eportAge IL PRIMO VOLUME DI UNA NUOVA BIOGRAFIA DEL MURIALDO È appena stato pubblicato dalla Libreria E<strong>di</strong>trice Vaticana il primo volume <strong>di</strong> una nuova biografia <strong>di</strong> s. Leonardo <strong>Murialdo</strong>. L’autore, d. Giovenale Dotta, giuseppino, insegna Storia <strong>del</strong>la Chiesa presso l’Istituto Teologico S. Pietro <strong>di</strong> Viterbo. Gli chie<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> parlarci <strong>di</strong> questo suo libro. Fig.1 Partiamo dal titolo. Il titolo è Leonardo <strong>Murialdo</strong>. Infanzia, giovinezza e primi ministeri sacerdotali (1828-1866) (v. fig.1). Non c’è scritto “Primo volume”, perché non ho idea <strong>di</strong> quanti anni impiegherò a scrivere il secondo e forse il terzo. Comunque può essere un libro che si legge autonomamente, per conoscere gli anni <strong>del</strong>l’infanzia, <strong>del</strong>la formazione e dei primi impegni sacerdotali <strong>del</strong> <strong>Murialdo</strong>. Perché una nuova biografia? Era necessaria, perché la più valida scritta finora, quella <strong>di</strong> don Eugenio Reffo, aveva visto la luce più <strong>di</strong> cento anni fa, nel 1903. Inoltre ci voleva una “vita” <strong>di</strong> carattere storico-critico, utile per gli stu<strong>di</strong>osi, i cultori <strong>di</strong> storia murial<strong>di</strong>na, gli studenti universitari, coloro che fanno ricerche sulla storia <strong>di</strong> Torino e dei suoi santi sociali e naturalmente i giuseppini, le murial<strong>di</strong>ne e le persone <strong>del</strong>la Famiglia <strong>del</strong> <strong>Murialdo</strong> che desiderano approfon<strong>di</strong>re la loro conoscenza su san Leonardo. Quando e come è nata l’idea <strong>del</strong> libro? è nata parecchio tempo fa. Nel 1999 ho pubblicato un volume intitolato La nascita <strong>del</strong> movimento cattolico a Torino e l’Opera dei Congressi (1870-1891) (v. fig.2). In quel libro ho cercato <strong>di</strong> chiarire quale fu il ruolo <strong>del</strong> <strong>Murialdo</strong> nel movimento cattolico torinese (gli operai, il mondo <strong>del</strong>la stampa, l’Opera dei Congressi). Nel 2003, con un altro lavoro, intitolato Problemi <strong>di</strong> critica testuale nell’Epistolario <strong>del</strong> <strong>Murialdo</strong> (v. fig.3), ho voluto sgombrare il campo da alcune lettere non autentiche che impe<strong>di</strong>vano un corretto accostamento alla vita <strong>del</strong> <strong>Murialdo</strong>. Nel 2006 ho scritto una storia <strong>del</strong> giornale «La Voce <strong>del</strong>l’Operaio» (v. fig.4), stampato nel Collegio Artigianelli, appoggiato dal <strong>Murialdo</strong> e <strong>di</strong>retto a lungo da don Reffo. Infine, nel 2008, ho esposto la storia e le attività <strong>del</strong>l’Unione Operaia Cattolica <strong>di</strong> Torino nel libro Chiesa e mondo <strong>del</strong> lavoro in età liberale (v. fig.5). In tal modo mi sembra <strong>di</strong> aver concluso la presentazione <strong>del</strong>l’opera <strong>del</strong> <strong>Murialdo</strong> all’interno <strong>del</strong> movimento cattolico torinese. Cosa restava da fare? Era urgente rivisitare l’infanzia e la giovinezza <strong>del</strong> <strong>Murialdo</strong>, compresi i suoi primi apostolati negli oratori torinesi. è quello che ho fatto in questo ultimo libro. Cosa presenta <strong>di</strong> nuovo e quali sono le sue caratteristiche? La novità principale è che si tratta <strong>di</strong> un tentativo <strong>di</strong> biografia scientifica che corregge e precisa alcuni aspetti finora poco chiariti o affidati a narrazioni non <strong>del</strong> tutto sicure. Per la prima volta viene presentato al pubblico degli stu<strong>di</strong>osi un albero genealogico completo (almeno fino alla terza generazione, cioè fino ai nonni <strong>del</strong> <strong>Murialdo</strong>). Si forniscono alcuni chiarimenti sulla casa paterna e sugli educatori <strong>del</strong> collegio <strong>di</strong> Savona. Si offre una presentazione meno agiografica <strong>del</strong> periodo dei suoi stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> teologia e si chiariscono i contatti e le amicizie con alcuni suoi compagni degli anni 1845-50. A proposito <strong>del</strong>la giovinezza <strong>del</strong> <strong>Murialdo</strong> penso che sia giusto ricordare anche i lavori <strong>di</strong> don Aldo Marengo sugli stu<strong>di</strong> a Savona e sugli anni <strong>del</strong>l’Università e quelli <strong>di</strong> don Giuseppe Fossati sul Testamento spirituale e sulla crisi giovanile. se non sbaglio, anche le immagini hanno la loro importanza. Esatto. Molte immagini sono ine<strong>di</strong>te, come quelle relative alla professione <strong>del</strong> padre o quelle sulla sua casa in via Dora Grossa (oggi via Garibal<strong>di</strong>). Per la prima volta si vede il Collegio <strong>del</strong>le Fe<strong>del</strong>i Compagne, dove il <strong>Murialdo</strong> insegnava religione, così come era negli anni in cui egli lo frequentava. Anche <strong>del</strong> Seminario <strong>di</strong> San Sulpizio <strong>di</strong> Parigi si offre un’immagine ine<strong>di</strong>ta. Tengo a precisare che la raccolta <strong>del</strong> materiale iconografico ha richiesto tantissimo tempo. A proposito <strong>di</strong> tempo, quanto hai impiegato a scrivere questo libro? A raccogliere il materiale e a stendere i pri- 6 <strong>Vita</strong> Giuseppina 4 l <strong>Vita</strong> Giuseppina 4 <strong>2011</strong> l <strong>2011</strong> mi appunti ho cominciato nel 2003: quin<strong>di</strong> ci ho messo otto anni, naturalmente non de<strong>di</strong>cati completamente a questo lavoro. Continuiamo a parlare <strong>del</strong>le novità che vi si trovano. Un’altra novità è la presentazione <strong>del</strong>l’apostolato <strong>del</strong> <strong>Murialdo</strong> negli oratori <strong>del</strong>l’Angelo Custode e <strong>del</strong> San Luigi: ho cercato <strong>di</strong> liberarmi dalle precedenti narrazioni un po’ leggendarie e nello stesso tempo ho voluto operare una sintesi tra quello che <strong>di</strong> buono e autentico hanno scritto finora gli storici giuseppini e quelli salesiani, aggiungendo naturalmente quello che man mano emergeva da nuove indagini. Perché il libro si ferma al 1866? è lo spartiacque naturale nella biografia <strong>del</strong> <strong>Murialdo</strong>. Dopo l’anno <strong>di</strong> San Sulpizio comincia una nuova fase <strong>del</strong>la sua vita, quella de<strong>di</strong>cata totalmente ai giovani poveri e abbandonati. A proposito <strong>del</strong>l’anno trascorso nel seminario parigino <strong>di</strong> San Sulpizio, devo <strong>di</strong>re che vi ho de<strong>di</strong>cato parecchio spazio, come <strong>del</strong> resto aveva già fatto un altro suo biografo, don Armando Castellani. La mia presentazione ha potuto usufruire <strong>di</strong> strumenti che Castellani alla sua epoca non aveva, come ad esempio molti stu<strong>di</strong> storicamente assai vali<strong>di</strong> sulla formazione seminaristica e teologica <strong>di</strong> quei tempi che hanno fornito un’immagine meno edulcorata e più problematizzante <strong>del</strong>la formazione impartita nel famoso seminario parigino. e per il futuro? Occorre de<strong>di</strong>care attenzione alla seconda parte <strong>del</strong>la vita <strong>del</strong> <strong>Murialdo</strong> (1866-1900), arricchendo, precisando e anche sintetizzando quello che altri hanno già scritto sulla sua attività in favore dei ragazzi poveri e abbandonati e sulla fondazione <strong>del</strong>la congregazione. Sono argomenti già stu<strong>di</strong>ati, ma è necessario raccoglierli in una sintesi biografica, naturalmente tenendo conto <strong>del</strong>le novità che la ricerca storica può ancora offrire. n A cura <strong>del</strong>la Redazione reportAge 7 Fig.2 Fig.3 Fig.4 Fig.5