempo<br />

per un doveroso ringraziamento.<br />

*Non manchi mai nel contesto della celebrazione indivi-<br />

6<br />

sempre, profondo bisogno e desiderio:<br />

al contrario, le rivoluzioni del<br />

XX° secolo, di cui il programma<br />

comune era di non attendere più l’intervento<br />

di Dio, ma di prendere<br />

totalmente nelle proprie mani il<br />

destino del mondo, dovevano per<br />

forza assolutizzare ciò che è relativo,<br />

prendere un punto di vista umano e<br />

parziale come misura assoluta di<br />

orientamento. Ma l’assolutizzazione<br />

del relativo è l’essenza del totalitarismo:<br />

invece che liberare l’uomo gli<br />

toglie la sua dignità e lo schiavizza.<br />

La trasformazione che avviene<br />

nell’Eucaristia esige e produce la trasformazione<br />

nostra: facciamo di Lui<br />

la misura del nostro vivere, con un<br />

atto che non ci estranea da noi stessi,<br />

ma ci libera in funzione della più<br />

intima verità del nostro essere.<br />

Perciò il Papa ha detto ai giovani che<br />

l’Eucaristia deve diventare il centro<br />

della nostra vita e dare senso e significato<br />

alla nostra domenica, giorno<br />

del Cristo, giorno dell’inizio della<br />

creazione e insieme giorno della<br />

redenzione, giorno della festa che<br />

Dio stesso prepara per noi. Con<br />

l’amore all’Eucaristia possiamo<br />

riscoprire anche il sacramento della<br />

riconciliazione, “nel quale la bontà<br />

misericordiosa di Dio consente sempre<br />

un nuovo inizio alla nostra vita”. La<br />

conclusione dell’Anno Eucaristico si<br />

è tenuta a Bari, nel Congresso<br />

Nazionale dal tema “Senza la domenica<br />

non posiamo vivere”. Il tema fa riferimento<br />

all’anno 304 mentre infuriava<br />

la persecuzione scatenata dall’imperatore<br />

Diocleziano nella cittadina<br />

nordafricana di Abitene.<br />

Quarantanove cristiani sono sorpresi<br />

e arrestati mentre partecipano ad<br />

una assemblea domenicale. Al proconsole<br />

che chiede perché abbia<br />

accolto i cristiani contravvenendo<br />

alle disposizioni imperiali, Emerito<br />

risponde: “Senza la domenica non possiamo<br />

vivere”. Quei cristiani accettarono<br />

il martirio pur di non venir<br />

meno alla riunione eucaristica domenicale,<br />

convinti che era in gioco la<br />

loro stessa identità di discepoli del<br />

Signore. Alle nostre famiglie e comunità,<br />

al loro coraggio e alla loro fantasia<br />

creatrice, è affidato oggi il compito<br />

urgente di restituire al giorno del<br />

Signore tutta la sua pienezza di cristiana<br />

umanità, il suo volto gioioso<br />

di festa e il suo carattere eucaristico<br />

che apre ai bisogni del mondo e alla<br />

sua missione.<br />

duale un riferimento esplicito alla parola di Dio.<br />

*L’esercizio penitenziale (soddisfazione) affidato al penitente<br />

dopo la confessione dei peccati, corrisponda alla<br />

gravità e natura dei peccati accusati e si concretizzi nella<br />

preghiera, nel servizio al prossimo e nelle opere di misericordia.<br />

*La confessione individuale abbia un suo luogo di celebrazione<br />

che dovrà necessariamente adattarsi alla disposizione<br />

dello spazio liturgico esistente. Sia che si possa<br />

disporre di una penitenzieria sia che si debba far ricorso<br />

ai tradizionali confessionali, sempre risalti la loro destinazione<br />

all’incontro gioioso tra il figlio che torna e il Padre<br />

che lo accoglie. In ogni caso si eviti di celebrare il sacramento<br />

in “luoghi di fortuna “ (sacrestia o corridoi).<br />

*In ogni chiesa insieme all’orario delle S.Messe, vi sia<br />

esposto anche l’orario per le confessioni individuali. Si<br />

prevedano tempi per la celebrazione della Penitenza dei<br />

malati e degli anziani che non possono recarsi in chiesa.<br />

*Durante le S.Messe, nella stessa chiesa è vietata la celebrazione<br />

contemporanea delle confessioni. I fedeli possono<br />

accostarsi al sacramento della Penitenza qualora vi<br />

siano sacerdoti disponibili e altri ambienti adatti (luogo<br />

per le confessioni) separati dalla chiesa. Si educhino i<br />

fedeli a non confessarsi e partecipare alla Messa nello stesso<br />

tempo, ma a dare a ciascuna celebrazione il tempo<br />

richiesto senza sottrarlo all’altra.


Le Vous di Sclûse<br />

I FATTI DI MEDJUGORJE<br />

Quasi sconosciuto nella stessa Jugoslavia fino al 1981, il<br />

paese di Medjugorje è il maggiore di cinque villaggi che<br />

formano una vasta parrocchia, situata nell’Erzegovina<br />

occidentale, alla quale dà il nome. Negli ultimi anni, è<br />

diventata una delle località più note al mondo e una delle<br />

mete di pellegrinaggi con il maggior numero di visitatori,<br />

per la presenza di un santuario mariano.. Infatti stando<br />

alla testimonianza di sei<br />

giovanissimi (due ragazzi<br />

e quattro ragazze), nella<br />

frazione di Bijakovici (uno<br />

dei cinque villaggi), dal 24<br />

giugno 1981 appare ogni<br />

giorno la Beata Vergine<br />

Maria. Tre di loro, Vicka,<br />

Marja ed Ivan, affermano<br />

di avere tuttora apparizioni<br />

quotidiane, mentre gli<br />

altri tre, Mirjana, Ivanka e<br />

Jakov, solamente una volta<br />

all’anno, nel giorno stabilito<br />

dalla Madonna stessa. Si<br />

racconta che una Donna<br />

con un bambino tra le braccia<br />

si presentò in atto di<br />

avvicinarsi. I fanciulli vi<br />

ritornarono il giorno dopo.<br />

L’avvenimento si è ripetuto ai loro occhi: prima hanno<br />

visto una forte luce e dopo anche la Madonna, con la<br />

quale hanno pregato. La gente del luogo e dei paesi limitrofi<br />

ha cominciato ad accorrere e a pregare. Il fenomeno<br />

di queste apparizioni è stato più volte esaminato da commissioni<br />

mediche che dalle autorità ecclesiastiche. Dopo<br />

anni le due commissioni sono giunte ai medesimi risultati.<br />

Dal punto di vista medico i veggenti sono apparsi persone<br />

completamente sane, senza alcun segno patologico.<br />

Dopo aver esaminato i fatti, le autorità ecclesiastiche<br />

hanno espresso la posizione ufficiale della Chiesa dichiarandosi<br />

prudenti davanti a tale fenomeno. Confermarono<br />

quindi Medjugorje quale luogo di preghiera, sottolineando<br />

la necessità della cura pastorale verso i pellegrini che<br />

giungessero in questo Santuario per pregare la Vergine. Vi<br />

si giunge non per ammirare bellezze paesaggistiche o<br />

opere d’arte, ma si viene per soddisfare un’esigenza interiore,<br />

per cercare, per sperare, per guarire, per fuggire<br />

dalle tensioni. E ancora confluiscono uomini e donne di<br />

ogni nazionalità, dei più svariati strati sociali e di opposte<br />

concezioni ideologiche. Una moltitudine che rappresenta<br />

l’intera umanità, con pregi e difetti, bisogni ed aspirazioni,<br />

timori e ansie, incertezze e speranze. Qui l’uomo si presenta<br />

così come è veramente, nella propria autenticità.<br />

Occasione di incontro dell’uomo con se stesso, con la propria<br />

natura e con Dio. Si prova la sensazione di essere<br />

amati: qui spariscono tutte le differenze tra le persone e si<br />

vive qualcosa di speciale e irripetibile. Luoghi privilegiati<br />

sono, nell’ordine, il Monte dell’Apparizione (denominato<br />

Podbrdo) che si snoda attraverso un sentiero erto, calpestato<br />

da milioni di pellegrini in preghiera -a volte a piedi<br />

nudi qualcuno perfino sulle ginocchia -, si giunge al luogo<br />

dell’apparizione. A metà strada si incontra una grande<br />

croce di legno in cui la Vergine apparve ad una delle veggenti<br />

agitando le braccia e ripetendo: “Pace, pace e soltanto<br />

pace deve regnare tra gli uomini e Dio e tra tutti gli uomini!”.<br />

Negli anni novanta sono state erette quindici statue bronzee<br />

raffiguranti tutti i misteri del rosario. Ad un paio di<br />

chilometri da Medjugorje si innalza il Monte della Croce o<br />

collina del Krizevac alta 520<br />

m. In cima nel 1934 fu eretta<br />

una croce in cemento armato<br />

alta m.8,56 per onorare<br />

Gesù Cristo Salvatore del<br />

mondo a ricordo del 1900°<br />

anniversario della sua<br />

Passione e morte. I parrocchiani<br />

fecero a gara per portare<br />

a spalla calce, acqua,<br />

cemento legname e sabbia…<br />

sebbene la salita sia un po’<br />

più impegnativa dell’altra, i<br />

fedeli in forze si arrampicano<br />

fin lassù. Gli spuntoni dei<br />

sassi e l’inerpicarsi del sentiero<br />

rendono difficoltoso il<br />

procedere. Ciononostante i<br />

pellegrini cominciarono a<br />

celebrare il rito della Via<br />

Crucis. Nel 1988 ai lati del tragitto sono stati collocati 14<br />

rilievi riproducenti le tappe della Passione di Cristo. Su<br />

ciascuno di essi c’è sempre l’immagine della Vergine. La<br />

chiesa parrocchiale: consacrata nel 1969, si concluse nell’anno<br />

1981 al momento delle apparizioni. Sembrava troppo<br />

grande, eppure da quell’anno è diventata punto di raccolta<br />

di milioni di pellegrini da tutto il mondo. Il messaggio<br />

quotidiano della Vergine che si riassume in un invito alla<br />

preghiera, conversione e digiuno, per ottenere la pace e la<br />

salvezza del mondo. Coloro che comprendono questo<br />

messaggio e ne sono toccati nel cuore, sentono l’esigenza<br />

di attuare in quel luogo il cammino di salvezza con la preghiera,<br />

il pentimento e la conversione sacramentale,<br />

venendone trasformati. L’incontro con la veggente.<br />

Momento di particolare intensità spirituale del pellegrinaggio<br />

è l’incontro con Vicka Ivankovic. Semplice la sua<br />

comunicazione e il sorriso pieno di grazia che irradia dal<br />

suo volto. Certamente qualcosa di soprannaturale emana<br />

dalla sua persona mentre trasmette i messaggi ricevuti<br />

dalla Vergine stessa e indirizzati ai suoi “figli” come Lei<br />

stessa usa chiamare gli uomini. Spesso riporta un’espressione<br />

sussurrata dalla Madonna: “Se sapeste quanto vi amo<br />

piangereste di gioia!”. Un’esperienza tutta da vivere quella<br />

di Medjugorje, per assaporare in profondità le ricchezze<br />

della grazia di Dio e la potenza dell’amore che salva.<br />

Anche un gruppo delle nostre parrocchie di <strong>Chiusaforte</strong>,<br />

Moggio, Resia e Resiutta ha avuto modo di toccare con<br />

mano questa emozione durante il “Festival dei Giovani”<br />

tenutosi dal 2 al 6 agosto di quest’anno. Che ciascuno ne<br />

porti gli effetti nel proprio cammino di fede vissuto nella<br />

comunità. Non a caso ne è nato già un pensierino per il<br />

prossimo anno… don Michele<br />

7


Le Vous di Sclûse<br />

Quante volte ci si imbatte<br />

in discorsi riguardanti<br />

l’età che coinvolge tanti<br />

nostri anziani spesso contrassegnati da sofferenze che<br />

gravano sulla loro già fragile condizione fisica. Meno<br />

spesso invece ci si diletta in<br />

conversazioni sul traguardo<br />

raggiunto da persone magari<br />

alleggerite nelle loro sofferenze.<br />

Ebbene per una volta<br />

anche la nostra comunità di<br />

montagna può annoverare<br />

nell’ambum dei ricordi un<br />

lieto traguardo raggiunto da<br />

alcuni paesani. Infatti l’11<br />

ottobre di quest’anno qualcuno<br />

ha raggiunto il secolo in<br />

condizioni di coscienza ancora<br />

discreti. La veterana Emilia<br />

Marcon di Villanova è stata<br />

attorniata dall’affetto dei suoi<br />

cari e dalle felicitazioni di<br />

tutto il paese, che era, con il<br />

cuore, presente per porgerle<br />

le congratulazioni, sabato 15 ottobre nella Casa di Riposo<br />

di Gemona del Friuli, dove da diversi mesi la “Milie dal<br />

Fari” soggiorna accudita a puntino. Per l’occasione non<br />

8<br />

ALCUNI NODI SCOTTANTI<br />

In questi ultimi tempi non possono non interpellare<br />

anche noi cristiani alcune questioni di massima importanza.<br />

«L’intangibilità della vita dal concepimento fino al suo<br />

termine naturale, il valore unico e insostituibile della famiglia<br />

fondata sul matrimonio e la necessità di provvedimenti legislativi<br />

e amministrativi che sostengano le famiglie nel compito di<br />

generare ed educare i figli, compito essenziale per il nostro<br />

comune futuro» così il S. Padre Benedetto XVI° enumera<br />

DUE CENTENARIE<br />

poteva mancare un doveroso<br />

grazie elevato al Signore<br />

per questo privilegio a lei<br />

riservato. La celebrazione della S. Messa è stata presieduta<br />

da don Michele mentre la festeggiata attorniata anche<br />

dal sindaco a nome dell’amministrazione<br />

comunale insieme ad<br />

alcuni paesani, si lasciava cogliere<br />

visibilmente emozionata.<br />

Commossa, ha trovato la forza<br />

di spegnere delle simboliche<br />

candeline (non certo cento…) a<br />

dimostrazione della sua tempra.<br />

Nata a Villanova l’11 ottobre<br />

1905, figlia di Pietro e di<br />

Marianna, sorella di cinque fratelli,<br />

anche dopo il matrimonio<br />

si dette anima e corpo al lavoro<br />

sia in casa come nella stalla,<br />

senza tirarsi indietro per accudire<br />

a malati e familiari in necessità.<br />

Visse i tempi difficili dei conflitti<br />

mondiali e del terremoto<br />

del ‘76. Gli ultimi anni l’hanno<br />

vista, con il marito, affrontare la prova della sofferenza<br />

fino a dover ripiegare alle cure della casa di riposo. Da<br />

pochi mesi è rimasta vedova del marito, Riccardo Naidon<br />

di dodici anni più giovane di lei.<br />

Anche lei dopo tante fatiche spese<br />

per gli altri, ha avuto il conforto e<br />

un braccio sicuro nella nipote<br />

Marcon Gabriella che amorevolmente<br />

la segue. Insieme a lei<br />

uniamo le nostre felicitazioni alla<br />

quasi paesana Bulfon Giuseppina<br />

(per gli amici Esterina) di Resiutta.<br />

Infatti deve i suoi natali al paesino<br />

di Ovedasso, ma può vantare<br />

in parte di aver avuto a che fare<br />

con il nostro paese perché è<br />

diventata sposa di un Marcon di<br />

Roveredo, dove ha abitato per<br />

diverso tempo. Nata il 16 luglio<br />

1905, ora vive a Resiutta sotto l'albergo<br />

Canin, insieme alla figlia<br />

Laura, attorniata dal nipote e da<br />

diversi pronipoti.<br />

Ad entrambi le nostre più fraterne<br />

congratulazioni.<br />

queste verità con la consueta chiarezza e altrettanto chiaramente<br />

mette in guardia dal «sopprimere o manipolare la<br />

vita che nasce» o dal dare spazio a quelle che chiama «le<br />

varie forme odierne di dissoluzione del matrimonio, come<br />

le unioni libere e il “matrimonio di prova”, fino allo pseudo-matrimonio<br />

tra persone dello stesso sesso». Queste<br />

forme sono, invece, afferma il Papa, “espressioni di una<br />

libertà anarchica, che si fa passare a torto per vera liberazione<br />

dell’uomo”. Dice ancora «l’uomo è creato ad immagine<br />

di Dio, e Dio stesso è amore. Perciò la vocazione all’amore è


-06.01 Parr., Saletto e S.Nevea:<br />

Benedizione Bambini,<br />

acqua, sale e frutta<br />

-22.01 Parrocchia: S. Sebastiano<br />

-02.01 Parrocchia: Candelora<br />

-11.02 Roveredo: Festa B. Vergine<br />

Lourdes<br />

-14.02 Parrocchia: Festa<br />

S.Valentino (benedizione<br />

pane)<br />

-Fine aprile, Piani di Qua: “Fieste<br />

dal Soreli”<br />

-30.04 S. Floriano: festa nella chiesetta<br />

votiva<br />

-07.06 Saletto: commemorazione<br />

vittime della Polveriera<br />

-11.06 Casasola: festa del patrono<br />

S. Antonio<br />

-18.06 Stretti: festa del borgo<br />

-25.06 Raccolana: festa patroni S.ti<br />

Pietro e Paolo<br />

-02.07 Saletto: festa B.Vergine<br />

della Visitazione (ore 11.30<br />

S.Messa)<br />

-09.07 Patocco: festa Sacro Cuore<br />

-08.08 Raunis: festa Beata Vergine della Neve<br />

-09.08 Casasola: S.Domenico<br />

-14.08 Costamolino: S.Messa in borgata<br />

-15.08 Tamaroz e S.Nevea: S.Messa<br />

FESTE RELIGIOSE 2006<br />

ciò >>> >>> che fa dell’uomo la vera immagine di Dio: egli<br />

diventa simile a Dio nella misura in cui diventa qualcuno che<br />

ama. La libertà del “sì” si rivela dunque libertà capace di assumere<br />

ciò che è definitivo, la più grande espressione di libertà non<br />

è allora la ricerca del piacere, senza mai giungere ad una vera<br />

decisione; è invece la capacità di decidersi per un dono definitivo,<br />

nella quale la libertà donandosi, ritrova pienamente se stessa...<br />

Il matrimonio come istituzione non è quindi una indebita<br />

ingerenza della società o dell’autorità, l’imposizione di una<br />

forma dal di fuori; è invece esigenza intrinseca del patto d’amore<br />

coniugale. Una certa pseudo-libertà si fonda su una banalizzazione<br />

del corpo, che inevitabilmente include la banalizzazione<br />

dell’uomo. Il suo presupposto è che l’uomo può far di sé ciò che<br />

vuole: il suo corpo diventa una cosa secondaria dal punto di<br />

vista umano, da utilizzare come si vuole... Il libertismo, che si fa<br />

passare per scoperta del corpo, collocandolo per così dire fuori<br />

dall’autentico essere e dignità della persona». Anzi, «La volontà<br />

di “liberare” la natura da Dio conduce a perdere di vista la<br />

realtà stessa della natura, compresa la natura dell’uomo, riconducendola<br />

a un’insieme di funzioni, di cui disporre a piacimento<br />

per costruire un presunto mondo migliore e una presunta<br />

umanità più felice». Il S. Padre pur non facendo riferimento<br />

direttamente alle questioni referendarie riguardanti la<br />

procreazione medicalmente assistita (tenutesi in giugno)<br />

ricorda come la paternità e maternità non si lasciano circoscrivere<br />

nel biologico: si dà la vita solo trasmettendone<br />

il senso. Per questo è contrario all’amore umano chiudere<br />

Le Vous di Sclûse<br />

Costamolino, 13 agosto <strong>2005</strong>, foto di gruppo dopo la tradizionale S. Messa<br />

-20.08 Parrocchia: S.Bartolomeo<br />

-01.10 Piani: festa S.Angeli Custodi<br />

-01.11 Parrocchia: Santi e benediz. Cimitero (ore 10.30);<br />

Saletto, Patocco<br />

-26.11 Saletto: B.Vergine della Salute<br />

-24.12 parrocchia: S. Messa della Notte di Natale (ore 22.00)<br />

la propria unione al dono della vita e, ancor di più, sopprimere<br />

o manomettere la vita che nasce. In occasione del<br />

referendum si era costituito a livello italiano un comitato<br />

denominato “Scienza e vita” con personalità del mondo<br />

scientifico, culturale, professionale, politico e associativo.<br />

Ciò che si richiamava era un invito alla scienza perché<br />

riconoscesse una scala di priorità al valore della vita. Essa<br />

risponde al proprio ruolo solo se è messa al servizio dei<br />

deboli e in questo senso i più deboli sono i concepiti. I<br />

quesiti e la loro formulazione sono parsi equivoci e quindi<br />

lo strumento di per sé democratico come il referendum,<br />

è apparso un modo inadeguato per la complessità della<br />

materia. La Chiesa pertanto, grazie al consulto con persone<br />

più competenti, ha optato per la scelta dell’astensione<br />

al voto. La vita e il suo significato non possono essere oggetto<br />

di referendum. Il valore della vita non si concede e permette, ma<br />

si riconosce. Il grande assente nel dibattito tenutosi è stato<br />

proprio il diritto dell’embrione alla vita, premessa indispensabile<br />

per qualunque diritto alla salute. Chissà che<br />

l’eccessiva sicurezza di “porre rimedio” a certe problematiche<br />

non volesse innescare altre disastrose conseguenze<br />

sulla nostra preziosa salute? Queste riflessioni vogliono<br />

solo rimettere a fuoco certi principi, difesi anche dalla<br />

legge 40/2004 per poter indirizzare e illuminare le<br />

coscienze. E’ rimasto inalienabile comunque il diritto alla<br />

scelta, che non può sganciarsi dai propri riferimenti e<br />

valori. don Michele<br />

9


Le Vous di Sclûse<br />

GRAN RADUNO ALPINO A CHIUSAFORTE<br />

“Fuarce Cividat!”<br />

Per tre volte, scandendo il motto<br />

del battaglione, il generale<br />

Maurizio Destefani, presidente<br />

dell’associazione che raggruppa<br />

gli appartenenti al reparto, ha<br />

concluso la cerimonia ufficiale in<br />

occasione del decimo anniversario<br />

dello scioglimento del glorioso<br />

reparto alpino.<br />

Da tutta l’Italia settentrionale:<br />

Piemonte, Valle d’Aosta, Veneto<br />

per citare alcune Regioni e<br />

Treviso, Montebelluna, Bergamo,<br />

Piacenza, Ferrara, solo alcune<br />

delle città di provenienza dei tanti<br />

che hanno raggiunto <strong>Chiusaforte</strong><br />

dal 17 al 19 giugno scorsi per tornare<br />

nella “loro” caserma.<br />

Partecipare, l’imperativo per tutti!<br />

Il gran raduno, ha coinvolto la<br />

nostra comunità in un abbraccio unico e intenso a testimoniare<br />

l’affetto e il ricordo nei confronti degli Alpini, che<br />

per oltre trent’anni l’ hanno animata.<br />

5000 persone circa secondo le stime degli organi di stampa<br />

e degli addetti al servizio d’ordine, gli ex appartenenti,<br />

familiari, simpatizzanti e pubblico appassionato che<br />

hanno invaso le vie del paese e l’ex caserma Zucchi.<br />

Luogo di ricordi per chi durante la naia o in servizio in<br />

qualità di graduato, ha trascorso significativi momenti<br />

della propria vita. Occhi lucidi per tanti: nel percorrere la<br />

piazza d’armi, i corridoi delle camerate, la mensa, il vecchio<br />

poligono, lo spaccio o le garritte… troppo fredde<br />

d’inverno e torride d’estate.<br />

Pacche sulle spalle e abbracci per chi si è rivisto dopo tanti<br />

anni, magari con qualche chilo in più o più spesso carico<br />

d’argento… che colora i capelli.<br />

Emozioni intense, durante tre giorni dove l’impegno e la<br />

partecipazione di tanti volontari locali e di altri giunti a<br />

dare man forte dai comuni vicini, ha permesso di proporre<br />

un programma d’eventi apprezzato da tutti.<br />

La mostra fotografica e di reperti dedicata alla prima<br />

guerra mondiale. I concerti corali presso la parrocchiale o<br />

sotto le stelle in caserma, con l’intensa emozione di tutti<br />

nel cantare l’inno di Mameli.<br />

Emozioni ancora nel sorvolare in elicottero le montagne<br />

10<br />

NUOVO LAUREATO<br />

Fabio Orlando si è laureato il 19 ottobre <strong>2005</strong> in<br />

Ingegneria Gestionale presso l'Università degli Studi<br />

di <strong>Ud</strong>ine, discutendo la Tesi: “Costruzione e analisi<br />

di un sistema oscillante da laboratorio”.<br />

Congratulazioni a Fabio e felicitazioni ai genitori<br />

Luisa e Giuseppe<br />

percorse in gioventù durante le marce.<br />

Anche i muli lungo via Roma e sulle vecchie vie d’accesso<br />

a Patocco, Raunis e Sella Sagata. La messa è stata celebrata<br />

nella grande piazza in caserma, alla presenza tra<br />

l’altro dei reduci dalle campagne di Russia e Grecia e toccata,<br />

dal commosso ricordo di chi è andato avanti. Il rancio<br />

è stato consumato da tutti in allegria, nonostante alcuni<br />

abbiano dovuto subire due ore di fila. La banda diretta<br />

dal maestro Costa, anche lui ex della Julia, in mensa scandiva<br />

il tempo tra un primo e il secondo.<br />

Alcuni alpini dalla Valle d’Aosta hanno raggiunto<br />

<strong>Chiusaforte</strong> già nella giornata di giovedì, mentre altri dal<br />

Piemonte l’anno lasciata lunedì.<br />

Alcuni poi, erano arrivati una settimana prima, rendendosi<br />

conto di aver sbagliando data solo una volta giunti a<br />

<strong>Chiusaforte</strong>.<br />

Il raduno l’hanno celebrato lo stesso… da soli, non potendo<br />

ritornare nel fine settimana successivo. Anzi soli non<br />

erano. Hanno trovato ad attenderli i volontari impegnati<br />

nei lavori di pulizia in caserma. A loro volta li hanno<br />

accolti e ospitati.<br />

Per tutti in ogni caso <strong>Chiusaforte</strong> ha risposto “Presente”.<br />

La nostra piccola comunità in quei giorni ha dimostrato il<br />

suo grande cuore.<br />

Fabrizio Fuccaro<br />

Sclûse news<br />

Ricordiamo il sito con le news da <strong>Chiusaforte</strong>.<br />

L’indirizzo diretto è www.lachiusa.it/succede.html.<br />

È possibile accedervi anche dalla home page della<br />

coop. La Chiusa con l’indirizzo www.lachiusa.it.<br />

Per comunicare con chi cura il sito basta inviare una<br />

e-mail, senza inserire allegati, all’indirizzo:<br />

cooplachiusa@libero.it.


CAMPEGGI A COLLINA <strong>2005</strong><br />

dal 27 giugno al 3 luglio si sono<br />

ritrovati a Collina di Forni Avoltri<br />

i bambini di 4 a, 5 a elementare e<br />

1 a media delle parrocchia di<br />

<strong>Chiusaforte</strong>, Moggio <strong>Ud</strong>. e Pontebba<br />

e pensate voi… addirittura<br />

uno di Padova, esperienza giunta<br />

alla quarta edizione. "E ora partiamo…"<br />

è stato il tema trainante che<br />

li ha coinvolti in attività espressive,<br />

manipolative ed artistiche,<br />

senza dimenticare momenti di<br />

riflessioni, gioco ed evidentemente<br />

non potevano mancare le famigerate<br />

escursioni… Qualche goccia<br />

di pioggia e qualche virus di<br />

stagione non hanno attenuato gli<br />

entusiasmi dei partecipanti con i<br />

loro animatori. Grazie anche<br />

all'apporto delle giovani leve<br />

Valentina e Stefania e ad alcune<br />

"macchiette" non ci si poteva di<br />

certo annoiare. Le mete delle uscite, immersi nella natura,<br />

ci hanno visto raggiungere il lago Volaia, il paesino di<br />

Givigliana fino a sella Biorchia sulla strada verso il monte<br />

Crostis. Alle cuoche Marisa e Mirella di Moggio, ormai<br />

collaudati capisaldi della cucina è stato affidato l'arduo<br />

compito di tenerci sempre la bocca affinata.<br />

Matrimoni<br />

Pierfrancesco ZUCCATO e Marta MAIERON<br />

sposati il 3.9.<strong>2005</strong> a Medea (GO)<br />

Giuliano MARTINA e Daniela IPPOLITO<br />

sposati il 10.09.05 in parrocchia<br />

Le Vous di Sclûse<br />

Bollettino Parrocchiale edito dalla Parrocchia di<br />

33010 CHIUSAFORTE - VAL RACCOLANA<br />

(ITALIA)<br />

Via Campolaro, 40 - 33010 <strong>Chiusaforte</strong> (UD)<br />

A cura della s.c.a r.l. “La Chiusa”- w.w.w.lachiusa.it<br />

Spediz. in abb. postale, Art. 2 Comma 20/c Legge<br />

662/96 - Ente Poste Italiane - Filiale di 33100 <strong>Ud</strong>ine<br />

c/c postale n. 11087335<br />

Opere Parrocchiali <strong>Chiusaforte</strong><br />

33010 <strong>Chiusaforte</strong> (UD)<br />

Direttore Responsabile: Italo Pielli<br />

Redazione: via Stazione, 15<br />

Stampa: LITOGRAFIA DESIGNGRAF s.r.l.<br />

Autorizzazione Tribunale di Tolmezzo<br />

n. 53 del 25.6.84<br />

Le Vous di Sclûse<br />

Sopra, i bambini di 4 a, 5 a elementare e di 1 a media a Collina.<br />

Sotto, i ragazzi di 2 a e 3 a media sulla cima del Monte Coglians<br />

con don Michele e due accompagnatori.<br />

11


† Requie, Signôr, par i gnostris muarts †<br />

Guido DELLA MEA<br />

di anni 87 † il 01.02.05<br />

a Diebling (Moselle-Fr.)<br />

riposa a Saletto<br />

Eugenio DELLA MEA<br />

di anni 69<br />

† il 06.08.05 a Fusine<br />

ivi riposa<br />

Lino MARTINA<br />

di anni 79<br />

† il 05.11.05 a Piani<br />

ivi riposa<br />

Belinda PIUSSI<br />

di anni 89<br />

† il 14.03.05 a Roma<br />

ivi riposa<br />

Giovanni MARTINA<br />

di anni 73<br />

† il 27.11.05 a Gemona<br />

ivi riposa<br />

Andrea BIASUTTO<br />

di anni 78<br />

† il 28.11.05 a Tamaroz<br />

riposa a Saletto<br />

Marcellina PIUSSI<br />

di anni 74<br />

† il 24.03.05 a Tarvisio<br />

ivi riposa<br />

Iolanda LINASSI<br />

di anni 84<br />

† il 06.09.05 a <strong>Chiusaforte</strong><br />

ivi riposa<br />

Dino DELLA MEA<br />

di anni 82<br />

† il 07.08.05 a Gemona<br />

ivi riposa<br />

Maria Giovanna<br />

MARCON di anni 94<br />

† il 22.07.05 a Milano<br />

riposa a <strong>Chiusaforte</strong><br />

Gina LONGHINO<br />

ved. Bolognini di anni 90<br />

† il 05.11.05 in Francia<br />

ivi riposa<br />

Liliana DELLA MEA<br />

di anni 38<br />

† il 10.12.03 a Gemona<br />

ivi riposa

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