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ISOLA<br />
NOSTRA<br />
«... e là fantasticando coi miei pensieri, ai miei occhi s’apria,<br />
la giacente città, e l’alpi e il mare e la seminascosta, <strong>Isola</strong> mia»<br />
Pasquale Besenghi<br />
PERIODICO DELLA COMUNITÀ DEGLI ISOLANI - ANNO XLI - N. 363 / TRIESTE, 15 dicembre 2005<br />
Poste Italiane S.p.A.-Sped. in Abb. Post . D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/04 n° 46) art. 1, comma 2, DCB<br />
Taxe perçue - Tassa pagata<br />
Attenzione! In caso di mancato recapito rinviare all’Ufficio Postale di Trieste C.P.O. detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.<br />
ISOLA NOSTRA - Piazza S. Antonio n. 2 - 34132 TRIESTE - ITALIA Tel. 040.638.236<br />
E-mail: isolanostra@triesteincontra.it - http://arte.triesteincontra.it/isolanostra<br />
1965<br />
40°<br />
Quarant'anni<br />
da non<br />
dimenticare<br />
2005
A tutti gli amici isolani<br />
Quarant’anni or sono usciva il primo numero di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>. Abbiamo voluto ricordare l’avvenimento con una celebrazione,<br />
come risulta dalle pagine che seguono, e con un numero speciale dedicato a questo lungo periodo del nostro giornale.<br />
Come ogni trimestre, anche questo numero si presenta in una bella veste grafica, bene impaginato e spedito a oltre 2000<br />
lettori. Molti di questi pensano che a capo di questo giornale ci sia un discreto numero di redattori, di giornalisti, una segreteria,<br />
un’amministrazione. Niente di tutto ciò. Soltanto un ristretto numero di appassionati collaboratori volontari che con tanta fatica ma,<br />
dobbiamo dirlo, anche con tanta competenza, portano avanti tutto ciò.<br />
Non pensate che stia a chiedervi soldi! Grazie a voi lettori, riusciamo con questo ristretto gruppo a fare tutto ciò che serve per farvi<br />
avere ogni tre mesi il vostro <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>. Ma diventa sempre più faticoso trovare temi e persone disposte a collaborare, con il loro<br />
tempo e con i loro scritti.<br />
L’invito che faccio a tutti Voi è quello di stimolare anche i più giovani a partecipare alle nostre fatiche, al fine di rendere <strong>Isola</strong><br />
<strong>Nostra</strong> più vicina alla nostra Comunità; perché la nostra rivista ha tanti meriti, ma uno in particolare bisogna necessariamente evidenziare:<br />
quello di aver trasformato una comunità sparsa e slegata in una comunità forse virtuale ma sicuramente unita, pur dopo<br />
cinquant’anni dall’espulsione dai nostri antichi luoghi di origine.<br />
A tutti comunque l’augurio di Buon Natale e di un felice 2006, che sia prodigo di tutto ciò che desiderate e che dia a tutti noi<br />
serenità e pace!<br />
Emilio<br />
I migliori auguri di Buon Natale e un felice<br />
e prospero 2006 giungano a tutti i nostri<br />
affezionati lettori e alle loro famiglie!<br />
LA DIFFUSIONE DI ISOLA NOSTRA<br />
Il nostro grazie ai 2198 abbonati<br />
Quarant’anni fa don Attilio aveva ideato “<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>”, spedendo le prime 300 copie ad alcuni isolani spulciandone gli<br />
indirizzi dall’elenco telefonico. Ora <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> raggiunge 2162 famiglie (1944 in Italia e 218 all’estero) nonché 36 fra<br />
associazioni, biblioteche e riviste edite dalle altre comunità istriane.<br />
La maggior parte delle famiglie isolane dopo il definitivo esodo del 1954-1955 si è stabilita nella nostra regione ed è qui<br />
che viene inviato il maggior numero di copie: 1505 a Trieste e 144 nelle altre province del Friuli Venezia Giulia, con particolari<br />
presenze a Monfalcone e dintorni sino a Grado. 36 copie vengono inoltre inviate ad <strong>Isola</strong> d’Istria.<br />
Nel resto d’Italia, particolarmente numerosa è la presenza di famiglie isolane in Veneto (62), Lombardia (77), Piemonte (20),<br />
Emilia-Romagna (33) e Lazio (51). Ma presenze isolane risultano anche in quasi tutte le altre regioni d’Italia: Trentino A.A. (5),<br />
Liguria (14), Toscana (13), Marche (2), Abruzzo (3), Molise (1), Umbria (1), Campania (3), Basilicata (1), Puglia (1), Sicilia<br />
(6) e Sardegna (2).<br />
L’emigrazione degli anni ‘50 portò poi altre famiglie oltremare, particolarmente in Australia (64), Canada (25) e Stati Uniti<br />
(66), ma anche in Costarica (3), Brasile (3), Venezuela (2) e Sud Africa (4).<br />
Presenze isolane si riscontrano anche in vari paesi europei: Austria (3), Svizzera (3), Francia (3), Germania (3), Spagna (1),<br />
Finlandia (1) e Croazia (1).<br />
Comprese le copie di scambio con le riviste edite dalle Associazioni dei Profughi e dalle varie comunità istriane, 40 copie<br />
vengono infine inviate a Biblioteche (Civica di Trieste, Comunale di Muggia, Storia Patria di <strong>Isola</strong>, Arti e Tradizioni Popolari<br />
di Roma), Centri di Ricerca (IRCI di Trieste, Archivio di Stato, Centro Ricerche Storiche di Rovigno) e Associazioni varie,<br />
come le Comunità “Pasquale Besenghi” e “Dante Alighieri” di <strong>Isola</strong>, il Club Giuliano Dalmata in Canada e la Lega Nazionale<br />
di Trieste.<br />
Le copie spedite raggiungono pertanto un totale di 2198, un numero che, nonostante le inesorabili leggi del tempo e i 50 anni<br />
trascorsi dall’Esodo, risulta stazionario, anzi in lieve e costante aumento. E’ un dato per noi estremamente importante, nel senso<br />
che anche le nuove generazioni, nate lontano da <strong>Isola</strong>, vogliono mantenere un legame con la loro terra di origine, la sua storia,<br />
la sua cultura, le sue tradizioni, mantenendo così vivo l’ideale del fondatore don Attilio.<br />
Ringraziamo quindi tutti i nostri lettori che con il loro apprezzamento e il loro sostegno economico, unito al lavoro volontario<br />
della redazione, ci permettono e ci sono di sprone nel continuare le nostre iniziative e la pubblicazione di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>,<br />
mantenendo così ancora viva e unita la nostra Comunità.
15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />
1<br />
ISOLA NOSTRA<br />
Periodico trimestrale della<br />
Comunità degli esuli d’<strong>Isola</strong><br />
d’Istria fondato da<br />
Don Attilio Delise nel 1965<br />
Direttore responsabile<br />
Franco Stener<br />
Assistenti di redazione<br />
Anita Vascotto<br />
Attilio Delise<br />
Umberto Parma<br />
Hanno collaborato a questo numero:<br />
Olivo Colomban<br />
Paolo Coppo<br />
Francesca De Bei<br />
Attilio Delise<br />
Donatella Felluga<br />
Emilio Felluga<br />
Gisella Del Gos<br />
Editta Depase Garau<br />
Giusy Depase Agnoletto<br />
Mariuccia Depase Carboni<br />
Mario Depase<br />
Licinio Dudine<br />
Mario Lorenzutti<br />
Fabio Matussi<br />
Bruno Moscolin<br />
Umberto Parma<br />
Alma Petrigna<br />
Walter Pohlen<br />
Romano Silva<br />
Franco Stener<br />
Anita Vascotto<br />
Fabio Vascotto<br />
Viviana Vascotto<br />
Giuseppe Zaro<br />
Roberto Zonta<br />
don Pietro Zovatto<br />
Gianni Zvitanovich<br />
Direzione, Redazione,<br />
Amministrazione<br />
Piazza Sant’Antonio, 2<br />
34132 TRIESTE<br />
Editrice: Associazione<br />
“ISOLA NOSTRA’’<br />
Autorizzazione del Trib. di<br />
Trieste n. 843 del 4.5.1992<br />
Conto corrente postale<br />
n. 11256344<br />
Orario degli uffici:<br />
Martedì dalle 10 alle 12<br />
Mercoledì dalle 10 alle 12<br />
Giovedì dalle 10 alle 12<br />
Venerdì dalle 16 alle 18<br />
Telefono 040/63.82.36<br />
Grafica e stampa:<br />
STUDIO 92 RO-MA<br />
Tel. 040/945161<br />
Natale: per contemplare Dio<br />
e amare l'uomo<br />
A Natale<br />
tutti gli uomini<br />
sono presi da<br />
un sentimento indeterminato<br />
di sperimentare<br />
qualcosa di più buono nel<br />
loro animo, provato dalle<br />
molte ferite della vita. Per<br />
il credente del Dio personale,<br />
artefice dell’Alleanza<br />
antica e nuova, il<br />
Davanti un bambino<br />
Sono qui affaticato<br />
tra i fangosi viottoli<br />
del lungo cammino.<br />
Accanto a te nella notte<br />
sterminata di stelle<br />
sospinte a Betlemme<br />
da un vento messianico.<br />
Si sono radunate chiamando<br />
a raccolta gli angeli<br />
dalla bontà dei giusti<br />
piegati in preghiera<br />
da occidente e da oriente.<br />
La notte è serena<br />
nella pace del cielo:<br />
finalmente Dio ama<br />
gli uomini malvagi<br />
e buoni. Nell’abbraccio<br />
di fiamma un amore<br />
per l’uomo: il ricco<br />
e il povero sorridono<br />
insieme con la stessa luce<br />
della cometa di Natale.<br />
Pietro Zovatto<br />
Natale segna il vertice di<br />
un cammino spirituale<br />
dell’uomo, compiuto in<br />
fraternità con Dio.<br />
La nascita di Gesù,<br />
l’Emmanuele, del Dio tra<br />
noi, sospinge a meditare<br />
gli alti pensieri della vicinanza<br />
del Divino con<br />
l’umano, della coniugazione<br />
profonda, della<br />
presenza misericordiosa<br />
dell’Altissimo con la fragilità<br />
umana. L’incarnazione<br />
incrocia questo mistero<br />
insondabile, poiché<br />
preme il cielo verso la terra<br />
e sospinge il terrestre<br />
al Celeste.<br />
A Betlemme solo due<br />
atteggiamenti sono possibili<br />
di fronte a Gesù<br />
Bambino, a Maria Vergine<br />
Madre di Gesù Cristo<br />
figlio di Dio e a San Giuseppe,<br />
suo castissimo sposo:<br />
contemplare e adorare.<br />
E’ Dio che irrompe nella<br />
storia e la redime dal suo<br />
interno, le conferisce un<br />
senso provvidenziale, assicura<br />
tutti gli uomini di<br />
buona volontà che il genere<br />
umano è giustificato<br />
davanti a Dio.<br />
Contemplare e adorare<br />
in spirito e verità con la<br />
gioia di sentirci finalmen-<br />
te sotto un regime di continua<br />
redenzione, poiché<br />
Gesù nato dalla Vergine<br />
Maria è nato ed è morto<br />
- risuscitando - per un riscatto<br />
di riconciliazione.<br />
Dolce è la mano divina e<br />
misericordioso il suo cuore.<br />
L’augurio natalizio<br />
possibile in un’epoca di<br />
secolarizzazione selvaggia<br />
e arrogante verso la tradizione<br />
religiosa - radice aurorale<br />
dell’Europa - è che<br />
tutti riflettano su questo<br />
mistero, cuore dell’essere<br />
cristiano, per contemplare,<br />
adorare e soprattutto<br />
ascoltare e sollecitare il<br />
messaggio lasciato dagli<br />
angeli: Pace in terra agli<br />
uomini di buona volontà,<br />
cioè ai ricercatori di pace,<br />
ai compositori di culture,<br />
alle opere pazienti di coloro<br />
che la costruiscono<br />
ogni giorno facendo della<br />
propria vita una testimonianza<br />
di amore.<br />
Gesù Bambino ammirato<br />
nei mille presepi del<br />
mondo lascia un imperativo<br />
morale: amatevi come<br />
io vi ho amato. Solo questo<br />
è lo stupore del Natale.<br />
don Pietro Zovatto
2 15 Dicembre 2005<br />
ISOLA NOSTRA<br />
DAL FONDATORE DON ATTILIO DELISE A MARCELLO LORENZINI E FRANCO STENER<br />
Quarant'anni fa nasceva <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong><br />
Ai primi di novembre<br />
del 1965 usciva il primo<br />
numero di “<strong>Isola</strong><br />
<strong>Nostra</strong>”. Don Attilio Delise,<br />
ultimo parroco italiano di<br />
<strong>Isola</strong>, decideva di ricalcare le<br />
orme di don Malusà che aveva<br />
dato vita per la comunità<br />
dei Piranesi a “La Voce di San<br />
Giorgio”.<br />
Perché <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>? La risposta<br />
la diede alcuni anni dopo<br />
lo stesso don Attilio: “Perché<br />
desideravo con questo giornale<br />
riannodare i fili della comunità<br />
che la pulizia etnica dell’occupatore<br />
slavo comunista aveva<br />
disperso in tutto il mondo, e<br />
volevo che esso fosse il giornale<br />
di tutti gli isolani e non solo<br />
la voce della parrocchia”.<br />
Il tentativo sembrò a chi gli<br />
era vicino un esperimento azzardato<br />
che avrebbe avuto scarso<br />
successo. Ma non fu così!<br />
Don Attilio non intendeva<br />
essere l’uomo che tentava<br />
esperimenti per l’orgoglio<br />
di dimostrare agli altri la sua<br />
bravura: il suo era il richiamo<br />
del pastore al gregge smarrito<br />
e disperso. E il gregge ascoltò<br />
la voce con sollievo e si riunì.<br />
Nell’arco di pochi mesi <strong>Isola</strong><br />
<strong>Nostra</strong> raggiunse una tiratura<br />
di 1500 copie, arrivò in tante<br />
città italiane e straniere e colmò<br />
un vuoto affettivo di grandi<br />
dimensioni.<br />
Ricordato l’avvenimento nella sede dell’Ente Rinascita Istriana<br />
Il presidente Emilio Felluga rivolge il saluto ai convenuti. Al tavolo<br />
anche l’attuale direttore responsabile di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> Franco Stener<br />
nonché Umberto Parma e Giusy Depase del Consiglio Direttivo<br />
dell’Associazione. Lungo le pareti i numeri più rappresentativi dei<br />
primi anni di vita del giornale.<br />
Accanto all’infaticabile Jolanda<br />
Pozzetto, don Attilio si<br />
rivolse agli amici di un tempo<br />
affinché lo aiutassero a riempire<br />
con i loro scritti il mensile.<br />
L’on. Giacomo Bologna dava<br />
vita alla panoramica politica, il<br />
prof. Attilio Degrassi raccontava<br />
la storia di <strong>Isola</strong>, Salvatore<br />
Perentin rievocava l’aneddotica<br />
isolana, il maestro Damiani<br />
ricordava la cronaca di un tempo,<br />
il dott. Romildo Degrassi<br />
scriveva di medicina. Un’ultima<br />
pagina ricordava, come fa<br />
tuttora, coloro che ci avevano<br />
lasciato.<br />
Il mensile prese quota e fu<br />
così ben impostato che qualche<br />
lettore, ignorando la reale<br />
struttura organizzativa, si lamentava<br />
talvolta su alcune, a<br />
suo dire, disfunzioni. Ignorava<br />
infatti che nella “Redazione” di<br />
via San Giorgio, domicilio della<br />
famiglia Delise, oltre a don<br />
Attilio e a Jolanda erano impegnati<br />
tutti i familiari, e la casa<br />
di don Attilio era la sede, la direzione,<br />
la segreteria, la tesoreria<br />
e l’agenzia distributrice.<br />
Passarono 27 anni durante<br />
i quali, salvo il mese di agosto,<br />
<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> uscì regolarmente<br />
Oltre le nostre aspettative, una cinquantina di soci sono intervenuti all’Assemblea rievocativa dei 40<br />
anni di vita di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>.<br />
tutti i mesi. Raccontò la storia<br />
del nostro paese, le sue vicende<br />
piccole e grandi, raccolse il<br />
pianto della nostalgia ed informò<br />
i concittadini su tutto ciò che<br />
si poteva conoscere sulla comunità<br />
dispersa. Creò una fitta rete<br />
di legami, che coinvolse non<br />
solo gli adulti ma anche quelli<br />
della seconda generazione.<br />
Quando nel gennaio del<br />
1992 don Attilio ci lasciò, la<br />
gran parte di noi pensò che con<br />
Lui finiva <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>. Ma il<br />
seme era ormai gettato e continuò<br />
a dare frutti. Marcello Lorenzini,<br />
amico di sempre di don<br />
Attilio, creò un numero unico<br />
dedicato alla vita di don Attilio<br />
e, data la sua professionalità<br />
giornalistica, raccolse la fiaccola<br />
e prese in mano il giornale.<br />
Ne cambiò la grafica e la<br />
cadenza; da mensile divenne<br />
trimestrale e per la prima volta<br />
inserì il colore, grazie alla<br />
tecnologia dello “Studio ‘92<br />
Ro-Ma”, che tuttora provvede<br />
alla grafica di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>.<br />
Jolanda continuò a dare il suo<br />
prezioso apporto fino alla fine<br />
dei suoi giorni, così come Anita<br />
Vascotto, tuttora impegnata<br />
in quest’opera.<br />
Fu creata un’Associazione,<br />
con dei soci, un Consiglio Direttivo<br />
ed una direzione editoriale.<br />
L’on. Bologna ne assunse<br />
la presidenza e Marcello Lorenzini<br />
la direzione del giornale.<br />
Poi la presidenza passò al compianto<br />
Mario Dandri e quindi ad<br />
Emilio Felluga. Nel frattempo<br />
Lorenzini aveva lasciato l’incarico<br />
a Franco Stener, l’attuale<br />
direttore responsabile.<br />
Martedì 25 ottobre nel salone<br />
dell’Ente Rinascita Istriana<br />
si è svolta la cerimonia celebrativa<br />
di questi quarant’ anni di<br />
vita di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>, alla quale<br />
sono intervenuti l’on. Giacomo<br />
Bologna, il dott. Romildo Degrassi,<br />
il giornalista Marcello<br />
Lorenzini, la maestra Anita Vascotto<br />
ed Edilio Delise, quasi<br />
in rappresentanza ideale della<br />
famiglia di don Attilio. I “superstiti”<br />
potremmo definirli di<br />
questa lunga avventura, che in<br />
questa occasione hanno raccontato<br />
la loro esperienza di<br />
quell’inizio e delle tante tappe
15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />
3<br />
di questo prezioso patrimonio.<br />
Il Presidente dell’Associazione<br />
Emilio Felluga ha ricordato<br />
come <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> sia<br />
patrimonio di tutti gli isolani e<br />
loro amici, grazie ai quali vive<br />
senza ricorrere a contributi<br />
spesso limitativi della propria<br />
indipendenza e libertà.<br />
Ha quindi espresso ai cinque<br />
concittadini la simpatia e<br />
la gratitudine degli isolani e a<br />
nome dell’Associazione ha consegnato<br />
loro una targa a ricordo<br />
di questi QUARANT’ANNI<br />
DI IMPEGNO A FAVORE di<br />
ISOLA NOSTRA.<br />
efe<br />
Una targa ricordo per il loro pluriennale impegno a favore di <strong>Isola</strong><br />
<strong>Nostra</strong> è stata consegnata ai soci benemeriti dott. Romildo Degrassi,<br />
on. Giacomo Bologna, Marcello Lorenzini, Anita Vascotto ed Edilio<br />
Delise, quest’ultimo quale riconoscimento a tutta la famiglia di don<br />
Attilio che per tanti anni era anche la “redazione” di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>.<br />
Nel corso dell’Assemblea è stato anche rinnovato il<br />
Consiglio Direttivo dell’Associazione <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>, che<br />
ora risulta così composto:<br />
Emilio Felluga (pres.)<br />
Salvatore Benvenuti<br />
Mariuccia Carboni<br />
Olivo Colomban<br />
Paolo Coppo<br />
Attilio Delise<br />
Giusy Depase<br />
Mario Depase<br />
Umberto Parma<br />
Romano Silva<br />
Tullia Toti<br />
Con un minuto di raccoglimento è stato anche ricordato<br />
il compianto Nino Vascotto, già vicepresidente<br />
dell’Associazione.
4 15 Dicembre 2005<br />
ISOLA NOSTRA<br />
LA STORIA SEGRETA… O QUASI DI ISOLA NOSTRA<br />
Episodi e curiosità nei ricordi<br />
della compianta Jolanda Pozzetto<br />
Alla fine di novembre del<br />
1965 circa 300 famiglie<br />
isolane trovavano<br />
nelle loro cassette postali un<br />
nuovo giornale: <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>.<br />
Il fondo, a cura di don Attilio<br />
sotto il titolo “Si riaccende la<br />
fiamma”, così si concludeva:<br />
“E’ così che la fiamma nascosta<br />
tanti anni, ma non spenta,<br />
si ripresenta a voi cari concittadini<br />
nella speranza che voi<br />
tutti l’abbiate ad accogliere<br />
con amore ed entusiasmo e<br />
abbiate a tenerla viva perché<br />
vi possa illuminare e riscaldare.<br />
Il suo nome, come vi sarete<br />
accorti, sarà “<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>”:<br />
infatti per noi <strong>Isola</strong> è una fiamma<br />
che non si deve spegnere”.<br />
A tenere costantemente<br />
accesa questa fiamma, oltre a<br />
don Attilio, c’è stato un personaggio:<br />
Jolanda Pozzetto che,<br />
sino alla sua prematura scomparsa,<br />
di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> ne è stata<br />
la segretaria, la giornalista,<br />
la tesoriera, l’ufficio anagrafe,<br />
in poche parole il factotum e la<br />
memoria storica.<br />
Poco prima della sua morte<br />
e in occasione di un riconoscimento<br />
che l’Associazione<br />
aveva voluto assegnarle in ricordo<br />
di tanti anni di attività,<br />
avevamo voluto intervistarla<br />
per farci raccontare da Lei la<br />
storia di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> dai suoi<br />
inizi. Non quella che tutti conosciamo,<br />
ma quella, per usare<br />
una terminologia teatrale,<br />
vissuta dietro le quinte.<br />
- Come è sorta l’idea di realizzare<br />
un giornale per gli isolani?<br />
Non è certo sbagliato dire<br />
che don Attilio una ne faceva<br />
e cento ne pensava. Difatti da<br />
tempo in lui stava maturando<br />
l’idea di poter fare qualcosa<br />
per unire gli isolani e per far<br />
rivivere tutte le nostre belle<br />
tradizioni.<br />
Cosa si poteva fare? Ed<br />
ecco un giorno salta fuori la<br />
sua matura idea: Facciamo un<br />
giornale! Sono queste le parole<br />
con le quali mi rese partecipe<br />
delle sue intenzioni. Un po’<br />
perplessa lo ascoltavo, speran-<br />
do che il giorno dopo si rimangiasse<br />
tutto. Nello stesso tempo,<br />
nel mio intimo, non potevo<br />
non approvare una cosa così<br />
bella e che poteva raggiungere<br />
anche i più lontani. D’altra<br />
parte non potevo immaginare<br />
le difficoltà che sarebbero<br />
sorte e allora mi permettevo di<br />
esprimere qualche mio dubbio<br />
sulla riuscita. Mi faceva zittire,<br />
tacciandomi di scansafatiche!<br />
Il mese di ottobre di quel<br />
lontano 1965 passò con dubbi<br />
ed incertezze da parte di tutti<br />
e due. Poi don Attilio diede un<br />
taglio, scacciò dubbi e incertezze<br />
e fece prevalere l’idea<br />
nata un mese prima. Si contattarono<br />
alcune tipografie, optando<br />
per quella del Villaggio<br />
del Fanciullo di Opicina.<br />
Cacciò di tasca propria<br />
500.000 lire (in quegli anni<br />
erano una bella cifra…) e si<br />
mise all’opera. Scrisse alcuni<br />
articoli, chiese la collaborazione<br />
a qualche amico e così<br />
uscirono le prime 300 copie<br />
di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>. Io consultai<br />
l’elenco telefonico, mi arrangiai<br />
alla meglio e trovai i primi<br />
300 nominativi e rispettivi<br />
indirizzi di nostri compaesani.<br />
Era il novembre 1965.<br />
- Oggi la rivista viene inviata<br />
a più di 2000 famiglie. Come<br />
è stato possibile rintracciare<br />
tanti recapiti in tutto il mondo?<br />
Si, oggi si stampano oltre<br />
2000 copie e tutte vengono in-<br />
viate sia Trieste, dove risiede<br />
la maggior parte degli isolani,<br />
sia nelle varie città d’Italia e<br />
all’estero. Rintracciare così<br />
tanti recapiti non è stato poi<br />
così tanto difficile. Quanti per<br />
primi hanno ricevuto il mensile,<br />
si sono subito prestati a<br />
farlo vedere a parenti ed amici<br />
che lo hanno apprezzato<br />
e richiesto fornendoci i loro<br />
indirizzi. Difatti, a macchia<br />
d’olio, il numero delle copie<br />
già a dicembre era triplicato.<br />
Arrivavano indirizzi da parte<br />
di isolani dall’Europa, dalle<br />
Americhe, dall’Australia: era<br />
stato accolto con piacere ed<br />
entusiasmo da tutti. In poco<br />
tempo la tiratura ha superato<br />
le duemila copie. Anche oggi,<br />
a più di trent’anni di distanza,<br />
c’è sempre qualche nuova persona<br />
che lo richiede.<br />
- Per fare un giornale ci vuole<br />
un po’ di esperienza! Tu e<br />
don Attilio avevate già questa<br />
esperienza?<br />
Certo, per fare un giornale<br />
ci vuole almeno un minimo<br />
di esperienza, non si può<br />
essere del tutto digiuni. Da<br />
sempre non c’è famiglia che<br />
non riceva ogni giorno riviste,<br />
giornali, foglietti che arrivano<br />
da tutte le parti, quindi ci si è<br />
potuti erudire in materia anche<br />
consultando questo materiale.<br />
Una piccola infarinatura l’ho<br />
avuta da “Vita Nuova” presso<br />
la quale ho lavorato. Per<br />
qualche anno mi sono aggi-<br />
rata anche attorno ai banconi<br />
della vecchia tipografia de “Il<br />
Piccolo”, dove si stampava il<br />
giornale diocesano. Da allora<br />
però il metodo è tutto cambiato,<br />
niente più colonne di piombo<br />
riportanti i vari articoli battuti<br />
dai linotipisti. La scienza<br />
ha prevalso e la composizione<br />
è cambiata: il computer fa la<br />
parte del leone.<br />
- Come venivano realizzate e<br />
spedite le prime copie?<br />
Su questo punto ci sarebbe<br />
tanto da dire. Intanto si sono<br />
fatti avanti i primi collaboratori:<br />
si sa benissimo che il contenuto<br />
di un giornale non può<br />
essere riempito da solo una o<br />
due persone. Gli argomenti devono<br />
essere vari, i titoli devono<br />
incuriosire i lettori e attirare<br />
la loro attenzione. Nel nostro<br />
caso abbiamo di gran lunga<br />
esaurito i ricordi della nostra<br />
cittadina: passo per passo sono<br />
stati rivissuti tradizioni, aneddoti,<br />
storia antica e recente,<br />
personaggi, chiese, strade, e<br />
chi più ne ha più ne metta.<br />
Come dicevo si è fatto<br />
vivo qualche volenteroso isolano,<br />
anzi voglio qui ricordare<br />
il bravo maestro Luigi Damiani,<br />
Luigi Drioli, Salvatore<br />
Perentin. Tutti questi però in<br />
pochi anni ci hanno lasciato e<br />
sono rimasti il dott. Romildo<br />
Degrassi, validissimo collaboratore<br />
e il maestro Reclus<br />
Vascotto (deceduto nel 1999 -<br />
N.d.R.), ai quali si sono affiancati<br />
successivamente altri.<br />
Per anni e anni abbiamo<br />
fatto un lavoro da pazzi. Lo<br />
studio di don Attilio, nella<br />
casa di via san Giorgio, era<br />
diventato una vera fucina dove<br />
si lavorava a cottimo. Quando<br />
arrivavano i giornali dalla tipografia,<br />
don Attilio mobilitava<br />
la sua famiglia: per prima cosa<br />
dovevamo piegarli in quattro,<br />
battere sulla testata l’indirizzo<br />
con una vecchia targhettatrice<br />
e quando il braccio aveva finito<br />
di dare duemila e più botti<br />
quasi non reggeva più. Poi<br />
bisognava dividere per codice<br />
postale quelli diretti a Trieste,
15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />
5<br />
per regione quelli per l’Italia e<br />
per stati quelli diretti all’estero.<br />
Questi ultimi bisognava<br />
anche affrancarli.<br />
Dopo questa selezione bisognava<br />
legare pacchetto per<br />
pacchetto, e quando il cielo<br />
voleva portarli all’ufficio spedizioni<br />
delle poste in via Flavio<br />
Gioia. Dimenticavo: prima<br />
di questo bisognava recarsi<br />
alla Posta Centrale, passare se<br />
tutto andava bene per almeno<br />
due uffici, versare la somma<br />
necessaria per la spedizione in<br />
abbonamento. In breve, dalla<br />
tipografia alla spedizione ci<br />
volevano due lunghi giorni di<br />
continuo lavoro.<br />
Tutto questo è poi continuato<br />
per ben 27 anni nella<br />
casa parrocchiale di via dei<br />
Rettori fino al giungo del 1992,<br />
dopo la morte di don Attilio.<br />
Ora con mezzi molto pratici<br />
ed eleganti pensano a tutto le<br />
macchine.<br />
- Gli inizi sono stati sicuramente<br />
difficili; ma il giornale<br />
dopo quanti numeri ha preso<br />
quota?<br />
Dopo tutto questo racconto<br />
si può capire quanto siano stati<br />
difficili non soltanto gli inizi<br />
del giornale ma tutti i 27 anni.<br />
Un cambiamento però, che ci<br />
ha risparmiato almeno la giornata<br />
che dovevamo passare<br />
al Villaggio del Fanciullo per<br />
l’impaginazione, è stato fatto<br />
nel 1984 quando avevamo<br />
cambiato tipografia. Siamo finiti<br />
alle Noghere e dopo qualche<br />
anno ancora e con metodi<br />
moderni due dei lavoranti di<br />
quest’ultima, Roberto e Manuela<br />
Zonta, si sono messi in<br />
proprio, offrendoci migliori<br />
condizioni e quindi un po’ di<br />
respiro anche per noi.<br />
Mi si chiede anche dopo<br />
quanti anni il giornale ha preso<br />
quota. Sinceramente posso<br />
assicurare che non è passato<br />
molto tempo. Essendo il giornale<br />
nato come mensile nel<br />
novembre del 1965, credo che<br />
nei primi mesi dell’anno successivo<br />
era già molto bene avviato.<br />
- Dopo tanti anni credo che il<br />
giornale costituisca una fonte<br />
eccezionale per ricavare una<br />
storia antica e moderna di<br />
<strong>Isola</strong>. Nella sede dell’Associazione<br />
esistono delle raccolte<br />
complete?<br />
Il 25 gennaio 1995, in occasione dello scoprimento del busto di don Attilio, Jolanda aveva ricevuto<br />
dalle mani di mons. Bellomi una targa per i suoi trent'anni al servizio di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>. Con lei nella foto<br />
anche il dott. Romildo Degrassi e l'allora direttore del giornale Marcello Lorenzini.<br />
In sede ci sono senz’altro<br />
le annate rilegate anno per<br />
anno, e dopo tanti anni credo<br />
anch’io che il giornale costituisca<br />
veramente una buona<br />
fonte di storia antica e moderna<br />
di <strong>Isola</strong>.<br />
- In questi anni di grande<br />
impegno non saranno sicuramente<br />
mancate le delusioni e<br />
le soddisfazioni. Quali episodi<br />
ti vengono in mente?<br />
In partenza già sapevamo<br />
a ciò che si andava incontro,<br />
e quindi delusioni e soddisfazioni<br />
erano già messe nel nostro<br />
preventivo. Però potendo<br />
mettere le une e le altre su un<br />
piatto della bilancia, senz’altro<br />
il piatto della soddisfazione<br />
trionferebbe.<br />
Le soddisfazioni sono state<br />
prima di tutto constatare l’alto<br />
gradimento del giornale sia<br />
quando era mensile e ancor più<br />
apprezzato nella sua nuova veste<br />
trimestrale. E’ un giornale<br />
invidiato da tutte le altre Comunità<br />
istriane.<br />
Le delusioni non mancarono<br />
certo, specialmente quando<br />
si chiedeva la collaborazione<br />
affinché il giornale potesse<br />
vivere e continuare, e pochi<br />
rispondevano. Poi le incomprensioni<br />
non mancarono, non<br />
tutti hanno saputo leggere tra<br />
le righe e capire bene quanto<br />
si scriveva e proprio per la non<br />
giusta interpretazione qualcuno<br />
non ha voluto ricevere più<br />
il giornale.<br />
- Nella realizzazione di un<br />
giornale come il nostro credo<br />
che di particolari episodi curiosi<br />
ce ne siano da raccontare.<br />
Sentiamone due significativi.<br />
Di episodi particolari e significativi<br />
al momento non me<br />
ne vengono in mente. Potrei<br />
accennare alle tantissime volte<br />
che sul più bello che pensavo<br />
di aver finito di ricopiare a<br />
macchina i geroglifici che preparava<br />
don Attilio per passarli<br />
alla composizione, lui accantonava<br />
tutto e imbastiva altre<br />
cose durante la sera, quando<br />
da solo poteva meglio concentrarsi.<br />
Così al mio arrivo la<br />
mattina dopo trovavo tutto da<br />
rifare per la seconda volta. E<br />
allora scoppiavo!<br />
Un altro aneddoto, un po’<br />
più allegro, anche se il luogo<br />
dove mi trovavo era triste. Nel<br />
1974, pochi giorni dopo aver<br />
subito un’operazione don Attilio<br />
mi portò tutte le bozze da<br />
correggere. Cosa feci? Misi<br />
tutto sul letto in modo da metterle<br />
dietro ordine e iniziai la<br />
correzione. Passò il medico e<br />
mi chiese: “Che sta facendo,<br />
un solitario?”.<br />
- Sei convinta che gli isolani ti<br />
siano grati per quello che hai<br />
dato loro?<br />
Con questa domanda mi<br />
vuoi mettere in croce. Potrei<br />
risponderti con le parole di<br />
quella canzone: “Se sei bello<br />
ti tirano le pietre, se sei brut-<br />
to ti tirano le pietre…”. Non<br />
sono affatto convinta che tutti<br />
gli isolani mi siano grati di<br />
quello che ho loro dato. Non<br />
posso neanche pretendere una<br />
cosa simile. Voglio sperare, e<br />
sarei già contenta che almeno<br />
una piccola parte dei miei concittadini<br />
comprendesse il mio<br />
operato che spesso mi ha anche<br />
fatto sacrificare altre cose.<br />
Ringrazio da queste righe<br />
quelle gentili persone che si<br />
sono ricordate di me facendomi<br />
giungere poche ma sentite<br />
righe di ringraziamento, così<br />
pure quelle che mi hanno telefonato<br />
ringraziandomi. Chiedo<br />
ancora venia a coloro cui non<br />
ho corrisposto le aspettative.<br />
Traspare da questa ultima<br />
risposta una sensazione di non<br />
aver ricevuto quanto Jolanda<br />
si attendeva in termini di gratificazione.<br />
Noi non lo condividiamo.<br />
Se oggi <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong><br />
continua con nuova lena ad essere<br />
letto e seguito da migliaia<br />
di nostri concittadini, il merito<br />
va iscritto indubbiamente a<br />
don Attilio che di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong><br />
ne è stato l’ideatore, ma nessuno,<br />
nemmeno il più retrivo può<br />
negare a Jolanda la passione,<br />
l’entusiasmo e la competenza.<br />
Ma anche se ciò accadesse,<br />
noi diciamo a Jolanda: “non<br />
ti curar di lor…”.<br />
Da parte nostra, tanta stima<br />
e riconoscenza. Grazie,<br />
Jolanda.
6 15 Dicembre 2005<br />
ISOLA NOSTRA<br />
LUIGI DAMIANI<br />
(+ 1973 a Bologna)<br />
Insegnante a <strong>Isola</strong> e ancor prima<br />
in Istria negli anni difficili,<br />
si trasferì poi a Gorizia e definitivamente<br />
a Bologna. Molto<br />
vicino all’ambiente cattolico<br />
e valente descrittore nei suoi<br />
articoli delle nostre tradizioni<br />
religiose e sulla vita cristiano<br />
sociale dei tempi del prima e<br />
del dopoguerra 1914-18.<br />
ing. IVO CONTESINI<br />
(+ 1977 a Torino)<br />
Ingegnere e valente collaboratore<br />
sino alla morte, importanti<br />
sono i suoi ricordi dell’infanzia<br />
lontana e sulla vita dura<br />
e sull’abile arte dei pescatori<br />
avendo passato la giovinezza<br />
accanto ad essi in quel porto<br />
che vedeva dalla sua casa. Da<br />
non dimenticare anche i suoi<br />
vari articoli sulla nostra storia.<br />
BORTOLINO DELISE<br />
(+ 1983 a Cattolica)<br />
Uno dei tanti innamorati di <strong>Isola</strong>:<br />
ha cominciato a collaborare<br />
appena conosciuto il mensile,<br />
inviando articoli con ricordi di<br />
luoghi e di vita paesana, fra i<br />
quali il mercatino della sua<br />
piazzetta.<br />
GIUSEPPE (BEPI) DANDRI<br />
(+ 1999 a Trieste)<br />
Primo amministratore di <strong>Isola</strong><br />
<strong>Nostra</strong>. Sempre disponibile ad<br />
ogni iniziativa, diede subito il<br />
suo appoggio all’idea di don<br />
Attilio di fare un giornale per<br />
gli isolani.<br />
MARIO DANDRI<br />
(+ 1999 a Trieste)<br />
Di profondi sentimenti cattolici<br />
e italiani, è stato dirigente<br />
dell’Ass. Naz. Venezia Giulia<br />
e Dalmazia. Sin dagli inizi ha<br />
collaborato con don Attilio nella<br />
nascita di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>, divenendo<br />
poi alla sua morte presidente<br />
dell’Associazione sorta per la<br />
prosecuzione del giornale.<br />
prof. ATTILIO DEGRASSI<br />
(+ 1969 a Roma)<br />
Professore di lettere, Accademico<br />
dei Lincei e insigne studioso,<br />
aveva collaborato con <strong>Isola</strong><br />
<strong>Nostra</strong> sino alla scomparsa con<br />
pregevoli articoli sulla storia antica<br />
del nostro paese e sui suoi<br />
personaggi più illustri. A Lui<br />
vent’anni dopo sarà dedicata la<br />
scuola elementare di Opicina.<br />
CARLO DELISE<br />
(+ 1997 a Trieste)<br />
Animo buono e generoso e<br />
lavoratore instancabile, già<br />
aderente ad <strong>Isola</strong> all’Azione<br />
Cattolica e al Circolo Speranza,<br />
è stato accanto a don Attilio<br />
assiduo collaboratore a tutte le<br />
iniziative organizzate da <strong>Isola</strong><br />
<strong>Nostra</strong>.<br />
LUIGI DRIOLI<br />
(+ 1978 a Trieste)<br />
Militante sin dalla sua giovinezza<br />
nel partito repubblicano<br />
storico, non negando le sue<br />
idee durante il regime fascista,<br />
perseguitato dal regime<br />
jugoslavo per la sua italianità<br />
e condannato a diversi anni di<br />
carcere. Anche lui ha collaborato<br />
su queste pagine con alcuni<br />
articoli a sfondo politico.<br />
La nostra gratitudine<br />
ai collaboratori<br />
che ci hanno lasciato<br />
Se siamo arrivati al numero 363 e al 40° anno di vita di<br />
<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> lo dobbiamo innanzitutto alla collaborazione<br />
continua e disinteressata di alcuni nostri concittadini<br />
scomparsi, ai quali va tutta la nostra riconoscenza per l’aiuto<br />
prestato a don Attilio prima e alla redazione attuale poi.<br />
Sono collaboratori che vogliamo distintamente ricordare<br />
per il loro contributo dato su queste pagine alla storia del<br />
nostro paese, delle nostre tradizioni, della nostra vita.<br />
GIOVANNI DRIOLI<br />
(+ 1988 a Monfalcone)<br />
Importante è stata la sua collaborazione<br />
con articoli nei quali<br />
ricordava gli anni passati ad<br />
<strong>Isola</strong> con i tanti studenti suoi<br />
coetanei. Dai suoi articoli traspare<br />
sempre una grande nostalgia<br />
per la sua terra.<br />
LINO DUDINE<br />
(+ 1972 a Padova)<br />
Maestro per diversi anni a <strong>Isola</strong>,<br />
già addentro nel giornalismo, ha<br />
collaborato su <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> sin<br />
dal principio con articoli riguardanti<br />
la nostra scuola, i suoi insegnanti,<br />
alcuni personaggi suoi<br />
contemporanei, le nostre belle<br />
tradizioni e fatti di cronaca.
15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />
7<br />
EMERENZIANO FELLUGA<br />
(+ 1969 a Trieste)<br />
Un vivo ricordo di riconoscenza<br />
nei riguardi di colui che fu il<br />
primo presidente del Consiglio<br />
di Amministrazione della neonata<br />
<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>, sempre disponibile<br />
con preziosi consigli<br />
alla collaborazione più fattiva.<br />
avv. LUCIO FELLUGA<br />
(+ 1992 a Trieste)<br />
Noto avvocato nell’ambito forense<br />
triestino, ha seguito con<br />
passione le iniziative del padre<br />
Emerenziano. E’ stato presidente<br />
della Pullino festeggiandone<br />
i 50 anni della sua attività.<br />
SALVATORE PERENTIN<br />
(+ 1987 a Trieste)<br />
Uno dei tanti perseguitati dal<br />
regime jugoslavo, condannato<br />
a 14 anni di carcere nel 1948 e<br />
liberato con il ritorno di Trieste<br />
all’Italia dopo aver scontato<br />
più della metà della sua pena.<br />
E’ stato uno dei primi e dei più<br />
entusiasti collaboratori, come<br />
lo dimostrano i tanti suoi articoli<br />
dei più svariati argomenti<br />
scritti fino a poco prima della<br />
sua scomparsa.<br />
NELLA SODOMACO<br />
(+ 2002 a Trieste)<br />
Una memoria di ricordi: assidua<br />
collaboratrice che descriveva<br />
nei suoi articoli in dialetto particolari<br />
momenti di vita isolana,<br />
sempre apprezzati dai lettori.<br />
ANTONIO VASCOTTO<br />
(+ 1991 a Cesena)<br />
Già impiegato dell’Arrigoni a<br />
<strong>Isola</strong> prima e a Cesena poi, ha<br />
scritto i libri “Voci della parlata<br />
isolana” e “Ricordando <strong>Isola</strong>”.<br />
Ha prestato la sua collaborazione<br />
a <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> con i suoi<br />
ricordi di vita isolana, anche a<br />
sfondo umoristico scritti in dialetto,<br />
con i quali fa risaltare la<br />
differenza della mentalità isolana<br />
di ieri con quella di oggi.<br />
Cap. NINO VASCOTTO<br />
(+ 2005 a Trieste)<br />
Negli ultimi anni, sino alla sua<br />
prematura scomparsa, è stato<br />
vicepresidente di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>.<br />
Sue le pagine su temi di<br />
attualità inerenti al mondo dei<br />
profughi ma anche cronache<br />
brillanti sulle nostre attività, le<br />
gite e gli incontri della nostra<br />
Associazione.<br />
RECLUS VASCOTTO<br />
(+ 2000 a Trieste)<br />
Maestro a <strong>Isola</strong> e quindi forzatamente<br />
a Trieste dove continuò<br />
per molti anni l’insegnamento,<br />
impegnandosi subito<br />
a favore dei profughi presso<br />
l’EISE, l’ente che aiutava i<br />
profughi nelle attività scolastiche.<br />
Ha subito voluto dare<br />
il suo appoggio al giornale con<br />
tantissimi argomenti dai quali<br />
risaltava la sua grande cultura.<br />
Ricordiamo in particolare<br />
quelli su due eminenti figure di<br />
<strong>Isola</strong>, lo scienziato Domenico<br />
Lovisato e il poeta Pasquale<br />
Besenghi, al quale ha anche<br />
dedicato un libro.<br />
Riconoscente alla sua memoria,<br />
<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> gli ha dedicato<br />
il volumetto “Il suono di una<br />
campana”.<br />
SERGIO VASCOTTO<br />
(+ 1991 a Trieste)<br />
Già impiegato all’Arrigoni, è<br />
stato uno dei fedelissimi dell’Azione<br />
Cattolica e del Circolo<br />
Speranza nonché impegnato<br />
in politica anche come consigliere<br />
al Comune di Trieste<br />
nella lista della D.C.<br />
Ancora una volta a questi<br />
collaboratori tutta la<br />
nostra riconoscenza e quella<br />
dei lettori per aver voluto, con<br />
i loro scritti, tener alta l’italianità<br />
della nostra cittadina<br />
aiutandoci anche a mantenerne<br />
vivo il ricordo.<br />
Ma un grazie va anche<br />
ai collaboratori<br />
viventi, che hanno<br />
dato o ancora danno il loro<br />
prezioso contributo a queste<br />
pagine o che con il loro disinteressato<br />
impegno continuano<br />
a mantenere vive le nostre<br />
tradizioni e a organizzare le<br />
nostre attività. Purtroppo possiamo<br />
ricordarne solo alcuni,<br />
senza far torto ai tantissimi che<br />
in diversa misura, con foto, articoli,<br />
ricordi di vita e dell’esodo<br />
hanno riempito più di 4000<br />
pagine di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> in questi<br />
quarant’anni:<br />
Franca Bacci, dott. Paolo Blasi,<br />
Alfredo Bussani, Annamaria<br />
Bologna Fabbri, on. dott.<br />
Giacomo Bologna, Marino<br />
Bonifacio, Tullio Bordato,<br />
Gigi Carboni, Arnaldo Carlini,<br />
Livio Carpenetti, Omera Colocci,<br />
don Libero Colomban,<br />
Olivo Colomban, Licia Corselli<br />
Grillo, dott. Franco Degrassi,<br />
dott. Romildo Degrassi, dott.<br />
Marco Degrassi, Attilio Delise,<br />
Edilio Delise, Ferruccio<br />
Delise, Editta Depase Garau,<br />
Giusy Depase Agnoletto, cav.<br />
Mario Depase, Mariucci Depase<br />
Carboni, Alfredo Erman,<br />
dott. Emilio Felluga, prof. Marino<br />
Freschi, Marcello Lorenzini,<br />
Lianora Lucisano, Mario<br />
Lorenzutti, Luciana Magris,<br />
suor Serafina Degrassi, cav.<br />
Umberto Parma, suor Andreina<br />
Pecchiari, Alma Petrigna,<br />
Walter Pohlen, Nerina Pugliese,<br />
Giovanni Russignan, dott.<br />
Franco Stener, Aldo Vascotto,<br />
Anita Vascotto, cav. Fabio<br />
Vascotto, don Pietro Zovatto,<br />
Giuseppe Zaro, Maria Zaro e<br />
tanti… tanti altri ai quali rinnoviamo<br />
il nostro grazie!<br />
U n grato pensiero di riconoscenza<br />
anche a Gianni<br />
Zvitanovich, attento e preciso<br />
correttore delle bozze di <strong>Isola</strong><br />
<strong>Nostra</strong>, e a Roberto Zonta e<br />
Manuela Cossetto, titolari dello<br />
“Studio 92 Ro-Ma”, che con<br />
professionalità, disponibilità e<br />
cortesia (e tanta pazienza) che<br />
vanno ben oltre il rapporto di<br />
clientela, hanno dato a <strong>Isola</strong><br />
<strong>Nostra</strong> l’attuale impostazione<br />
grafica sempre più apprezzata<br />
dai lettori.
8 15 Dicembre 2005<br />
ISOLA NOSTRA<br />
Come e perchè nacque <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong><br />
<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> ha raggiunto i 40 anni di vita e nessuno meglio del suo fondatore, don Attilio, può raccontare<br />
le motivazioni che lo spinsero a questa iniziativa. In sua memoria riportiamo quanto scrisse nel novembre<br />
1990, poco prima della Sua scomparsa, in un numero speciale dedicato ai 25 anni di vita del nostro giornale.<br />
Nel lontano ottobre<br />
1965, dopo aver avuto<br />
fra le mani la “Voce di<br />
San Giorgio”, e informatomi<br />
dal suo direttore mons. Malusà<br />
circa il bene che questo<br />
mensile continuava a fare in<br />
mezzo ai suoi ex parrocchiani<br />
che avevano lasciato Pirano,<br />
e d’accordo con Jolanda Pozzetto<br />
che era a conoscenza di<br />
come veniva fatto un giornale,<br />
mi venne l’idea di fare<br />
qualcosa di simile per i nostri<br />
profughi isolani.<br />
Erano ormai passati dieci<br />
anni dal nostro Esodo. Quasi<br />
tutti i campi di raccolta nei<br />
quali si trovavano i profughi a<br />
Trieste erano stati ormai chiusi,<br />
avendo quasi tutti ormai<br />
trovato una sistemazione, chi<br />
all’estero, particolarmente in<br />
Australia, Canada e Stati Uniti,<br />
chi in varie regioni d’Italia,<br />
ma la maggior parte qui in<br />
città. Considerata quindi la<br />
dispersione in cui venivamo<br />
a trovarci (era logico si dovesse<br />
in un tempo non tanto<br />
lontano perdere quelle nostre<br />
caratteristiche, frutto di tante<br />
belle tradizioni plurisecolari),<br />
pensai che solamente una parola<br />
scritta, cioè un mensile,<br />
avrebbe potuto mantenere<br />
salda quell’unità morale, che<br />
nessuna distanza poteva spezzare.<br />
E così nel novembre dello<br />
stesso anno, pur privi di mezzi,<br />
scarsa conoscenza del me-<br />
Santa Messa in suffragio di don Attilio<br />
Il 25 gennaio 1992 don Attilio tornava alla Casa del Padre.<br />
Nel 14° anniversario della scomparsa ricorderemo il<br />
fondatore di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> con una Santa Messa di suffragio<br />
che sarà celebrata<br />
mercoledì 25 gennaio 2006 alle ore 17.30<br />
nella chiesa della Beata Vergine del Rosario, che per tanti<br />
anni fu affidata alle sue cure pastorali.<br />
La nostra partecipazione<br />
sia un tributo di amore<br />
e di riconoscenza per la<br />
sua opera tanto meritoria<br />
quanto difficile. Ci<br />
ha dato tanto e soprattutto<br />
è riuscito a mantenere<br />
unita una comunità<br />
ormai dispersa per<br />
il mondo: tutto ciò non<br />
può e non deve essere dimenticato.<br />
stiere e dopo aver consultato<br />
alcuni concittadini che già<br />
si occupavano qui a Trieste<br />
della dolorosa situazione dei<br />
profughi, abbiamo deciso di<br />
far uscire il primo numero. La<br />
sua testata suonava così: ISO-<br />
LA NOSTRA, perché doveva<br />
ricordare il nome della nostra<br />
cittadina che avevamo dovuto<br />
abbandonare e che, pur<br />
consapevoli di averla definitivamente<br />
perduta, doveva rimanere<br />
per sempre nostra, se<br />
non altro per il fatto che quel<br />
posto sempre avuto nelle nostre<br />
menti e nei nostri cuori<br />
non avrebbe dovuto perdersi<br />
così presto. Quel “nostra”<br />
aggiunto a “<strong>Isola</strong>” doveva significare<br />
tutto l’affetto, tutto<br />
l’attaccamento e il continuo<br />
ricordo della terra natia forzatamente<br />
abbandonata.<br />
Si trattava sempre di un<br />
esperimento il nostro, data<br />
la semplicità del mensile, alquanto<br />
povero da principio e<br />
nel suo contenuto e nel suo<br />
formato, come nel numero<br />
di copie. Infatti le prime che<br />
spedimmo furono appena<br />
trecento, inviate a quei nostri<br />
concittadini di cui conoscevamo<br />
l’indirizzo, pur sapendo<br />
che il numero delle famiglie<br />
fermatisi qui a Trieste<br />
era di gran lunga superiore.<br />
L’accoglienza del mensile<br />
da parte di quelli che ricevettero<br />
il primo numero ci fu<br />
subito di sprone e di conforto,<br />
anche perché richieste di<br />
chi non lo aveva ricevuto ci<br />
giungevano in continuazione,<br />
fino ad arrivare in poco<br />
tempo fino alle 2000 copie.<br />
E con le richieste ci giungeva<br />
anche l’apprezzamento.<br />
A noi, ideatori del mensile,<br />
si unirono subito alcuni<br />
collaboratori e così il giornale<br />
poté mutare la sua veste<br />
grafica, suscitando maggior<br />
interesse dopo un solo anno<br />
di attività, grazie anche alla<br />
generosità dei lettori che divennero<br />
i suoi sostenitori.<br />
Fin da principio si volle<br />
così tener unita la nostra<br />
Comunità sotto un’unica<br />
bandiera, che doveva essere<br />
quella della nostra candida<br />
colomba, vecchio emblema<br />
della nostra cittadina: simbolo<br />
di pace e di unità, fieri così<br />
della nostra indipendenza da<br />
qualsiasi movimento politico,<br />
autonomi come siamo<br />
tuttora dopo tanti anni.<br />
<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> l’abbiamo<br />
voluta subito come mensile<br />
di informazione, tutta nostra,<br />
inviata a tutti gli isolani che<br />
l’avessero richiesta, senza<br />
nessuna distinzione di credo<br />
politico ma a difesa delle nostre<br />
plurisecolari tradizioni<br />
civili e religiose, destinate a<br />
sopravvivere quale patrimonio<br />
incommensurabile lasciatoci<br />
dai nostri padri, e quale<br />
informatore del presente da<br />
noi vissuto pur sotto diversi<br />
cieli, e come preparazione a<br />
quel futuro che ci attendeva.<br />
E’ stato ed è proprio questo<br />
il programma seguito dal<br />
nostro mensile, a salvaguardia<br />
di quell’unità che è il<br />
principio su cui si basa qualsiasi<br />
comunità strappata dal<br />
suo ambiente d’origine, trapiantata<br />
altrove ma desiderosa<br />
di continuare ad esistere.<br />
Don Attilio
15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />
9<br />
UNO SGUARDO AL PASSATO<br />
... sfogliando le vecchie<br />
annate di “<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>’’<br />
1965 - 1975 : I PRIMI PASSI: DA ISOLA A TRIESTE<br />
da “La Fiamma” a “<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>”<br />
Novembre 1965 (numero 1) - Grazie ad una iniziativa di don<br />
Attilio Delise, ultimo parroco italiano di <strong>Isola</strong>, esce a Trieste il<br />
primo numero del mensile “<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>”, con l’intento di mantenere<br />
unita la nostra comunità a dieci anni dall’esodo, di riportarne<br />
la storia e di mantenerne in vita le sue tradizioni plurisecolari.<br />
La testata, che sostanzialmente rimarrà sempre invariata, riporta<br />
il panorama di <strong>Isola</strong> ripreso dal colle di Loreto insieme ad una<br />
colomba stilizzata, simbolo del nostro comune. Inizialmente la<br />
tiratura è di 300 copie, che già dopo un anno diventeranno 1300.<br />
Attualmente viene inviato a oltre 2200 famiglie in Italia e all’estero.<br />
Maggio 1967 (n. 19) - In America<br />
Nino Benvenuti, già vincitore<br />
della medaglia d’oro alle<br />
Olimpiadi di Roma, strappa<br />
a Griffith il titolo di campione<br />
del mondo dei pesi medi di<br />
pugilato: grazie al suo nome la<br />
località di <strong>Isola</strong> d’Istria viene<br />
cercata e trovata sugli atlanti. A<br />
coronamento di una prestigiosa<br />
carriera, nel 2000 un nutrito<br />
gruppo di personalità del mondo<br />
sportivo triestino lo proclamerà<br />
“Campione del secolo”.<br />
Agosto 1967 (n. 22) - Nel santuario di Monte Grisa viene benedetto<br />
dal vescovo di Trieste mons. Santin l’altare che gli isolani<br />
dedicano alla Madonna del Carmine e ai patroni S.Mauro e<br />
S.Donato. L’opera è stata realizzata con le offerte degli isolani<br />
dopo l’appello lanciato dal giornale nell’agosto precedente.<br />
Ottobre 1967 (n. 24) - Per la prima volta dopo l’esodo, con la<br />
partecipazione di un centinaio di isolani, viene ripreso il tradizionale<br />
appuntamento dell’ 8 settembre alla chiesetta di Loreto,<br />
vicino ad <strong>Isola</strong>, in occasione della ricorrenza della Natività di<br />
Maria (per gli isolani la “Madonna picia”).<br />
Maggio 1968 (n. 31) - Nella ricorrenza del 50° anniversario di<br />
sacerdozio di mons. Santin gli isolani rendono omaggio nel santuario<br />
di Monte Grisa al presule che è sempre stato loro vicino<br />
nei difficili momenti dopo l’Esodo.<br />
Novembre 1968 (n. 37) - Nel mese di settembre 180 isolani<br />
partono per Roma in pullman e in treno per partecipare al raduno<br />
nazionale degli esuli. Nell’occasione viene anche ricordato<br />
il primo pellegrinaggio a Roma organizzato dalla parrocchia di<br />
<strong>Isola</strong> nel lontano 1888.<br />
Luglio 1969 (n. 45) - Muore a Roma il prof. Attilio Degrassi,<br />
professore di lettere, studioso e membro dell’Accademia dei<br />
Lincei. A lui negli anni ‘90 verrà intitolata la scuola elementare<br />
di Opicina.<br />
Settembre 1969 (n. 47) - Scompare Emerenziano Felluga, uno<br />
dei primi collaboratori di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> assieme a Salvatore Perentin,<br />
Giuseppe (Bepi) Dandri e Carlo Delise.<br />
Giugno 1971 (n. 68) - Il 16<br />
maggio 1971 viene scoperta<br />
sul colle di San Vito l’erma<br />
del poeta Pasquale Besenghi,<br />
fortemente voluta dalla Comunità<br />
<strong>Isola</strong>na che con slancio ha<br />
aderito all’appello a suo tempo<br />
lanciato per la raccolta di fondi<br />
destinati al monumento stesso.<br />
Il discorso ufficiale viene tenuto<br />
dall’avv. Lucio Felluga,<br />
presenti il sindaco Spaccini<br />
insieme alle maggiori autorità<br />
cittadine e alla rappresentanza<br />
degli esuli istriano-dalmati.<br />
Agosto 1971 (n. 70) - La Pullino, nata a <strong>Isola</strong> e rifondata a Trieste<br />
prima e a Muggia poi, conquista a Milano il suo primo podio<br />
ai Campionati Italiani con la medaglia d’argento del “due senza”<br />
categoria ragazzi: una promessa per il futuro!<br />
Settembre 1971 (n. 71) - Tante sono state le gite e i pellegrinaggi<br />
organizzati da <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> alla volta di località e santuari<br />
in Italia e all’estero. Particolare rilievo va dato al pellegrinaggio<br />
effettuato in quell’anno verso il santuario di Lourdes con la partecipazione<br />
di cinquanta isolani.<br />
Agosto 1972 (n. 82) - Il 16 luglio, in occasione della festa del<br />
Carmine, viene donata dagli isolani la fonte battesimale del santuario<br />
di Monte Grisa, posta davanti all’altare dei Santi Patroni.
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ISOLA NOSTRA<br />
Febbraio 1973 (n. 88) - Muore a Bologna Luigi Damiani. Già<br />
insegnante a <strong>Isola</strong>, è stato sino alla morte assiduo collaboratore<br />
del giornale e fedelissimo ai nostri appuntamenti.<br />
Marzo 1973 (n. 89) - Sulle pagine<br />
di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> prende il via<br />
una raccolta di parole dialettali,<br />
quasi un piccolo vocabolario<br />
isolano, per tramandare ai posteri<br />
il linguaggio dei padri. Alcuni<br />
anni dopo sarà raccolto in un<br />
volumetto edito sempre da <strong>Isola</strong><br />
<strong>Nostra</strong>.<br />
Maggio 1973 (n. 91) - Muore a<br />
Trieste l’ing. Gianni Bartoli, il<br />
sindaco degli anni difficili della<br />
redenzione, ingiustamente passato<br />
nella storia dimenticata.<br />
Aprile 1974 (n. 102) - Ricordato sulle pagine di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong><br />
“el zogo del balòn”, un riassunto della storia calcistica di <strong>Isola</strong>,<br />
quando negli anni ‘30 e ‘40 l’Ampelea era tra le maggiori squadre<br />
della Venezia Giulia.<br />
Marzo 1975 (n. 113) - Con il massimo dei voti l’on. Giacomo<br />
Bologna viene eletto membro effettivo del Parlamento Europeo,<br />
a coronamento di una lunga carriera politica che lo ha visto per<br />
tre legislature deputato alla Camera oltre che consigliere regionale<br />
e provinciale.<br />
Maggio 1975 (n. 115) - Offerto dalla Comunità <strong>Isola</strong>na, viene<br />
consacrato l’altare dedicato a San Mauro nella chiesa di Gesù<br />
Divino Operaio, in un rione periferico di Trieste con una forte<br />
presenza di profughi istriani.<br />
Luglio 1975 (n. 117) - Con<br />
una serie di articoli di Salvatore<br />
Perentin viene ricordato il<br />
centenario di fondazione della<br />
banda cittadina “Giuseppe<br />
Verdi”, diretta per tantissimi<br />
anni dal mai dimenticato maestro<br />
Vigilio Gottardi.<br />
Agosto 1975 (n. 118) - In occasione del cinquantenario di fondazione<br />
della Pullino, nel corso di una cerimonia la società consegna<br />
al Museo del Mare di Trieste l’armo “Armando Diaz” che<br />
alle Olimpiadi di Amsterdam del 1928 aveva conquistato l’oro<br />
olimpico con ai remi Giovanni Delise, Nicolò Vittori, Giliante<br />
Deste e Valerio Perentin, timoniere Renato Petronio. Cominciava<br />
così per una piccola cittadina una grande epopea sportiva, con<br />
tanti atleti che si faranno onore in campo nazionale e internazionale<br />
soprattutto nel canottaggio, nel nuoto e nel calcio. Ma anche<br />
in tanti altri sport atleti isolani hanno dato lustro al nostro paese,<br />
ultimo Vasco Vascotto che attualmente gareggia nella massima<br />
manifestazione velica, la Coppa America.<br />
Ottobre 1975 (n. 120) - Un numero speciale di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> è<br />
dedicato al raggiungimento del decimo anniversario di vita del<br />
periodico. Vengono ripercorsi gli ultimi dieci anni fra cronaca,<br />
storia, gioie e lutti di una Comunità ormai smembrata ma che<br />
vuole mantenere intatte le proprie radici e le proprie tradizioni.<br />
1975 - 1985 - IL SECONDO DECENNIO<br />
Da Osimo al ventennale<br />
Novembre 1975 (numero 121) - Osimo, sconosciuto paese delle<br />
Marche, acquista notorietà per la firma dell’iniquo Trattato che<br />
porta all’abbandono definitivo delle terre istriane. <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong><br />
significativamente esce listato a lutto.
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Aprile 1976 (n. 126) - Con un atto vandalico viene deturpato il<br />
monumento a Pasquale Besenghi, eretto anni prima per volontà<br />
degli isolani e posto nell’omonima via di Trieste.<br />
Aprile 1977 (n. 138) - Festeggiato il 40° anniversario di sacerdozio<br />
di don Attilio Delise che, con la collaborazione soprattutto<br />
di Jolanda Pozzetto, continua a dirigere <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> e mantenere<br />
sempre in vita le nostre tradizioni.<br />
Giugno 1977 (n. 140) - Una tragedia colpisce tutta la nostra<br />
Comunità: Claudio, Marina e Morena Morsut con Ottavio e Ida<br />
Degrassi, cinque vite e due famiglie stroncate in un tragico incidente<br />
automobilistico nei pressi di Treviso.<br />
Febbraio 1978 (n. 148) - Muore Luigi Drioli, figura illustre di<br />
patriota, che aveva subito una lunga detenzione nelle carceri jugoslave<br />
dopo un processo farsa a Capodistria. A sua memoria gli isolani<br />
deporranno una targa sulla tomba nel cimitero di Sant’Anna a<br />
Trieste, con un discorso celebrativo di Reclus Vascotto.<br />
Aprile 1978 (n. 150) - Una delegazione di isolani viene ricevuta<br />
in visita di cortesia dal nuovo vescovo di Trieste mons. Lorenzo<br />
Bellomi, che nella sua lunga permanenza a Trieste sarà spesso a<br />
noi vicino in occasione delle nostre ricorrenze. Come il suo predecessore<br />
mons. Santin, anche mons. Bellomi sarà una presenza<br />
significativa nella vita cittadina.<br />
Luglio 1978 (n. 153) - Viene inaugurata<br />
con il nome di Domenico Lovisato<br />
la scuola elementare di via Italo<br />
Svevo, nella ex Casa dell’Emigrante,<br />
iniziativa fortemente auspicata dal<br />
maestro Reclus Vascotto, che durante<br />
la cerimonia dello scoprimento del<br />
busto rievocherà la figura dell’insigne<br />
scienziato e irredentista di famiglia<br />
isolana.<br />
Agosto 1978 (n. 154) - In occasione della sua prima visita a<br />
Monte Grisa per la Madonna del Carmine, viene donato dagli<br />
isolani a mons. Bellomi un altare per la sua cappella privata.<br />
Ottobre 1978 (n. 156)<br />
- Sulle pagine di <strong>Isola</strong><br />
<strong>Nostra</strong>, cordoglio per la<br />
scomparsa di Paolo VI<br />
e il breve pontificato di<br />
Giovanni Paolo I, ma anche<br />
gioia per l’elezione di<br />
Giovanni Paolo II, che diventerà<br />
una delle figure di<br />
maggior spicco dei nostri<br />
tempi non solo per i cattolici<br />
ma per tutto il mondo.<br />
Ottobre 1979 (n. 167) - <strong>Isola</strong> è sempre stata all’avanguardia<br />
anche nello sport al femminile: nelle foto di questo numero un<br />
bel gruppo di ragazze negli anni anteguerra, all’inizio della loro<br />
attività sportiva nella ginnastica e nella pallacanestro.<br />
Maggio 1980 (n. 174) - Una lunga intervista in occasione del<br />
XXV di professione religiosa della suora isolana Andreina Pecchiari,<br />
che ha dedicato la sua vita alla cura e all’assistenza degli<br />
handicappati più gravi.<br />
Luglio 1980 (n. 176) - La medicina spiegata in breve: il dott.<br />
Romildo Degrassi, per tanti anni medico condotto di <strong>Isola</strong>, inizia<br />
ad illustrare sul giornale le nozioni fondamentali della medicina<br />
internistica. Seguirà anche la collaborazione del figlio, dott.<br />
Marco, specialista in oculistica.<br />
Aprile 1981 (n. 184) - La<br />
scomparsa di un grande uomo:<br />
mons. Antonio Santin, già vescovo<br />
di Fiume e della diocesi<br />
di Trieste e Capodistria,<br />
illustre figura di sacerdote e di<br />
italiano.<br />
Maggio 1981 (n. 185) - Muore Nino Perentin, per ben dieci volte<br />
campione italiano di nuoto sulle distanze dei 400 e dei 1500<br />
metri. Aveva partecipato, giungendo sino alle semifinali, alle<br />
Olimpiadi di Amsterdam e di Los Angeles.<br />
Novembre 1981 (n. 191) - Inaugurata a Muggia la nuova sede<br />
della Pullino, ospitata prima presso il Centro Giovanile di Muggia.<br />
Fondata a <strong>Isola</strong> nel 1925, era risorta a Trieste per opera di un<br />
gruppo di fedelissimi nel 1960.<br />
Gennaio 1982 (n. 193) - Inizia in sordina un’iniziativa che avrà<br />
sempre più successo negli anni a venire: la mostra di pittura degli<br />
artisti isolani, giunta nel 2005 alla sua 29ma edizione.<br />
Marzo 1982 (n. 195) - 900 anni prima, nel 1082, <strong>Isola</strong> veniva<br />
elevata a parrocchia. Questo importante avvenimento viene ricordato<br />
con una serie di articoli nella prima pagina per tutto il<br />
1982.<br />
Giugno 1982 (n. 198) - Nella cattedrale di San Giusto viene ordinato<br />
sacerdote don Marino Trevisini, figlio della nostra concittadina<br />
Gemma Vascotto. Attualmente è in missione in Finlandia,<br />
dove ricopre la carica di vicario di quella diocesi, enormemente<br />
estesa e con una piccola minoranza di cattolici.<br />
Settembre 1982 (n. 200) - Esce il numero 200 di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>,<br />
che con grande sacrificio di don Attilio e di Jolanda Pozzetto<br />
continua a mantenere la periodicità mensile.<br />
Aprile 1983 (n. 207) - Ricordando il territorio perduto, su <strong>Isola</strong><br />
<strong>Nostra</strong> compare una dettagliata mappa dei dintorni e delle campagne<br />
di <strong>Isola</strong>. Nel marzo 1985 verrà riprodotta una piantina con<br />
la denominazione delle vie di <strong>Isola</strong> prima dell’esodo e nel settembre<br />
1999 un’altra curiosa pianta del paese degli anni ‘30 con<br />
la pubblicità dei più importanti esercizi commerciali.
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ISOLA NOSTRA<br />
Settembre 1983 (n. 211) - Particolare<br />
rilievo all’incontro del Carmine<br />
a Monte Grisa in occasione<br />
dell’Anno Santo della Redenzione.<br />
Nell’occasione festeggiato anche<br />
mons. Salvatore Degrassi per il suo<br />
giubileo sacerdotale.<br />
Novembre 1983 (n. 213) - Leggera modifica della foto sulla testata,<br />
che comunque riporta sempre, in foto o in quadro, il panorama<br />
di <strong>Isola</strong> ripreso dall’altura di Loreto. Nell’interno, la foto di<br />
un giovanissimo Vasco Vascotto alla sua prima vittoria nella vela<br />
- categoria “optimist”.<br />
Luglio 1984 (n. 221) - In occasione<br />
del ventennale della scomparsa,<br />
viene ricordata la figura di mons.<br />
Giuseppe Dagri, eminente figura di<br />
uomo e di sacerdote, morto a Trieste<br />
l’ 11 luglio 1964.<br />
Novembre 1984 (n. 225) - Scompare Nino Delise, fra i promotori<br />
della sezione della D.C. di <strong>Isola</strong>, il cui impegno civico e<br />
politico è interrotto solo dall’impegno nel sociale e in campo<br />
educativo.<br />
235 (novembre 1985) - <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> compie vent’anni. Il giornale<br />
esce con un numero speciale a più pagine.<br />
1985 - 1992<br />
Il grande vuoto<br />
lasciato da don Attilio<br />
Dicembre 1985 (numero 236) - A dieci anni dal Trattato di Osimo<br />
e a 40 anni dalla fine del conflitto si tiene a Roma l’incontro<br />
dei profughi giuliano-dalmati, che saranno anche ricevuti in<br />
udienza dal Santo Padre Giovanni Paolo II.<br />
Aprile 1986 (n. 240) - Emilio Felluga, con l’ausilio di alcuni<br />
collaboratori, in occasione del sessantesimo anno di fondazione<br />
della Pullino pubblica il volume “S.N. Pullino, giovane.. sessantenne”,<br />
a completamento di una pubblicazione precedente scritta<br />
da Reclus Vascotto.<br />
Aprile 1987 (n. 251) - Con un numero speciale a colori viene<br />
solennemente celebrato il 50° di sacerdozio di don Attilio. Numerosi<br />
testi e foto ripercorrono gli anni della sua vita: il Semi-<br />
nario, le parrocchie di Pisino, Servola e dell’Ospedale Maggiore<br />
di Trieste sino alla guerra, <strong>Isola</strong>, il Campo profughi di Campo<br />
Marzio e la Parrocchia del Rosario gli anni successivi.<br />
Nello stesso numero anche un<br />
commosso ricordo per la scomparsa<br />
di suor Angioletta delle<br />
Piccole Suore della Provvidenza,<br />
eminente figura di educatrice<br />
che ha lasciato un indelebile<br />
ricordo nei tanti bambini che<br />
sotto la sua direzione hanno frequentato<br />
l’asilo di <strong>Isola</strong>.<br />
Giugno 1987 (n. 233) - Consegna delle Stelle d’Argento del<br />
CONI ai concittadini Fabio Colocci, che successivamente ha anche<br />
ricoperto la carica di presidente del Panathlon Club di Trieste,<br />
e a Emilio Felluga, attuale presidente regionale del CONI<br />
e già per tanti anni dirigente della Pullino e del canottaggio regionale,<br />
che nel 1995 verrà insignito della stella d’oro, massima<br />
onorificenza per meriti sportivi.<br />
Novembre 1987 (n. 257) - Con la partecipazione di migliaia di<br />
persone dall’Italia e dall’estero ha luogo a Trieste il grande raduno<br />
dei profughi giuliano-dalmati a 40 anni dall’esodo.<br />
Giugno 1988 (n. 264) - Franco Degrassi subentra a Fabio Colocci<br />
nella dirigenza della Pullino, carica che mantiene attualmente,<br />
mentre l’avv. Lucio Felluga viene nominato Presidente<br />
Onorario: nel segno della continuità, la dirigenza rimane sempre<br />
in mani isolane.<br />
Agosto 1988 (n. 267) - L’appuntamento più importante e sentito<br />
per gli isolani è sempre la festa della Madonna del Carmine<br />
al santuario di Monte Grisa. In questo numero e nel successivo
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viene data grande evidenza fotografica agli incontri degli ultimi<br />
vent’anni, con partecipazione sempre molto numerosa degli<br />
isolani.<br />
Febbraio 1989 (n. 273) - Marino<br />
Bonifacio, piranese, inizia<br />
la sua collaborazione su <strong>Isola</strong><br />
<strong>Nostra</strong> con ricchi e completi<br />
approfondimenti sulla storia<br />
dei cognomi isolani più importanti.<br />
Il primo articolo è dedicato<br />
alle famiglie Carlin.<br />
Febbraio 1990 (n. 283) - Edito<br />
dall’Associazione. Nazionale<br />
Venezia Giulia e Dalmazia esce<br />
il volume “Ricordando <strong>Isola</strong>”,<br />
una raccolta di scritti di Antonio<br />
Vascotto, già dirigente dell’Arrigoni<br />
e appassionato cultore<br />
delle piccole e grandi storie di<br />
<strong>Isola</strong> e sin dagli inizi collaboratore<br />
del giornale. In precedenza<br />
aveva anche pubblicato in proprio<br />
un ricchissimo vocabolario<br />
del dialetto isolano.<br />
Novembre 1990 (n. 291) - I 25 anni di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>, con un doveroso<br />
ricordo dei tanti collaboratori che in tutti questi anni con<br />
i loro scritti e le loro foto hanno creato una vera memoria storica<br />
del nostro paese.<br />
Gennaio 1991 (n. 293) - Con una sentita cerimonia viene inaugurato<br />
il restaurato monumento a Besenghi dopo gli atti vandalici<br />
che in questi anni lo avevano deturpato e danneggiato.<br />
Febbraio 1992 - Numero unico - Scompare il 25 gennaio don<br />
Attilio Delise: il suo vice don Zovatto dandone l’annuncio ai<br />
fedeli della parrocchia del Rosario non riesce a trattenere la commozione.<br />
Con Lui <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> perde l’ideatore, il continuatore,<br />
il propugnatore del giornale che tuttora continua a mantenere<br />
uniti gli isolani sparsi per il mondo.<br />
Per motivi giuridici, avendone perso il direttore responsabile, il<br />
giornale esce con un numero unico a Lui dedicato e con l’intestazione<br />
“Comunità <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>”.<br />
1992 - 2005<br />
Nel segno della continuità<br />
Maggio 1992 (numero 305) - Dopo la dolorosa scomparsa di<br />
don Attilio, che aveva lasciato il periodico senza la direzione,<br />
<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> riprende la normale pubblicazione con il ripristino<br />
della vecchia testata e l’intento di continuare a mantenere vivi i<br />
legami tra i conterranei sparsi per il mondo, così come voluto dal<br />
suo ideatore e fondatore.<br />
In precedenza, con regolare statuto ed atto notarile, era stata<br />
fondata l’Associazione <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>, formalità necessaria per la<br />
continuità della testata. Soci fondatori sono Giacomo Bologna,<br />
Mario Bologna, Mario Dandri, Romildo Degrassi, Attilio Delise,<br />
Carlo Delise, Emilio Felluga, Marcello Lorenzini, Jolanda Pozzetto,<br />
Giovanni Russignan, Anita Vascotto e Reclus Vascotto. La<br />
presidenza viene affidata a Mario Dandri, mentre l’on. Giacomo<br />
Bologna assume la direzione del giornale, che da questo momento<br />
uscirà con periodicità trimestrale. Dopo una breve permanenza<br />
in via dei Rettori, l’Associazione si trasferirà nella sua attuale<br />
sede in piazza S.Antonio 2, ospite dell’Ente Rinascita Istriana.<br />
Ottobre 1992 (n. 307) - Con questo numero <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> assume<br />
una nuova veste grafica, con formato ridotto rispetto alla precedente.<br />
Con il numero 309 (aprile 1993) comparirà per la prima<br />
volta la copertina a colori.<br />
In questo numero viene ricordata la scomparsa dell’avv. Lucio<br />
Felluga, artefice della risorta Pullino.<br />
Dicembre 1992 (numero 308) - Scompare mons. Salvatore Degrassi,<br />
ex parroco di San Giovanni e cancelliere, archivista e notaio<br />
della Curia Vescovile di Trieste. Le esequie sono tenute dal<br />
vescovo nella cattedrale di San Giusto. A breve distanza, muore<br />
un altro sacerdote isolano, don Mario Cociancich, che fu “il prete<br />
del confessionale”, ministero al quale si era particolarmente<br />
dedicato.<br />
Aprile 1993 (n. 309) - Vengono raccolti in un elegante volume i<br />
“consigli di un medico amico”, scritti dal dott. Romildo Degrassi<br />
e dal figlio dott. Marco e pubblicati negli anni precedenti su <strong>Isola</strong><br />
<strong>Nostra</strong>. Porta il titolo “Dio vardi un mal de note”.<br />
Aprile 1994 (n. 314) - Con questo numero lascia la direzione del<br />
giornale l’on. Giacomo Bologna. Gli subentrerà Marcello Lorenzini,<br />
già giornalista de “Il Piccolo” che grazie alla sua esperienza<br />
nel campo darà a <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> l’impostazione attuale.
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ISOLA NOSTRA<br />
Luglio 1994 (n. 315) - Dedicato a don Attilio, viene stampato<br />
e distribuito un elegante volumetto con le illustrazioni e la storia<br />
del santuario di Santa Maria della Visione di Strugnano, con<br />
testi di Marcello Lorenzini e bellissime foto di G.Cherbavaz e<br />
J.Jerasa.<br />
Gennaio 1995 (n. 318) - <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> compie trent’anni: viene<br />
brevemente ricordata la storia del giornale da parte del direttore<br />
Lorenzini.<br />
Aprile 1995 (n. 319) - Ideale ritorno di don Attilio con lo scoprimento<br />
nella sede di un busto in bronzo opera dello scultore<br />
Monticone, presenti il vescovo mons. Bellomi e il vicesindaco<br />
di Trieste Damiani.<br />
Gennaio 1996 (n. 323) - Scompare nel dicembre 1995 Emilio<br />
Delise, noto pittore che tanto aveva raffigurato momenti di vita<br />
e squarci del paese noti agli isolani nonché attivo collaboratore<br />
della Pullino.<br />
Luglio 1996 (n. 325) - Con la presenza a Monte Grisa del vescovo<br />
di Gorizia mons. Bommarco viene ricordato il 25° anno di<br />
rifondazione a Trieste della Confraternita del Carmine.<br />
Ottobre 1996 (n. 326) - Dopo il vescovo mons. Santin, un nuovo<br />
lutto colpisce la diocesi di Trieste con la scomparsa di mons.<br />
Bellomi, da sempre vicino alla nostra comunità. Gli subentrerà<br />
mons. Eugenio Ravignani, profugo da Pola e già vescovo di Vittorio<br />
Veneto.<br />
Dicembre 1996 (n. 327) - Con questo numero lascia la direzione<br />
del giornale Marcello Lorenzini e gli subentra l’attuale direttore<br />
dott. Franco Stener.<br />
Giugno 1997 (n. 329) - <strong>Isola</strong><br />
<strong>Nostra</strong> e l’Associazione delle<br />
Comunità <strong>Isola</strong>ne pubblicano<br />
il volumetto di Reclus Vascotto<br />
sul poeta e irredentista Pasquale<br />
Besenghi in occasione di un<br />
convegno sulla sua figura.<br />
Settembre 1997 (n. 330) - Don Stefano Goina, nato a Trieste da<br />
genitori isolani, viene consacrato sacerdote nella cattedrale di<br />
San Giusto. Attualmente opera nella parrocchia di Grado.<br />
Fra tanti lutti, una nota lieta: compie cent’anni Luigi Lugnani.<br />
Tanti lo ricorderanno presente ancora due anni dopo in occasione<br />
della festa di san Donato a Borgo San Sergio.<br />
Dicembre 1997 (n. 331) - Dopo una vita intensamente operosa e<br />
dedicata agli altri, un grave lutto colpisce la nostra comunità con<br />
la scomparsa di Jolanda Pozzetto, insieme a don Attilio colonna<br />
portante e memoria storica di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> sin dalla sua nascita.<br />
Pochi mesi prima sul giornale era comparsa una sua intervista,<br />
che riportiamo a parte,con la quale aveva idealmente ripercorso<br />
tutti questi anni.<br />
Marzo 1998 (n. 332) - Per la prima volta compaiono all’interno<br />
di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> le pagine a colori, che saranno dedicate agli avvenimenti<br />
più importanti come le feste, le gite, la mostre di pittura<br />
oltre che agli anniversari e agli avvenimenti lieti dei nostri concittadini<br />
e dei loro discendenti.<br />
In questo numero viene dato grande risalto allo scoprimento nel<br />
Giardino Pubblico di Trieste di un busto di Pasquale Besenghi<br />
opera del noto scultore Ugo Carà, in sostituzione di quello eretto<br />
nell’omonima via, addirittura trafugato dopo tanti vandalismi. E’ il<br />
dott. Franco Degrassi, allora assessore alle Finanze e allo Sport del<br />
Comune di Trieste, ad adoperarsi al felice esito dell’iniziativa.<br />
Ricordata anche la figura di Carlo Delise, morto il 5 novembre<br />
1997, tra i soci fondatori dell’associazione e da sempre collaboratore<br />
di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>.<br />
Giugno 1998 (n. 333) - Allegata<br />
a <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> una cartolina<br />
celebrativa (opera di Umberto<br />
Parma) del 70° anniversario<br />
della vittoria della Pullino alle<br />
Olimpiadi di Amsterdam.<br />
Marzo 1999 (n. 334) - Con questo numero inizia una serie di<br />
interviste a figli di isolani che si sono fatti onore e dato lustro<br />
al nome di <strong>Isola</strong> nei campi più disparati, dalla medicina all’economia,<br />
dal giornalismo allo sport. Il primo intervistato è il ve-
15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />
15<br />
lista Vasco Vascotto (nella<br />
foto), a cui seguiranno quelle<br />
di Roberto Degrassi, Andrea<br />
Ridulfo, Giuliano Colomban,<br />
Donato Ciacchi, Giampiero<br />
Viezzoli, Giuliano Musizza,<br />
Giovanni Adami, Piero e Paolo<br />
Degrassi, Marco Degrassi,<br />
Fulvio Degrassi, Rossana Poletti,<br />
Alessandro Ruggiu, Itti<br />
Drioli, Giulio Garau, Enrico<br />
Benedetti, Luca Dobetti, Pierpaolo<br />
Dobrilla, Nicola Colocci,<br />
Flori Degrassi.<br />
Giugno 1999 (n. 337) - Viene nominato cavaliere di Gran Croce<br />
della Repubblica Italiana l’on. Giacomo Bologna, per tanti anni<br />
deputato al Parlamento e da sempre propugnatore di iniziative a<br />
favore egli esuli.<br />
Dicembre 1999 (n. 339) - Una folla commossa saluta per l’ultima<br />
volta Mario Dandri, primo presidente di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>, deceduto<br />
il 23 ottobre. A Lui era subentrato l’attuale presidente<br />
Emilio Felluga.<br />
Giugno 2000 (n. 341) - Grande successo alla presentazione dl libro<br />
“<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> - dalle origini all’esilio”. Il volume, anche con<br />
una successiva ristampa, ha voluto rappresentare la “memoria<br />
storica” del nostro paese<br />
e ha raggiunto tantissime<br />
famiglie isolane, sia in<br />
Italia che all’estero. Con<br />
la supervisione di Emilio<br />
Felluga, ne sono autori<br />
Annamaria Bologna, Milvia<br />
Codellia, Alessandro<br />
Coslovich, Franco Degrassi,<br />
Romildo Degrassi,<br />
Ferruccio Delise, Editta<br />
Depase, Umberto Parma,<br />
Paola Rebetz, Giovanni<br />
Russignan, Micaela Silva,<br />
Anita Vascotto e i compianti<br />
Nella Sodomaco e<br />
Nino Vascotto.<br />
Settembre 2000 (n. 342) -<br />
Un nuovo lutto per <strong>Isola</strong>: il<br />
21 luglio ci lascia il maestro<br />
Reclus Vascotto, insigne e<br />
modesto uomo di cultura, decorato<br />
con la croce di guerra<br />
e cavaliere della Repubblica.<br />
Da sempre collaboratore del<br />
giornale, <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> insieme<br />
all’Associazione delle Comunità<br />
Istriane lo ricorderà con la<br />
pubblicazione di un volumetto<br />
allegato al giornale dal titolo<br />
“Reclus Vascotto - Il suono di<br />
una campana” opera di Emilio<br />
Felluga.<br />
Dicembre 2000 (n. 343) - La<br />
Pullino, in occasione del 75°<br />
anniversario della fondazione,<br />
pubblica il volume “Un volo<br />
sull’onda”, opera di Franco<br />
Degrassi. Quasi a festeggiare<br />
l’avvenimento la società conquista<br />
ai Campionati italiani<br />
juniores il titolo nel quattro di<br />
coppia.<br />
345 (giugno 2001) - Le Edizioni<br />
Italo Svevo di Trieste<br />
pubblicano il libro dell’on.<br />
Giacomo Bologna “A salvare<br />
la Patria c’ero anch’io. Forse”,<br />
storia autobiografica della sua<br />
vita politica.<br />
Settembre 2001 (n. 346) - Per la prima volta, oltre alla consueta<br />
collettiva annuale, nella sede viene organizzata con grande successo<br />
di pubblico una mostra dell’artista isolana Fernanda Goina<br />
Gordini. Negli anni successivi la tradizione continuerà con le<br />
personali di Vilma Degrassi Crisman, Giusy Depase Agnoletto,<br />
Eddy Pugliese e Delia Millo.<br />
Dicembre 2001 (n. 347) - Con la sua foto in copertina, viene<br />
ricordato il decimo anniversario della scomparsa di don Attilio.<br />
Giugno 2002 (n. 349) - Purtroppo continuano i lutti tra i nostri<br />
concittadini: muore Nella Sodomaco, assidua collaboratrice di<br />
<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> con i suoi simpatici racconti dialettali di vita vissuta.<br />
Ma anche una nota lieta: don Libero Colomban, stimato sacerdote<br />
isolano, con una S.Messa celebrata nella chiesa di S.Antonio<br />
Nuovo ricorda i suoi 60 anni di sacerdozio.
16<br />
Marzo 2003 (n. 352) - Ferruccio<br />
Delise con la collaborazione<br />
di Franco Stener presenta<br />
il suo volume “Indici di <strong>Isola</strong><br />
<strong>Nostra</strong> - 1965-1999”, edito dal<br />
Centro di Ricerche Storiche di<br />
Rovigno, una miniera utile e<br />
inesauribile di dati soprattutto<br />
per chi volesse fare ricerche<br />
sulla storia del nostro paese.<br />
Giugno 2003 (n. 353) - 10 febbraio 2003 - Prima Giornata della<br />
Memoria. A Roma il Governo con un atto ufficiale ricorda questa<br />
triste pagina della nostra storia, approvando in questa data una<br />
legge al riguardo.<br />
Settembre 2003 (n. 354) -<br />
Scompare Iginio Vascotto, esule<br />
da <strong>Isola</strong>, una vita al servizio<br />
di Trieste in importanti ruoli<br />
nel Comune e nella Camera di<br />
Commercio.<br />
356 (marzo 2004) - Dopo<br />
l’Ampelea, diventata cantiere<br />
di riparazioni navali, cancellata<br />
un’altra traccia storica<br />
di <strong>Isola</strong> con la demolizione<br />
del conservificio “Arrigoni”.<br />
Come esempio di archeologia<br />
industriale forse ne rimarrà in<br />
piedi solo la ciminiera, simbolo<br />
di un’epoca industriale<br />
fonte di lavoro per tantissimi<br />
isolani.<br />
Nello stesso numero un servizio<br />
sulla presentazione in<br />
sede del libro “Gli Statuti del<br />
Comun d’<strong>Isola</strong>”, importante volume di ricerca storica opera di<br />
Franco Degrassi ed edito da “Il Mandracchio” di <strong>Isola</strong>. .<br />
Giugno 2004 (n. 357) - Muore il 10 marzo Malvino Stolfa, valente<br />
insegnante di applicazioni tecniche, eminente figura nell’ambito<br />
sportivo e anima della Pullino sin dalla sua rinascita.<br />
Settembre 2004 (n. 358) - <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> ricorda il 50° anniversario<br />
del ritorno di Trieste all’Italia (26 ottobre 1954). Una<br />
giornata di festa per Trieste, ma dolorosa per gli istriani a cui si<br />
aprivano le porte del definitivo esodo.<br />
ISOLA NOSTRA<br />
15 Dicembre 2005<br />
Dicembre 2004 (n. 359) - A futura memoria viene inaugurata a<br />
Padriciano una mostra sui Centri di Raccolta Profughi, curata dal<br />
Gruppo Giovani dell’Unione degli Istriani. Nella speranza che<br />
tutto quel materiale venga raccolto a Trieste nell’erigendo Museo<br />
della Civiltà Istriana, i tantissimi visitatori con la tristezza<br />
nel cuore ripercorrono in quelle sale disadorne e in quelle foto la<br />
loro vita nei terribili anni dopo l’esodo.<br />
Marzo 2005 (n. 360) - In preparazione da parte di Luca Dibenedetto,<br />
milanese appassionato di storia del calcio, un volume celebrativo<br />
sulla storia dell’Ampelea, la società sportiva che teneva<br />
alto l’onore di <strong>Isola</strong> nei campionati nazionali fino all’occupazione<br />
jugoslava. Se ne prevede l’uscita nel 2006.<br />
Giugno 2005 (n. 361) - Ricordi<br />
di un esule isolano: Olinto<br />
Parma pubblica il libro “Dall’armistizio<br />
all’esodo”, edizioni<br />
Italo Svevo sotto l’egida<br />
dell’Istituto Regionale per la<br />
Cultura Istriano Dalmata, un<br />
notevole contributo alla storia<br />
dei difficili anni dell’occupazione.<br />
Nello stesso numero ricordate<br />
le figure dello scomparso Giovanni<br />
Paolo II, il papa venuto<br />
dall’Est che con il suo pontificato<br />
ha lasciato una traccia indelebile<br />
nella storia del XX secolo, e del nuovo papa Benedetto<br />
XVI.<br />
362 (settembre 2005) - Cessa purtroppo la collaborazione del<br />
cap. Nino Vascotto, stroncato prematuramente il 9 giugno. Sempre<br />
disponibile verso l’Associazione, negli ultimi anni aveva ricoperto<br />
la carica di vicepresidente dell’Associazione.<br />
363 (dicembre 2005) - Con un grato ricordo al suo fondatore,<br />
<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> ricorda e ripercorre i suoi 40 anni di vita con un<br />
numero speciale dedicato in gran parte all’avvenimento.<br />
Si conclude così questa carrellata che riporta<br />
personaggi, avvenimenti, cronache, lutti e gioie<br />
trattati da “<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>” in questi quarant’anni.<br />
Sicuramente avremo omesso di ricordare qualche fatto<br />
o qualche persona: ce ne scusiamo.<br />
Vorremmo però soffermarci un momento su quelle pagine<br />
che il nostro giornale ha visto purtroppo sempre più<br />
numerose, e sono quelle dedicate a tutti gli isolani che in<br />
questi anni ci hanno lasciato: a Loro va il nostro ultimo<br />
pensiero e il ricordo più affettuoso.<br />
Un grazie particolare ad Anita e ad Attilio che con pazienza<br />
hanno sfogliato quaranta anni di pubblicazioni<br />
per trarre gli argomenti citati in questa carrellata.<br />
Concludiamo questo quarantennale con l’augurio che il<br />
giornale possa continuare ad essere sempre il testimone<br />
da trasmettere dai più anziani ai più giovani al fine di<br />
conservare una memoria che rischia altrimenti di venir<br />
meno.<br />
Romano Silva
15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />
17<br />
NEL SEGNO DELLA TRADIZIONE<br />
I nostri appuntamenti di ogni anno<br />
PASQUETTA A STRUGNANO<br />
Seguendo un’antica tradizione, gli isolani si ritrovavano la<br />
seconda festa di Pasqua a Strugnano. L’appuntamento è continuato<br />
anche dopo l’Esodo, quando ci ritroviamo sempre numerosi<br />
al Santuario della Beata Vergine della Visione per la Santa<br />
Messa, preceduta dalla processione che parte dalla grande croce<br />
che domina il Golfo di Trieste e seguita dal rinfresco offerto dall’amica<br />
Nerina Pugliese bonassa.<br />
(L’appuntamento per il 2006 è per le ore 15 del 17 aprile, lunedì<br />
dell’Angelo)<br />
GITA DELLA COLOMBA<br />
Vista la folta partecipazione degli isolani alla gita che in ottobre<br />
ricorda l’apparizione di San Mauro, una decina di anni<br />
fa si è voluto organizzare un altro incontro nel mese di maggio<br />
con lo stesso programma: Santa Messa a Grado e incontro conviviale<br />
nel ristorante Belvedere di Tricesimo.<br />
(Per il 2006 la data è da stabilire, presumibilmente nel mese di<br />
maggio)<br />
LA MADONNA DEL CARMINE<br />
Tra gli incontri organizzati da <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> quello senz’altro<br />
più sentito e che raccoglie il maggior numero di presenze è<br />
la ricorrenza della Madonna del Carmine, che viene festeggiata<br />
nel mese di luglio nel Santuario di Monte Grisa. Preceduta dagli<br />
stendardi delle Confraternite di <strong>Isola</strong>, la Vergine viene portata in<br />
processione dalla rotonda sottostante al Santuario, interrotta dalla<br />
preghiera recitata sulla grande terrazza da cui in lontananza<br />
si scorge <strong>Isola</strong>. Dopo la Santa Messa solenne, un’ultima invocazione<br />
alla Vergine nella chiesa sottostante, davanti all’altare che<br />
tanti anni fa gli isolani hanno edificato in suo onore.<br />
(Per il 2006 l’appuntamento è per domenica 16 luglio alle ore<br />
17 al Santuario di Monte Grisa)<br />
SAN DONATO<br />
Il patrono san Donato (7 agosto) è stato sempre ricordato con<br />
la celebrazione di una Santa Messa solenne in varie chiese di<br />
Trieste, dove più numerosa era la presenza di isolani. Segue poi<br />
il tradizionale rinfresco nel ricordo del trombo de san Donà.<br />
(Nel 2006 la S.Messa sarà celebrata domenica 13 agosto alle<br />
ore11.30 nella chiesa di Santa Teresa in via Manzoni)<br />
GITA DI SAN MAURO<br />
Sin dal lontano 1954, gli isolani di Monfalcone celebravano<br />
in quella località, su iniziativa di Gabriele Delise ed Emilio<br />
Musizza, una S.Messa in onore del patrono san Mauro. Organizzato<br />
attualmente da Umberto Parma e Olivo Colomban (spesso<br />
con la partecipazione di oltre 200 persone), il tradizionale incontro,<br />
aperto a tutti gli isolani, è stato mantenuto vivo nel tempo<br />
giungendo quest’anno alla sua 52ma edizione. Prevede la Santa<br />
Messa solenne nella Basilica di Grado e il ricco pranzo all’Hotel<br />
Belvedere di Tricesimo, con ballo, lotteria e la tradizionale grande<br />
torta di “<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>”.<br />
(Appuntamento nel 2006 per domenica 1° ottobre)<br />
LA MADONNA DI LORETO<br />
Nel 1967, alcuni anni dopo l’esodo, riprendeva su iniziativa<br />
di don Attilio il tradizionale appuntamento alla chiesetta di<br />
Loreto, presso <strong>Isola</strong>, per la festa della Natività di Maria (per gli<br />
isolani, la Madonna picia). Grazie anche alla collaborazione del<br />
parroco di <strong>Isola</strong>, una Santa Messa viene celebrata all’aperto davanti<br />
alla piccola chiesa.<br />
(Nel 2006, appuntamento a Loreto venerdì 8 settembre alle ore<br />
15.30)<br />
FESTA DI SAN MAURO<br />
Trieste, sin dai primi anni dopo l’Esodo, è stato sempre fe-<br />
A steggiato il patrono di <strong>Isola</strong>, san Mauro, prima con la celebrazione<br />
della Santa Messa nella chiesa del Rosario e ora, dopo<br />
la scomparsa di don Attilio, nella chiesa di Sant’Antonio Nuovo.<br />
Per tradizione, alla Santa Messa segue l’inaugurazione della mostra<br />
degli artisti isolani nella sede di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>.<br />
(Nel 2006 la S.Messa sarà celebrata domenica 19 novembre<br />
alle ore 10.15)<br />
MOSTRA COLLETTIVA<br />
DEGLI ARTISTI ISOLANI<br />
Nel 1981, in occasione della festa di san Mauro, iniziava in<br />
sordina una rassegna d’arte degli artisti isolani che col tempo<br />
avrebbe raggiunto un sempre maggior successo di critica e<br />
di pubblico. Dai pochi partecipanti all’inizio si è giunti ai più di<br />
sessanta attuali, che espongono, oltre che i loro dipinti, anche<br />
opere di scultura, ricamo, ceramica e artigianato di pregevole<br />
fattura.<br />
(Anche nel 2006, dopo la S.Messa, la rassegna verrà inaugurata<br />
nella sede di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> il 19 novembre. Chiusura con<br />
brindisi finale la mattina del 26 novembre)<br />
NEL RICORDO DEI NOSTRI DEFUNTI<br />
Come si può vedere nelle pagine di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>, la memoria<br />
dei defunti è sempre viva nel cuore degli isolani. Nel loro<br />
ricordo una Santa Messa viene celebrata ogni anno nel mese di<br />
novembre nel cimitero di Sant’Anna.<br />
(Nel 2006 la S.Messa di suffragio sarà celebrata sabato 11 novembre<br />
alle ore 15.30)<br />
Con una Santa Messa di suffragio vengono anche ricordati<br />
don Attilio (25 gennaio 2006) e Jolanda Pozzetto (23 ottobre<br />
2006). A loro il merito, con le loro iniziative e le pagine di <strong>Isola</strong><br />
<strong>Nostra</strong>, di aver mantenuta unita e viva la comunità isolana.<br />
Ogni prima domenica del mese nella chiesa di Santa Maria<br />
Maddalena (Poggi Sant’Anna) viene celebrata una Santa<br />
Messa in suffragio dei defunti della Confraternita del Carmine.<br />
Un doveroso grazie è dovuto a quanti, disinteressatamente e<br />
con spirito di sacrificio, prestano la loro opera nell’organizzare<br />
sempre meglio questi nostri tradizionali incontri: Gigi Carboni,<br />
Olivo Colomban, Mario Depase, Umberto Parma, Nerina<br />
Pugliese, Fabio Vascotto.
18<br />
Buone<br />
Feste!<br />
Cari amici alietani, eccomi<br />
ancora una volta,<br />
nell’attesa dell’imminente<br />
Natale e dell’anno nuovo,<br />
a pestare sulla tastiera della<br />
scatola magica per scambiarci<br />
le nostre ciacole da una parte<br />
all’altra della Terra.<br />
Se guardiamo all’indietro,<br />
possiamo vedere che pure quest’anno<br />
(come d’altronde molti<br />
altri) è stato avaro di belle o<br />
buone notizie; fatti deprecabili<br />
si susseguono interminabilmente<br />
in molte parti del mondo; che<br />
poco (forse è meglio dire niente)<br />
cambierà con il Nuovo Arrivato<br />
e duto restarà come prima…<br />
Ma, tant’è, noi speriamo<br />
sempre che cambi qualcosa,e<br />
allora... Auguri e auguri.<br />
Molte volte penso (e saria<br />
meio che no’ pensassi tanto) che<br />
nella nostra vita le abbiamo provate<br />
proprio tutte: dall’amaro<br />
distacco dalle nostre terre istriane<br />
alla diaspora (che ci ha visto<br />
sbatacchiare in tutte le parti del<br />
mondo sotto una tempesta di<br />
ingiurie, sbeffeggiature, scherni,<br />
prepotenze e oltraggi di ogni genere),<br />
alla ricerca di un sito dove<br />
riuscirci reinserire in una vita<br />
“normale” e all’infinita lotta per<br />
riuscirci e, non ultimo, la lontananza<br />
dal nostro scoglio e delle<br />
persone più care e così via.<br />
Certo, voi penserete che mi<br />
lascio afferrare da “realtà lontane”<br />
che, al solo pensaci, fanno<br />
tuttora male ma, carissimi amici,<br />
io ho deciso di non dimenticare<br />
“quei momenti” perché è<br />
il solo modo di farmi sentire orgoglioso<br />
di essere nato in quel<br />
paese ormai “estraneo” e niente<br />
e nessuno riuscirà a farmi cambiare<br />
pensiero.<br />
Come potete vedere, ad ogni<br />
fine d’anno, facendo i bilanci<br />
di questo o quello, torno con la<br />
mente ai luoghi, agli amici, alle<br />
sensazioni, alle persone care che<br />
ci hanno lasciato per sempre o<br />
che sono lontane centinaia, se<br />
non migliaia di chilometri.<br />
Che cosa volete, non posso<br />
farci nulla. Sono un inguaribile<br />
malinconico del bianco-rossoverde,<br />
dei posti e dei luoghi<br />
dell’infanzia, delle sensazioni<br />
di un tempo e delle ciacole che<br />
posso a voi manifestare attraverso<br />
“<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>”, come scaturiscono<br />
dalla mente resa rugginosa<br />
dal snodarsi degli anni.<br />
ISOLA NOSTRA<br />
Perdonatemi se mi lascio portare<br />
dal sentimento, non voglio<br />
tediarvi con le solite robe de<br />
sempre ma, in quest’occasione,<br />
augurarvi che l’alba del Nuovo<br />
Anno 2006 sia foriera di bene e<br />
di prosperità per tutti voi.<br />
Auguri carissimi dal vostro<br />
Walter Pohlen<br />
Auguri a tutti i lettori<br />
Se a Natale invece di un Dio glorioso ci imbattiamo<br />
nella fragilità di un bambino, con tutte le connotazioni<br />
della miseria, non ci venga il dubbio di aver<br />
sbagliato percorso. Perché, da quella notte, le fasce della<br />
debolezza e la mangiatoia della povertà sono divenuti<br />
i simboli nuovi della onnipotenza di Dio. Anzi, da quel<br />
Natale, il volto spaurito degli oppressi, le membra dei sofferenti,<br />
la solitudine degli infelici, l’amarezza di tutti gli<br />
ultimi ella terra, sono divenuti il luogo dove Egli continua<br />
a vivere in clandestinità.<br />
A noi il compito di cercarlo. E saremo beati se sapremo<br />
riconoscere il tempo della sua visita.<br />
mons. Tonino Bello<br />
15 Dicembre 2005<br />
Natale 1953, una delle ultime<br />
recite natalizie a <strong>Isola</strong>. Nella foto<br />
sotto: il grande presepio animato<br />
nel Duomo.<br />
Natale<br />
Il Natale è la festa più bella dell’anno:<br />
rinasce il Bambino Gesù<br />
per portare la pace quaggiù.<br />
Ma in questa terra pace non c’è più.<br />
Tu scendi alle stelle o Re del Cielo<br />
e vieni in una grotta, al freddo e al gelo.<br />
Nato in una stalla, ti riscalda<br />
il bue e l’asinello<br />
ma il Tuo cuore rimane di gelo:<br />
non ti riscalda il suo calore<br />
perché la terra trema di dolore.<br />
O Gesù, che tutto vedi da lassù,<br />
in questa terra tormentata<br />
un’altra guerra è cominciata.<br />
Nel buio e freddo della Notte Santa<br />
una stella illumini il cammino<br />
dei Re Magi al Tuo presepe.<br />
Possa la stella illuminare<br />
questa martoriata terra<br />
dalla guerra oggi insanguinata.<br />
Non sia più ostilità,<br />
ma tra i popoli regni la fraternità.<br />
Una preghiera sale dal mio cuore,<br />
per i bambini violentati,<br />
dal lavoro sfruttati, soli, abbandonati:<br />
oh piccolo Gesù, in questo giorno santo<br />
proteggili Tu<br />
e ogni bambino che sulla terra nasce<br />
possa vivere in libertà e pace.<br />
Gisella Vascotto Del Gos
15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />
19<br />
La mostra personale di Delia Millo<br />
Umberto Parma<br />
Si è appena conclusa la<br />
mostra personale di Delia<br />
Millo presso la sala<br />
espositiva gentilmente concessa<br />
dall’Ente Rinascita Istriana<br />
nella sede di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>.<br />
I risultati ottenuti con questa<br />
sua personale hanno superato<br />
ogni più rosea aspettativa; difatti<br />
quell’inconsulta paura che Delia<br />
aveva prima di intraprendere<br />
questa avventura si è dimostrata<br />
fin dall’inizio errata e priva di<br />
fondamento. Le dimostrazioni<br />
di affetto ricevute dai visitatori<br />
entusiasti per l’operato di questa<br />
nostra artista hanno fugato<br />
già dal primo giorno di apertura<br />
ogni pur vaga nube all’orizzonte<br />
di Delia che, incoraggiata dalle<br />
dimostrazioni di affetto prima e<br />
dalle vendite dei quadri poi, le<br />
hanno dato maggior sicurezza<br />
e tanta voglia di continuare su<br />
quella strada che l’acquarello le<br />
aveva espresso.<br />
Il tributo floreale dei visitatori<br />
alla nostra artista, incredula<br />
di avere tanti amici, è stato<br />
tale e tanto da riempire letteralmente<br />
la sala dell’esposizione,<br />
aggiungendo ai meravigliosi<br />
dipinti dei più svariati esempi<br />
di fiori quel profumo emanato<br />
a cuore aperto, tant’è che la<br />
sala si presentava come una<br />
signorile e sofisticata sinfonia<br />
di colori, con l’aggiunta di ciò<br />
che oseremo chiamare senza<br />
ombra di dubbio “calore”.<br />
Non chiederemo certo a<br />
Delia il suo stato d’animo nei<br />
momenti cruciali di quando<br />
creava le sue opere, le diffi-<br />
L'indirizzo di saluto ai presenti dal Presidente di “<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>''<br />
Emilio Felluga che ha donato a Delia Millo una targa ricordo della<br />
manifestazione (foto in basso a destra).<br />
coltà incontrate all’inizio di<br />
questa pratica pittorica acquarellistica<br />
in particolare, e soprattutto<br />
quando s’accorse all’inizio<br />
che nell’usare i colori<br />
stava rasentando la babele dell’arcobaleno.<br />
Ma piano piano,<br />
l’occhio e la mano con misurata<br />
e calcolata sapienza convergono<br />
sul soggetto da copiare<br />
togliendolo garbatamente alla<br />
natura e riportandolo sulla carta<br />
per i giorni a venire, rallegrando<br />
così il nostro futuro.<br />
Delia con questa sua personale<br />
ci ha presentato dei<br />
validi dipinti di acquarello che<br />
possiamo definire con certezza<br />
un classico naturalismo, parola<br />
che prende a modello quel<br />
movimento artistico che si sviluppa<br />
nell’allontanamento dell’idealismo<br />
proprio e romantico<br />
a favore dell’allargamento<br />
del campo d’interesse artistico<br />
anche ai soggetti meno edificanti<br />
o raffinati, affermando<br />
in ciò il valore di tutte le realtà<br />
oggettive, senza discriminazioni<br />
di carattere sociale, naturalmente<br />
influenzata da quella<br />
formazione che con deferente<br />
ossequio chiameremo dei neo<br />
post macchiaioli.<br />
E come si è ben notato Delia<br />
inconsciamente tende ad<br />
avvicinarsi a quella pittura antiaccademica<br />
di ieri, ma oggi<br />
rivalutata a tutto tondo, dalla<br />
scuola dei macchiaioli contemporanei,<br />
basata sul vero o reale<br />
dove si colloca la giusta posizione<br />
di macchie colorate che<br />
diano l’impressione della realtà<br />
vista senza il filtro del disegno.<br />
Pertanto si può concludere<br />
che la raffinatezza del lavoro<br />
di Delia è collocabile senza timore<br />
tra le due scuole citate, dimostrando<br />
d’essere riuscita elegantemente<br />
ad inserire disegno<br />
e colore con dovuta sapienza<br />
senza trasbordare in superflui<br />
disegni intelleggibili, ma ponendo<br />
con decisa precisione<br />
quella sua acquisita conoscenza<br />
sia dei segni come della cromaticità<br />
al posto prescelto con<br />
consumata maestria.<br />
Quanto sopra riportato andava<br />
e va scritto a proposito di<br />
questa personale che Delia ha<br />
desiderato proporci confidando<br />
a tutti coloro i quali hanno visionato<br />
la sua esposizione personale<br />
abbiano tratto un beneficio<br />
spirituale nel più profondo<br />
del loro intimo osservando la<br />
sua ricca esposizione.<br />
Lo stesso giovamento che<br />
l’artista prova al momento<br />
culminante dl suo operato sul<br />
dipinto. Ponendo di suo pugno<br />
la firma
20<br />
ISOLA NOSTRA<br />
15 Dicembre 2005<br />
Fra sacro e profano nel ricordo di San Mauro<br />
Continuando l’iniziativadell’indimenticabile<br />
Gabriele Delise, che<br />
già nel lontano 1954 aveva<br />
iniziato a riunire gli isolani<br />
dopo l’esodo per festeggiare<br />
il patrono San Mauro, anche<br />
quest’anno, per la 52ma<br />
volta, la Comunità <strong>Isola</strong>na si<br />
è ritrovata numerosa domenica<br />
2 ottobre per rivivere<br />
assieme con commozione la<br />
vita di un tempo in Istria.<br />
Già da più di dieci anni<br />
la Basilica di Sant’Eufemia a<br />
Grado accoglie i fedeli isolani<br />
per festeggiare il loro patrono.<br />
Così anche quest’anno<br />
con grande solennità la Santa<br />
Messa è stata celebrata dall’arciprete<br />
di Grado mons.<br />
Armando Zorzin, con la partecipazione<br />
dell’orchestra e<br />
del coro della Basilica, che in<br />
modo eccelso hanno eseguito<br />
la Messa Eucaristica del Perosi,<br />
sentita dagli isolani per<br />
l’ultima volta il giorno di Pasqua<br />
del 1955.<br />
Alla fine della messa il<br />
canto della “Madonnina del<br />
Mare” e le parole di ringraziamento<br />
ai partecipanti di<br />
Mario Depase hanno portato<br />
una ventata di commozione,<br />
ma anche di serenità e spe-<br />
ranza per il futuro.<br />
Poi tutti a Tricesimo, per<br />
un pranzo veramente eccellente<br />
al ristorante Belvedere,<br />
con la musica che, suonata<br />
con brio, ha attirato sulla<br />
pista tante persone piene di<br />
allegria e voglia di divertirsi.<br />
Gradita la presenza di un isolano<br />
residente in Australia<br />
che, in visita a Trieste, non<br />
ha voluto mancare all’appuntamento,<br />
mentre diverse coppie<br />
hanno voluto ricordare e<br />
Dall'Australia, Lucio Congedi con la moglie Luigina, graditissimi<br />
ospiti per la gita di San Mauro.<br />
festeggiare il loro anniversario<br />
di matrimonio.<br />
Alla fine del magnifico<br />
pomeriggio, la ricca lotteria<br />
promossa da Olivo Colomban<br />
con l’aiuto di Mario Depase<br />
e Fabio Vascotto, e l’arrivo di<br />
una mega torta bellissima (e<br />
buonissima), portata su un<br />
carro come quelli in uso per<br />
la vendemmia.<br />
E in finale, con gioia e<br />
fierezza e accompagnati dal<br />
bravo musicista, tutti a can-<br />
Gita di<br />
San Mauro<br />
2005...<br />
solo con il<br />
pensiero<br />
Oggi è domenica 2 ottobre<br />
e la gente isolana<br />
si è ricongiunta a Grado<br />
per la celebrazione del nostro<br />
patrono San Mauro.<br />
Era in programma un mio<br />
viaggio in quei lidi, ma vuoi<br />
per il brutto tempo (con la<br />
nebbia in autostrada non è un<br />
bel viaggiare per 370 km senza<br />
vedere niente) ho rinuncia-<br />
tare il nostro inno nazionale.<br />
Un grazie all’organizzazione,<br />
e arrivederci al prossimo<br />
anno<br />
Alma Petrigna<br />
Un doveroso grazie<br />
agli organizzatori e ai<br />
partecipanti, che hanno<br />
devoluto 310 euro a favore<br />
di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> e 310 euro<br />
a favore della Pullino.<br />
to, ripromettendomi, come il<br />
più delle volte in questi lunghi<br />
anni, di essere presente la<br />
prossima volta… se Dio vorrà,<br />
se non ci sarà la nebbia, se…<br />
se… E’ questa piccola preposizione<br />
“se” che, forse per farsi<br />
sentire grande, ci mette di continuo<br />
il famoso bastone tra le<br />
ruote e tutti i nostri programmi<br />
pianificati vanno a farsi friggere.<br />
Chissà quanto avremmo<br />
potuto parlare dei giorni di un<br />
tempo, di quando si andava al<br />
bagno su scòio, a Porto Apollo,<br />
a san Simon… ricordando<br />
con nostalgia quelli sguardi<br />
giovanili che si perdevano tra<br />
un sospiro e un lieve profumo<br />
di primule e viole… Niente!<br />
Niente di tutto questo e purtroppo<br />
(forse è meglio per voi)
15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />
21<br />
8 settembre a Loreto<br />
Per noi isolani l’8 settembre<br />
è una data ancora<br />
molto sentita: si<br />
celebra infatti la ricorrenza<br />
della Madonna di Loreto.<br />
La chiesetta a Lei dedicata,<br />
detta della Madonna picia,<br />
è stata edificata nel 1633<br />
e si trova su una collina<br />
molto suggestiva tra <strong>Isola</strong> e<br />
Strugnano.<br />
Quest’anno il tempo era<br />
incerto, ma tanti non hanno<br />
voluto mancare all’appuntamento,<br />
anzi sono stati<br />
notati alcuni volti nuovi.<br />
Fra questi il nuovo parroco<br />
di <strong>Isola</strong>, don Janez Kobal,<br />
che si è dimostrato molto<br />
partecipe alla realizzazione<br />
di questo evento religioso<br />
e ha garantito la propria<br />
disponibilità anche per gli<br />
anni futuri. Lo ringraziamo<br />
quindi personalmente<br />
attraverso il nostro giornale.<br />
Non è mancata nemmeno<br />
suor Andreina Pecchiari,<br />
la suora isolana che segue<br />
la nostra Comunità con<br />
tanto affetto e che proprio<br />
per ricordare questa ricorrenza<br />
ha scritto la commovente<br />
preghiera dell’esule<br />
alla Madonna di Loreto.<br />
non potrò farvi la cronaca per<br />
aggiornarvi sulla ricorrenza.<br />
Stamattina però, con il<br />
pensiero, ero vicino alla nostra<br />
gente, mi vedevo attendere il<br />
pullman, salire, incontrare i<br />
vecchi amici di un tempo, dare<br />
pacche sulle spalle, parlare il<br />
nostro dialetto intemperà dal<br />
tempo, sorridere delle cose<br />
sentite e risentite con battute<br />
il più delle volte sagaci, aggredendo<br />
a parole gli intervenuti<br />
con il soranome e… ritornare<br />
al comune ricordo con malinconia<br />
e amara tristezza. Niente<br />
di tutto ciò… mi dovrò appagare<br />
scorrendo la cronaca su<br />
<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> come del resto faranno<br />
molti di noi sensa bulìgo<br />
sparsi per il mondo.<br />
Qui, dove ho trovato rifugio,<br />
è una delle classiche do-<br />
La Santa Messa è stata celebrata<br />
da don Roberto Rosa,<br />
felice di partecipare alle<br />
nostre tradizioni. Anche il<br />
presidente di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong><br />
Emilio Felluga ha voluto<br />
ringraziare i presenti con<br />
un discorso molto sentito.<br />
Quest’anno ho avuto<br />
una grande gioia nel vedere<br />
oltre ai soliti amici anche<br />
volti nuovi come i figli e nipoti<br />
di isolani. E’ un segno<br />
importante, perché si spera<br />
che saranno proprio loro a<br />
portare avanti le nostre tradizioni.<br />
Se loro erano lì presenti<br />
significa che qualcosa<br />
è stato trasmesso alle nuove<br />
generazioni, e di questo<br />
dobbiamo essere fieri.<br />
Un ringraziamento particolare<br />
deve anche esser<br />
fatto alla persona che in tutti<br />
questi anni si è prodigato<br />
nell’organizzazione, e cioè<br />
Mario Depase. E’ grazie a<br />
lui che ogni anno riusciamo<br />
a realizzare positivamente<br />
questa e tante altre cerimonie<br />
religiose a ricordo del<br />
nostro passato.<br />
Al prossimo appuntamento…<br />
Viviana Vascotto<br />
meniche della pianura padana:<br />
una giornata uggiosa, con un<br />
calìgo che se taia col cortel,<br />
ma il pensiero è rivolto alla festa<br />
di San Mauro per rientrare<br />
poi, pigramente, al solito trantran<br />
autunnale. Ravviso con la<br />
mente i pullman che, partendo<br />
da Trieste e attardandosi lungo<br />
il tragitto (per carigàr quei pochi<br />
de esuli che stà ‘ncora in<br />
pìe) raggiungono Grado. Qui,<br />
il popolo della Bianca Colomba<br />
assisterà alla Messa Solenne<br />
nella Basilica di Sant’Eufemia<br />
dove, immagino, la funzione si<br />
concluderà con il canto “Madonnina<br />
del Mare” e qualche<br />
lacrima dei partecipanti…<br />
Poi, è giusto che sia così,<br />
dopo baci e abbracci con i<br />
convenuti, tutti nuovamente<br />
in pullman per proseguire su<br />
Benvenuto al nuovo<br />
Parroco di <strong>Isola</strong><br />
Domenica 7 agosto don Janez Kobal è stato nominato<br />
nuovo parroco di <strong>Isola</strong>. Lo abbiamo conosciuto nel<br />
nostro incontro dell’8 settembre nella chiesetta di Loreto<br />
quando, prima della Messa, ha rivolto un indirizzo di saluto<br />
agli isolani, ricordando che la chiesa di <strong>Isola</strong>, dove siamo<br />
stati battezzati, è e rimane la “nostra” chiesa.<br />
A don Janez (nella foto davanti all’altare di san Mauro nel<br />
Duomo di <strong>Isola</strong>) il nostro augurio che il suo ministero sia sempre<br />
illuminato dalla parola del Signore.<br />
Tricesimo, dove è in trepida<br />
attesa il grande rebechìn.<br />
Tutti, chi prima e chi dopo,<br />
dovrebbero almeno per una<br />
volta partecipare a questo raduno<br />
per rendersene conto:<br />
s’incomincia a magnar, bever,<br />
darse pache sule spale, vardarse<br />
‘tal muso… e dirse: come te<br />
son diventà vecio… varda ti! e<br />
i cavei, dove te gà messo i cavei..<br />
come che te se gà ingrassà..<br />
te par n’ornela de la cantina<br />
de me nono… ma ti, de chi<br />
te son fio ti? ehilà, xe ani che<br />
no te vedo, dove te son finì? e<br />
via di seguito. Tra una portata<br />
e l’altra (naturalmente non<br />
manca il “carburante”) l’orchestra<br />
diletta la compagnia e,<br />
con il boccone ancora in gola,<br />
via a ballare, sciatica e mal di<br />
schiena permettendo, come ai<br />
tempi di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> a Porto<br />
Apollo o su de Saco…<br />
La giornata fugge via come<br />
se avesse il diavolo alle calcagna.<br />
Troppo veloce e… troppo<br />
lunga l’attesa di rincontrarci<br />
nuovamente assieme per richiamare<br />
alla memoria, ancora<br />
una volta, i veci tempi andai.<br />
Come scriveva Remarque<br />
nel suo libro “All’Ovest niente<br />
di nuovo” xe anca qua, e dove<br />
ognun de noi gà trovà rifugio,<br />
solo robe de duti i giorni, cari<br />
amici della lontana <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>…<br />
xe sempre e solo le solite<br />
robe vece, niente de novo…<br />
solo veci ricordi”. Per fortuna<br />
ci rimangono i sogni che, accarezzando<br />
quei ricordi lontani,<br />
portano uno sprazzo di luce<br />
nel tramonto della nostra vita.<br />
Walter Pohlen
22<br />
ISOLA NOSTRA<br />
15 Dicembre 2005<br />
L’incontro dei “giovani'' settantenni<br />
Se gavemo trovà, duti<br />
quei che xe stà posibile<br />
rintraciar, domenica 23<br />
otobre 2005 al ristorante “Al<br />
porto” di Porto San Rocco, a<br />
Muja, per festegiar i nostri<br />
primi setanta ani; con noi<br />
iera anche altri amici, che<br />
gavemo definì “fuori quota”,<br />
duti con i rispetivi mariti e<br />
mogli.<br />
Al’entrada in ristorante, a<br />
dute le fie ghe xe stada oferta<br />
una rosa rossa e, dopo un<br />
brindisi de saludo oferto dal<br />
ristorante, l’orchestrina ne<br />
gà sonà “Tanti auguri!”.<br />
Prima del pranzo gò volù<br />
dir dò parole in ocasion de<br />
questo nostro incontro. Ecole!<br />
“Parlarò in dialetto, come<br />
ne gà imparà i nostri padri e<br />
noni in Contrada de l’Ospedal,<br />
in via Mansioli, in via<br />
Besenghi, su del Domo, a Solera,<br />
in Vier e là in campo de<br />
balòn. L’idea de trovarse noi<br />
del ‘35 xe nata e proposta da<br />
Alvise e dala Dina, e dopo se<br />
gà agiunto la Ucci e Mario<br />
Drioli. Rintraciar duti xe stà<br />
un lavor bastanza facile, grasie<br />
ale fotografie de l’asilo e<br />
de Scuola, ma per contatarse<br />
xe stà necesario un lavor de<br />
grupo, vederse per strada, telefonarse<br />
e passar parola. No<br />
semo duti: dopo la tragedia<br />
de l’Esodo se gavemo sparpaglià<br />
dapertuto, in America,<br />
in Australia e in giro per<br />
l’Italia. E no’ dovemo dimenticarse<br />
anche de quei nostri<br />
amici che, purtropo, no i xe<br />
più con noi, ma che da l’alto<br />
i ne varda, i ne saluda e i ne<br />
tien de ocio, fioi de la nostra<br />
età o altri più o meno grandi<br />
de noi, che i saria stadi volentieri<br />
con noi ogi a festegiar”.<br />
La Ucci gà leto una bela<br />
poesia, che publichemo qua a<br />
fianco, scrita da una festegiada,<br />
e stampada per duti su carta<br />
pergamena che, firmada dai<br />
tanti amici presenti, se gavemo<br />
portà a casa come ricordo.<br />
Poi, duti a tavola per el<br />
pranzo e tra una portada e<br />
l’altra gavemo anche balà,<br />
con musiche dei nostri tempi<br />
e qualche balo moderno, che<br />
pareva de eser de novo ala rotonda<br />
de l’Arrigoni. Xe stade<br />
fate tante fotografie, de grupi,<br />
dei festegiadi, dopo dute<br />
le fie e ancora grupi misti.<br />
Proprio un bel ricordo!<br />
Durante el pranzo xè sta<br />
duto un scambiarse de “Te<br />
Iera l'anno 1935…<br />
se ricordi de quel… e de<br />
quel’altro?”. Xe stà una vera<br />
rimpatriada, fin quasi a sera,<br />
talmente coinvolgente che<br />
qualchedun gà augurà de ritrovarse<br />
presto per un altro<br />
incontro.<br />
Fabio Vascotto<br />
… in tante case se sentiva dei vagiti e tante grida.<br />
Iera nati i setantini, ogi coi aciachi,<br />
ma sempre birichini.<br />
Semo fioi dele sanzioni, dei divieti e dei scossoni,<br />
ma el più bruto che xe stà, dover lassar la nostra cità.<br />
De alora tanto tempo xe passà, cosa ne ga lassà?<br />
Una bruta malatia che se ciama nostalgia.<br />
Nostalgia de co ierimo fioi, mentre ogi semo “poi”.<br />
“Poi” sposi, “poi” madri, “poi” padri,<br />
e adesso noi, voi e i altri, i “poi” dei nostri fioi,<br />
che forsi no i capissi ‘sta malatia<br />
che brusa nel servel de la pasada “via”.<br />
Ripensando, quanti “via” gavemo incontrà…<br />
Via dela piazza, via dela riva, via de casa…<br />
Ogi se trovemo qua,<br />
una vita nova gavemo comincià,<br />
e un’eticheta i ne gà afibià:<br />
“esuli”, che con orgoglio gavemo portà<br />
in questa nova realtà.<br />
E con cordialità<br />
Salutiamo i qui presenti,<br />
… ma un saludo anche ai assenti.<br />
Muggia, 23 ottobre 2005<br />
Ierimo presenti in 55!!! Ecoli:<br />
Oscar Agnoletto e Giusy Depase,<br />
Liliana Benvenuti (garbo),<br />
Alfredo Bussani, Mario Chicco<br />
(loca), Nerio Chicco (calfa),<br />
Ucci Chicco (paroi), Ucci Contesini,<br />
Alvise Dagri (cepolo),<br />
Marino Dagri (buba), Mirella<br />
Dagri (cepolo), Bruno Degrassi<br />
(caicio), Lolita Delise (pipeta),<br />
Nerio Delise (botegher), Nerio<br />
Delise (sensacuor), Piero Delise<br />
(taiasuche), Ucci Delise (goba),<br />
Ottorino Depase (vieno), Dina
15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />
23<br />
Divo (fia de Tullio) e Nino, Mario<br />
Drioli (tocio), Ucci Drioli<br />
(patachina), Marino Furlan,<br />
Ucci Marchesan (dovacio), Lucio<br />
Marin, Lucio Pagan, Licia<br />
Parma (patachina), Ermanno<br />
Ramani (rampin), Emilio Russignan<br />
(manasse), Edi Vascotto<br />
(pus’cia), Fabio Vascotto (nadal),<br />
Lucio Vascotto (pus’cia),<br />
Franco Viezzoli, Maria Zaro<br />
Prelaz. Quasi duti iera acompagnadi<br />
dai rispetivi consorti.<br />
Il 25 giugno scorso a Melbourne hanno festeggiato il loro 45°<br />
anniversario di matrimonio<br />
MARIUCCI LUGNANI e ANTONIO RIGONI<br />
festeggiati dalle figlie Elena e Paola, dai generi e dai nipoti<br />
Lisa, David, Jessica, Nicholas e Nathan, che augurano loro ancora<br />
tanti tanti anni insieme in serenità.<br />
In occasione della nostra venuta in Italia vogliamo ringraziare ancora<br />
i nostri cugini per la loro affettuosa accoglienza.<br />
Un caro saluto anche a don Piero Fonda, in ricordo del tempo in cui<br />
eravamo nel Campo Profughi di Padriciano e del suo sostegno morale e<br />
amichevole dato a tutti noi. E buon compleanno per i suoi bei anni!<br />
Siamo ripartiti portando con noi tanti bei ricordi. Un sincero e affettuoso<br />
saluto a tutti voi.<br />
Mariucci e Tony<br />
Da mamma e papà, un caloroso “in bocca al<br />
lupo” a DANIELE DEPASE (nipote di Mario<br />
bianchin) per il suo primo giorno di scuola!<br />
Con questa foto scattata in piazza dell’Unità d’Italia a<br />
Trieste, ANNA MARIA CASTRO D’ADDARIO dall’Australia<br />
invia un caro saluto a tutti i parenti, insieme<br />
ad un grazie per la calorosa ospitalità ricevuta nello<br />
scorso mese di giugno durante una sua visita a Trieste.<br />
Nell’occasione ha potuto anche riabbracciare dopo ben<br />
cinquant’anni l’amica Graziella Degrassi, insieme a lei<br />
nella foto.<br />
Lo scorso 1à ottobre ha compiuto 96 anni<br />
LUCIA VASCOTTO in DUDINE (canela),<br />
che abita a Shirley (nello stato di New York) insieme alla<br />
figlia Mirella, sposata con Claudio Depase bianchin.<br />
Tramite queste pagine, tantissimi auguri per il bel traguardo<br />
raggiunto da Mirella, Licinio e dai familiari tutti.<br />
AVVENIMENTI LIETI
AVVENIMENTI LIETI<br />
24<br />
Nell’occasione del raduno per i 25<br />
anni dei partecipanti al corso allievi<br />
ufficiali “Maestrale” dell’ Accademia<br />
Navale di Livorno, tantissimi<br />
auguri a<br />
DARIO GIACOMIN<br />
(nella foto con le figlie Livia e Claudia)<br />
per la tua brillante carriera in<br />
Marina e congratulazioni a te e alla<br />
moglie Marina per la tua bellissima<br />
famiglia dai genitori Bruno e Laura<br />
Degrassi e dalla sorella Dorina con il<br />
marito Roby e il nipotino Umberto.<br />
Dal cielo ti guardano la piccola Elsa<br />
e i nonni Pina e Nico.<br />
ISOLA NOSTRA<br />
15 Dicembre 2005<br />
Grande festa nelle famiglie Ferro e Chicco per la laurea in Ingegneria Chimica di<br />
MICHELE FERRO,<br />
conseguita con 110 e lode presso l’Università degli Studi di Trieste lo scorso marzo.<br />
Tantissimi auguri e congratulazioni dalla nonna Violetta Cernivani ved. Chicco.<br />
I genitori annunciano con orgoglio e gioia che a marzo 2005<br />
FRANCESCA DEBELLI<br />
si è laureata con 110 e lode in Lingue e Letteratura straniere<br />
presso l’Università degli Studi di Trieste.<br />
La nonna Anita Mondo e gli zii Edda e Salvatore Chicco augurano<br />
alla neo-dottoressa un brillante avvenire.<br />
SIMONE CRECI,<br />
13 anni, ai campionati italiani<br />
di sci, categoria ragazzi, svoltisi<br />
in marzo in Val di Fassa<br />
(Belluno). Simone, promessa<br />
dello sci, si è anche laureato<br />
campione regionale in slalom<br />
gigante categoria ragazzi,<br />
unico triestino sul gradino<br />
più alto del podio.<br />
Fieri ed entusiasti dei suoi<br />
successi, i nonni Nino e Nerina<br />
Troian e nonna Pia gli<br />
augurano di raggiungere<br />
sempre maggiori e più prestigiosi<br />
traguardi.<br />
Sapete chi sono? Sono un bambino molto birichino e mi chiamo<br />
UMBERTO STOK.<br />
Sono nato il 6 dicembre e ho appena festeggiato i miei tre anni. E così<br />
che il nostro santo ha reso felici i miei genitori, papà Roberto e mamma<br />
Dorina Giacomin, nonna Laura Degrassi, nonno Bruno assieme a<br />
zio Dario, zia Marina e le mie care cuginette Livia e Claudia.<br />
Auguro a tutti tanto bene e tanta felicità, con un Buon Natale e un<br />
lieto anno nuovo.
15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />
25<br />
A Salisbury, in Australia,<br />
EDERINA PUGLIESE VED. SABRINI<br />
ha festeggiato il suo 80° compleanno. Con lei nella<br />
foto, a farle tantissimi auguri in quel lieto giorno<br />
la figlia ed uno stuolo di nipoti e pronipoti.<br />
Il 3 settembre 2005 nel Santuario di Maria Assunta<br />
a Monrupino (Trieste) si sono uniti in<br />
matrimonio<br />
MAURO DANDRI E LARA AGELLI<br />
Alla felice coppia tanti e tanti auguri dai genitori<br />
Ottavio Dandri e Claudia Argenti (nella<br />
foto assieme agli sposi) assieme alla sorella<br />
Rossella, al fratello Roberto, alla mamma della<br />
sposa Maria, agli zii, cugini e amici tutti.<br />
Una memorabile giornata a <strong>Isola</strong><br />
nel saluto di suor Serafina<br />
D opo oltre settant’anni ho avuto il piacere di incontrare la mia compagna di<br />
classe alle elementari, Valeria Degrassi, che, leggendo <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>, ho scoperto<br />
anche essere mia cugina, appartenendo anche lei alla famiglia dei frìtola.<br />
E’ venuta a trovarmi a Villasantina, dove attualmente risiedo, e l’incontro è stato<br />
emozionante: avevamo tante cose da raccontarci…<br />
In settembre ho ricambiato la visita a Muggia, dove abbiamo trascorso insieme una<br />
memorabile giornata. Nel pomeriggio sua figlia Marsilvia mi ha accompagnato a<br />
<strong>Isola</strong>; dopo un saluto ai nostri cari in cimitero, con la macchina abbiamo fatto un<br />
bel giro intorno alla nostra cittadina: si è molto ingrandita, e quasi non si riconosce<br />
più. Sono ritornata a Trieste emozionata, ma con tanta gioia nel cuore.<br />
Assicurandovi nel mio ricordo e nella mia preghiera, saluto tutti gli isolani con<br />
affetto<br />
suor Serafina<br />
Tre generazioni dei VASCOTTO PUS-CIA:<br />
nonno Edvino con i figli Lorenzo e Davide<br />
con in braccio il nipotino Simone<br />
AVVENIMENTI LIETI
AVVENIMENTI LIETI<br />
26<br />
ISOLA NOSTRA<br />
Discutendo brillantemente la sua<br />
tesi, il 10 novembre 2005<br />
FRANCESCA SANAPO<br />
si è laureata in Lettere e Storia dell’Arte<br />
presso l’Università di Trieste.<br />
Alla neo dottoressa i genitori, la sorella<br />
e il fratellino Tommaso assieme<br />
ai nonni Libero e Bianca Giani augurano<br />
ancora tante soddisfazioni e<br />
tanta felicità.<br />
Un altro avvenimento importante<br />
nella vita di Francesca e del marito<br />
Max con l’arrivo del piccolo<br />
FILIPPO STANTA<br />
(nella foto a sei mesi). I bisnonni<br />
Libero e Bianca Giani assieme ai genitori<br />
sono lieti e orgogliosi di presentarlo<br />
ai parenti e amici tutti.<br />
Il 27 ottobre 2005 è nata<br />
GIULIA POCECCO<br />
rallegrando e portando tanta felicità ai genitori Roberto<br />
e Michela Spangher, ai nonni Lina Carboni e<br />
Giuliano, Rina e Diego, al cuginetto Matteo.<br />
Parenti ed amici si uniscono alla loro gioia augurando<br />
ogni bene ed un roseo futuro alla cara Giulia.<br />
15 Dicembre 2005<br />
NONNO PRIMANO<br />
ha felicemente festeggiato i suoi 90 anni,<br />
circondato dall’affetto della moglie Ribellina,<br />
dai figli Sandro e Fulvio, dalle<br />
nuore Daniela e Nadia e dai nipoti Luca,<br />
Michele e Matteo, che gli inviano tantissimi<br />
auguri per questo meraviglioso traguardo.
15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />
27<br />
ISOLA E I SUOI CAMPIONI : ANTONIO PUGLIESE E BRUNO DEROSSI<br />
Paolo Coppo<br />
Come tutti sanno bene la<br />
storia di <strong>Isola</strong> è stata<br />
scritta anche dalle tante<br />
glorie della Pullino e forse anche<br />
a voi sarà capitato di parlare<br />
con un “vogadòr” isolano,<br />
sentendosi immancabilmente<br />
ripetere più o meno la stessa<br />
frase: “…e te sa, quell’ano gavemo<br />
vinto i campionati italiani,<br />
l’ano dopo i europei e quei<br />
internazionali insieme…e in<br />
più un dei nostri xè rivà a ‘ndar<br />
anche ale Olimpiadi!”.<br />
Da qui l’idea della redazione di<br />
voler raccogliere e documentare<br />
su “<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>” tanti frammenti<br />
di vita, vittorie e sconfitte,<br />
trionfi e momenti meno felici,<br />
glorie e fatiche della nostra Società<br />
remiera, da ottant’anni ai<br />
vertici del canottaggio italiano<br />
e nei cuori degli isolani: l’abbiamo<br />
voluto fare, dando la parola<br />
direttamente a chi di quella<br />
storia è stato ed è ancora protagonista,<br />
ieri sui campi di regata<br />
ed oggi con il suo quotidiano e<br />
volontario contributo all’attività<br />
della Pullino.<br />
I primi ad aver “subito” l’intervista<br />
di colui che qui vi scrive,<br />
sono stati Antonio Pugliese (caregheta),<br />
classe 1922, e Bruno<br />
Derossi (bàlego), classe 1929;<br />
due campioni che, anche in<br />
ragione della lieve differenza<br />
d’età, hanno potuto vivere periodi<br />
diversi della storia remiera<br />
isolana: Pugliese gli anni che<br />
vanno dal 1936 fino al 1941, in<br />
cui si assistette ad un vero e proprio<br />
cambiamento generazionale<br />
degli atleti, e Derossi, quelli<br />
non facili, ma non privi di altrettante<br />
soddisfazioni, dell’immediato<br />
secondo dopoguerra.<br />
Ma cediamo ora la parola ai<br />
campioni:<br />
ANTONIO PUGLIESE<br />
(caregheta): mi e Derossi gavemo<br />
circa sei ani de differenza e<br />
quindi mi gò comincià a vogar<br />
un poco prima, quando che gavevo<br />
circa 15 ani, più o meno nel<br />
’37; quela volta, a <strong>Isola</strong>, ‘ndava<br />
tanto - come sport intendo – o el<br />
canottaggio o el balon: el canottaggio,<br />
perché iera ancora tanto<br />
entusiasmo visto che la Pullino<br />
gaveva vinto l’oro olimpico nel<br />
’28 e de quel la iera passada de<br />
vitoria in vitoria, e inveze el balon<br />
perché la squadra de l’Ampelea<br />
iera rivada a giogar in serie<br />
“C”. E mi, come che se conta<br />
che a <strong>Isola</strong> i campanioi diventava<br />
boni vogadori e i pescadori<br />
boni baloneri, son ‘ndà a vogar!<br />
Quei ani, per la Pullino, iera ani<br />
de cambiamento, de passaggio<br />
se pol dir, perché nel ’36 Renato<br />
Petronio, che iera ‘sta fondador,<br />
presidente, alenador e timonier<br />
della Pullino, da <strong>Isola</strong> el se gaveva<br />
trasferì a Intra, sul lago de<br />
Como, e dopo de lù tanti altri<br />
validi atleti iera andadi a vogar<br />
de altre parti: Salvatore Perentin<br />
a Napoli e Giliante Deste a<br />
Roma, per far qualche nome,<br />
ma addirittura me ricordo de<br />
un intiero gruppo che se ‘ndadi<br />
anche lori a Intra, ciamadi da<br />
Petronio …e in più se gaveva<br />
messo de meso anche le guerre<br />
in Africa e in Spagna e tanti iera<br />
stadi richiamadi sotto le armi.<br />
Se tratava alora per la Società<br />
de trovar un novo alenador<br />
e tirar su nove leve: alenador<br />
xè diventà subito Marco<br />
Dudine - un che dopo de l’esodo<br />
el sarà tecnico federale e<br />
dela squadra de canottaggio<br />
de l’Esercito – e per le nove<br />
leve, bisognava zercarle tra<br />
quei giovani che a <strong>Isola</strong> no iera<br />
ancora in età de ‘ndar militari:<br />
mi, Chicco, Moscolin, Ugo,<br />
Viezzoli, Verk e altri ancora.<br />
Nel ’38 semo rivadi primi<br />
ai campionati regionali a Pola<br />
e, drio de quei, gavemo partecipà<br />
ai nazionali de Gavirate:<br />
me ricordo che alla seconda<br />
giornata semo partidi ultimi,<br />
ma stavimo ben recuperando,<br />
quando un altro equipaggio ne<br />
gà manda fora del campo de<br />
regata…e cussì i ne gà squalificà<br />
sia l’un che l’altro.<br />
Le grandi sodisfasioni se pol<br />
dir, però, che le gavevo ‘vude<br />
anche nel ’41: a Pallanza, al<br />
campionato italiano, nel quattro<br />
con semo rivadi primi nella<br />
categoria “junior” e secondi in<br />
quela “senior”, drio l’Aniene,<br />
una società de Roma dove che<br />
vogava solo corazzieri, che solo<br />
a vederli i ne faseva paura! In<br />
equipaggio ierimo Chicco (capovoga),<br />
secondo remo Delise,<br />
mi e Moscolin, timonier Degrassi.<br />
Anche se nel ’41 iera già<br />
tempo de guera continuavimo a<br />
far gare, tanto che poco dopo la<br />
Federasion ne gà mandà a regatar<br />
a Berlino, in un trilaterale tra<br />
Italia, Germania e Croazia: el<br />
nostro iera un equipaggio quasi<br />
tuto isolan, Mario Chicco (sempre<br />
capovoga), mi (terzo remo),<br />
Ferruccio Moscolin (quarto<br />
remo) e in più un “foresto”, che<br />
la Federasion ne gaveva mandà<br />
dalla “Motofides” de Livorno,<br />
che el se ciamava Vivaldi.<br />
Nel ’42, invese, con el stesso<br />
equipagio de Berlino, con<br />
Remigio Delise al posto del<br />
Vivaldi e Degrassi timonier,<br />
gavemo partecipà alla regata<br />
nazionale de Trieste…ma<br />
oramai ierimo in piena guera e<br />
de poco i me gà ciamà militar:<br />
prima a Vallelunga, vicin Pola,<br />
come vigile del fuoco, dopo a<br />
Cefalonia, de dove son rivà a<br />
scampar per miracolo subito<br />
dopo l’8 setembre del’43, per<br />
tornar finalmente de novo a<br />
<strong>Isola</strong>…ma le avventure non le<br />
iera ancora finide!<br />
BRUNO DEROSSI (balego):<br />
iera de poco finida la guera<br />
che son ‘ndà a vogar anche<br />
mi; el canottaggio iera un poco<br />
el sport de casa mia, perché i<br />
miei fradei più grandi, Mario<br />
e Attilio, iera stadi duti bravi<br />
vogadori. Come quando finissi<br />
tute le guere, no iera sicuro<br />
un periodo facile, e in più noi<br />
ierimo ancora soto occupazion<br />
jugoslava e no se saveva come<br />
dovevimo finir. Ma nonostante<br />
tute le difficoltà che iera in quel<br />
momento, no xe mancado l’entusiasmo<br />
per ricominciar l’atività<br />
remiera: anche se soldi no<br />
Prima puntata<br />
iera e no i ne lassava far regate<br />
in Italia, gavemo convinto Marco<br />
Dudine a farne de alenador e<br />
con lui se gà ripreso l’attività.<br />
Un episodio me se rimasto<br />
impresso: iera verso maggio del<br />
’46 e, a largo de Punta Ronco,<br />
un nostro equipaggio se gà incontrà<br />
con un della “Libertas”,<br />
la società remiera de Capodistria:<br />
iera sempre stada tra de<br />
noi una certa rivalità sportiva,<br />
anche perché ierimo de due cittadine<br />
confinanti e se alenavimo<br />
sui stessi tratti de mar…e ogni<br />
tanto volava anche qualche parola,<br />
ma più per ciorse via! Ben,<br />
quel giorno xè stada l’ultima<br />
volta che un armo della Pullino<br />
se gà incrosà con un della Libertas,<br />
dopo de quel noi semo stadi<br />
costretti a cambiar el nome,<br />
da Pullino in Giovanni Delise,<br />
e lori gà cessà definitivamente<br />
tutte le attività sportive!<br />
Ma intanto se ‘ndava avanti<br />
come se podeva e el 12 agosto<br />
del’46 l’equipaggio della Pullino<br />
se gà piazzà terzo ai campionati<br />
esordienti, in jole a quattro,<br />
vinti dalla “Enal” de Milano,<br />
con al secondo posto la Timavo<br />
de Monfalcon. In quela ocasion<br />
i ghe gà proposto a Pugliese de<br />
‘ndar a vogar con la Società<br />
Ginnastica Triestina e là el xè<br />
rimasto fin al ’50.<br />
In genere, per tradizion, la<br />
Pullino gaveva sempre garegià<br />
con equipaggi de “quattro con”,<br />
fin dai tempi dele Olimpiadi del<br />
’28, ma in quei ani, più o meno<br />
nel ’47, el tecnico Dudine gaveva<br />
volù provar a formar un<br />
“otto”, tanto che nel ’50 l’equipaggio<br />
con ai remi Ugo, Depase,<br />
Verk, Pugliese (tornà ala<br />
Pullino), Carboni, Moscolin,<br />
Pellizzaro, mi e Dudine al timon,<br />
semo rivadi primi a Bled,<br />
mentre in maggio del stesso<br />
ano, a Pola, xè stada per noi<br />
l’ultima regata, dove che se xe<br />
stadi presenti sotto el nome de<br />
Pullino; difati, nel’ 51, le autorità<br />
jugoslave ne gà fatto cambiar<br />
el nome in “G.Delise”.<br />
Ma gnanche quel rivava a<br />
fermarne e, sempre con l’otto,<br />
se gà comunque otenudo<br />
boni risultati nei ani sucessivi,<br />
anche a Bled, Vienna, Klagenfurth…dove<br />
che i ne lassava<br />
‘ndar; fin che nel ’54 gò lassà<br />
<strong>Isola</strong>, per trasferirme a Varese,<br />
ma solo per lavor… e purtropo<br />
non per vogar!
28<br />
ISOLA NOSTRA<br />
15 Dicembre 2005<br />
Capolavori istriani da non perdere<br />
In mostra al Museo Revoltella opere d’arte restaurate, da P. Veneziano a Tiepolo<br />
Francesca De Bei<br />
Il 6 gennaio 2006 si concluderà<br />
l’interessante mostra<br />
“HISTRIA - Opere d’arte<br />
restaurate: da Paolo Veneziano<br />
a Tiepolo”, organizzata dal<br />
Ministero per i beni e le attività<br />
culturali attraverso la Direzione<br />
regionale per i beni culturali e<br />
paesaggistici del Friuli Venezia<br />
Giulia e curata dalla Soprintendenza<br />
per i beni architettonici,<br />
il paesaggio e il patrimonio<br />
storico, artistico e etnoantropologico<br />
del Friuli Venezia Giulia,<br />
grazie anche al contributo<br />
dell’Associazione Nazionale<br />
Venezia Giulia e Dalmazia e<br />
dell’Assessorato alla Cultura<br />
del Comune di Trieste.<br />
La mostra, inaugurata il 23<br />
giugno scorso nelle sale del<br />
Civico Museo Revoltella, prestigiosa<br />
sede messa a disposizione<br />
dal Comune di Trieste,<br />
espone, per la prima volta dopo<br />
65 anni, un prezioso corpus di<br />
dipinti e sculture, riparati dai<br />
Giambattista Tiepolo, Madonna della cintola e i<br />
santi Michele Arcangelo, Nicola da Tolentino, Agostino<br />
e Monica (1730 c.a.), olio su tela 219 x 133.<br />
Paolo Veneziano, Crocifissione (1355),<br />
emera su tavola 56 x 48.<br />
territori dell’Istria durante la<br />
seconda guerra mondiale. Il<br />
6 luglio 1940 lo Stato italiano<br />
infatti emanava, ratificando un<br />
precedente decreto, la legge<br />
sulla “Protezione delle cose<br />
d’interesse artistico, storico,<br />
bibliografico e culturale della<br />
Nazione in caso di guerra”.<br />
Dopo un lungo lavoro di ricognizione<br />
e preparazione tecnica<br />
già iniziato nel 1939, un<br />
numero enorme di opere d’arte<br />
provenienti da chiese e da edifici<br />
pubblici e privati del territorio<br />
che dalla Venezia Giulia si<br />
estendeva fino all’Istria e a Fiume,<br />
fu rimosso per essere riposto<br />
in casse ricoverate in luoghi<br />
sicuri dell’entroterra friulano.<br />
Nel 1943 il ricovero delle casse<br />
a villa Manin di Passariano<br />
non fu più considerato idoneo e<br />
gran parte di questo patrimonio<br />
fu restituito su richiesta dei proprietari,<br />
prevalentemente privati,<br />
ma, per motivi di sicurezza,<br />
alcune casse con opere provenienti<br />
dalle chiese e dai musei<br />
di Capodistria e Pirano non<br />
tornarono più indietro: tali casse<br />
rimasero in Friuli, a San Daniele<br />
e a Udine, per passare al<br />
Museo Nazionale Romano l’11<br />
aprile 1948 e, in seguito, venir<br />
trasferite al Museo di Palazzo<br />
Venezia il 28 luglio 1972.<br />
Solo nel 2002 fu concesso<br />
il permesso di aprire le casse<br />
alla Soprintendenza Speciale<br />
per il Polo Museale Romano<br />
che aveva in consegna le casse<br />
istriane: le opere furono presentate<br />
al pubblico e furono<br />
avviati immediatamente gli<br />
interventi di restauro terminati<br />
alla fine dell’estate 2004.<br />
Grazie alla sinergia tra le<br />
Soprintendenze del Friuli Venezia<br />
Giulia e la Soprintendenza<br />
Speciale per il Polo Museale<br />
Romano nella direzione degli<br />
interventi di restauro, realizzati<br />
grazie a finanziamenti speciali<br />
del Ministero per i Beni e le attività<br />
culturali, tali capolavori<br />
videro finalmente la luce dopo<br />
Alvise Vivarini, Madonna col Bambino e<br />
Angeli musicanti (1489), tempera su tavola<br />
104 x 45
15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />
29<br />
esser stati per anni inaccessibili<br />
anche agli studiosi.<br />
Le opere testimoniano lo<br />
sviluppo e il risultato delle arti<br />
attraverso i secoli nel bacino<br />
adriatico e rappresentano non<br />
solo splendenti preziosità singole,<br />
ma, nel loro complesso,<br />
hanno un interesse tutto particolare<br />
per chi voglia godere il<br />
panorama dell’arte di tutta la<br />
zona. Allo stesso modo l’importanza<br />
della mostra oggi allestita<br />
al Museo Revoltella consiste<br />
nell’aver esposto assieme<br />
tali capolavori istriani, alcuni<br />
dei quali qualitativamente superiori,<br />
altri estremamente interessanti<br />
per restituire uno spaccato<br />
artistico dei possedimenti<br />
di terraferma della Serenissima<br />
dal Trecento al Settecento.<br />
Inoltre l’esposizione è<br />
l’occasione per vedere i risultati<br />
di complesse operazioni di<br />
pulitura e restauro su opere di<br />
materiali diversi e svariati supporti,<br />
riproposte in approfondimenti<br />
tecnico-scientifici nel<br />
catalogo della mostra realizzato<br />
a cura di Francesca Castellani<br />
e Paolo Casadio ed edito<br />
dall’Electa di Milano.<br />
Aggirandosi fra le sale del<br />
quinto piano del museo triestino<br />
si può quindi ammirare la<br />
scintillante tempera su tavola di<br />
Paolo Veneziano (attivo a Venezia<br />
1333 – ante 1362) e aiuti raffigurante<br />
Madonna in trono con<br />
Bambino, due angeli e i Santi<br />
Maria Maddalena, San Nicola di<br />
Bari, San Marco, San Giovanni<br />
Battista, San Giovanni Evangelista,<br />
San Biagio, Sant’Antonio<br />
Abate e Santa Caterina d’Alessandria.<br />
Il capolavoro, parte<br />
principale di un polittico datato<br />
1355, proviene dalla collegiata<br />
di san Giorgio a Pirano ed è stato<br />
restaurato nel 2002 in occasione<br />
dell’esposizione a Rimini dedicata<br />
a Paolo Veneziano. Nella<br />
medesima sala è esposta un’altra<br />
tavola del maestro veneziano<br />
con la Crocifissione anch’essa<br />
proveniente dalla Collegiata di<br />
San Giorgio a Pirano e restaurata<br />
in occasione della stessa mostra<br />
di Rimini del 2002.<br />
Proseguendo nel percorso<br />
espositivo, merita particolare<br />
attenzione la splendida tavola<br />
quattrocentesca di Alvise Vivarini.<br />
La Madonna col Bambino<br />
e angeli musicanti, datata 1489,<br />
fu eseguita per la chiesa dei frati<br />
francescani minori osservanti<br />
di San Bernardino di Portorose,<br />
presso Pirano, dove rimase fino<br />
al 1802. In quell’anno il dipinto<br />
fu ceduto quale dono per l’imperatore<br />
Francesco II e trovò<br />
collocazione a Vienna prima<br />
al Museo del Belvedere e poi<br />
nelle collezioni della Gemälde<br />
Galerie. Dopo la prima guerra<br />
mondiale l’opera fu restituita<br />
all’Italia e, in seguito, fu assegnata<br />
al Museo Civico di Capodistria<br />
dove rimase fino al 20<br />
giugno 1940.<br />
Opera importante di Vittore<br />
Carpaccio presente in mostra,<br />
nonostante il cattivo stato di<br />
conservazione rilevato già a<br />
metà ‘800, è il telero con l’Entrata<br />
del podestà–capitano Sebastiano<br />
Contarini nel duomo<br />
di Capodistria, oggi ritenuto autografo<br />
dopo il recente restauro<br />
con il quale il dipinto ha riacquistato<br />
leggibilità malgrado le<br />
cadute di colore, la perdita delle<br />
velature, i viraggi cromatici e in<br />
generale le cattive condizioni<br />
della pellicola pittorica. Proveniente<br />
dal Museo Civico di Capodistria,<br />
il ritratto di gruppo,<br />
interessante testimonianza della<br />
maniera tarda del Carpaccio,<br />
è un’opera di carattere celebrativo<br />
che documenta un fatto<br />
realmente accaduto, l’ingresso<br />
nel duomo di Capodistria di<br />
Sebastiano Contarini, nobile<br />
veneziano che aveva assunto la<br />
carica il 27 gennaio 1516. Il dipinto<br />
è una delle testimonianze<br />
più attendibili della conformazione<br />
urbana del sito capodistriano<br />
all’inizio del ‘500.<br />
A tale opera sono accostate<br />
nella mostra triestina tre<br />
grandi tele del figlio Benedetto<br />
Carpaccio, due provenienti dal<br />
Civico Museo di Capodistria e<br />
in origine destinate alla Chiesa<br />
dell’Assunta e del Beato Elio<br />
e alla chiesa di San Tommaso<br />
della medesima città, l’ultima<br />
dalla chiesa di Santa Lucia a<br />
Portorose, poi collocata nel<br />
Palazzo Comunale di Pirano.<br />
Oltre ai numerosi capolavori<br />
pittorici, l’esposizione<br />
Histria riserva particolare attenzione<br />
anche alla produzione<br />
scultorea, dal pregevole picchiotto<br />
e mascherone in bronzo<br />
A don Pietro Zovatto il Premio<br />
“G. Parise'' per la poesia<br />
don Pietro Zovatto, in<br />
A occasione del suo 70°<br />
compleanno un gruppo di<br />
amici poeti e letterati gli ha<br />
dedicato il volume “Pietro<br />
Zovatto tra storia e poesia”<br />
(ed. Città Nuova). Si tratta<br />
di una raccolta di saggi che<br />
ripercorre l’attività dello storico<br />
e del poeta delineandone<br />
un profilo ben chiaro ed esauriente.<br />
Per la fausta ricorrenza<br />
dei suoi settant’anni giungano<br />
a don Pietro gli auguri e i ringraziamenti da tutti gli<br />
amici isolani.<br />
Ci fa piacere inoltre ricordare, porgendogli le nostre più<br />
vive congratulazioni, il premio letterario “Goffredo Parise”<br />
a lui assegnato per la poesia “Machiavelli” tratta dal volume<br />
“La rincorsa di Dio” pubblicato nel 2005, ultimo di una<br />
serie di ben undici raccolte di versi.<br />
La poesia, Pietro Zovatto l’ha amata e coltivata sin<br />
da giovanissimo, anche se ha tardato a renderla pubblica.<br />
L’esordio infatti risale a metà degli anni ‘90, quando il suo<br />
curriculum di scrittore e intellettuale si stava già arricchendo<br />
di numerosi libri e saggi di contenuto scientifico-religioso<br />
e letterario.<br />
A don Pietro ancora auguri e congratulazioni.<br />
proveniente da palazzo Tacco<br />
a Capodistria, realizzati nella<br />
bottega di Tiziano Aspetti (Padova<br />
1565-1607), al Cristo dolente<br />
di Francesco Terilli (Feltre<br />
1552/5- entroterra veneto 1630<br />
ca.), scultura lignea dipinta databile<br />
alla prima produzione<br />
dell’artista che precede il 1610.<br />
Dopo altre opere pittoriche<br />
e scultoree dedicate al XVII e<br />
XVIII secolo, chiude la mostra<br />
un capolavoro di Giambattista<br />
Tiepolo (Venezia 1696 – Madrid<br />
1770). La tela, raffigurante<br />
la Madonna della cintola e santi,<br />
proviene dalla chiesa della<br />
Madonna della Consolazione a<br />
Pirano e rappresenta una rarità<br />
in quanto a paternità e autografia<br />
in questa terra di frontiera.<br />
Databile all’inizio degli anni<br />
Trenta, il dipinto, splendida riflessione<br />
su un tema religioso<br />
operata da Tiepolo, dialogava<br />
nella sua sede originaria con<br />
l’altare barocco, alto su gradini,<br />
e oggi va naturalmente osservato<br />
dal basso “imponendo allo<br />
spettatore il valore stupendo e<br />
improvviso dell’apparizione”.<br />
Tali capolavori restaurati<br />
saranno destinati alla Galleria<br />
Nazionale d’Arte Antica di Trieste<br />
che confluirà prossimamente<br />
nella nuova sede delle ex Scuderie<br />
del Castello di Miramare, ma<br />
criteri espositivi e scelte conservative<br />
potrebbero impedire la<br />
visione collettiva di tutte queste<br />
opere, offerta invece da questa<br />
mostra da non perdere.<br />
HISTRIA Opere d’arte restaurate<br />
da Paolo Veneziano a Tiepolo<br />
Trieste, Civico Museo Revoltella<br />
(fino al 6 gennaio 2006)<br />
orari di apertura (martedì chiuso):<br />
Feriali 9-13.30 e 16-19 - Festivi 10-19
30<br />
ISOLA NOSTRA<br />
15 Dicembre 2005<br />
Ritorno a <strong>Isola</strong> dopo ventidue anni<br />
<strong>Nostra</strong>” compie<br />
quarant’anni. Credo<br />
“<strong>Isola</strong><br />
che nessuno avrebbe<br />
mai pensato che sarebbe arrivata<br />
a quest’età, partendo dai due fogli<br />
iniziali che il fondatore don<br />
Attilio ci inviò nel lontano 1965,<br />
e che attendiamo ancora adesso<br />
con la stessa trepidazione di allora.<br />
Agli amici di Carpi con i<br />
quali parlo del nostro giornale<br />
sembra impossibile che ciò avvenga<br />
a distanza di tanto tempo,<br />
in un’epoca in cui ogni notizia,<br />
ogni fatto importante viene dimenticato<br />
in pochi giorni, Torri<br />
Gemelle americane e tsunami<br />
asiatico compresi.<br />
Per tutti è difficile capire<br />
cosa ci lega così fortemente<br />
al passato, che riviviamo ogni<br />
volta che ci arriva <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>.<br />
Penso che gli amici isolani che<br />
abitano a Trieste e dintorni vivano<br />
la cosa in modo più distaccato<br />
e realistico. Chi invece vive<br />
nel resto d’Italia, o in altri continenti,<br />
la lontananza, i ricordi,<br />
la nostalgia vengono vissuti in<br />
modo più accentuato, anche se<br />
tutto è molto personale.<br />
Ricordo la mia partenza da<br />
<strong>Isola</strong> in quel lontano aprile del<br />
1955. Caricati i mobili sul camion,<br />
salutai la zia e il nonno<br />
che rimanevano ad <strong>Isola</strong> per l’ultimo<br />
raccolto, e vedendolo piangere<br />
lo abbracciai forte. Sentivo<br />
il suo magro corpo sussultare,<br />
la sua barba ispida sfregarmi<br />
la guancia che si stava inumidendo.<br />
Com’è triste vedere un<br />
anziano piangere di dolore, una<br />
sensazione di malessere e rabbia<br />
che mi sono portato dietro per<br />
anni. Mentre l’abbraccio si prolungava<br />
avvertii la sensazione<br />
che non l’avrei più rivisto…<br />
Voltato il “Giro carrozze”<br />
<strong>Isola</strong> scomparve alla mia vista, e<br />
subito un nodo mi strinse la gola<br />
e il cuore accelerò i suoi battiti.<br />
Giurai in quel momento che non<br />
sarei mai più ritornato: la mia<br />
<strong>Isola</strong> veniva via con me. E poi<br />
Padriciano, ex campo militare<br />
per tre mesi, e Fossoli, vicino<br />
a Carpi, un ex campo di concentramento<br />
riadattato a campo<br />
profughi per altri 15 anni.<br />
Ventidue anni dopo, esauriti<br />
tutti i pretesti e le scuse immaginabili,<br />
l’insistenza dei miei<br />
figli ormai grandi nel voler conoscere<br />
finalmente quest’<strong>Isola</strong><br />
tanto raccontata, mi costrinse a<br />
rompere quel giuramento. Non<br />
potevo più nascondere ai miei<br />
figli le loro origini.<br />
Maggio 1977. Scendendo<br />
in macchina dall’altipiano mi<br />
diressi verso il confine di San<br />
Bartolomeo; mentre mi avvicinavo<br />
raccontavo ai miei figli un<br />
po’ di storia di quei confini, di<br />
quanto dolore e rabbia quando<br />
ci venivano sequestrati giornali<br />
e riviste e altre cose ancora più<br />
necessarie… quante attese…<br />
quante umilianti perquisizioni…<br />
Però, li assicuravo, adesso<br />
era tutto cambiato, le macchine<br />
procedevano veloci, una<br />
controllata ai passeggeri e via.<br />
Quando toccò il nostro turno,<br />
esibito il mio fiammante passaporto,<br />
con stupore la sbarra non<br />
si alzò, e fui fatto accomodare<br />
in un piazzale laterale.<br />
Mentre i miei figli scoppiarono<br />
in una sonora risata (beata<br />
gioventù!) dicendomi che forse<br />
mi avrebbero arrestato, io tornai<br />
a vivere l’incubo di quelle<br />
tristi giornate. Dopo 15 minuti<br />
l’agente tornò e mi riconsegnò<br />
il passaporto: chiesi spiegazioni<br />
e mi fu detto che era per via<br />
del documento nuovo. Mandato<br />
mentalmente a quel paese il<br />
solerte agente, mi avviai lungo<br />
la litoranea. Ancarano, Semedella,<br />
dove avevo lavorato per<br />
un anno, infine voltata la nota<br />
curva, appollaiata sull’amato<br />
scoglio, <strong>Isola</strong> mi apparve in<br />
tutta la sua bellezza.<br />
Ebbi un tuffo al cuore, ammutolii,<br />
dimenticai di descrivere<br />
la campagna del nonno a<br />
Vilisan, proprio vicino alla strada,<br />
la vecchia linea ferroviaria<br />
della Parenzana, il cimitero, i<br />
bagni al Primo Ponte. Avvicinandomi<br />
notai molti cambiamenti<br />
in periferia. Parcheggiato<br />
vicino alla piazza alle Porte<br />
notai subito la trasformazione<br />
“turistica”, e pensai alla mia<br />
fontana circondata da platani<br />
secolari, alla quale d’estate<br />
andavo a prendere la fresca e<br />
buona acqua del Risano.<br />
Ci inoltrammo a piedi verso<br />
la mia vecchia ma amatissima<br />
casa poco distante: adesso anche<br />
i muri parlavano, era rimasto<br />
quasi tutto intatto, qualche<br />
casa era crollata per incuria, rare<br />
quelle ristrutturate. La via Manzioli<br />
che al tempo del somarello<br />
mi sembrava grande, adesso a<br />
malapena poteva permettere il<br />
passaggio di una macchina, ma<br />
era ancora una delle più belle<br />
e dritte del paese. Ed eccomi<br />
finalmente davanti al numero<br />
27. Quanto avevo sognato ma<br />
anche temuto questo momento<br />
nelle lunghe notti passate nei<br />
vari campi profughi. Mentre<br />
dentro avevo una tempesta di<br />
pensieri, ricordi, emozioni, mi<br />
meravigliai della calma esteriore<br />
con cui iniziai a descriverla<br />
ai miei familiari.<br />
Qui il nonno attaccava<br />
l’asino, da questo lato parcheggiava<br />
il carro, da qui si entrava<br />
in un cortiletto. Avvertivo la<br />
loro presenza, ma non udivo<br />
le domande che mi facevano,<br />
assorto in un monologo senza<br />
fine. In seguito mi accorsi dai<br />
loro sguardi interrogativi, e dal<br />
loro stupore, che quello che<br />
descrivevo non corrispondeva<br />
a quello che loro vedevano.<br />
Stavo descrivendo la mia<br />
casa com’era nel 1954. Mi tolse<br />
dall’imbarazzo mio figlio che,<br />
già annoiato, voleva vedere i<br />
“mitici” posti dove da ragazzo<br />
facevo i bagni. C’erano tanti<br />
posti belli dove portarli, scelsi<br />
non a caso quello più vicino<br />
chiamato Punta de galo, che<br />
raggiungemmo in dieci minuti.<br />
Si lamentarono perché la spiaggia<br />
era sassosa e il mare in quel<br />
posto subito profondo, ma a me<br />
pareva ancora il posto più bello<br />
dl mondo. Li lasciai in spiaggia,<br />
e con una scusa me ne andai.<br />
Automaticamente i ricordi<br />
mi riportarono verso la mia vecchia<br />
casa. Guardandola solo ora<br />
mi accorsi della sua ristrutturazione,<br />
e se non fosse stato per il<br />
portone in rovere, ancora splendido,<br />
avrei faticato a riconoscerla.<br />
Mancavano i cortiletti interni,<br />
la stalla, il fienile, il ricovero per<br />
gli attrezzi, così che lo spazio<br />
risultava ancora più grande…<br />
Solo con i miei pensieri mi sedetti<br />
sull’antico gradino in pietra<br />
bianca d’Istria, testimone di tanti<br />
scambi di figurine con i miei<br />
amici, di tante partite a carte,<br />
di infinite ciàcole. E finalmente<br />
le lacrime tanto faticosamente<br />
trattenute ebbero libero sfogo.<br />
Chiusi gli occhi e mi apparve il<br />
mio vecchio mondo.<br />
Di fronte la casa del mio<br />
amico Dino e di suo padre<br />
Bruno, l’autista, sulla sinistra<br />
quella di Raffaellino, muratore<br />
e pompiere volontario, la cui<br />
figlia assieme alle figlie del<br />
custode della Polisportiva che<br />
abitavano di fronte formavano<br />
un gruppo sempre pronto a giocare,<br />
ridere, correre, scherzare:<br />
mi parve di sentire persino le<br />
loro voci. Sulla destra l’artigiano<br />
Bepi che fabbricava sellerie,<br />
poi la casa di due cari amici,<br />
compagni di voga nel “quattro<br />
con” juniores della società<br />
“G.Delise”, l’antica Pullino.<br />
Di fianco il fabbro Adriano, a<br />
cui bambino per gioco giravo<br />
la manovella per alimentare il<br />
fuoco che serviva per forgiare i<br />
metalli. Più avanti il piccolo negozio<br />
di magnativa con accanto<br />
il barbiere Piero, e in fondo il<br />
negozio di frutta e verdura della<br />
Rosina. Questo era il semplice,<br />
piccolo mondo che mi si parve<br />
davanti, con odori, rumori e<br />
frasi ancora ben distinte:<br />
Picio, gò fuga, te me giri la<br />
manovela?...<br />
Fate vede’ muleto, me par<br />
che te gà i cavei longhi…<br />
Picio, porteghe a to’ mare<br />
la strussa de pan che la se gà<br />
dismentegà…<br />
E la famosa frase che seguiva<br />
il rumore di vetri rotti: ‘Ndè<br />
a remengo voi e el vostro balòn,<br />
‘desso el vero chi me lo paga?<br />
Quanti ricordi, quante emozioni<br />
e quanta nostalgia: non<br />
avrei voluto più riaprire gli<br />
occhi. Una mano si posò sulla<br />
mia spalla, e un uomo anziano,<br />
in una lingua incomprensibile,<br />
mi disse qualcosa, distogliendomi<br />
dai miei sogni. Alzandomi<br />
mi scusai, mi rispose in un<br />
La via Manzioli a <strong>Isola</strong>, verso<br />
piazza Domenico Lovisato (la<br />
piasseta).
15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />
31<br />
italiano stentato che la mostra<br />
apriva tra pochi minuti. Ecco,<br />
pensai, il nuovo uso della mia<br />
vecchia cantina. Guardai l’orologio,<br />
era passata un’ora. Non<br />
aspettai l’apertura nonostante<br />
la curiosità, e tornai dove avevo<br />
lasciato la mia famiglia.<br />
Ai miei, preoccupati per la<br />
lunga assenza, dissi mentendo<br />
di essermi fermato all’osteria<br />
per sentire se la malvasia e il refosco<br />
fossero buoni come quelli<br />
che produceva il nonno. “Strano<br />
- disse mia moglie intuendo<br />
qualcosa -da quei posti escono<br />
fin troppo allegri, tu invece sembra<br />
che hai visto i fantasmi”. Ed<br />
era proprio così, solo che erano i<br />
miei cari, simpatici, meravigliosi<br />
fantasmini personali.<br />
Tornati a casa i miei si dimenticarono<br />
presto di <strong>Isola</strong>,<br />
per loro era come una qualunque<br />
cittadina della riviera<br />
romagnola. Invece a me quel<br />
viaggio dopo tanto tempo risvegliò<br />
bellissimi ricordi, ma<br />
anche un rinnovato dolore per<br />
come è andata, e tanta nostalgia<br />
per quello che diversamente<br />
avrebbe potuto essere.<br />
Vedere il vecchio centro<br />
storico quasi intatto, anche<br />
se mancavano i suoi abitanti<br />
autoctoni che ne caratterizzavano<br />
l’esistenza, il dialetto, i<br />
cori spontanei nelle osterie,<br />
l’allegra rivalità tra contadini e<br />
pescatori, sempre pronti a raccontare<br />
storielle gli uni a scapito<br />
degli altri, il brusio delle<br />
voci nelle lunghe passeggiate<br />
sul lungomare e su per la Grisa,<br />
il cupo e regolare rumore<br />
dei motori delle barche al ritorno<br />
della pesca con la scia di<br />
cocài dietro, il suono lacerante<br />
delle sirene della fabbriche che<br />
chiamavano al lavoro le operaie,<br />
l’allegro volteggio delle<br />
rondini: allora c’era un nido<br />
sotto ogni cornicione... Per rivedere<br />
ciò mi basta chiudere<br />
gli occhi e sognare.<br />
Ormai sono passati 18 anni<br />
che non vedo l’amato “Scoglio”<br />
e a dire la verità non ho<br />
neanche tanta fretta: anche se<br />
l’età avanza inesorabilmente<br />
mi sa che aspetterò il prossimo<br />
ventiduesimo anno per farlo.<br />
Ecco come si può vedere<br />
e vivere il nostro amato paese<br />
nel resto d’Italia e nel mondo.<br />
Ecco perché si aspetta con immutata<br />
trepidazione, ancora<br />
adesso come quarant’anni fa,<br />
l’arrivo di “<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>”.<br />
Con gratitudine e affetto,<br />
Bruno Moscolin, Carpi<br />
El picio de via Manzioli: ad maiora!<br />
Quanta strada ha fatto el<br />
fio de la Rossa matalona<br />
e de Gigi Felluga,<br />
nato nel 1937 a <strong>Isola</strong> d’Istria,<br />
in via Manzioli 40.<br />
Chi avrebbe mai pensato<br />
che sarebbe diventato in questi<br />
ultimi 25 anni una colonna<br />
portante, se non la principale,<br />
dell’organizzazione sportiva<br />
giuliana sia a livello regionale<br />
e nazionale che internazionale.<br />
Infatti ha raggiunto l’apoteosi<br />
nell’organizzare i “Giochi<br />
Olimpici della Gioventù Europea”,<br />
tenutisi quest’anno a luglio<br />
a Lignano Sabbiadoro, ai<br />
quali hanno preso parte 3500<br />
ragazzi provenienti da 48 paesi<br />
europei.<br />
Più che da vicino lo ho seguito<br />
in questa sua impresa telefonicamente,<br />
in quanto abito<br />
lontano da Trieste. In tutti questi<br />
anni di lungo lavoro e di ardua<br />
organizzazione, mai una volta<br />
ha perso l’entusiasmo, seppure<br />
di problemi e di ostacoli da<br />
superare ce ne siano stati tantissimi.<br />
Il suo “puzzle” è stato<br />
perfetto: non mancava nessun<br />
pezzo. Un incastro ad hoc.<br />
Emilio è un uomo forte:<br />
nella sua vita passata ha dovuto<br />
superare situazioni ben più difficili,<br />
in cui nessuno ha sciolto<br />
i nodi per lui; ha dovuto arrangiarsi<br />
con le sue stesse mani,<br />
camminare con le sue stesse<br />
gambe e se oggi è l’uomo che è<br />
lo deve solo a se stesso.<br />
Ho visto a casa sua alcuni<br />
dei momenti più significativi di<br />
tutta questa sua avventura, dalla<br />
“nascita” per così dire della<br />
mascotte, Cocki (un graziosissimo<br />
e dolce gabbiano, nome<br />
scelto da Emilio stesso), all’<br />
accensione della fiaccola olimpica<br />
ad Atene, con relativo discorso<br />
tenuto in greco, sempre<br />
dal picio de via Manzioli, con<br />
grande meraviglia e stupore<br />
da parte dei presenti, sotto un<br />
sole cocente e con alle spalle<br />
il famoso Partenone. Quando<br />
guardo papà nel filmato mentre<br />
tiene il discorso in greco<br />
ad Atene, la città e terra tanto<br />
amata da chi come lui si è dedicato<br />
agli studi classici, mi commuovo<br />
e mi chiedo se l’uomo<br />
che vedo nel filmato è davvero<br />
“papà Emilio”. Ho posto anche<br />
a lui la stessa domanda… e…<br />
anche a lui fa strano, anzi gli<br />
sembra ancora adesso di aver<br />
vissuto un meraviglioso sogno<br />
Riproponiamo la foto, pubblicata nello scorso numero di <strong>Isola</strong><br />
<strong>Nostra</strong>, che ritrae il nostro Presidente mentre pronuncia il discorso<br />
in occasione dell'accensione della fiaccola olimpica ad Atene. La<br />
semplicità di questa immagine non riesce a dar conto dello sforzo<br />
personale compiuto per la realizzazione di una manifestazione che<br />
suggella anni di impegno a favore dello sport tutto e dei giovani in<br />
particolare. Sforzo sempre sostenuto con quella caparbietà, gentilezza<br />
e garbo che tutti gli riconoscono, non per raccogliere applausi ma<br />
per puro e semplice amore per lo sport e con ammirevole spirito di<br />
servizio interpretando nel modo migliore i prestigiosi incarichi che<br />
è stato chiamato a ricoprire. Bravo Emilio!<br />
e non ci crederete ma… si commuove!<br />
E poi, dulcis in fundo,<br />
l’arrivo della fiamma olimpica<br />
in Regione, portata in ogni<br />
singola città del Friuli Venezia<br />
Giulia. Che emozione!<br />
Ah, se i suoi genitori avessero<br />
avuto la fortuna di vedere<br />
ciò che il piccolo ‘Milio in quei<br />
giorni aveva creato, organizza-<br />
era la mia<br />
casa… Possano<br />
coloro che ancora<br />
vivono lì godere la<br />
sua bellezza e la sua<br />
intrinseca realtà<br />
to, parlato, detto! Eh, sì, quel<br />
semplice bambino tutto pepe e<br />
sale, sempre pieno di vita, sempre<br />
pronto ad andare a lavorare<br />
la terra con il suo papà e il suo<br />
aseno, quel bimbo che, diventato<br />
adulto, ha dovuto lasciare la<br />
sua famiglia, la sua casa, la sua<br />
Terra, il suo paese, i suoi amici,<br />
insomma tutto per trasferirsi<br />
a Trieste a causa dei problemi<br />
politici che tutti noi sappiamo.<br />
Quel tenace ragazzo però<br />
ha sempre creduto in ciò che<br />
la vita gli ha offerto! Sempre<br />
di carattere positivo, sempre<br />
onesto e fiducioso verso il<br />
prossimo, sempre aperto con<br />
tutti. Arrivato a Trieste, solo,<br />
ha finito il liceo classico e poi<br />
ha iniziato l’università, che lo<br />
ha portato ad ottenere la laurea<br />
““ Istria<br />
in Economia e Commercio, ad<br />
essere subito assunto presso la<br />
Cassa di Risparmio di Trieste<br />
e a intraprendere una lunga e<br />
soddisfacente carriera.<br />
Eh sì, lui ce l’ha fatta, e<br />
tutto da solo. Può essere fiero<br />
di se stesso: il piccolo ‘Milio',<br />
seppure dottore, seppure Presidente<br />
Regionale del CONI<br />
Friuli Venezia Giulia, è sempre<br />
rimasto un puro, un semplice,<br />
sé stesso insomma ed è stato<br />
questo il suo segreto, che lo<br />
ha portato dove lo ha portato<br />
ma soprattutto a farsi amare<br />
da tutti. I suoi successi non lo<br />
hanno cambiato, anzi lo hanno<br />
spronato ad andare sempre<br />
avanti e a migliorare.<br />
Potrei scrivere pagine intere<br />
sul picio de via Manzioli, ma<br />
chi lo conosce veramente non<br />
ha bisogno di perdere tempo in<br />
questa lettura: sa esattamente<br />
com’è mio padre, dentro e fuori.<br />
Avrei voluto condividere<br />
questo suo meraviglioso periodo<br />
con Fabio, mio fratello,<br />
ma... non è andata così.<br />
Concludo, sottolineando<br />
però una cosa che non deve<br />
essere, a mio modesto avviso,<br />
sottovalutata: dietro a questo<br />
“grande uomo” si cela sempre<br />
una grande donna, sua moglie,<br />
mia madre, che non lo ha mai<br />
ostacolato in tutta la sua carriera<br />
sportiva. Brava mamma!!!<br />
Con affetto,<br />
la picia de via Cappello 7/2
32 15 Dicembre 2005<br />
ISOLA NOSTRA<br />
A GRADO…<br />
Angelo – Canta, canta che<br />
te pàsa…<br />
Bepi - … dai, dai, finimo<br />
de scarigàr ‘sti salixi<br />
Angelo – Chi gavesi mai<br />
dito, che ne tocava vignir fin<br />
Grado a scarigàr. Te ga visto,<br />
i fabrica, i rèfa banchine, i fa<br />
moli… fin pochi àni fa iera<br />
solo miseria. Diseva sempre<br />
mia nona: a Grado no crèsi<br />
nianca el radicio!<br />
Bepi – De quando quel dotòr<br />
de Firense, me par che de<br />
cognome el fasèva Barellai, el<br />
gà fato far l’istituto per i fiòi<br />
scrofolosi, Grado xe diventada<br />
famosa e po’, de quando i siori<br />
vien a tociarse in acqua de<br />
mar, le robe qua ga cominciado<br />
a cambiar; i li ciama turisti:<br />
ghe ne iera quatrosènto, nel<br />
1882… e po’ sempre de più.<br />
A TRIESTE…<br />
Bepi - Controla che le<br />
sime de prova e de popa sia<br />
ben tirade; ‘sta note dormìmo<br />
a bordo. Ormai el sol xe ‘ndà<br />
in camixa.. do minuti ancòra e<br />
xè scuro<br />
Angelo – Andemo a bever<br />
un bicer in Cavana?<br />
Bepi - Ciò mona, varda che<br />
mi gò fameia. Se te vol, va ti<br />
fin là a farte bei i òci, ma stà<br />
‘tento a quei abasiur sensa mudande!<br />
Che no i te brustoli el<br />
pavèr.<br />
Angelo – Dai, dai Bepi, no<br />
stàme dir… e ti, cosa te fa?<br />
Bepi – Farò do passi, ghe<br />
darò un’ociada a ‘sti novi ponti,<br />
che i gà messo sul canal; el<br />
verde e el rosso… e se rivo fin<br />
la cesa, vado a meterghe ‘na<br />
candela a Sant’Antonio. Un<br />
vecio debito…<br />
Angelo – Te sa che sta cesa<br />
la sta proprio ben qua? Ogni<br />
volta che vegno, la vardo e la<br />
me piasi sempre de più.<br />
Bepi – La ga disegnada el<br />
soprintendente Nobile, el fio<br />
de quel svisero che gaveva<br />
l’impresa de salixadori; mio<br />
nono lo conosceva ben. Brava<br />
gente, lavoradori.<br />
La pagina letteraria di EGADE<br />
Sapevamo che Franco Stener, direttore responsabile<br />
di “<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>”, scrivesse delle pagine interessanti<br />
ma scopriamo ora anche il suo successo teatrale<br />
in “Machinista, machinista daghe oio”, una piece con la<br />
collaborazione musicale di Andrea Stefez e l’orchestra Serenade<br />
Ensemble, di cui riportiamo alcuni brani.<br />
Un viaggio nella storia di queste terre a cavallo tra Ottocento<br />
e primi Novecento, attraverso aneddoti, riferimenti<br />
di cronaca, musiche, detti popolari, tutto narrato in rigoroso<br />
dialetto muggesano da due marinai, Bepi e Angelo,<br />
imbarcati su una “brasera”, le barche che trasportavano<br />
il masegno (i “salixi”) nei porti dell’Alto Adriatico. Partiti<br />
da Grado, si sono fermati prima nel porto di Trieste, nel<br />
canale del Ponterosso, hanno toccato <strong>Isola</strong> e varie località<br />
rivierasche dell’Istria per poi giungere a Fiume e scendere<br />
lungo la costa dalmata fino a Spalato.<br />
La rappresentazione è andata in scena lo scorso luglio<br />
in piazza Marconi nella manifestazione “Muggia sotto<br />
le stelle”, al teatro Verdi della stessa cittadina e a <strong>Isola</strong>,<br />
ottenendo sempre un ottimo successo e recensioni su vari<br />
giornali.<br />
Da sottolineare in quest’opera la ricerca glottologica<br />
del dialetto maggesano da parte di Stener, la scelta e i canti<br />
dei pescatori del periodo austro-ungarico nonché l’armonizzazione<br />
del tutto con le voci di Marco Stener e Sergio<br />
Maggio.<br />
Un elogio particolare all’autore per l’autentico riferimento<br />
storico e i detti antichi su Pirano (pien de pan), <strong>Isola</strong><br />
(laboriosa), Capodistria (pedociosa) e Muggia (bela come<br />
una rosa).<br />
EGADE<br />
….<br />
Bepi – Bruto porco, disgrasià,<br />
dilinquente…<br />
Angelo – Tignìlo, tignìlo,<br />
corè, òmini corè, tignimolo…<br />
Bepi – Disgrasià, che te se<br />
podesi fondàr, farabuto…<br />
Angelo – Tignimolo, tignimolo<br />
strento<br />
Bepi – Molème, che lo<br />
còpo, moleme che lo pàso…<br />
quel ludro…<br />
Angelo – Stà bòn Bepi, stà<br />
calmo, che te gà fameia, pensa<br />
ai fioi, sta calmo, nol gà fato<br />
aposta… sta bon, dài, dài, tiente<br />
calmo, pensa ai fioi… Nàne<br />
scòndi el stileto soto i paioi,<br />
che rivarà de sicuro el comisario.<br />
Ecolo!<br />
Commissario – Cosa essere<br />
successo, tanto scandàl al porto,<br />
che noi sentire fino a fos?<br />
Angelo – Tuto a posto comisario<br />
Kramer, tùto a posto.<br />
Stàvimo fasendo manovra<br />
rènte el molo de le piere e ‘na<br />
brasera de piranesi ne gà taià<br />
la strada. Alòra Bepi se ga impisà<br />
e xe vignù fora ‘na picola<br />
barùfa. Ma ‘deso xe tuto pasà,<br />
xe tuto a posto; la vedi che anca<br />
Bepi, qua, el se ga calmà.<br />
Commissario – Voi di Muja<br />
avere sangue caldo, vi accendere<br />
subito come fulminanti.<br />
Che non succedere più…<br />
Angelo – Nàne pàghighe<br />
un otàvo al piranese e daghe do<br />
fliche per la camisa sbregada.<br />
Se no ghe fusi sta quel colpo<br />
de onda, che gà slargà la prova…<br />
e lo pasava fòra per fòra.<br />
La Madona de Muja Vecia ne<br />
gà vardà anca ‘sta volta.<br />
A ISOLA ….<br />
Bepi – A <strong>Isola</strong> ghe serviva<br />
proprio ‘sto molo moderno.<br />
Cusì no ‘cori più che i porti<br />
le bestie de nòte per strada da<br />
Trieste, per dopo mètarle in<br />
scatola. I le scariga drite qua.<br />
Angelo – Con tute ste fabriche<br />
nòve, <strong>Isola</strong> se ga proprio tirà<br />
su. Squasi, squasi vignìsi a star<br />
qua. Visto che pasemo la dimeniga<br />
a <strong>Isola</strong>, me gò portà drio do<br />
stràse de festa; gavesi voia de<br />
‘ndar a far do salti. Te ga visto<br />
che bele mule che gira.<br />
Bepi – Te sa che go famèia.<br />
Va ti. Mi ‘ndarò a beverme un<br />
bicer e a saludar el compare de<br />
mio pàre, se el xe ‘ncora vivo.<br />
Ah… ciò ti mòna. Sta ‘tento,<br />
che oltra ai do salti no ti meti<br />
su fameia…<br />
Angelo – Starò ‘tento, starò<br />
‘tento…<br />
Bepi – Si, tuti stà ‘tenti, ma<br />
el mondo continua… per fortuna!<br />
….<br />
Bepi – La barca xe coverta<br />
de bruma, stà ‘tento che se<br />
sbrisa. Soto coverta se ga dormì<br />
proprio ben. I isolani xe sà<br />
tuti fora, a pescar sardele per<br />
le fabriche. A proposito, te sa<br />
la storia del francese che ga<br />
verto, qua a <strong>Isola</strong>, la fabrica de<br />
sardele soto oio a uso Nantes?<br />
Angelo – No<br />
Bepi – ‘Sto francese, un serto<br />
Emil, el gà girà un poco tuti<br />
‘sti loghi de mar; el iera anca a<br />
Muia, per sercar un buso ‘ndove<br />
far ‘sta fabrica. Fina ch’el xe<br />
rivà a <strong>Isola</strong>. Alora el sindaco xe<br />
corso là del paroco, don Xamarin,<br />
capodistrian, a contarghe<br />
che ‘sto francese volèsi verser<br />
‘na fabrica… Don Xamarin,<br />
che come paroco ghe spetàva<br />
un posto in Consiglio, el ghe<br />
ga dito: Dighe al francese ch’el<br />
vegni in Comun e ch’el ne disi<br />
cos’ ch’el vol far e che el ne<br />
mostri i disegni ch’el gà con lù.<br />
E ‘deso <strong>Isola</strong> ga ‘ste fabriche,<br />
che viagia noma che ben.<br />
Angelo – E gnanca a dir, el<br />
paroco gavarà fato de sì co la<br />
testa…<br />
Bepi – Me sa proprio che<br />
sarà ‘ndà cusì…<br />
Franco Stener
15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />
33<br />
Mi me ricordo, caro<br />
Marino, che gnanca<br />
voi de Strugnan no<br />
schersavi riguardo ala trapa:<br />
se sa, là de noi iera quasi un<br />
rito, quasi duti la fasseva e<br />
duti diseva de ‘ver la meio.<br />
Me ricordo che co’ iera la<br />
stagion e te passavi rente le<br />
case, te sentivi un forte odor<br />
de trapa, che te ciapava la bala<br />
solo nasando. Me ricordo ‘sti<br />
omi indafarai intorno al’alambico,<br />
col bicer in man, per<br />
provar ogni tanto come che la<br />
vigniva fora e che no’ la abi<br />
difeti… e se la coreva tropo,<br />
bisognava butar sora l’alambico<br />
un poco de acqua freda per<br />
regolar la corsa: insoma iera<br />
un saco de accorgimenti che<br />
bisognava far. Qualchedun, co<br />
a tendeva l’alambico, meteva<br />
soto la senera anche qualche<br />
patata che la se rosti, per poderla<br />
magnar con do grani de<br />
sal e un bicer de vin. Ala sera,<br />
quasi sempre ‘sti omi i iera bei<br />
rossi in viso, mesi inciucai, sia<br />
dal odor sia per averla sà provada<br />
tante volte…<br />
In quei ani, gnente ‘ndava<br />
Trapa e rimedi dei nostri nonni<br />
Una ciacolada via e-mail con l’amico Marino Zancolich de Strugnan, residente in Australia<br />
perso e cussì i resti dela vinassa<br />
i ‘ndava a finir in campagna,<br />
missiai cole aleghe<br />
per far ludame: insoma iera<br />
riciclaggio completo, da noi a<br />
quei tempi, come che go dito<br />
no’ se butava via gnente.<br />
Mia nona Maria la tegniva<br />
la trapa più forte, la prima<br />
che vigniva fora de l’alambico,<br />
per farse i masagi: me par<br />
de veder ancora la botilia…<br />
e dentro la ghe meteva un giglio<br />
de sant’Antonio, quei bei<br />
fiori bianchi che creseva là de<br />
noi. Siccome che la iera ‘sai<br />
devota al santo, quel doveva<br />
far la diferensa. Insoma, se<br />
te gavevi dolori, un masagio<br />
co’ sta trapa… e per forsa te<br />
dovevi star ben: nissun osava<br />
contradir sant’Antonio. Quela<br />
iera la botilia dei miracoli:<br />
con gran sodisfazion de me<br />
nona, pasava duto.<br />
Ma no’ mancava mai<br />
gnanca la botilia cola “ruda”,<br />
quela iera per el mal de pansa<br />
e per el stomigo pien: in<br />
poche parole, un bon digestivo.<br />
No’ ne resta che dir che la<br />
trapa curava un poco duto…<br />
el nostro dotor in paese iera<br />
quasi disocupà!<br />
Quela volta in Istria duti<br />
iera esperti in medicina: se<br />
ingrumava el santonego in<br />
saline a Strugnan, la trapa<br />
cola ruda, la trapa col giglio<br />
del Santo, el brulè de<br />
vin bianco per i rafredori, la<br />
gramigna per netarse i reni,<br />
per no’ parlar de l’assensio o<br />
dela colana de aio ‘torno al<br />
colo contro i vermi.<br />
La camomila in casa no<br />
mancava mai e la salvia iera<br />
anca un rimedio per la tosse,<br />
e diria anca le foie de sena per<br />
‘ndar savè dove… In poche<br />
parole, duti iera esperti de medicina<br />
pratica, costava poco e<br />
le cure le funzionava… almeno<br />
cussì credevimo.<br />
E co’ lampava e tonava<br />
no’ mancava gnanche la botilia<br />
de acqua santa per benedir<br />
la casa… e drio el specio<br />
o sul quadro del Santo o el<br />
crocefisso sora el leto iera<br />
sempre anca el simeto de ulivo<br />
benedì in cesa la domenica<br />
del Palme.<br />
Da noi a <strong>Isola</strong>, me ricordo<br />
che iera un malagnaso de veceto<br />
che a meteva pan vecio<br />
in smoio con un poco de trapa,<br />
lo lassava là duta la note<br />
che a se imbombissi per ben<br />
e dopo lo meteva in un cadìn<br />
drio la casa, vissin la caponera,<br />
la dove che i penegarioi<br />
‘ndava a magnar. Naturalmente<br />
‘sti poveri useleti i<br />
se imbriagava e no’ i podeva<br />
più svolar, lu se li ingrumava,<br />
li spelava e la moglie ghe<br />
fasseva un bel sugheto de polenta<br />
e usèi.<br />
Vedè fioi a quante robe<br />
che serviva la trapa… ostrega<br />
de istriani… che ingegnosi<br />
che se iera a quei tempi…<br />
Un saludo da London<br />
(Canada)<br />
Mario Lorenzutti, grilo<br />
<strong>Isola</strong>, 30 dicembre 1940. La foto, inviata dagli Stati Uniti dal nipote Nino Delise, riprende sul sagrato del Duomo i familiari e amici presenti<br />
al matrimonio degli zii CARMELA e SILVIO CONTESINI.<br />
Da sinistra: ?? Delise - Antonio Delise (crisma, papà della sposa) - Anna Degrassi - …??... - Gioconda Bologna - Maria Degrassi (fregoleta)<br />
- Rina (Caterina) Degrassi (unica superstite nel gruppo degli adulti, vedova di Remigio Delise) - Gisella Contesini (marini) - Remigio Delise<br />
(crisma) - la sposa Carmela Delise (crisma) - Maria Delise (crisma) - lo sposo Silvio Contesini - Mario Deste - …??... (dalla foto risulta<br />
irriconoscibile) - …??... - …??... - Ucci Delise - Nicolò Derossi (bàlego) - Antonio Contesini (marini) - ing. Ivo Contesini (marini).<br />
I bambini piccoli, tutti viventi, sono da sinistra: Nino Delise - Liberio Derossi, diacono permanente nella diocesi di Trieste - …??... - Edina<br />
Deste - Luisa Degrassi - Corinno Degrassi. Con loro Giovanni Delise, medaglia d’oro nel canottaggio alle Olimpiadi di Amsterdam del<br />
1928. Unico assente nella foto di famiglia Giovanni Derossi (bàlego).<br />
Spero che qualche volonteroso possa fare un po’ di storia di questi nobili isolani che hanno sempre avuto <strong>Isola</strong> nel loro cuore.<br />
Nino Delise
34 15 Dicembre 2005<br />
ISOLA NOSTRA<br />
In ricordo di Augusta D'Agostini<br />
Alla fine degli anni ‘30 e<br />
inizi anni ‘40, quando con<br />
mia madre e con mio fratello<br />
Giulio andavo a <strong>Isola</strong> per trascorrere<br />
le attese vacanze estive<br />
a casa dei nonni, ero stato<br />
istruito a rispondere, quando da<br />
solo giravo per la mia indimenticabile<br />
cittadina, alla frequente<br />
richiesta di molte donne che mi<br />
fermavano per strada: “Picio, de<br />
chi te xe fio?” con la frase “Son<br />
el fio de Pina D’Agostini!”. Dal<br />
che si deduce che il mio diritto<br />
di appartenere all’isolanità<br />
mi deriva dal ceppo materno,<br />
e non dalla discendenza di un<br />
triestino capitato lì come dipendente<br />
del Dazio, mio padre<br />
Bruno Matussi.<br />
Le vacanze per me e per<br />
mio fratello erano un periodo<br />
meraviglioso, soprattutto per il<br />
caldo affetto che nonni e zie ci<br />
riservavano. Ed è a quell’epoca<br />
che risalgono i miei ricordi gio-<br />
La foto de <strong>Isola</strong><br />
I disi che la memoria<br />
xe proprio ‘na bruta cosa,<br />
che forsi un giorno<br />
tanto pianzer la te farà.<br />
Ma mi ghe credo poco,<br />
perché ‘sto tenero ricordo<br />
ghe xe un sogno<br />
forte come un mio bisogno.<br />
Mi de note me la sogno,<br />
piena de sol,<br />
in meso al suo mar,<br />
in duto el suo splendor.<br />
Su al scoio son stà<br />
in più de un’ocasion,<br />
perché el iera un rifugio<br />
dei mii sogni,<br />
ma sempre de scondòn.<br />
La sento dentro<br />
come qualcossa de special,<br />
che un poco la me fa ben<br />
e un poco la me fa mal.<br />
La me lassa tanta tristessa<br />
e son un poco zò de bala<br />
ricordando la sua bellessa,<br />
che ormai la xe così lontana.<br />
Ma vardando de novo<br />
la vecia foto<br />
me fa passar de bòto<br />
la mia malinconia.<br />
Licinio Dudine (U.S.A.)<br />
vanili dei miei amati parenti. Ed<br />
è per questo motivo che oggi ho<br />
preso carta e penna per parlarvi<br />
della zia Augusta, che lo scorso<br />
14 ottobre si è spenta a Roma<br />
dopo una lunga malattia.<br />
La famiglia D’Agostini era<br />
composta dal padre Giovanni,<br />
dalla mamma Nina, dai fratelli<br />
Augusto, Umberto e Albino e<br />
dalle sorelle Pina e Augusta,<br />
purtroppo tutti deceduti. La<br />
più piccola, nata dopo un cospicuo<br />
intervallo, è Anita, tuttora<br />
vivente a Trieste.<br />
Attingendo ai miei ricordi,<br />
che l’inesorabile trascorrere<br />
del tempo opaca, ma vivifica<br />
e magicamente pone a fuoco i<br />
più lontani, rivedo la zia Augusta<br />
come una bellissima giovane<br />
donna che suscitava la mia<br />
ammirazione come atleta nelle<br />
file della Pullino e durante la<br />
guerra come operaia presso la<br />
stabilimento Arrigoni.<br />
Gli anni passavano e dopo<br />
le nozze con il caro zio Vito<br />
Ercolani, l’arrivo della cuginetta<br />
Elvia, ideale amica di<br />
giochi, rese le nostre vacanze<br />
estive ancora più belle.<br />
La guerra e le successive<br />
tristi conseguenze sovvertirono<br />
tutto questo. Il tempo<br />
passò, Elvia sposò un valente<br />
funzionario dell’Istituto per il<br />
Commercio Estero (ICE) e con<br />
La famiglia D’Agostini a <strong>Isola</strong> nel 1916. Da sinistra Augusta, la<br />
mamma Nina, Albino, il papà Giovanni ed Umberto. In piedi Pina<br />
e Augusto.<br />
lui ed i loro tre figli fu all’estero<br />
in prestigiose sedi, dagli<br />
U.S.A. all’Arabia Saudita, dalla<br />
Scandinavia a Vienna.<br />
Mio nonno, da saggio contadino,<br />
mi aveva insegnato:<br />
“Gli alberi giudicali non dalla<br />
maestà delle fronde ma dai<br />
Il nostro grazie a Pierina Bologna<br />
Lo scorso luglio è venuta a<br />
mancare improvvisamente<br />
la nostra cara Pierina Bologna,<br />
stimatissima collaboratrice<br />
delle gite da noi organizzate<br />
ogni anno, prima quella della<br />
Colomba e poi quella più importante<br />
per la nostra associazione<br />
nell’occasione della festività<br />
del patrono San Mauro,<br />
tanto cara a noi isolani.<br />
L’interessamento di Pierina<br />
verso la nostra organizzazione<br />
è stato sempre attivissimo, per<br />
raccogliere più amici e conoscenti<br />
possibile, facendo sì che i<br />
nostri incontri siano sempre più<br />
affollati, dando modo così a chi<br />
non conosceva <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> di<br />
apprezzarne le qualità per quanto<br />
riguarda l’ospitalità, la corte-<br />
sia, la semplicità e l’allegria che<br />
ci ha sempre contraddistinti.<br />
Con Pierina abbiamo subito<br />
fraternizzato, e Lei diceva<br />
spesso che con noi si trovava<br />
a suo agio, si sentiva bene, ne<br />
traeva benessere. Aveva un<br />
modo tutto suo di coinvolgere<br />
le persone con la sua schiettezza,<br />
con la sua semplicità e<br />
con la sua innata simpatia che<br />
trasmetteva a chiunque le si<br />
avvicinasse, coinvolgendole<br />
con la sua spontanea e genuina<br />
allegria. E anche con il suo accattivante<br />
sorriso.<br />
Per queste sue qualità era<br />
seguita e ammirata dai suoi<br />
amici, che piangono assieme a<br />
noi la sua repentina scomparsa.<br />
U.P.<br />
frutti”. Elvia dopo aver perduto<br />
il padre e il marito volle con<br />
sé nella sua casa di Roma la<br />
zia Augusta, che purtroppo nel<br />
1997 venne colpita da una grave<br />
affezione neurologica che<br />
l’aveva privata dell’uso delle<br />
gambe, ma cosa ancor più grave<br />
del dono della parola, mentre<br />
vivide ed indenni erano rimaste<br />
le capacità psichiche.<br />
La dedizione con cui Elvia<br />
si è prodigata in tutti questi<br />
anni ed in particolare negli ultimi<br />
otto mesi verso mia madre<br />
è qualcosa di ammirevole<br />
e forse unico.<br />
In questi tempi in cui molto<br />
si discute di eutanasia, più<br />
a fini egoistici che morali, la<br />
vita di Augusta, essere umano<br />
perfettamente cosciente pur nel<br />
baratro dei suoi dolori fisici, è<br />
stato allietato e gratificato dalla<br />
presenza affettuosa dei nipoti,<br />
dal meraviglioso regalo di una<br />
pronipote, ma soprattutto dalla<br />
abnegazione derivata dall’amore<br />
della propria figlia Elvia, alla<br />
quale da parte della sorella Anita<br />
e di tutti noi va un affettuoso<br />
e riconoscente GRAZIE!<br />
Fabio Matussi
15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />
35<br />
QUELLI CHE CI HANNO LASCIATO<br />
Dopo lunghe sofferenze,<br />
il 14 gennaio 2005, si è spenta<br />
a Udine all'età di 101 anni<br />
Antonietta<br />
Benvenuti<br />
ved. Menis<br />
n. 19.12.1904<br />
Le figlie Lucia e Luisa con le<br />
rispettive famiglie la ricordano<br />
con tanto affetto.<br />
Nella triste circostanza un<br />
ricordo al caro papà<br />
Adalgerio<br />
Menis<br />
n. 4.10.1903<br />
m. 17.12.1993<br />
a Casarsa<br />
L'affetto e il rimpianto dei loro<br />
cari rimangono immutati nel<br />
tempo.<br />
Il 30 luglio 2005, a Modena,<br />
è mancato all'affetto dei suoi cari<br />
Pietro<br />
Carboni<br />
di anni 80<br />
Ne danno il doloroso annuncio<br />
la moglie Antonia, i figli Luisa,<br />
Roberto, Donatella e Giuseppe,<br />
i generi, le nuore, i nipoti, la<br />
sorella Maria, il cognato Pietro<br />
e i parenti tutti.<br />
Il 18 luglio 2005 a Loreto (Ancona)<br />
ci ha lasciato il nostro caro<br />
Adalgerio<br />
Mario<br />
Degrassi<br />
n. 24.12.1911<br />
Annunciandone la scomparsa,<br />
Lo ricordano con tanto affetto<br />
e rimpianto la figlia Flori e la<br />
nipote Nicoletta con il marito<br />
e i parenti tutti.<br />
Il 25 luglio 2005 ci ha lasciato<br />
la nostra cara<br />
Pierina<br />
Bologna<br />
ved. Chicco<br />
n. 8.4.1923<br />
La ricordano con tanto amore<br />
Gianni, i figli Gianna, Dario e<br />
Valdi, le nuore Gianna e Teresa<br />
e le nipoti Barbara e Jessica.<br />
Il 3 luglio a Brescia è mancata<br />
Carmela<br />
Vascotto<br />
ved. Contini<br />
n. 16.7.1912<br />
Ricordandola sempre con tanto<br />
affetto e rimpianto, ne danno il<br />
triste annuncio le figlie Patrizia<br />
e Graziella con Basilio ed il<br />
nipote Andrea.<br />
Un sentito ringraziamento ai<br />
cugini Vascotto di Trieste e di<br />
Losanna.<br />
Il 19 settembre 2005<br />
si è spento a Reggio Emilia<br />
Eugenio<br />
Lanzi<br />
n. 18.7.1914<br />
ricongiungendosi alla moglie<br />
Rina<br />
Pesaro<br />
Lanzi<br />
n. 20.11.1920<br />
m. 13.3.1997<br />
Vivranno sempre nel cuore dei<br />
figli Annamaria e Mauro con<br />
le loro famiglie, della sorella<br />
e cognata Irma, del cognato<br />
Romildo e di tutti i parenti<br />
di Trieste, Reggio Emilia e<br />
dell'Australia.<br />
In Australia, il 26 agosto 2005<br />
ci ha lasciato<br />
Vittoria<br />
Marin<br />
in Fucini<br />
(pisinina)<br />
n. 14.3.1927<br />
Con tanto affetto è ricordata<br />
dalla sorella Giannina e dal<br />
cognato Cesare, da Nerina,<br />
Tullio e Nelita e da tutti i nipoti<br />
e parenti in Australia e in<br />
America.<br />
Dovunque un'anima stupenda è<br />
stata... ci sono tracce<br />
di bellissime memorie...<br />
Stelio<br />
Braico<br />
di anni 65<br />
ci ha lasciato l'11 maggio 2005<br />
ad Adelaide, in Australia. Figlio<br />
adorato di Guerrino ed<br />
Anna, amato padre di Tanya<br />
e Sandi, affettuoso nonno di<br />
Aaron, Olivia e Chanel, che<br />
lo ricordano affettuosamente<br />
assieme ai parenti tutti.<br />
Uniti al dolore della famiglia,<br />
Nerina, Tullio e Nelita.<br />
Raggiungendo in cielo la mamma,<br />
il 9 novembre ci ha lasciato<br />
il nostro caro papà<br />
Giovanni<br />
Perentin<br />
(baghè)<br />
n. 28.7.1914<br />
m. 9.11.2005<br />
Olivia<br />
Carboni<br />
(minervi)<br />
n. 23.12.1919<br />
m. 4.11.2003<br />
Nella triste circostanza Vi<br />
ricordano le figlie Marisa e<br />
Sandra, il genero Claudio, la<br />
nipote Clio, i nipoti Massimo<br />
con Grazia, Corrado con Micaela,<br />
Christian, le pronipoti e<br />
la sorella Bruna. Un grazie di<br />
cuore ad Angela<br />
Il 2 settembre ci ha lasciato<br />
Maria<br />
Codarin<br />
ved. Ragaù<br />
n. 8.3.1917<br />
Annunciandone la scomparsa,<br />
la ricordano sempre la figlia<br />
Anita con Edio.<br />
A tanti anni dalla loro scomparsa,<br />
un pensiero affettuoso<br />
anche al papà<br />
Renato<br />
Ragaù<br />
n. 3.10.1908<br />
m. 1.4.1989<br />
e alla sorella<br />
Renata<br />
Ragaù<br />
n. 18.12.1941<br />
m. 27.3.1972<br />
All'età di 97 anni ci ha lasciato<br />
la nostra cara<br />
Giuseppina<br />
Chicco<br />
n. Colomban<br />
n. 26.9.1908<br />
m. 1.11.2005<br />
Annunciandone la scomparsa,<br />
la ricordano con tanto affetto e<br />
rimpianto i figli Silva con Pino<br />
e Marino con Pia insieme a<br />
tutti i nipoti e pronipoti.<br />
Nella triste circostanza anche<br />
un caro ricordo al papà e<br />
nonno<br />
Carlo<br />
Chicco<br />
n. 4.12.1909<br />
m. 20.1.1991
36 15 Dicembre 2005<br />
ISOLA NOSTRA<br />
Il 15 agosto 2005 a Dromana<br />
(Melbourne) all'età di 93 anni<br />
è mancata<br />
Gemma<br />
Zaro<br />
(sdregna)<br />
Ne annunciano la scomparsa<br />
la sorella Nives, il cognato Albino<br />
Degrassi e i nipoti Bruna,<br />
Alma e Bruno con le rispettive<br />
famiglie, che la ricorderanno<br />
sempre con tanto affetto.<br />
Il 14 ottobre 2005, dopo lunghe<br />
sofferenze, si è spenta a Roma<br />
Augusta<br />
D'Agostini<br />
ved. Ercolani<br />
n. 3.5.1908<br />
Le ceneri riposano nel cimitero<br />
di Sant'Anna a Trieste.<br />
La figlia Elvia con i figli,la<br />
sorella Anita e i parenti tutti la<br />
ricorderanno sempre.<br />
In Canada, lo scorso 20 settembre<br />
ci ha lasciato la nostra cara<br />
Adelia<br />
Degrassi<br />
ved. Vascotto<br />
n. 10.7.1926<br />
Nella triste circostanza la ricordano<br />
con tanto affetto le figlie<br />
Flavia, Anita, Silva e Susy, il<br />
figlio Marino, le sorelle Livia<br />
e Anita, i generi, la nuora e i<br />
nipoti.<br />
Bruno<br />
Chelleri<br />
n. 15.3.1938<br />
m. 19.12.1998<br />
È sempre ricordato con tanto<br />
affetto dalla moglie Giuliana,<br />
dalla sorella Mariucci e dai<br />
fratelli Duilio e Claudio unitamente<br />
ai familiari e parenti<br />
tutti.<br />
Il 6 novembre 2005 ci ha lasciato<br />
la nostra cara<br />
Maria<br />
Degrassi<br />
in Lanza<br />
n. 21.9.1926<br />
Lo annunciano con immenso<br />
dolore il marito Bruno, i figli<br />
Caterina, Gianfranco e Roberto,<br />
le nuore Marina e Marisa e i<br />
nipoti Cristian, Alessandro e<br />
Francesco.<br />
In questa triste occasione, ricordiamo<br />
con immutato affetto<br />
e rimpianto i genitori della<br />
nostra cara Maria<br />
Ermanno e Pierina<br />
il fratello<br />
Elvio<br />
e la nipote<br />
Luisa<br />
Il 19 ottobre 2005 a Padova<br />
è mancato<br />
Luigi<br />
Costanzo<br />
n. 21.5.1909<br />
Lo ricordano con affetto nipoti<br />
e amici<br />
don Mario<br />
Cociancich<br />
n. 4.2.1911<br />
m. 26.2.1993<br />
Lo ricordano con rimpianto<br />
le nipoti Bruna e Nerina con<br />
i familiari.<br />
Suor<br />
Emerice<br />
Delise<br />
n. 27.1.1910<br />
m. 9.1.2000<br />
È ricordata con immutato affetto<br />
dalla sorella Maria Delise<br />
ved. Troian e dai nipoti Nevio,<br />
Graziella e Lucia.<br />
L'Associazione <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> Li<br />
ricorda con riconoscenza e si<br />
unisce nel ricordo ai parenti.<br />
Pietro<br />
Prelaz<br />
n. 18.9.1900<br />
m. 15.1.1990<br />
È sempre ricordato con affetto<br />
dal figlio, dai fratelli e dai familiari<br />
tutti.<br />
Luigi<br />
Degrassi<br />
n. 21.6.1903<br />
m. 8.11.1979<br />
Anna<br />
Bibalo<br />
ved. Prelaz<br />
n. 4.1.1908<br />
m. 24.8.1991<br />
Sono ricordati sempre con affetto<br />
dai figli Pietro e Alfieri<br />
con i familiari.<br />
Silvio<br />
Prelaz<br />
n. 24.2.1928<br />
m. 14.3.1994<br />
in Australia<br />
È sempre ricordato con affetto<br />
dai fratelli Pietro e Alfieri insieme<br />
ai familiari.<br />
Claudia<br />
Prelaz<br />
n. 21.12.1954<br />
m. 17.12.1994<br />
La ricorda sempre con tanto<br />
affetto Maurizio insieme agli<br />
zii Pietro e Alfieri e ai familiari<br />
tutti.<br />
Giorgio<br />
Prelaz<br />
n. 27.8.1929<br />
m. 4.3.2003<br />
A tanti anni dalla sua scomparsa<br />
lo ricorda sempre con affetto<br />
ls figlia Annamaria con Bruno e<br />
le amate nipoti Nelita e Lucilla<br />
con tutti i familiari.<br />
Mira<br />
Fragiacomo<br />
ved. Domio<br />
n. 1.12.1925<br />
m. 15.12.2004<br />
Ad un anno dalla scomparsa la<br />
ricordano sempre con affetto<br />
e rimpianto il fratello Alfieri,<br />
la sorella Elvia con il marito<br />
Glauco, i nipoti Fulvia e Alessandro<br />
con Marena insieme ai<br />
parenti tutti.<br />
Giorgio<br />
Fragiacomo<br />
n. 13.10.1898<br />
m. 25.11.1982<br />
Vittoria<br />
Fragiacomo<br />
Dagostini<br />
n. 19.7.1902<br />
m. 26.12.1976<br />
Sono sempre ricordati con tanto<br />
affetto dai figli Alfieri, Elvia<br />
con Glauco, dai nipoti Fulvia e<br />
Alessandro con Marena unitamente<br />
ai familiari tutti.<br />
Olivo<br />
Ragaù<br />
n. 12.4.1919<br />
m. 29.10.2004<br />
Nel primo anniversario della<br />
scomparsa lo ricordano caramente<br />
i figli Sergio e Loretta<br />
insieme a Lidia, Fiorella e<br />
Stefania.<br />
Romildo<br />
Delise<br />
n. 3.7.1914<br />
m. 30.11.2004<br />
Nel primo anniversario della<br />
scomparsa è sempre ricordato<br />
con tanto affetto dalla moglie<br />
Nerina e dalle figlie Flavia e<br />
Marina insieme ai generi, nipoti<br />
e pronipoti.
15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />
37<br />
Walter<br />
Felluga<br />
n. 3.12.1938<br />
m. 25.4.2002<br />
Maria<br />
Grazia<br />
Carboni<br />
in Felluga<br />
n. 19.12.1942<br />
m. 8.2.1988<br />
Un affettuoso ricordo dal fratello<br />
e cognato Franco Carboni<br />
insieme ai familiari.<br />
Mario<br />
Carboni<br />
(rate)<br />
n. 25.8.1906<br />
m. 13.1.1973<br />
Cesira<br />
Vascotto<br />
in Carboni<br />
n. 14.4.1904<br />
m. 25.1.1987<br />
Sono ricordati caramente dal<br />
figlio Franco con i familiari.<br />
Antonia<br />
Degrassi<br />
n. Colomban<br />
n. 26.9.1903<br />
m. 9.10.1990<br />
Virgilio<br />
Degrassi<br />
n. 7.2.1901<br />
m. 2.8.1970<br />
Li ricordano sempre con affetto<br />
e rimpianto i figli Luciana,<br />
Mariagrazia, Fulvia ed Elvio<br />
unitamente ai generi, nipoti e<br />
pronipoti.<br />
Virgilio Russignan<br />
m. 15.5.1978<br />
Virginia Russignan n. Benvenuti<br />
m. 25.12.1946<br />
Sono ricordati sempre dalle<br />
figlie Silvia e Gigliola con le<br />
loro famiglie.<br />
Dino<br />
Dudine<br />
n. 16.4.1930<br />
m. 14.10.1995<br />
A dieci anni dalla Tua scomparsa<br />
sei sempre vicino a noi.<br />
Ti ricordiamo con tanto amore<br />
e affetto. La moglie Vanda, i<br />
figli Daniel e Sandra, la nuora,<br />
i nipoti, le sorelle, i cognati e i<br />
parenti tutti.<br />
Elio<br />
Degrassi<br />
n. 27.6.1923<br />
m. 14.11.2000<br />
È sempre ricordato con affetto<br />
dalla moglie Adelma, dai figli<br />
Lucio con Elisabetta e Paolo<br />
con Patrizia, dai nipoti, dalla<br />
sorella Sonia, dai cognati e dai<br />
parenti tutti.<br />
Giovanni<br />
Degrassi<br />
n. 30.10.1898<br />
m. 19.10.1965<br />
Santa<br />
Valente<br />
ved. Degrassi<br />
n. 4.3.1904<br />
m. 10.12.1991<br />
Sono caramente ricordati dalla<br />
figlia Sonia, genero Luciano,<br />
nuora Adelma e dai nipoti e<br />
familiari tutti.<br />
Flavio<br />
Ugo<br />
n. 13.12.1941<br />
m. 30.11.2004<br />
Ad un anno dalla sua scomparsa<br />
lo ricordano con rimpianto<br />
la moglie Nella insieme<br />
ai figli Chiara e Andrea e ai<br />
parenti tutti.<br />
Irma<br />
Gregorich<br />
in Millovich<br />
n. 15.7.1922<br />
m. 7.10.1998<br />
Marcello<br />
(bomba)<br />
Millovich<br />
n.17.3.1911<br />
m. 27.2.2001<br />
Mario<br />
Gregorich<br />
n. 20.8.1919<br />
m. 30.1.2001<br />
Con tanto affetto e rimpianto<br />
li ricordano sempre il figlio e<br />
nipote Fabio con Marisa, David<br />
e parenti tutti.<br />
Emilio<br />
Costanzo<br />
(pacagnoso)<br />
n. 28.4.1923<br />
m. 10.2.2000<br />
a Brisbane<br />
Dall'Australia lo ricordano<br />
sempre con immutato affetto<br />
e rimpianto la moglie Anna,<br />
il figlio Sergio con Kathy e i<br />
parenti tutti.<br />
Livio<br />
Carboni<br />
n. 26.6.1926<br />
m. 14.12.2004<br />
Nel primo anniversario della<br />
scomparsa lo ricorda con immutato<br />
amore ed affetto la<br />
moglie Gigliola, i cognati, i<br />
nipoti e i parenti tutti.<br />
Jole Parma<br />
m. 16.12.1996<br />
Mario Pertot<br />
m. 10.1.1965<br />
A 9 e 41 anni dalla Loro scomparsa<br />
li ricorda sempre affettuosamente<br />
la figlia Gianna.<br />
Mariano<br />
Benedetti<br />
n. 2.5.1912<br />
m. 15.3.1990<br />
Lina<br />
Costanzo<br />
Benedetti<br />
n. 12.8.1915<br />
m. 23.12.1989<br />
Leonardo<br />
Costanzo<br />
n. 15.3.1889<br />
m. 30.3.1978<br />
Domenica<br />
Musizza<br />
Costanzo<br />
n. 5.7.1891<br />
m. 2.10.1963<br />
Con infinito rimpianto sono<br />
ricordati dalla figlia e nipote<br />
Bruna insieme ai familiari.<br />
Maria<br />
Degrassi<br />
Vascotto<br />
m. 1942<br />
Mario<br />
Vascotto<br />
m. 1941<br />
A tanti anni dalla loro scomparsa<br />
li ricorda affettuosamente<br />
il figlio e fratello Giovanni<br />
Vascotto (nadal).<br />
Mario<br />
Carlin<br />
n. 20.4.1916<br />
n. 17.12.1970<br />
Lo ricordano caramente la<br />
moglie Assunta e la cognata<br />
Adalgisa Vascotto.
38 15 Dicembre 2005<br />
ISOLA NOSTRA<br />
Giovanni<br />
Goina<br />
n. 23.9.1910<br />
m. 25.12.1985<br />
Nel ventesimo anniversario<br />
della sua scomparsa lo ricordano<br />
sempre con affetto e<br />
rimpianto la moglie Antonia<br />
e le figlie Mariucci, Gianna e<br />
Iliana con i familiari tutti.<br />
Oliviero<br />
Degrassi<br />
n. 1.9.1914<br />
m. 16.3.2004<br />
negli Stati<br />
Uniti<br />
A quasi due anni dalla sua<br />
scomparsa lo ricordano con immutato<br />
affetto la moglie Maria<br />
Degrassi, i figli Arianna con<br />
John e Giuliano con Connie e<br />
i nipoti Jenny, Jody e Jimmy, il<br />
fratello Zilio e la sorella Nerina<br />
con le rispettive famiglie.<br />
Da Trieste un affettuoso ricordo<br />
dai cognati Gina e Romildo<br />
unitamente a tutti i parenti delle<br />
famiglie Degrassi e Drioli.<br />
Fedilia<br />
Cecconi<br />
in Degrassi<br />
n. 24.3.1937<br />
m. 20.12.2003<br />
negli Stati<br />
Uniti<br />
Un affettuoso ricordo alla cara<br />
Fedilia dal marito Zilio insieme<br />
ai parenti tutti.<br />
Ettore<br />
Vascotto<br />
n. 10.11.1912<br />
m. 21.7.2003<br />
Italia<br />
Sartori<br />
Vascotto<br />
n. 27.9.1911<br />
m. 26.6.1980<br />
Li ricordano sempre i figli<br />
Gianna, Romano e Maristella<br />
unitamente ai parenti tutti.<br />
Anna<br />
Maria<br />
Calini<br />
in Zaro<br />
n. 20.7.1930<br />
m. 29.12.1986<br />
Nel triste anniversario Ti ricordano<br />
il marito Giuseppe,<br />
tua figlia Gabriella e i parenti<br />
tutti.<br />
Mario<br />
Zaro<br />
n. 31.7.1899<br />
m. 10.7.1987<br />
Elvira<br />
Colomban<br />
in Zaro<br />
n. 5.3.1902<br />
m. 4.2.1992<br />
I figli Giuseppe, Marino, Bruno<br />
e Libero, le nuore e i nipoti li<br />
ricordano a tutti i parenti.<br />
Maria<br />
Zaro<br />
n. 1.10.1923<br />
m. 14.11.1939<br />
Con immutato affetto la ricorda<br />
sempre il fratello Pini insieme<br />
a tutti i parenti.<br />
Giovanni<br />
Ulcigrai<br />
n. 26.11.1891<br />
m. 7.7.1951<br />
Elisabetta<br />
Colomban<br />
ved. Ulcigrai<br />
n. 21.12.1899<br />
m. 13.12.1983<br />
Sono ricordati con tanto affetto<br />
da tutti i nipoti.<br />
Liberio<br />
Zaro<br />
n. 18.8.1938<br />
m. 13.2.2000<br />
Nel 5° anniversario della scomparsa<br />
è ricordato con tanto<br />
affetto dal figlio Paolo con Donatella,<br />
dalla nipotina Martina<br />
e dal fratello Giuseppe (Pini)<br />
con la figlia Gabriella.<br />
Antonio<br />
Vascotto<br />
n. 13.6.1890<br />
m. 30.12.1972<br />
Mario<br />
Vascotto<br />
n. 18.9.1919<br />
m. 29.1.1944<br />
Ramiro<br />
Vascotto<br />
n. 11.10.1921<br />
m. 28.8.1949<br />
Cornelia, Nino e Pino Vascotto<br />
ricordano sempre la cara mamma<br />
Carmela, il papà Antonio<br />
e i fratelli Mario, Ramiro e<br />
Bruno.<br />
Pietro<br />
Pesaro<br />
n. 7.4.1903<br />
m. 23.11.1964<br />
Anna<br />
Vegliach<br />
n. 13.5.1913<br />
m. 14.10.1996<br />
Li ricordano con tanto rimpianto<br />
e immenso amore i figli<br />
Mariucci e Nino con le rispettive<br />
famiglie.<br />
Giovanni<br />
Delise<br />
n. 12.10.1925<br />
m. 6.10.2001<br />
A quattro anni dalla scomparsa<br />
è ricordato caramente dalla<br />
sorella Gemma e dalla nipote<br />
Elena.<br />
Mario<br />
Covacich<br />
n. 15.7.1920<br />
m. 12.11.1998<br />
È sempre ricordato con affetto<br />
dalla moglie Gemma, dalla figlia<br />
Eliana e dalla sorella Ucci<br />
unitamente ai parenti tutti.<br />
Nel sesto anniversario<br />
della scomparsa<br />
Italo<br />
Dudine<br />
n. 18.10.1935<br />
m. 24.12.1999<br />
Il Tuo ricordo non ci abbandona<br />
mai. Sei sempre vicino<br />
a noi.<br />
Con immenso affetto la moglie<br />
Alma, i figli Daniela e<br />
Massimo, il genero, la nuora<br />
e i nipotini Elena, Enrico e<br />
Francesco.<br />
Fausto<br />
Menis<br />
n. 22.7.1914<br />
m. 19.12.1999<br />
Con incolmabile vuoto nel<br />
cuore, a sei anni dalla scomparsa<br />
lo ricordano sempre<br />
con amore e affetto la moglie<br />
Libera, i figli Annamaria, Ranieri<br />
e Roberto, i nipoti Morena<br />
e Sergio, il genero, la nuora e la<br />
cognata Etta insieme ai parenti<br />
tutti.
15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />
39<br />
Eliano<br />
Benvenuti<br />
n. 27.4.1930<br />
m. 11.3.1997<br />
Lo ricorda sempre con tanto<br />
affetto la moglie Rina insieme<br />
alla nipote Ilaria e ai parenti<br />
tutti.<br />
Doriano<br />
Benvenuti<br />
n. 17.2.1956<br />
m. 22.12.1998<br />
A 7 anni dalla sua scomparsa,<br />
la mamma Rina, la figlia Ilaria<br />
e i parenti tutti lo ricordano<br />
sempre con tanto affetto.<br />
Anna<br />
Colomban<br />
ved. Delise<br />
n. 11.5.1913<br />
m. 10.7.2002<br />
È ricordata caramente dai<br />
figli Rina e Livio, dalla nuora<br />
Redenta, dai nipoti e parenti<br />
tutti.<br />
Mario<br />
Lugnani<br />
n. 8.2.1904<br />
m. 17.9.1998<br />
a Melbourne<br />
Evelina<br />
Lugnani<br />
in Ulcigrai<br />
n. 16.10.1911<br />
m. 3.11.1994<br />
a Melbourne<br />
Un caro ricordo dai figli Lino<br />
e Mariucci insieme ai nipoti e<br />
familiari tutti.<br />
Lidia<br />
Marchetti<br />
ved. Zaro<br />
n. 14.5.1901<br />
m. 9.11.1992<br />
La ricordano con tanto affetto<br />
la cugina Vilma con la<br />
sua famiglia unitamente ai<br />
parenti tutti.<br />
Mario<br />
Ulcigrai<br />
(beneto)<br />
n. 28.2.1910<br />
m. 12.11.1999<br />
Norma<br />
Degrassi<br />
Ulcigrai<br />
n. 19.9.1913<br />
m. 10.12.1976<br />
Sono ricordati con tanto affetto<br />
e rimpianto dal figlio Vinicio e<br />
dai parenti tutti.<br />
Nicolina<br />
Bologna<br />
ved. Goina<br />
n. 13.4.1897<br />
m. 1.1.1980<br />
Lina<br />
Goina<br />
n. 29.1.1923<br />
m. 6.12.1944<br />
A tanti anni dalla loro scomparsa,<br />
le ricordano con affetto<br />
il figlio e fratello Nino insieme<br />
alla nuora Pina, ai nipoti e<br />
pronipoti.<br />
Giuseppe<br />
(Bepi)<br />
Dandri<br />
n. 20.11.1904<br />
m. 20.10.1999<br />
Sempre nel mio cuore con tanti<br />
ricordi felici...<br />
Tua Lidia<br />
Mery<br />
(Maria)<br />
Pahor<br />
n. 12.3.1915<br />
m. 14.4.2000<br />
Cara Mery, sei sempre presente<br />
tra noi.<br />
Le tue amiche<br />
Lidia, Lida e Dea<br />
Ruggero<br />
Degrassi<br />
n. 22.5.1901<br />
m. 28.9.1969<br />
Elvira<br />
Parma<br />
ved. Degrassi<br />
n. 16.1.1909<br />
m. 30.10.1974<br />
Sono sempre ricordati con<br />
tanto affetto dal figlio Dario,<br />
dai nipoti Franco con Daria e<br />
Paolo, Mirella con Renato e i<br />
figli Vassilij e Viktor insieme<br />
ai parenti tutti.<br />
Elena<br />
Degrassi<br />
n. Parma<br />
n. 17.2.1934<br />
m. 8.12.1994<br />
Nell'undicesimo anniversario<br />
della scomparsa la ricordano<br />
il marito Dario, i figli Franco<br />
con Daria e Paolo, Mirella con<br />
Renato e i figli Vassilij e Viktor,<br />
il fratello Olinto, le cognate ed<br />
i cognati unitamente ai parenti<br />
tutti.<br />
Claudio<br />
Bernardi<br />
n. 28.2.1945<br />
m. 7.9.2003<br />
Nel secondo anniversario della<br />
scomparsa è ricordato caramente<br />
dal fratello Dario, dalla<br />
moglie Laura, dalla figlia Tiziana<br />
con Max e dai parenti<br />
tutti.<br />
Giacinto<br />
Grattoni<br />
n. 8.2.1920<br />
m. 23.11.1993<br />
Nell'undicesimo anniversario<br />
della sua scomparsa lo ricorda<br />
sempre con tanto affetto la<br />
moglie Giovanna assieme ai<br />
parenti tutti.<br />
Mantovano<br />
Dagri<br />
n. 9.5.1904<br />
m. 2.8.1991<br />
Giuseppina<br />
Vascotto<br />
ved. Dagri<br />
n. 11.3.1909<br />
m. 6.11.1997<br />
Sono ricordati caramente dal<br />
figlio Marino e dalle nuore, nipoti,<br />
pronipoti e parenti tutti.<br />
Ovidio<br />
Pugliese<br />
n. 8.10.1907<br />
m. 19.11.1984<br />
Maria<br />
Degrassi<br />
ved. Pugliese<br />
n. 27.4.1910<br />
m. 12.2.2001<br />
Vi pensiamo sempre con tenerezza.<br />
La figlia Giovanna con il<br />
marito Giorgio.<br />
Caterina<br />
Degrassi<br />
Milloch<br />
m. 2.8.1987<br />
Giovanna e Giorgio ricordano<br />
con rimpianto la cara zia.<br />
Claudio<br />
Degrassi<br />
n. 25.7.1946<br />
m. 16.11.1997<br />
A otto anni dalla sua scomparsa<br />
lo ricordano con tanto affetto i<br />
genitori Daria e Italo, la moglie<br />
Giuliana con il figlio Alessandro,<br />
la sorella Bruna con<br />
Adriano e la nipote Enrica.
40 15 Dicembre 2005<br />
ISOLA NOSTRA<br />
Fabio<br />
Goina<br />
n. 8.1.1923<br />
m. 26.12.1991<br />
Lo ricordano sempre con rimpianto<br />
la moglie Gemma e i figli<br />
Attilio e Alessandra assieme ai<br />
loro familiari.<br />
Vittorio<br />
Moscolin<br />
n. 19.10.1897<br />
m. 3.11.1981<br />
Palmira<br />
Moscolin<br />
Zaro<br />
n. 11.12.1905<br />
m. 27.7.1975<br />
Attilio<br />
Moscolin<br />
n. 1921<br />
m. 1942<br />
in guerra<br />
Gemma e Lucia con i familiari<br />
ricordano con rimpianto i cari<br />
genitori e il fratello Attilio,<br />
disperso durante la guerra in<br />
Africa.<br />
Sebastiano<br />
Chicco<br />
(beli)<br />
n. 4.12.1901<br />
m. 4.11.1995<br />
Caterina<br />
Degrassi<br />
Chicco<br />
(Calfa)<br />
n. 22.4.1901<br />
m. 18.12.1982<br />
Li ricordano sempre con affetto<br />
il figlio Nerio, la nuora Antonietta<br />
e i figli Fulvio e Gianfranco<br />
con le rispettive famiglie e i<br />
parenti tutti.<br />
Silvio<br />
Contesini<br />
n. 1.1.1915<br />
m. 13.10.2004<br />
a Monfalcone<br />
Carmela<br />
Delise<br />
Contesini<br />
n. 14.2.1918<br />
m. 9.1.1981<br />
Sono sempre ricordati con<br />
affetto e nostalgia dalle figlie<br />
Graziella e Marina, dalle nipoti<br />
e parenti tutti.<br />
Luciano<br />
Deste<br />
n. 26.9.1930<br />
m. 23.11.1980<br />
Nel 25° anniversario della sua<br />
scomparsa lo ricorda sempre<br />
con tanto affetto la moglie<br />
Ucci.<br />
Ezzelino<br />
Deste<br />
n. 30.6.1905<br />
m. 16.5.1964<br />
Albina<br />
Deste<br />
n. 10.10.1907<br />
m. 9.9.1993<br />
La nuora Ucci li ricorda sempre<br />
con tanto affetto.<br />
Guerrino<br />
Zaro<br />
n. 11.2.1915<br />
m.<br />
in Australia<br />
Lo ricorda la cognata Mery<br />
insieme a Bruno, Guido e Ferruccio.<br />
Lionello<br />
(Nello)<br />
Vascotto<br />
n. 29.12.1919<br />
m. 29.12.1999<br />
Nel sesto anniversario della sua<br />
morte è ricordato con infinito<br />
affetto dalla moglie Marinella,<br />
dai figli Genny e Graziano e<br />
dal nipote Giuseppe con tutti<br />
i parenti.<br />
Giovanni<br />
Goina<br />
n. 6.6.1900<br />
m. 14.10.1975<br />
Maria<br />
Fonda<br />
ved. Goina<br />
n. 8.1.1908<br />
m. 30.10.1987<br />
Con affetto li ricordano le figlie<br />
Marinella e Loredana con i loro<br />
familiari e parenti tutti.<br />
Margherita<br />
Carboni<br />
n. Costanzo<br />
n. 1.8.1898<br />
m. 7.2.1970<br />
Francesco<br />
Carboni<br />
n. 25.4.1891<br />
m. 21.12.1972<br />
Giovanni<br />
Carboni<br />
n. 1.3.1923<br />
m. 23.12.1996<br />
I nipoti e cugini Carboni,<br />
Costanzo e Vascotto li ricordano<br />
con tanto rimpianto e<br />
affetto.<br />
Giuseppe<br />
Tamplenizza<br />
n. 29.11.1912<br />
m. 19.9.1988<br />
Lidia<br />
Menis<br />
n. 19.2.1917<br />
m. 10.1.1995<br />
In memoria dei miei cari genitori<br />
e degli zii<br />
Marcello<br />
Fausto<br />
Pietro<br />
Ida<br />
e del cugino<br />
Roberto<br />
Antonio<br />
Ulcigrai<br />
(figareta)<br />
n. 1914<br />
m. 1995<br />
negli Stati<br />
Uniti<br />
Dagli Stati Uniti un ricordo<br />
ai cari genitori dalla figlia<br />
Olivetta insieme ai nipoti Billy<br />
e Jenny e dei familiari tutti.<br />
Giovanni<br />
Degrassi<br />
(fritola)<br />
n. 10.6.1911<br />
m. 11.11.2000<br />
Francesca<br />
Degrassi<br />
n. Coronica<br />
n. 20.12.1914<br />
m. 23.5.1999<br />
Antonia<br />
Tremul<br />
Ulcigrai<br />
n. 1914<br />
m. 2003<br />
negli Stati<br />
Uniti<br />
Sono caramente ricordati dal<br />
figlio Flavio e famiglia.
15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />
41<br />
Giacomo<br />
Pugliese<br />
n. 17.3.1883<br />
m. 23.2.1952<br />
Maria<br />
Pugliese<br />
n. Felluga<br />
n. 25.3.1885<br />
m. 7.12.1955<br />
Con l'affetto di sempre li ricorda<br />
la figlia Nerina con la<br />
sua famiglia.<br />
Primano<br />
Pugliese<br />
n. 3.10.1916<br />
m. 14.4.1982<br />
Giustina<br />
Pugliese<br />
n. 2.4.1920<br />
m. 26.11.1995<br />
Con rimpianto li ricordano i figli<br />
Nevio, Loredano e Marino,<br />
le nuore, i nipoti, la cognata<br />
Nerina unitamente ai parenti<br />
tutti.<br />
Francesco<br />
Felluga<br />
n. 25.1.1914<br />
m. 9.11.1982<br />
Lo ricordano sempre con affetto<br />
la moglie Maria, i nipoti<br />
e la cugina Nerina.<br />
Anna<br />
Degrassi<br />
ved. Spadaro<br />
n. 12.5.1893<br />
m. 5.9.1980<br />
La ricordano sempre i nipoti<br />
Nerina con Tullio e Nelita.<br />
Romildo<br />
Pugliese<br />
(bonassa)<br />
n. 7.7.1914<br />
m. 20.3.2004<br />
Lo ricordano con affetto la<br />
moglie Vittoria, i figli Dorina<br />
con Pino e Eddy con Ida, i nipoti<br />
Sabrina, Manuel, Marco e<br />
Christian e la sorella Nerina.<br />
Violetta<br />
Pugliese<br />
ved. Copettari<br />
n. 9.12.1921<br />
m. 18.10.2001<br />
La ricordano con grande amore<br />
e rimpianto i figli Vladimiro<br />
con Rossella, Arduino con<br />
Teresa e Maria con Nino, la cognata<br />
Vittoria, la sorella Nerina<br />
con il marito Tullio, gli amatissimi<br />
nipoti e parenti tutti.<br />
Domenico<br />
Felluga<br />
n. 19.1.1882<br />
m. 29.3.1963<br />
Lo ricorda con affetto la cugina<br />
Nerina con i familiari.<br />
Romano<br />
Degrassi<br />
n. 23.3.1918<br />
m. 24.12.1974<br />
A tanti anni dalla sua scomparsa,<br />
lo ricordano la moglie Ida,<br />
i nipoti Lilia, Liviana e Mario<br />
e la cugina Romilda Costanzo<br />
dall'Australia.<br />
Elvino<br />
Delise<br />
n. 15.6.1913<br />
m. 10.11.1995<br />
a Roma<br />
Lo ricordano sempre con tanto<br />
affetto la moglie Antonietta, il<br />
figlio Andrea, la nipote Lucia<br />
e la nuora Chiara.<br />
Giuseppe<br />
Troian<br />
n. 19.3.1889<br />
m. 23.1.1962<br />
Anna<br />
Troian<br />
n. 29.8.1891<br />
m. 26.10.1969<br />
A tanti anni dalla loro scomparsa<br />
un ricordo affettuoso da<br />
tutti i familiari.<br />
Giuseppe<br />
Ulcigrai<br />
n. 25.2.1885<br />
m. 4.1.1973<br />
Giuseppina<br />
Podrecca<br />
in Ulcigrai<br />
n. 18.3.1901<br />
m. 25.12.1986<br />
Sono ricordati caramente dalla<br />
figlia Jolanda, nuora Edda e<br />
nipoti Dario e Franco, ricordando<br />
anche il fratello, marito,<br />
e papà.<br />
Sono ricordati caramente dal<br />
figlio Dino con la moglie Lina<br />
e la nipote Marina assieme ai<br />
familiari tutti.<br />
Irma<br />
Dudine<br />
Toti<br />
m. 23.6.1987<br />
Costante<br />
Vascotto<br />
m. 27.12.1976<br />
Maria Vascotto n. Prelaz<br />
m. 11.10.1974<br />
Il ricordo della Tua generosità<br />
e mitezza mi è sempre stato di<br />
esempio e di sostegno. Ti ricordo<br />
con amore e gratitudine,<br />
sempre.<br />
Tullia<br />
Lucia<br />
Ulcigrai<br />
in Mendella<br />
n. 10.2.1923<br />
m. 11.11.2003<br />
Giovanni<br />
Mendella<br />
n. 10.8.1915<br />
m. 24.12.1991<br />
Nel secondo anniversario della<br />
scomparsa della mamma Lucia,<br />
i figli Franca con Livio<br />
e Paola e Nino con Nilva e<br />
Roberta li ricordano sempre<br />
con affetto.<br />
Evelina<br />
Marin<br />
in Vittori<br />
n. 6.10.1910<br />
m. 2.1.1981<br />
Nicolò<br />
Vittori<br />
n. 12.3.1909<br />
m. 26.5.1988<br />
I figli Maria Cristina e<br />
Gianfranco con le loro famiglie<br />
li ricordano sempre con tanto<br />
affetto e rimpianto.<br />
Francesco<br />
Carboni<br />
n. 27.4.1901<br />
m. 26.8.1947<br />
Maria<br />
Bessich<br />
Carboni<br />
n. 11.8.1906<br />
m. 29.12.1969<br />
Sono sempre ricordati con<br />
tanto affetto dai figli Mario<br />
e Nivia con i familiari, dalla<br />
sorella Rita e dai parenti tutti.
42 15 Dicembre 2005<br />
ISOLA NOSTRA<br />
Olivo<br />
Lugnani<br />
n. 10.4.1906<br />
m. 22.6.1987<br />
in Australia<br />
Gina Carboni Lugnani<br />
Li ricordano sempre i figli Nerio<br />
con la moglie Laura e Nivia<br />
con il marito Franco insieme ai<br />
nipoti e parenti tutti.<br />
Maria<br />
(Ucci)<br />
Vascotto<br />
Bernardi<br />
n. 3.4.1935<br />
m. 25.2.1993<br />
È sempre ricordata dal marito<br />
Dario, dalla mamma Maria,<br />
dalla sorella Miranda con Bruno<br />
e i nipoti Daniela e Riccardo<br />
con le rispettive famiglie e dai<br />
nipoti e parenti tutti.<br />
Mario<br />
Chicco<br />
(beli)<br />
n. 1.6.1912<br />
m. 10.12.1997<br />
Lo ricorda la moglie Libera<br />
insieme ai figli, ai nipoti e ai<br />
parenti tutti.<br />
Giuseppe Dandri<br />
m. 25.7.1980 in Costa Rica<br />
Caterina Dandri<br />
m. 1.2.1969 in Costa Rica<br />
Dalla Costa Rica le figlie Onorina<br />
e Livia insieme ai nipoti<br />
Lucio, Marisa e Marina ricordano<br />
con affetto i cari genitori<br />
e nonni.<br />
Severo Deliberato<br />
m. 2004 in Costa Rica<br />
A quasi due anni dalla sua<br />
scomparsa un affettuoso ricordo<br />
dalla moglie Onorina<br />
Dandri.<br />
Dalla moglie Livia Dandri con<br />
i figli Giampaolo e Sandra, un<br />
caro ricordo al marito e papà<br />
Giordano Ulcigrai<br />
n. 4.8.1925 m. 24.10.1984<br />
in Costarica<br />
Odila<br />
Drioli<br />
m. 19.12.1982<br />
Li ricordiamo sempre con<br />
tanto amore e riconoscenza per<br />
l'esempio in vita che ci hanno<br />
dato.<br />
I familiari.<br />
Giovanni<br />
Parma<br />
n. 30.6.1895<br />
m. 21.12.1960<br />
Lucia<br />
Colomban<br />
in Parma<br />
n. 20.3.1887<br />
m. 24.4.1951<br />
Lucia<br />
Parma<br />
in Parma<br />
n. 6.9.1908<br />
m. 10.10.1975<br />
Anita<br />
Parma<br />
ved. Gagliardi<br />
n. 23.1.1923<br />
m. 27.4.2000<br />
a San Paolo<br />
del Brasile<br />
Albino<br />
Parma<br />
n. 8.10.1930<br />
m. 11.10.1990<br />
Luigi<br />
Drioli<br />
m. 23.12.1977<br />
Dall'Australia sono sempre<br />
ricordati con immutato affetto<br />
dalla figlia e sorella Ernesta<br />
Parma con il marito Mario<br />
Schiavon e la figlia Daniela.<br />
Renata<br />
Degrassi<br />
ved.<br />
Benvenuto<br />
n. 14.2.1926<br />
m. 19.6.2002<br />
Antonio<br />
Benvenuto<br />
(garbo)<br />
n. 24.7.1917<br />
m. 26.8.1995<br />
Li ricordano sempre con affetto<br />
i figli Liviana, Adeliano<br />
e Fulvio insieme alla nuora,<br />
generi, nipoti, pronipoti e<br />
parenti tutti.<br />
Marcello<br />
Degrassi<br />
n. 18.4.1915<br />
m. 10.1.1970<br />
È ricordato caramente dalla<br />
moglie Cecilia Goina, dai figli<br />
Lucio e Loredano, dalle nuore,<br />
nipoti e parenti tutti.<br />
Giovanni<br />
Vascotto<br />
n. 12.12.1904<br />
m. 17.12.1979<br />
Lucia<br />
Russignan<br />
Vascotto<br />
n. 10.2.1891<br />
m. 20.9.1971<br />
Sono ricordati dai nipoti Liviana,<br />
Adeliano, Fulvio, Lucio<br />
e Loredano, dalla nuora Cecilia<br />
e dai parenti tutti.<br />
Mario<br />
Furlan<br />
n. 23.5.1882<br />
m. 21.5.1981<br />
Nel 24° anniversario della<br />
scomparsa è ricordato caramente<br />
dal figlio Marino con la<br />
sua famiglia.<br />
Vittorio<br />
Valenti<br />
n. 17.9.1897<br />
m. 27.1.1984<br />
Maria<br />
Depase<br />
ved. Valenti<br />
n. 22.2.1897<br />
m. 20.3.1997<br />
Sono ricordati caramente dai<br />
figli Antonietta, Anita e Licerio<br />
insieme ai nipoti e parenti<br />
tutti.<br />
Mario<br />
Delise<br />
n. 15.1.1920<br />
m. 15.12.1986<br />
Con tanto affetto lo ricordano<br />
la moglie Anita e i figli Fulvio<br />
e Giorgio unitamente ai parenti<br />
tutti.<br />
Marco<br />
Degrassi<br />
n. 3.8.1905<br />
m. 5.1.1984<br />
Lidia<br />
Delise<br />
ved. Degrassi<br />
n. 17.12.1905<br />
m. 22.8.1995<br />
Bruno<br />
Degrassi<br />
n. 7.3.1941<br />
m. 30.6.1987<br />
Sono ricordati con tanto affetto<br />
dalla figlia e sorella Anita.<br />
Amedeo<br />
Chelleri<br />
n. 29.9.1914<br />
m. 19.12.1994<br />
Lo ricordano caramente la<br />
moglie e i parenti tutti.
15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />
43<br />
Prof. Luigina<br />
Rocco<br />
Valli<br />
n. 27.7.1930<br />
m. 4.2.1996<br />
Flora<br />
Bettoso<br />
ved. Rocco<br />
n. 29.8.1904<br />
m. 2.11.1994<br />
Arcangelo<br />
Rocco<br />
n. 7.9.1898<br />
m. 15.1.1965<br />
Sono ricordati con affetto dai<br />
parenti e amici.<br />
Mauro<br />
Pesaro<br />
n. 7.1.1901<br />
m. 22.3.1978<br />
Lucia<br />
Delise<br />
ved. Pesaro<br />
n. 12.8.1908<br />
m. 24.12.1997<br />
Con infinito affetto e rimpianto<br />
sono ricordati dai figli Maria,<br />
Grazia, Dorina, Elvio e Bruno<br />
e dagli adorati nipoti.<br />
Giuseppina<br />
Pugliese<br />
n. 18.11.1897<br />
m. 26.1.1988<br />
È ricordata con affetto dal<br />
figlio Mario con i familiari e<br />
dai nipoti.<br />
Come l’erba<br />
i nostri giorni<br />
passano:<br />
tu, Signore,<br />
sei per sempre.<br />
liturgia<br />
Francesco<br />
Vascotto<br />
n. 11.10.1910<br />
m. 6.8.1961<br />
Margherita<br />
Albonese<br />
ved. Vascotto<br />
n. 7.7.1921<br />
m. 27.10.1999<br />
Sono caramente ricordati dalla<br />
figlia Luigina, dal genero<br />
Emilio e dai nipoti e pronipoti.<br />
DALL’ESTERO<br />
Un sentito grazie a...<br />
DALL’ITALIA<br />
• Anna Musizza (Bologna) €<br />
25<br />
• La moglie Antonia (Modena)<br />
€ 50 in memoria del marito<br />
Pietro Carboni<br />
• La sorella Mariuccia (Modena)<br />
50 in memoria del fratello<br />
Pietro Carboni<br />
• Jolanda Vascotto Pasqualone<br />
(Tagliacozzo/AQ) 50 in memoria<br />
del papà Bortolo Vascotto<br />
• Flori Degrassi (Roma) 50 in<br />
ricordo dei familiari defunti<br />
• Greolandia Chicco (Udine)<br />
30 in memoria dei genitori e<br />
dei cari defunti<br />
• Ida del Ben (Varese) 50 in<br />
memoria dei cari defunti<br />
• Andrea Quecchia (Brescia)<br />
15 in memoria di Carmela Vascotto<br />
• Cristina Giorgesi (Sesto<br />
san Giov. /MI) 25 ricordando<br />
il papà Nino Giorgesi<br />
• Antonietta Delise (Roma)<br />
25 in ricordo del marito Elvino<br />
• Mario e Norma Moratto<br />
(Marano Lag.) 20<br />
• Onorina e Livia Dandri (Costa Rica) $ 110 ricordando con affetto e rimpianto tutti i familiari<br />
defunti<br />
• Lino Lugnani e Mariuccia Lugnani Rigoni con i familiari (Australia) $ 50 in memoria<br />
dei genitori Mario ed Evelina<br />
• Licinio Dudine (USA) $ 100 in occasione del 96° compleanno della mamma Lucia<br />
• Nerio e Nivia Lugnani con le famiglie (Australia) $ 50 in memoria dei genitori Olivo Lugnani<br />
e Gina Carboni<br />
• Neverina Pozzetto Cernivani (USA) $ 100 in ricordo del marito Nino e di tutti i cari defunti<br />
delle famiglie Pozzetto e Cernivani<br />
• Giovanni e Cleide Delise (USA) $ 100 in ricordo dei genitori Gioconda Bologna e Giovanni<br />
Delise (crisma)<br />
• Bianca Congedi (Australia) $ 50 in memoria del marito Bruno Chicco e di tutti i cari defunti<br />
• Augusto e Bianca Vascotto con le figlie Ilva Drioli e Flavia Del Zio (Australia) $ 100 in<br />
memoria dei cari genitori e nonni e degli zii Evelina e Mario Prelaz<br />
• Giovanna e Guerrino Braico (Australia) $ 100 con un caro ricordo del figlio Stelio<br />
• Giannina e Cesare Malusà (Australia) $ 100 ricordando caramente la sorella e cognata<br />
Vittoria Marin<br />
• Nino Vascotto (USA) $ 60 in ricordo dei cari genitori Antonio e Carmela e dei fratelli Bruno,<br />
Mario e Miro<br />
• Odilla Degrassi Cafagna (Australia) euro 30 in memoria del marito Silvio, del fratello<br />
Mario e dei cari genitori<br />
• Olivetta Ulcigrai con i familiari (USA) euro 25 in ricordo dei genitori Antonia Tremul e<br />
Antonio Ulcigrai<br />
• Zilio Degrassi (USA) $ 50 in ricordo della moglie Fedilia e di tutti i familiari defunti<br />
• Nerina Degrassi Shope (USA) $ 50 in memoria dei genitori, fratelli, cognati e della cara<br />
nipote Gianna Drioli<br />
• Maria Degrassi (USA) $ 50 in ricordo del marito Oliviero e di tutti i familiari defunti<br />
• Nives e Albino Degrassi (Australia) euro 50 in ricordo della sorella Gemma e di tutti i cari<br />
defunti<br />
• Ernesta, Mario e Daniela Schiavon (Australia) $ 100 in memoria dei familiari defunti<br />
• Sergio Costanzo (Australia) euro 50 con un caro ricordo al papà Emilio<br />
• Marino Mondo (Canada) $ 100<br />
• Livio Braccini e famiglia (USA) $ 150 in ricordo dei cari genitori Luigia e Augusto, della<br />
sorella Gianna e di tutti i familiari defunti. E che Dio guardi e protegga tutti i parenti e amici<br />
viventi<br />
• Mario Dagri (biri) (Canada) euro 25 in memoria dei cari genitori Vittoria e Antonio<br />
• Giovanni Bacci (zalo) (Canada) euro 25 in memoria dei cari genitori Giovannina e Celso<br />
• Mario Lorenzutti (grilo) (Canada) euro 25 in memoria di tutti i cari defunti della famiglia<br />
Lorenzutti<br />
• Lucio Degrassi (Canada) euro 25 in ricordo dei genitori Amelia e Pietro
44 15 Dicembre 2005<br />
ISOLA NOSTRA<br />
• Bruna Carboni Cuneo<br />
(Genova) 50 in memoria dei<br />
genitori Leonora e Bruno, della<br />
sorella Viviana e della zia<br />
Gemma<br />
• Carolina Cuneo (Genova)<br />
20 ricordando i nonni Leonora<br />
e Bruno, la zia Viviana e la<br />
prozia Gemma<br />
• Palmira Perentin (Milano)<br />
50 in memoria dei genitori Angela<br />
e Renato<br />
• Grazia Anna Degrassi Spinelli<br />
(S.Giorgio a Cremano /<br />
NA) 50 in memoria della mia<br />
carissima e indimenticabile<br />
amica Gianna Drioli<br />
• Graziella e Marina Contesini<br />
(Monfalcone) 30 ricordando<br />
i genitori Carmela e<br />
Silvio<br />
• Lucia e Luisa Menis (Udine)<br />
100 in memoria dei cari<br />
genitori Antonietta Benvenuti<br />
e Adalgerio Menis<br />
• Giuseppe e Germano Slatich<br />
(Torino) 50 in ricordo<br />
della moglie e mamma<br />
• Gabriella Zaro Citta (Gorizia)<br />
30<br />
• Luisa Vascotto Balbinot<br />
(Pieris/GO) 20 in memoria dei<br />
nonni Vascotto e Russignan<br />
• Le figlie Silvia e Gigliola<br />
(Pieris) 60 ricordando i genitori<br />
Virgilio e Virginia Russignan<br />
• Gianfranco Lanza con la<br />
moglie Marina e i nipoti Cristian<br />
e Alessandro (Staranzano/GO)<br />
100 in memoria di<br />
Maria Degrassi in Lanza<br />
DA TRIESTE<br />
• Delia Millo (Muggia) € 50<br />
ringraziando l’Associazione<br />
<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> per l’ospitalità in<br />
occasione dell’allestimento della<br />
mostra personale di pittura<br />
• ??? € 70 pervenuti tramite<br />
“Il Piccolo”<br />
• Nerio e Antonietta Chicco<br />
dollari 50 per ringraziare i cugini<br />
d’America Argeo e Livia<br />
per la calorosa ospitalità ricevuta<br />
PRO PULLINO<br />
• Gilda Bertetich (Trieste)<br />
€ 50<br />
• Ida Del Ben (Varese) € 20<br />
• Edio Tognon (Trieste)<br />
€ 50<br />
• Dino Degrassi (Trieste)<br />
€ 30 in memoria di Nino<br />
Vascotto (morèr) e di Gianna<br />
Drioli<br />
• Anita Mondo 50 in occasione<br />
della laurea della nipote<br />
Francesca Debelli<br />
• Violetta Cernivani ved.<br />
Chicco 25 in occasione della<br />
laurea del nipote Michele Ferro<br />
• Laura Degrassi Giacomin<br />
20 con l’augurio di un Buon<br />
Natale a tutti gli isolani<br />
• Laura Degrassi Giacomin<br />
40 in ricordo dei genitori Pina e<br />
Nico e di tutti i familiari defunti<br />
• Mauro Dandri insieme a<br />
Lara 60 ricordando, in occasione<br />
del loro matrimonio, i<br />
nonni Pietro e Gemma Dandri<br />
e Guido e Maria Argenti<br />
• Anita D’Agostini ved. Dandri<br />
insieme ai figli 50 in ricordo<br />
della sorella Augusta<br />
Fabio e Giulio Matussi con<br />
i familiari 100 in ricordo della<br />
zia Augusta<br />
• Elvia Ercolani ved. Bosio<br />
50 in ricordo della mamma<br />
Augusta D’Agostini<br />
• Antonia Dandri con le figlie<br />
30 in memoria del marito<br />
e papà<br />
• Antonia Dandri 20 in memoria<br />
dei defunti delle famiglie<br />
Dandri e Goina<br />
• Anita ed Edilio Delise 50<br />
in memoria del cugino Pietro<br />
Carboni<br />
• Rina, Gianna e Redenta 30<br />
in memoria del cugino Pietro<br />
Carboni<br />
• Gianna Delise € 30 in ricordo<br />
dei familiari defunti<br />
• Giuseppe Franza € 25<br />
• Virgilio e Anita Lanza (Vill.<br />
Pescatore) 30<br />
• Giovanni Tamplenizza<br />
(Prosecco) 100 in memoria dei<br />
cari genitori Giuseppe e Lidia<br />
Menis, degli zii Marcello, Fausto,<br />
Pietro e Ida e del cugino<br />
Roberto<br />
• Lidia Dandri 50 in ricordo<br />
del marito Bepi e dell’amica<br />
Meri Pahor<br />
• Omera Colocci 20 con un<br />
ricordo alla cara Gianna Drioli<br />
per la sua tanto affettuosa e duratura<br />
amicizia<br />
• Dario Degrassi 30 in memoria<br />
dei familiari defunti<br />
• Anita Dagostini Dandri<br />
insieme ai figli Giorgio e<br />
Gianpaolo 50 ricordando il<br />
marito e papà Mario Dandri<br />
• Vilma Degrassi Crisman 25<br />
in memoria della cugina Lidia<br />
Marchetti<br />
• Carmela Musizza Troian<br />
25 in memoria dei familiari<br />
defunti<br />
• Rina Benvenuti 25 in ricordo<br />
del marito Eliano, del figlio<br />
Doriano e della mamma Anna<br />
• Giovanna e Giorgio Brussi<br />
100 in ricordo dei genitori<br />
• Giovanna e Giorgio Brussi<br />
25 ricordando la zia Caterina<br />
• Mario e Carmela Vascotto<br />
30<br />
• Gemma Moscolin 50 in ricordo<br />
del marito Fabio Goina, dei<br />
genitori e del fratello Attilio<br />
• Bruna Benvenuto Sergas<br />
50 in memoria dei familiari<br />
defunti<br />
• Marino Dagri e famiglia 25<br />
in memoria dei genitori Mantovano<br />
e Giuseppina<br />
• Gianni Scrigner 10 in ricordo<br />
della cara Pierina<br />
• Dario Bernardi 20 in ricordo<br />
della moglie Ucci<br />
• Gilda Bertetich 50<br />
• Mery Ledovich 30 ricordando<br />
il cognato Guerrino Zaro<br />
• Licerio Lippi 50<br />
• Nivia e Mario Carboni 50<br />
in ricordo dei genitori Francesco<br />
e Maria<br />
• Vinicio Ulcigrai 30 in memoria<br />
dei genitori Mario e<br />
Norma Degrassi<br />
• Bruno Viezzoli 10 in memoria<br />
dei genitori<br />
• Gino Petretich (portolàn)<br />
50 in memoria di Nino Vascotto<br />
(morèr), Adelina Vascotto e<br />
Giovanni Pozzetto<br />
• Marinella Goina Vascotto<br />
50 in memoria del marito Nello<br />
e di tutti i cari defunti<br />
• Gemma, Dina e Ucci 30 in<br />
ricordo dei genitori Giustina e<br />
Giovanni e della sorella Amalia<br />
• Gemma Vascotto Trevisini<br />
30 ricordando il marito Arturo<br />
• Dina Vascotto 50 in memoria<br />
del marito Raffaele<br />
• Amelia Valenti 25 in memoria<br />
dei cari defunti della famiglie<br />
Bembich e Valenti<br />
• Nino e Pina Goina 25 ricordando<br />
la mamma e suocera<br />
Nicolina e la sorella e cognata<br />
Lina<br />
• Olivo Menis con la moglie<br />
Romana 20 in ricordo di Nerina<br />
Menis n. Vignotto, dei genitori<br />
Giuseppe e Anna Bortolin,<br />
dei fratelli Mario e Violetta e<br />
del cognato Emilio Menis<br />
• Lucio Congedi 20 in memoria<br />
dei genitori Giovanni e Antonietta<br />
Zaro<br />
• Libera Vascotto 30 in ricordo<br />
del marito Mario Chicco<br />
(beli) e di tutti i cari defunti<br />
• Evelina Costanzo Vascotto<br />
insieme alle figlie 30 in memoria<br />
del marito e papà Mario<br />
Vascotto<br />
• Bruno Chicco 50 in memoria<br />
dei genitori e di tutti i familiari<br />
defunti<br />
• Flavio Degrassi e famiglia<br />
30 in memoria dei genitori<br />
Giovanni e Francesca<br />
• Maristella Vascotto 20 ricordando<br />
i genitori Ettore e<br />
Italia<br />
• Giovanni Troian 20<br />
• Anita ed Edio Tognon 50 in<br />
ricordo dei genitori e suoceri<br />
Maria e Renato e della sorella<br />
e cognata Renata<br />
• I familiari 50 in memoria di<br />
Luigi e Odila Drioli<br />
• Nino, Nilva e Roberta 50 ricordando<br />
i cari genitori e nonni<br />
Giovanni Mendella e Lucia<br />
Ulcigrai<br />
• Franca Mendella 50 in ricordo<br />
dei genitori Giovanni e<br />
Lucia<br />
• Gianfranco e famiglia 30 in<br />
ricordo dei genitori e dei nonni<br />
• Edvino Vascotto e Dorina<br />
Ulcigrai 50<br />
• Livia Chelleri 20 in ricordo<br />
del marito Libero nel 10° anniversario<br />
della scomparsa e dei<br />
cari familiari defunti<br />
• Ucci Covacich 50 in ricordo<br />
del marito Luciano Deste e dei<br />
suoceri Ezzelino ed Albina<br />
• Nerina Vascotto (Muggia)<br />
20 in memoria di tutti i cari<br />
defunti<br />
• Daria e Italo Degrassi 40 in<br />
ricordo del figlio Claudio<br />
• Anita Troian 20 ricordando i<br />
genitori Anna e Giuseppe<br />
• Sandro Carpenetti (Muggia)<br />
20 ricordando i nonni<br />
Anna e Giuseppe<br />
• N/N € 20<br />
• Nerio Chicco 30 in memoria<br />
dei genitori Sebastiano e Caterina<br />
• Nevia Vascotto 25 in ricordo<br />
dei genitori Giovanni e Lucia<br />
Dellore<br />
• Tullia Toti Squeri 30 in ricordo<br />
della mamma Irma Dudine<br />
• Tullia Toti 20 ricordando il<br />
caro nonno Giacomo Fortunato<br />
Dudine<br />
• Dino Vascotto 100 in memoria<br />
dei genitori Costante e Maria<br />
e di tutti i familiari defunti<br />
• Amalia Don e figli 25 in memoria<br />
del marito e papà Elmo<br />
• Amalia Don 25 in memoria<br />
di Angela e Mario Delise<br />
• Jolanda Ulcigrai ved. Zonta<br />
30 in ricordo dei cari defunti<br />
• Alma Dudine con i figli Daniela<br />
e Massimo 30 in ricordo<br />
del marito e papà Italo<br />
• Nerio Dudine 20 in memoria<br />
del fratello Italo<br />
• Libera Chicco con i figli<br />
Annamaria, Ranieri e Roberto<br />
30 in memoria del marito<br />
e papà Fausto Menis
• Silvana Giurgevich 5<br />
• Antonietta Valenti 25 in<br />
ricordo dei genitori Vittorio e<br />
Maria<br />
• Anita Delise insieme ai figli<br />
25 in ricordo del marito e papà<br />
Mario<br />
• Anita Degrassi 15 in ricordo<br />
dei genitori Marco e Lidia e<br />
del fratello Bruno<br />
• Sergio Ragaù 30 in memoria<br />
del papà Olivo<br />
• Pino Vascotto 40 in memoria<br />
dei genitori Antonio e Carmela<br />
e del fratello Ramiro<br />
• Cornelia Vascotto 40 in memoria<br />
dei genitori Antonio e<br />
Carmela e del fratello Ramiro<br />
• Gianna Pertot 40 in ricordo<br />
della mamma Jole, del papà<br />
Mario e dei nonni<br />
• Nino Delise 40 in memoria<br />
dei cari genitori e del fratello<br />
• Laura Vascotto Tomaselli<br />
50 in ricordo dei genitori Lidia<br />
e Antonio e dello zio Alfonso<br />
• Alma Cappello Codiglia 30<br />
in ricordo di tutti i cari defunti<br />
• Gemma Delise 50 in memoria<br />
del marito Mario Covacich<br />
e del fratello Giovanni Delise<br />
• Marino Furlan 50 ricordando<br />
il papà Mario<br />
• Lucio Degrassi 20 in memoria<br />
dei cari defunti<br />
• Fulvio Benvenuto 20 in memoria<br />
dei familiari defunti<br />
• Adeliano Benvenuto 20 ricordando<br />
i familiari defunti<br />
• Giuseppe Zaro 30 in memoria<br />
dei cari defunti<br />
• Silvana Vascotto 30<br />
• Dino Gubertini 25 in memoria<br />
dei propri cari e degli<br />
amici<br />
• Fabio Millovich 30 in ricordo<br />
dei genitori Irma e Marcello<br />
• Amelia Degrassi con i figli<br />
50 in ricordo del marito e papà<br />
Amedeo<br />
• Gigliola Vascotto 100 in ricordo<br />
del marito Livio Carboni<br />
nel primo anniversario della<br />
scomparsa<br />
• Anita Mondo 25 ricordando<br />
con tanta tristezza il marito<br />
Nino<br />
• Anita ed Edda Mondo con<br />
il cognato Salvatore 25 in<br />
memoria dei genitori Carmela<br />
e Francesco<br />
• Maria Cristina, Renato,<br />
Donata e Barbara 30 in memoria<br />
dei genitori e nonni Evelina<br />
e Nicolò Vittori<br />
• Santa Marchesan (Muggia)<br />
40 in memoria di Umberto e<br />
Nerina Marchesan<br />
• Vanda Delise con i figli Daniel<br />
e Sandra 50 in ricordo del<br />
marito e papà Dino Dudine<br />
• Leda e Vanda Delise 30 in<br />
memoria dei cari genitori Giovanni<br />
e Orestilla<br />
• Sonia Degrassi 30 in memoria<br />
dei genitori Giovanni e<br />
Santa Valente<br />
• Adelma Giani 30 in ricordo<br />
del marito Elvio Degrassi<br />
• Gilda Bertetich 100<br />
• Mamma Anita, papà Lino<br />
e la sorella Nicoletta 30 in<br />
memoria di Fabio Brigadini<br />
in occasione del suo 39° compleanno<br />
(24 dicembre)<br />
• Lina e Giuliano 50 per una<br />
lieta ricorrenza<br />
• Bruna Benedetti 50 in memoria<br />
dei cari defunti<br />
• Sergio Delise 25 in ricordo<br />
della mamma Rita e di tutti i<br />
cari defunti<br />
• Nerina Verk 25 in memoria<br />
della sorella Ada e di tutti i cari<br />
defunti<br />
• Gabriella, Paola e Fabrizio<br />
con Ornella 20 ricordando la<br />
mamma e il papà<br />
• Giovanni Vascotto (nadal)<br />
50 in memoria della mamma<br />
Maria Degrassi, del fratello<br />
Mario e di tutti i cari defunti<br />
• Anna Maria e Bruno Dudine<br />
25 per ricordare i cari e<br />
indimenticabili amici Maria<br />
Parovel e Lucio Bestiaco<br />
• Anna Maria e Bruno Dudine<br />
25 ricordando la cara Anna<br />
Felluga Degrassi<br />
• Anna Maria e Bruno Dudine<br />
con le figlie 30 in ricordo<br />
del papà e nonno Luigi Degrassi<br />
• Assunta e Adalgisa Vascotto<br />
50 in ricordo del marito e<br />
cognato Mario Carlin<br />
• Assunta e Adalgisa Vascotto<br />
50 ricordando i genitori Antonia<br />
e Nicolò, i fratelli Sergio<br />
e Risorto e il nipote Nicola<br />
Vascotto<br />
Naz.<br />
IT<br />
ASSOCIAZIONE ISOLA NOSTRA<br />
Piazza Sant’Antonio 2 – 34132 Trieste<br />
Telefono 040-638236<br />
Check<br />
86<br />
Conto Corrente Postale n. 11256344<br />
Cin<br />
X<br />
Coordinate:<br />
Cod. ABI<br />
07601<br />
• Pietro Prelaz 20 in ricordo<br />
dei propri defunti<br />
• Imperia e Plinio Dudine 30<br />
in ricordo dei genitori Marco e<br />
Libera e della zia Rina<br />
• M.Jeanne e Nini Panjek 50<br />
ricordando i cari genitori Rico<br />
e Gigetta<br />
• M.Jeanne e Nini Panjek 30<br />
ricordando le care zie Lisa e<br />
Matilde e la cugina Nada<br />
• M.Jeanne, Nini e Imperia<br />
20 ricordando lo zio Ottavio e<br />
Roberto Dudine<br />
• Alfieri ed Elvia Fragiacomo<br />
100 in ricordo dei genitori<br />
Giorgio e Vittoria e della sorella<br />
Mira ved. Domio<br />
• Nella Ugo con i figli Chiara<br />
e Andrea 20 ricordando il marito<br />
e papà Flavio<br />
• La sorella Livia 30 in memoria<br />
di Adelia Degrassi ved.<br />
Vascotto<br />
• La famiglia 50 in ricordo di<br />
Giovanni Perentin<br />
• Irma e Romildo Degrassi<br />
100 ricordando il caro cognato<br />
Eugenio Lanzi unitamente alla<br />
sorella e cognata Rina Pesaro<br />
Lanzi<br />
• Nino e Ucci Pesaro 20 in<br />
memoria del caro cugino Eugenio<br />
Lanzi<br />
• Franco Carboni (rate) e<br />
famiglia 50 in ricordo dei<br />
genitori Mario e Cesira, della<br />
sorella Maria Grazia e del cognato<br />
Walter Felluga<br />
• Libero Giani e Bianca Benvenuti<br />
10 in memoria dei genitori<br />
e suoceri Maria e Giovanni<br />
• Bianca, Vilma, Livia e<br />
Franca Benvenuti 40 in memoria<br />
dei genitori Francesco e<br />
Maria<br />
CAB<br />
02200<br />
COORDINATE BANCARIE INTERNAZIONALI (IBAN)<br />
N° Conto<br />
000011256344<br />
COORDINATE BANCARIE NAZIONALI (BBAN)<br />
Codice BIC SWIFT: BPPIITRRXXX<br />
Avviso: Dal 1° marzo 2005 non è più operativo il conto<br />
corrente presso la UNICREDIT BANCA SpA<br />
ORARIO UFFICIO:<br />
martedì-mercoledì-giovedì ore 10 - 12<br />
venerdi 16 - 18<br />
E-mail: isolanostra@triesteincontra.it<br />
• I figli 50 in memoria dei genitori<br />
Antonia e Virgilio Degrassi<br />
• Nerina 30 in ricordo del marito<br />
Romildo Degrassi<br />
• Luciana, Mariagrazia, Fulvia,<br />
Elvio, Daniela e Marina<br />
150 in memoria della cara zia<br />
Giuseppina Colomban Chicco<br />
• Uccia Russignan 30 ricordando<br />
con affetto il marito<br />
Sergio Duse, i genitori e i parenti<br />
tutti<br />
• Le amiche Uccia e Nerina<br />
20 in ricordo di Ada Verk<br />
• Anita Clobas ved. Benvenuti<br />
20 ricordando il marito<br />
Anteo e tutti i cari defunti<br />
• Nerina Petri 30 in ricordo<br />
del fratello Fioravante Pugliese<br />
• Emilio Russignan e Luigina<br />
Vascotto 100 in ricordo dei<br />
genitori e suoceri Francesco e<br />
Margherita<br />
• Armando ed Egidia Drioli<br />
50 in memoria di Antonio e<br />
Lucia Russignan<br />
• Armando ed Egidia Drioli<br />
50 in memoria di Giuseppina e<br />
Caterina Drioli<br />
• Armando ed Egidia Drioli<br />
30 in memoria di Maggiolina<br />
Russignan Pugliese<br />
• Marino e Fulvia Russignan<br />
30 in ricordo di Antonio e Lucia<br />
Russignan<br />
• Maria Degrassi Busana 25<br />
in ricordo del marito Gildo e<br />
dei genitori Amelia e Pietro<br />
• Ribellina Dapretto Vascotto<br />
50 per festeggiare i 90 anni<br />
di Primano<br />
• Famiglie Venturini e Pesaro<br />
50 in ricordo di Flora, Luigina<br />
e Angelo Rocco<br />
• I figli 50 in ricordo dei genitori<br />
Lucia e Mauro Pesaro<br />
• Famiglie Pesaro e Venturini<br />
20 ricordando la cara zia<br />
Pina<br />
• Ucci e Renata 50 in memoria<br />
dei genitori Pina e Renato<br />
• Renata 30 in ricordo dell'amica<br />
e dei parenti defunti<br />
• Veraldo Marchesan 30 in<br />
ricordo dei cari defunti<br />
Ringraziamo gli isolani<br />
che con la loro generosità<br />
permettono l’uscita del nostro<br />
giornale e la continuazione<br />
delle nostre iniziative<br />
per ricordare la storia di<br />
<strong>Isola</strong> e mantenerne vive<br />
le tradizioni a tanti anni<br />
dall’Esodo. Ancora grazie.
Udine, 1954 - Un gruppo di bambini, ospiti del Campo Profughi<br />
di quella località, sorridenti dopo aver ricevuto il pacco<br />
dono portato dalla Befana. Riconoscibili: il piccolo Edoardo<br />
(n. 1, figlio di Elpida Chelleris) - Adriana (2, figlia di Elpida) -<br />
Bruna Derossi (3, figlia di Livia) - Livia Derossi (4) - Greolandia<br />
Chicco (5, scocia) - Miranda Chicco (6, scocia) - Graziella<br />
Contesini (7) - Marina Contesini (8) - Antonia Chicco (9, moglie<br />
di Albino scocia) - il figlio di Antonia Chicco scocia (10)<br />
- Nevea (11, profuga di Orsera). Le altre persone nella foto<br />
sono profughi di Pirano e Umago. (foto di Elpida Chelleris)