SCRIPTA MANENT... Amata Immortale... Ogni volta, prima <strong>di</strong> scrivere, guardo la tua foto fissa nei ricor<strong>di</strong>. Sbia<strong>di</strong>ta. L’inchiostro delle emozioni scorre nelle mie vene, un sangue che circola dalla penna alla carta come un gioco. Scrivo <strong>di</strong> te, scrivo ricor<strong>di</strong>, scrivo <strong>di</strong> non poterti avere più. Mai. Scrivo baci. E tu svanisci, perdendo i contorni niti<strong>di</strong> nella sfumatura <strong>di</strong> una luce che ti strappa il calore con violenza. Sono io. La mia mano trema mentre attinge alla tua foto e si sporca le <strong>di</strong>ta <strong>di</strong> colore. Sono un bambino. E ho imbrattato la casa <strong>di</strong> macchie <strong>di</strong> blu sui pupazzi, <strong>di</strong> verde sui vestiti , <strong>di</strong> giallo e rosa sui tasti <strong>di</strong> un vecchio pianoforte, che ha <strong>di</strong>menticato <strong>di</strong> essere nato bianco e nero. Con gli occhi gran<strong>di</strong> ti ho chiesto cosa fosse l’amore. Un lungo silenzio, ma mi hai fatto capire. È ’attesa e ricordo: l’attesa <strong>di</strong> qualcosa che puoi soltanto immaginare e che ti contorce lo stomaco per la paura <strong>di</strong> non viverla; il ricordo <strong>di</strong> un attimo infinito che rimane con te, a farti compagnia. Altrimenti sarebbe un puro gioco <strong>di</strong> corpi e anche l’amore <strong>di</strong>venterebbe un bene <strong>di</strong> consumo. È vero,non sono romantico. Ti regalerei un fiore dentro a una bottiglia <strong>di</strong> birra per farti sorridere <strong>di</strong> me. Ti regalerei una canzone con una chitarra acustica e la voce rauca. Ti regalerei una scatola <strong>di</strong> cioccolatini chiusi a chiave insieme alla scusa <strong>di</strong> non poterli mangiare. Ti regalerei centinaia <strong>di</strong> ritratti, come la nostra immagine riflessa su schegge <strong>di</strong> uno specchio. Sfaccettature <strong>di</strong> un unico sentimento proiettato nella nostra immaginazione. Non c’è nulla <strong>di</strong> più reale <strong>di</strong> quello che si è costruito su ciò che non è mai esistito, o su ciò che avrebbe potuto ma non si è compiuto. Ritratti <strong>di</strong> altri mille amori che non ho colto e che scavalcano la realtà per continuare ad esistere più vivi che mai nella mia mente. Amore e fantasia. Amata immortale, forse, tu non esisti. Vivi dentro <strong>di</strong> me, ma non vuoi uscire come se fossi intrappolata dalla stessa paura <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare reale. Oppure sei già esistita o passerai <strong>di</strong> qua, prima o poi. Io ti aspetto. Con gli occhi gran<strong>di</strong> che attraversano quella foto sbia<strong>di</strong>ta. @lle ...L’uomo Invisibile Come ho fatto a ridurmi in questo stato, proprio non riesco a spiegarlo. Qualche minuto fa, nudo e immobile <strong>di</strong> fronte allo specchio, stavo cercando sul mio viso una traccia <strong>di</strong> emozione, una qualunque, ma nulla. In effetti quello specchio era vuoto, sebbene io vi fossi <strong>di</strong> fronte, la mia immagine semplicemente non c’era. Non mi ero allarmato più <strong>di</strong> tanto, sapevo che prima o poi sarebbe successo, che alla fine sarei scomparso. Ah scusate non mi sono nemmeno presentato, io sono….bè sinceramente non ha molta importanza in questo momento non credete, tanto non penso ci vedremo mai, già perché non sono altro che un’ombra ora, poco più <strong>di</strong> un insetto nella vostra strada se mai doveste incrociarmi. E <strong>di</strong>re che ero stato anche avvertito. Voglio <strong>di</strong>re, all’inizio non ci volevo credere, ma adesso, guardatemi, cioè, se poteste vedermi. Me l’avevano detto da subito, fai attenzione all’amore, non è una cosa con cui scherzare. Il fatto è che ero talmente preso da non ragionare più. Ora invece mi rendo contro <strong>di</strong> quanto sia facile <strong>di</strong>ventare invisibile, basta esserlo per gli altri ed è davvero semplice. Il problema dell’amore è proprio questo, una volta che ci si lega a qualcuno, una volta che si esiste assieme a qualcun altro, ci va poco a scomparire quando tutto finisce. Però sto esagerando, dopotutto sono solo svanito nel nulla. E’ una sensazione piuttosto particolare, non proprio <strong>di</strong> dolore autentico, quello è forte, ma dura poco, più che altro è come una sorta <strong>di</strong> nulla, fuori, come dentro. Si può benissimo sopravvivere in questo stato certo, ma vivere, quello è tutto un altro <strong>di</strong>scorso. Quando si smette <strong>di</strong> esistere nei pensieri degli altri, anche i nostri hanno poco senso, l’unica cosa su cui puoi concentrarti è come hai fatto a svanire anche dai suoi pensieri, che fino a qualche tempo prima ti facevano esistere. Quin<strong>di</strong> non proprio dei pensieri allegri. Per <strong>di</strong> più in una situazione del genere gli altri non ti vedono e tu non ve<strong>di</strong> loro. Arrivato a questo punto non c’è molto da fare, si smette anche <strong>di</strong> sperare, semplice spettatore della vita <strong>di</strong> tutti gli altri, <strong>di</strong> certo un’esistenza molto più semplice, non ci si deve preoccupare quasi <strong>di</strong> nulla. Ad esempio in questo momento non sento nemmeno l’aria fresca sulla faccia, eppure li vedo, gli alberi curvi sotto il vento, magari se mi affaccio, ma nulla…Mentre il suolo mi si avvicina sempre <strong>di</strong> più mi stupisco a pensarla ancora una volta, perlomeno non scomparirà, quanto a me, magari in fondo sentirò finalmente qualcosa… Teuz Tutti Giù - Anno XI, N° 3
Tutti Giù - Anno XI, N° 3 PART III: VALENTINE’S TIME