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Dicembre 2009 - Chiusaforte(Ud)

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ANNO XLI - N. 1-2 - Pubblicazione semestrale - Spedizione in abbonamento postale, Art. 2 Comma 20/c Legge 662/96 - D.C.I. “UD”.<br />

LA LUCE VERA SI MANIFESTA IN GESÙ<br />

Nel Mistero del Santo Natale<br />

riviviamo un giorno pieno<br />

di Luce, un giorno che ci<br />

ricorda la salvezza portata<br />

alle genti, agli uomini di tutte<br />

le nazioni, di tutte le stirpi,<br />

di tutte le lingue. In un<br />

passo del libro del Siracide<br />

si dice: “La Sapienza loda<br />

se stessa e si vanta in mezzo<br />

al suo popolo. Nell’assemblea<br />

dell’Altissimo apre la<br />

bocca… Il mio creatore mi<br />

ha detto: fissa la tua tenda<br />

in Giacobbe, nella città che<br />

ama mi ha fatto riposare”.<br />

Nella lettera agli Efesini si<br />

dice la stessa cosa: tutto è stato creato in Cristo, tutto sussiste<br />

in lui, tutto tende verso di lui; Dio, il Signore ha creato<br />

l’universo in Cristo e lo ha destinato a lui e già i raggi di<br />

Cristo pervadono tutta l’umanità e tutta l’umanità è in qualche<br />

modo sotto il suo influsso. Il vangelo orchestra come<br />

in una grande sinfonia il medesimo tema: “In principio era<br />

il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio…<br />

Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni<br />

uomo. Egli era nel mondo e il mondo fu fatto per mezzo di<br />

lui, eppure il mondo non lo riconobbe”. Giovanni ci spinge<br />

fino al principio dell’origine dell’universo e lo oltrepassa<br />

per descrivere la preesistenza eterna del Verbo (la Parola)<br />

in comunione di vita con Dio. Il Verbo opera nella creazione<br />

e le creature ne sono state illuminate. Ora nel mondo si<br />

confrontano due realtà, quella terrena e quella celeste. Gesù<br />

Cristo è venuto sulla terra dal mondo celeste e ha dato agli<br />

uomini la possibilità di ricevere<br />

la luce e la vita. Quelli<br />

che lo accolgono, quelli che<br />

credono in Gesù Cristo, per<br />

la rigenerazione soprannaturale<br />

divengono figli di<br />

Dio. C’è il mondo di quelli<br />

che rifiutano il pensiero di<br />

un Eterno, di un Assoluto<br />

come qualcosa di alienante,<br />

qualcosa di fiabesco, di infantile.<br />

Emblematica è per<br />

loro la parola di Nietzsche:<br />

“Siate fedeli alla terra e non<br />

prestate fede a quelli che vi<br />

parlano di speranze ultraterrene.<br />

La salvezza la darà la<br />

classe, il lavoro, il partito, l’industria, l’eguaglianza sociale.<br />

Non sogniamo più” (così parlò Zarathustra). Molti la pensano<br />

così oggi. Ci sono però anche uomini che cercano la<br />

salvezza nell’Eterno, al di là del sensibile. Per gli uomini religiosi<br />

la salvezza è nella ricerca dell’Eterno. Essi guardano<br />

all’orizzonte ultimo come i naviganti un tempo guardavano<br />

la stella polare del mare immenso: sono cercatori di Dio,<br />

cercatori di pace, camminano verso l’Eterno portandone il<br />

desiderio nel cuore. L’uomo è l’unico tra gli esseri, che può<br />

travalicare la realtà finita del cosmo e dirigersi verso l’Infinito<br />

nel suo conoscere, operare, amare. L’uomo si affaccia<br />

sul Mistero al di là di ciò che avviene nel tempo. S. Tommaso<br />

dice che l’uomo è il punto di congiunzione tra cielo e<br />

la terra e si trova “all’orizzonte del tempo e dell’eternità”.<br />

Il salmo 118 ci suggerisce: “Quanto mi è cara la tua legge,<br />

o Signore, essa è fiaccola nelle mie mani e lucerna ai >>><br />

A tutti i parrocchiani e fedeli abbonati l’augurio di una sereno Natale<br />

e di un proficuo anno 2010


Le Vous di Sclûse<br />

ORARI PER LE CELEBRAZIONI NATALIZIE<br />

Confessioni Natalizie:<br />

Martedì 22 dicembre in mattinata Visita e S. Comunione<br />

agli Anziani in casa<br />

Giovedì 24 dicembre<br />

VIGILIA DI NATALE<br />

-ore 15.30 S. Messa Vespertina di Natale a Roveredo<br />

-dalle 18.00 alle 21.00 a Raccolana (sacrestia) possibilità<br />

di Confessioni<br />

-ore 22.00 a Raccolana: S. Messa solenne nella Notte di<br />

Natale (per l’occorrenza verrà riscaldata)<br />

Venerdì 25 dicembre<br />

NATALE DEL SIGNORE<br />

-ore 11.00 in parrocchia S. Messa del Giorno<br />

-ore 12.30 S. Messa a Saletto<br />

-ore 17.30 S. Messa a Sella Nevea (centro polifunzionale)<br />

Sabato 26 dicembre<br />

S. Stefano, diacono e martire<br />

-ore 11.00 S. Messa a Raccolana (sacrestia) e a Piani<br />

Domenica 27 dicembre in parrocchia<br />

-ore 11.00 S. Messa nella Festa della Sacra Famiglia di<br />

Gesù, Giuseppe e Maria<br />

-ore 17.30 S. Messa a Sella Nevea<br />

(in tutte le celebrazione ricordo dei lustri di Matrimonio)<br />

Giovedì 31 dicembre in parrocchia<br />

-ore 17.00 S. Messa di Rringraziamento (“Te Deum”)<br />

Venerdì 1 Gennaio 2010<br />

SANTA MARIA MADRE DI DIO<br />

(Giornata Mondiale della Pace)<br />

-ore 11.00 in parrocchia: S. Messa solenne di inizio anno<br />

-ore 12.30 a Saletto: S. Messa<br />

-ore 17.30 a Sella Nevea: S. Messa<br />

Domenica 3 gennaio 2010<br />

-ore 11.00 in parrocchia S. Messa festiva<br />

-ore 17.30 S. Messa a Sella Nevea<br />

DALLA PRIMA PAGINA<br />

>>> miei piedi”. Camminare nella luce significa cercare<br />

la verità, significa vivere un amore totale per il Signore,<br />

anche nel quadro di una realtà terrena, ma che prelude alla<br />

luce della vita eterna, della quale l’esistenza nel tempo è<br />

mezzo e preparazione. Chi cammina nell’amore, cammina<br />

nella luce del Signore.<br />

Per cogliere la vera Luce di cui il Natale si fa portatore, ci<br />

vengano in soccorso le parole di S. Francesco: “Si faccia<br />

luminosa in noi, Signore, la conoscenza di te, affinché possiamo<br />

comprendere l’ampiezza dei tuoi benefici, l’estensione<br />

delle tue promesse, la sublimità della tua maestà e la<br />

profondità dei tuoi giudizi”.<br />

don Michele<br />

2<br />

Martedì 5 gennaio<br />

Vigilia dell’Epifania<br />

-ore 15.30 S. Messa Vespertina a Roveredo (Benedizione<br />

acqua, sale, frutta e Bambini)<br />

Mercoledì 6 Gennaio 2010<br />

EPIFANIA DEL SIGNORE<br />

-ore 11.00 in parrocchia S. Messa solenne<br />

-ore 12.30 S. Messa a Saletto<br />

-ore 17.30 S. Messa a Sella Nevea<br />

*In tutte le celebrazioni si terrà la benedizione della’acqua,<br />

sale, frutta (secondo antica tradizione aquileiese) e<br />

dei Bambini<br />

*Alle 18.30 nel centro polifunzionale a Sella Nevea si terrà<br />

l’estrazione dei biglietti della Lotteria dell’Epifania 2010)<br />

CALENDARIO FESTE RELIGIOSE 2010<br />

06.01 Parrocchia, Saletto e Sella Nevea:<br />

Benedizione acqua, sale, frutta<br />

24.01 Parrocchia: S. Sebastiano martire<br />

02.02 a Raccolana:<br />

Candelora e benedizione gola (S. Biagio)<br />

11.02 a Roveredo:<br />

ore 11.00 Festa Beata Vergine di Lourdes<br />

14.02 Parrocchia:<br />

ore 11.00 S. Valentino (benedizione pane)<br />

05.04 a Raccolana: ore 11.00 Lunedì dell’Angelo<br />

12.04 inizio Visita e Benedizione Pasquale delle Famiglie<br />

Fine aprile Piani di Qua: “Fieste dal soreli”<br />

05.05 Festa di S. Floriano<br />

05.05 Saletto: Commemorazione Vittime Polveriera<br />

13.06 Casasola: Festa patrono S. Antonio<br />

20.06 Stretti: Festa del borgo<br />

27.06 Raccolana: festa patroni S.ti Pietro e Paolo<br />

04.07 Saletto: Festa della B. Vergine della Visitazione<br />

11.07 Patocco: Festa del S. Cuore<br />

05.08 Raunis: Festa della B. Vergine della Neve<br />

10.08 Casasola: S. Domenico<br />

13.08 Costamolino: S. Messa in borgata<br />

14.08 Tamaroz: ore 19.00 S. Messa dell’Assunta<br />

15.08 Saletto e Sella Nevea: S. Messa dell’Assunta<br />

22.08 Parrocchia: Festa del patrono S. Bartolomeo<br />

03.10 Piani: Festa S. Angeli Custodi<br />

01.11 Parrocchia Benedizione Salme (10.30),<br />

Saletto e Patocco<br />

02.11 Roveredo, Raccolana e Piani: Benedizione Salme<br />

21.11 Saletto: B. Vergine della Salute<br />

24.12 Raccolana: S. Messa della Notte di Natale<br />

26.12 Raccolana: S. Stefano<br />

N.B.: dalla solennità dei S.ti Pietro e Paolo fino all’ultima<br />

domenica di ottobre (esclusa la Festa di S. Bartolomeo e<br />

le celebrazioni con un Battesimo) le sacre funzioni festive<br />

si terranno alle ore 11.00 nella chiesa di S. Paolo in<br />

Raccolana anziché in parrocchia.


MANDI BONSIGNOR BROLLO<br />

Domenica 11 ottobre il presule ha salutato la comunità<br />

friulana per raggiunti limiti di età. Così si è rivolto in quell’occasione:«Un<br />

grazie profondamente sentito va ai fedeli<br />

laici, uomini e donne, che si sono resi disponibili a rendere<br />

vive le nostre comunità mettendo al servizio del Vangelo i<br />

loro talenti con competenza e generosità». Il finale del saluto<br />

del vescovo, dopo una celebrazione anche nella lingua<br />

tedesca e slovena, è stato tutto in friulano. Ha invitato tutti<br />

a non dimenticare mai “la nestre storie, la nestre lenghe,<br />

lis nestris tradizions, ma soredut la nestre fede che à fat<br />

grande la nestre int”.<br />

L’ ARCIDIOCESI HA ACCOLTO CON GIOIA LA NOMINA<br />

DEL NEOARCIVESCOVO<br />

BENVIGNÛT IN FRIÛL<br />

Giovedì 20 agosto, in un momento inaspettato per la data<br />

inconsueta perché in piena estate e di giovedì (solitamente<br />

avviene di sabato), alle ore 12.00 lo stesso vescovo uscente<br />

mons. Brollo ha annunciato il nome del suo successore:<br />

mons. Andrea Bruno Mazzocato. Ecco le parole precise:<br />

«Vulintir i preìn il Signôr parcè che ancje cul jutori dal<br />

gnûf Vescul, i Furlans a sepin mantignì simpri vive l’ani-<br />

Le Vous di Sclûse<br />

me dal nestri Friûl». L’annuncio viene dato contemporaneamente<br />

a Treviso, diocesi d’origine e di servizio del neo<br />

arcivescovo eletto. Lo stesso vescovo friulano ha anticipato<br />

il saluto del nuovo pastore designato. Messaggio in cui<br />

mons. Mazzocato rivela che la strada maestra “dell’obbedienza<br />

mi ha condotto fino a voi, fino alla vostra e da oggi<br />

nostra Chiesa di Cristo che è in <strong>Ud</strong>ine. La volontà di Dio<br />

Padre, manifestata attraverso la decisione del S. Padre mi<br />

ha ancora una volta sorpreso ricordandomi che i progetti<br />

sulla mia vita sono Suoi e non miei e ho obbedito nella<br />

serena convinzione, pur con una certa umana sofferenza…<br />

Posso però assicurarvi che nel profondo del mio cuore sono<br />

sereno, non per bravura mia, ma per la grazia dello Spirito<br />

Santo che non mi è mai mancata ogni volta che l’obbedienza<br />

mi ha chiesto nuovi e impegnativi cambiamenti. Con<br />

questa serenità spirituale vengo a voi come vescovo e Pastore,<br />

pronto a conoscervi, ad amarvi e a donare tutto quello<br />

che ho di mio”. Il suo motto nello stemma episcopale è<br />

la frase paolina “Pro vobis in Christo ministri”, “Servi in<br />

Cristo a vostro favore” e ha precisato ancora: “Così penso<br />

debba essere il Vescovo e così cercherò di essere tra voi: un<br />

servitore che porta Gesù Signore per aiutare la vostra fede,<br />

speranza e carità… Già da giorni siete nelle mie preghiere<br />

e vi chiedo la carità di iniziare anche voi a ricordarmi nelle<br />

vostre perché ne ho bisogno”. Nato a S. Trovaso di Preganziol<br />

(Treviso) il 1° settembre 1948, ordinato sacerdote nel<br />

1972, ha conseguito la Licenza in Liturgia Pastorale presso<br />

l’Istituto di Santa Giustina (Padova), quindi quella di Teologia<br />

Dogmatica a Milano. Dal 1977 al 2001 è stato docente<br />

di Teologia dogmatica presso il Seminario di Treviso.<br />

Nel 1990 nominato pro-rettore del Seminario minore e nel<br />

1994 rettore del Seminario maggiore e minore. L’11 ottobre<br />

2000 è stato eletto vescovo alla guida della Chiesa di Adria<br />

e Rovigo. Nel 2004 è stato chiamato alla guida della Diocesi<br />

trevigiana. Mons. Brollo l’ha definito “vescovo adorno<br />

di qualità spirituali e intellettuali, unite a una competenza<br />

e collaudata esperienza pastorale”. Già dalle prime parole<br />

rilasciate mons. Andrea Bruno ha manifestato l’intenzione<br />

di proseguire il percorso intrapreso dai predecessori sia<br />

per quanto riguarda la collaborazione fra le parrocchie, che<br />

l’attenzione missionaria verso i non credenti.<br />

Domenica 18 ottobre il solenne rito di insediamento nella<br />

nostra Arcidiocesi. La prima tappa in programma l’ha visto<br />

fermarsi, per l’accoglienza in Regione, a Latisana al confine<br />

con il Veneto dove è stato vescovo per nove anni. Salutato<br />

dalle autorità civili e religiose, per mano della squadra<br />

della protezione civile gli è stato fatto dono di una ampolla<br />

contenente l’acqua del Tagliamento, simbolo di tutte le<br />

genti friulane. Giunto a <strong>Ud</strong>ine, è stato il vice sindaco della<br />

città a porgere, sul sagrato della Cattedrale, il primo benvenuto<br />

ufficiale al nuovo Arcivescovo. I suoi primi passi però<br />

nel cuore dei fedeli li ha compiuti durante l’ultima parte<br />

dell’omelia con una lunga frase in friulano: “Cjars surs e<br />

fradis, us doi il cur che me mari mi à dat e che il Signor<br />

al à format. O soi sigur di cjatà vierts ancje i vuestris curs<br />

per cognossisi, volêsi ben e sostignîsi tant che nus insegne<br />

il Vanzeli di Jesù”. L’applauso è stato spontaneo e prolungato,<br />

seguito ai saluti in tedesco e sloveno.<br />

Anche la nostra Comunità cristiana insieme alla Forania<br />

di Moggio si unisce augurando a mons. Andrea Bruno un<br />

fervido e proficuo lavoro apostolico nella nostra patria<br />

friulana.<br />

3


Le Vous di Sclûse<br />

CRISTIANI IN ASSEMBLEA: DIAMO SPERANZA NUOVA ALLA MONTAGNA<br />

“…la grave e perdurante situazione di degrado della montagna<br />

friulana, determinata soprattutto dallo spopolamento,<br />

ha sempre toccato il mio cuore di uomo e di pastore.<br />

In più occasioni la nostra Chiesa diocesana ha promosso<br />

e domandato un rinnovato impegno da parte della gente<br />

e delle istituzioni per individuare un modello di sviluppo<br />

culturale, sociale, economico e spirituale che possa<br />

garantire ai paesi montani futuro e prospettive ai nostri<br />

giovani…” Così mons. Pietro Brollo esortava nel dicembre<br />

scorso i pastori e le comunità della nostra montagna<br />

facendosi recettore di alcune istanze sollevate da singoli ed<br />

enti presenti sul territorio, mentre si faceva carico nell’invitarli<br />

ad un confronto nella prospettiva di una Assemblea<br />

dei cristiani della e per la Montagna. Ciò facendo memoria<br />

delle positive conseguenze che ebbe a suo tempo un’altra<br />

assemblea dei cristiani nel giugno del 1977, a seguito del<br />

sisma del ’76. Fu proprio quell’iniziativa della Chiesa a<br />

smuovere situazioni ristagnanti, a smascherare pericolosi<br />

compromessi, a indurre a sostenere movimenti particolari<br />

che condussero poi alla legge per la ricostruzione. Da<br />

queste premesse si è innescato un movimento di sensibilizzazione<br />

i cui primi attori dovranno essere le nostre comunità<br />

cristiane site sull’intero territorio montano. Quasi<br />

all’unanimità i sacerdoti convocati dal presule si sono trovati<br />

concordi nell’intraprendere “proposte di coraggio e di<br />

speranza” le ha definite mons. Brollo. Così ne è emerso un<br />

confortante confronto con il desiderio di impegnarsi a trovare<br />

alcune linee di azione per la salvaguardia della Carnia,<br />

Val Canale e Canal del Ferro. A poca distanza si è costituito<br />

un comitato di coordinamento nell’intento di elaborare il<br />

materiale preparatorio in preparazione di una Assemblea<br />

dei Cristiani per la montagna, tenutosi poi a Pontebba il 29<br />

marzo alla quale erano invitati tutti gli operatori pastorali,<br />

sacerdoti e persone interessate alla problematica e che ha<br />

visto la partecipazione di oltre 300 persone. Il tutto vuole<br />

convergere verso un canale dove le problematiche emerse<br />

diventino oggetto di discussione che portino a decisioni in<br />

sostegno del territorio montano. Proposito del vescovo è di<br />

coinvolgere nel dibattito la Regione, l’Università di <strong>Ud</strong>ine<br />

e la Camera di Commercio. Esso non si colloca poi come<br />

una novità, visto il recente convegno sulla montagna del<br />

2000. L’assemblea si propone di “proseguirne il lavoro,<br />

consolidare gli esiti, superare i limiti”. Oltre alla comunità<br />

si coinvolgeranno le istituzioni, le realtà economiche,<br />

produttive, sociali e culturali delle cosiddette “terre alte”.<br />

Con ciò si lascia pure spazio alle altre zone della montagna<br />

diocesana (Valli del Torre, del Cornappo e del Natisone)<br />

in modo che si studino analoghe iniziative alle problematiche<br />

locali, come anche nella bassa friulana e nel resto<br />

del Friuli, non esenti da tali rischi. Nella sua prolusione di<br />

apertura dell’assemblea del 29 marzo mons. Brollo così si<br />

è auspicato: “…Affidando ai cristiani di queste vallate il<br />

mandato di investire il loro patrimonio di esperienze ed<br />

ogni possibile risorsa per mettere a punto possibili ed efficaci<br />

strategie di sviluppo per i paesi splendidi e sofferenti<br />

in cui la Provvidenza li ha collocati, invito proprio loro -i<br />

credenti- a farsi apostoli del Signore Gesù, che sui monti,<br />

storicamente considerati come frontiere tra popoli e imperi,<br />

domanda a noi tutti, oggi, di saper annunciare il Vangelo e<br />

4<br />

ringiovanire il volto della Chiesa in una pastorale appunto<br />

di frontiera, capace della finezza di chi sa coniugare la nobiltà<br />

della tradizione con l’audacia della novità, le radici<br />

locali con l’apertura al mondo, la gioia del vivere con la<br />

trasmissione della vita”. Dopo aver fatto il punto della situazione<br />

dal 2000 ad oggi ci si è resi conto sulla necessità<br />

di un soggetto politico-istituzionale che governi la montagna,<br />

considerata la sua persistente emergenza. Il preside<br />

della facoltà di Ingegneria dell’università di <strong>Ud</strong>ine, nonché<br />

coordinatore di Agemont ha ricordato come la capacità del<br />

territorio montano di generare autonomamente opportunità<br />

e standard di vita adeguati alla popolazione che vi risiede<br />

è una componente fondamentale della sostenibilità dello<br />

sviluppo. Ha focalizzato le misure previste dalle comunità<br />

montane (agricoltura, ambiente, infrastrutture, turismo,<br />

legno, welfare di comunità) e da Agemont per le piccole e<br />

medie aziende, suggerendo nuovi capitoli d’investimento:<br />

edilizia sostenibile, design industriale, nuovi materiali, diffusione<br />

banda larga, teledidattica. Ha concluso con misure<br />

indispensabili in questo momento: fondo di garanzia per<br />

prestiti partecipativi, per investimenti, per il consolidamento<br />

del debito, ma anche misure di natura fiscale e normativa<br />

(riduzione Irap) e di carattere economico (per es. risparmio<br />

energetico). L’ultimo relatore, proveniente dall’Universtà<br />

udinese, rileva che la montagna è spesso contraddistinta<br />

dalla frammentazione, conflittualità interpartitica, particolarismi<br />

e campanilismi di vallata che spesso ne impediscono<br />

una crescita. Alla mancanza di un soggetto coordinatore<br />

si aggiunge pure la precarietà di attori politici in grado di<br />

portare avanti politiche di osservazione, orientamento, decisioni<br />

ed azioni. Suggerisce la proposta di un’Euroregione<br />

magari piccola, limitata alle nostre aree montane, che favorisca<br />

il coordinamento e la conoscenza congiunta dei bisogni<br />

del nostro territorio montano, dando una veste giuridica<br />

e strutturata ad una serie di iniziative e prassi che operano<br />

già informalmente sul territorio in una condizione, però, di<br />

scarsa ottimizzazione nell’uso delle poche risorse.<br />

Soddisfacente è sembrato l’esito dell’apertura all’assemblea.<br />

Il proposito è quello di chiedere anche il contributo<br />

del Cadore e delle vicine Austria e Slovenia, ha dichiarato<br />

Mario Gollino coordinatore del gruppo preparatore. Erano<br />

presenti diversi sindaci della montagna, la Provincia e rappresentanze<br />

del bellunese. L’assemblea si è conclusa raccogliendo<br />

le adesioni dei partecipanti ai gruppi di lavoro<br />

negli ambiti: socio-culturale, economico, politico-istituzionale,<br />

ecclesiale pastorale. Lo scopo prefisso consisteva nel<br />

delineare le tematiche e le proposte da elaborare e da portarsi<br />

in una sintesi presentata poi all’assemblea plenaria tenutasi<br />

il 27 giugno a Paluzza, che ha aperto la 2 a tappa dell’Assemblea<br />

dei Cristiani per la Montagna, in cui i quattro<br />

referenti degli ambiti hanno presentato ai convenuti e alle<br />

autorità (comuni, provincia e regione, parlamento) i lavori<br />

dei gruppi di studio. Vi hanno partecipato circa 300 persone.<br />

Questa 2 a fase si è conclusa nella fine dell’estate scorsa.<br />

Con la pubblicazione di uno strumento di lavoro, in cui sono<br />

raccolte le relazioni di Paluzza con sintesi da sottoporre alle<br />

comunità parrocchiali e alle varie categorie interessate, si<br />

apre la terza fase nella quale queste “idee e proposte” nate<br />

da un gruppo di esperti e volontari verranno discusse e >>>


ADORAZIONE EUCARISTICA<br />

Si tiene ogni mercoledì nella chiesa di Raccolana dalle<br />

ore 15.30 fi no alle ore 16.30 (nei mesi invernali).<br />

Seguono la Benedizione Eucaristica, il S. Rosario e la<br />

S. Messa. L’accoglienza della cappellina (sacrestia) offre<br />

un clima di raccoglimento e intimità.<br />

VOLONTARIATO<br />

Da qualche settimana alcuni volontari adulti di <strong>Chiusaforte</strong>,<br />

Resiutta e Dogna, con altri ragazzi delle superiori della forania,<br />

si sono impegnati settimanalmente o periodicamente<br />

nel dedicare alcuni momenti in compagnia dei degenti della<br />

casa di riposo di Moggio. I ragazzi in particolare animano<br />

la tombola la domenica pomeriggio insieme ad altri giovani<br />

volontari di Moggio.<br />

>>> rielaborate da tutte le comunità, dalla “gente comune”<br />

che le potrà verificare, rivedere e fare proprie. In questa<br />

fase (ottobre-dicembre <strong>2009</strong>) l’assemblea diventerà itinerante<br />

e multicentrica, coinvolgendo in profondità tutte le<br />

comunità ecclesiali e tutte le componenti sociali. Il cammino<br />

di un’intera comunità, appunto, che procede verso il futuro,<br />

con coraggio, e facendosene carico senza delegarlo ad<br />

altri, in prima persona, rispondendo alla propria vocazione<br />

di “cristiani che vivono in montagna oggi”.<br />

(don Michele e il comitato di coordinamento dell’assemblea)<br />

Le Vous di Sclûse<br />

Domenica 10 maggio, nell’Abbazia di S. Gallo di Moggio<br />

<strong>Ud</strong>inese, ad alcuni dei ragazzi delle superiori della nostra<br />

comunità è stato conferito il sacramento della<br />

Confermazione insieme ad altri giovani di Pontebba,<br />

Resia e Resiutta. Si tratta di Del Negro Ilaria, Pozzecco<br />

Alice, Orlando Maria Giustina, Linassi Moira e<br />

Villino Giovanna. A loro l’augurio di poter mettere a<br />

frutto nella vita i doni dello Spirito Santo ricevuto,<br />

e metterli al servizio della nostra comunità.<br />

SOSTEGNO ALL’ABRUZZO<br />

In occasione del tempo quaresimale insieme ad alcune<br />

mamme si era ideata l’opportunità di ritrovarsi insieme<br />

ai fanciulli delle elementari e ai ragazzi delle medie per<br />

decorare delle uova pasquali, mediante dei colori da fi ssare<br />

con il pennello, e poi offrirli ai fedeli partecipanti alle<br />

celebrazioni nella festa di Pasqua. L’utile che si sarebbe<br />

raccolto non aveva nessun preciso scopo predefi nito. In<br />

concomitanza con il doloroso evento del sisma in Abruzzo,<br />

si è pertanto voluto destinare il ricavato con tale fi nalità.<br />

La somma complessiva raccolta ha raggiunto un totale di<br />

€ 464,95. Essa va ad aggiungersi a quella raccolta nelle<br />

due celebrazioni del 19.04 per un totale di € 306,89. Le offerte<br />

verranno fatte pervenire alla Caritas per sostenere un<br />

comunità cristiana dell’Abruzzo, dove opera un sacerdote<br />

di origine friulana. Si ringraziano le mamme, i bambini e<br />

tutti i generosi benefattori.<br />

5


Le Vous di Sclûse<br />

Evita la fretta<br />

A proposito del sacramento della Penitenza, non basta programmare<br />

il tempo e il luogo in cui confessarti. Occorre che<br />

il sacramento sia accolto e vissuto nei suoi cinque momenti<br />

e questi siano compiuti con calma, con devota attenzione,<br />

non solo a motivo di un precetto da osservare, ma per amore<br />

e con fede verso te stesso dal momento che vuoi incontrarti<br />

con Cristo e lasciarti trasformare da lui. Il sacramento<br />

della Penitenza è un cammino che richiede l’impegno della<br />

mente, della volontà e del cuore. È tutta la tua persona che<br />

dev’essere illuminata dal volto benedicente e misericordioso<br />

di Cristo, dalla sua Parola e dal suo Spirito.<br />

Per la prima confessione dei Fanciulli<br />

Sarà preceduta da un tempo di catechesi adeguata mediante<br />

un itinerario catechistico che preveda: una riflessione sull’esistenza<br />

del male secondo l’esperienza che ciascun bambino<br />

ne può aver fatto nel suo processo di crescita umana; una<br />

presentazione del sacramento della Riconciliazione come<br />

atto di amore del Padre buono che vuole la salvezza dei figli;<br />

un itinerario che prevede celebrazioni e gesti penitenziali e<br />

di riconciliazione con il coinvolgimento delle famiglie.<br />

Celebrazione:<br />

*la prima confessione sia celebrata in forma comunitaria<br />

con l’assoluzione individuale, perché si possa percepire la<br />

dimensione personale e comunitaria di questo sacramento<br />

*sia curata nel suo aspetto celebrativo con canti, preghiere,<br />

monizioni adatte all’età e alla comprensione dei fanciulli. La<br />

presenza dei genitori, o chi ne fa le veci, e i catechisti favorisca<br />

un clima sereno e raccolto per un’autentica partecipazione<br />

*sarà opportuno educare i fanciulli ad esprimere sinceramente<br />

l’accusa sotto forma di preghiera. In questo modo<br />

la confessione non resterà uno sterile elenco di colpe commesse,<br />

ma favorirà la richiesta di perdono e l’accoglienza<br />

della misericordia del Padre buono<br />

* dopo l’assoluzione il sacerdote può dare un segno di pace<br />

al bambino prima di rimandarlo al posto; oppure può prevedere<br />

questo segno di pace prima che si sciolga l’assemblea<br />

*potrà essere significativo, dopo la celebrazione del sacramento,<br />

vivere un momento comunitario.<br />

L’originalità del digiuno cristiano<br />

Di fronte al rapido mutare delle condizioni sociale e culturali<br />

caratteristiche del nostro tempo, e in particolare di<br />

fronte al moltiplicarsi dei contatti interreligiosi e al diffondersi<br />

di nuovi fenomeni di costume, diventa sempre più necessario<br />

riscoprire e riaffermare con chiarezza l’originalità<br />

del digiuno e dell’astinenza cristiani. Oggi, infatti, il digiuno<br />

viene praticato per i più svariati motivi e talvolta assume<br />

espressioni per così dire laiche, come quando diventa<br />

segno di protesta, di contestazione, di partecipazione alla<br />

aspirazioni e alle lotte degli uomini ingiustamente trattati.<br />

Circa poi l’astinenza da determinati cibi, oggi si stanno<br />

diffondendo tradizioni ascetico-religiose che si presentano<br />

non poco diverse da quella cristiana. Pur con rispetto a<br />

6<br />

A PROPOSITO DI<br />

CONFESSIONE<br />

DIGIUNO E ASTINENZA NELLA<br />

VITA ATTUALE DELLA CHIESA<br />

queste usanze e prescrizioni - specialmente a quelle degli<br />

ebrei e dei mussulmani -, la Chiesa segue il suo Maestro<br />

e Signore, per il quale tutti i cibi sono in sé buoni e non<br />

sono sottoposti ad alcuna proibizione religiosa, e accoglie<br />

l’insegnamento dell’apostolo Paolo che scrive: “Chi mangia,<br />

mangia per il Signore, dal momento che rende grazie<br />

a Dio” (Rm.14,6). In tal senso, qualsiasi pratica di rinuncia<br />

trova il suo pieno valore, secondo il pensiero e l’esperienza<br />

della Chiesa, solo se compiuta in comunione viva con Cristo,<br />

e quindi se è animata dalla preghiera ed è orientata alla<br />

crescita della libertà cristiana, mediante il dono di sé nell’esercizio<br />

concreto della carità fraterna. Custodire l’originalità<br />

della penitenza cristiana, proporla e viverla in tutta<br />

la ricchezza spirituale del suo contenuto nelle condizioni<br />

attuali di vita è un compito che la Chiesa deve assolvere<br />

con grande vigilanza e coraggio.<br />

Nel mese di novembre dello scorso anno è salita al cielo<br />

SUOR MARIA LUISA RIZZO<br />

Ecco come la ricorda l’assistente domiciliare<br />

Anna Maria Santarossa<br />

Pioggia, neve, sole… imperterrita e orgogliosa nella sua<br />

veste bianca ecco spuntare, in ogni stradina di <strong>Chiusaforte</strong>,<br />

suor Luisa. Zaino in spalla carico di medicazioni, iniezioni<br />

e quant’altro. Bussava a tutte le porte delle case dove abitavano<br />

persone anziane o ammalate che aspettavano quell’angelo<br />

bianco.<br />

Una donna divenuta suora non da subito, ma bensì dopo<br />

una scelta lungamente meditata in compagnia di nostro Signore.<br />

Si era subito integrata in mezzo alla nostra gente di montagna,<br />

gente provata dalla vita, dall’emigrazione, dalle guerre<br />

e non ultimo dal terremoto. Gente che apriva non solo<br />

la porta delle loro case, ma anche il proprio cuore a quella<br />

suora dai modi semplici, ma attenta e preparata. Lavorava<br />

sempre, la potevano chiamare a tutte le ore del giorno e<br />

della notte. Col cattivo tempo guidava la sua “127” beige<br />

fino a raggiungere le piccole e impervie frazioni della Val<br />

Raccolana. Quando alle volte ci recavamo assieme nella<br />

Valle, per interventi complessi, le chiedevo di raccontarmi<br />

della sua vita. Ci parlava di suo padre anziano con infinito<br />

amore e di quanto per lui pregasse ogni sera, ma sorvolava<br />

sulla sua esperienza in un piccolo villaggio dell’Africa.<br />

Però, attraverso il racconto di altre sue consorelle, abbiamo<br />

scoperto che distribuiva con generosità la propria razione<br />

di cibo ai bimbi denutriti e intanto lei dimagriva a vista<br />

d’occhio. A lungo andare, a causa di questa sua generosità,<br />

è stata “costretta” a rinunciare alla missione perché si è<br />

gravemente ammalata.<br />

Per tutti aveva sempre una parola di conforto, a volte accompagnato<br />

da un’espressione dialettale veneta e aggiungeva:<br />

“Ma il Signore sa quello che fa, digo mi!”.<br />

Ora è volata in cielo e conoscendo la sua grande fede sicuramente<br />

se n’è andata con serenità.<br />

Noi ricorderemo così quell’angelo bianco: avvolta dalla<br />

sua veste con il velo al vento e lo zaino in spalla, tipico dei<br />

nostri alpini friulani.<br />

Riposa ora in pace suor Maria Luisa!


PELLEGRINI A MEDIUGORJE<br />

Il 2 agosto Adelina,<br />

Isolina, Maria<br />

e io accompagnate<br />

da don Michele<br />

ci siamo recate in<br />

pellegrinaggio, insieme<br />

a due pullman,<br />

nel piccolo<br />

centro della Bosnia<br />

Erzegovina,<br />

dove era in programma<br />

il “Festival<br />

dei Giovani”,<br />

come ogni anno è<br />

tradizione: un raduno<br />

di migliaia<br />

di giovani e non,<br />

provenienti da 80<br />

paesi del mondo<br />

(con una punta di<br />

45 mila presenze, 70 paesi collegati via etere, 600 sacerdoti<br />

concelebranti…). Personalmente sono rimasta stupita<br />

e meravigliata dalla partecipazione così animata e carica di<br />

fede di questi giovani, sventolanti le loro colorate bandiere<br />

nazionali quasi a creare un’armonia in un arcobaleno proteso<br />

al cielo, mentre cantavano con fervore in un unico coro<br />

gli inni religiosi a dimostrazione della concreta fratellanza,<br />

pace e unità dei popoli. Il Festival si è concluso con una<br />

suggestiva processione che, per il numero di partecipanti,<br />

invadeva le strade principali della cittadina, illuminate dalle<br />

torce accese che ognuno portava in mano. Il canto e la<br />

preghiera risuonavano all’unisono nel silenzio della notte,<br />

acclamando la Vergine Maria affinché ci accompagni ogni<br />

giorno lungo il cammino della vita. Si è fatto visita all’Orfanotrofio<br />

di suor Cornelia, luogo in cui abbiamo celebrato<br />

l’Eucaristia. Ci siamo trattenuti tutti con gli orfanelli in un<br />

incontro ricco di emozione, nel quale, ci siamo avvicinate<br />

alla triste situazione di questi piccoli indifesi e fragili bimbi<br />

che il destino purtroppo ha privato degli affetti più cari<br />

(orfani di genitori morti nella recente guerra o abbandonati<br />

dalle loro madri), seppur sopperiti in parte dalla grande<br />

sensibilità e provvidenza di suor Cornelia, suora croata, che<br />

provvede amorevolmente alla loro crescita e alla loro for-<br />

COMUNITÀ CENACOLO<br />

Le Vous di Sclûse<br />

mazionespirituale. Abbiamo conosciuto<br />

poi la “Comunità<br />

Cenacolo”<br />

di suor Elvira, una<br />

donna italiana<br />

meravigliosa, che<br />

accoglie giovani<br />

reduci dalla tossicodipendenza,<br />

prima di adesso<br />

smarriti nell’isolamento<br />

e nella<br />

disperazione. Il<br />

metodo adottato<br />

dalla comunità<br />

favorisce il loro<br />

recupero umano e<br />

sociale attraverso<br />

un cammino di<br />

riscoperta di fede e dei valori che purtroppo le sostanze<br />

stupefacenti avevano cancellato dalla loro vita. <strong>Ud</strong>endo le<br />

loro testimoniaze si tocca con mano come il poco che ora<br />

hanno è il tutto che prima cercavano ma in maniera sbagliata.<br />

Malgrado gli occhi velati dalle lacrime traspare la<br />

grande forza interiore e la voglia di rinascere per riscattare<br />

la bieca condizione precedente e riscoprire il vero senso<br />

della vita. Questa Comunità è indubbiamente un’ancora di<br />

salvezza per questi ragazzi a rischio di deriva e in questo<br />

suor Elvira fa da mamma, capace di prenderli per mano e<br />

aiutarli nel momento più difficile della vita, ridando loro<br />

una nuova dignità per il reinserimento nella società.<br />

Questa esperienza rimarrà per noi indimenticabile, facendoci<br />

immedesimare fino in fondo nella vera sofferenza umana<br />

che però si può vincere e superare anche e soprattutto nel e<br />

con il dono della fede. Oggi, imbevuti di benessere, si dimenticano<br />

purtroppo queste tristi realtà che trovano sostegno<br />

e soccorso nelle comunità cristiane. Un grazie di cuore<br />

anche a don Michele che ci è stato sempre vicino durante<br />

il pellegrinaggio, condividendo con noi queste esperienze<br />

e che ha contribuito ad arricchire e consolidare la nostra<br />

fede.<br />

Miriam Della Mea e Adelina Fuccaro<br />

Domenica 13 settembre con una trentina di persone di<br />

<strong>Chiusaforte</strong>, Resiutta e Moggio ci siamo recati a Palmanova<br />

per seguire, nella suggestiva piazza, il recital presentato<br />

dai Ragazzi della “Comunità Cenacolo” dal titolo: “Credo”.<br />

I ragazzi della comunità esprimono nello spettacolo,<br />

con creatività e competenza “quasi professionali”, ciò che<br />

hanno vissuto durante il recupero seguito alla dipendenza,<br />

per un reinserimento dignitoso nella vita. Suggestivo il risultato,<br />

frutto di lavoro, dedizione, sacrifi cio e soprattutto<br />

passione che questi ragazzi hanno profuso. Questo lavoro<br />

voleva comunicarci che la loro rinascita non è di certo merito<br />

delle loro sole forze, ma dell’aiuto di Dio che crede<br />

ancora in loro, nonostante gli errori commessi. Sella Nevea, l’iverno scorso è stato eccezionalmente nevoso<br />

7


Le Vous di Sclûse<br />

AFFETTUOSO SALUTO AL “MAESTRO MIN”<br />

Riportiamo un ritratto<br />

della sua figura attraverso<br />

il ricordo dell’amico<br />

don Adolfo<br />

Si sono svolti i funerali, in<br />

una fredda giornata invernale,<br />

sabato 31 gennaio.<br />

Un lungo corteo partito<br />

dalla casa in Raccolana<br />

lo accompagnava a<br />

<strong>Chiusaforte</strong> nella chiesa<br />

di S. Bartolomeo. Essa,<br />

dalle architetture splendide<br />

e imponenti, col grande<br />

organo con le ali d’argento<br />

delle canne ormai<br />

familiari, era il fascino di<br />

ogni esecuzione delle sue<br />

musiche immortali dedicate<br />

a Dio e alla sua Gloria<br />

nell’espressione più alta e<br />

suggestiva delle melodie<br />

eccelsi. Uomo di profonda<br />

fede sapeva trasmettere<br />

con la musica sacra<br />

l’armonia dell’invisibile e<br />

del misticismo, del mistero<br />

e dell’ascolto interiore<br />

ed esteriore. Quanta contemplazione in quelle esecuzioni<br />

corali nel Tempio dove nel 1947 il papà Secondo gli passò<br />

l’eredità musicale come artista e maestro del coro. All’epoca<br />

aveva 28 anni.<br />

Egli svolse una lunga attività capace di sostenere e tramandare<br />

l’arte musicale sulle orme di una lunga tradizione<br />

famigliare molto nutrita: era cugino anche dell’architetto<br />

Giacomo Della Mea, noto e conosciuto per tante opere. Era<br />

una vocazione che aveva nel sangue. Un vasto programma<br />

quindi non solo di musica sacra, ma anche folcloristica,<br />

soprattutto dopo il terremoto oltre i confini del Friuli, nei<br />

gemellaggi per ricambiare con gratitudine l’impegno di<br />

tanti volontari e gruppi di solidarietà venuti a <strong>Chiusaforte</strong><br />

da tante parti. Tra tanti ricordiamo Milano al teatro S. Carlo,<br />

in Duomo, a S. Vittore, a Valmadrera, a Genova,<br />

a Nerviano. Per molti anni, prima del terremoto fino<br />

al 1979, dopo aver lavorato come muratore presso la<br />

ditta Agolzer, a Pontebba e a Tarvisio, tenne corsi regolari<br />

di Banda musicale; contemporaneamente per<br />

oltre 40 anni fece parte della banda di Venzone e per<br />

15 anni fu direttore Maestro della Banda del Santuario<br />

di Pontebba. Ha ricevuto molti riconoscimenti:<br />

nel 1977 è stato insignito del Cavalierato della Repubblica,<br />

nel 1989 ha avuto il riconoscimento d’onore<br />

al Merito del Rotary Club, nel 1993 ricevette la<br />

cittadinanza onoraria del Comune di Venzone per la<br />

sua partecipazione alla vita della Banda fin dal 1946.<br />

Ultimamente, dopo aver ultimato la ricostruzione<br />

della casa a Raccolana si dedicava alla pittura e aveva<br />

illustrato a penna e a pennarello novanta schede di<br />

Raccolana, come si presentava prima del terremoto,<br />

con le viuzze strette, le case rustiche e ammucchiate,<br />

8<br />

i ballatoi, i fienili, le fontane,<br />

le stalle e anche i personaggi…<br />

Non posso dimenticare<br />

tanti momenti trascorsi con<br />

il coro a Raunis nel pianoro<br />

della chiesetta della Madonna<br />

della Neve, l’immancabile<br />

spinetta con Egidio, il quartetto<br />

Goriuda (lui suonava<br />

il flauto e la tromba) con le<br />

nostre villotte. Perfino al Çuc<br />

dal Vuan non mancavano le<br />

Messe solenni e le feste in<br />

allegria con i canti. Tutte le<br />

borgate erano animate dal<br />

coro del “maestro Min” nelle<br />

Feste popolari e non solo nei<br />

momenti felici, ma anche nei<br />

momenti del dolore. Senza<br />

dimenticare il suo prezioso<br />

servizio ininterrotto prima<br />

come socio effettivo e poi<br />

benemerito di appartenenza<br />

nella Società Operaia. Tutto<br />

questo nel giorno dei funerali<br />

abbiamo sentito dentro di noi<br />

con le lacrime agli occhi e<br />

il pianto nel cuore. Io e don<br />

Michele abbiamo concelebrato le esequie e lo abbiamo salutato.<br />

Il maestro Min apparteneva ad un’epoca storica, tempi di<br />

svolta epocale con avvenimenti e trasformazioni globali.<br />

L’assessore alla Cultura Pozzecco Giorgio lo ha ricordato<br />

commosso citando i nomi dei suoi Coristi che lo hanno preceduto.<br />

Faceva eco il gruppo giovanile guidato da Marco<br />

e formato alla scuola del Min con melodie improntate alla<br />

speranza e a motivi di dialogo con la vita, ispirati da sentimenti<br />

di fede e di amore. Poi, sotto le suggestive parole di<br />

“Stelutis Alpinis” il corteo si è mosso verso Raccolana nel<br />

Cimitero per la sepoltura. Riposa in pace, anima serafica e<br />

mistica…<br />

don Adolfo Comelli


Le Vous di Sclûse<br />

GESTIONE BENI DELLA PARROCCHIA: PUNTO DELLA SITUAZIONE<br />

PATOCCO: Dopo gli eventi atmosferici del 29 ottobre 2008,<br />

che hanno portato allo scoperchiamento della copertura del<br />

tetto in rame della chiesetta dedicata al S. Cuore, come già<br />

comunicato nel bollettino di Natale, grazie ai disponibili<br />

volontari, si è provveduto, nel novembre scorso 2008, alla<br />

stesura di una guaina per conservare e non danneggiare ulteriormente<br />

il manto di tavolato preesistente. Giunte le proposte<br />

di preventivi da parte di più ditte per la collocazione<br />

della nuova copertura in lamiera, constatate le ingenti spese<br />

previste, si è reputato più opportuno rimboccarsi le maniche<br />

e provveder da sé. Infatti nel mese di settembre gli stessi<br />

volontari, armati di coraggio e volontà, si sono appassionatamente<br />

giocati le “ultime ferie disponibili”. Si è provveduto<br />

alla posa dei fogli di lamiera fissata a regola d’arte.<br />

Un grazie mai ripagante agli infaticabili volontari Diego<br />

Battistutti, Gianni Del Negro, Stelvio Pesamosca, Tarcisio<br />

Pesamosca. Mario Della Mea di Cju Michêl, ai quali<br />

si aggiungono Roberto Zanon e per la collaborazione Rino<br />

Battistutti. A chiunque altro abbia messo a disposizione impalcature<br />

e quant’altro va la riconoscenza dei patocchesi e<br />

del parroco stesso, che ne ha supervisonato l’intervento.<br />

L’importo sostenuto di cui di seguito si portano le singole<br />

voci, è stato completamente coperto dall’assicurazione<br />

Cattolica, che interviene in casi di eventi atmosferici come<br />

quello che ha interessato la chiesa di Patocco, nonché quella<br />

di Saletto. Nella prossima primavera e estate spetterà ai<br />

villeggianti di Patocco metter mano ad altri piccoli interventi<br />

esterni ed interni alla chiesa.<br />

Le spese sostenute sono state di € 3.997,00 di lattoneria,<br />

con l’aggiunta di altro materiale (guaina polietere e vario<br />

genere di carpenteria) per un totale di € 1.219,78.<br />

Intanto il comitato festeggiamenti di Patocco rende noti<br />

gli utili dell’ultima manifestazione dello scorso 12 luglio:<br />

€ 871,00, che vanno ad aggiungersi all’importo precedente<br />

di € 3.065,22, per un complessivo di € 3.936,22 depositato<br />

sul libretto postale.<br />

SALETTO: anche la copertura della chiesa della valle, a seguito<br />

del 29 ottobre, era stata interessata da alcuni danni<br />

(rimosse una quindicina di coppesse sul colmo della navata<br />

centrale). Si è provveduto attraverso un volontario alla<br />

loro ricollocazione a regola d’arte e alla sistemazione di<br />

alcuni coppi sulle tre navate.<br />

Le spese assommano a € 780,68, poi debitamente rimborsate<br />

dalla compagnia assicurativa Cattolica. Anche qui il<br />

grazie d’obbligo a Egidio Della Mea e agli aiutanti e volontari<br />

Stelvio Pesamosca, Giammario Toigo, Ignazio Della<br />

Mea.<br />

EX MULINO (via Ceclis): l’area ormai dismessa che ha fatto<br />

in parte da scuola materna di emergenza negli anni post<br />

terremoto, comprendente anche due rustici adibiti un tempo<br />

a magazzino, è interessata all’alienazione. Infatti uno<br />

dei tre stabili non risultava accatastato e con le norme entrate<br />

in vigore, esso pertanto andava accatastato o demolito.<br />

Quest’ultima soluzione è parsa la più opportuna, vista<br />

l’inutilità dello stabile. Esso però presentava la presenza di<br />

amianto che è stato opportunamente smaltito da una ditta<br />

specializzata (per una spesa di € 2.400,00). Il resto del prefabbricato<br />

è stato smontato e donato a don Gianni Fuccaro<br />

che lo ha donato ad una missione a Malkolaj, provincia di<br />

Scutari in Albania.<br />

Dopo perizia di un geometra si è redatta la stima di vendita<br />

dell’area, posta all’attenzione di qualche acquirente.<br />

EX APPARTAMENTO SUORE: nel mese di giugno di quest’anno<br />

l’attuale famiglia ospitata all’interno ha lasciato l’appartamento<br />

di proprietà della parrocchia stessa. È già stato<br />

esposto l’avviso sulla disponibilità dello stabile che sarà<br />

comunque interessato ad una sistemazione di natura ordinaria<br />

e straordinaria se non si penserà ad altre opzioni.<br />

“CANONICA” DI SALETTO: dopo riunione assembleare con<br />

tutta la popolazione della Val Raccolana il 23 gennaio, a seguito<br />

della convocazione dell’attuale legale rappresentante,<br />

il parroco, si è giunti ad alcune decisioni. Innanzitutto si<br />

è chiarito che il bene non è di proprietà della parrocchia<br />

(anche se essa la rappresenta), ma della popolazione della<br />

Val Racccolana. Si tratta di una donazione di qualche antenato<br />

di un tempo a beneficio della comunità della valle.<br />

Ha avuto varie funzioni e usi, fra i quali scuola e anche abitazione<br />

del curato d’anime di un tempo fino agli anni ’70.<br />

Allo stato attuale nessuno la rappresenta legalmente davanti<br />

alla legge (la parrocchia ne fa solamente da prestanome).<br />

Pertanto una posizione giuridica del genere non è corretta,<br />

impedendo una eventuale erogazione di contributi ad essa<br />

destinati, mancandone un proprietario rappresentato da una<br />

persona fisica.<br />

Perciò l’unica strada e via di uscita in questi casi consta<br />

nell’acquisizione del bene da parte di un ente che rappresenti<br />

la cittadinanza (Comune o parrocchia), lasciando inalterati<br />

gli scopi e le finalità per cui essa è stata lasciata alla<br />

popolazione.<br />

L’unica soluzione al momento percorribile sembra il cosiddetto<br />

“uso capione”, di cui avrebbe diritto solo la parrocchia,<br />

gestendola da oltre 30 anni. Questa eventuale soluzione<br />

però richiede almeno due anni di tempo. In una seconda<br />

riunione (con scarsa partecipazione a seguito di invito ad<br />

ogni famiglia della Valle), dopo aver sentito parere del Consiglio<br />

per gli affari economici parrocchiale e la Curia, si e’<br />

prospettata, terminato l’iter dell’acquisizione, la sua eventuale<br />

vendita, possibilmente a persone originarie della Valle.<br />

Essa sembra la soluzione più conveniente viste le previsioni<br />

di spesa necessarie alla sua sistemazione e messa a norma e<br />

secondariamente per il suo inutilizzo (salvo parziale affitto<br />

in corso). Per dovere di correttezza e giustizia verrà chiesto<br />

il parere scritto ad ogni nucleo familiare della valle.<br />

9


Le Vous di Sclûse<br />

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Le Vous di Sclûse<br />

Bollettino Parrocchiale edito dalla Parrocchia di<br />

33010 CHIUSAFORTE - VAL RACCOLANA (ITALIA)<br />

Via Campolaro, 40 - 33010 <strong>Chiusaforte</strong> (UD)<br />

A cura della s.c. “La Chiusa”- w.w.w.lachiusa.it<br />

Spediz. in abb. postale<br />

Art. 2 Comma 20/c, Legge 662/96 - Ente Poste Italiane -<br />

Filiale di 33100 <strong>Ud</strong>ine - c/c postale n. 11087335<br />

Opere Parrocchiali <strong>Chiusaforte</strong> - 33010 <strong>Chiusaforte</strong> (UD)<br />

Direttore Responsabile: Paolini Fabio<br />

Redazione: via Stazione, 15<br />

Stampa: LITOGRAFIA DESIGNGRAF s.r.l.<br />

Autorizzazione Tribunale di Tolmezzo n. 53 del 25.6.84<br />

UN SALUTO A RITA<br />

(MARGHERITA RIZZI)<br />

Cara Rita,<br />

le nostre preghiere rivolte al Padre, perché<br />

ritardasse il tuo ritorno, sono rimaste inascoltate.<br />

Il Padre ti ha voluto dopo tanta sofferenza vicino<br />

a Sé, e tu con il tuo carattere e la tua forza gli hai<br />

detto: «È qui oggi il mio posto, vicino a Te». Sicuramente<br />

ti è venuto incontro sulla via del Calvario,<br />

perché questo è stata la tua vita, di gioie e di dolori<br />

e tanto sacrifi cio, oggi il dolore prorompe come la<br />

piena del fi ume Fella che ha rotto ogni argine. Le<br />

nostre lacrime bagnano il tuo volto, i lamenti dei<br />

fi gli cullano il tuo corpo e con le mani che hanno<br />

scavato durante il terremoto richiudono le profonde<br />

ferite che portavi da sempre nel tuo cuore. Oggi<br />

fi nalmente potrai cantare assieme a quanti del coro<br />

“Pesamosca” ci hanno lasciato e come accompagnamento<br />

ci saranno le voci degli angeli. E lassù ci<br />

vedremo in un mondo migliore, ci troveremo tutti<br />

nel grembo del Signore. Ciao Rita…<br />

il gruppo di Milano: Elio Martina, Vittorio,<br />

Nicola, Gagliardini, Nicosia ecc…<br />

Nives MARTINA<br />

di anni 82<br />

† il 01.09.2008 a <strong>Ud</strong>ine<br />

riposa a Saletto<br />

Benita VISINTIN<br />

ved. Rizzi di anni 83<br />

† il 24.2.<strong>2009</strong> a Opicina<br />

(TS), ivi riposa<br />

Gianfranco RAVIOLI<br />

di anni 82<br />

† il 8.10.2008 a Milano<br />

ivi riposa<br />

Gnûfs fi is di Dio<br />

Luca TELLINI di Alan e Marina Ippolito<br />

nato a Tolmezzo il 6.7.2008<br />

battezzato il 29.3.<strong>2009</strong> a <strong>Chiusaforte</strong><br />

Alessandro MARTINA di Roberto e di Genny Pegoraro<br />

nato a Tolmezzo il 1.11.2008<br />

battezzato il 19 aprile <strong>2009</strong> a Saletto<br />

Matteo BIASUTTO di Adriano e di Diane Della Mea<br />

nato a Tolmezzo l’11.10.2008<br />

battezzato il 19 aprile <strong>2009</strong> a Saletto<br />

Devid COMISSO di Nobert e Marina Martina<br />

nato il 22.06.2008 a Tolmezzo<br />

battezzato il 19 aprile <strong>2009</strong> a Saletto<br />

Alex MARCON di Riccardo e Michela Kratter<br />

nato il 3.8.2008 a Tolmezzo<br />

battezzato l’8.8.<strong>2009</strong> ad Ampezzo<br />

Christian SANDRI di Nino e Barbara Pellegrina<br />

nato a Tolmezzo il 13.2.<strong>2009</strong><br />

battezzato il 27.9.<strong>2009</strong> a Saletto<br />

† R e q u i e , S i g n ô r, p a r i g n o s t r i s m u a r t s †<br />

Suor Maria Luisa RIZZO<br />

† il 9.11.2008 a Verona<br />

Gnocis<br />

Fabio DI LENARDO e Samantha Martina<br />

sposati il 13.6.<strong>2009</strong> a <strong>Chiusaforte</strong><br />

Riccardo MARCON e Michela Kratter<br />

sposati il 12.09.<strong>2009</strong> a Roveredo<br />

Gian Pietro PITTINO<br />

di anni 60<br />

† il 30.12.2008 a <strong>Ud</strong>ine<br />

riposa a <strong>Chiusaforte</strong>


Le Vous di Sclûse<br />

† R e q u i e , S i g n ô r, p a r i g n o s t r i s m u a r t s †<br />

Elda GHEZZI ved. Seregni<br />

di anni 84, † il 10.1.<strong>2009</strong><br />

a Sesto S. Giovanni (MI)<br />

ivi riposa<br />

Teresa BIASUTTO<br />

Ved. Biasutto, di anni 91<br />

† il 10.02.<strong>2009</strong> a Gemona<br />

riposa a Fusine<br />

Luciano MARTINA<br />

di anni 69<br />

† il 26.3.<strong>2009</strong> a <strong>Ud</strong>ine<br />

riposa a Tricesimo<br />

Margherita RIZZI<br />

ved. Marcon, di anni 78<br />

† il 12.01.<strong>2009</strong> a Tolmezzo<br />

riposa a <strong>Chiusaforte</strong><br />

“La Muart ’e ven sconfite,<br />

il sepulcri spalancât e<br />

Gejsù risuscitât. La vitorie<br />

plui Stupende da la vite”<br />

(per i suoi cari in<br />

Argentina)<br />

Giacomo MARCON<br />

di anni 91<br />

† il 12.04.20 09 a <strong>Ud</strong>ine<br />

riposa <strong>Chiusaforte</strong><br />

Beniamino PESAMOSCA<br />

di anni 89, † il 30.01.<strong>2009</strong><br />

a <strong>Chiusaforte</strong><br />

riposa a Raccolana<br />

Clara PIUSSI ved. Della Mea<br />

di anni 89, † il 20.3.<strong>2009</strong><br />

a Diebling (Francia)<br />

riposa a Saletto<br />

Mario DELLA MEA<br />

(Marc), di anni 85<br />

† il 2.5.<strong>2009</strong> a Gemona<br />

riposa a Piani<br />

Luigi DI VAL<br />

di anni 64, † il 16.02.<strong>2009</strong><br />

a Pordenone<br />

riposa a <strong>Chiusaforte</strong><br />

Augusto CESARE<br />

di anni 77<br />

† il 21.3.<strong>2009</strong> a Chiout Cali<br />

riposa a Saletto<br />

Giuseppina BARAZZUTTI<br />

Ved. Rizzi, di anni 96<br />

† il 03.05.<strong>2009</strong> a <strong>Ud</strong>ine<br />

riposa a Resiutta<br />

11


† R e q u i e , S i g n ô r, p a r i g n o s t r i s m u a r t s †<br />

Ermenegildo COZZI<br />

di anni 78<br />

† il 6.05.<strong>2009</strong> a Milano<br />

ivi riposa<br />

Ines DELLA MEA<br />

Ved. Brocca, di anni 78<br />

† il 26.6.<strong>2009</strong> a Tolmezzo<br />

riposa a Saletto<br />

Gina LONGHINO<br />

ved. Adorni, di anni 99<br />

† il 9.8.<strong>2009</strong> a Milano<br />

ivi riposa<br />

Alberto DELLA MEA<br />

di anni 83<br />

† il 7.5.<strong>2009</strong> a Bologna<br />

ivi riposa<br />

Rino BATTISTUTTI<br />

di anni 65<br />

† il 30.6.<strong>2009</strong> a Gemona<br />

riposa a Roverdo<br />

Eugenio ADORNI<br />

di anni 70<br />

† il 22.9.<strong>2009</strong> a Milano<br />

ivi riposa<br />

Adriano SOPRANO<br />

di anni 64<br />

† il 27.5.<strong>2009</strong> a Tolmezzo<br />

riposa a <strong>Chiusaforte</strong><br />

Zelindo MARTINA<br />

di anni 81<br />

† il 30.7.<strong>2009</strong> a <strong>Ud</strong>ine<br />

riposa a Patocco<br />

Vilma MICELLI<br />

di anni 58<br />

† il 31.10.<strong>2009</strong> a Gemona<br />

riposa a <strong>Chiusaforte</strong><br />

Ester MARCON<br />

ved. De Monte, di anni 93<br />

† il 10.6.<strong>2009</strong> a Pontebba<br />

riposa a <strong>Chiusaforte</strong><br />

PietroDELLA MEA<br />

di anni 82<br />

† il 5.8.<strong>2009</strong> a <strong>Ud</strong>ine<br />

riposa a Cassacco<br />

Renato PIUSSI<br />

di anni 51<br />

† il 27.11.<strong>2009</strong> a <strong>Ud</strong>ine<br />

riposa a Piani

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