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ARCHIVIO DI STATO DI VENEZIA - maas.ccr

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904 Guida generale degli Archivi dì Stato<br />

raspe (sentenze criminali) trasmesse al camerlengo del consiglio di dieci, processi<br />

dell’avogaria di comun nonché di altri magistrati. (raccolta di cifre) di<br />

Agostino Amadi 1588, reg. 1. 1812-1822, b. 1.<br />

BIBL.: DA MOSTO, 11, p. 61.<br />

S. ROMANIN, Storia documentata di Venezia... cit., VI, pp. 67-197; R. FULIN, Studi nell’archivio degli Inquisitori<br />

dì Stato, Venezia 1868; ID., Dì un’antica istituzione mal nota... cit.; L. G. PELISSIER, Les Archives<br />

des Inquisìteurs d’Etat à Venise, Besancgn 1898 [sommario dell’inventario manoscritto]; A. BAZ-<br />

ZONI, Le annotazioni degli Inquisitori di Venezia, in Archivio storico italiano, s. 111, t. X1 (1870), parte<br />

1, pp. 45-82, parte 11, pp. 3-72, t. X11 (1870), parte 1, pp. 8-36; G. MARANINI, La costituzione di Venezia...<br />

cit., 11, pp. 473-490; C. POVOLO, Il romanziere e l’archivista. Da un processo veneziano del 1600<br />

all’anonimo manoscritto dei Promessi Sposi, Venezia 1993, pp. 71-95.<br />

Cancellier grande, regg. 8 e bb. 33 (1512-l 797, con docc. in copia dal 1244).<br />

Istituito dal maggior consiglio il 15 lu. 1268, era la massima carica riservata all’ordine cittadinesco,<br />

unica a vita quasi a riscontro di quella dogale, e godeva di molte prerogative e privilegi.<br />

Era a capo della cancelleria intesa come ufficio e come archivio; distribuiva gli incarichi<br />

ai membri della medesima (notai ducali o della curia maggiore, straordinari e ordinari, segretari<br />

del senato e del consiglio di dieci, secondo la progressione gerarchica) e assegnava loro le<br />

nodarie presso i principali magistrati; custodiva personalmente patti internazionali e documenti<br />

importanti, funzione esercitata nei tempi più antichi dai procuratori di San Marco de<br />

supra (intorno al nucleo rappresentato da detto materiale si formò l’odierna Miscellanea atti<br />

diplomatici e privati, p. 908). Insieme ai due cancellieri inferiori e alla presenza del doge o<br />

per sua licenza esaminava e nominava i notai veneta auctoritate (1485 nov. 11, maggior<br />

consiglio), poi proclamati in maggior consiglio, e sovraintendeva al loro collegio, istituito nel<br />

1514 (28 sett., senato) e comprendente 66 ascritti, e così i quindici notai di Chioggia, compresi<br />

quelli degli uffici (1536 febbr. 20, signoria). Riceveva dai rettori nota dei benefici ecclesiastici<br />

conferiti dalle curie vescovili e dai capitoli locali, in ordine all’immissione dei designati<br />

nel possesso temporale, che avveniva su mandato della signoria o del pien collegio a seconda<br />

del valore del beneficio.<br />

Si segnalano: < Capitolare (Ordines et regulae) della cancelleria > 15 12, 1479, 1499 e<br />

1488-1551 e 1573 (scritto nel sec. XVI),<br />

reg. 1. < Ordini della cancelleria ducale > 1554-1657 e 1784-1797, regg. 3: riassunto<br />

delle carriere del personale. < Elezioni > 1702-l 794, regg. 2: carriere del personale.<br />

< Segretari ordinati fuori Venezia > 1608, aggiornato fino all’avanzato Settecento,<br />

reg. 1: servizi esterni prestati. < Catastici delle segretarie > 1725-1797, bb. 2: per carica,<br />

con i rispettivi titolari. 1244-1797, bb. 2: in copia sei-settecentesca.<br />

< Scritture > 1668- 1796, b. 1, 1784- 1796, reg. 1. < Lettere missive ) 1727-1794, b. 1.<br />

< Possessi e catastici dei benefici ecclesiastici > 1764-1769, b. 1. < Responsive > secc.<br />

XVII-XVIII, regolari dal 1768-1769, bb. 15: con inserte le note dei benefici.<br />

BIBL.: DA MOSTO, 1, p. 219.<br />

M. CASINI, Realtà e simboli del Cuncellìer grande veneziano in età moderna, in Studi veneziani, XXII<br />

(1991), pp. 195-251.<br />

Cassiere della bolla ducale, regg. 56 e bb. 106 (1299-1797, con docc. fino<br />

al 1799). Inventario a stampa.<br />

La prima bolla ducale nota è quella di Pietro Polani (1130-l 148). L’ufficio del bullator, interno<br />

alla cancelleria, è documentato invece nel sec. X111. I diritti riscossi per l’apposizione<br />

del sigillo sugli atti emessi in favore di privati, persone fisiche o giuridiche, rappresentavano<br />

delle «utilità » della cancelleria e confluivano in una apposita « casselletta » per essere suddivisi<br />

tra i suoi membri. Con parte del 15 sett. 1531 il consiglio di dieci fissò la tariffa di detta

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