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INTERNAZIONALE SITUAZIONISTA fascicolo N° 4 - Isole nella Rete

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<strong>INTERNAZIONALE</strong> <strong>SITUAZIONISTA</strong><br />

nuova cultura, indipendente dalle organizzazioni politiche<br />

e sindacali che esistono in questo momento, poiché<br />

non riconosciamo loro la capacità di organizzare<br />

nient’altro che il riassetto dell’esistente. L’obiettivo più<br />

urgente che fissiamo per questa organizzazione, dal<br />

momento in cui esce dalla sua fase sperimentale iniziale<br />

per una prima campagna pubblica, è la presa dell’UNE-<br />

SCO. La burocratizzazione, unificata su scala mondiale,<br />

dell’arte e di tutta la cultura è un fenomeno nuovo che<br />

esprime la profonda affinità dei sistemi sociali coesistenti<br />

nel mondo, sulla base della conservazione eclettica e<br />

della riproduzione del passato. La risposta degli artisti<br />

rivoluzionari a queste nuove condizioni deve essere un<br />

tipo nuovo di azione. Siccome l’esistenza stessa di questa<br />

concentrazione direttoriale della cultura, localizzata in un<br />

solo edificio, favorisce la conquista con un putsch; e siccome<br />

l’istituzione è del tutto sprovvista della possibilità di<br />

un uso sensato al di fuori della nostra prospettiva sovversiva,<br />

ci troviamo giustificati, di fronte ai nostri contemporanei,<br />

se ci impossessiamo di questo apparato. E l’avremo.<br />

Siamo determinati ad impadronirci dell’UNESCO,<br />

anche se per poco tempo, perché siamo sicuri di fare<br />

all’istante un’opera che resterà tra le più significative per<br />

illuminare un lungo periodo di rivendicazioni.<br />

Quali dovranno essere i caratteri principali della nuova<br />

cultura, prima di tutto in rapporto all’arte del passato?<br />

Contro lo spettacolo, la cultura situazionista realizzata<br />

introduce la partecipazione sociale.<br />

Contro l’arte conservata, è un’organizzazione del<br />

momento vissuto, direttamente.<br />

Contro l’arte parcellare, sarà una pratica globale basata<br />

contemporaneamente su tutti gli elementi utilizzabili.<br />

Tende naturalmente ad una produzione collettiva e senza<br />

dubbio anonima (almeno <strong>nella</strong> misura in cui, non essendo<br />

le opere immagazzinate in merci, questa cultura non sarà<br />

governata dal bisogno di lasciare delle tracce). Le sue<br />

esperienze si propongono, come minimo, una rivoluzione<br />

del comportamento ed un urbanismo unitario dinamico,<br />

suscettibile di essere esteso all’intero pianeta, e di essere<br />

poi diffuso su tutti i pianeti abitabili.<br />

Contro l’arte unilaterale, la cultura situazionista sarà<br />

un’arte del dialogo, un’arte dell’interazione. Gli artisti -<br />

con tutta la cultura visibile - si sono separati del tutto<br />

dalla società, come sono separati tra loro dalla concorrenza.<br />

Ma anche prima di questa impasse del capitalismo,<br />

l’arte era essenzialmente unilaterale, senza risposta. Essa<br />

supererà questo periodo chiuso del suo primitivismo a<br />

favore di una comunicazione completa.<br />

Poiché tutti diventeranno artisti ad uno stadio superiore,<br />

cioè in modo inseparabile produttori-consumatori di<br />

una creazione culturale totale, si assisterà alla rapida dissoluzione<br />

del criterio lineare di novità. Poiché tutti diventeranno,<br />

per così dire, situazionisti, si assisterà ad<br />

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