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ISOLA<br />

NOSTRA<br />

«... e là fantasticando coi miei pensieri, ai miei occhi s’apria,<br />

la giacente città, e l’alpi e il mare e la seminascosta, <strong>Isola</strong> mia»<br />

Pasquale Besenghi<br />

PERIODICO DELLA COMUNITÀ DEGLI ISOLANI - ANNO XLI - N. 363 / TRIESTE, 15 dicembre 2005<br />

Poste Italiane S.p.A.-Sped. in Abb. Post . D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/04 n° 46) art. 1, comma 2, DCB<br />

Taxe perçue - Tassa pagata<br />

Attenzione! In caso di mancato recapito rinviare all’Ufficio Postale di Trieste C.P.O. detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.<br />

ISOLA NOSTRA - Piazza S. Antonio n. 2 - 34132 TRIESTE - ITALIA Tel. 040.638.236<br />

E-mail: isolanostra@triesteincontra.it - http://arte.triesteincontra.it/isolanostra<br />

1965<br />

40°<br />

Quarant'anni<br />

da non<br />

dimenticare<br />

2005


A tutti gli amici isolani<br />

Quarant’anni or sono usciva il primo numero di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>. Abbiamo voluto ricordare l’avvenimento con una celebrazione,<br />

come risulta dalle pagine che seguono, e con un numero speciale dedicato a questo lungo periodo del nostro giornale.<br />

Come ogni trimestre, anche questo numero si presenta in una bella veste grafica, bene impaginato e spedito a oltre 2000<br />

lettori. Molti di questi pensano che a capo di questo giornale ci sia un discreto numero di redattori, di giornalisti, una segreteria,<br />

un’amministrazione. Niente di tutto ciò. Soltanto un ristretto numero di appassionati collaboratori volontari che con tanta fatica ma,<br />

dobbiamo dirlo, anche con tanta competenza, portano avanti tutto ciò.<br />

Non pensate che stia a chiedervi soldi! Grazie a voi lettori, riusciamo con questo ristretto gruppo a fare tutto ciò che serve per farvi<br />

avere ogni tre mesi il vostro <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>. Ma diventa sempre più faticoso trovare temi e persone disposte a collaborare, con il loro<br />

tempo e con i loro scritti.<br />

L’invito che faccio a tutti Voi è quello di stimolare anche i più giovani a partecipare alle nostre fatiche, al fine di rendere <strong>Isola</strong><br />

<strong>Nostra</strong> più vicina alla nostra Comunità; perché la nostra rivista ha tanti meriti, ma uno in particolare bisogna necessariamente evidenziare:<br />

quello di aver trasformato una comunità sparsa e slegata in una comunità forse virtuale ma sicuramente unita, pur dopo<br />

cinquant’anni dall’espulsione dai nostri antichi luoghi di origine.<br />

A tutti comunque l’augurio di Buon Natale e di un felice 2006, che sia prodigo di tutto ciò che desiderate e che dia a tutti noi<br />

serenità e pace!<br />

Emilio<br />

I migliori auguri di Buon Natale e un felice<br />

e prospero 2006 giungano a tutti i nostri<br />

affezionati lettori e alle loro famiglie!<br />

LA DIFFUSIONE DI ISOLA NOSTRA<br />

Il nostro grazie ai 2198 abbonati<br />

Quarant’anni fa don Attilio aveva ideato “<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>”, spedendo le prime 300 copie ad alcuni isolani spulciandone gli<br />

indirizzi dall’elenco telefonico. Ora <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> raggiunge 2162 famiglie (1944 in Italia e 218 all’estero) nonché 36 fra<br />

associazioni, biblioteche e riviste edite dalle altre comunità istriane.<br />

La maggior parte delle famiglie isolane dopo il definitivo esodo del 1954-1955 si è stabilita nella nostra regione ed è qui<br />

che viene inviato il maggior numero di copie: 1505 a Trieste e 144 nelle altre province del Friuli Venezia Giulia, con particolari<br />

presenze a Monfalcone e dintorni sino a Grado. 36 copie vengono inoltre inviate ad <strong>Isola</strong> d’Istria.<br />

Nel resto d’Italia, particolarmente numerosa è la presenza di famiglie isolane in Veneto (62), Lombardia (77), Piemonte (20),<br />

Emilia-Romagna (33) e Lazio (51). Ma presenze isolane risultano anche in quasi tutte le altre regioni d’Italia: Trentino A.A. (5),<br />

Liguria (14), Toscana (13), Marche (2), Abruzzo (3), Molise (1), Umbria (1), Campania (3), Basilicata (1), Puglia (1), Sicilia<br />

(6) e Sardegna (2).<br />

L’emigrazione degli anni ‘50 portò poi altre famiglie oltremare, particolarmente in Australia (64), Canada (25) e Stati Uniti<br />

(66), ma anche in Costarica (3), Brasile (3), Venezuela (2) e Sud Africa (4).<br />

Presenze isolane si riscontrano anche in vari paesi europei: Austria (3), Svizzera (3), Francia (3), Germania (3), Spagna (1),<br />

Finlandia (1) e Croazia (1).<br />

Comprese le copie di scambio con le riviste edite dalle Associazioni dei Profughi e dalle varie comunità istriane, 40 copie<br />

vengono infine inviate a Biblioteche (Civica di Trieste, Comunale di Muggia, Storia Patria di <strong>Isola</strong>, Arti e Tradizioni Popolari<br />

di Roma), Centri di Ricerca (IRCI di Trieste, Archivio di Stato, Centro Ricerche Storiche di Rovigno) e Associazioni varie,<br />

come le Comunità “Pasquale Besenghi” e “Dante Alighieri” di <strong>Isola</strong>, il Club Giuliano Dalmata in Canada e la Lega Nazionale<br />

di Trieste.<br />

Le copie spedite raggiungono pertanto un totale di 2198, un numero che, nonostante le inesorabili leggi del tempo e i 50 anni<br />

trascorsi dall’Esodo, risulta stazionario, anzi in lieve e costante aumento. E’ un dato per noi estremamente importante, nel senso<br />

che anche le nuove generazioni, nate lontano da <strong>Isola</strong>, vogliono mantenere un legame con la loro terra di origine, la sua storia,<br />

la sua cultura, le sue tradizioni, mantenendo così vivo l’ideale del fondatore don Attilio.<br />

Ringraziamo quindi tutti i nostri lettori che con il loro apprezzamento e il loro sostegno economico, unito al lavoro volontario<br />

della redazione, ci permettono e ci sono di sprone nel continuare le nostre iniziative e la pubblicazione di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>,<br />

mantenendo così ancora viva e unita la nostra Comunità.


15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />

1<br />

ISOLA NOSTRA<br />

Periodico trimestrale della<br />

Comunità degli esuli d’<strong>Isola</strong><br />

d’Istria fondato da<br />

Don Attilio Delise nel 1965<br />

Direttore responsabile<br />

Franco Stener<br />

Assistenti di redazione<br />

Anita Vascotto<br />

Attilio Delise<br />

Umberto Parma<br />

Hanno collaborato a questo numero:<br />

Olivo Colomban<br />

Paolo Coppo<br />

Francesca De Bei<br />

Attilio Delise<br />

Donatella Felluga<br />

Emilio Felluga<br />

Gisella Del Gos<br />

Editta Depase Garau<br />

Giusy Depase Agnoletto<br />

Mariuccia Depase Carboni<br />

Mario Depase<br />

Licinio Dudine<br />

Mario Lorenzutti<br />

Fabio Matussi<br />

Bruno Moscolin<br />

Umberto Parma<br />

Alma Petrigna<br />

Walter Pohlen<br />

Romano Silva<br />

Franco Stener<br />

Anita Vascotto<br />

Fabio Vascotto<br />

Viviana Vascotto<br />

Giuseppe Zaro<br />

Roberto Zonta<br />

don Pietro Zovatto<br />

Gianni Zvitanovich<br />

Direzione, Redazione,<br />

Amministrazione<br />

Piazza Sant’Antonio, 2<br />

34132 TRIESTE<br />

Editrice: Associazione<br />

“ISOLA NOSTRA’’<br />

Autorizzazione del Trib. di<br />

Trieste n. 843 del 4.5.1992<br />

Conto corrente postale<br />

n. 11256344<br />

Orario degli uffici:<br />

Martedì dalle 10 alle 12<br />

Mercoledì dalle 10 alle 12<br />

Giovedì dalle 10 alle 12<br />

Venerdì dalle 16 alle 18<br />

Telefono 040/63.82.36<br />

Grafica e stampa:<br />

STUDIO 92 RO-MA<br />

Tel. 040/945161<br />

Natale: per contemplare Dio<br />

e amare l'uomo<br />

A Natale<br />

tutti gli uomini<br />

sono presi da<br />

un sentimento indeterminato<br />

di sperimentare<br />

qualcosa di più buono nel<br />

loro animo, provato dalle<br />

molte ferite della vita. Per<br />

il credente del Dio personale,<br />

artefice dell’Alleanza<br />

antica e nuova, il<br />

Davanti un bambino<br />

Sono qui affaticato<br />

tra i fangosi viottoli<br />

del lungo cammino.<br />

Accanto a te nella notte<br />

sterminata di stelle<br />

sospinte a Betlemme<br />

da un vento messianico.<br />

Si sono radunate chiamando<br />

a raccolta gli angeli<br />

dalla bontà dei giusti<br />

piegati in preghiera<br />

da occidente e da oriente.<br />

La notte è serena<br />

nella pace del cielo:<br />

finalmente Dio ama<br />

gli uomini malvagi<br />

e buoni. Nell’abbraccio<br />

di fiamma un amore<br />

per l’uomo: il ricco<br />

e il povero sorridono<br />

insieme con la stessa luce<br />

della cometa di Natale.<br />

Pietro Zovatto<br />

Natale segna il vertice di<br />

un cammino spirituale<br />

dell’uomo, compiuto in<br />

fraternità con Dio.<br />

La nascita di Gesù,<br />

l’Emmanuele, del Dio tra<br />

noi, sospinge a meditare<br />

gli alti pensieri della vicinanza<br />

del Divino con<br />

l’umano, della coniugazione<br />

profonda, della<br />

presenza misericordiosa<br />

dell’Altissimo con la fragilità<br />

umana. L’incarnazione<br />

incrocia questo mistero<br />

insondabile, poiché<br />

preme il cielo verso la terra<br />

e sospinge il terrestre<br />

al Celeste.<br />

A Betlemme solo due<br />

atteggiamenti sono possibili<br />

di fronte a Gesù<br />

Bambino, a Maria Vergine<br />

Madre di Gesù Cristo<br />

figlio di Dio e a San Giuseppe,<br />

suo castissimo sposo:<br />

contemplare e adorare.<br />

E’ Dio che irrompe nella<br />

storia e la redime dal suo<br />

interno, le conferisce un<br />

senso provvidenziale, assicura<br />

tutti gli uomini di<br />

buona volontà che il genere<br />

umano è giustificato<br />

davanti a Dio.<br />

Contemplare e adorare<br />

in spirito e verità con la<br />

gioia di sentirci finalmen-<br />

te sotto un regime di continua<br />

redenzione, poiché<br />

Gesù nato dalla Vergine<br />

Maria è nato ed è morto<br />

- risuscitando - per un riscatto<br />

di riconciliazione.<br />

Dolce è la mano divina e<br />

misericordioso il suo cuore.<br />

L’augurio natalizio<br />

possibile in un’epoca di<br />

secolarizzazione selvaggia<br />

e arrogante verso la tradizione<br />

religiosa - radice aurorale<br />

dell’Europa - è che<br />

tutti riflettano su questo<br />

mistero, cuore dell’essere<br />

cristiano, per contemplare,<br />

adorare e soprattutto<br />

ascoltare e sollecitare il<br />

messaggio lasciato dagli<br />

angeli: Pace in terra agli<br />

uomini di buona volontà,<br />

cioè ai ricercatori di pace,<br />

ai compositori di culture,<br />

alle opere pazienti di coloro<br />

che la costruiscono<br />

ogni giorno facendo della<br />

propria vita una testimonianza<br />

di amore.<br />

Gesù Bambino ammirato<br />

nei mille presepi del<br />

mondo lascia un imperativo<br />

morale: amatevi come<br />

io vi ho amato. Solo questo<br />

è lo stupore del Natale.<br />

don Pietro Zovatto


2 15 Dicembre 2005<br />

ISOLA NOSTRA<br />

DAL FONDATORE DON ATTILIO DELISE A MARCELLO LORENZINI E FRANCO STENER<br />

Quarant'anni fa nasceva <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong><br />

Ai primi di novembre<br />

del 1965 usciva il primo<br />

numero di “<strong>Isola</strong><br />

<strong>Nostra</strong>”. Don Attilio Delise,<br />

ultimo parroco italiano di<br />

<strong>Isola</strong>, decideva di ricalcare le<br />

orme di don Malusà che aveva<br />

dato vita per la comunità<br />

dei Piranesi a “La Voce di San<br />

Giorgio”.<br />

Perché <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>? La risposta<br />

la diede alcuni anni dopo<br />

lo stesso don Attilio: “Perché<br />

desideravo con questo giornale<br />

riannodare i fili della comunità<br />

che la pulizia etnica dell’occupatore<br />

slavo comunista aveva<br />

disperso in tutto il mondo, e<br />

volevo che esso fosse il giornale<br />

di tutti gli isolani e non solo<br />

la voce della parrocchia”.<br />

Il tentativo sembrò a chi gli<br />

era vicino un esperimento azzardato<br />

che avrebbe avuto scarso<br />

successo. Ma non fu così!<br />

Don Attilio non intendeva<br />

essere l’uomo che tentava<br />

esperimenti per l’orgoglio<br />

di dimostrare agli altri la sua<br />

bravura: il suo era il richiamo<br />

del pastore al gregge smarrito<br />

e disperso. E il gregge ascoltò<br />

la voce con sollievo e si riunì.<br />

Nell’arco di pochi mesi <strong>Isola</strong><br />

<strong>Nostra</strong> raggiunse una tiratura<br />

di 1500 copie, arrivò in tante<br />

città italiane e straniere e colmò<br />

un vuoto affettivo di grandi<br />

dimensioni.<br />

Ricordato l’avvenimento nella sede dell’Ente Rinascita Istriana<br />

Il presidente Emilio Felluga rivolge il saluto ai convenuti. Al tavolo<br />

anche l’attuale direttore responsabile di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> Franco Stener<br />

nonché Umberto Parma e Giusy Depase del Consiglio Direttivo<br />

dell’Associazione. Lungo le pareti i numeri più rappresentativi dei<br />

primi anni di vita del giornale.<br />

Accanto all’infaticabile Jolanda<br />

Pozzetto, don Attilio si<br />

rivolse agli amici di un tempo<br />

affinché lo aiutassero a riempire<br />

con i loro scritti il mensile.<br />

L’on. Giacomo Bologna dava<br />

vita alla panoramica politica, il<br />

prof. Attilio Degrassi raccontava<br />

la storia di <strong>Isola</strong>, Salvatore<br />

Perentin rievocava l’aneddotica<br />

isolana, il maestro Damiani<br />

ricordava la cronaca di un tempo,<br />

il dott. Romildo Degrassi<br />

scriveva di medicina. Un’ultima<br />

pagina ricordava, come fa<br />

tuttora, coloro che ci avevano<br />

lasciato.<br />

Il mensile prese quota e fu<br />

così ben impostato che qualche<br />

lettore, ignorando la reale<br />

struttura organizzativa, si lamentava<br />

talvolta su alcune, a<br />

suo dire, disfunzioni. Ignorava<br />

infatti che nella “Redazione” di<br />

via San Giorgio, domicilio della<br />

famiglia Delise, oltre a don<br />

Attilio e a Jolanda erano impegnati<br />

tutti i familiari, e la casa<br />

di don Attilio era la sede, la direzione,<br />

la segreteria, la tesoreria<br />

e l’agenzia distributrice.<br />

Passarono 27 anni durante<br />

i quali, salvo il mese di agosto,<br />

<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> uscì regolarmente<br />

Oltre le nostre aspettative, una cinquantina di soci sono intervenuti all’Assemblea rievocativa dei 40<br />

anni di vita di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>.<br />

tutti i mesi. Raccontò la storia<br />

del nostro paese, le sue vicende<br />

piccole e grandi, raccolse il<br />

pianto della nostalgia ed informò<br />

i concittadini su tutto ciò che<br />

si poteva conoscere sulla comunità<br />

dispersa. Creò una fitta rete<br />

di legami, che coinvolse non<br />

solo gli adulti ma anche quelli<br />

della seconda generazione.<br />

Quando nel gennaio del<br />

1992 don Attilio ci lasciò, la<br />

gran parte di noi pensò che con<br />

Lui finiva <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>. Ma il<br />

seme era ormai gettato e continuò<br />

a dare frutti. Marcello Lorenzini,<br />

amico di sempre di don<br />

Attilio, creò un numero unico<br />

dedicato alla vita di don Attilio<br />

e, data la sua professionalità<br />

giornalistica, raccolse la fiaccola<br />

e prese in mano il giornale.<br />

Ne cambiò la grafica e la<br />

cadenza; da mensile divenne<br />

trimestrale e per la prima volta<br />

inserì il colore, grazie alla<br />

tecnologia dello “Studio ‘92<br />

Ro-Ma”, che tuttora provvede<br />

alla grafica di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>.<br />

Jolanda continuò a dare il suo<br />

prezioso apporto fino alla fine<br />

dei suoi giorni, così come Anita<br />

Vascotto, tuttora impegnata<br />

in quest’opera.<br />

Fu creata un’Associazione,<br />

con dei soci, un Consiglio Direttivo<br />

ed una direzione editoriale.<br />

L’on. Bologna ne assunse<br />

la presidenza e Marcello Lorenzini<br />

la direzione del giornale.<br />

Poi la presidenza passò al compianto<br />

Mario Dandri e quindi ad<br />

Emilio Felluga. Nel frattempo<br />

Lorenzini aveva lasciato l’incarico<br />

a Franco Stener, l’attuale<br />

direttore responsabile.<br />

Martedì 25 ottobre nel salone<br />

dell’Ente Rinascita Istriana<br />

si è svolta la cerimonia celebrativa<br />

di questi quarant’ anni di<br />

vita di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>, alla quale<br />

sono intervenuti l’on. Giacomo<br />

Bologna, il dott. Romildo Degrassi,<br />

il giornalista Marcello<br />

Lorenzini, la maestra Anita Vascotto<br />

ed Edilio Delise, quasi<br />

in rappresentanza ideale della<br />

famiglia di don Attilio. I “superstiti”<br />

potremmo definirli di<br />

questa lunga avventura, che in<br />

questa occasione hanno raccontato<br />

la loro esperienza di<br />

quell’inizio e delle tante tappe


15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />

3<br />

di questo prezioso patrimonio.<br />

Il Presidente dell’Associazione<br />

Emilio Felluga ha ricordato<br />

come <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> sia<br />

patrimonio di tutti gli isolani e<br />

loro amici, grazie ai quali vive<br />

senza ricorrere a contributi<br />

spesso limitativi della propria<br />

indipendenza e libertà.<br />

Ha quindi espresso ai cinque<br />

concittadini la simpatia e<br />

la gratitudine degli isolani e a<br />

nome dell’Associazione ha consegnato<br />

loro una targa a ricordo<br />

di questi QUARANT’ANNI<br />

DI IMPEGNO A FAVORE di<br />

ISOLA NOSTRA.<br />

efe<br />

Una targa ricordo per il loro pluriennale impegno a favore di <strong>Isola</strong><br />

<strong>Nostra</strong> è stata consegnata ai soci benemeriti dott. Romildo Degrassi,<br />

on. Giacomo Bologna, Marcello Lorenzini, Anita Vascotto ed Edilio<br />

Delise, quest’ultimo quale riconoscimento a tutta la famiglia di don<br />

Attilio che per tanti anni era anche la “redazione” di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>.<br />

Nel corso dell’Assemblea è stato anche rinnovato il<br />

Consiglio Direttivo dell’Associazione <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>, che<br />

ora risulta così composto:<br />

Emilio Felluga (pres.)<br />

Salvatore Benvenuti<br />

Mariuccia Carboni<br />

Olivo Colomban<br />

Paolo Coppo<br />

Attilio Delise<br />

Giusy Depase<br />

Mario Depase<br />

Umberto Parma<br />

Romano Silva<br />

Tullia Toti<br />

Con un minuto di raccoglimento è stato anche ricordato<br />

il compianto Nino Vascotto, già vicepresidente<br />

dell’Associazione.


4 15 Dicembre 2005<br />

ISOLA NOSTRA<br />

LA STORIA SEGRETA… O QUASI DI ISOLA NOSTRA<br />

Episodi e curiosità nei ricordi<br />

della compianta Jolanda Pozzetto<br />

Alla fine di novembre del<br />

1965 circa 300 famiglie<br />

isolane trovavano<br />

nelle loro cassette postali un<br />

nuovo giornale: <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>.<br />

Il fondo, a cura di don Attilio<br />

sotto il titolo “Si riaccende la<br />

fiamma”, così si concludeva:<br />

“E’ così che la fiamma nascosta<br />

tanti anni, ma non spenta,<br />

si ripresenta a voi cari concittadini<br />

nella speranza che voi<br />

tutti l’abbiate ad accogliere<br />

con amore ed entusiasmo e<br />

abbiate a tenerla viva perché<br />

vi possa illuminare e riscaldare.<br />

Il suo nome, come vi sarete<br />

accorti, sarà “<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>”:<br />

infatti per noi <strong>Isola</strong> è una fiamma<br />

che non si deve spegnere”.<br />

A tenere costantemente<br />

accesa questa fiamma, oltre a<br />

don Attilio, c’è stato un personaggio:<br />

Jolanda Pozzetto che,<br />

sino alla sua prematura scomparsa,<br />

di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> ne è stata<br />

la segretaria, la giornalista,<br />

la tesoriera, l’ufficio anagrafe,<br />

in poche parole il factotum e la<br />

memoria storica.<br />

Poco prima della sua morte<br />

e in occasione di un riconoscimento<br />

che l’Associazione<br />

aveva voluto assegnarle in ricordo<br />

di tanti anni di attività,<br />

avevamo voluto intervistarla<br />

per farci raccontare da Lei la<br />

storia di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> dai suoi<br />

inizi. Non quella che tutti conosciamo,<br />

ma quella, per usare<br />

una terminologia teatrale,<br />

vissuta dietro le quinte.<br />

- Come è sorta l’idea di realizzare<br />

un giornale per gli isolani?<br />

Non è certo sbagliato dire<br />

che don Attilio una ne faceva<br />

e cento ne pensava. Difatti da<br />

tempo in lui stava maturando<br />

l’idea di poter fare qualcosa<br />

per unire gli isolani e per far<br />

rivivere tutte le nostre belle<br />

tradizioni.<br />

Cosa si poteva fare? Ed<br />

ecco un giorno salta fuori la<br />

sua matura idea: Facciamo un<br />

giornale! Sono queste le parole<br />

con le quali mi rese partecipe<br />

delle sue intenzioni. Un po’<br />

perplessa lo ascoltavo, speran-<br />

do che il giorno dopo si rimangiasse<br />

tutto. Nello stesso tempo,<br />

nel mio intimo, non potevo<br />

non approvare una cosa così<br />

bella e che poteva raggiungere<br />

anche i più lontani. D’altra<br />

parte non potevo immaginare<br />

le difficoltà che sarebbero<br />

sorte e allora mi permettevo di<br />

esprimere qualche mio dubbio<br />

sulla riuscita. Mi faceva zittire,<br />

tacciandomi di scansafatiche!<br />

Il mese di ottobre di quel<br />

lontano 1965 passò con dubbi<br />

ed incertezze da parte di tutti<br />

e due. Poi don Attilio diede un<br />

taglio, scacciò dubbi e incertezze<br />

e fece prevalere l’idea<br />

nata un mese prima. Si contattarono<br />

alcune tipografie, optando<br />

per quella del Villaggio<br />

del Fanciullo di Opicina.<br />

Cacciò di tasca propria<br />

500.000 lire (in quegli anni<br />

erano una bella cifra…) e si<br />

mise all’opera. Scrisse alcuni<br />

articoli, chiese la collaborazione<br />

a qualche amico e così<br />

uscirono le prime 300 copie<br />

di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>. Io consultai<br />

l’elenco telefonico, mi arrangiai<br />

alla meglio e trovai i primi<br />

300 nominativi e rispettivi<br />

indirizzi di nostri compaesani.<br />

Era il novembre 1965.<br />

- Oggi la rivista viene inviata<br />

a più di 2000 famiglie. Come<br />

è stato possibile rintracciare<br />

tanti recapiti in tutto il mondo?<br />

Si, oggi si stampano oltre<br />

2000 copie e tutte vengono in-<br />

viate sia Trieste, dove risiede<br />

la maggior parte degli isolani,<br />

sia nelle varie città d’Italia e<br />

all’estero. Rintracciare così<br />

tanti recapiti non è stato poi<br />

così tanto difficile. Quanti per<br />

primi hanno ricevuto il mensile,<br />

si sono subito prestati a<br />

farlo vedere a parenti ed amici<br />

che lo hanno apprezzato<br />

e richiesto fornendoci i loro<br />

indirizzi. Difatti, a macchia<br />

d’olio, il numero delle copie<br />

già a dicembre era triplicato.<br />

Arrivavano indirizzi da parte<br />

di isolani dall’Europa, dalle<br />

Americhe, dall’Australia: era<br />

stato accolto con piacere ed<br />

entusiasmo da tutti. In poco<br />

tempo la tiratura ha superato<br />

le duemila copie. Anche oggi,<br />

a più di trent’anni di distanza,<br />

c’è sempre qualche nuova persona<br />

che lo richiede.<br />

- Per fare un giornale ci vuole<br />

un po’ di esperienza! Tu e<br />

don Attilio avevate già questa<br />

esperienza?<br />

Certo, per fare un giornale<br />

ci vuole almeno un minimo<br />

di esperienza, non si può<br />

essere del tutto digiuni. Da<br />

sempre non c’è famiglia che<br />

non riceva ogni giorno riviste,<br />

giornali, foglietti che arrivano<br />

da tutte le parti, quindi ci si è<br />

potuti erudire in materia anche<br />

consultando questo materiale.<br />

Una piccola infarinatura l’ho<br />

avuta da “Vita Nuova” presso<br />

la quale ho lavorato. Per<br />

qualche anno mi sono aggi-<br />

rata anche attorno ai banconi<br />

della vecchia tipografia de “Il<br />

Piccolo”, dove si stampava il<br />

giornale diocesano. Da allora<br />

però il metodo è tutto cambiato,<br />

niente più colonne di piombo<br />

riportanti i vari articoli battuti<br />

dai linotipisti. La scienza<br />

ha prevalso e la composizione<br />

è cambiata: il computer fa la<br />

parte del leone.<br />

- Come venivano realizzate e<br />

spedite le prime copie?<br />

Su questo punto ci sarebbe<br />

tanto da dire. Intanto si sono<br />

fatti avanti i primi collaboratori:<br />

si sa benissimo che il contenuto<br />

di un giornale non può<br />

essere riempito da solo una o<br />

due persone. Gli argomenti devono<br />

essere vari, i titoli devono<br />

incuriosire i lettori e attirare<br />

la loro attenzione. Nel nostro<br />

caso abbiamo di gran lunga<br />

esaurito i ricordi della nostra<br />

cittadina: passo per passo sono<br />

stati rivissuti tradizioni, aneddoti,<br />

storia antica e recente,<br />

personaggi, chiese, strade, e<br />

chi più ne ha più ne metta.<br />

Come dicevo si è fatto<br />

vivo qualche volenteroso isolano,<br />

anzi voglio qui ricordare<br />

il bravo maestro Luigi Damiani,<br />

Luigi Drioli, Salvatore<br />

Perentin. Tutti questi però in<br />

pochi anni ci hanno lasciato e<br />

sono rimasti il dott. Romildo<br />

Degrassi, validissimo collaboratore<br />

e il maestro Reclus<br />

Vascotto (deceduto nel 1999 -<br />

N.d.R.), ai quali si sono affiancati<br />

successivamente altri.<br />

Per anni e anni abbiamo<br />

fatto un lavoro da pazzi. Lo<br />

studio di don Attilio, nella<br />

casa di via san Giorgio, era<br />

diventato una vera fucina dove<br />

si lavorava a cottimo. Quando<br />

arrivavano i giornali dalla tipografia,<br />

don Attilio mobilitava<br />

la sua famiglia: per prima cosa<br />

dovevamo piegarli in quattro,<br />

battere sulla testata l’indirizzo<br />

con una vecchia targhettatrice<br />

e quando il braccio aveva finito<br />

di dare duemila e più botti<br />

quasi non reggeva più. Poi<br />

bisognava dividere per codice<br />

postale quelli diretti a Trieste,


15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />

5<br />

per regione quelli per l’Italia e<br />

per stati quelli diretti all’estero.<br />

Questi ultimi bisognava<br />

anche affrancarli.<br />

Dopo questa selezione bisognava<br />

legare pacchetto per<br />

pacchetto, e quando il cielo<br />

voleva portarli all’ufficio spedizioni<br />

delle poste in via Flavio<br />

Gioia. Dimenticavo: prima<br />

di questo bisognava recarsi<br />

alla Posta Centrale, passare se<br />

tutto andava bene per almeno<br />

due uffici, versare la somma<br />

necessaria per la spedizione in<br />

abbonamento. In breve, dalla<br />

tipografia alla spedizione ci<br />

volevano due lunghi giorni di<br />

continuo lavoro.<br />

Tutto questo è poi continuato<br />

per ben 27 anni nella<br />

casa parrocchiale di via dei<br />

Rettori fino al giungo del 1992,<br />

dopo la morte di don Attilio.<br />

Ora con mezzi molto pratici<br />

ed eleganti pensano a tutto le<br />

macchine.<br />

- Gli inizi sono stati sicuramente<br />

difficili; ma il giornale<br />

dopo quanti numeri ha preso<br />

quota?<br />

Dopo tutto questo racconto<br />

si può capire quanto siano stati<br />

difficili non soltanto gli inizi<br />

del giornale ma tutti i 27 anni.<br />

Un cambiamento però, che ci<br />

ha risparmiato almeno la giornata<br />

che dovevamo passare<br />

al Villaggio del Fanciullo per<br />

l’impaginazione, è stato fatto<br />

nel 1984 quando avevamo<br />

cambiato tipografia. Siamo finiti<br />

alle Noghere e dopo qualche<br />

anno ancora e con metodi<br />

moderni due dei lavoranti di<br />

quest’ultima, Roberto e Manuela<br />

Zonta, si sono messi in<br />

proprio, offrendoci migliori<br />

condizioni e quindi un po’ di<br />

respiro anche per noi.<br />

Mi si chiede anche dopo<br />

quanti anni il giornale ha preso<br />

quota. Sinceramente posso<br />

assicurare che non è passato<br />

molto tempo. Essendo il giornale<br />

nato come mensile nel<br />

novembre del 1965, credo che<br />

nei primi mesi dell’anno successivo<br />

era già molto bene avviato.<br />

- Dopo tanti anni credo che il<br />

giornale costituisca una fonte<br />

eccezionale per ricavare una<br />

storia antica e moderna di<br />

<strong>Isola</strong>. Nella sede dell’Associazione<br />

esistono delle raccolte<br />

complete?<br />

Il 25 gennaio 1995, in occasione dello scoprimento del busto di don Attilio, Jolanda aveva ricevuto<br />

dalle mani di mons. Bellomi una targa per i suoi trent'anni al servizio di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>. Con lei nella foto<br />

anche il dott. Romildo Degrassi e l'allora direttore del giornale Marcello Lorenzini.<br />

In sede ci sono senz’altro<br />

le annate rilegate anno per<br />

anno, e dopo tanti anni credo<br />

anch’io che il giornale costituisca<br />

veramente una buona<br />

fonte di storia antica e moderna<br />

di <strong>Isola</strong>.<br />

- In questi anni di grande<br />

impegno non saranno sicuramente<br />

mancate le delusioni e<br />

le soddisfazioni. Quali episodi<br />

ti vengono in mente?<br />

In partenza già sapevamo<br />

a ciò che si andava incontro,<br />

e quindi delusioni e soddisfazioni<br />

erano già messe nel nostro<br />

preventivo. Però potendo<br />

mettere le une e le altre su un<br />

piatto della bilancia, senz’altro<br />

il piatto della soddisfazione<br />

trionferebbe.<br />

Le soddisfazioni sono state<br />

prima di tutto constatare l’alto<br />

gradimento del giornale sia<br />

quando era mensile e ancor più<br />

apprezzato nella sua nuova veste<br />

trimestrale. E’ un giornale<br />

invidiato da tutte le altre Comunità<br />

istriane.<br />

Le delusioni non mancarono<br />

certo, specialmente quando<br />

si chiedeva la collaborazione<br />

affinché il giornale potesse<br />

vivere e continuare, e pochi<br />

rispondevano. Poi le incomprensioni<br />

non mancarono, non<br />

tutti hanno saputo leggere tra<br />

le righe e capire bene quanto<br />

si scriveva e proprio per la non<br />

giusta interpretazione qualcuno<br />

non ha voluto ricevere più<br />

il giornale.<br />

- Nella realizzazione di un<br />

giornale come il nostro credo<br />

che di particolari episodi curiosi<br />

ce ne siano da raccontare.<br />

Sentiamone due significativi.<br />

Di episodi particolari e significativi<br />

al momento non me<br />

ne vengono in mente. Potrei<br />

accennare alle tantissime volte<br />

che sul più bello che pensavo<br />

di aver finito di ricopiare a<br />

macchina i geroglifici che preparava<br />

don Attilio per passarli<br />

alla composizione, lui accantonava<br />

tutto e imbastiva altre<br />

cose durante la sera, quando<br />

da solo poteva meglio concentrarsi.<br />

Così al mio arrivo la<br />

mattina dopo trovavo tutto da<br />

rifare per la seconda volta. E<br />

allora scoppiavo!<br />

Un altro aneddoto, un po’<br />

più allegro, anche se il luogo<br />

dove mi trovavo era triste. Nel<br />

1974, pochi giorni dopo aver<br />

subito un’operazione don Attilio<br />

mi portò tutte le bozze da<br />

correggere. Cosa feci? Misi<br />

tutto sul letto in modo da metterle<br />

dietro ordine e iniziai la<br />

correzione. Passò il medico e<br />

mi chiese: “Che sta facendo,<br />

un solitario?”.<br />

- Sei convinta che gli isolani ti<br />

siano grati per quello che hai<br />

dato loro?<br />

Con questa domanda mi<br />

vuoi mettere in croce. Potrei<br />

risponderti con le parole di<br />

quella canzone: “Se sei bello<br />

ti tirano le pietre, se sei brut-<br />

to ti tirano le pietre…”. Non<br />

sono affatto convinta che tutti<br />

gli isolani mi siano grati di<br />

quello che ho loro dato. Non<br />

posso neanche pretendere una<br />

cosa simile. Voglio sperare, e<br />

sarei già contenta che almeno<br />

una piccola parte dei miei concittadini<br />

comprendesse il mio<br />

operato che spesso mi ha anche<br />

fatto sacrificare altre cose.<br />

Ringrazio da queste righe<br />

quelle gentili persone che si<br />

sono ricordate di me facendomi<br />

giungere poche ma sentite<br />

righe di ringraziamento, così<br />

pure quelle che mi hanno telefonato<br />

ringraziandomi. Chiedo<br />

ancora venia a coloro cui non<br />

ho corrisposto le aspettative.<br />

Traspare da questa ultima<br />

risposta una sensazione di non<br />

aver ricevuto quanto Jolanda<br />

si attendeva in termini di gratificazione.<br />

Noi non lo condividiamo.<br />

Se oggi <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong><br />

continua con nuova lena ad essere<br />

letto e seguito da migliaia<br />

di nostri concittadini, il merito<br />

va iscritto indubbiamente a<br />

don Attilio che di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong><br />

ne è stato l’ideatore, ma nessuno,<br />

nemmeno il più retrivo può<br />

negare a Jolanda la passione,<br />

l’entusiasmo e la competenza.<br />

Ma anche se ciò accadesse,<br />

noi diciamo a Jolanda: “non<br />

ti curar di lor…”.<br />

Da parte nostra, tanta stima<br />

e riconoscenza. Grazie,<br />

Jolanda.


6 15 Dicembre 2005<br />

ISOLA NOSTRA<br />

LUIGI DAMIANI<br />

(+ 1973 a Bologna)<br />

Insegnante a <strong>Isola</strong> e ancor prima<br />

in Istria negli anni difficili,<br />

si trasferì poi a Gorizia e definitivamente<br />

a Bologna. Molto<br />

vicino all’ambiente cattolico<br />

e valente descrittore nei suoi<br />

articoli delle nostre tradizioni<br />

religiose e sulla vita cristiano<br />

sociale dei tempi del prima e<br />

del dopoguerra 1914-18.<br />

ing. IVO CONTESINI<br />

(+ 1977 a Torino)<br />

Ingegnere e valente collaboratore<br />

sino alla morte, importanti<br />

sono i suoi ricordi dell’infanzia<br />

lontana e sulla vita dura<br />

e sull’abile arte dei pescatori<br />

avendo passato la giovinezza<br />

accanto ad essi in quel porto<br />

che vedeva dalla sua casa. Da<br />

non dimenticare anche i suoi<br />

vari articoli sulla nostra storia.<br />

BORTOLINO DELISE<br />

(+ 1983 a Cattolica)<br />

Uno dei tanti innamorati di <strong>Isola</strong>:<br />

ha cominciato a collaborare<br />

appena conosciuto il mensile,<br />

inviando articoli con ricordi di<br />

luoghi e di vita paesana, fra i<br />

quali il mercatino della sua<br />

piazzetta.<br />

GIUSEPPE (BEPI) DANDRI<br />

(+ 1999 a Trieste)<br />

Primo amministratore di <strong>Isola</strong><br />

<strong>Nostra</strong>. Sempre disponibile ad<br />

ogni iniziativa, diede subito il<br />

suo appoggio all’idea di don<br />

Attilio di fare un giornale per<br />

gli isolani.<br />

MARIO DANDRI<br />

(+ 1999 a Trieste)<br />

Di profondi sentimenti cattolici<br />

e italiani, è stato dirigente<br />

dell’Ass. Naz. Venezia Giulia<br />

e Dalmazia. Sin dagli inizi ha<br />

collaborato con don Attilio nella<br />

nascita di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>, divenendo<br />

poi alla sua morte presidente<br />

dell’Associazione sorta per la<br />

prosecuzione del giornale.<br />

prof. ATTILIO DEGRASSI<br />

(+ 1969 a Roma)<br />

Professore di lettere, Accademico<br />

dei Lincei e insigne studioso,<br />

aveva collaborato con <strong>Isola</strong><br />

<strong>Nostra</strong> sino alla scomparsa con<br />

pregevoli articoli sulla storia antica<br />

del nostro paese e sui suoi<br />

personaggi più illustri. A Lui<br />

vent’anni dopo sarà dedicata la<br />

scuola elementare di Opicina.<br />

CARLO DELISE<br />

(+ 1997 a Trieste)<br />

Animo buono e generoso e<br />

lavoratore instancabile, già<br />

aderente ad <strong>Isola</strong> all’Azione<br />

Cattolica e al Circolo Speranza,<br />

è stato accanto a don Attilio<br />

assiduo collaboratore a tutte le<br />

iniziative organizzate da <strong>Isola</strong><br />

<strong>Nostra</strong>.<br />

LUIGI DRIOLI<br />

(+ 1978 a Trieste)<br />

Militante sin dalla sua giovinezza<br />

nel partito repubblicano<br />

storico, non negando le sue<br />

idee durante il regime fascista,<br />

perseguitato dal regime<br />

jugoslavo per la sua italianità<br />

e condannato a diversi anni di<br />

carcere. Anche lui ha collaborato<br />

su queste pagine con alcuni<br />

articoli a sfondo politico.<br />

La nostra gratitudine<br />

ai collaboratori<br />

che ci hanno lasciato<br />

Se siamo arrivati al numero 363 e al 40° anno di vita di<br />

<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> lo dobbiamo innanzitutto alla collaborazione<br />

continua e disinteressata di alcuni nostri concittadini<br />

scomparsi, ai quali va tutta la nostra riconoscenza per l’aiuto<br />

prestato a don Attilio prima e alla redazione attuale poi.<br />

Sono collaboratori che vogliamo distintamente ricordare<br />

per il loro contributo dato su queste pagine alla storia del<br />

nostro paese, delle nostre tradizioni, della nostra vita.<br />

GIOVANNI DRIOLI<br />

(+ 1988 a Monfalcone)<br />

Importante è stata la sua collaborazione<br />

con articoli nei quali<br />

ricordava gli anni passati ad<br />

<strong>Isola</strong> con i tanti studenti suoi<br />

coetanei. Dai suoi articoli traspare<br />

sempre una grande nostalgia<br />

per la sua terra.<br />

LINO DUDINE<br />

(+ 1972 a Padova)<br />

Maestro per diversi anni a <strong>Isola</strong>,<br />

già addentro nel giornalismo, ha<br />

collaborato su <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> sin<br />

dal principio con articoli riguardanti<br />

la nostra scuola, i suoi insegnanti,<br />

alcuni personaggi suoi<br />

contemporanei, le nostre belle<br />

tradizioni e fatti di cronaca.


15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />

7<br />

EMERENZIANO FELLUGA<br />

(+ 1969 a Trieste)<br />

Un vivo ricordo di riconoscenza<br />

nei riguardi di colui che fu il<br />

primo presidente del Consiglio<br />

di Amministrazione della neonata<br />

<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>, sempre disponibile<br />

con preziosi consigli<br />

alla collaborazione più fattiva.<br />

avv. LUCIO FELLUGA<br />

(+ 1992 a Trieste)<br />

Noto avvocato nell’ambito forense<br />

triestino, ha seguito con<br />

passione le iniziative del padre<br />

Emerenziano. E’ stato presidente<br />

della Pullino festeggiandone<br />

i 50 anni della sua attività.<br />

SALVATORE PERENTIN<br />

(+ 1987 a Trieste)<br />

Uno dei tanti perseguitati dal<br />

regime jugoslavo, condannato<br />

a 14 anni di carcere nel 1948 e<br />

liberato con il ritorno di Trieste<br />

all’Italia dopo aver scontato<br />

più della metà della sua pena.<br />

E’ stato uno dei primi e dei più<br />

entusiasti collaboratori, come<br />

lo dimostrano i tanti suoi articoli<br />

dei più svariati argomenti<br />

scritti fino a poco prima della<br />

sua scomparsa.<br />

NELLA SODOMACO<br />

(+ 2002 a Trieste)<br />

Una memoria di ricordi: assidua<br />

collaboratrice che descriveva<br />

nei suoi articoli in dialetto particolari<br />

momenti di vita isolana,<br />

sempre apprezzati dai lettori.<br />

ANTONIO VASCOTTO<br />

(+ 1991 a Cesena)<br />

Già impiegato dell’Arrigoni a<br />

<strong>Isola</strong> prima e a Cesena poi, ha<br />

scritto i libri “Voci della parlata<br />

isolana” e “Ricordando <strong>Isola</strong>”.<br />

Ha prestato la sua collaborazione<br />

a <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> con i suoi<br />

ricordi di vita isolana, anche a<br />

sfondo umoristico scritti in dialetto,<br />

con i quali fa risaltare la<br />

differenza della mentalità isolana<br />

di ieri con quella di oggi.<br />

Cap. NINO VASCOTTO<br />

(+ 2005 a Trieste)<br />

Negli ultimi anni, sino alla sua<br />

prematura scomparsa, è stato<br />

vicepresidente di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>.<br />

Sue le pagine su temi di<br />

attualità inerenti al mondo dei<br />

profughi ma anche cronache<br />

brillanti sulle nostre attività, le<br />

gite e gli incontri della nostra<br />

Associazione.<br />

RECLUS VASCOTTO<br />

(+ 2000 a Trieste)<br />

Maestro a <strong>Isola</strong> e quindi forzatamente<br />

a Trieste dove continuò<br />

per molti anni l’insegnamento,<br />

impegnandosi subito<br />

a favore dei profughi presso<br />

l’EISE, l’ente che aiutava i<br />

profughi nelle attività scolastiche.<br />

Ha subito voluto dare<br />

il suo appoggio al giornale con<br />

tantissimi argomenti dai quali<br />

risaltava la sua grande cultura.<br />

Ricordiamo in particolare<br />

quelli su due eminenti figure di<br />

<strong>Isola</strong>, lo scienziato Domenico<br />

Lovisato e il poeta Pasquale<br />

Besenghi, al quale ha anche<br />

dedicato un libro.<br />

Riconoscente alla sua memoria,<br />

<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> gli ha dedicato<br />

il volumetto “Il suono di una<br />

campana”.<br />

SERGIO VASCOTTO<br />

(+ 1991 a Trieste)<br />

Già impiegato all’Arrigoni, è<br />

stato uno dei fedelissimi dell’Azione<br />

Cattolica e del Circolo<br />

Speranza nonché impegnato<br />

in politica anche come consigliere<br />

al Comune di Trieste<br />

nella lista della D.C.<br />

Ancora una volta a questi<br />

collaboratori tutta la<br />

nostra riconoscenza e quella<br />

dei lettori per aver voluto, con<br />

i loro scritti, tener alta l’italianità<br />

della nostra cittadina<br />

aiutandoci anche a mantenerne<br />

vivo il ricordo.<br />

Ma un grazie va anche<br />

ai collaboratori<br />

viventi, che hanno<br />

dato o ancora danno il loro<br />

prezioso contributo a queste<br />

pagine o che con il loro disinteressato<br />

impegno continuano<br />

a mantenere vive le nostre<br />

tradizioni e a organizzare le<br />

nostre attività. Purtroppo possiamo<br />

ricordarne solo alcuni,<br />

senza far torto ai tantissimi che<br />

in diversa misura, con foto, articoli,<br />

ricordi di vita e dell’esodo<br />

hanno riempito più di 4000<br />

pagine di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> in questi<br />

quarant’anni:<br />

Franca Bacci, dott. Paolo Blasi,<br />

Alfredo Bussani, Annamaria<br />

Bologna Fabbri, on. dott.<br />

Giacomo Bologna, Marino<br />

Bonifacio, Tullio Bordato,<br />

Gigi Carboni, Arnaldo Carlini,<br />

Livio Carpenetti, Omera Colocci,<br />

don Libero Colomban,<br />

Olivo Colomban, Licia Corselli<br />

Grillo, dott. Franco Degrassi,<br />

dott. Romildo Degrassi, dott.<br />

Marco Degrassi, Attilio Delise,<br />

Edilio Delise, Ferruccio<br />

Delise, Editta Depase Garau,<br />

Giusy Depase Agnoletto, cav.<br />

Mario Depase, Mariucci Depase<br />

Carboni, Alfredo Erman,<br />

dott. Emilio Felluga, prof. Marino<br />

Freschi, Marcello Lorenzini,<br />

Lianora Lucisano, Mario<br />

Lorenzutti, Luciana Magris,<br />

suor Serafina Degrassi, cav.<br />

Umberto Parma, suor Andreina<br />

Pecchiari, Alma Petrigna,<br />

Walter Pohlen, Nerina Pugliese,<br />

Giovanni Russignan, dott.<br />

Franco Stener, Aldo Vascotto,<br />

Anita Vascotto, cav. Fabio<br />

Vascotto, don Pietro Zovatto,<br />

Giuseppe Zaro, Maria Zaro e<br />

tanti… tanti altri ai quali rinnoviamo<br />

il nostro grazie!<br />

U n grato pensiero di riconoscenza<br />

anche a Gianni<br />

Zvitanovich, attento e preciso<br />

correttore delle bozze di <strong>Isola</strong><br />

<strong>Nostra</strong>, e a Roberto Zonta e<br />

Manuela Cossetto, titolari dello<br />

“Studio 92 Ro-Ma”, che con<br />

professionalità, disponibilità e<br />

cortesia (e tanta pazienza) che<br />

vanno ben oltre il rapporto di<br />

clientela, hanno dato a <strong>Isola</strong><br />

<strong>Nostra</strong> l’attuale impostazione<br />

grafica sempre più apprezzata<br />

dai lettori.


8 15 Dicembre 2005<br />

ISOLA NOSTRA<br />

Come e perchè nacque <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong><br />

<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> ha raggiunto i 40 anni di vita e nessuno meglio del suo fondatore, don Attilio, può raccontare<br />

le motivazioni che lo spinsero a questa iniziativa. In sua memoria riportiamo quanto scrisse nel novembre<br />

1990, poco prima della Sua scomparsa, in un numero speciale dedicato ai 25 anni di vita del nostro giornale.<br />

Nel lontano ottobre<br />

1965, dopo aver avuto<br />

fra le mani la “Voce di<br />

San Giorgio”, e informatomi<br />

dal suo direttore mons. Malusà<br />

circa il bene che questo<br />

mensile continuava a fare in<br />

mezzo ai suoi ex parrocchiani<br />

che avevano lasciato Pirano,<br />

e d’accordo con Jolanda Pozzetto<br />

che era a conoscenza di<br />

come veniva fatto un giornale,<br />

mi venne l’idea di fare<br />

qualcosa di simile per i nostri<br />

profughi isolani.<br />

Erano ormai passati dieci<br />

anni dal nostro Esodo. Quasi<br />

tutti i campi di raccolta nei<br />

quali si trovavano i profughi a<br />

Trieste erano stati ormai chiusi,<br />

avendo quasi tutti ormai<br />

trovato una sistemazione, chi<br />

all’estero, particolarmente in<br />

Australia, Canada e Stati Uniti,<br />

chi in varie regioni d’Italia,<br />

ma la maggior parte qui in<br />

città. Considerata quindi la<br />

dispersione in cui venivamo<br />

a trovarci (era logico si dovesse<br />

in un tempo non tanto<br />

lontano perdere quelle nostre<br />

caratteristiche, frutto di tante<br />

belle tradizioni plurisecolari),<br />

pensai che solamente una parola<br />

scritta, cioè un mensile,<br />

avrebbe potuto mantenere<br />

salda quell’unità morale, che<br />

nessuna distanza poteva spezzare.<br />

E così nel novembre dello<br />

stesso anno, pur privi di mezzi,<br />

scarsa conoscenza del me-<br />

Santa Messa in suffragio di don Attilio<br />

Il 25 gennaio 1992 don Attilio tornava alla Casa del Padre.<br />

Nel 14° anniversario della scomparsa ricorderemo il<br />

fondatore di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> con una Santa Messa di suffragio<br />

che sarà celebrata<br />

mercoledì 25 gennaio 2006 alle ore 17.30<br />

nella chiesa della Beata Vergine del Rosario, che per tanti<br />

anni fu affidata alle sue cure pastorali.<br />

La nostra partecipazione<br />

sia un tributo di amore<br />

e di riconoscenza per la<br />

sua opera tanto meritoria<br />

quanto difficile. Ci<br />

ha dato tanto e soprattutto<br />

è riuscito a mantenere<br />

unita una comunità<br />

ormai dispersa per<br />

il mondo: tutto ciò non<br />

può e non deve essere dimenticato.<br />

stiere e dopo aver consultato<br />

alcuni concittadini che già<br />

si occupavano qui a Trieste<br />

della dolorosa situazione dei<br />

profughi, abbiamo deciso di<br />

far uscire il primo numero. La<br />

sua testata suonava così: ISO-<br />

LA NOSTRA, perché doveva<br />

ricordare il nome della nostra<br />

cittadina che avevamo dovuto<br />

abbandonare e che, pur<br />

consapevoli di averla definitivamente<br />

perduta, doveva rimanere<br />

per sempre nostra, se<br />

non altro per il fatto che quel<br />

posto sempre avuto nelle nostre<br />

menti e nei nostri cuori<br />

non avrebbe dovuto perdersi<br />

così presto. Quel “nostra”<br />

aggiunto a “<strong>Isola</strong>” doveva significare<br />

tutto l’affetto, tutto<br />

l’attaccamento e il continuo<br />

ricordo della terra natia forzatamente<br />

abbandonata.<br />

Si trattava sempre di un<br />

esperimento il nostro, data<br />

la semplicità del mensile, alquanto<br />

povero da principio e<br />

nel suo contenuto e nel suo<br />

formato, come nel numero<br />

di copie. Infatti le prime che<br />

spedimmo furono appena<br />

trecento, inviate a quei nostri<br />

concittadini di cui conoscevamo<br />

l’indirizzo, pur sapendo<br />

che il numero delle famiglie<br />

fermatisi qui a Trieste<br />

era di gran lunga superiore.<br />

L’accoglienza del mensile<br />

da parte di quelli che ricevettero<br />

il primo numero ci fu<br />

subito di sprone e di conforto,<br />

anche perché richieste di<br />

chi non lo aveva ricevuto ci<br />

giungevano in continuazione,<br />

fino ad arrivare in poco<br />

tempo fino alle 2000 copie.<br />

E con le richieste ci giungeva<br />

anche l’apprezzamento.<br />

A noi, ideatori del mensile,<br />

si unirono subito alcuni<br />

collaboratori e così il giornale<br />

poté mutare la sua veste<br />

grafica, suscitando maggior<br />

interesse dopo un solo anno<br />

di attività, grazie anche alla<br />

generosità dei lettori che divennero<br />

i suoi sostenitori.<br />

Fin da principio si volle<br />

così tener unita la nostra<br />

Comunità sotto un’unica<br />

bandiera, che doveva essere<br />

quella della nostra candida<br />

colomba, vecchio emblema<br />

della nostra cittadina: simbolo<br />

di pace e di unità, fieri così<br />

della nostra indipendenza da<br />

qualsiasi movimento politico,<br />

autonomi come siamo<br />

tuttora dopo tanti anni.<br />

<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> l’abbiamo<br />

voluta subito come mensile<br />

di informazione, tutta nostra,<br />

inviata a tutti gli isolani che<br />

l’avessero richiesta, senza<br />

nessuna distinzione di credo<br />

politico ma a difesa delle nostre<br />

plurisecolari tradizioni<br />

civili e religiose, destinate a<br />

sopravvivere quale patrimonio<br />

incommensurabile lasciatoci<br />

dai nostri padri, e quale<br />

informatore del presente da<br />

noi vissuto pur sotto diversi<br />

cieli, e come preparazione a<br />

quel futuro che ci attendeva.<br />

E’ stato ed è proprio questo<br />

il programma seguito dal<br />

nostro mensile, a salvaguardia<br />

di quell’unità che è il<br />

principio su cui si basa qualsiasi<br />

comunità strappata dal<br />

suo ambiente d’origine, trapiantata<br />

altrove ma desiderosa<br />

di continuare ad esistere.<br />

Don Attilio


15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />

9<br />

UNO SGUARDO AL PASSATO<br />

... sfogliando le vecchie<br />

annate di “<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>’’<br />

1965 - 1975 : I PRIMI PASSI: DA ISOLA A TRIESTE<br />

da “La Fiamma” a “<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>”<br />

Novembre 1965 (numero 1) - Grazie ad una iniziativa di don<br />

Attilio Delise, ultimo parroco italiano di <strong>Isola</strong>, esce a Trieste il<br />

primo numero del mensile “<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>”, con l’intento di mantenere<br />

unita la nostra comunità a dieci anni dall’esodo, di riportarne<br />

la storia e di mantenerne in vita le sue tradizioni plurisecolari.<br />

La testata, che sostanzialmente rimarrà sempre invariata, riporta<br />

il panorama di <strong>Isola</strong> ripreso dal colle di Loreto insieme ad una<br />

colomba stilizzata, simbolo del nostro comune. Inizialmente la<br />

tiratura è di 300 copie, che già dopo un anno diventeranno 1300.<br />

Attualmente viene inviato a oltre 2200 famiglie in Italia e all’estero.<br />

Maggio 1967 (n. 19) - In America<br />

Nino Benvenuti, già vincitore<br />

della medaglia d’oro alle<br />

Olimpiadi di Roma, strappa<br />

a Griffith il titolo di campione<br />

del mondo dei pesi medi di<br />

pugilato: grazie al suo nome la<br />

località di <strong>Isola</strong> d’Istria viene<br />

cercata e trovata sugli atlanti. A<br />

coronamento di una prestigiosa<br />

carriera, nel 2000 un nutrito<br />

gruppo di personalità del mondo<br />

sportivo triestino lo proclamerà<br />

“Campione del secolo”.<br />

Agosto 1967 (n. 22) - Nel santuario di Monte Grisa viene benedetto<br />

dal vescovo di Trieste mons. Santin l’altare che gli isolani<br />

dedicano alla Madonna del Carmine e ai patroni S.Mauro e<br />

S.Donato. L’opera è stata realizzata con le offerte degli isolani<br />

dopo l’appello lanciato dal giornale nell’agosto precedente.<br />

Ottobre 1967 (n. 24) - Per la prima volta dopo l’esodo, con la<br />

partecipazione di un centinaio di isolani, viene ripreso il tradizionale<br />

appuntamento dell’ 8 settembre alla chiesetta di Loreto,<br />

vicino ad <strong>Isola</strong>, in occasione della ricorrenza della Natività di<br />

Maria (per gli isolani la “Madonna picia”).<br />

Maggio 1968 (n. 31) - Nella ricorrenza del 50° anniversario di<br />

sacerdozio di mons. Santin gli isolani rendono omaggio nel santuario<br />

di Monte Grisa al presule che è sempre stato loro vicino<br />

nei difficili momenti dopo l’Esodo.<br />

Novembre 1968 (n. 37) - Nel mese di settembre 180 isolani<br />

partono per Roma in pullman e in treno per partecipare al raduno<br />

nazionale degli esuli. Nell’occasione viene anche ricordato<br />

il primo pellegrinaggio a Roma organizzato dalla parrocchia di<br />

<strong>Isola</strong> nel lontano 1888.<br />

Luglio 1969 (n. 45) - Muore a Roma il prof. Attilio Degrassi,<br />

professore di lettere, studioso e membro dell’Accademia dei<br />

Lincei. A lui negli anni ‘90 verrà intitolata la scuola elementare<br />

di Opicina.<br />

Settembre 1969 (n. 47) - Scompare Emerenziano Felluga, uno<br />

dei primi collaboratori di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> assieme a Salvatore Perentin,<br />

Giuseppe (Bepi) Dandri e Carlo Delise.<br />

Giugno 1971 (n. 68) - Il 16<br />

maggio 1971 viene scoperta<br />

sul colle di San Vito l’erma<br />

del poeta Pasquale Besenghi,<br />

fortemente voluta dalla Comunità<br />

<strong>Isola</strong>na che con slancio ha<br />

aderito all’appello a suo tempo<br />

lanciato per la raccolta di fondi<br />

destinati al monumento stesso.<br />

Il discorso ufficiale viene tenuto<br />

dall’avv. Lucio Felluga,<br />

presenti il sindaco Spaccini<br />

insieme alle maggiori autorità<br />

cittadine e alla rappresentanza<br />

degli esuli istriano-dalmati.<br />

Agosto 1971 (n. 70) - La Pullino, nata a <strong>Isola</strong> e rifondata a Trieste<br />

prima e a Muggia poi, conquista a Milano il suo primo podio<br />

ai Campionati Italiani con la medaglia d’argento del “due senza”<br />

categoria ragazzi: una promessa per il futuro!<br />

Settembre 1971 (n. 71) - Tante sono state le gite e i pellegrinaggi<br />

organizzati da <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> alla volta di località e santuari<br />

in Italia e all’estero. Particolare rilievo va dato al pellegrinaggio<br />

effettuato in quell’anno verso il santuario di Lourdes con la partecipazione<br />

di cinquanta isolani.<br />

Agosto 1972 (n. 82) - Il 16 luglio, in occasione della festa del<br />

Carmine, viene donata dagli isolani la fonte battesimale del santuario<br />

di Monte Grisa, posta davanti all’altare dei Santi Patroni.


10 15 Dicembre 2005<br />

ISOLA NOSTRA<br />

Febbraio 1973 (n. 88) - Muore a Bologna Luigi Damiani. Già<br />

insegnante a <strong>Isola</strong>, è stato sino alla morte assiduo collaboratore<br />

del giornale e fedelissimo ai nostri appuntamenti.<br />

Marzo 1973 (n. 89) - Sulle pagine<br />

di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> prende il via<br />

una raccolta di parole dialettali,<br />

quasi un piccolo vocabolario<br />

isolano, per tramandare ai posteri<br />

il linguaggio dei padri. Alcuni<br />

anni dopo sarà raccolto in un<br />

volumetto edito sempre da <strong>Isola</strong><br />

<strong>Nostra</strong>.<br />

Maggio 1973 (n. 91) - Muore a<br />

Trieste l’ing. Gianni Bartoli, il<br />

sindaco degli anni difficili della<br />

redenzione, ingiustamente passato<br />

nella storia dimenticata.<br />

Aprile 1974 (n. 102) - Ricordato sulle pagine di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong><br />

“el zogo del balòn”, un riassunto della storia calcistica di <strong>Isola</strong>,<br />

quando negli anni ‘30 e ‘40 l’Ampelea era tra le maggiori squadre<br />

della Venezia Giulia.<br />

Marzo 1975 (n. 113) - Con il massimo dei voti l’on. Giacomo<br />

Bologna viene eletto membro effettivo del Parlamento Europeo,<br />

a coronamento di una lunga carriera politica che lo ha visto per<br />

tre legislature deputato alla Camera oltre che consigliere regionale<br />

e provinciale.<br />

Maggio 1975 (n. 115) - Offerto dalla Comunità <strong>Isola</strong>na, viene<br />

consacrato l’altare dedicato a San Mauro nella chiesa di Gesù<br />

Divino Operaio, in un rione periferico di Trieste con una forte<br />

presenza di profughi istriani.<br />

Luglio 1975 (n. 117) - Con<br />

una serie di articoli di Salvatore<br />

Perentin viene ricordato il<br />

centenario di fondazione della<br />

banda cittadina “Giuseppe<br />

Verdi”, diretta per tantissimi<br />

anni dal mai dimenticato maestro<br />

Vigilio Gottardi.<br />

Agosto 1975 (n. 118) - In occasione del cinquantenario di fondazione<br />

della Pullino, nel corso di una cerimonia la società consegna<br />

al Museo del Mare di Trieste l’armo “Armando Diaz” che<br />

alle Olimpiadi di Amsterdam del 1928 aveva conquistato l’oro<br />

olimpico con ai remi Giovanni Delise, Nicolò Vittori, Giliante<br />

Deste e Valerio Perentin, timoniere Renato Petronio. Cominciava<br />

così per una piccola cittadina una grande epopea sportiva, con<br />

tanti atleti che si faranno onore in campo nazionale e internazionale<br />

soprattutto nel canottaggio, nel nuoto e nel calcio. Ma anche<br />

in tanti altri sport atleti isolani hanno dato lustro al nostro paese,<br />

ultimo Vasco Vascotto che attualmente gareggia nella massima<br />

manifestazione velica, la Coppa America.<br />

Ottobre 1975 (n. 120) - Un numero speciale di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> è<br />

dedicato al raggiungimento del decimo anniversario di vita del<br />

periodico. Vengono ripercorsi gli ultimi dieci anni fra cronaca,<br />

storia, gioie e lutti di una Comunità ormai smembrata ma che<br />

vuole mantenere intatte le proprie radici e le proprie tradizioni.<br />

1975 - 1985 - IL SECONDO DECENNIO<br />

Da Osimo al ventennale<br />

Novembre 1975 (numero 121) - Osimo, sconosciuto paese delle<br />

Marche, acquista notorietà per la firma dell’iniquo Trattato che<br />

porta all’abbandono definitivo delle terre istriane. <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong><br />

significativamente esce listato a lutto.


15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />

11<br />

Aprile 1976 (n. 126) - Con un atto vandalico viene deturpato il<br />

monumento a Pasquale Besenghi, eretto anni prima per volontà<br />

degli isolani e posto nell’omonima via di Trieste.<br />

Aprile 1977 (n. 138) - Festeggiato il 40° anniversario di sacerdozio<br />

di don Attilio Delise che, con la collaborazione soprattutto<br />

di Jolanda Pozzetto, continua a dirigere <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> e mantenere<br />

sempre in vita le nostre tradizioni.<br />

Giugno 1977 (n. 140) - Una tragedia colpisce tutta la nostra<br />

Comunità: Claudio, Marina e Morena Morsut con Ottavio e Ida<br />

Degrassi, cinque vite e due famiglie stroncate in un tragico incidente<br />

automobilistico nei pressi di Treviso.<br />

Febbraio 1978 (n. 148) - Muore Luigi Drioli, figura illustre di<br />

patriota, che aveva subito una lunga detenzione nelle carceri jugoslave<br />

dopo un processo farsa a Capodistria. A sua memoria gli isolani<br />

deporranno una targa sulla tomba nel cimitero di Sant’Anna a<br />

Trieste, con un discorso celebrativo di Reclus Vascotto.<br />

Aprile 1978 (n. 150) - Una delegazione di isolani viene ricevuta<br />

in visita di cortesia dal nuovo vescovo di Trieste mons. Lorenzo<br />

Bellomi, che nella sua lunga permanenza a Trieste sarà spesso a<br />

noi vicino in occasione delle nostre ricorrenze. Come il suo predecessore<br />

mons. Santin, anche mons. Bellomi sarà una presenza<br />

significativa nella vita cittadina.<br />

Luglio 1978 (n. 153) - Viene inaugurata<br />

con il nome di Domenico Lovisato<br />

la scuola elementare di via Italo<br />

Svevo, nella ex Casa dell’Emigrante,<br />

iniziativa fortemente auspicata dal<br />

maestro Reclus Vascotto, che durante<br />

la cerimonia dello scoprimento del<br />

busto rievocherà la figura dell’insigne<br />

scienziato e irredentista di famiglia<br />

isolana.<br />

Agosto 1978 (n. 154) - In occasione della sua prima visita a<br />

Monte Grisa per la Madonna del Carmine, viene donato dagli<br />

isolani a mons. Bellomi un altare per la sua cappella privata.<br />

Ottobre 1978 (n. 156)<br />

- Sulle pagine di <strong>Isola</strong><br />

<strong>Nostra</strong>, cordoglio per la<br />

scomparsa di Paolo VI<br />

e il breve pontificato di<br />

Giovanni Paolo I, ma anche<br />

gioia per l’elezione di<br />

Giovanni Paolo II, che diventerà<br />

una delle figure di<br />

maggior spicco dei nostri<br />

tempi non solo per i cattolici<br />

ma per tutto il mondo.<br />

Ottobre 1979 (n. 167) - <strong>Isola</strong> è sempre stata all’avanguardia<br />

anche nello sport al femminile: nelle foto di questo numero un<br />

bel gruppo di ragazze negli anni anteguerra, all’inizio della loro<br />

attività sportiva nella ginnastica e nella pallacanestro.<br />

Maggio 1980 (n. 174) - Una lunga intervista in occasione del<br />

XXV di professione religiosa della suora isolana Andreina Pecchiari,<br />

che ha dedicato la sua vita alla cura e all’assistenza degli<br />

handicappati più gravi.<br />

Luglio 1980 (n. 176) - La medicina spiegata in breve: il dott.<br />

Romildo Degrassi, per tanti anni medico condotto di <strong>Isola</strong>, inizia<br />

ad illustrare sul giornale le nozioni fondamentali della medicina<br />

internistica. Seguirà anche la collaborazione del figlio, dott.<br />

Marco, specialista in oculistica.<br />

Aprile 1981 (n. 184) - La<br />

scomparsa di un grande uomo:<br />

mons. Antonio Santin, già vescovo<br />

di Fiume e della diocesi<br />

di Trieste e Capodistria,<br />

illustre figura di sacerdote e di<br />

italiano.<br />

Maggio 1981 (n. 185) - Muore Nino Perentin, per ben dieci volte<br />

campione italiano di nuoto sulle distanze dei 400 e dei 1500<br />

metri. Aveva partecipato, giungendo sino alle semifinali, alle<br />

Olimpiadi di Amsterdam e di Los Angeles.<br />

Novembre 1981 (n. 191) - Inaugurata a Muggia la nuova sede<br />

della Pullino, ospitata prima presso il Centro Giovanile di Muggia.<br />

Fondata a <strong>Isola</strong> nel 1925, era risorta a Trieste per opera di un<br />

gruppo di fedelissimi nel 1960.<br />

Gennaio 1982 (n. 193) - Inizia in sordina un’iniziativa che avrà<br />

sempre più successo negli anni a venire: la mostra di pittura degli<br />

artisti isolani, giunta nel 2005 alla sua 29ma edizione.<br />

Marzo 1982 (n. 195) - 900 anni prima, nel 1082, <strong>Isola</strong> veniva<br />

elevata a parrocchia. Questo importante avvenimento viene ricordato<br />

con una serie di articoli nella prima pagina per tutto il<br />

1982.<br />

Giugno 1982 (n. 198) - Nella cattedrale di San Giusto viene ordinato<br />

sacerdote don Marino Trevisini, figlio della nostra concittadina<br />

Gemma Vascotto. Attualmente è in missione in Finlandia,<br />

dove ricopre la carica di vicario di quella diocesi, enormemente<br />

estesa e con una piccola minoranza di cattolici.<br />

Settembre 1982 (n. 200) - Esce il numero 200 di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>,<br />

che con grande sacrificio di don Attilio e di Jolanda Pozzetto<br />

continua a mantenere la periodicità mensile.<br />

Aprile 1983 (n. 207) - Ricordando il territorio perduto, su <strong>Isola</strong><br />

<strong>Nostra</strong> compare una dettagliata mappa dei dintorni e delle campagne<br />

di <strong>Isola</strong>. Nel marzo 1985 verrà riprodotta una piantina con<br />

la denominazione delle vie di <strong>Isola</strong> prima dell’esodo e nel settembre<br />

1999 un’altra curiosa pianta del paese degli anni ‘30 con<br />

la pubblicità dei più importanti esercizi commerciali.


12 15 Dicembre 2005<br />

ISOLA NOSTRA<br />

Settembre 1983 (n. 211) - Particolare<br />

rilievo all’incontro del Carmine<br />

a Monte Grisa in occasione<br />

dell’Anno Santo della Redenzione.<br />

Nell’occasione festeggiato anche<br />

mons. Salvatore Degrassi per il suo<br />

giubileo sacerdotale.<br />

Novembre 1983 (n. 213) - Leggera modifica della foto sulla testata,<br />

che comunque riporta sempre, in foto o in quadro, il panorama<br />

di <strong>Isola</strong> ripreso dall’altura di Loreto. Nell’interno, la foto di<br />

un giovanissimo Vasco Vascotto alla sua prima vittoria nella vela<br />

- categoria “optimist”.<br />

Luglio 1984 (n. 221) - In occasione<br />

del ventennale della scomparsa,<br />

viene ricordata la figura di mons.<br />

Giuseppe Dagri, eminente figura di<br />

uomo e di sacerdote, morto a Trieste<br />

l’ 11 luglio 1964.<br />

Novembre 1984 (n. 225) - Scompare Nino Delise, fra i promotori<br />

della sezione della D.C. di <strong>Isola</strong>, il cui impegno civico e<br />

politico è interrotto solo dall’impegno nel sociale e in campo<br />

educativo.<br />

235 (novembre 1985) - <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> compie vent’anni. Il giornale<br />

esce con un numero speciale a più pagine.<br />

1985 - 1992<br />

Il grande vuoto<br />

lasciato da don Attilio<br />

Dicembre 1985 (numero 236) - A dieci anni dal Trattato di Osimo<br />

e a 40 anni dalla fine del conflitto si tiene a Roma l’incontro<br />

dei profughi giuliano-dalmati, che saranno anche ricevuti in<br />

udienza dal Santo Padre Giovanni Paolo II.<br />

Aprile 1986 (n. 240) - Emilio Felluga, con l’ausilio di alcuni<br />

collaboratori, in occasione del sessantesimo anno di fondazione<br />

della Pullino pubblica il volume “S.N. Pullino, giovane.. sessantenne”,<br />

a completamento di una pubblicazione precedente scritta<br />

da Reclus Vascotto.<br />

Aprile 1987 (n. 251) - Con un numero speciale a colori viene<br />

solennemente celebrato il 50° di sacerdozio di don Attilio. Numerosi<br />

testi e foto ripercorrono gli anni della sua vita: il Semi-<br />

nario, le parrocchie di Pisino, Servola e dell’Ospedale Maggiore<br />

di Trieste sino alla guerra, <strong>Isola</strong>, il Campo profughi di Campo<br />

Marzio e la Parrocchia del Rosario gli anni successivi.<br />

Nello stesso numero anche un<br />

commosso ricordo per la scomparsa<br />

di suor Angioletta delle<br />

Piccole Suore della Provvidenza,<br />

eminente figura di educatrice<br />

che ha lasciato un indelebile<br />

ricordo nei tanti bambini che<br />

sotto la sua direzione hanno frequentato<br />

l’asilo di <strong>Isola</strong>.<br />

Giugno 1987 (n. 233) - Consegna delle Stelle d’Argento del<br />

CONI ai concittadini Fabio Colocci, che successivamente ha anche<br />

ricoperto la carica di presidente del Panathlon Club di Trieste,<br />

e a Emilio Felluga, attuale presidente regionale del CONI<br />

e già per tanti anni dirigente della Pullino e del canottaggio regionale,<br />

che nel 1995 verrà insignito della stella d’oro, massima<br />

onorificenza per meriti sportivi.<br />

Novembre 1987 (n. 257) - Con la partecipazione di migliaia di<br />

persone dall’Italia e dall’estero ha luogo a Trieste il grande raduno<br />

dei profughi giuliano-dalmati a 40 anni dall’esodo.<br />

Giugno 1988 (n. 264) - Franco Degrassi subentra a Fabio Colocci<br />

nella dirigenza della Pullino, carica che mantiene attualmente,<br />

mentre l’avv. Lucio Felluga viene nominato Presidente<br />

Onorario: nel segno della continuità, la dirigenza rimane sempre<br />

in mani isolane.<br />

Agosto 1988 (n. 267) - L’appuntamento più importante e sentito<br />

per gli isolani è sempre la festa della Madonna del Carmine<br />

al santuario di Monte Grisa. In questo numero e nel successivo


15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />

13<br />

viene data grande evidenza fotografica agli incontri degli ultimi<br />

vent’anni, con partecipazione sempre molto numerosa degli<br />

isolani.<br />

Febbraio 1989 (n. 273) - Marino<br />

Bonifacio, piranese, inizia<br />

la sua collaborazione su <strong>Isola</strong><br />

<strong>Nostra</strong> con ricchi e completi<br />

approfondimenti sulla storia<br />

dei cognomi isolani più importanti.<br />

Il primo articolo è dedicato<br />

alle famiglie Carlin.<br />

Febbraio 1990 (n. 283) - Edito<br />

dall’Associazione. Nazionale<br />

Venezia Giulia e Dalmazia esce<br />

il volume “Ricordando <strong>Isola</strong>”,<br />

una raccolta di scritti di Antonio<br />

Vascotto, già dirigente dell’Arrigoni<br />

e appassionato cultore<br />

delle piccole e grandi storie di<br />

<strong>Isola</strong> e sin dagli inizi collaboratore<br />

del giornale. In precedenza<br />

aveva anche pubblicato in proprio<br />

un ricchissimo vocabolario<br />

del dialetto isolano.<br />

Novembre 1990 (n. 291) - I 25 anni di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>, con un doveroso<br />

ricordo dei tanti collaboratori che in tutti questi anni con<br />

i loro scritti e le loro foto hanno creato una vera memoria storica<br />

del nostro paese.<br />

Gennaio 1991 (n. 293) - Con una sentita cerimonia viene inaugurato<br />

il restaurato monumento a Besenghi dopo gli atti vandalici<br />

che in questi anni lo avevano deturpato e danneggiato.<br />

Febbraio 1992 - Numero unico - Scompare il 25 gennaio don<br />

Attilio Delise: il suo vice don Zovatto dandone l’annuncio ai<br />

fedeli della parrocchia del Rosario non riesce a trattenere la commozione.<br />

Con Lui <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> perde l’ideatore, il continuatore,<br />

il propugnatore del giornale che tuttora continua a mantenere<br />

uniti gli isolani sparsi per il mondo.<br />

Per motivi giuridici, avendone perso il direttore responsabile, il<br />

giornale esce con un numero unico a Lui dedicato e con l’intestazione<br />

“Comunità <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>”.<br />

1992 - 2005<br />

Nel segno della continuità<br />

Maggio 1992 (numero 305) - Dopo la dolorosa scomparsa di<br />

don Attilio, che aveva lasciato il periodico senza la direzione,<br />

<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> riprende la normale pubblicazione con il ripristino<br />

della vecchia testata e l’intento di continuare a mantenere vivi i<br />

legami tra i conterranei sparsi per il mondo, così come voluto dal<br />

suo ideatore e fondatore.<br />

In precedenza, con regolare statuto ed atto notarile, era stata<br />

fondata l’Associazione <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>, formalità necessaria per la<br />

continuità della testata. Soci fondatori sono Giacomo Bologna,<br />

Mario Bologna, Mario Dandri, Romildo Degrassi, Attilio Delise,<br />

Carlo Delise, Emilio Felluga, Marcello Lorenzini, Jolanda Pozzetto,<br />

Giovanni Russignan, Anita Vascotto e Reclus Vascotto. La<br />

presidenza viene affidata a Mario Dandri, mentre l’on. Giacomo<br />

Bologna assume la direzione del giornale, che da questo momento<br />

uscirà con periodicità trimestrale. Dopo una breve permanenza<br />

in via dei Rettori, l’Associazione si trasferirà nella sua attuale<br />

sede in piazza S.Antonio 2, ospite dell’Ente Rinascita Istriana.<br />

Ottobre 1992 (n. 307) - Con questo numero <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> assume<br />

una nuova veste grafica, con formato ridotto rispetto alla precedente.<br />

Con il numero 309 (aprile 1993) comparirà per la prima<br />

volta la copertina a colori.<br />

In questo numero viene ricordata la scomparsa dell’avv. Lucio<br />

Felluga, artefice della risorta Pullino.<br />

Dicembre 1992 (numero 308) - Scompare mons. Salvatore Degrassi,<br />

ex parroco di San Giovanni e cancelliere, archivista e notaio<br />

della Curia Vescovile di Trieste. Le esequie sono tenute dal<br />

vescovo nella cattedrale di San Giusto. A breve distanza, muore<br />

un altro sacerdote isolano, don Mario Cociancich, che fu “il prete<br />

del confessionale”, ministero al quale si era particolarmente<br />

dedicato.<br />

Aprile 1993 (n. 309) - Vengono raccolti in un elegante volume i<br />

“consigli di un medico amico”, scritti dal dott. Romildo Degrassi<br />

e dal figlio dott. Marco e pubblicati negli anni precedenti su <strong>Isola</strong><br />

<strong>Nostra</strong>. Porta il titolo “Dio vardi un mal de note”.<br />

Aprile 1994 (n. 314) - Con questo numero lascia la direzione del<br />

giornale l’on. Giacomo Bologna. Gli subentrerà Marcello Lorenzini,<br />

già giornalista de “Il Piccolo” che grazie alla sua esperienza<br />

nel campo darà a <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> l’impostazione attuale.


14 15 Dicembre 2005<br />

ISOLA NOSTRA<br />

Luglio 1994 (n. 315) - Dedicato a don Attilio, viene stampato<br />

e distribuito un elegante volumetto con le illustrazioni e la storia<br />

del santuario di Santa Maria della Visione di Strugnano, con<br />

testi di Marcello Lorenzini e bellissime foto di G.Cherbavaz e<br />

J.Jerasa.<br />

Gennaio 1995 (n. 318) - <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> compie trent’anni: viene<br />

brevemente ricordata la storia del giornale da parte del direttore<br />

Lorenzini.<br />

Aprile 1995 (n. 319) - Ideale ritorno di don Attilio con lo scoprimento<br />

nella sede di un busto in bronzo opera dello scultore<br />

Monticone, presenti il vescovo mons. Bellomi e il vicesindaco<br />

di Trieste Damiani.<br />

Gennaio 1996 (n. 323) - Scompare nel dicembre 1995 Emilio<br />

Delise, noto pittore che tanto aveva raffigurato momenti di vita<br />

e squarci del paese noti agli isolani nonché attivo collaboratore<br />

della Pullino.<br />

Luglio 1996 (n. 325) - Con la presenza a Monte Grisa del vescovo<br />

di Gorizia mons. Bommarco viene ricordato il 25° anno di<br />

rifondazione a Trieste della Confraternita del Carmine.<br />

Ottobre 1996 (n. 326) - Dopo il vescovo mons. Santin, un nuovo<br />

lutto colpisce la diocesi di Trieste con la scomparsa di mons.<br />

Bellomi, da sempre vicino alla nostra comunità. Gli subentrerà<br />

mons. Eugenio Ravignani, profugo da Pola e già vescovo di Vittorio<br />

Veneto.<br />

Dicembre 1996 (n. 327) - Con questo numero lascia la direzione<br />

del giornale Marcello Lorenzini e gli subentra l’attuale direttore<br />

dott. Franco Stener.<br />

Giugno 1997 (n. 329) - <strong>Isola</strong><br />

<strong>Nostra</strong> e l’Associazione delle<br />

Comunità <strong>Isola</strong>ne pubblicano<br />

il volumetto di Reclus Vascotto<br />

sul poeta e irredentista Pasquale<br />

Besenghi in occasione di un<br />

convegno sulla sua figura.<br />

Settembre 1997 (n. 330) - Don Stefano Goina, nato a Trieste da<br />

genitori isolani, viene consacrato sacerdote nella cattedrale di<br />

San Giusto. Attualmente opera nella parrocchia di Grado.<br />

Fra tanti lutti, una nota lieta: compie cent’anni Luigi Lugnani.<br />

Tanti lo ricorderanno presente ancora due anni dopo in occasione<br />

della festa di san Donato a Borgo San Sergio.<br />

Dicembre 1997 (n. 331) - Dopo una vita intensamente operosa e<br />

dedicata agli altri, un grave lutto colpisce la nostra comunità con<br />

la scomparsa di Jolanda Pozzetto, insieme a don Attilio colonna<br />

portante e memoria storica di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> sin dalla sua nascita.<br />

Pochi mesi prima sul giornale era comparsa una sua intervista,<br />

che riportiamo a parte,con la quale aveva idealmente ripercorso<br />

tutti questi anni.<br />

Marzo 1998 (n. 332) - Per la prima volta compaiono all’interno<br />

di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> le pagine a colori, che saranno dedicate agli avvenimenti<br />

più importanti come le feste, le gite, la mostre di pittura<br />

oltre che agli anniversari e agli avvenimenti lieti dei nostri concittadini<br />

e dei loro discendenti.<br />

In questo numero viene dato grande risalto allo scoprimento nel<br />

Giardino Pubblico di Trieste di un busto di Pasquale Besenghi<br />

opera del noto scultore Ugo Carà, in sostituzione di quello eretto<br />

nell’omonima via, addirittura trafugato dopo tanti vandalismi. E’ il<br />

dott. Franco Degrassi, allora assessore alle Finanze e allo Sport del<br />

Comune di Trieste, ad adoperarsi al felice esito dell’iniziativa.<br />

Ricordata anche la figura di Carlo Delise, morto il 5 novembre<br />

1997, tra i soci fondatori dell’associazione e da sempre collaboratore<br />

di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>.<br />

Giugno 1998 (n. 333) - Allegata<br />

a <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> una cartolina<br />

celebrativa (opera di Umberto<br />

Parma) del 70° anniversario<br />

della vittoria della Pullino alle<br />

Olimpiadi di Amsterdam.<br />

Marzo 1999 (n. 334) - Con questo numero inizia una serie di<br />

interviste a figli di isolani che si sono fatti onore e dato lustro<br />

al nome di <strong>Isola</strong> nei campi più disparati, dalla medicina all’economia,<br />

dal giornalismo allo sport. Il primo intervistato è il ve-


15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />

15<br />

lista Vasco Vascotto (nella<br />

foto), a cui seguiranno quelle<br />

di Roberto Degrassi, Andrea<br />

Ridulfo, Giuliano Colomban,<br />

Donato Ciacchi, Giampiero<br />

Viezzoli, Giuliano Musizza,<br />

Giovanni Adami, Piero e Paolo<br />

Degrassi, Marco Degrassi,<br />

Fulvio Degrassi, Rossana Poletti,<br />

Alessandro Ruggiu, Itti<br />

Drioli, Giulio Garau, Enrico<br />

Benedetti, Luca Dobetti, Pierpaolo<br />

Dobrilla, Nicola Colocci,<br />

Flori Degrassi.<br />

Giugno 1999 (n. 337) - Viene nominato cavaliere di Gran Croce<br />

della Repubblica Italiana l’on. Giacomo Bologna, per tanti anni<br />

deputato al Parlamento e da sempre propugnatore di iniziative a<br />

favore egli esuli.<br />

Dicembre 1999 (n. 339) - Una folla commossa saluta per l’ultima<br />

volta Mario Dandri, primo presidente di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>, deceduto<br />

il 23 ottobre. A Lui era subentrato l’attuale presidente<br />

Emilio Felluga.<br />

Giugno 2000 (n. 341) - Grande successo alla presentazione dl libro<br />

“<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> - dalle origini all’esilio”. Il volume, anche con<br />

una successiva ristampa, ha voluto rappresentare la “memoria<br />

storica” del nostro paese<br />

e ha raggiunto tantissime<br />

famiglie isolane, sia in<br />

Italia che all’estero. Con<br />

la supervisione di Emilio<br />

Felluga, ne sono autori<br />

Annamaria Bologna, Milvia<br />

Codellia, Alessandro<br />

Coslovich, Franco Degrassi,<br />

Romildo Degrassi,<br />

Ferruccio Delise, Editta<br />

Depase, Umberto Parma,<br />

Paola Rebetz, Giovanni<br />

Russignan, Micaela Silva,<br />

Anita Vascotto e i compianti<br />

Nella Sodomaco e<br />

Nino Vascotto.<br />

Settembre 2000 (n. 342) -<br />

Un nuovo lutto per <strong>Isola</strong>: il<br />

21 luglio ci lascia il maestro<br />

Reclus Vascotto, insigne e<br />

modesto uomo di cultura, decorato<br />

con la croce di guerra<br />

e cavaliere della Repubblica.<br />

Da sempre collaboratore del<br />

giornale, <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> insieme<br />

all’Associazione delle Comunità<br />

Istriane lo ricorderà con la<br />

pubblicazione di un volumetto<br />

allegato al giornale dal titolo<br />

“Reclus Vascotto - Il suono di<br />

una campana” opera di Emilio<br />

Felluga.<br />

Dicembre 2000 (n. 343) - La<br />

Pullino, in occasione del 75°<br />

anniversario della fondazione,<br />

pubblica il volume “Un volo<br />

sull’onda”, opera di Franco<br />

Degrassi. Quasi a festeggiare<br />

l’avvenimento la società conquista<br />

ai Campionati italiani<br />

juniores il titolo nel quattro di<br />

coppia.<br />

345 (giugno 2001) - Le Edizioni<br />

Italo Svevo di Trieste<br />

pubblicano il libro dell’on.<br />

Giacomo Bologna “A salvare<br />

la Patria c’ero anch’io. Forse”,<br />

storia autobiografica della sua<br />

vita politica.<br />

Settembre 2001 (n. 346) - Per la prima volta, oltre alla consueta<br />

collettiva annuale, nella sede viene organizzata con grande successo<br />

di pubblico una mostra dell’artista isolana Fernanda Goina<br />

Gordini. Negli anni successivi la tradizione continuerà con le<br />

personali di Vilma Degrassi Crisman, Giusy Depase Agnoletto,<br />

Eddy Pugliese e Delia Millo.<br />

Dicembre 2001 (n. 347) - Con la sua foto in copertina, viene<br />

ricordato il decimo anniversario della scomparsa di don Attilio.<br />

Giugno 2002 (n. 349) - Purtroppo continuano i lutti tra i nostri<br />

concittadini: muore Nella Sodomaco, assidua collaboratrice di<br />

<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> con i suoi simpatici racconti dialettali di vita vissuta.<br />

Ma anche una nota lieta: don Libero Colomban, stimato sacerdote<br />

isolano, con una S.Messa celebrata nella chiesa di S.Antonio<br />

Nuovo ricorda i suoi 60 anni di sacerdozio.


16<br />

Marzo 2003 (n. 352) - Ferruccio<br />

Delise con la collaborazione<br />

di Franco Stener presenta<br />

il suo volume “Indici di <strong>Isola</strong><br />

<strong>Nostra</strong> - 1965-1999”, edito dal<br />

Centro di Ricerche Storiche di<br />

Rovigno, una miniera utile e<br />

inesauribile di dati soprattutto<br />

per chi volesse fare ricerche<br />

sulla storia del nostro paese.<br />

Giugno 2003 (n. 353) - 10 febbraio 2003 - Prima Giornata della<br />

Memoria. A Roma il Governo con un atto ufficiale ricorda questa<br />

triste pagina della nostra storia, approvando in questa data una<br />

legge al riguardo.<br />

Settembre 2003 (n. 354) -<br />

Scompare Iginio Vascotto, esule<br />

da <strong>Isola</strong>, una vita al servizio<br />

di Trieste in importanti ruoli<br />

nel Comune e nella Camera di<br />

Commercio.<br />

356 (marzo 2004) - Dopo<br />

l’Ampelea, diventata cantiere<br />

di riparazioni navali, cancellata<br />

un’altra traccia storica<br />

di <strong>Isola</strong> con la demolizione<br />

del conservificio “Arrigoni”.<br />

Come esempio di archeologia<br />

industriale forse ne rimarrà in<br />

piedi solo la ciminiera, simbolo<br />

di un’epoca industriale<br />

fonte di lavoro per tantissimi<br />

isolani.<br />

Nello stesso numero un servizio<br />

sulla presentazione in<br />

sede del libro “Gli Statuti del<br />

Comun d’<strong>Isola</strong>”, importante volume di ricerca storica opera di<br />

Franco Degrassi ed edito da “Il Mandracchio” di <strong>Isola</strong>. .<br />

Giugno 2004 (n. 357) - Muore il 10 marzo Malvino Stolfa, valente<br />

insegnante di applicazioni tecniche, eminente figura nell’ambito<br />

sportivo e anima della Pullino sin dalla sua rinascita.<br />

Settembre 2004 (n. 358) - <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> ricorda il 50° anniversario<br />

del ritorno di Trieste all’Italia (26 ottobre 1954). Una<br />

giornata di festa per Trieste, ma dolorosa per gli istriani a cui si<br />

aprivano le porte del definitivo esodo.<br />

ISOLA NOSTRA<br />

15 Dicembre 2005<br />

Dicembre 2004 (n. 359) - A futura memoria viene inaugurata a<br />

Padriciano una mostra sui Centri di Raccolta Profughi, curata dal<br />

Gruppo Giovani dell’Unione degli Istriani. Nella speranza che<br />

tutto quel materiale venga raccolto a Trieste nell’erigendo Museo<br />

della Civiltà Istriana, i tantissimi visitatori con la tristezza<br />

nel cuore ripercorrono in quelle sale disadorne e in quelle foto la<br />

loro vita nei terribili anni dopo l’esodo.<br />

Marzo 2005 (n. 360) - In preparazione da parte di Luca Dibenedetto,<br />

milanese appassionato di storia del calcio, un volume celebrativo<br />

sulla storia dell’Ampelea, la società sportiva che teneva<br />

alto l’onore di <strong>Isola</strong> nei campionati nazionali fino all’occupazione<br />

jugoslava. Se ne prevede l’uscita nel 2006.<br />

Giugno 2005 (n. 361) - Ricordi<br />

di un esule isolano: Olinto<br />

Parma pubblica il libro “Dall’armistizio<br />

all’esodo”, edizioni<br />

Italo Svevo sotto l’egida<br />

dell’Istituto Regionale per la<br />

Cultura Istriano Dalmata, un<br />

notevole contributo alla storia<br />

dei difficili anni dell’occupazione.<br />

Nello stesso numero ricordate<br />

le figure dello scomparso Giovanni<br />

Paolo II, il papa venuto<br />

dall’Est che con il suo pontificato<br />

ha lasciato una traccia indelebile<br />

nella storia del XX secolo, e del nuovo papa Benedetto<br />

XVI.<br />

362 (settembre 2005) - Cessa purtroppo la collaborazione del<br />

cap. Nino Vascotto, stroncato prematuramente il 9 giugno. Sempre<br />

disponibile verso l’Associazione, negli ultimi anni aveva ricoperto<br />

la carica di vicepresidente dell’Associazione.<br />

363 (dicembre 2005) - Con un grato ricordo al suo fondatore,<br />

<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> ricorda e ripercorre i suoi 40 anni di vita con un<br />

numero speciale dedicato in gran parte all’avvenimento.<br />

Si conclude così questa carrellata che riporta<br />

personaggi, avvenimenti, cronache, lutti e gioie<br />

trattati da “<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>” in questi quarant’anni.<br />

Sicuramente avremo omesso di ricordare qualche fatto<br />

o qualche persona: ce ne scusiamo.<br />

Vorremmo però soffermarci un momento su quelle pagine<br />

che il nostro giornale ha visto purtroppo sempre più<br />

numerose, e sono quelle dedicate a tutti gli isolani che in<br />

questi anni ci hanno lasciato: a Loro va il nostro ultimo<br />

pensiero e il ricordo più affettuoso.<br />

Un grazie particolare ad Anita e ad Attilio che con pazienza<br />

hanno sfogliato quaranta anni di pubblicazioni<br />

per trarre gli argomenti citati in questa carrellata.<br />

Concludiamo questo quarantennale con l’augurio che il<br />

giornale possa continuare ad essere sempre il testimone<br />

da trasmettere dai più anziani ai più giovani al fine di<br />

conservare una memoria che rischia altrimenti di venir<br />

meno.<br />

Romano Silva


15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />

17<br />

NEL SEGNO DELLA TRADIZIONE<br />

I nostri appuntamenti di ogni anno<br />

PASQUETTA A STRUGNANO<br />

Seguendo un’antica tradizione, gli isolani si ritrovavano la<br />

seconda festa di Pasqua a Strugnano. L’appuntamento è continuato<br />

anche dopo l’Esodo, quando ci ritroviamo sempre numerosi<br />

al Santuario della Beata Vergine della Visione per la Santa<br />

Messa, preceduta dalla processione che parte dalla grande croce<br />

che domina il Golfo di Trieste e seguita dal rinfresco offerto dall’amica<br />

Nerina Pugliese bonassa.<br />

(L’appuntamento per il 2006 è per le ore 15 del 17 aprile, lunedì<br />

dell’Angelo)<br />

GITA DELLA COLOMBA<br />

Vista la folta partecipazione degli isolani alla gita che in ottobre<br />

ricorda l’apparizione di San Mauro, una decina di anni<br />

fa si è voluto organizzare un altro incontro nel mese di maggio<br />

con lo stesso programma: Santa Messa a Grado e incontro conviviale<br />

nel ristorante Belvedere di Tricesimo.<br />

(Per il 2006 la data è da stabilire, presumibilmente nel mese di<br />

maggio)<br />

LA MADONNA DEL CARMINE<br />

Tra gli incontri organizzati da <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> quello senz’altro<br />

più sentito e che raccoglie il maggior numero di presenze è<br />

la ricorrenza della Madonna del Carmine, che viene festeggiata<br />

nel mese di luglio nel Santuario di Monte Grisa. Preceduta dagli<br />

stendardi delle Confraternite di <strong>Isola</strong>, la Vergine viene portata in<br />

processione dalla rotonda sottostante al Santuario, interrotta dalla<br />

preghiera recitata sulla grande terrazza da cui in lontananza<br />

si scorge <strong>Isola</strong>. Dopo la Santa Messa solenne, un’ultima invocazione<br />

alla Vergine nella chiesa sottostante, davanti all’altare che<br />

tanti anni fa gli isolani hanno edificato in suo onore.<br />

(Per il 2006 l’appuntamento è per domenica 16 luglio alle ore<br />

17 al Santuario di Monte Grisa)<br />

SAN DONATO<br />

Il patrono san Donato (7 agosto) è stato sempre ricordato con<br />

la celebrazione di una Santa Messa solenne in varie chiese di<br />

Trieste, dove più numerosa era la presenza di isolani. Segue poi<br />

il tradizionale rinfresco nel ricordo del trombo de san Donà.<br />

(Nel 2006 la S.Messa sarà celebrata domenica 13 agosto alle<br />

ore11.30 nella chiesa di Santa Teresa in via Manzoni)<br />

GITA DI SAN MAURO<br />

Sin dal lontano 1954, gli isolani di Monfalcone celebravano<br />

in quella località, su iniziativa di Gabriele Delise ed Emilio<br />

Musizza, una S.Messa in onore del patrono san Mauro. Organizzato<br />

attualmente da Umberto Parma e Olivo Colomban (spesso<br />

con la partecipazione di oltre 200 persone), il tradizionale incontro,<br />

aperto a tutti gli isolani, è stato mantenuto vivo nel tempo<br />

giungendo quest’anno alla sua 52ma edizione. Prevede la Santa<br />

Messa solenne nella Basilica di Grado e il ricco pranzo all’Hotel<br />

Belvedere di Tricesimo, con ballo, lotteria e la tradizionale grande<br />

torta di “<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>”.<br />

(Appuntamento nel 2006 per domenica 1° ottobre)<br />

LA MADONNA DI LORETO<br />

Nel 1967, alcuni anni dopo l’esodo, riprendeva su iniziativa<br />

di don Attilio il tradizionale appuntamento alla chiesetta di<br />

Loreto, presso <strong>Isola</strong>, per la festa della Natività di Maria (per gli<br />

isolani, la Madonna picia). Grazie anche alla collaborazione del<br />

parroco di <strong>Isola</strong>, una Santa Messa viene celebrata all’aperto davanti<br />

alla piccola chiesa.<br />

(Nel 2006, appuntamento a Loreto venerdì 8 settembre alle ore<br />

15.30)<br />

FESTA DI SAN MAURO<br />

Trieste, sin dai primi anni dopo l’Esodo, è stato sempre fe-<br />

A steggiato il patrono di <strong>Isola</strong>, san Mauro, prima con la celebrazione<br />

della Santa Messa nella chiesa del Rosario e ora, dopo<br />

la scomparsa di don Attilio, nella chiesa di Sant’Antonio Nuovo.<br />

Per tradizione, alla Santa Messa segue l’inaugurazione della mostra<br />

degli artisti isolani nella sede di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>.<br />

(Nel 2006 la S.Messa sarà celebrata domenica 19 novembre<br />

alle ore 10.15)<br />

MOSTRA COLLETTIVA<br />

DEGLI ARTISTI ISOLANI<br />

Nel 1981, in occasione della festa di san Mauro, iniziava in<br />

sordina una rassegna d’arte degli artisti isolani che col tempo<br />

avrebbe raggiunto un sempre maggior successo di critica e<br />

di pubblico. Dai pochi partecipanti all’inizio si è giunti ai più di<br />

sessanta attuali, che espongono, oltre che i loro dipinti, anche<br />

opere di scultura, ricamo, ceramica e artigianato di pregevole<br />

fattura.<br />

(Anche nel 2006, dopo la S.Messa, la rassegna verrà inaugurata<br />

nella sede di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> il 19 novembre. Chiusura con<br />

brindisi finale la mattina del 26 novembre)<br />

NEL RICORDO DEI NOSTRI DEFUNTI<br />

Come si può vedere nelle pagine di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>, la memoria<br />

dei defunti è sempre viva nel cuore degli isolani. Nel loro<br />

ricordo una Santa Messa viene celebrata ogni anno nel mese di<br />

novembre nel cimitero di Sant’Anna.<br />

(Nel 2006 la S.Messa di suffragio sarà celebrata sabato 11 novembre<br />

alle ore 15.30)<br />

Con una Santa Messa di suffragio vengono anche ricordati<br />

don Attilio (25 gennaio 2006) e Jolanda Pozzetto (23 ottobre<br />

2006). A loro il merito, con le loro iniziative e le pagine di <strong>Isola</strong><br />

<strong>Nostra</strong>, di aver mantenuta unita e viva la comunità isolana.<br />

Ogni prima domenica del mese nella chiesa di Santa Maria<br />

Maddalena (Poggi Sant’Anna) viene celebrata una Santa<br />

Messa in suffragio dei defunti della Confraternita del Carmine.<br />

Un doveroso grazie è dovuto a quanti, disinteressatamente e<br />

con spirito di sacrificio, prestano la loro opera nell’organizzare<br />

sempre meglio questi nostri tradizionali incontri: Gigi Carboni,<br />

Olivo Colomban, Mario Depase, Umberto Parma, Nerina<br />

Pugliese, Fabio Vascotto.


18<br />

Buone<br />

Feste!<br />

Cari amici alietani, eccomi<br />

ancora una volta,<br />

nell’attesa dell’imminente<br />

Natale e dell’anno nuovo,<br />

a pestare sulla tastiera della<br />

scatola magica per scambiarci<br />

le nostre ciacole da una parte<br />

all’altra della Terra.<br />

Se guardiamo all’indietro,<br />

possiamo vedere che pure quest’anno<br />

(come d’altronde molti<br />

altri) è stato avaro di belle o<br />

buone notizie; fatti deprecabili<br />

si susseguono interminabilmente<br />

in molte parti del mondo; che<br />

poco (forse è meglio dire niente)<br />

cambierà con il Nuovo Arrivato<br />

e duto restarà come prima…<br />

Ma, tant’è, noi speriamo<br />

sempre che cambi qualcosa,e<br />

allora... Auguri e auguri.<br />

Molte volte penso (e saria<br />

meio che no’ pensassi tanto) che<br />

nella nostra vita le abbiamo provate<br />

proprio tutte: dall’amaro<br />

distacco dalle nostre terre istriane<br />

alla diaspora (che ci ha visto<br />

sbatacchiare in tutte le parti del<br />

mondo sotto una tempesta di<br />

ingiurie, sbeffeggiature, scherni,<br />

prepotenze e oltraggi di ogni genere),<br />

alla ricerca di un sito dove<br />

riuscirci reinserire in una vita<br />

“normale” e all’infinita lotta per<br />

riuscirci e, non ultimo, la lontananza<br />

dal nostro scoglio e delle<br />

persone più care e così via.<br />

Certo, voi penserete che mi<br />

lascio afferrare da “realtà lontane”<br />

che, al solo pensaci, fanno<br />

tuttora male ma, carissimi amici,<br />

io ho deciso di non dimenticare<br />

“quei momenti” perché è<br />

il solo modo di farmi sentire orgoglioso<br />

di essere nato in quel<br />

paese ormai “estraneo” e niente<br />

e nessuno riuscirà a farmi cambiare<br />

pensiero.<br />

Come potete vedere, ad ogni<br />

fine d’anno, facendo i bilanci<br />

di questo o quello, torno con la<br />

mente ai luoghi, agli amici, alle<br />

sensazioni, alle persone care che<br />

ci hanno lasciato per sempre o<br />

che sono lontane centinaia, se<br />

non migliaia di chilometri.<br />

Che cosa volete, non posso<br />

farci nulla. Sono un inguaribile<br />

malinconico del bianco-rossoverde,<br />

dei posti e dei luoghi<br />

dell’infanzia, delle sensazioni<br />

di un tempo e delle ciacole che<br />

posso a voi manifestare attraverso<br />

“<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>”, come scaturiscono<br />

dalla mente resa rugginosa<br />

dal snodarsi degli anni.<br />

ISOLA NOSTRA<br />

Perdonatemi se mi lascio portare<br />

dal sentimento, non voglio<br />

tediarvi con le solite robe de<br />

sempre ma, in quest’occasione,<br />

augurarvi che l’alba del Nuovo<br />

Anno 2006 sia foriera di bene e<br />

di prosperità per tutti voi.<br />

Auguri carissimi dal vostro<br />

Walter Pohlen<br />

Auguri a tutti i lettori<br />

Se a Natale invece di un Dio glorioso ci imbattiamo<br />

nella fragilità di un bambino, con tutte le connotazioni<br />

della miseria, non ci venga il dubbio di aver<br />

sbagliato percorso. Perché, da quella notte, le fasce della<br />

debolezza e la mangiatoia della povertà sono divenuti<br />

i simboli nuovi della onnipotenza di Dio. Anzi, da quel<br />

Natale, il volto spaurito degli oppressi, le membra dei sofferenti,<br />

la solitudine degli infelici, l’amarezza di tutti gli<br />

ultimi ella terra, sono divenuti il luogo dove Egli continua<br />

a vivere in clandestinità.<br />

A noi il compito di cercarlo. E saremo beati se sapremo<br />

riconoscere il tempo della sua visita.<br />

mons. Tonino Bello<br />

15 Dicembre 2005<br />

Natale 1953, una delle ultime<br />

recite natalizie a <strong>Isola</strong>. Nella foto<br />

sotto: il grande presepio animato<br />

nel Duomo.<br />

Natale<br />

Il Natale è la festa più bella dell’anno:<br />

rinasce il Bambino Gesù<br />

per portare la pace quaggiù.<br />

Ma in questa terra pace non c’è più.<br />

Tu scendi alle stelle o Re del Cielo<br />

e vieni in una grotta, al freddo e al gelo.<br />

Nato in una stalla, ti riscalda<br />

il bue e l’asinello<br />

ma il Tuo cuore rimane di gelo:<br />

non ti riscalda il suo calore<br />

perché la terra trema di dolore.<br />

O Gesù, che tutto vedi da lassù,<br />

in questa terra tormentata<br />

un’altra guerra è cominciata.<br />

Nel buio e freddo della Notte Santa<br />

una stella illumini il cammino<br />

dei Re Magi al Tuo presepe.<br />

Possa la stella illuminare<br />

questa martoriata terra<br />

dalla guerra oggi insanguinata.<br />

Non sia più ostilità,<br />

ma tra i popoli regni la fraternità.<br />

Una preghiera sale dal mio cuore,<br />

per i bambini violentati,<br />

dal lavoro sfruttati, soli, abbandonati:<br />

oh piccolo Gesù, in questo giorno santo<br />

proteggili Tu<br />

e ogni bambino che sulla terra nasce<br />

possa vivere in libertà e pace.<br />

Gisella Vascotto Del Gos


15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />

19<br />

La mostra personale di Delia Millo<br />

Umberto Parma<br />

Si è appena conclusa la<br />

mostra personale di Delia<br />

Millo presso la sala<br />

espositiva gentilmente concessa<br />

dall’Ente Rinascita Istriana<br />

nella sede di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>.<br />

I risultati ottenuti con questa<br />

sua personale hanno superato<br />

ogni più rosea aspettativa; difatti<br />

quell’inconsulta paura che Delia<br />

aveva prima di intraprendere<br />

questa avventura si è dimostrata<br />

fin dall’inizio errata e priva di<br />

fondamento. Le dimostrazioni<br />

di affetto ricevute dai visitatori<br />

entusiasti per l’operato di questa<br />

nostra artista hanno fugato<br />

già dal primo giorno di apertura<br />

ogni pur vaga nube all’orizzonte<br />

di Delia che, incoraggiata dalle<br />

dimostrazioni di affetto prima e<br />

dalle vendite dei quadri poi, le<br />

hanno dato maggior sicurezza<br />

e tanta voglia di continuare su<br />

quella strada che l’acquarello le<br />

aveva espresso.<br />

Il tributo floreale dei visitatori<br />

alla nostra artista, incredula<br />

di avere tanti amici, è stato<br />

tale e tanto da riempire letteralmente<br />

la sala dell’esposizione,<br />

aggiungendo ai meravigliosi<br />

dipinti dei più svariati esempi<br />

di fiori quel profumo emanato<br />

a cuore aperto, tant’è che la<br />

sala si presentava come una<br />

signorile e sofisticata sinfonia<br />

di colori, con l’aggiunta di ciò<br />

che oseremo chiamare senza<br />

ombra di dubbio “calore”.<br />

Non chiederemo certo a<br />

Delia il suo stato d’animo nei<br />

momenti cruciali di quando<br />

creava le sue opere, le diffi-<br />

L'indirizzo di saluto ai presenti dal Presidente di “<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>''<br />

Emilio Felluga che ha donato a Delia Millo una targa ricordo della<br />

manifestazione (foto in basso a destra).<br />

coltà incontrate all’inizio di<br />

questa pratica pittorica acquarellistica<br />

in particolare, e soprattutto<br />

quando s’accorse all’inizio<br />

che nell’usare i colori<br />

stava rasentando la babele dell’arcobaleno.<br />

Ma piano piano,<br />

l’occhio e la mano con misurata<br />

e calcolata sapienza convergono<br />

sul soggetto da copiare<br />

togliendolo garbatamente alla<br />

natura e riportandolo sulla carta<br />

per i giorni a venire, rallegrando<br />

così il nostro futuro.<br />

Delia con questa sua personale<br />

ci ha presentato dei<br />

validi dipinti di acquarello che<br />

possiamo definire con certezza<br />

un classico naturalismo, parola<br />

che prende a modello quel<br />

movimento artistico che si sviluppa<br />

nell’allontanamento dell’idealismo<br />

proprio e romantico<br />

a favore dell’allargamento<br />

del campo d’interesse artistico<br />

anche ai soggetti meno edificanti<br />

o raffinati, affermando<br />

in ciò il valore di tutte le realtà<br />

oggettive, senza discriminazioni<br />

di carattere sociale, naturalmente<br />

influenzata da quella<br />

formazione che con deferente<br />

ossequio chiameremo dei neo<br />

post macchiaioli.<br />

E come si è ben notato Delia<br />

inconsciamente tende ad<br />

avvicinarsi a quella pittura antiaccademica<br />

di ieri, ma oggi<br />

rivalutata a tutto tondo, dalla<br />

scuola dei macchiaioli contemporanei,<br />

basata sul vero o reale<br />

dove si colloca la giusta posizione<br />

di macchie colorate che<br />

diano l’impressione della realtà<br />

vista senza il filtro del disegno.<br />

Pertanto si può concludere<br />

che la raffinatezza del lavoro<br />

di Delia è collocabile senza timore<br />

tra le due scuole citate, dimostrando<br />

d’essere riuscita elegantemente<br />

ad inserire disegno<br />

e colore con dovuta sapienza<br />

senza trasbordare in superflui<br />

disegni intelleggibili, ma ponendo<br />

con decisa precisione<br />

quella sua acquisita conoscenza<br />

sia dei segni come della cromaticità<br />

al posto prescelto con<br />

consumata maestria.<br />

Quanto sopra riportato andava<br />

e va scritto a proposito di<br />

questa personale che Delia ha<br />

desiderato proporci confidando<br />

a tutti coloro i quali hanno visionato<br />

la sua esposizione personale<br />

abbiano tratto un beneficio<br />

spirituale nel più profondo<br />

del loro intimo osservando la<br />

sua ricca esposizione.<br />

Lo stesso giovamento che<br />

l’artista prova al momento<br />

culminante dl suo operato sul<br />

dipinto. Ponendo di suo pugno<br />

la firma


20<br />

ISOLA NOSTRA<br />

15 Dicembre 2005<br />

Fra sacro e profano nel ricordo di San Mauro<br />

Continuando l’iniziativadell’indimenticabile<br />

Gabriele Delise, che<br />

già nel lontano 1954 aveva<br />

iniziato a riunire gli isolani<br />

dopo l’esodo per festeggiare<br />

il patrono San Mauro, anche<br />

quest’anno, per la 52ma<br />

volta, la Comunità <strong>Isola</strong>na si<br />

è ritrovata numerosa domenica<br />

2 ottobre per rivivere<br />

assieme con commozione la<br />

vita di un tempo in Istria.<br />

Già da più di dieci anni<br />

la Basilica di Sant’Eufemia a<br />

Grado accoglie i fedeli isolani<br />

per festeggiare il loro patrono.<br />

Così anche quest’anno<br />

con grande solennità la Santa<br />

Messa è stata celebrata dall’arciprete<br />

di Grado mons.<br />

Armando Zorzin, con la partecipazione<br />

dell’orchestra e<br />

del coro della Basilica, che in<br />

modo eccelso hanno eseguito<br />

la Messa Eucaristica del Perosi,<br />

sentita dagli isolani per<br />

l’ultima volta il giorno di Pasqua<br />

del 1955.<br />

Alla fine della messa il<br />

canto della “Madonnina del<br />

Mare” e le parole di ringraziamento<br />

ai partecipanti di<br />

Mario Depase hanno portato<br />

una ventata di commozione,<br />

ma anche di serenità e spe-<br />

ranza per il futuro.<br />

Poi tutti a Tricesimo, per<br />

un pranzo veramente eccellente<br />

al ristorante Belvedere,<br />

con la musica che, suonata<br />

con brio, ha attirato sulla<br />

pista tante persone piene di<br />

allegria e voglia di divertirsi.<br />

Gradita la presenza di un isolano<br />

residente in Australia<br />

che, in visita a Trieste, non<br />

ha voluto mancare all’appuntamento,<br />

mentre diverse coppie<br />

hanno voluto ricordare e<br />

Dall'Australia, Lucio Congedi con la moglie Luigina, graditissimi<br />

ospiti per la gita di San Mauro.<br />

festeggiare il loro anniversario<br />

di matrimonio.<br />

Alla fine del magnifico<br />

pomeriggio, la ricca lotteria<br />

promossa da Olivo Colomban<br />

con l’aiuto di Mario Depase<br />

e Fabio Vascotto, e l’arrivo di<br />

una mega torta bellissima (e<br />

buonissima), portata su un<br />

carro come quelli in uso per<br />

la vendemmia.<br />

E in finale, con gioia e<br />

fierezza e accompagnati dal<br />

bravo musicista, tutti a can-<br />

Gita di<br />

San Mauro<br />

2005...<br />

solo con il<br />

pensiero<br />

Oggi è domenica 2 ottobre<br />

e la gente isolana<br />

si è ricongiunta a Grado<br />

per la celebrazione del nostro<br />

patrono San Mauro.<br />

Era in programma un mio<br />

viaggio in quei lidi, ma vuoi<br />

per il brutto tempo (con la<br />

nebbia in autostrada non è un<br />

bel viaggiare per 370 km senza<br />

vedere niente) ho rinuncia-<br />

tare il nostro inno nazionale.<br />

Un grazie all’organizzazione,<br />

e arrivederci al prossimo<br />

anno<br />

Alma Petrigna<br />

Un doveroso grazie<br />

agli organizzatori e ai<br />

partecipanti, che hanno<br />

devoluto 310 euro a favore<br />

di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> e 310 euro<br />

a favore della Pullino.<br />

to, ripromettendomi, come il<br />

più delle volte in questi lunghi<br />

anni, di essere presente la<br />

prossima volta… se Dio vorrà,<br />

se non ci sarà la nebbia, se…<br />

se… E’ questa piccola preposizione<br />

“se” che, forse per farsi<br />

sentire grande, ci mette di continuo<br />

il famoso bastone tra le<br />

ruote e tutti i nostri programmi<br />

pianificati vanno a farsi friggere.<br />

Chissà quanto avremmo<br />

potuto parlare dei giorni di un<br />

tempo, di quando si andava al<br />

bagno su scòio, a Porto Apollo,<br />

a san Simon… ricordando<br />

con nostalgia quelli sguardi<br />

giovanili che si perdevano tra<br />

un sospiro e un lieve profumo<br />

di primule e viole… Niente!<br />

Niente di tutto questo e purtroppo<br />

(forse è meglio per voi)


15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />

21<br />

8 settembre a Loreto<br />

Per noi isolani l’8 settembre<br />

è una data ancora<br />

molto sentita: si<br />

celebra infatti la ricorrenza<br />

della Madonna di Loreto.<br />

La chiesetta a Lei dedicata,<br />

detta della Madonna picia,<br />

è stata edificata nel 1633<br />

e si trova su una collina<br />

molto suggestiva tra <strong>Isola</strong> e<br />

Strugnano.<br />

Quest’anno il tempo era<br />

incerto, ma tanti non hanno<br />

voluto mancare all’appuntamento,<br />

anzi sono stati<br />

notati alcuni volti nuovi.<br />

Fra questi il nuovo parroco<br />

di <strong>Isola</strong>, don Janez Kobal,<br />

che si è dimostrato molto<br />

partecipe alla realizzazione<br />

di questo evento religioso<br />

e ha garantito la propria<br />

disponibilità anche per gli<br />

anni futuri. Lo ringraziamo<br />

quindi personalmente<br />

attraverso il nostro giornale.<br />

Non è mancata nemmeno<br />

suor Andreina Pecchiari,<br />

la suora isolana che segue<br />

la nostra Comunità con<br />

tanto affetto e che proprio<br />

per ricordare questa ricorrenza<br />

ha scritto la commovente<br />

preghiera dell’esule<br />

alla Madonna di Loreto.<br />

non potrò farvi la cronaca per<br />

aggiornarvi sulla ricorrenza.<br />

Stamattina però, con il<br />

pensiero, ero vicino alla nostra<br />

gente, mi vedevo attendere il<br />

pullman, salire, incontrare i<br />

vecchi amici di un tempo, dare<br />

pacche sulle spalle, parlare il<br />

nostro dialetto intemperà dal<br />

tempo, sorridere delle cose<br />

sentite e risentite con battute<br />

il più delle volte sagaci, aggredendo<br />

a parole gli intervenuti<br />

con il soranome e… ritornare<br />

al comune ricordo con malinconia<br />

e amara tristezza. Niente<br />

di tutto ciò… mi dovrò appagare<br />

scorrendo la cronaca su<br />

<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> come del resto faranno<br />

molti di noi sensa bulìgo<br />

sparsi per il mondo.<br />

Qui, dove ho trovato rifugio,<br />

è una delle classiche do-<br />

La Santa Messa è stata celebrata<br />

da don Roberto Rosa,<br />

felice di partecipare alle<br />

nostre tradizioni. Anche il<br />

presidente di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong><br />

Emilio Felluga ha voluto<br />

ringraziare i presenti con<br />

un discorso molto sentito.<br />

Quest’anno ho avuto<br />

una grande gioia nel vedere<br />

oltre ai soliti amici anche<br />

volti nuovi come i figli e nipoti<br />

di isolani. E’ un segno<br />

importante, perché si spera<br />

che saranno proprio loro a<br />

portare avanti le nostre tradizioni.<br />

Se loro erano lì presenti<br />

significa che qualcosa<br />

è stato trasmesso alle nuove<br />

generazioni, e di questo<br />

dobbiamo essere fieri.<br />

Un ringraziamento particolare<br />

deve anche esser<br />

fatto alla persona che in tutti<br />

questi anni si è prodigato<br />

nell’organizzazione, e cioè<br />

Mario Depase. E’ grazie a<br />

lui che ogni anno riusciamo<br />

a realizzare positivamente<br />

questa e tante altre cerimonie<br />

religiose a ricordo del<br />

nostro passato.<br />

Al prossimo appuntamento…<br />

Viviana Vascotto<br />

meniche della pianura padana:<br />

una giornata uggiosa, con un<br />

calìgo che se taia col cortel,<br />

ma il pensiero è rivolto alla festa<br />

di San Mauro per rientrare<br />

poi, pigramente, al solito trantran<br />

autunnale. Ravviso con la<br />

mente i pullman che, partendo<br />

da Trieste e attardandosi lungo<br />

il tragitto (per carigàr quei pochi<br />

de esuli che stà ‘ncora in<br />

pìe) raggiungono Grado. Qui,<br />

il popolo della Bianca Colomba<br />

assisterà alla Messa Solenne<br />

nella Basilica di Sant’Eufemia<br />

dove, immagino, la funzione si<br />

concluderà con il canto “Madonnina<br />

del Mare” e qualche<br />

lacrima dei partecipanti…<br />

Poi, è giusto che sia così,<br />

dopo baci e abbracci con i<br />

convenuti, tutti nuovamente<br />

in pullman per proseguire su<br />

Benvenuto al nuovo<br />

Parroco di <strong>Isola</strong><br />

Domenica 7 agosto don Janez Kobal è stato nominato<br />

nuovo parroco di <strong>Isola</strong>. Lo abbiamo conosciuto nel<br />

nostro incontro dell’8 settembre nella chiesetta di Loreto<br />

quando, prima della Messa, ha rivolto un indirizzo di saluto<br />

agli isolani, ricordando che la chiesa di <strong>Isola</strong>, dove siamo<br />

stati battezzati, è e rimane la “nostra” chiesa.<br />

A don Janez (nella foto davanti all’altare di san Mauro nel<br />

Duomo di <strong>Isola</strong>) il nostro augurio che il suo ministero sia sempre<br />

illuminato dalla parola del Signore.<br />

Tricesimo, dove è in trepida<br />

attesa il grande rebechìn.<br />

Tutti, chi prima e chi dopo,<br />

dovrebbero almeno per una<br />

volta partecipare a questo raduno<br />

per rendersene conto:<br />

s’incomincia a magnar, bever,<br />

darse pache sule spale, vardarse<br />

‘tal muso… e dirse: come te<br />

son diventà vecio… varda ti! e<br />

i cavei, dove te gà messo i cavei..<br />

come che te se gà ingrassà..<br />

te par n’ornela de la cantina<br />

de me nono… ma ti, de chi<br />

te son fio ti? ehilà, xe ani che<br />

no te vedo, dove te son finì? e<br />

via di seguito. Tra una portata<br />

e l’altra (naturalmente non<br />

manca il “carburante”) l’orchestra<br />

diletta la compagnia e,<br />

con il boccone ancora in gola,<br />

via a ballare, sciatica e mal di<br />

schiena permettendo, come ai<br />

tempi di <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> a Porto<br />

Apollo o su de Saco…<br />

La giornata fugge via come<br />

se avesse il diavolo alle calcagna.<br />

Troppo veloce e… troppo<br />

lunga l’attesa di rincontrarci<br />

nuovamente assieme per richiamare<br />

alla memoria, ancora<br />

una volta, i veci tempi andai.<br />

Come scriveva Remarque<br />

nel suo libro “All’Ovest niente<br />

di nuovo” xe anca qua, e dove<br />

ognun de noi gà trovà rifugio,<br />

solo robe de duti i giorni, cari<br />

amici della lontana <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>…<br />

xe sempre e solo le solite<br />

robe vece, niente de novo…<br />

solo veci ricordi”. Per fortuna<br />

ci rimangono i sogni che, accarezzando<br />

quei ricordi lontani,<br />

portano uno sprazzo di luce<br />

nel tramonto della nostra vita.<br />

Walter Pohlen


22<br />

ISOLA NOSTRA<br />

15 Dicembre 2005<br />

L’incontro dei “giovani'' settantenni<br />

Se gavemo trovà, duti<br />

quei che xe stà posibile<br />

rintraciar, domenica 23<br />

otobre 2005 al ristorante “Al<br />

porto” di Porto San Rocco, a<br />

Muja, per festegiar i nostri<br />

primi setanta ani; con noi<br />

iera anche altri amici, che<br />

gavemo definì “fuori quota”,<br />

duti con i rispetivi mariti e<br />

mogli.<br />

Al’entrada in ristorante, a<br />

dute le fie ghe xe stada oferta<br />

una rosa rossa e, dopo un<br />

brindisi de saludo oferto dal<br />

ristorante, l’orchestrina ne<br />

gà sonà “Tanti auguri!”.<br />

Prima del pranzo gò volù<br />

dir dò parole in ocasion de<br />

questo nostro incontro. Ecole!<br />

“Parlarò in dialetto, come<br />

ne gà imparà i nostri padri e<br />

noni in Contrada de l’Ospedal,<br />

in via Mansioli, in via<br />

Besenghi, su del Domo, a Solera,<br />

in Vier e là in campo de<br />

balòn. L’idea de trovarse noi<br />

del ‘35 xe nata e proposta da<br />

Alvise e dala Dina, e dopo se<br />

gà agiunto la Ucci e Mario<br />

Drioli. Rintraciar duti xe stà<br />

un lavor bastanza facile, grasie<br />

ale fotografie de l’asilo e<br />

de Scuola, ma per contatarse<br />

xe stà necesario un lavor de<br />

grupo, vederse per strada, telefonarse<br />

e passar parola. No<br />

semo duti: dopo la tragedia<br />

de l’Esodo se gavemo sparpaglià<br />

dapertuto, in America,<br />

in Australia e in giro per<br />

l’Italia. E no’ dovemo dimenticarse<br />

anche de quei nostri<br />

amici che, purtropo, no i xe<br />

più con noi, ma che da l’alto<br />

i ne varda, i ne saluda e i ne<br />

tien de ocio, fioi de la nostra<br />

età o altri più o meno grandi<br />

de noi, che i saria stadi volentieri<br />

con noi ogi a festegiar”.<br />

La Ucci gà leto una bela<br />

poesia, che publichemo qua a<br />

fianco, scrita da una festegiada,<br />

e stampada per duti su carta<br />

pergamena che, firmada dai<br />

tanti amici presenti, se gavemo<br />

portà a casa come ricordo.<br />

Poi, duti a tavola per el<br />

pranzo e tra una portada e<br />

l’altra gavemo anche balà,<br />

con musiche dei nostri tempi<br />

e qualche balo moderno, che<br />

pareva de eser de novo ala rotonda<br />

de l’Arrigoni. Xe stade<br />

fate tante fotografie, de grupi,<br />

dei festegiadi, dopo dute<br />

le fie e ancora grupi misti.<br />

Proprio un bel ricordo!<br />

Durante el pranzo xè sta<br />

duto un scambiarse de “Te<br />

Iera l'anno 1935…<br />

se ricordi de quel… e de<br />

quel’altro?”. Xe stà una vera<br />

rimpatriada, fin quasi a sera,<br />

talmente coinvolgente che<br />

qualchedun gà augurà de ritrovarse<br />

presto per un altro<br />

incontro.<br />

Fabio Vascotto<br />

… in tante case se sentiva dei vagiti e tante grida.<br />

Iera nati i setantini, ogi coi aciachi,<br />

ma sempre birichini.<br />

Semo fioi dele sanzioni, dei divieti e dei scossoni,<br />

ma el più bruto che xe stà, dover lassar la nostra cità.<br />

De alora tanto tempo xe passà, cosa ne ga lassà?<br />

Una bruta malatia che se ciama nostalgia.<br />

Nostalgia de co ierimo fioi, mentre ogi semo “poi”.<br />

“Poi” sposi, “poi” madri, “poi” padri,<br />

e adesso noi, voi e i altri, i “poi” dei nostri fioi,<br />

che forsi no i capissi ‘sta malatia<br />

che brusa nel servel de la pasada “via”.<br />

Ripensando, quanti “via” gavemo incontrà…<br />

Via dela piazza, via dela riva, via de casa…<br />

Ogi se trovemo qua,<br />

una vita nova gavemo comincià,<br />

e un’eticheta i ne gà afibià:<br />

“esuli”, che con orgoglio gavemo portà<br />

in questa nova realtà.<br />

E con cordialità<br />

Salutiamo i qui presenti,<br />

… ma un saludo anche ai assenti.<br />

Muggia, 23 ottobre 2005<br />

Ierimo presenti in 55!!! Ecoli:<br />

Oscar Agnoletto e Giusy Depase,<br />

Liliana Benvenuti (garbo),<br />

Alfredo Bussani, Mario Chicco<br />

(loca), Nerio Chicco (calfa),<br />

Ucci Chicco (paroi), Ucci Contesini,<br />

Alvise Dagri (cepolo),<br />

Marino Dagri (buba), Mirella<br />

Dagri (cepolo), Bruno Degrassi<br />

(caicio), Lolita Delise (pipeta),<br />

Nerio Delise (botegher), Nerio<br />

Delise (sensacuor), Piero Delise<br />

(taiasuche), Ucci Delise (goba),<br />

Ottorino Depase (vieno), Dina


15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />

23<br />

Divo (fia de Tullio) e Nino, Mario<br />

Drioli (tocio), Ucci Drioli<br />

(patachina), Marino Furlan,<br />

Ucci Marchesan (dovacio), Lucio<br />

Marin, Lucio Pagan, Licia<br />

Parma (patachina), Ermanno<br />

Ramani (rampin), Emilio Russignan<br />

(manasse), Edi Vascotto<br />

(pus’cia), Fabio Vascotto (nadal),<br />

Lucio Vascotto (pus’cia),<br />

Franco Viezzoli, Maria Zaro<br />

Prelaz. Quasi duti iera acompagnadi<br />

dai rispetivi consorti.<br />

Il 25 giugno scorso a Melbourne hanno festeggiato il loro 45°<br />

anniversario di matrimonio<br />

MARIUCCI LUGNANI e ANTONIO RIGONI<br />

festeggiati dalle figlie Elena e Paola, dai generi e dai nipoti<br />

Lisa, David, Jessica, Nicholas e Nathan, che augurano loro ancora<br />

tanti tanti anni insieme in serenità.<br />

In occasione della nostra venuta in Italia vogliamo ringraziare ancora<br />

i nostri cugini per la loro affettuosa accoglienza.<br />

Un caro saluto anche a don Piero Fonda, in ricordo del tempo in cui<br />

eravamo nel Campo Profughi di Padriciano e del suo sostegno morale e<br />

amichevole dato a tutti noi. E buon compleanno per i suoi bei anni!<br />

Siamo ripartiti portando con noi tanti bei ricordi. Un sincero e affettuoso<br />

saluto a tutti voi.<br />

Mariucci e Tony<br />

Da mamma e papà, un caloroso “in bocca al<br />

lupo” a DANIELE DEPASE (nipote di Mario<br />

bianchin) per il suo primo giorno di scuola!<br />

Con questa foto scattata in piazza dell’Unità d’Italia a<br />

Trieste, ANNA MARIA CASTRO D’ADDARIO dall’Australia<br />

invia un caro saluto a tutti i parenti, insieme<br />

ad un grazie per la calorosa ospitalità ricevuta nello<br />

scorso mese di giugno durante una sua visita a Trieste.<br />

Nell’occasione ha potuto anche riabbracciare dopo ben<br />

cinquant’anni l’amica Graziella Degrassi, insieme a lei<br />

nella foto.<br />

Lo scorso 1à ottobre ha compiuto 96 anni<br />

LUCIA VASCOTTO in DUDINE (canela),<br />

che abita a Shirley (nello stato di New York) insieme alla<br />

figlia Mirella, sposata con Claudio Depase bianchin.<br />

Tramite queste pagine, tantissimi auguri per il bel traguardo<br />

raggiunto da Mirella, Licinio e dai familiari tutti.<br />

AVVENIMENTI LIETI


AVVENIMENTI LIETI<br />

24<br />

Nell’occasione del raduno per i 25<br />

anni dei partecipanti al corso allievi<br />

ufficiali “Maestrale” dell’ Accademia<br />

Navale di Livorno, tantissimi<br />

auguri a<br />

DARIO GIACOMIN<br />

(nella foto con le figlie Livia e Claudia)<br />

per la tua brillante carriera in<br />

Marina e congratulazioni a te e alla<br />

moglie Marina per la tua bellissima<br />

famiglia dai genitori Bruno e Laura<br />

Degrassi e dalla sorella Dorina con il<br />

marito Roby e il nipotino Umberto.<br />

Dal cielo ti guardano la piccola Elsa<br />

e i nonni Pina e Nico.<br />

ISOLA NOSTRA<br />

15 Dicembre 2005<br />

Grande festa nelle famiglie Ferro e Chicco per la laurea in Ingegneria Chimica di<br />

MICHELE FERRO,<br />

conseguita con 110 e lode presso l’Università degli Studi di Trieste lo scorso marzo.<br />

Tantissimi auguri e congratulazioni dalla nonna Violetta Cernivani ved. Chicco.<br />

I genitori annunciano con orgoglio e gioia che a marzo 2005<br />

FRANCESCA DEBELLI<br />

si è laureata con 110 e lode in Lingue e Letteratura straniere<br />

presso l’Università degli Studi di Trieste.<br />

La nonna Anita Mondo e gli zii Edda e Salvatore Chicco augurano<br />

alla neo-dottoressa un brillante avvenire.<br />

SIMONE CRECI,<br />

13 anni, ai campionati italiani<br />

di sci, categoria ragazzi, svoltisi<br />

in marzo in Val di Fassa<br />

(Belluno). Simone, promessa<br />

dello sci, si è anche laureato<br />

campione regionale in slalom<br />

gigante categoria ragazzi,<br />

unico triestino sul gradino<br />

più alto del podio.<br />

Fieri ed entusiasti dei suoi<br />

successi, i nonni Nino e Nerina<br />

Troian e nonna Pia gli<br />

augurano di raggiungere<br />

sempre maggiori e più prestigiosi<br />

traguardi.<br />

Sapete chi sono? Sono un bambino molto birichino e mi chiamo<br />

UMBERTO STOK.<br />

Sono nato il 6 dicembre e ho appena festeggiato i miei tre anni. E così<br />

che il nostro santo ha reso felici i miei genitori, papà Roberto e mamma<br />

Dorina Giacomin, nonna Laura Degrassi, nonno Bruno assieme a<br />

zio Dario, zia Marina e le mie care cuginette Livia e Claudia.<br />

Auguro a tutti tanto bene e tanta felicità, con un Buon Natale e un<br />

lieto anno nuovo.


15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />

25<br />

A Salisbury, in Australia,<br />

EDERINA PUGLIESE VED. SABRINI<br />

ha festeggiato il suo 80° compleanno. Con lei nella<br />

foto, a farle tantissimi auguri in quel lieto giorno<br />

la figlia ed uno stuolo di nipoti e pronipoti.<br />

Il 3 settembre 2005 nel Santuario di Maria Assunta<br />

a Monrupino (Trieste) si sono uniti in<br />

matrimonio<br />

MAURO DANDRI E LARA AGELLI<br />

Alla felice coppia tanti e tanti auguri dai genitori<br />

Ottavio Dandri e Claudia Argenti (nella<br />

foto assieme agli sposi) assieme alla sorella<br />

Rossella, al fratello Roberto, alla mamma della<br />

sposa Maria, agli zii, cugini e amici tutti.<br />

Una memorabile giornata a <strong>Isola</strong><br />

nel saluto di suor Serafina<br />

D opo oltre settant’anni ho avuto il piacere di incontrare la mia compagna di<br />

classe alle elementari, Valeria Degrassi, che, leggendo <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>, ho scoperto<br />

anche essere mia cugina, appartenendo anche lei alla famiglia dei frìtola.<br />

E’ venuta a trovarmi a Villasantina, dove attualmente risiedo, e l’incontro è stato<br />

emozionante: avevamo tante cose da raccontarci…<br />

In settembre ho ricambiato la visita a Muggia, dove abbiamo trascorso insieme una<br />

memorabile giornata. Nel pomeriggio sua figlia Marsilvia mi ha accompagnato a<br />

<strong>Isola</strong>; dopo un saluto ai nostri cari in cimitero, con la macchina abbiamo fatto un<br />

bel giro intorno alla nostra cittadina: si è molto ingrandita, e quasi non si riconosce<br />

più. Sono ritornata a Trieste emozionata, ma con tanta gioia nel cuore.<br />

Assicurandovi nel mio ricordo e nella mia preghiera, saluto tutti gli isolani con<br />

affetto<br />

suor Serafina<br />

Tre generazioni dei VASCOTTO PUS-CIA:<br />

nonno Edvino con i figli Lorenzo e Davide<br />

con in braccio il nipotino Simone<br />

AVVENIMENTI LIETI


AVVENIMENTI LIETI<br />

26<br />

ISOLA NOSTRA<br />

Discutendo brillantemente la sua<br />

tesi, il 10 novembre 2005<br />

FRANCESCA SANAPO<br />

si è laureata in Lettere e Storia dell’Arte<br />

presso l’Università di Trieste.<br />

Alla neo dottoressa i genitori, la sorella<br />

e il fratellino Tommaso assieme<br />

ai nonni Libero e Bianca Giani augurano<br />

ancora tante soddisfazioni e<br />

tanta felicità.<br />

Un altro avvenimento importante<br />

nella vita di Francesca e del marito<br />

Max con l’arrivo del piccolo<br />

FILIPPO STANTA<br />

(nella foto a sei mesi). I bisnonni<br />

Libero e Bianca Giani assieme ai genitori<br />

sono lieti e orgogliosi di presentarlo<br />

ai parenti e amici tutti.<br />

Il 27 ottobre 2005 è nata<br />

GIULIA POCECCO<br />

rallegrando e portando tanta felicità ai genitori Roberto<br />

e Michela Spangher, ai nonni Lina Carboni e<br />

Giuliano, Rina e Diego, al cuginetto Matteo.<br />

Parenti ed amici si uniscono alla loro gioia augurando<br />

ogni bene ed un roseo futuro alla cara Giulia.<br />

15 Dicembre 2005<br />

NONNO PRIMANO<br />

ha felicemente festeggiato i suoi 90 anni,<br />

circondato dall’affetto della moglie Ribellina,<br />

dai figli Sandro e Fulvio, dalle<br />

nuore Daniela e Nadia e dai nipoti Luca,<br />

Michele e Matteo, che gli inviano tantissimi<br />

auguri per questo meraviglioso traguardo.


15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />

27<br />

ISOLA E I SUOI CAMPIONI : ANTONIO PUGLIESE E BRUNO DEROSSI<br />

Paolo Coppo<br />

Come tutti sanno bene la<br />

storia di <strong>Isola</strong> è stata<br />

scritta anche dalle tante<br />

glorie della Pullino e forse anche<br />

a voi sarà capitato di parlare<br />

con un “vogadòr” isolano,<br />

sentendosi immancabilmente<br />

ripetere più o meno la stessa<br />

frase: “…e te sa, quell’ano gavemo<br />

vinto i campionati italiani,<br />

l’ano dopo i europei e quei<br />

internazionali insieme…e in<br />

più un dei nostri xè rivà a ‘ndar<br />

anche ale Olimpiadi!”.<br />

Da qui l’idea della redazione di<br />

voler raccogliere e documentare<br />

su “<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>” tanti frammenti<br />

di vita, vittorie e sconfitte,<br />

trionfi e momenti meno felici,<br />

glorie e fatiche della nostra Società<br />

remiera, da ottant’anni ai<br />

vertici del canottaggio italiano<br />

e nei cuori degli isolani: l’abbiamo<br />

voluto fare, dando la parola<br />

direttamente a chi di quella<br />

storia è stato ed è ancora protagonista,<br />

ieri sui campi di regata<br />

ed oggi con il suo quotidiano e<br />

volontario contributo all’attività<br />

della Pullino.<br />

I primi ad aver “subito” l’intervista<br />

di colui che qui vi scrive,<br />

sono stati Antonio Pugliese (caregheta),<br />

classe 1922, e Bruno<br />

Derossi (bàlego), classe 1929;<br />

due campioni che, anche in<br />

ragione della lieve differenza<br />

d’età, hanno potuto vivere periodi<br />

diversi della storia remiera<br />

isolana: Pugliese gli anni che<br />

vanno dal 1936 fino al 1941, in<br />

cui si assistette ad un vero e proprio<br />

cambiamento generazionale<br />

degli atleti, e Derossi, quelli<br />

non facili, ma non privi di altrettante<br />

soddisfazioni, dell’immediato<br />

secondo dopoguerra.<br />

Ma cediamo ora la parola ai<br />

campioni:<br />

ANTONIO PUGLIESE<br />

(caregheta): mi e Derossi gavemo<br />

circa sei ani de differenza e<br />

quindi mi gò comincià a vogar<br />

un poco prima, quando che gavevo<br />

circa 15 ani, più o meno nel<br />

’37; quela volta, a <strong>Isola</strong>, ‘ndava<br />

tanto - come sport intendo – o el<br />

canottaggio o el balon: el canottaggio,<br />

perché iera ancora tanto<br />

entusiasmo visto che la Pullino<br />

gaveva vinto l’oro olimpico nel<br />

’28 e de quel la iera passada de<br />

vitoria in vitoria, e inveze el balon<br />

perché la squadra de l’Ampelea<br />

iera rivada a giogar in serie<br />

“C”. E mi, come che se conta<br />

che a <strong>Isola</strong> i campanioi diventava<br />

boni vogadori e i pescadori<br />

boni baloneri, son ‘ndà a vogar!<br />

Quei ani, per la Pullino, iera ani<br />

de cambiamento, de passaggio<br />

se pol dir, perché nel ’36 Renato<br />

Petronio, che iera ‘sta fondador,<br />

presidente, alenador e timonier<br />

della Pullino, da <strong>Isola</strong> el se gaveva<br />

trasferì a Intra, sul lago de<br />

Como, e dopo de lù tanti altri<br />

validi atleti iera andadi a vogar<br />

de altre parti: Salvatore Perentin<br />

a Napoli e Giliante Deste a<br />

Roma, per far qualche nome,<br />

ma addirittura me ricordo de<br />

un intiero gruppo che se ‘ndadi<br />

anche lori a Intra, ciamadi da<br />

Petronio …e in più se gaveva<br />

messo de meso anche le guerre<br />

in Africa e in Spagna e tanti iera<br />

stadi richiamadi sotto le armi.<br />

Se tratava alora per la Società<br />

de trovar un novo alenador<br />

e tirar su nove leve: alenador<br />

xè diventà subito Marco<br />

Dudine - un che dopo de l’esodo<br />

el sarà tecnico federale e<br />

dela squadra de canottaggio<br />

de l’Esercito – e per le nove<br />

leve, bisognava zercarle tra<br />

quei giovani che a <strong>Isola</strong> no iera<br />

ancora in età de ‘ndar militari:<br />

mi, Chicco, Moscolin, Ugo,<br />

Viezzoli, Verk e altri ancora.<br />

Nel ’38 semo rivadi primi<br />

ai campionati regionali a Pola<br />

e, drio de quei, gavemo partecipà<br />

ai nazionali de Gavirate:<br />

me ricordo che alla seconda<br />

giornata semo partidi ultimi,<br />

ma stavimo ben recuperando,<br />

quando un altro equipaggio ne<br />

gà manda fora del campo de<br />

regata…e cussì i ne gà squalificà<br />

sia l’un che l’altro.<br />

Le grandi sodisfasioni se pol<br />

dir, però, che le gavevo ‘vude<br />

anche nel ’41: a Pallanza, al<br />

campionato italiano, nel quattro<br />

con semo rivadi primi nella<br />

categoria “junior” e secondi in<br />

quela “senior”, drio l’Aniene,<br />

una società de Roma dove che<br />

vogava solo corazzieri, che solo<br />

a vederli i ne faseva paura! In<br />

equipaggio ierimo Chicco (capovoga),<br />

secondo remo Delise,<br />

mi e Moscolin, timonier Degrassi.<br />

Anche se nel ’41 iera già<br />

tempo de guera continuavimo a<br />

far gare, tanto che poco dopo la<br />

Federasion ne gà mandà a regatar<br />

a Berlino, in un trilaterale tra<br />

Italia, Germania e Croazia: el<br />

nostro iera un equipaggio quasi<br />

tuto isolan, Mario Chicco (sempre<br />

capovoga), mi (terzo remo),<br />

Ferruccio Moscolin (quarto<br />

remo) e in più un “foresto”, che<br />

la Federasion ne gaveva mandà<br />

dalla “Motofides” de Livorno,<br />

che el se ciamava Vivaldi.<br />

Nel ’42, invese, con el stesso<br />

equipagio de Berlino, con<br />

Remigio Delise al posto del<br />

Vivaldi e Degrassi timonier,<br />

gavemo partecipà alla regata<br />

nazionale de Trieste…ma<br />

oramai ierimo in piena guera e<br />

de poco i me gà ciamà militar:<br />

prima a Vallelunga, vicin Pola,<br />

come vigile del fuoco, dopo a<br />

Cefalonia, de dove son rivà a<br />

scampar per miracolo subito<br />

dopo l’8 setembre del’43, per<br />

tornar finalmente de novo a<br />

<strong>Isola</strong>…ma le avventure non le<br />

iera ancora finide!<br />

BRUNO DEROSSI (balego):<br />

iera de poco finida la guera<br />

che son ‘ndà a vogar anche<br />

mi; el canottaggio iera un poco<br />

el sport de casa mia, perché i<br />

miei fradei più grandi, Mario<br />

e Attilio, iera stadi duti bravi<br />

vogadori. Come quando finissi<br />

tute le guere, no iera sicuro<br />

un periodo facile, e in più noi<br />

ierimo ancora soto occupazion<br />

jugoslava e no se saveva come<br />

dovevimo finir. Ma nonostante<br />

tute le difficoltà che iera in quel<br />

momento, no xe mancado l’entusiasmo<br />

per ricominciar l’atività<br />

remiera: anche se soldi no<br />

Prima puntata<br />

iera e no i ne lassava far regate<br />

in Italia, gavemo convinto Marco<br />

Dudine a farne de alenador e<br />

con lui se gà ripreso l’attività.<br />

Un episodio me se rimasto<br />

impresso: iera verso maggio del<br />

’46 e, a largo de Punta Ronco,<br />

un nostro equipaggio se gà incontrà<br />

con un della “Libertas”,<br />

la società remiera de Capodistria:<br />

iera sempre stada tra de<br />

noi una certa rivalità sportiva,<br />

anche perché ierimo de due cittadine<br />

confinanti e se alenavimo<br />

sui stessi tratti de mar…e ogni<br />

tanto volava anche qualche parola,<br />

ma più per ciorse via! Ben,<br />

quel giorno xè stada l’ultima<br />

volta che un armo della Pullino<br />

se gà incrosà con un della Libertas,<br />

dopo de quel noi semo stadi<br />

costretti a cambiar el nome,<br />

da Pullino in Giovanni Delise,<br />

e lori gà cessà definitivamente<br />

tutte le attività sportive!<br />

Ma intanto se ‘ndava avanti<br />

come se podeva e el 12 agosto<br />

del’46 l’equipaggio della Pullino<br />

se gà piazzà terzo ai campionati<br />

esordienti, in jole a quattro,<br />

vinti dalla “Enal” de Milano,<br />

con al secondo posto la Timavo<br />

de Monfalcon. In quela ocasion<br />

i ghe gà proposto a Pugliese de<br />

‘ndar a vogar con la Società<br />

Ginnastica Triestina e là el xè<br />

rimasto fin al ’50.<br />

In genere, per tradizion, la<br />

Pullino gaveva sempre garegià<br />

con equipaggi de “quattro con”,<br />

fin dai tempi dele Olimpiadi del<br />

’28, ma in quei ani, più o meno<br />

nel ’47, el tecnico Dudine gaveva<br />

volù provar a formar un<br />

“otto”, tanto che nel ’50 l’equipaggio<br />

con ai remi Ugo, Depase,<br />

Verk, Pugliese (tornà ala<br />

Pullino), Carboni, Moscolin,<br />

Pellizzaro, mi e Dudine al timon,<br />

semo rivadi primi a Bled,<br />

mentre in maggio del stesso<br />

ano, a Pola, xè stada per noi<br />

l’ultima regata, dove che se xe<br />

stadi presenti sotto el nome de<br />

Pullino; difati, nel’ 51, le autorità<br />

jugoslave ne gà fatto cambiar<br />

el nome in “G.Delise”.<br />

Ma gnanche quel rivava a<br />

fermarne e, sempre con l’otto,<br />

se gà comunque otenudo<br />

boni risultati nei ani sucessivi,<br />

anche a Bled, Vienna, Klagenfurth…dove<br />

che i ne lassava<br />

‘ndar; fin che nel ’54 gò lassà<br />

<strong>Isola</strong>, per trasferirme a Varese,<br />

ma solo per lavor… e purtropo<br />

non per vogar!


28<br />

ISOLA NOSTRA<br />

15 Dicembre 2005<br />

Capolavori istriani da non perdere<br />

In mostra al Museo Revoltella opere d’arte restaurate, da P. Veneziano a Tiepolo<br />

Francesca De Bei<br />

Il 6 gennaio 2006 si concluderà<br />

l’interessante mostra<br />

“HISTRIA - Opere d’arte<br />

restaurate: da Paolo Veneziano<br />

a Tiepolo”, organizzata dal<br />

Ministero per i beni e le attività<br />

culturali attraverso la Direzione<br />

regionale per i beni culturali e<br />

paesaggistici del Friuli Venezia<br />

Giulia e curata dalla Soprintendenza<br />

per i beni architettonici,<br />

il paesaggio e il patrimonio<br />

storico, artistico e etnoantropologico<br />

del Friuli Venezia Giulia,<br />

grazie anche al contributo<br />

dell’Associazione Nazionale<br />

Venezia Giulia e Dalmazia e<br />

dell’Assessorato alla Cultura<br />

del Comune di Trieste.<br />

La mostra, inaugurata il 23<br />

giugno scorso nelle sale del<br />

Civico Museo Revoltella, prestigiosa<br />

sede messa a disposizione<br />

dal Comune di Trieste,<br />

espone, per la prima volta dopo<br />

65 anni, un prezioso corpus di<br />

dipinti e sculture, riparati dai<br />

Giambattista Tiepolo, Madonna della cintola e i<br />

santi Michele Arcangelo, Nicola da Tolentino, Agostino<br />

e Monica (1730 c.a.), olio su tela 219 x 133.<br />

Paolo Veneziano, Crocifissione (1355),<br />

emera su tavola 56 x 48.<br />

territori dell’Istria durante la<br />

seconda guerra mondiale. Il<br />

6 luglio 1940 lo Stato italiano<br />

infatti emanava, ratificando un<br />

precedente decreto, la legge<br />

sulla “Protezione delle cose<br />

d’interesse artistico, storico,<br />

bibliografico e culturale della<br />

Nazione in caso di guerra”.<br />

Dopo un lungo lavoro di ricognizione<br />

e preparazione tecnica<br />

già iniziato nel 1939, un<br />

numero enorme di opere d’arte<br />

provenienti da chiese e da edifici<br />

pubblici e privati del territorio<br />

che dalla Venezia Giulia si<br />

estendeva fino all’Istria e a Fiume,<br />

fu rimosso per essere riposto<br />

in casse ricoverate in luoghi<br />

sicuri dell’entroterra friulano.<br />

Nel 1943 il ricovero delle casse<br />

a villa Manin di Passariano<br />

non fu più considerato idoneo e<br />

gran parte di questo patrimonio<br />

fu restituito su richiesta dei proprietari,<br />

prevalentemente privati,<br />

ma, per motivi di sicurezza,<br />

alcune casse con opere provenienti<br />

dalle chiese e dai musei<br />

di Capodistria e Pirano non<br />

tornarono più indietro: tali casse<br />

rimasero in Friuli, a San Daniele<br />

e a Udine, per passare al<br />

Museo Nazionale Romano l’11<br />

aprile 1948 e, in seguito, venir<br />

trasferite al Museo di Palazzo<br />

Venezia il 28 luglio 1972.<br />

Solo nel 2002 fu concesso<br />

il permesso di aprire le casse<br />

alla Soprintendenza Speciale<br />

per il Polo Museale Romano<br />

che aveva in consegna le casse<br />

istriane: le opere furono presentate<br />

al pubblico e furono<br />

avviati immediatamente gli<br />

interventi di restauro terminati<br />

alla fine dell’estate 2004.<br />

Grazie alla sinergia tra le<br />

Soprintendenze del Friuli Venezia<br />

Giulia e la Soprintendenza<br />

Speciale per il Polo Museale<br />

Romano nella direzione degli<br />

interventi di restauro, realizzati<br />

grazie a finanziamenti speciali<br />

del Ministero per i Beni e le attività<br />

culturali, tali capolavori<br />

videro finalmente la luce dopo<br />

Alvise Vivarini, Madonna col Bambino e<br />

Angeli musicanti (1489), tempera su tavola<br />

104 x 45


15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />

29<br />

esser stati per anni inaccessibili<br />

anche agli studiosi.<br />

Le opere testimoniano lo<br />

sviluppo e il risultato delle arti<br />

attraverso i secoli nel bacino<br />

adriatico e rappresentano non<br />

solo splendenti preziosità singole,<br />

ma, nel loro complesso,<br />

hanno un interesse tutto particolare<br />

per chi voglia godere il<br />

panorama dell’arte di tutta la<br />

zona. Allo stesso modo l’importanza<br />

della mostra oggi allestita<br />

al Museo Revoltella consiste<br />

nell’aver esposto assieme<br />

tali capolavori istriani, alcuni<br />

dei quali qualitativamente superiori,<br />

altri estremamente interessanti<br />

per restituire uno spaccato<br />

artistico dei possedimenti<br />

di terraferma della Serenissima<br />

dal Trecento al Settecento.<br />

Inoltre l’esposizione è<br />

l’occasione per vedere i risultati<br />

di complesse operazioni di<br />

pulitura e restauro su opere di<br />

materiali diversi e svariati supporti,<br />

riproposte in approfondimenti<br />

tecnico-scientifici nel<br />

catalogo della mostra realizzato<br />

a cura di Francesca Castellani<br />

e Paolo Casadio ed edito<br />

dall’Electa di Milano.<br />

Aggirandosi fra le sale del<br />

quinto piano del museo triestino<br />

si può quindi ammirare la<br />

scintillante tempera su tavola di<br />

Paolo Veneziano (attivo a Venezia<br />

1333 – ante 1362) e aiuti raffigurante<br />

Madonna in trono con<br />

Bambino, due angeli e i Santi<br />

Maria Maddalena, San Nicola di<br />

Bari, San Marco, San Giovanni<br />

Battista, San Giovanni Evangelista,<br />

San Biagio, Sant’Antonio<br />

Abate e Santa Caterina d’Alessandria.<br />

Il capolavoro, parte<br />

principale di un polittico datato<br />

1355, proviene dalla collegiata<br />

di san Giorgio a Pirano ed è stato<br />

restaurato nel 2002 in occasione<br />

dell’esposizione a Rimini dedicata<br />

a Paolo Veneziano. Nella<br />

medesima sala è esposta un’altra<br />

tavola del maestro veneziano<br />

con la Crocifissione anch’essa<br />

proveniente dalla Collegiata di<br />

San Giorgio a Pirano e restaurata<br />

in occasione della stessa mostra<br />

di Rimini del 2002.<br />

Proseguendo nel percorso<br />

espositivo, merita particolare<br />

attenzione la splendida tavola<br />

quattrocentesca di Alvise Vivarini.<br />

La Madonna col Bambino<br />

e angeli musicanti, datata 1489,<br />

fu eseguita per la chiesa dei frati<br />

francescani minori osservanti<br />

di San Bernardino di Portorose,<br />

presso Pirano, dove rimase fino<br />

al 1802. In quell’anno il dipinto<br />

fu ceduto quale dono per l’imperatore<br />

Francesco II e trovò<br />

collocazione a Vienna prima<br />

al Museo del Belvedere e poi<br />

nelle collezioni della Gemälde<br />

Galerie. Dopo la prima guerra<br />

mondiale l’opera fu restituita<br />

all’Italia e, in seguito, fu assegnata<br />

al Museo Civico di Capodistria<br />

dove rimase fino al 20<br />

giugno 1940.<br />

Opera importante di Vittore<br />

Carpaccio presente in mostra,<br />

nonostante il cattivo stato di<br />

conservazione rilevato già a<br />

metà ‘800, è il telero con l’Entrata<br />

del podestà–capitano Sebastiano<br />

Contarini nel duomo<br />

di Capodistria, oggi ritenuto autografo<br />

dopo il recente restauro<br />

con il quale il dipinto ha riacquistato<br />

leggibilità malgrado le<br />

cadute di colore, la perdita delle<br />

velature, i viraggi cromatici e in<br />

generale le cattive condizioni<br />

della pellicola pittorica. Proveniente<br />

dal Museo Civico di Capodistria,<br />

il ritratto di gruppo,<br />

interessante testimonianza della<br />

maniera tarda del Carpaccio,<br />

è un’opera di carattere celebrativo<br />

che documenta un fatto<br />

realmente accaduto, l’ingresso<br />

nel duomo di Capodistria di<br />

Sebastiano Contarini, nobile<br />

veneziano che aveva assunto la<br />

carica il 27 gennaio 1516. Il dipinto<br />

è una delle testimonianze<br />

più attendibili della conformazione<br />

urbana del sito capodistriano<br />

all’inizio del ‘500.<br />

A tale opera sono accostate<br />

nella mostra triestina tre<br />

grandi tele del figlio Benedetto<br />

Carpaccio, due provenienti dal<br />

Civico Museo di Capodistria e<br />

in origine destinate alla Chiesa<br />

dell’Assunta e del Beato Elio<br />

e alla chiesa di San Tommaso<br />

della medesima città, l’ultima<br />

dalla chiesa di Santa Lucia a<br />

Portorose, poi collocata nel<br />

Palazzo Comunale di Pirano.<br />

Oltre ai numerosi capolavori<br />

pittorici, l’esposizione<br />

Histria riserva particolare attenzione<br />

anche alla produzione<br />

scultorea, dal pregevole picchiotto<br />

e mascherone in bronzo<br />

A don Pietro Zovatto il Premio<br />

“G. Parise'' per la poesia<br />

don Pietro Zovatto, in<br />

A occasione del suo 70°<br />

compleanno un gruppo di<br />

amici poeti e letterati gli ha<br />

dedicato il volume “Pietro<br />

Zovatto tra storia e poesia”<br />

(ed. Città Nuova). Si tratta<br />

di una raccolta di saggi che<br />

ripercorre l’attività dello storico<br />

e del poeta delineandone<br />

un profilo ben chiaro ed esauriente.<br />

Per la fausta ricorrenza<br />

dei suoi settant’anni giungano<br />

a don Pietro gli auguri e i ringraziamenti da tutti gli<br />

amici isolani.<br />

Ci fa piacere inoltre ricordare, porgendogli le nostre più<br />

vive congratulazioni, il premio letterario “Goffredo Parise”<br />

a lui assegnato per la poesia “Machiavelli” tratta dal volume<br />

“La rincorsa di Dio” pubblicato nel 2005, ultimo di una<br />

serie di ben undici raccolte di versi.<br />

La poesia, Pietro Zovatto l’ha amata e coltivata sin<br />

da giovanissimo, anche se ha tardato a renderla pubblica.<br />

L’esordio infatti risale a metà degli anni ‘90, quando il suo<br />

curriculum di scrittore e intellettuale si stava già arricchendo<br />

di numerosi libri e saggi di contenuto scientifico-religioso<br />

e letterario.<br />

A don Pietro ancora auguri e congratulazioni.<br />

proveniente da palazzo Tacco<br />

a Capodistria, realizzati nella<br />

bottega di Tiziano Aspetti (Padova<br />

1565-1607), al Cristo dolente<br />

di Francesco Terilli (Feltre<br />

1552/5- entroterra veneto 1630<br />

ca.), scultura lignea dipinta databile<br />

alla prima produzione<br />

dell’artista che precede il 1610.<br />

Dopo altre opere pittoriche<br />

e scultoree dedicate al XVII e<br />

XVIII secolo, chiude la mostra<br />

un capolavoro di Giambattista<br />

Tiepolo (Venezia 1696 – Madrid<br />

1770). La tela, raffigurante<br />

la Madonna della cintola e santi,<br />

proviene dalla chiesa della<br />

Madonna della Consolazione a<br />

Pirano e rappresenta una rarità<br />

in quanto a paternità e autografia<br />

in questa terra di frontiera.<br />

Databile all’inizio degli anni<br />

Trenta, il dipinto, splendida riflessione<br />

su un tema religioso<br />

operata da Tiepolo, dialogava<br />

nella sua sede originaria con<br />

l’altare barocco, alto su gradini,<br />

e oggi va naturalmente osservato<br />

dal basso “imponendo allo<br />

spettatore il valore stupendo e<br />

improvviso dell’apparizione”.<br />

Tali capolavori restaurati<br />

saranno destinati alla Galleria<br />

Nazionale d’Arte Antica di Trieste<br />

che confluirà prossimamente<br />

nella nuova sede delle ex Scuderie<br />

del Castello di Miramare, ma<br />

criteri espositivi e scelte conservative<br />

potrebbero impedire la<br />

visione collettiva di tutte queste<br />

opere, offerta invece da questa<br />

mostra da non perdere.<br />

HISTRIA Opere d’arte restaurate<br />

da Paolo Veneziano a Tiepolo<br />

Trieste, Civico Museo Revoltella<br />

(fino al 6 gennaio 2006)<br />

orari di apertura (martedì chiuso):<br />

Feriali 9-13.30 e 16-19 - Festivi 10-19


30<br />

ISOLA NOSTRA<br />

15 Dicembre 2005<br />

Ritorno a <strong>Isola</strong> dopo ventidue anni<br />

<strong>Nostra</strong>” compie<br />

quarant’anni. Credo<br />

“<strong>Isola</strong><br />

che nessuno avrebbe<br />

mai pensato che sarebbe arrivata<br />

a quest’età, partendo dai due fogli<br />

iniziali che il fondatore don<br />

Attilio ci inviò nel lontano 1965,<br />

e che attendiamo ancora adesso<br />

con la stessa trepidazione di allora.<br />

Agli amici di Carpi con i<br />

quali parlo del nostro giornale<br />

sembra impossibile che ciò avvenga<br />

a distanza di tanto tempo,<br />

in un’epoca in cui ogni notizia,<br />

ogni fatto importante viene dimenticato<br />

in pochi giorni, Torri<br />

Gemelle americane e tsunami<br />

asiatico compresi.<br />

Per tutti è difficile capire<br />

cosa ci lega così fortemente<br />

al passato, che riviviamo ogni<br />

volta che ci arriva <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>.<br />

Penso che gli amici isolani che<br />

abitano a Trieste e dintorni vivano<br />

la cosa in modo più distaccato<br />

e realistico. Chi invece vive<br />

nel resto d’Italia, o in altri continenti,<br />

la lontananza, i ricordi,<br />

la nostalgia vengono vissuti in<br />

modo più accentuato, anche se<br />

tutto è molto personale.<br />

Ricordo la mia partenza da<br />

<strong>Isola</strong> in quel lontano aprile del<br />

1955. Caricati i mobili sul camion,<br />

salutai la zia e il nonno<br />

che rimanevano ad <strong>Isola</strong> per l’ultimo<br />

raccolto, e vedendolo piangere<br />

lo abbracciai forte. Sentivo<br />

il suo magro corpo sussultare,<br />

la sua barba ispida sfregarmi<br />

la guancia che si stava inumidendo.<br />

Com’è triste vedere un<br />

anziano piangere di dolore, una<br />

sensazione di malessere e rabbia<br />

che mi sono portato dietro per<br />

anni. Mentre l’abbraccio si prolungava<br />

avvertii la sensazione<br />

che non l’avrei più rivisto…<br />

Voltato il “Giro carrozze”<br />

<strong>Isola</strong> scomparve alla mia vista, e<br />

subito un nodo mi strinse la gola<br />

e il cuore accelerò i suoi battiti.<br />

Giurai in quel momento che non<br />

sarei mai più ritornato: la mia<br />

<strong>Isola</strong> veniva via con me. E poi<br />

Padriciano, ex campo militare<br />

per tre mesi, e Fossoli, vicino<br />

a Carpi, un ex campo di concentramento<br />

riadattato a campo<br />

profughi per altri 15 anni.<br />

Ventidue anni dopo, esauriti<br />

tutti i pretesti e le scuse immaginabili,<br />

l’insistenza dei miei<br />

figli ormai grandi nel voler conoscere<br />

finalmente quest’<strong>Isola</strong><br />

tanto raccontata, mi costrinse a<br />

rompere quel giuramento. Non<br />

potevo più nascondere ai miei<br />

figli le loro origini.<br />

Maggio 1977. Scendendo<br />

in macchina dall’altipiano mi<br />

diressi verso il confine di San<br />

Bartolomeo; mentre mi avvicinavo<br />

raccontavo ai miei figli un<br />

po’ di storia di quei confini, di<br />

quanto dolore e rabbia quando<br />

ci venivano sequestrati giornali<br />

e riviste e altre cose ancora più<br />

necessarie… quante attese…<br />

quante umilianti perquisizioni…<br />

Però, li assicuravo, adesso<br />

era tutto cambiato, le macchine<br />

procedevano veloci, una<br />

controllata ai passeggeri e via.<br />

Quando toccò il nostro turno,<br />

esibito il mio fiammante passaporto,<br />

con stupore la sbarra non<br />

si alzò, e fui fatto accomodare<br />

in un piazzale laterale.<br />

Mentre i miei figli scoppiarono<br />

in una sonora risata (beata<br />

gioventù!) dicendomi che forse<br />

mi avrebbero arrestato, io tornai<br />

a vivere l’incubo di quelle<br />

tristi giornate. Dopo 15 minuti<br />

l’agente tornò e mi riconsegnò<br />

il passaporto: chiesi spiegazioni<br />

e mi fu detto che era per via<br />

del documento nuovo. Mandato<br />

mentalmente a quel paese il<br />

solerte agente, mi avviai lungo<br />

la litoranea. Ancarano, Semedella,<br />

dove avevo lavorato per<br />

un anno, infine voltata la nota<br />

curva, appollaiata sull’amato<br />

scoglio, <strong>Isola</strong> mi apparve in<br />

tutta la sua bellezza.<br />

Ebbi un tuffo al cuore, ammutolii,<br />

dimenticai di descrivere<br />

la campagna del nonno a<br />

Vilisan, proprio vicino alla strada,<br />

la vecchia linea ferroviaria<br />

della Parenzana, il cimitero, i<br />

bagni al Primo Ponte. Avvicinandomi<br />

notai molti cambiamenti<br />

in periferia. Parcheggiato<br />

vicino alla piazza alle Porte<br />

notai subito la trasformazione<br />

“turistica”, e pensai alla mia<br />

fontana circondata da platani<br />

secolari, alla quale d’estate<br />

andavo a prendere la fresca e<br />

buona acqua del Risano.<br />

Ci inoltrammo a piedi verso<br />

la mia vecchia ma amatissima<br />

casa poco distante: adesso anche<br />

i muri parlavano, era rimasto<br />

quasi tutto intatto, qualche<br />

casa era crollata per incuria, rare<br />

quelle ristrutturate. La via Manzioli<br />

che al tempo del somarello<br />

mi sembrava grande, adesso a<br />

malapena poteva permettere il<br />

passaggio di una macchina, ma<br />

era ancora una delle più belle<br />

e dritte del paese. Ed eccomi<br />

finalmente davanti al numero<br />

27. Quanto avevo sognato ma<br />

anche temuto questo momento<br />

nelle lunghe notti passate nei<br />

vari campi profughi. Mentre<br />

dentro avevo una tempesta di<br />

pensieri, ricordi, emozioni, mi<br />

meravigliai della calma esteriore<br />

con cui iniziai a descriverla<br />

ai miei familiari.<br />

Qui il nonno attaccava<br />

l’asino, da questo lato parcheggiava<br />

il carro, da qui si entrava<br />

in un cortiletto. Avvertivo la<br />

loro presenza, ma non udivo<br />

le domande che mi facevano,<br />

assorto in un monologo senza<br />

fine. In seguito mi accorsi dai<br />

loro sguardi interrogativi, e dal<br />

loro stupore, che quello che<br />

descrivevo non corrispondeva<br />

a quello che loro vedevano.<br />

Stavo descrivendo la mia<br />

casa com’era nel 1954. Mi tolse<br />

dall’imbarazzo mio figlio che,<br />

già annoiato, voleva vedere i<br />

“mitici” posti dove da ragazzo<br />

facevo i bagni. C’erano tanti<br />

posti belli dove portarli, scelsi<br />

non a caso quello più vicino<br />

chiamato Punta de galo, che<br />

raggiungemmo in dieci minuti.<br />

Si lamentarono perché la spiaggia<br />

era sassosa e il mare in quel<br />

posto subito profondo, ma a me<br />

pareva ancora il posto più bello<br />

dl mondo. Li lasciai in spiaggia,<br />

e con una scusa me ne andai.<br />

Automaticamente i ricordi<br />

mi riportarono verso la mia vecchia<br />

casa. Guardandola solo ora<br />

mi accorsi della sua ristrutturazione,<br />

e se non fosse stato per il<br />

portone in rovere, ancora splendido,<br />

avrei faticato a riconoscerla.<br />

Mancavano i cortiletti interni,<br />

la stalla, il fienile, il ricovero per<br />

gli attrezzi, così che lo spazio<br />

risultava ancora più grande…<br />

Solo con i miei pensieri mi sedetti<br />

sull’antico gradino in pietra<br />

bianca d’Istria, testimone di tanti<br />

scambi di figurine con i miei<br />

amici, di tante partite a carte,<br />

di infinite ciàcole. E finalmente<br />

le lacrime tanto faticosamente<br />

trattenute ebbero libero sfogo.<br />

Chiusi gli occhi e mi apparve il<br />

mio vecchio mondo.<br />

Di fronte la casa del mio<br />

amico Dino e di suo padre<br />

Bruno, l’autista, sulla sinistra<br />

quella di Raffaellino, muratore<br />

e pompiere volontario, la cui<br />

figlia assieme alle figlie del<br />

custode della Polisportiva che<br />

abitavano di fronte formavano<br />

un gruppo sempre pronto a giocare,<br />

ridere, correre, scherzare:<br />

mi parve di sentire persino le<br />

loro voci. Sulla destra l’artigiano<br />

Bepi che fabbricava sellerie,<br />

poi la casa di due cari amici,<br />

compagni di voga nel “quattro<br />

con” juniores della società<br />

“G.Delise”, l’antica Pullino.<br />

Di fianco il fabbro Adriano, a<br />

cui bambino per gioco giravo<br />

la manovella per alimentare il<br />

fuoco che serviva per forgiare i<br />

metalli. Più avanti il piccolo negozio<br />

di magnativa con accanto<br />

il barbiere Piero, e in fondo il<br />

negozio di frutta e verdura della<br />

Rosina. Questo era il semplice,<br />

piccolo mondo che mi si parve<br />

davanti, con odori, rumori e<br />

frasi ancora ben distinte:<br />

Picio, gò fuga, te me giri la<br />

manovela?...<br />

Fate vede’ muleto, me par<br />

che te gà i cavei longhi…<br />

Picio, porteghe a to’ mare<br />

la strussa de pan che la se gà<br />

dismentegà…<br />

E la famosa frase che seguiva<br />

il rumore di vetri rotti: ‘Ndè<br />

a remengo voi e el vostro balòn,<br />

‘desso el vero chi me lo paga?<br />

Quanti ricordi, quante emozioni<br />

e quanta nostalgia: non<br />

avrei voluto più riaprire gli<br />

occhi. Una mano si posò sulla<br />

mia spalla, e un uomo anziano,<br />

in una lingua incomprensibile,<br />

mi disse qualcosa, distogliendomi<br />

dai miei sogni. Alzandomi<br />

mi scusai, mi rispose in un<br />

La via Manzioli a <strong>Isola</strong>, verso<br />

piazza Domenico Lovisato (la<br />

piasseta).


15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />

31<br />

italiano stentato che la mostra<br />

apriva tra pochi minuti. Ecco,<br />

pensai, il nuovo uso della mia<br />

vecchia cantina. Guardai l’orologio,<br />

era passata un’ora. Non<br />

aspettai l’apertura nonostante<br />

la curiosità, e tornai dove avevo<br />

lasciato la mia famiglia.<br />

Ai miei, preoccupati per la<br />

lunga assenza, dissi mentendo<br />

di essermi fermato all’osteria<br />

per sentire se la malvasia e il refosco<br />

fossero buoni come quelli<br />

che produceva il nonno. “Strano<br />

- disse mia moglie intuendo<br />

qualcosa -da quei posti escono<br />

fin troppo allegri, tu invece sembra<br />

che hai visto i fantasmi”. Ed<br />

era proprio così, solo che erano i<br />

miei cari, simpatici, meravigliosi<br />

fantasmini personali.<br />

Tornati a casa i miei si dimenticarono<br />

presto di <strong>Isola</strong>,<br />

per loro era come una qualunque<br />

cittadina della riviera<br />

romagnola. Invece a me quel<br />

viaggio dopo tanto tempo risvegliò<br />

bellissimi ricordi, ma<br />

anche un rinnovato dolore per<br />

come è andata, e tanta nostalgia<br />

per quello che diversamente<br />

avrebbe potuto essere.<br />

Vedere il vecchio centro<br />

storico quasi intatto, anche<br />

se mancavano i suoi abitanti<br />

autoctoni che ne caratterizzavano<br />

l’esistenza, il dialetto, i<br />

cori spontanei nelle osterie,<br />

l’allegra rivalità tra contadini e<br />

pescatori, sempre pronti a raccontare<br />

storielle gli uni a scapito<br />

degli altri, il brusio delle<br />

voci nelle lunghe passeggiate<br />

sul lungomare e su per la Grisa,<br />

il cupo e regolare rumore<br />

dei motori delle barche al ritorno<br />

della pesca con la scia di<br />

cocài dietro, il suono lacerante<br />

delle sirene della fabbriche che<br />

chiamavano al lavoro le operaie,<br />

l’allegro volteggio delle<br />

rondini: allora c’era un nido<br />

sotto ogni cornicione... Per rivedere<br />

ciò mi basta chiudere<br />

gli occhi e sognare.<br />

Ormai sono passati 18 anni<br />

che non vedo l’amato “Scoglio”<br />

e a dire la verità non ho<br />

neanche tanta fretta: anche se<br />

l’età avanza inesorabilmente<br />

mi sa che aspetterò il prossimo<br />

ventiduesimo anno per farlo.<br />

Ecco come si può vedere<br />

e vivere il nostro amato paese<br />

nel resto d’Italia e nel mondo.<br />

Ecco perché si aspetta con immutata<br />

trepidazione, ancora<br />

adesso come quarant’anni fa,<br />

l’arrivo di “<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>”.<br />

Con gratitudine e affetto,<br />

Bruno Moscolin, Carpi<br />

El picio de via Manzioli: ad maiora!<br />

Quanta strada ha fatto el<br />

fio de la Rossa matalona<br />

e de Gigi Felluga,<br />

nato nel 1937 a <strong>Isola</strong> d’Istria,<br />

in via Manzioli 40.<br />

Chi avrebbe mai pensato<br />

che sarebbe diventato in questi<br />

ultimi 25 anni una colonna<br />

portante, se non la principale,<br />

dell’organizzazione sportiva<br />

giuliana sia a livello regionale<br />

e nazionale che internazionale.<br />

Infatti ha raggiunto l’apoteosi<br />

nell’organizzare i “Giochi<br />

Olimpici della Gioventù Europea”,<br />

tenutisi quest’anno a luglio<br />

a Lignano Sabbiadoro, ai<br />

quali hanno preso parte 3500<br />

ragazzi provenienti da 48 paesi<br />

europei.<br />

Più che da vicino lo ho seguito<br />

in questa sua impresa telefonicamente,<br />

in quanto abito<br />

lontano da Trieste. In tutti questi<br />

anni di lungo lavoro e di ardua<br />

organizzazione, mai una volta<br />

ha perso l’entusiasmo, seppure<br />

di problemi e di ostacoli da<br />

superare ce ne siano stati tantissimi.<br />

Il suo “puzzle” è stato<br />

perfetto: non mancava nessun<br />

pezzo. Un incastro ad hoc.<br />

Emilio è un uomo forte:<br />

nella sua vita passata ha dovuto<br />

superare situazioni ben più difficili,<br />

in cui nessuno ha sciolto<br />

i nodi per lui; ha dovuto arrangiarsi<br />

con le sue stesse mani,<br />

camminare con le sue stesse<br />

gambe e se oggi è l’uomo che è<br />

lo deve solo a se stesso.<br />

Ho visto a casa sua alcuni<br />

dei momenti più significativi di<br />

tutta questa sua avventura, dalla<br />

“nascita” per così dire della<br />

mascotte, Cocki (un graziosissimo<br />

e dolce gabbiano, nome<br />

scelto da Emilio stesso), all’<br />

accensione della fiaccola olimpica<br />

ad Atene, con relativo discorso<br />

tenuto in greco, sempre<br />

dal picio de via Manzioli, con<br />

grande meraviglia e stupore<br />

da parte dei presenti, sotto un<br />

sole cocente e con alle spalle<br />

il famoso Partenone. Quando<br />

guardo papà nel filmato mentre<br />

tiene il discorso in greco<br />

ad Atene, la città e terra tanto<br />

amata da chi come lui si è dedicato<br />

agli studi classici, mi commuovo<br />

e mi chiedo se l’uomo<br />

che vedo nel filmato è davvero<br />

“papà Emilio”. Ho posto anche<br />

a lui la stessa domanda… e…<br />

anche a lui fa strano, anzi gli<br />

sembra ancora adesso di aver<br />

vissuto un meraviglioso sogno<br />

Riproponiamo la foto, pubblicata nello scorso numero di <strong>Isola</strong><br />

<strong>Nostra</strong>, che ritrae il nostro Presidente mentre pronuncia il discorso<br />

in occasione dell'accensione della fiaccola olimpica ad Atene. La<br />

semplicità di questa immagine non riesce a dar conto dello sforzo<br />

personale compiuto per la realizzazione di una manifestazione che<br />

suggella anni di impegno a favore dello sport tutto e dei giovani in<br />

particolare. Sforzo sempre sostenuto con quella caparbietà, gentilezza<br />

e garbo che tutti gli riconoscono, non per raccogliere applausi ma<br />

per puro e semplice amore per lo sport e con ammirevole spirito di<br />

servizio interpretando nel modo migliore i prestigiosi incarichi che<br />

è stato chiamato a ricoprire. Bravo Emilio!<br />

e non ci crederete ma… si commuove!<br />

E poi, dulcis in fundo,<br />

l’arrivo della fiamma olimpica<br />

in Regione, portata in ogni<br />

singola città del Friuli Venezia<br />

Giulia. Che emozione!<br />

Ah, se i suoi genitori avessero<br />

avuto la fortuna di vedere<br />

ciò che il piccolo ‘Milio in quei<br />

giorni aveva creato, organizza-<br />

era la mia<br />

casa… Possano<br />

coloro che ancora<br />

vivono lì godere la<br />

sua bellezza e la sua<br />

intrinseca realtà<br />

to, parlato, detto! Eh, sì, quel<br />

semplice bambino tutto pepe e<br />

sale, sempre pieno di vita, sempre<br />

pronto ad andare a lavorare<br />

la terra con il suo papà e il suo<br />

aseno, quel bimbo che, diventato<br />

adulto, ha dovuto lasciare la<br />

sua famiglia, la sua casa, la sua<br />

Terra, il suo paese, i suoi amici,<br />

insomma tutto per trasferirsi<br />

a Trieste a causa dei problemi<br />

politici che tutti noi sappiamo.<br />

Quel tenace ragazzo però<br />

ha sempre creduto in ciò che<br />

la vita gli ha offerto! Sempre<br />

di carattere positivo, sempre<br />

onesto e fiducioso verso il<br />

prossimo, sempre aperto con<br />

tutti. Arrivato a Trieste, solo,<br />

ha finito il liceo classico e poi<br />

ha iniziato l’università, che lo<br />

ha portato ad ottenere la laurea<br />

““ Istria<br />

in Economia e Commercio, ad<br />

essere subito assunto presso la<br />

Cassa di Risparmio di Trieste<br />

e a intraprendere una lunga e<br />

soddisfacente carriera.<br />

Eh sì, lui ce l’ha fatta, e<br />

tutto da solo. Può essere fiero<br />

di se stesso: il piccolo ‘Milio',<br />

seppure dottore, seppure Presidente<br />

Regionale del CONI<br />

Friuli Venezia Giulia, è sempre<br />

rimasto un puro, un semplice,<br />

sé stesso insomma ed è stato<br />

questo il suo segreto, che lo<br />

ha portato dove lo ha portato<br />

ma soprattutto a farsi amare<br />

da tutti. I suoi successi non lo<br />

hanno cambiato, anzi lo hanno<br />

spronato ad andare sempre<br />

avanti e a migliorare.<br />

Potrei scrivere pagine intere<br />

sul picio de via Manzioli, ma<br />

chi lo conosce veramente non<br />

ha bisogno di perdere tempo in<br />

questa lettura: sa esattamente<br />

com’è mio padre, dentro e fuori.<br />

Avrei voluto condividere<br />

questo suo meraviglioso periodo<br />

con Fabio, mio fratello,<br />

ma... non è andata così.<br />

Concludo, sottolineando<br />

però una cosa che non deve<br />

essere, a mio modesto avviso,<br />

sottovalutata: dietro a questo<br />

“grande uomo” si cela sempre<br />

una grande donna, sua moglie,<br />

mia madre, che non lo ha mai<br />

ostacolato in tutta la sua carriera<br />

sportiva. Brava mamma!!!<br />

Con affetto,<br />

la picia de via Cappello 7/2


32 15 Dicembre 2005<br />

ISOLA NOSTRA<br />

A GRADO…<br />

Angelo – Canta, canta che<br />

te pàsa…<br />

Bepi - … dai, dai, finimo<br />

de scarigàr ‘sti salixi<br />

Angelo – Chi gavesi mai<br />

dito, che ne tocava vignir fin<br />

Grado a scarigàr. Te ga visto,<br />

i fabrica, i rèfa banchine, i fa<br />

moli… fin pochi àni fa iera<br />

solo miseria. Diseva sempre<br />

mia nona: a Grado no crèsi<br />

nianca el radicio!<br />

Bepi – De quando quel dotòr<br />

de Firense, me par che de<br />

cognome el fasèva Barellai, el<br />

gà fato far l’istituto per i fiòi<br />

scrofolosi, Grado xe diventada<br />

famosa e po’, de quando i siori<br />

vien a tociarse in acqua de<br />

mar, le robe qua ga cominciado<br />

a cambiar; i li ciama turisti:<br />

ghe ne iera quatrosènto, nel<br />

1882… e po’ sempre de più.<br />

A TRIESTE…<br />

Bepi - Controla che le<br />

sime de prova e de popa sia<br />

ben tirade; ‘sta note dormìmo<br />

a bordo. Ormai el sol xe ‘ndà<br />

in camixa.. do minuti ancòra e<br />

xè scuro<br />

Angelo – Andemo a bever<br />

un bicer in Cavana?<br />

Bepi - Ciò mona, varda che<br />

mi gò fameia. Se te vol, va ti<br />

fin là a farte bei i òci, ma stà<br />

‘tento a quei abasiur sensa mudande!<br />

Che no i te brustoli el<br />

pavèr.<br />

Angelo – Dai, dai Bepi, no<br />

stàme dir… e ti, cosa te fa?<br />

Bepi – Farò do passi, ghe<br />

darò un’ociada a ‘sti novi ponti,<br />

che i gà messo sul canal; el<br />

verde e el rosso… e se rivo fin<br />

la cesa, vado a meterghe ‘na<br />

candela a Sant’Antonio. Un<br />

vecio debito…<br />

Angelo – Te sa che sta cesa<br />

la sta proprio ben qua? Ogni<br />

volta che vegno, la vardo e la<br />

me piasi sempre de più.<br />

Bepi – La ga disegnada el<br />

soprintendente Nobile, el fio<br />

de quel svisero che gaveva<br />

l’impresa de salixadori; mio<br />

nono lo conosceva ben. Brava<br />

gente, lavoradori.<br />

La pagina letteraria di EGADE<br />

Sapevamo che Franco Stener, direttore responsabile<br />

di “<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong>”, scrivesse delle pagine interessanti<br />

ma scopriamo ora anche il suo successo teatrale<br />

in “Machinista, machinista daghe oio”, una piece con la<br />

collaborazione musicale di Andrea Stefez e l’orchestra Serenade<br />

Ensemble, di cui riportiamo alcuni brani.<br />

Un viaggio nella storia di queste terre a cavallo tra Ottocento<br />

e primi Novecento, attraverso aneddoti, riferimenti<br />

di cronaca, musiche, detti popolari, tutto narrato in rigoroso<br />

dialetto muggesano da due marinai, Bepi e Angelo,<br />

imbarcati su una “brasera”, le barche che trasportavano<br />

il masegno (i “salixi”) nei porti dell’Alto Adriatico. Partiti<br />

da Grado, si sono fermati prima nel porto di Trieste, nel<br />

canale del Ponterosso, hanno toccato <strong>Isola</strong> e varie località<br />

rivierasche dell’Istria per poi giungere a Fiume e scendere<br />

lungo la costa dalmata fino a Spalato.<br />

La rappresentazione è andata in scena lo scorso luglio<br />

in piazza Marconi nella manifestazione “Muggia sotto<br />

le stelle”, al teatro Verdi della stessa cittadina e a <strong>Isola</strong>,<br />

ottenendo sempre un ottimo successo e recensioni su vari<br />

giornali.<br />

Da sottolineare in quest’opera la ricerca glottologica<br />

del dialetto maggesano da parte di Stener, la scelta e i canti<br />

dei pescatori del periodo austro-ungarico nonché l’armonizzazione<br />

del tutto con le voci di Marco Stener e Sergio<br />

Maggio.<br />

Un elogio particolare all’autore per l’autentico riferimento<br />

storico e i detti antichi su Pirano (pien de pan), <strong>Isola</strong><br />

(laboriosa), Capodistria (pedociosa) e Muggia (bela come<br />

una rosa).<br />

EGADE<br />

….<br />

Bepi – Bruto porco, disgrasià,<br />

dilinquente…<br />

Angelo – Tignìlo, tignìlo,<br />

corè, òmini corè, tignimolo…<br />

Bepi – Disgrasià, che te se<br />

podesi fondàr, farabuto…<br />

Angelo – Tignimolo, tignimolo<br />

strento<br />

Bepi – Molème, che lo<br />

còpo, moleme che lo pàso…<br />

quel ludro…<br />

Angelo – Stà bòn Bepi, stà<br />

calmo, che te gà fameia, pensa<br />

ai fioi, sta calmo, nol gà fato<br />

aposta… sta bon, dài, dài, tiente<br />

calmo, pensa ai fioi… Nàne<br />

scòndi el stileto soto i paioi,<br />

che rivarà de sicuro el comisario.<br />

Ecolo!<br />

Commissario – Cosa essere<br />

successo, tanto scandàl al porto,<br />

che noi sentire fino a fos?<br />

Angelo – Tuto a posto comisario<br />

Kramer, tùto a posto.<br />

Stàvimo fasendo manovra<br />

rènte el molo de le piere e ‘na<br />

brasera de piranesi ne gà taià<br />

la strada. Alòra Bepi se ga impisà<br />

e xe vignù fora ‘na picola<br />

barùfa. Ma ‘deso xe tuto pasà,<br />

xe tuto a posto; la vedi che anca<br />

Bepi, qua, el se ga calmà.<br />

Commissario – Voi di Muja<br />

avere sangue caldo, vi accendere<br />

subito come fulminanti.<br />

Che non succedere più…<br />

Angelo – Nàne pàghighe<br />

un otàvo al piranese e daghe do<br />

fliche per la camisa sbregada.<br />

Se no ghe fusi sta quel colpo<br />

de onda, che gà slargà la prova…<br />

e lo pasava fòra per fòra.<br />

La Madona de Muja Vecia ne<br />

gà vardà anca ‘sta volta.<br />

A ISOLA ….<br />

Bepi – A <strong>Isola</strong> ghe serviva<br />

proprio ‘sto molo moderno.<br />

Cusì no ‘cori più che i porti<br />

le bestie de nòte per strada da<br />

Trieste, per dopo mètarle in<br />

scatola. I le scariga drite qua.<br />

Angelo – Con tute ste fabriche<br />

nòve, <strong>Isola</strong> se ga proprio tirà<br />

su. Squasi, squasi vignìsi a star<br />

qua. Visto che pasemo la dimeniga<br />

a <strong>Isola</strong>, me gò portà drio do<br />

stràse de festa; gavesi voia de<br />

‘ndar a far do salti. Te ga visto<br />

che bele mule che gira.<br />

Bepi – Te sa che go famèia.<br />

Va ti. Mi ‘ndarò a beverme un<br />

bicer e a saludar el compare de<br />

mio pàre, se el xe ‘ncora vivo.<br />

Ah… ciò ti mòna. Sta ‘tento,<br />

che oltra ai do salti no ti meti<br />

su fameia…<br />

Angelo – Starò ‘tento, starò<br />

‘tento…<br />

Bepi – Si, tuti stà ‘tenti, ma<br />

el mondo continua… per fortuna!<br />

….<br />

Bepi – La barca xe coverta<br />

de bruma, stà ‘tento che se<br />

sbrisa. Soto coverta se ga dormì<br />

proprio ben. I isolani xe sà<br />

tuti fora, a pescar sardele per<br />

le fabriche. A proposito, te sa<br />

la storia del francese che ga<br />

verto, qua a <strong>Isola</strong>, la fabrica de<br />

sardele soto oio a uso Nantes?<br />

Angelo – No<br />

Bepi – ‘Sto francese, un serto<br />

Emil, el gà girà un poco tuti<br />

‘sti loghi de mar; el iera anca a<br />

Muia, per sercar un buso ‘ndove<br />

far ‘sta fabrica. Fina ch’el xe<br />

rivà a <strong>Isola</strong>. Alora el sindaco xe<br />

corso là del paroco, don Xamarin,<br />

capodistrian, a contarghe<br />

che ‘sto francese volèsi verser<br />

‘na fabrica… Don Xamarin,<br />

che come paroco ghe spetàva<br />

un posto in Consiglio, el ghe<br />

ga dito: Dighe al francese ch’el<br />

vegni in Comun e ch’el ne disi<br />

cos’ ch’el vol far e che el ne<br />

mostri i disegni ch’el gà con lù.<br />

E ‘deso <strong>Isola</strong> ga ‘ste fabriche,<br />

che viagia noma che ben.<br />

Angelo – E gnanca a dir, el<br />

paroco gavarà fato de sì co la<br />

testa…<br />

Bepi – Me sa proprio che<br />

sarà ‘ndà cusì…<br />

Franco Stener


15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />

33<br />

Mi me ricordo, caro<br />

Marino, che gnanca<br />

voi de Strugnan no<br />

schersavi riguardo ala trapa:<br />

se sa, là de noi iera quasi un<br />

rito, quasi duti la fasseva e<br />

duti diseva de ‘ver la meio.<br />

Me ricordo che co’ iera la<br />

stagion e te passavi rente le<br />

case, te sentivi un forte odor<br />

de trapa, che te ciapava la bala<br />

solo nasando. Me ricordo ‘sti<br />

omi indafarai intorno al’alambico,<br />

col bicer in man, per<br />

provar ogni tanto come che la<br />

vigniva fora e che no’ la abi<br />

difeti… e se la coreva tropo,<br />

bisognava butar sora l’alambico<br />

un poco de acqua freda per<br />

regolar la corsa: insoma iera<br />

un saco de accorgimenti che<br />

bisognava far. Qualchedun, co<br />

a tendeva l’alambico, meteva<br />

soto la senera anche qualche<br />

patata che la se rosti, per poderla<br />

magnar con do grani de<br />

sal e un bicer de vin. Ala sera,<br />

quasi sempre ‘sti omi i iera bei<br />

rossi in viso, mesi inciucai, sia<br />

dal odor sia per averla sà provada<br />

tante volte…<br />

In quei ani, gnente ‘ndava<br />

Trapa e rimedi dei nostri nonni<br />

Una ciacolada via e-mail con l’amico Marino Zancolich de Strugnan, residente in Australia<br />

perso e cussì i resti dela vinassa<br />

i ‘ndava a finir in campagna,<br />

missiai cole aleghe<br />

per far ludame: insoma iera<br />

riciclaggio completo, da noi a<br />

quei tempi, come che go dito<br />

no’ se butava via gnente.<br />

Mia nona Maria la tegniva<br />

la trapa più forte, la prima<br />

che vigniva fora de l’alambico,<br />

per farse i masagi: me par<br />

de veder ancora la botilia…<br />

e dentro la ghe meteva un giglio<br />

de sant’Antonio, quei bei<br />

fiori bianchi che creseva là de<br />

noi. Siccome che la iera ‘sai<br />

devota al santo, quel doveva<br />

far la diferensa. Insoma, se<br />

te gavevi dolori, un masagio<br />

co’ sta trapa… e per forsa te<br />

dovevi star ben: nissun osava<br />

contradir sant’Antonio. Quela<br />

iera la botilia dei miracoli:<br />

con gran sodisfazion de me<br />

nona, pasava duto.<br />

Ma no’ mancava mai<br />

gnanca la botilia cola “ruda”,<br />

quela iera per el mal de pansa<br />

e per el stomigo pien: in<br />

poche parole, un bon digestivo.<br />

No’ ne resta che dir che la<br />

trapa curava un poco duto…<br />

el nostro dotor in paese iera<br />

quasi disocupà!<br />

Quela volta in Istria duti<br />

iera esperti in medicina: se<br />

ingrumava el santonego in<br />

saline a Strugnan, la trapa<br />

cola ruda, la trapa col giglio<br />

del Santo, el brulè de<br />

vin bianco per i rafredori, la<br />

gramigna per netarse i reni,<br />

per no’ parlar de l’assensio o<br />

dela colana de aio ‘torno al<br />

colo contro i vermi.<br />

La camomila in casa no<br />

mancava mai e la salvia iera<br />

anca un rimedio per la tosse,<br />

e diria anca le foie de sena per<br />

‘ndar savè dove… In poche<br />

parole, duti iera esperti de medicina<br />

pratica, costava poco e<br />

le cure le funzionava… almeno<br />

cussì credevimo.<br />

E co’ lampava e tonava<br />

no’ mancava gnanche la botilia<br />

de acqua santa per benedir<br />

la casa… e drio el specio<br />

o sul quadro del Santo o el<br />

crocefisso sora el leto iera<br />

sempre anca el simeto de ulivo<br />

benedì in cesa la domenica<br />

del Palme.<br />

Da noi a <strong>Isola</strong>, me ricordo<br />

che iera un malagnaso de veceto<br />

che a meteva pan vecio<br />

in smoio con un poco de trapa,<br />

lo lassava là duta la note<br />

che a se imbombissi per ben<br />

e dopo lo meteva in un cadìn<br />

drio la casa, vissin la caponera,<br />

la dove che i penegarioi<br />

‘ndava a magnar. Naturalmente<br />

‘sti poveri useleti i<br />

se imbriagava e no’ i podeva<br />

più svolar, lu se li ingrumava,<br />

li spelava e la moglie ghe<br />

fasseva un bel sugheto de polenta<br />

e usèi.<br />

Vedè fioi a quante robe<br />

che serviva la trapa… ostrega<br />

de istriani… che ingegnosi<br />

che se iera a quei tempi…<br />

Un saludo da London<br />

(Canada)<br />

Mario Lorenzutti, grilo<br />

<strong>Isola</strong>, 30 dicembre 1940. La foto, inviata dagli Stati Uniti dal nipote Nino Delise, riprende sul sagrato del Duomo i familiari e amici presenti<br />

al matrimonio degli zii CARMELA e SILVIO CONTESINI.<br />

Da sinistra: ?? Delise - Antonio Delise (crisma, papà della sposa) - Anna Degrassi - …??... - Gioconda Bologna - Maria Degrassi (fregoleta)<br />

- Rina (Caterina) Degrassi (unica superstite nel gruppo degli adulti, vedova di Remigio Delise) - Gisella Contesini (marini) - Remigio Delise<br />

(crisma) - la sposa Carmela Delise (crisma) - Maria Delise (crisma) - lo sposo Silvio Contesini - Mario Deste - …??... (dalla foto risulta<br />

irriconoscibile) - …??... - …??... - Ucci Delise - Nicolò Derossi (bàlego) - Antonio Contesini (marini) - ing. Ivo Contesini (marini).<br />

I bambini piccoli, tutti viventi, sono da sinistra: Nino Delise - Liberio Derossi, diacono permanente nella diocesi di Trieste - …??... - Edina<br />

Deste - Luisa Degrassi - Corinno Degrassi. Con loro Giovanni Delise, medaglia d’oro nel canottaggio alle Olimpiadi di Amsterdam del<br />

1928. Unico assente nella foto di famiglia Giovanni Derossi (bàlego).<br />

Spero che qualche volonteroso possa fare un po’ di storia di questi nobili isolani che hanno sempre avuto <strong>Isola</strong> nel loro cuore.<br />

Nino Delise


34 15 Dicembre 2005<br />

ISOLA NOSTRA<br />

In ricordo di Augusta D'Agostini<br />

Alla fine degli anni ‘30 e<br />

inizi anni ‘40, quando con<br />

mia madre e con mio fratello<br />

Giulio andavo a <strong>Isola</strong> per trascorrere<br />

le attese vacanze estive<br />

a casa dei nonni, ero stato<br />

istruito a rispondere, quando da<br />

solo giravo per la mia indimenticabile<br />

cittadina, alla frequente<br />

richiesta di molte donne che mi<br />

fermavano per strada: “Picio, de<br />

chi te xe fio?” con la frase “Son<br />

el fio de Pina D’Agostini!”. Dal<br />

che si deduce che il mio diritto<br />

di appartenere all’isolanità<br />

mi deriva dal ceppo materno,<br />

e non dalla discendenza di un<br />

triestino capitato lì come dipendente<br />

del Dazio, mio padre<br />

Bruno Matussi.<br />

Le vacanze per me e per<br />

mio fratello erano un periodo<br />

meraviglioso, soprattutto per il<br />

caldo affetto che nonni e zie ci<br />

riservavano. Ed è a quell’epoca<br />

che risalgono i miei ricordi gio-<br />

La foto de <strong>Isola</strong><br />

I disi che la memoria<br />

xe proprio ‘na bruta cosa,<br />

che forsi un giorno<br />

tanto pianzer la te farà.<br />

Ma mi ghe credo poco,<br />

perché ‘sto tenero ricordo<br />

ghe xe un sogno<br />

forte come un mio bisogno.<br />

Mi de note me la sogno,<br />

piena de sol,<br />

in meso al suo mar,<br />

in duto el suo splendor.<br />

Su al scoio son stà<br />

in più de un’ocasion,<br />

perché el iera un rifugio<br />

dei mii sogni,<br />

ma sempre de scondòn.<br />

La sento dentro<br />

come qualcossa de special,<br />

che un poco la me fa ben<br />

e un poco la me fa mal.<br />

La me lassa tanta tristessa<br />

e son un poco zò de bala<br />

ricordando la sua bellessa,<br />

che ormai la xe così lontana.<br />

Ma vardando de novo<br />

la vecia foto<br />

me fa passar de bòto<br />

la mia malinconia.<br />

Licinio Dudine (U.S.A.)<br />

vanili dei miei amati parenti. Ed<br />

è per questo motivo che oggi ho<br />

preso carta e penna per parlarvi<br />

della zia Augusta, che lo scorso<br />

14 ottobre si è spenta a Roma<br />

dopo una lunga malattia.<br />

La famiglia D’Agostini era<br />

composta dal padre Giovanni,<br />

dalla mamma Nina, dai fratelli<br />

Augusto, Umberto e Albino e<br />

dalle sorelle Pina e Augusta,<br />

purtroppo tutti deceduti. La<br />

più piccola, nata dopo un cospicuo<br />

intervallo, è Anita, tuttora<br />

vivente a Trieste.<br />

Attingendo ai miei ricordi,<br />

che l’inesorabile trascorrere<br />

del tempo opaca, ma vivifica<br />

e magicamente pone a fuoco i<br />

più lontani, rivedo la zia Augusta<br />

come una bellissima giovane<br />

donna che suscitava la mia<br />

ammirazione come atleta nelle<br />

file della Pullino e durante la<br />

guerra come operaia presso la<br />

stabilimento Arrigoni.<br />

Gli anni passavano e dopo<br />

le nozze con il caro zio Vito<br />

Ercolani, l’arrivo della cuginetta<br />

Elvia, ideale amica di<br />

giochi, rese le nostre vacanze<br />

estive ancora più belle.<br />

La guerra e le successive<br />

tristi conseguenze sovvertirono<br />

tutto questo. Il tempo<br />

passò, Elvia sposò un valente<br />

funzionario dell’Istituto per il<br />

Commercio Estero (ICE) e con<br />

La famiglia D’Agostini a <strong>Isola</strong> nel 1916. Da sinistra Augusta, la<br />

mamma Nina, Albino, il papà Giovanni ed Umberto. In piedi Pina<br />

e Augusto.<br />

lui ed i loro tre figli fu all’estero<br />

in prestigiose sedi, dagli<br />

U.S.A. all’Arabia Saudita, dalla<br />

Scandinavia a Vienna.<br />

Mio nonno, da saggio contadino,<br />

mi aveva insegnato:<br />

“Gli alberi giudicali non dalla<br />

maestà delle fronde ma dai<br />

Il nostro grazie a Pierina Bologna<br />

Lo scorso luglio è venuta a<br />

mancare improvvisamente<br />

la nostra cara Pierina Bologna,<br />

stimatissima collaboratrice<br />

delle gite da noi organizzate<br />

ogni anno, prima quella della<br />

Colomba e poi quella più importante<br />

per la nostra associazione<br />

nell’occasione della festività<br />

del patrono San Mauro,<br />

tanto cara a noi isolani.<br />

L’interessamento di Pierina<br />

verso la nostra organizzazione<br />

è stato sempre attivissimo, per<br />

raccogliere più amici e conoscenti<br />

possibile, facendo sì che i<br />

nostri incontri siano sempre più<br />

affollati, dando modo così a chi<br />

non conosceva <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> di<br />

apprezzarne le qualità per quanto<br />

riguarda l’ospitalità, la corte-<br />

sia, la semplicità e l’allegria che<br />

ci ha sempre contraddistinti.<br />

Con Pierina abbiamo subito<br />

fraternizzato, e Lei diceva<br />

spesso che con noi si trovava<br />

a suo agio, si sentiva bene, ne<br />

traeva benessere. Aveva un<br />

modo tutto suo di coinvolgere<br />

le persone con la sua schiettezza,<br />

con la sua semplicità e<br />

con la sua innata simpatia che<br />

trasmetteva a chiunque le si<br />

avvicinasse, coinvolgendole<br />

con la sua spontanea e genuina<br />

allegria. E anche con il suo accattivante<br />

sorriso.<br />

Per queste sue qualità era<br />

seguita e ammirata dai suoi<br />

amici, che piangono assieme a<br />

noi la sua repentina scomparsa.<br />

U.P.<br />

frutti”. Elvia dopo aver perduto<br />

il padre e il marito volle con<br />

sé nella sua casa di Roma la<br />

zia Augusta, che purtroppo nel<br />

1997 venne colpita da una grave<br />

affezione neurologica che<br />

l’aveva privata dell’uso delle<br />

gambe, ma cosa ancor più grave<br />

del dono della parola, mentre<br />

vivide ed indenni erano rimaste<br />

le capacità psichiche.<br />

La dedizione con cui Elvia<br />

si è prodigata in tutti questi<br />

anni ed in particolare negli ultimi<br />

otto mesi verso mia madre<br />

è qualcosa di ammirevole<br />

e forse unico.<br />

In questi tempi in cui molto<br />

si discute di eutanasia, più<br />

a fini egoistici che morali, la<br />

vita di Augusta, essere umano<br />

perfettamente cosciente pur nel<br />

baratro dei suoi dolori fisici, è<br />

stato allietato e gratificato dalla<br />

presenza affettuosa dei nipoti,<br />

dal meraviglioso regalo di una<br />

pronipote, ma soprattutto dalla<br />

abnegazione derivata dall’amore<br />

della propria figlia Elvia, alla<br />

quale da parte della sorella Anita<br />

e di tutti noi va un affettuoso<br />

e riconoscente GRAZIE!<br />

Fabio Matussi


15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />

35<br />

QUELLI CHE CI HANNO LASCIATO<br />

Dopo lunghe sofferenze,<br />

il 14 gennaio 2005, si è spenta<br />

a Udine all'età di 101 anni<br />

Antonietta<br />

Benvenuti<br />

ved. Menis<br />

n. 19.12.1904<br />

Le figlie Lucia e Luisa con le<br />

rispettive famiglie la ricordano<br />

con tanto affetto.<br />

Nella triste circostanza un<br />

ricordo al caro papà<br />

Adalgerio<br />

Menis<br />

n. 4.10.1903<br />

m. 17.12.1993<br />

a Casarsa<br />

L'affetto e il rimpianto dei loro<br />

cari rimangono immutati nel<br />

tempo.<br />

Il 30 luglio 2005, a Modena,<br />

è mancato all'affetto dei suoi cari<br />

Pietro<br />

Carboni<br />

di anni 80<br />

Ne danno il doloroso annuncio<br />

la moglie Antonia, i figli Luisa,<br />

Roberto, Donatella e Giuseppe,<br />

i generi, le nuore, i nipoti, la<br />

sorella Maria, il cognato Pietro<br />

e i parenti tutti.<br />

Il 18 luglio 2005 a Loreto (Ancona)<br />

ci ha lasciato il nostro caro<br />

Adalgerio<br />

Mario<br />

Degrassi<br />

n. 24.12.1911<br />

Annunciandone la scomparsa,<br />

Lo ricordano con tanto affetto<br />

e rimpianto la figlia Flori e la<br />

nipote Nicoletta con il marito<br />

e i parenti tutti.<br />

Il 25 luglio 2005 ci ha lasciato<br />

la nostra cara<br />

Pierina<br />

Bologna<br />

ved. Chicco<br />

n. 8.4.1923<br />

La ricordano con tanto amore<br />

Gianni, i figli Gianna, Dario e<br />

Valdi, le nuore Gianna e Teresa<br />

e le nipoti Barbara e Jessica.<br />

Il 3 luglio a Brescia è mancata<br />

Carmela<br />

Vascotto<br />

ved. Contini<br />

n. 16.7.1912<br />

Ricordandola sempre con tanto<br />

affetto e rimpianto, ne danno il<br />

triste annuncio le figlie Patrizia<br />

e Graziella con Basilio ed il<br />

nipote Andrea.<br />

Un sentito ringraziamento ai<br />

cugini Vascotto di Trieste e di<br />

Losanna.<br />

Il 19 settembre 2005<br />

si è spento a Reggio Emilia<br />

Eugenio<br />

Lanzi<br />

n. 18.7.1914<br />

ricongiungendosi alla moglie<br />

Rina<br />

Pesaro<br />

Lanzi<br />

n. 20.11.1920<br />

m. 13.3.1997<br />

Vivranno sempre nel cuore dei<br />

figli Annamaria e Mauro con<br />

le loro famiglie, della sorella<br />

e cognata Irma, del cognato<br />

Romildo e di tutti i parenti<br />

di Trieste, Reggio Emilia e<br />

dell'Australia.<br />

In Australia, il 26 agosto 2005<br />

ci ha lasciato<br />

Vittoria<br />

Marin<br />

in Fucini<br />

(pisinina)<br />

n. 14.3.1927<br />

Con tanto affetto è ricordata<br />

dalla sorella Giannina e dal<br />

cognato Cesare, da Nerina,<br />

Tullio e Nelita e da tutti i nipoti<br />

e parenti in Australia e in<br />

America.<br />

Dovunque un'anima stupenda è<br />

stata... ci sono tracce<br />

di bellissime memorie...<br />

Stelio<br />

Braico<br />

di anni 65<br />

ci ha lasciato l'11 maggio 2005<br />

ad Adelaide, in Australia. Figlio<br />

adorato di Guerrino ed<br />

Anna, amato padre di Tanya<br />

e Sandi, affettuoso nonno di<br />

Aaron, Olivia e Chanel, che<br />

lo ricordano affettuosamente<br />

assieme ai parenti tutti.<br />

Uniti al dolore della famiglia,<br />

Nerina, Tullio e Nelita.<br />

Raggiungendo in cielo la mamma,<br />

il 9 novembre ci ha lasciato<br />

il nostro caro papà<br />

Giovanni<br />

Perentin<br />

(baghè)<br />

n. 28.7.1914<br />

m. 9.11.2005<br />

Olivia<br />

Carboni<br />

(minervi)<br />

n. 23.12.1919<br />

m. 4.11.2003<br />

Nella triste circostanza Vi<br />

ricordano le figlie Marisa e<br />

Sandra, il genero Claudio, la<br />

nipote Clio, i nipoti Massimo<br />

con Grazia, Corrado con Micaela,<br />

Christian, le pronipoti e<br />

la sorella Bruna. Un grazie di<br />

cuore ad Angela<br />

Il 2 settembre ci ha lasciato<br />

Maria<br />

Codarin<br />

ved. Ragaù<br />

n. 8.3.1917<br />

Annunciandone la scomparsa,<br />

la ricordano sempre la figlia<br />

Anita con Edio.<br />

A tanti anni dalla loro scomparsa,<br />

un pensiero affettuoso<br />

anche al papà<br />

Renato<br />

Ragaù<br />

n. 3.10.1908<br />

m. 1.4.1989<br />

e alla sorella<br />

Renata<br />

Ragaù<br />

n. 18.12.1941<br />

m. 27.3.1972<br />

All'età di 97 anni ci ha lasciato<br />

la nostra cara<br />

Giuseppina<br />

Chicco<br />

n. Colomban<br />

n. 26.9.1908<br />

m. 1.11.2005<br />

Annunciandone la scomparsa,<br />

la ricordano con tanto affetto e<br />

rimpianto i figli Silva con Pino<br />

e Marino con Pia insieme a<br />

tutti i nipoti e pronipoti.<br />

Nella triste circostanza anche<br />

un caro ricordo al papà e<br />

nonno<br />

Carlo<br />

Chicco<br />

n. 4.12.1909<br />

m. 20.1.1991


36 15 Dicembre 2005<br />

ISOLA NOSTRA<br />

Il 15 agosto 2005 a Dromana<br />

(Melbourne) all'età di 93 anni<br />

è mancata<br />

Gemma<br />

Zaro<br />

(sdregna)<br />

Ne annunciano la scomparsa<br />

la sorella Nives, il cognato Albino<br />

Degrassi e i nipoti Bruna,<br />

Alma e Bruno con le rispettive<br />

famiglie, che la ricorderanno<br />

sempre con tanto affetto.<br />

Il 14 ottobre 2005, dopo lunghe<br />

sofferenze, si è spenta a Roma<br />

Augusta<br />

D'Agostini<br />

ved. Ercolani<br />

n. 3.5.1908<br />

Le ceneri riposano nel cimitero<br />

di Sant'Anna a Trieste.<br />

La figlia Elvia con i figli,la<br />

sorella Anita e i parenti tutti la<br />

ricorderanno sempre.<br />

In Canada, lo scorso 20 settembre<br />

ci ha lasciato la nostra cara<br />

Adelia<br />

Degrassi<br />

ved. Vascotto<br />

n. 10.7.1926<br />

Nella triste circostanza la ricordano<br />

con tanto affetto le figlie<br />

Flavia, Anita, Silva e Susy, il<br />

figlio Marino, le sorelle Livia<br />

e Anita, i generi, la nuora e i<br />

nipoti.<br />

Bruno<br />

Chelleri<br />

n. 15.3.1938<br />

m. 19.12.1998<br />

È sempre ricordato con tanto<br />

affetto dalla moglie Giuliana,<br />

dalla sorella Mariucci e dai<br />

fratelli Duilio e Claudio unitamente<br />

ai familiari e parenti<br />

tutti.<br />

Il 6 novembre 2005 ci ha lasciato<br />

la nostra cara<br />

Maria<br />

Degrassi<br />

in Lanza<br />

n. 21.9.1926<br />

Lo annunciano con immenso<br />

dolore il marito Bruno, i figli<br />

Caterina, Gianfranco e Roberto,<br />

le nuore Marina e Marisa e i<br />

nipoti Cristian, Alessandro e<br />

Francesco.<br />

In questa triste occasione, ricordiamo<br />

con immutato affetto<br />

e rimpianto i genitori della<br />

nostra cara Maria<br />

Ermanno e Pierina<br />

il fratello<br />

Elvio<br />

e la nipote<br />

Luisa<br />

Il 19 ottobre 2005 a Padova<br />

è mancato<br />

Luigi<br />

Costanzo<br />

n. 21.5.1909<br />

Lo ricordano con affetto nipoti<br />

e amici<br />

don Mario<br />

Cociancich<br />

n. 4.2.1911<br />

m. 26.2.1993<br />

Lo ricordano con rimpianto<br />

le nipoti Bruna e Nerina con<br />

i familiari.<br />

Suor<br />

Emerice<br />

Delise<br />

n. 27.1.1910<br />

m. 9.1.2000<br />

È ricordata con immutato affetto<br />

dalla sorella Maria Delise<br />

ved. Troian e dai nipoti Nevio,<br />

Graziella e Lucia.<br />

L'Associazione <strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> Li<br />

ricorda con riconoscenza e si<br />

unisce nel ricordo ai parenti.<br />

Pietro<br />

Prelaz<br />

n. 18.9.1900<br />

m. 15.1.1990<br />

È sempre ricordato con affetto<br />

dal figlio, dai fratelli e dai familiari<br />

tutti.<br />

Luigi<br />

Degrassi<br />

n. 21.6.1903<br />

m. 8.11.1979<br />

Anna<br />

Bibalo<br />

ved. Prelaz<br />

n. 4.1.1908<br />

m. 24.8.1991<br />

Sono ricordati sempre con affetto<br />

dai figli Pietro e Alfieri<br />

con i familiari.<br />

Silvio<br />

Prelaz<br />

n. 24.2.1928<br />

m. 14.3.1994<br />

in Australia<br />

È sempre ricordato con affetto<br />

dai fratelli Pietro e Alfieri insieme<br />

ai familiari.<br />

Claudia<br />

Prelaz<br />

n. 21.12.1954<br />

m. 17.12.1994<br />

La ricorda sempre con tanto<br />

affetto Maurizio insieme agli<br />

zii Pietro e Alfieri e ai familiari<br />

tutti.<br />

Giorgio<br />

Prelaz<br />

n. 27.8.1929<br />

m. 4.3.2003<br />

A tanti anni dalla sua scomparsa<br />

lo ricorda sempre con affetto<br />

ls figlia Annamaria con Bruno e<br />

le amate nipoti Nelita e Lucilla<br />

con tutti i familiari.<br />

Mira<br />

Fragiacomo<br />

ved. Domio<br />

n. 1.12.1925<br />

m. 15.12.2004<br />

Ad un anno dalla scomparsa la<br />

ricordano sempre con affetto<br />

e rimpianto il fratello Alfieri,<br />

la sorella Elvia con il marito<br />

Glauco, i nipoti Fulvia e Alessandro<br />

con Marena insieme ai<br />

parenti tutti.<br />

Giorgio<br />

Fragiacomo<br />

n. 13.10.1898<br />

m. 25.11.1982<br />

Vittoria<br />

Fragiacomo<br />

Dagostini<br />

n. 19.7.1902<br />

m. 26.12.1976<br />

Sono sempre ricordati con tanto<br />

affetto dai figli Alfieri, Elvia<br />

con Glauco, dai nipoti Fulvia e<br />

Alessandro con Marena unitamente<br />

ai familiari tutti.<br />

Olivo<br />

Ragaù<br />

n. 12.4.1919<br />

m. 29.10.2004<br />

Nel primo anniversario della<br />

scomparsa lo ricordano caramente<br />

i figli Sergio e Loretta<br />

insieme a Lidia, Fiorella e<br />

Stefania.<br />

Romildo<br />

Delise<br />

n. 3.7.1914<br />

m. 30.11.2004<br />

Nel primo anniversario della<br />

scomparsa è sempre ricordato<br />

con tanto affetto dalla moglie<br />

Nerina e dalle figlie Flavia e<br />

Marina insieme ai generi, nipoti<br />

e pronipoti.


15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />

37<br />

Walter<br />

Felluga<br />

n. 3.12.1938<br />

m. 25.4.2002<br />

Maria<br />

Grazia<br />

Carboni<br />

in Felluga<br />

n. 19.12.1942<br />

m. 8.2.1988<br />

Un affettuoso ricordo dal fratello<br />

e cognato Franco Carboni<br />

insieme ai familiari.<br />

Mario<br />

Carboni<br />

(rate)<br />

n. 25.8.1906<br />

m. 13.1.1973<br />

Cesira<br />

Vascotto<br />

in Carboni<br />

n. 14.4.1904<br />

m. 25.1.1987<br />

Sono ricordati caramente dal<br />

figlio Franco con i familiari.<br />

Antonia<br />

Degrassi<br />

n. Colomban<br />

n. 26.9.1903<br />

m. 9.10.1990<br />

Virgilio<br />

Degrassi<br />

n. 7.2.1901<br />

m. 2.8.1970<br />

Li ricordano sempre con affetto<br />

e rimpianto i figli Luciana,<br />

Mariagrazia, Fulvia ed Elvio<br />

unitamente ai generi, nipoti e<br />

pronipoti.<br />

Virgilio Russignan<br />

m. 15.5.1978<br />

Virginia Russignan n. Benvenuti<br />

m. 25.12.1946<br />

Sono ricordati sempre dalle<br />

figlie Silvia e Gigliola con le<br />

loro famiglie.<br />

Dino<br />

Dudine<br />

n. 16.4.1930<br />

m. 14.10.1995<br />

A dieci anni dalla Tua scomparsa<br />

sei sempre vicino a noi.<br />

Ti ricordiamo con tanto amore<br />

e affetto. La moglie Vanda, i<br />

figli Daniel e Sandra, la nuora,<br />

i nipoti, le sorelle, i cognati e i<br />

parenti tutti.<br />

Elio<br />

Degrassi<br />

n. 27.6.1923<br />

m. 14.11.2000<br />

È sempre ricordato con affetto<br />

dalla moglie Adelma, dai figli<br />

Lucio con Elisabetta e Paolo<br />

con Patrizia, dai nipoti, dalla<br />

sorella Sonia, dai cognati e dai<br />

parenti tutti.<br />

Giovanni<br />

Degrassi<br />

n. 30.10.1898<br />

m. 19.10.1965<br />

Santa<br />

Valente<br />

ved. Degrassi<br />

n. 4.3.1904<br />

m. 10.12.1991<br />

Sono caramente ricordati dalla<br />

figlia Sonia, genero Luciano,<br />

nuora Adelma e dai nipoti e<br />

familiari tutti.<br />

Flavio<br />

Ugo<br />

n. 13.12.1941<br />

m. 30.11.2004<br />

Ad un anno dalla sua scomparsa<br />

lo ricordano con rimpianto<br />

la moglie Nella insieme<br />

ai figli Chiara e Andrea e ai<br />

parenti tutti.<br />

Irma<br />

Gregorich<br />

in Millovich<br />

n. 15.7.1922<br />

m. 7.10.1998<br />

Marcello<br />

(bomba)<br />

Millovich<br />

n.17.3.1911<br />

m. 27.2.2001<br />

Mario<br />

Gregorich<br />

n. 20.8.1919<br />

m. 30.1.2001<br />

Con tanto affetto e rimpianto<br />

li ricordano sempre il figlio e<br />

nipote Fabio con Marisa, David<br />

e parenti tutti.<br />

Emilio<br />

Costanzo<br />

(pacagnoso)<br />

n. 28.4.1923<br />

m. 10.2.2000<br />

a Brisbane<br />

Dall'Australia lo ricordano<br />

sempre con immutato affetto<br />

e rimpianto la moglie Anna,<br />

il figlio Sergio con Kathy e i<br />

parenti tutti.<br />

Livio<br />

Carboni<br />

n. 26.6.1926<br />

m. 14.12.2004<br />

Nel primo anniversario della<br />

scomparsa lo ricorda con immutato<br />

amore ed affetto la<br />

moglie Gigliola, i cognati, i<br />

nipoti e i parenti tutti.<br />

Jole Parma<br />

m. 16.12.1996<br />

Mario Pertot<br />

m. 10.1.1965<br />

A 9 e 41 anni dalla Loro scomparsa<br />

li ricorda sempre affettuosamente<br />

la figlia Gianna.<br />

Mariano<br />

Benedetti<br />

n. 2.5.1912<br />

m. 15.3.1990<br />

Lina<br />

Costanzo<br />

Benedetti<br />

n. 12.8.1915<br />

m. 23.12.1989<br />

Leonardo<br />

Costanzo<br />

n. 15.3.1889<br />

m. 30.3.1978<br />

Domenica<br />

Musizza<br />

Costanzo<br />

n. 5.7.1891<br />

m. 2.10.1963<br />

Con infinito rimpianto sono<br />

ricordati dalla figlia e nipote<br />

Bruna insieme ai familiari.<br />

Maria<br />

Degrassi<br />

Vascotto<br />

m. 1942<br />

Mario<br />

Vascotto<br />

m. 1941<br />

A tanti anni dalla loro scomparsa<br />

li ricorda affettuosamente<br />

il figlio e fratello Giovanni<br />

Vascotto (nadal).<br />

Mario<br />

Carlin<br />

n. 20.4.1916<br />

n. 17.12.1970<br />

Lo ricordano caramente la<br />

moglie Assunta e la cognata<br />

Adalgisa Vascotto.


38 15 Dicembre 2005<br />

ISOLA NOSTRA<br />

Giovanni<br />

Goina<br />

n. 23.9.1910<br />

m. 25.12.1985<br />

Nel ventesimo anniversario<br />

della sua scomparsa lo ricordano<br />

sempre con affetto e<br />

rimpianto la moglie Antonia<br />

e le figlie Mariucci, Gianna e<br />

Iliana con i familiari tutti.<br />

Oliviero<br />

Degrassi<br />

n. 1.9.1914<br />

m. 16.3.2004<br />

negli Stati<br />

Uniti<br />

A quasi due anni dalla sua<br />

scomparsa lo ricordano con immutato<br />

affetto la moglie Maria<br />

Degrassi, i figli Arianna con<br />

John e Giuliano con Connie e<br />

i nipoti Jenny, Jody e Jimmy, il<br />

fratello Zilio e la sorella Nerina<br />

con le rispettive famiglie.<br />

Da Trieste un affettuoso ricordo<br />

dai cognati Gina e Romildo<br />

unitamente a tutti i parenti delle<br />

famiglie Degrassi e Drioli.<br />

Fedilia<br />

Cecconi<br />

in Degrassi<br />

n. 24.3.1937<br />

m. 20.12.2003<br />

negli Stati<br />

Uniti<br />

Un affettuoso ricordo alla cara<br />

Fedilia dal marito Zilio insieme<br />

ai parenti tutti.<br />

Ettore<br />

Vascotto<br />

n. 10.11.1912<br />

m. 21.7.2003<br />

Italia<br />

Sartori<br />

Vascotto<br />

n. 27.9.1911<br />

m. 26.6.1980<br />

Li ricordano sempre i figli<br />

Gianna, Romano e Maristella<br />

unitamente ai parenti tutti.<br />

Anna<br />

Maria<br />

Calini<br />

in Zaro<br />

n. 20.7.1930<br />

m. 29.12.1986<br />

Nel triste anniversario Ti ricordano<br />

il marito Giuseppe,<br />

tua figlia Gabriella e i parenti<br />

tutti.<br />

Mario<br />

Zaro<br />

n. 31.7.1899<br />

m. 10.7.1987<br />

Elvira<br />

Colomban<br />

in Zaro<br />

n. 5.3.1902<br />

m. 4.2.1992<br />

I figli Giuseppe, Marino, Bruno<br />

e Libero, le nuore e i nipoti li<br />

ricordano a tutti i parenti.<br />

Maria<br />

Zaro<br />

n. 1.10.1923<br />

m. 14.11.1939<br />

Con immutato affetto la ricorda<br />

sempre il fratello Pini insieme<br />

a tutti i parenti.<br />

Giovanni<br />

Ulcigrai<br />

n. 26.11.1891<br />

m. 7.7.1951<br />

Elisabetta<br />

Colomban<br />

ved. Ulcigrai<br />

n. 21.12.1899<br />

m. 13.12.1983<br />

Sono ricordati con tanto affetto<br />

da tutti i nipoti.<br />

Liberio<br />

Zaro<br />

n. 18.8.1938<br />

m. 13.2.2000<br />

Nel 5° anniversario della scomparsa<br />

è ricordato con tanto<br />

affetto dal figlio Paolo con Donatella,<br />

dalla nipotina Martina<br />

e dal fratello Giuseppe (Pini)<br />

con la figlia Gabriella.<br />

Antonio<br />

Vascotto<br />

n. 13.6.1890<br />

m. 30.12.1972<br />

Mario<br />

Vascotto<br />

n. 18.9.1919<br />

m. 29.1.1944<br />

Ramiro<br />

Vascotto<br />

n. 11.10.1921<br />

m. 28.8.1949<br />

Cornelia, Nino e Pino Vascotto<br />

ricordano sempre la cara mamma<br />

Carmela, il papà Antonio<br />

e i fratelli Mario, Ramiro e<br />

Bruno.<br />

Pietro<br />

Pesaro<br />

n. 7.4.1903<br />

m. 23.11.1964<br />

Anna<br />

Vegliach<br />

n. 13.5.1913<br />

m. 14.10.1996<br />

Li ricordano con tanto rimpianto<br />

e immenso amore i figli<br />

Mariucci e Nino con le rispettive<br />

famiglie.<br />

Giovanni<br />

Delise<br />

n. 12.10.1925<br />

m. 6.10.2001<br />

A quattro anni dalla scomparsa<br />

è ricordato caramente dalla<br />

sorella Gemma e dalla nipote<br />

Elena.<br />

Mario<br />

Covacich<br />

n. 15.7.1920<br />

m. 12.11.1998<br />

È sempre ricordato con affetto<br />

dalla moglie Gemma, dalla figlia<br />

Eliana e dalla sorella Ucci<br />

unitamente ai parenti tutti.<br />

Nel sesto anniversario<br />

della scomparsa<br />

Italo<br />

Dudine<br />

n. 18.10.1935<br />

m. 24.12.1999<br />

Il Tuo ricordo non ci abbandona<br />

mai. Sei sempre vicino<br />

a noi.<br />

Con immenso affetto la moglie<br />

Alma, i figli Daniela e<br />

Massimo, il genero, la nuora<br />

e i nipotini Elena, Enrico e<br />

Francesco.<br />

Fausto<br />

Menis<br />

n. 22.7.1914<br />

m. 19.12.1999<br />

Con incolmabile vuoto nel<br />

cuore, a sei anni dalla scomparsa<br />

lo ricordano sempre<br />

con amore e affetto la moglie<br />

Libera, i figli Annamaria, Ranieri<br />

e Roberto, i nipoti Morena<br />

e Sergio, il genero, la nuora e la<br />

cognata Etta insieme ai parenti<br />

tutti.


15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />

39<br />

Eliano<br />

Benvenuti<br />

n. 27.4.1930<br />

m. 11.3.1997<br />

Lo ricorda sempre con tanto<br />

affetto la moglie Rina insieme<br />

alla nipote Ilaria e ai parenti<br />

tutti.<br />

Doriano<br />

Benvenuti<br />

n. 17.2.1956<br />

m. 22.12.1998<br />

A 7 anni dalla sua scomparsa,<br />

la mamma Rina, la figlia Ilaria<br />

e i parenti tutti lo ricordano<br />

sempre con tanto affetto.<br />

Anna<br />

Colomban<br />

ved. Delise<br />

n. 11.5.1913<br />

m. 10.7.2002<br />

È ricordata caramente dai<br />

figli Rina e Livio, dalla nuora<br />

Redenta, dai nipoti e parenti<br />

tutti.<br />

Mario<br />

Lugnani<br />

n. 8.2.1904<br />

m. 17.9.1998<br />

a Melbourne<br />

Evelina<br />

Lugnani<br />

in Ulcigrai<br />

n. 16.10.1911<br />

m. 3.11.1994<br />

a Melbourne<br />

Un caro ricordo dai figli Lino<br />

e Mariucci insieme ai nipoti e<br />

familiari tutti.<br />

Lidia<br />

Marchetti<br />

ved. Zaro<br />

n. 14.5.1901<br />

m. 9.11.1992<br />

La ricordano con tanto affetto<br />

la cugina Vilma con la<br />

sua famiglia unitamente ai<br />

parenti tutti.<br />

Mario<br />

Ulcigrai<br />

(beneto)<br />

n. 28.2.1910<br />

m. 12.11.1999<br />

Norma<br />

Degrassi<br />

Ulcigrai<br />

n. 19.9.1913<br />

m. 10.12.1976<br />

Sono ricordati con tanto affetto<br />

e rimpianto dal figlio Vinicio e<br />

dai parenti tutti.<br />

Nicolina<br />

Bologna<br />

ved. Goina<br />

n. 13.4.1897<br />

m. 1.1.1980<br />

Lina<br />

Goina<br />

n. 29.1.1923<br />

m. 6.12.1944<br />

A tanti anni dalla loro scomparsa,<br />

le ricordano con affetto<br />

il figlio e fratello Nino insieme<br />

alla nuora Pina, ai nipoti e<br />

pronipoti.<br />

Giuseppe<br />

(Bepi)<br />

Dandri<br />

n. 20.11.1904<br />

m. 20.10.1999<br />

Sempre nel mio cuore con tanti<br />

ricordi felici...<br />

Tua Lidia<br />

Mery<br />

(Maria)<br />

Pahor<br />

n. 12.3.1915<br />

m. 14.4.2000<br />

Cara Mery, sei sempre presente<br />

tra noi.<br />

Le tue amiche<br />

Lidia, Lida e Dea<br />

Ruggero<br />

Degrassi<br />

n. 22.5.1901<br />

m. 28.9.1969<br />

Elvira<br />

Parma<br />

ved. Degrassi<br />

n. 16.1.1909<br />

m. 30.10.1974<br />

Sono sempre ricordati con<br />

tanto affetto dal figlio Dario,<br />

dai nipoti Franco con Daria e<br />

Paolo, Mirella con Renato e i<br />

figli Vassilij e Viktor insieme<br />

ai parenti tutti.<br />

Elena<br />

Degrassi<br />

n. Parma<br />

n. 17.2.1934<br />

m. 8.12.1994<br />

Nell'undicesimo anniversario<br />

della scomparsa la ricordano<br />

il marito Dario, i figli Franco<br />

con Daria e Paolo, Mirella con<br />

Renato e i figli Vassilij e Viktor,<br />

il fratello Olinto, le cognate ed<br />

i cognati unitamente ai parenti<br />

tutti.<br />

Claudio<br />

Bernardi<br />

n. 28.2.1945<br />

m. 7.9.2003<br />

Nel secondo anniversario della<br />

scomparsa è ricordato caramente<br />

dal fratello Dario, dalla<br />

moglie Laura, dalla figlia Tiziana<br />

con Max e dai parenti<br />

tutti.<br />

Giacinto<br />

Grattoni<br />

n. 8.2.1920<br />

m. 23.11.1993<br />

Nell'undicesimo anniversario<br />

della sua scomparsa lo ricorda<br />

sempre con tanto affetto la<br />

moglie Giovanna assieme ai<br />

parenti tutti.<br />

Mantovano<br />

Dagri<br />

n. 9.5.1904<br />

m. 2.8.1991<br />

Giuseppina<br />

Vascotto<br />

ved. Dagri<br />

n. 11.3.1909<br />

m. 6.11.1997<br />

Sono ricordati caramente dal<br />

figlio Marino e dalle nuore, nipoti,<br />

pronipoti e parenti tutti.<br />

Ovidio<br />

Pugliese<br />

n. 8.10.1907<br />

m. 19.11.1984<br />

Maria<br />

Degrassi<br />

ved. Pugliese<br />

n. 27.4.1910<br />

m. 12.2.2001<br />

Vi pensiamo sempre con tenerezza.<br />

La figlia Giovanna con il<br />

marito Giorgio.<br />

Caterina<br />

Degrassi<br />

Milloch<br />

m. 2.8.1987<br />

Giovanna e Giorgio ricordano<br />

con rimpianto la cara zia.<br />

Claudio<br />

Degrassi<br />

n. 25.7.1946<br />

m. 16.11.1997<br />

A otto anni dalla sua scomparsa<br />

lo ricordano con tanto affetto i<br />

genitori Daria e Italo, la moglie<br />

Giuliana con il figlio Alessandro,<br />

la sorella Bruna con<br />

Adriano e la nipote Enrica.


40 15 Dicembre 2005<br />

ISOLA NOSTRA<br />

Fabio<br />

Goina<br />

n. 8.1.1923<br />

m. 26.12.1991<br />

Lo ricordano sempre con rimpianto<br />

la moglie Gemma e i figli<br />

Attilio e Alessandra assieme ai<br />

loro familiari.<br />

Vittorio<br />

Moscolin<br />

n. 19.10.1897<br />

m. 3.11.1981<br />

Palmira<br />

Moscolin<br />

Zaro<br />

n. 11.12.1905<br />

m. 27.7.1975<br />

Attilio<br />

Moscolin<br />

n. 1921<br />

m. 1942<br />

in guerra<br />

Gemma e Lucia con i familiari<br />

ricordano con rimpianto i cari<br />

genitori e il fratello Attilio,<br />

disperso durante la guerra in<br />

Africa.<br />

Sebastiano<br />

Chicco<br />

(beli)<br />

n. 4.12.1901<br />

m. 4.11.1995<br />

Caterina<br />

Degrassi<br />

Chicco<br />

(Calfa)<br />

n. 22.4.1901<br />

m. 18.12.1982<br />

Li ricordano sempre con affetto<br />

il figlio Nerio, la nuora Antonietta<br />

e i figli Fulvio e Gianfranco<br />

con le rispettive famiglie e i<br />

parenti tutti.<br />

Silvio<br />

Contesini<br />

n. 1.1.1915<br />

m. 13.10.2004<br />

a Monfalcone<br />

Carmela<br />

Delise<br />

Contesini<br />

n. 14.2.1918<br />

m. 9.1.1981<br />

Sono sempre ricordati con<br />

affetto e nostalgia dalle figlie<br />

Graziella e Marina, dalle nipoti<br />

e parenti tutti.<br />

Luciano<br />

Deste<br />

n. 26.9.1930<br />

m. 23.11.1980<br />

Nel 25° anniversario della sua<br />

scomparsa lo ricorda sempre<br />

con tanto affetto la moglie<br />

Ucci.<br />

Ezzelino<br />

Deste<br />

n. 30.6.1905<br />

m. 16.5.1964<br />

Albina<br />

Deste<br />

n. 10.10.1907<br />

m. 9.9.1993<br />

La nuora Ucci li ricorda sempre<br />

con tanto affetto.<br />

Guerrino<br />

Zaro<br />

n. 11.2.1915<br />

m.<br />

in Australia<br />

Lo ricorda la cognata Mery<br />

insieme a Bruno, Guido e Ferruccio.<br />

Lionello<br />

(Nello)<br />

Vascotto<br />

n. 29.12.1919<br />

m. 29.12.1999<br />

Nel sesto anniversario della sua<br />

morte è ricordato con infinito<br />

affetto dalla moglie Marinella,<br />

dai figli Genny e Graziano e<br />

dal nipote Giuseppe con tutti<br />

i parenti.<br />

Giovanni<br />

Goina<br />

n. 6.6.1900<br />

m. 14.10.1975<br />

Maria<br />

Fonda<br />

ved. Goina<br />

n. 8.1.1908<br />

m. 30.10.1987<br />

Con affetto li ricordano le figlie<br />

Marinella e Loredana con i loro<br />

familiari e parenti tutti.<br />

Margherita<br />

Carboni<br />

n. Costanzo<br />

n. 1.8.1898<br />

m. 7.2.1970<br />

Francesco<br />

Carboni<br />

n. 25.4.1891<br />

m. 21.12.1972<br />

Giovanni<br />

Carboni<br />

n. 1.3.1923<br />

m. 23.12.1996<br />

I nipoti e cugini Carboni,<br />

Costanzo e Vascotto li ricordano<br />

con tanto rimpianto e<br />

affetto.<br />

Giuseppe<br />

Tamplenizza<br />

n. 29.11.1912<br />

m. 19.9.1988<br />

Lidia<br />

Menis<br />

n. 19.2.1917<br />

m. 10.1.1995<br />

In memoria dei miei cari genitori<br />

e degli zii<br />

Marcello<br />

Fausto<br />

Pietro<br />

Ida<br />

e del cugino<br />

Roberto<br />

Antonio<br />

Ulcigrai<br />

(figareta)<br />

n. 1914<br />

m. 1995<br />

negli Stati<br />

Uniti<br />

Dagli Stati Uniti un ricordo<br />

ai cari genitori dalla figlia<br />

Olivetta insieme ai nipoti Billy<br />

e Jenny e dei familiari tutti.<br />

Giovanni<br />

Degrassi<br />

(fritola)<br />

n. 10.6.1911<br />

m. 11.11.2000<br />

Francesca<br />

Degrassi<br />

n. Coronica<br />

n. 20.12.1914<br />

m. 23.5.1999<br />

Antonia<br />

Tremul<br />

Ulcigrai<br />

n. 1914<br />

m. 2003<br />

negli Stati<br />

Uniti<br />

Sono caramente ricordati dal<br />

figlio Flavio e famiglia.


15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />

41<br />

Giacomo<br />

Pugliese<br />

n. 17.3.1883<br />

m. 23.2.1952<br />

Maria<br />

Pugliese<br />

n. Felluga<br />

n. 25.3.1885<br />

m. 7.12.1955<br />

Con l'affetto di sempre li ricorda<br />

la figlia Nerina con la<br />

sua famiglia.<br />

Primano<br />

Pugliese<br />

n. 3.10.1916<br />

m. 14.4.1982<br />

Giustina<br />

Pugliese<br />

n. 2.4.1920<br />

m. 26.11.1995<br />

Con rimpianto li ricordano i figli<br />

Nevio, Loredano e Marino,<br />

le nuore, i nipoti, la cognata<br />

Nerina unitamente ai parenti<br />

tutti.<br />

Francesco<br />

Felluga<br />

n. 25.1.1914<br />

m. 9.11.1982<br />

Lo ricordano sempre con affetto<br />

la moglie Maria, i nipoti<br />

e la cugina Nerina.<br />

Anna<br />

Degrassi<br />

ved. Spadaro<br />

n. 12.5.1893<br />

m. 5.9.1980<br />

La ricordano sempre i nipoti<br />

Nerina con Tullio e Nelita.<br />

Romildo<br />

Pugliese<br />

(bonassa)<br />

n. 7.7.1914<br />

m. 20.3.2004<br />

Lo ricordano con affetto la<br />

moglie Vittoria, i figli Dorina<br />

con Pino e Eddy con Ida, i nipoti<br />

Sabrina, Manuel, Marco e<br />

Christian e la sorella Nerina.<br />

Violetta<br />

Pugliese<br />

ved. Copettari<br />

n. 9.12.1921<br />

m. 18.10.2001<br />

La ricordano con grande amore<br />

e rimpianto i figli Vladimiro<br />

con Rossella, Arduino con<br />

Teresa e Maria con Nino, la cognata<br />

Vittoria, la sorella Nerina<br />

con il marito Tullio, gli amatissimi<br />

nipoti e parenti tutti.<br />

Domenico<br />

Felluga<br />

n. 19.1.1882<br />

m. 29.3.1963<br />

Lo ricorda con affetto la cugina<br />

Nerina con i familiari.<br />

Romano<br />

Degrassi<br />

n. 23.3.1918<br />

m. 24.12.1974<br />

A tanti anni dalla sua scomparsa,<br />

lo ricordano la moglie Ida,<br />

i nipoti Lilia, Liviana e Mario<br />

e la cugina Romilda Costanzo<br />

dall'Australia.<br />

Elvino<br />

Delise<br />

n. 15.6.1913<br />

m. 10.11.1995<br />

a Roma<br />

Lo ricordano sempre con tanto<br />

affetto la moglie Antonietta, il<br />

figlio Andrea, la nipote Lucia<br />

e la nuora Chiara.<br />

Giuseppe<br />

Troian<br />

n. 19.3.1889<br />

m. 23.1.1962<br />

Anna<br />

Troian<br />

n. 29.8.1891<br />

m. 26.10.1969<br />

A tanti anni dalla loro scomparsa<br />

un ricordo affettuoso da<br />

tutti i familiari.<br />

Giuseppe<br />

Ulcigrai<br />

n. 25.2.1885<br />

m. 4.1.1973<br />

Giuseppina<br />

Podrecca<br />

in Ulcigrai<br />

n. 18.3.1901<br />

m. 25.12.1986<br />

Sono ricordati caramente dalla<br />

figlia Jolanda, nuora Edda e<br />

nipoti Dario e Franco, ricordando<br />

anche il fratello, marito,<br />

e papà.<br />

Sono ricordati caramente dal<br />

figlio Dino con la moglie Lina<br />

e la nipote Marina assieme ai<br />

familiari tutti.<br />

Irma<br />

Dudine<br />

Toti<br />

m. 23.6.1987<br />

Costante<br />

Vascotto<br />

m. 27.12.1976<br />

Maria Vascotto n. Prelaz<br />

m. 11.10.1974<br />

Il ricordo della Tua generosità<br />

e mitezza mi è sempre stato di<br />

esempio e di sostegno. Ti ricordo<br />

con amore e gratitudine,<br />

sempre.<br />

Tullia<br />

Lucia<br />

Ulcigrai<br />

in Mendella<br />

n. 10.2.1923<br />

m. 11.11.2003<br />

Giovanni<br />

Mendella<br />

n. 10.8.1915<br />

m. 24.12.1991<br />

Nel secondo anniversario della<br />

scomparsa della mamma Lucia,<br />

i figli Franca con Livio<br />

e Paola e Nino con Nilva e<br />

Roberta li ricordano sempre<br />

con affetto.<br />

Evelina<br />

Marin<br />

in Vittori<br />

n. 6.10.1910<br />

m. 2.1.1981<br />

Nicolò<br />

Vittori<br />

n. 12.3.1909<br />

m. 26.5.1988<br />

I figli Maria Cristina e<br />

Gianfranco con le loro famiglie<br />

li ricordano sempre con tanto<br />

affetto e rimpianto.<br />

Francesco<br />

Carboni<br />

n. 27.4.1901<br />

m. 26.8.1947<br />

Maria<br />

Bessich<br />

Carboni<br />

n. 11.8.1906<br />

m. 29.12.1969<br />

Sono sempre ricordati con<br />

tanto affetto dai figli Mario<br />

e Nivia con i familiari, dalla<br />

sorella Rita e dai parenti tutti.


42 15 Dicembre 2005<br />

ISOLA NOSTRA<br />

Olivo<br />

Lugnani<br />

n. 10.4.1906<br />

m. 22.6.1987<br />

in Australia<br />

Gina Carboni Lugnani<br />

Li ricordano sempre i figli Nerio<br />

con la moglie Laura e Nivia<br />

con il marito Franco insieme ai<br />

nipoti e parenti tutti.<br />

Maria<br />

(Ucci)<br />

Vascotto<br />

Bernardi<br />

n. 3.4.1935<br />

m. 25.2.1993<br />

È sempre ricordata dal marito<br />

Dario, dalla mamma Maria,<br />

dalla sorella Miranda con Bruno<br />

e i nipoti Daniela e Riccardo<br />

con le rispettive famiglie e dai<br />

nipoti e parenti tutti.<br />

Mario<br />

Chicco<br />

(beli)<br />

n. 1.6.1912<br />

m. 10.12.1997<br />

Lo ricorda la moglie Libera<br />

insieme ai figli, ai nipoti e ai<br />

parenti tutti.<br />

Giuseppe Dandri<br />

m. 25.7.1980 in Costa Rica<br />

Caterina Dandri<br />

m. 1.2.1969 in Costa Rica<br />

Dalla Costa Rica le figlie Onorina<br />

e Livia insieme ai nipoti<br />

Lucio, Marisa e Marina ricordano<br />

con affetto i cari genitori<br />

e nonni.<br />

Severo Deliberato<br />

m. 2004 in Costa Rica<br />

A quasi due anni dalla sua<br />

scomparsa un affettuoso ricordo<br />

dalla moglie Onorina<br />

Dandri.<br />

Dalla moglie Livia Dandri con<br />

i figli Giampaolo e Sandra, un<br />

caro ricordo al marito e papà<br />

Giordano Ulcigrai<br />

n. 4.8.1925 m. 24.10.1984<br />

in Costarica<br />

Odila<br />

Drioli<br />

m. 19.12.1982<br />

Li ricordiamo sempre con<br />

tanto amore e riconoscenza per<br />

l'esempio in vita che ci hanno<br />

dato.<br />

I familiari.<br />

Giovanni<br />

Parma<br />

n. 30.6.1895<br />

m. 21.12.1960<br />

Lucia<br />

Colomban<br />

in Parma<br />

n. 20.3.1887<br />

m. 24.4.1951<br />

Lucia<br />

Parma<br />

in Parma<br />

n. 6.9.1908<br />

m. 10.10.1975<br />

Anita<br />

Parma<br />

ved. Gagliardi<br />

n. 23.1.1923<br />

m. 27.4.2000<br />

a San Paolo<br />

del Brasile<br />

Albino<br />

Parma<br />

n. 8.10.1930<br />

m. 11.10.1990<br />

Luigi<br />

Drioli<br />

m. 23.12.1977<br />

Dall'Australia sono sempre<br />

ricordati con immutato affetto<br />

dalla figlia e sorella Ernesta<br />

Parma con il marito Mario<br />

Schiavon e la figlia Daniela.<br />

Renata<br />

Degrassi<br />

ved.<br />

Benvenuto<br />

n. 14.2.1926<br />

m. 19.6.2002<br />

Antonio<br />

Benvenuto<br />

(garbo)<br />

n. 24.7.1917<br />

m. 26.8.1995<br />

Li ricordano sempre con affetto<br />

i figli Liviana, Adeliano<br />

e Fulvio insieme alla nuora,<br />

generi, nipoti, pronipoti e<br />

parenti tutti.<br />

Marcello<br />

Degrassi<br />

n. 18.4.1915<br />

m. 10.1.1970<br />

È ricordato caramente dalla<br />

moglie Cecilia Goina, dai figli<br />

Lucio e Loredano, dalle nuore,<br />

nipoti e parenti tutti.<br />

Giovanni<br />

Vascotto<br />

n. 12.12.1904<br />

m. 17.12.1979<br />

Lucia<br />

Russignan<br />

Vascotto<br />

n. 10.2.1891<br />

m. 20.9.1971<br />

Sono ricordati dai nipoti Liviana,<br />

Adeliano, Fulvio, Lucio<br />

e Loredano, dalla nuora Cecilia<br />

e dai parenti tutti.<br />

Mario<br />

Furlan<br />

n. 23.5.1882<br />

m. 21.5.1981<br />

Nel 24° anniversario della<br />

scomparsa è ricordato caramente<br />

dal figlio Marino con la<br />

sua famiglia.<br />

Vittorio<br />

Valenti<br />

n. 17.9.1897<br />

m. 27.1.1984<br />

Maria<br />

Depase<br />

ved. Valenti<br />

n. 22.2.1897<br />

m. 20.3.1997<br />

Sono ricordati caramente dai<br />

figli Antonietta, Anita e Licerio<br />

insieme ai nipoti e parenti<br />

tutti.<br />

Mario<br />

Delise<br />

n. 15.1.1920<br />

m. 15.12.1986<br />

Con tanto affetto lo ricordano<br />

la moglie Anita e i figli Fulvio<br />

e Giorgio unitamente ai parenti<br />

tutti.<br />

Marco<br />

Degrassi<br />

n. 3.8.1905<br />

m. 5.1.1984<br />

Lidia<br />

Delise<br />

ved. Degrassi<br />

n. 17.12.1905<br />

m. 22.8.1995<br />

Bruno<br />

Degrassi<br />

n. 7.3.1941<br />

m. 30.6.1987<br />

Sono ricordati con tanto affetto<br />

dalla figlia e sorella Anita.<br />

Amedeo<br />

Chelleri<br />

n. 29.9.1914<br />

m. 19.12.1994<br />

Lo ricordano caramente la<br />

moglie e i parenti tutti.


15 Dicembre 2005 ISOLA NOSTRA<br />

43<br />

Prof. Luigina<br />

Rocco<br />

Valli<br />

n. 27.7.1930<br />

m. 4.2.1996<br />

Flora<br />

Bettoso<br />

ved. Rocco<br />

n. 29.8.1904<br />

m. 2.11.1994<br />

Arcangelo<br />

Rocco<br />

n. 7.9.1898<br />

m. 15.1.1965<br />

Sono ricordati con affetto dai<br />

parenti e amici.<br />

Mauro<br />

Pesaro<br />

n. 7.1.1901<br />

m. 22.3.1978<br />

Lucia<br />

Delise<br />

ved. Pesaro<br />

n. 12.8.1908<br />

m. 24.12.1997<br />

Con infinito affetto e rimpianto<br />

sono ricordati dai figli Maria,<br />

Grazia, Dorina, Elvio e Bruno<br />

e dagli adorati nipoti.<br />

Giuseppina<br />

Pugliese<br />

n. 18.11.1897<br />

m. 26.1.1988<br />

È ricordata con affetto dal<br />

figlio Mario con i familiari e<br />

dai nipoti.<br />

Come l’erba<br />

i nostri giorni<br />

passano:<br />

tu, Signore,<br />

sei per sempre.<br />

liturgia<br />

Francesco<br />

Vascotto<br />

n. 11.10.1910<br />

m. 6.8.1961<br />

Margherita<br />

Albonese<br />

ved. Vascotto<br />

n. 7.7.1921<br />

m. 27.10.1999<br />

Sono caramente ricordati dalla<br />

figlia Luigina, dal genero<br />

Emilio e dai nipoti e pronipoti.<br />

DALL’ESTERO<br />

Un sentito grazie a...<br />

DALL’ITALIA<br />

• Anna Musizza (Bologna) €<br />

25<br />

• La moglie Antonia (Modena)<br />

€ 50 in memoria del marito<br />

Pietro Carboni<br />

• La sorella Mariuccia (Modena)<br />

50 in memoria del fratello<br />

Pietro Carboni<br />

• Jolanda Vascotto Pasqualone<br />

(Tagliacozzo/AQ) 50 in memoria<br />

del papà Bortolo Vascotto<br />

• Flori Degrassi (Roma) 50 in<br />

ricordo dei familiari defunti<br />

• Greolandia Chicco (Udine)<br />

30 in memoria dei genitori e<br />

dei cari defunti<br />

• Ida del Ben (Varese) 50 in<br />

memoria dei cari defunti<br />

• Andrea Quecchia (Brescia)<br />

15 in memoria di Carmela Vascotto<br />

• Cristina Giorgesi (Sesto<br />

san Giov. /MI) 25 ricordando<br />

il papà Nino Giorgesi<br />

• Antonietta Delise (Roma)<br />

25 in ricordo del marito Elvino<br />

• Mario e Norma Moratto<br />

(Marano Lag.) 20<br />

• Onorina e Livia Dandri (Costa Rica) $ 110 ricordando con affetto e rimpianto tutti i familiari<br />

defunti<br />

• Lino Lugnani e Mariuccia Lugnani Rigoni con i familiari (Australia) $ 50 in memoria<br />

dei genitori Mario ed Evelina<br />

• Licinio Dudine (USA) $ 100 in occasione del 96° compleanno della mamma Lucia<br />

• Nerio e Nivia Lugnani con le famiglie (Australia) $ 50 in memoria dei genitori Olivo Lugnani<br />

e Gina Carboni<br />

• Neverina Pozzetto Cernivani (USA) $ 100 in ricordo del marito Nino e di tutti i cari defunti<br />

delle famiglie Pozzetto e Cernivani<br />

• Giovanni e Cleide Delise (USA) $ 100 in ricordo dei genitori Gioconda Bologna e Giovanni<br />

Delise (crisma)<br />

• Bianca Congedi (Australia) $ 50 in memoria del marito Bruno Chicco e di tutti i cari defunti<br />

• Augusto e Bianca Vascotto con le figlie Ilva Drioli e Flavia Del Zio (Australia) $ 100 in<br />

memoria dei cari genitori e nonni e degli zii Evelina e Mario Prelaz<br />

• Giovanna e Guerrino Braico (Australia) $ 100 con un caro ricordo del figlio Stelio<br />

• Giannina e Cesare Malusà (Australia) $ 100 ricordando caramente la sorella e cognata<br />

Vittoria Marin<br />

• Nino Vascotto (USA) $ 60 in ricordo dei cari genitori Antonio e Carmela e dei fratelli Bruno,<br />

Mario e Miro<br />

• Odilla Degrassi Cafagna (Australia) euro 30 in memoria del marito Silvio, del fratello<br />

Mario e dei cari genitori<br />

• Olivetta Ulcigrai con i familiari (USA) euro 25 in ricordo dei genitori Antonia Tremul e<br />

Antonio Ulcigrai<br />

• Zilio Degrassi (USA) $ 50 in ricordo della moglie Fedilia e di tutti i familiari defunti<br />

• Nerina Degrassi Shope (USA) $ 50 in memoria dei genitori, fratelli, cognati e della cara<br />

nipote Gianna Drioli<br />

• Maria Degrassi (USA) $ 50 in ricordo del marito Oliviero e di tutti i familiari defunti<br />

• Nives e Albino Degrassi (Australia) euro 50 in ricordo della sorella Gemma e di tutti i cari<br />

defunti<br />

• Ernesta, Mario e Daniela Schiavon (Australia) $ 100 in memoria dei familiari defunti<br />

• Sergio Costanzo (Australia) euro 50 con un caro ricordo al papà Emilio<br />

• Marino Mondo (Canada) $ 100<br />

• Livio Braccini e famiglia (USA) $ 150 in ricordo dei cari genitori Luigia e Augusto, della<br />

sorella Gianna e di tutti i familiari defunti. E che Dio guardi e protegga tutti i parenti e amici<br />

viventi<br />

• Mario Dagri (biri) (Canada) euro 25 in memoria dei cari genitori Vittoria e Antonio<br />

• Giovanni Bacci (zalo) (Canada) euro 25 in memoria dei cari genitori Giovannina e Celso<br />

• Mario Lorenzutti (grilo) (Canada) euro 25 in memoria di tutti i cari defunti della famiglia<br />

Lorenzutti<br />

• Lucio Degrassi (Canada) euro 25 in ricordo dei genitori Amelia e Pietro


44 15 Dicembre 2005<br />

ISOLA NOSTRA<br />

• Bruna Carboni Cuneo<br />

(Genova) 50 in memoria dei<br />

genitori Leonora e Bruno, della<br />

sorella Viviana e della zia<br />

Gemma<br />

• Carolina Cuneo (Genova)<br />

20 ricordando i nonni Leonora<br />

e Bruno, la zia Viviana e la<br />

prozia Gemma<br />

• Palmira Perentin (Milano)<br />

50 in memoria dei genitori Angela<br />

e Renato<br />

• Grazia Anna Degrassi Spinelli<br />

(S.Giorgio a Cremano /<br />

NA) 50 in memoria della mia<br />

carissima e indimenticabile<br />

amica Gianna Drioli<br />

• Graziella e Marina Contesini<br />

(Monfalcone) 30 ricordando<br />

i genitori Carmela e<br />

Silvio<br />

• Lucia e Luisa Menis (Udine)<br />

100 in memoria dei cari<br />

genitori Antonietta Benvenuti<br />

e Adalgerio Menis<br />

• Giuseppe e Germano Slatich<br />

(Torino) 50 in ricordo<br />

della moglie e mamma<br />

• Gabriella Zaro Citta (Gorizia)<br />

30<br />

• Luisa Vascotto Balbinot<br />

(Pieris/GO) 20 in memoria dei<br />

nonni Vascotto e Russignan<br />

• Le figlie Silvia e Gigliola<br />

(Pieris) 60 ricordando i genitori<br />

Virgilio e Virginia Russignan<br />

• Gianfranco Lanza con la<br />

moglie Marina e i nipoti Cristian<br />

e Alessandro (Staranzano/GO)<br />

100 in memoria di<br />

Maria Degrassi in Lanza<br />

DA TRIESTE<br />

• Delia Millo (Muggia) € 50<br />

ringraziando l’Associazione<br />

<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> per l’ospitalità in<br />

occasione dell’allestimento della<br />

mostra personale di pittura<br />

• ??? € 70 pervenuti tramite<br />

“Il Piccolo”<br />

• Nerio e Antonietta Chicco<br />

dollari 50 per ringraziare i cugini<br />

d’America Argeo e Livia<br />

per la calorosa ospitalità ricevuta<br />

PRO PULLINO<br />

• Gilda Bertetich (Trieste)<br />

€ 50<br />

• Ida Del Ben (Varese) € 20<br />

• Edio Tognon (Trieste)<br />

€ 50<br />

• Dino Degrassi (Trieste)<br />

€ 30 in memoria di Nino<br />

Vascotto (morèr) e di Gianna<br />

Drioli<br />

• Anita Mondo 50 in occasione<br />

della laurea della nipote<br />

Francesca Debelli<br />

• Violetta Cernivani ved.<br />

Chicco 25 in occasione della<br />

laurea del nipote Michele Ferro<br />

• Laura Degrassi Giacomin<br />

20 con l’augurio di un Buon<br />

Natale a tutti gli isolani<br />

• Laura Degrassi Giacomin<br />

40 in ricordo dei genitori Pina e<br />

Nico e di tutti i familiari defunti<br />

• Mauro Dandri insieme a<br />

Lara 60 ricordando, in occasione<br />

del loro matrimonio, i<br />

nonni Pietro e Gemma Dandri<br />

e Guido e Maria Argenti<br />

• Anita D’Agostini ved. Dandri<br />

insieme ai figli 50 in ricordo<br />

della sorella Augusta<br />

Fabio e Giulio Matussi con<br />

i familiari 100 in ricordo della<br />

zia Augusta<br />

• Elvia Ercolani ved. Bosio<br />

50 in ricordo della mamma<br />

Augusta D’Agostini<br />

• Antonia Dandri con le figlie<br />

30 in memoria del marito<br />

e papà<br />

• Antonia Dandri 20 in memoria<br />

dei defunti delle famiglie<br />

Dandri e Goina<br />

• Anita ed Edilio Delise 50<br />

in memoria del cugino Pietro<br />

Carboni<br />

• Rina, Gianna e Redenta 30<br />

in memoria del cugino Pietro<br />

Carboni<br />

• Gianna Delise € 30 in ricordo<br />

dei familiari defunti<br />

• Giuseppe Franza € 25<br />

• Virgilio e Anita Lanza (Vill.<br />

Pescatore) 30<br />

• Giovanni Tamplenizza<br />

(Prosecco) 100 in memoria dei<br />

cari genitori Giuseppe e Lidia<br />

Menis, degli zii Marcello, Fausto,<br />

Pietro e Ida e del cugino<br />

Roberto<br />

• Lidia Dandri 50 in ricordo<br />

del marito Bepi e dell’amica<br />

Meri Pahor<br />

• Omera Colocci 20 con un<br />

ricordo alla cara Gianna Drioli<br />

per la sua tanto affettuosa e duratura<br />

amicizia<br />

• Dario Degrassi 30 in memoria<br />

dei familiari defunti<br />

• Anita Dagostini Dandri<br />

insieme ai figli Giorgio e<br />

Gianpaolo 50 ricordando il<br />

marito e papà Mario Dandri<br />

• Vilma Degrassi Crisman 25<br />

in memoria della cugina Lidia<br />

Marchetti<br />

• Carmela Musizza Troian<br />

25 in memoria dei familiari<br />

defunti<br />

• Rina Benvenuti 25 in ricordo<br />

del marito Eliano, del figlio<br />

Doriano e della mamma Anna<br />

• Giovanna e Giorgio Brussi<br />

100 in ricordo dei genitori<br />

• Giovanna e Giorgio Brussi<br />

25 ricordando la zia Caterina<br />

• Mario e Carmela Vascotto<br />

30<br />

• Gemma Moscolin 50 in ricordo<br />

del marito Fabio Goina, dei<br />

genitori e del fratello Attilio<br />

• Bruna Benvenuto Sergas<br />

50 in memoria dei familiari<br />

defunti<br />

• Marino Dagri e famiglia 25<br />

in memoria dei genitori Mantovano<br />

e Giuseppina<br />

• Gianni Scrigner 10 in ricordo<br />

della cara Pierina<br />

• Dario Bernardi 20 in ricordo<br />

della moglie Ucci<br />

• Gilda Bertetich 50<br />

• Mery Ledovich 30 ricordando<br />

il cognato Guerrino Zaro<br />

• Licerio Lippi 50<br />

• Nivia e Mario Carboni 50<br />

in ricordo dei genitori Francesco<br />

e Maria<br />

• Vinicio Ulcigrai 30 in memoria<br />

dei genitori Mario e<br />

Norma Degrassi<br />

• Bruno Viezzoli 10 in memoria<br />

dei genitori<br />

• Gino Petretich (portolàn)<br />

50 in memoria di Nino Vascotto<br />

(morèr), Adelina Vascotto e<br />

Giovanni Pozzetto<br />

• Marinella Goina Vascotto<br />

50 in memoria del marito Nello<br />

e di tutti i cari defunti<br />

• Gemma, Dina e Ucci 30 in<br />

ricordo dei genitori Giustina e<br />

Giovanni e della sorella Amalia<br />

• Gemma Vascotto Trevisini<br />

30 ricordando il marito Arturo<br />

• Dina Vascotto 50 in memoria<br />

del marito Raffaele<br />

• Amelia Valenti 25 in memoria<br />

dei cari defunti della famiglie<br />

Bembich e Valenti<br />

• Nino e Pina Goina 25 ricordando<br />

la mamma e suocera<br />

Nicolina e la sorella e cognata<br />

Lina<br />

• Olivo Menis con la moglie<br />

Romana 20 in ricordo di Nerina<br />

Menis n. Vignotto, dei genitori<br />

Giuseppe e Anna Bortolin,<br />

dei fratelli Mario e Violetta e<br />

del cognato Emilio Menis<br />

• Lucio Congedi 20 in memoria<br />

dei genitori Giovanni e Antonietta<br />

Zaro<br />

• Libera Vascotto 30 in ricordo<br />

del marito Mario Chicco<br />

(beli) e di tutti i cari defunti<br />

• Evelina Costanzo Vascotto<br />

insieme alle figlie 30 in memoria<br />

del marito e papà Mario<br />

Vascotto<br />

• Bruno Chicco 50 in memoria<br />

dei genitori e di tutti i familiari<br />

defunti<br />

• Flavio Degrassi e famiglia<br />

30 in memoria dei genitori<br />

Giovanni e Francesca<br />

• Maristella Vascotto 20 ricordando<br />

i genitori Ettore e<br />

Italia<br />

• Giovanni Troian 20<br />

• Anita ed Edio Tognon 50 in<br />

ricordo dei genitori e suoceri<br />

Maria e Renato e della sorella<br />

e cognata Renata<br />

• I familiari 50 in memoria di<br />

Luigi e Odila Drioli<br />

• Nino, Nilva e Roberta 50 ricordando<br />

i cari genitori e nonni<br />

Giovanni Mendella e Lucia<br />

Ulcigrai<br />

• Franca Mendella 50 in ricordo<br />

dei genitori Giovanni e<br />

Lucia<br />

• Gianfranco e famiglia 30 in<br />

ricordo dei genitori e dei nonni<br />

• Edvino Vascotto e Dorina<br />

Ulcigrai 50<br />

• Livia Chelleri 20 in ricordo<br />

del marito Libero nel 10° anniversario<br />

della scomparsa e dei<br />

cari familiari defunti<br />

• Ucci Covacich 50 in ricordo<br />

del marito Luciano Deste e dei<br />

suoceri Ezzelino ed Albina<br />

• Nerina Vascotto (Muggia)<br />

20 in memoria di tutti i cari<br />

defunti<br />

• Daria e Italo Degrassi 40 in<br />

ricordo del figlio Claudio<br />

• Anita Troian 20 ricordando i<br />

genitori Anna e Giuseppe<br />

• Sandro Carpenetti (Muggia)<br />

20 ricordando i nonni<br />

Anna e Giuseppe<br />

• N/N € 20<br />

• Nerio Chicco 30 in memoria<br />

dei genitori Sebastiano e Caterina<br />

• Nevia Vascotto 25 in ricordo<br />

dei genitori Giovanni e Lucia<br />

Dellore<br />

• Tullia Toti Squeri 30 in ricordo<br />

della mamma Irma Dudine<br />

• Tullia Toti 20 ricordando il<br />

caro nonno Giacomo Fortunato<br />

Dudine<br />

• Dino Vascotto 100 in memoria<br />

dei genitori Costante e Maria<br />

e di tutti i familiari defunti<br />

• Amalia Don e figli 25 in memoria<br />

del marito e papà Elmo<br />

• Amalia Don 25 in memoria<br />

di Angela e Mario Delise<br />

• Jolanda Ulcigrai ved. Zonta<br />

30 in ricordo dei cari defunti<br />

• Alma Dudine con i figli Daniela<br />

e Massimo 30 in ricordo<br />

del marito e papà Italo<br />

• Nerio Dudine 20 in memoria<br />

del fratello Italo<br />

• Libera Chicco con i figli<br />

Annamaria, Ranieri e Roberto<br />

30 in memoria del marito<br />

e papà Fausto Menis


• Silvana Giurgevich 5<br />

• Antonietta Valenti 25 in<br />

ricordo dei genitori Vittorio e<br />

Maria<br />

• Anita Delise insieme ai figli<br />

25 in ricordo del marito e papà<br />

Mario<br />

• Anita Degrassi 15 in ricordo<br />

dei genitori Marco e Lidia e<br />

del fratello Bruno<br />

• Sergio Ragaù 30 in memoria<br />

del papà Olivo<br />

• Pino Vascotto 40 in memoria<br />

dei genitori Antonio e Carmela<br />

e del fratello Ramiro<br />

• Cornelia Vascotto 40 in memoria<br />

dei genitori Antonio e<br />

Carmela e del fratello Ramiro<br />

• Gianna Pertot 40 in ricordo<br />

della mamma Jole, del papà<br />

Mario e dei nonni<br />

• Nino Delise 40 in memoria<br />

dei cari genitori e del fratello<br />

• Laura Vascotto Tomaselli<br />

50 in ricordo dei genitori Lidia<br />

e Antonio e dello zio Alfonso<br />

• Alma Cappello Codiglia 30<br />

in ricordo di tutti i cari defunti<br />

• Gemma Delise 50 in memoria<br />

del marito Mario Covacich<br />

e del fratello Giovanni Delise<br />

• Marino Furlan 50 ricordando<br />

il papà Mario<br />

• Lucio Degrassi 20 in memoria<br />

dei cari defunti<br />

• Fulvio Benvenuto 20 in memoria<br />

dei familiari defunti<br />

• Adeliano Benvenuto 20 ricordando<br />

i familiari defunti<br />

• Giuseppe Zaro 30 in memoria<br />

dei cari defunti<br />

• Silvana Vascotto 30<br />

• Dino Gubertini 25 in memoria<br />

dei propri cari e degli<br />

amici<br />

• Fabio Millovich 30 in ricordo<br />

dei genitori Irma e Marcello<br />

• Amelia Degrassi con i figli<br />

50 in ricordo del marito e papà<br />

Amedeo<br />

• Gigliola Vascotto 100 in ricordo<br />

del marito Livio Carboni<br />

nel primo anniversario della<br />

scomparsa<br />

• Anita Mondo 25 ricordando<br />

con tanta tristezza il marito<br />

Nino<br />

• Anita ed Edda Mondo con<br />

il cognato Salvatore 25 in<br />

memoria dei genitori Carmela<br />

e Francesco<br />

• Maria Cristina, Renato,<br />

Donata e Barbara 30 in memoria<br />

dei genitori e nonni Evelina<br />

e Nicolò Vittori<br />

• Santa Marchesan (Muggia)<br />

40 in memoria di Umberto e<br />

Nerina Marchesan<br />

• Vanda Delise con i figli Daniel<br />

e Sandra 50 in ricordo del<br />

marito e papà Dino Dudine<br />

• Leda e Vanda Delise 30 in<br />

memoria dei cari genitori Giovanni<br />

e Orestilla<br />

• Sonia Degrassi 30 in memoria<br />

dei genitori Giovanni e<br />

Santa Valente<br />

• Adelma Giani 30 in ricordo<br />

del marito Elvio Degrassi<br />

• Gilda Bertetich 100<br />

• Mamma Anita, papà Lino<br />

e la sorella Nicoletta 30 in<br />

memoria di Fabio Brigadini<br />

in occasione del suo 39° compleanno<br />

(24 dicembre)<br />

• Lina e Giuliano 50 per una<br />

lieta ricorrenza<br />

• Bruna Benedetti 50 in memoria<br />

dei cari defunti<br />

• Sergio Delise 25 in ricordo<br />

della mamma Rita e di tutti i<br />

cari defunti<br />

• Nerina Verk 25 in memoria<br />

della sorella Ada e di tutti i cari<br />

defunti<br />

• Gabriella, Paola e Fabrizio<br />

con Ornella 20 ricordando la<br />

mamma e il papà<br />

• Giovanni Vascotto (nadal)<br />

50 in memoria della mamma<br />

Maria Degrassi, del fratello<br />

Mario e di tutti i cari defunti<br />

• Anna Maria e Bruno Dudine<br />

25 per ricordare i cari e<br />

indimenticabili amici Maria<br />

Parovel e Lucio Bestiaco<br />

• Anna Maria e Bruno Dudine<br />

25 ricordando la cara Anna<br />

Felluga Degrassi<br />

• Anna Maria e Bruno Dudine<br />

con le figlie 30 in ricordo<br />

del papà e nonno Luigi Degrassi<br />

• Assunta e Adalgisa Vascotto<br />

50 in ricordo del marito e<br />

cognato Mario Carlin<br />

• Assunta e Adalgisa Vascotto<br />

50 ricordando i genitori Antonia<br />

e Nicolò, i fratelli Sergio<br />

e Risorto e il nipote Nicola<br />

Vascotto<br />

Naz.<br />

IT<br />

ASSOCIAZIONE ISOLA NOSTRA<br />

Piazza Sant’Antonio 2 – 34132 Trieste<br />

Telefono 040-638236<br />

Check<br />

86<br />

Conto Corrente Postale n. 11256344<br />

Cin<br />

X<br />

Coordinate:<br />

Cod. ABI<br />

07601<br />

• Pietro Prelaz 20 in ricordo<br />

dei propri defunti<br />

• Imperia e Plinio Dudine 30<br />

in ricordo dei genitori Marco e<br />

Libera e della zia Rina<br />

• M.Jeanne e Nini Panjek 50<br />

ricordando i cari genitori Rico<br />

e Gigetta<br />

• M.Jeanne e Nini Panjek 30<br />

ricordando le care zie Lisa e<br />

Matilde e la cugina Nada<br />

• M.Jeanne, Nini e Imperia<br />

20 ricordando lo zio Ottavio e<br />

Roberto Dudine<br />

• Alfieri ed Elvia Fragiacomo<br />

100 in ricordo dei genitori<br />

Giorgio e Vittoria e della sorella<br />

Mira ved. Domio<br />

• Nella Ugo con i figli Chiara<br />

e Andrea 20 ricordando il marito<br />

e papà Flavio<br />

• La sorella Livia 30 in memoria<br />

di Adelia Degrassi ved.<br />

Vascotto<br />

• La famiglia 50 in ricordo di<br />

Giovanni Perentin<br />

• Irma e Romildo Degrassi<br />

100 ricordando il caro cognato<br />

Eugenio Lanzi unitamente alla<br />

sorella e cognata Rina Pesaro<br />

Lanzi<br />

• Nino e Ucci Pesaro 20 in<br />

memoria del caro cugino Eugenio<br />

Lanzi<br />

• Franco Carboni (rate) e<br />

famiglia 50 in ricordo dei<br />

genitori Mario e Cesira, della<br />

sorella Maria Grazia e del cognato<br />

Walter Felluga<br />

• Libero Giani e Bianca Benvenuti<br />

10 in memoria dei genitori<br />

e suoceri Maria e Giovanni<br />

• Bianca, Vilma, Livia e<br />

Franca Benvenuti 40 in memoria<br />

dei genitori Francesco e<br />

Maria<br />

CAB<br />

02200<br />

COORDINATE BANCARIE INTERNAZIONALI (IBAN)<br />

N° Conto<br />

000011256344<br />

COORDINATE BANCARIE NAZIONALI (BBAN)<br />

Codice BIC SWIFT: BPPIITRRXXX<br />

Avviso: Dal 1° marzo 2005 non è più operativo il conto<br />

corrente presso la UNICREDIT BANCA SpA<br />

ORARIO UFFICIO:<br />

martedì-mercoledì-giovedì ore 10 - 12<br />

venerdi 16 - 18<br />

E-mail: isolanostra@triesteincontra.it<br />

• I figli 50 in memoria dei genitori<br />

Antonia e Virgilio Degrassi<br />

• Nerina 30 in ricordo del marito<br />

Romildo Degrassi<br />

• Luciana, Mariagrazia, Fulvia,<br />

Elvio, Daniela e Marina<br />

150 in memoria della cara zia<br />

Giuseppina Colomban Chicco<br />

• Uccia Russignan 30 ricordando<br />

con affetto il marito<br />

Sergio Duse, i genitori e i parenti<br />

tutti<br />

• Le amiche Uccia e Nerina<br />

20 in ricordo di Ada Verk<br />

• Anita Clobas ved. Benvenuti<br />

20 ricordando il marito<br />

Anteo e tutti i cari defunti<br />

• Nerina Petri 30 in ricordo<br />

del fratello Fioravante Pugliese<br />

• Emilio Russignan e Luigina<br />

Vascotto 100 in ricordo dei<br />

genitori e suoceri Francesco e<br />

Margherita<br />

• Armando ed Egidia Drioli<br />

50 in memoria di Antonio e<br />

Lucia Russignan<br />

• Armando ed Egidia Drioli<br />

50 in memoria di Giuseppina e<br />

Caterina Drioli<br />

• Armando ed Egidia Drioli<br />

30 in memoria di Maggiolina<br />

Russignan Pugliese<br />

• Marino e Fulvia Russignan<br />

30 in ricordo di Antonio e Lucia<br />

Russignan<br />

• Maria Degrassi Busana 25<br />

in ricordo del marito Gildo e<br />

dei genitori Amelia e Pietro<br />

• Ribellina Dapretto Vascotto<br />

50 per festeggiare i 90 anni<br />

di Primano<br />

• Famiglie Venturini e Pesaro<br />

50 in ricordo di Flora, Luigina<br />

e Angelo Rocco<br />

• I figli 50 in ricordo dei genitori<br />

Lucia e Mauro Pesaro<br />

• Famiglie Pesaro e Venturini<br />

20 ricordando la cara zia<br />

Pina<br />

• Ucci e Renata 50 in memoria<br />

dei genitori Pina e Renato<br />

• Renata 30 in ricordo dell'amica<br />

e dei parenti defunti<br />

• Veraldo Marchesan 30 in<br />

ricordo dei cari defunti<br />

Ringraziamo gli isolani<br />

che con la loro generosità<br />

permettono l’uscita del nostro<br />

giornale e la continuazione<br />

delle nostre iniziative<br />

per ricordare la storia di<br />

<strong>Isola</strong> e mantenerne vive<br />

le tradizioni a tanti anni<br />

dall’Esodo. Ancora grazie.


Udine, 1954 - Un gruppo di bambini, ospiti del Campo Profughi<br />

di quella località, sorridenti dopo aver ricevuto il pacco<br />

dono portato dalla Befana. Riconoscibili: il piccolo Edoardo<br />

(n. 1, figlio di Elpida Chelleris) - Adriana (2, figlia di Elpida) -<br />

Bruna Derossi (3, figlia di Livia) - Livia Derossi (4) - Greolandia<br />

Chicco (5, scocia) - Miranda Chicco (6, scocia) - Graziella<br />

Contesini (7) - Marina Contesini (8) - Antonia Chicco (9, moglie<br />

di Albino scocia) - il figlio di Antonia Chicco scocia (10)<br />

- Nevea (11, profuga di Orsera). Le altre persone nella foto<br />

sono profughi di Pirano e Umago. (foto di Elpida Chelleris)

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