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R - Centro Restauro

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minute di tipologia floreale. L’Andrienne, con la sua particolare<br />

foggia connotata da larghe superfici, consentiva a chi la<br />

indossava di mostrare tutta la ricchezza del tessuto e dunque<br />

anche di esibire il proprio stato sociale. Come per l’altra<br />

Andrienne, gli interventi di restauro hanno seguito l’impostazione<br />

metodologica che, partendo dallo studio tecnico,<br />

storico e diagnostico, hanno condotto all’azione di risanamento.<br />

Il profondo degrado molecolare del tessuto, caratterizzato<br />

da fenomeni di polverizzazione, dalla presenza, su<br />

larga parte della superficie, di netti tagli longitudinali e lacune<br />

sfrangiate, ha comportato, dopo la necessaria pulitura e<br />

messa in forma dell’opera, l’applicazione di un consolidamento<br />

di tipo “totale”. La scelta del tessuto di supporto è<br />

stata oggetto di un’attenta riflessione: gli elementi sartoriali<br />

della veste, privi di fodera, consentivano di osservare agevolmente<br />

il rovescio della delicatissima stoffa operata a<br />

trame broccate. Questo aspetto costituisce un’importante<br />

caratteristica della foggia e al contempo un importantissimo<br />

dato tecnico per gli studiosi del settore e gli storici del tessuto<br />

o del costume. Era dunque necessario custodire l’istanza<br />

storica e tuttavia fornire al tessuto una valida struttura di<br />

base che gli restituisse la necessaria tenuta meccanica. Si è<br />

allora optato per un tessuto in organza di seta, tinto in laboratorio<br />

nella nuance idonea, con caratteristiche di compattezza<br />

e trasparenza, poi applicato ad ago (ago curvo di tipo chirurgico),<br />

mediante i punti “posato” e “pioggia”, con sottilis-<br />

LABORIANDOL<br />

simo filo di seta. Questo tipo di consolidamento, perfettamente<br />

reversibile, garantirà una facile ispezione del rovescio<br />

del tessuto nonchè una valida integrazione strutturale e visiva<br />

delle lacune. Infine, per restituire unità formale al modello<br />

sartoriale si sta procedendo alla realizzazione di repliche<br />

degli éngageantes, in organza di seta, da applicare in corrispondenza<br />

dei gomiti.<br />

Caso n. 4 - Livrea del Senato, manifattura italiana (Sicilia)<br />

inizi del XIX secolo: livrea in panno di lana blu e fustagno<br />

color avorio, di linea leggermente svasata, con collo a fascetta<br />

verticale tagliato dritto, spalle rotonde e maniche aderenti<br />

con alti paramani in panno avorio ornati da gallone in velluto<br />

operato, cesellato a due corpi con motivi floreali. Mostre<br />

leggermente stondate, con quattro bottoni in metallo a motivi<br />

araldici, profilo segnato da un alto gallone in velluto uguale<br />

al precedente, chiusura interna con ganci. Tasche in panno<br />

avorio a patta sagomata a tre punte ornate di alto gallone in<br />

velluto operato, cesellato a due corpi, profilati da tre bottoni<br />

metallici. Falde larghe squadrate e leggermente svasate che<br />

si riuniscono posteriormente in doppi piegoni fermati da due<br />

bottoni metallici, con spacco centrale posteriore. Tutte le<br />

strutture interne del capo sono delimitate da un gallone<br />

uguale a quello che definisce le bordure esterne. Fodera in<br />

flanella di colore avorio. La veste mostra la tipica standardizzazione<br />

del modello, tramandandosi per lungo tempo<br />

senza grandi varianti nella foggia e nella gamma cromatica,<br />

riscontrabile in altri numerosi esemplari simili al nostro,<br />

ancora oggi custoditi presso collezioni pubbliche o private.<br />

Le caratteristiche formali della livrea, il colore blu del panno<br />

e la tipologia del gallone inducono a pensare che il capo<br />

fosse stato indossato dal personale del senato cittadino in<br />

occasione di cerimonie ufficiali. L’abito era interessato da<br />

un accentuato degrado di tipo fisico e molecolare, caratterizzato<br />

dalla presenza di parziali scoloriture delle tinte e dal<br />

deperimento della struttura tessile con conseguente formazione<br />

di locali buchi e lacune, insieme a fenomeni di polverizzazione.<br />

Dopo le opportune indagini, si è passati alle fasi<br />

di pulitura, messa in forma, integrazione di lacune e generale<br />

consolidamento. Vista la robustezza della originaria struttura<br />

tessile, per l’integrazione ad ago si sono individuati dei<br />

tessuti molto simili a quello originale, in fibra di natura animale,<br />

poi tinti in laboratorio per raggiungere le diverse cromie<br />

occorrenti.<br />

Caso n 5 - Livrea per la servitù., manifattura italiana<br />

(Sicilia) inizi del XIX secolo: livrea in panno di lana rossa, di<br />

linea aderente, con collo a fascetta verticale tagliato alto e<br />

dritto, spalle rotonde e maniche aderenti con paramani ornati<br />

da gallone in velluto operato, cesellato a due corpi con<br />

motivi floreali. Mostre stondate, con otto bottoni fasciati e<br />

ricamati a motivi geometrici, profilo segnato da un alto gallone<br />

in velluto uguale al precedente ma all’interno del quale<br />

è incluso uno stemma (albero con leone rampante); chiusura<br />

interna con ganci. Tasche a patta sagomata a tre punte ornate<br />

di alto gallone in velluto operato, cesellato a due corpi e<br />

da bottoni. Falde squadrate e sfuggenti che si riuniscono<br />

posteriormente in doppi piegoni fermati da un bottone, con<br />

spacco centrale posteriore. Tutte le strutture interne del capo<br />

sono delimitate da un gallone uguale a quello che definisce<br />

le bordure esterne. Fodera in flanella di colore marrone bru-<br />

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