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CAPODANNO IN VILLA<br />
Passare la sera <strong>di</strong> capodanno bevendo solo una birra e mezzo bicchiere <strong>di</strong> vodka alla fragola potrebbe sembrare quasi inutile,<br />
specialmente se la si passa fra i duecento e passa presenti, per la maggioranza liceali, a Villa Rambau<strong>di</strong>. Mentre organizzavamo<br />
la serata sentivo una marea <strong>di</strong> “bello però che palle organizzare” o “già ma poi la sera bevi un cazzo” oppure ancora<br />
“così ti passi la sera a far attenzione che nessuno spacchi tutto”. Lo ammetto, un pò mi è mancata la sana e dovuta sbronza<br />
dell’ultimo dell’anno, il non sentire nulla all’infuori della musica del dj o il rimanere incantato a fissare lo strobo con qualche litro<br />
<strong>di</strong> alcool in corpo; eppure ogni volta che ci penso non posso che ritenerlo uno dei capodanni più belli. Il vedere tutte quelle<br />
persone <strong>di</strong>vertirsi ad una festa faticosamente organizzata certo è stato fantastico, ma non era solo quello. Il fatto è che non mi<br />
ero mai reso conto <strong>di</strong> quanto siano state belle le feste <strong>di</strong> questi anni <strong>di</strong> liceo, dove tutta quella gente che ogni giorno si affatica<br />
qui dentro decide che per una notte può far finta <strong>di</strong> niente e <strong>di</strong>vertirsi in ogni modo. Non esiste perbenismo, non esiste un limite,<br />
sia che tu passi la serata a ballare, a bere come un <strong>di</strong>sperato o a provarci selvaggiamente con le ragazze (o più spesso tutte e<br />
tre le cose assieme), nessuno verrà a <strong>di</strong>rti che sbagli, che sprechi la serata o peggio. Alla Villa tutto questo c’è stato, certo con<br />
qualche eccesso, ma i tre buttafuori erano li per questo no? È stato il mio ultimo capodanno da liceale, sempre che tutto mi vada<br />
bene, e credo sia il motivo per cui mi trovo questi pensieri in testa. I conti con i cinque anni <strong>di</strong> veglie, <strong>di</strong> feste, <strong>di</strong> compleanni<br />
e <strong>di</strong> capodanni li farò questo è certo, ma il mio liceo non avrebbe avuto molto senso vissuto in un altro modo. Posso solo sperare<br />
che quella <strong>di</strong> Villa Rambau<strong>di</strong> sia stata una bella festa in puro stile liceale: annebbiata dall’alcool e assordata dalla musica!<br />
Teuz<br />
Mi sono sentita vecchia.<br />
Mi sono resa conto della mia situazione <strong>di</strong><br />
ormai “veterana” alla veglia del 15 Dicembre,<br />
quando ho incontrato mio cugino, <strong>di</strong><br />
leva ’93, con i suoi amichetti, tutti primini<br />
come lui.<br />
Ci credereste mai, ragazzi?<br />
Mi sembra <strong>di</strong> essere appena arrivata qui,<br />
nel cortile del classico… e invece…<br />
Quattro anni… quattro anni spesi a gioire,<br />
piangere, amare questo liceo. Il prossimo<br />
la matura… e poi? Che ne sarà <strong>di</strong> me? Che<br />
cosa <strong>di</strong> voi? Che cosa <strong>di</strong> tutte le amicizie, piccole e immense,<br />
nate nella grande famiglia <strong>di</strong> noi liceali?<br />
Mi domando perché abbia impiegato così tanto tempo a capire<br />
che attorno a me c’erano persone preziose, che sarebbero<br />
<strong>di</strong>ventate insostituibili…<br />
Tutti Giù - Anno XI, N° 3<br />
In and Out<br />
Si tratta <strong>di</strong> un look che funziona benissimo addosso alla mia compagna<br />
<strong>di</strong> classe Cristina Trevisan.Cosmopolita e poetico avvolgimento ridrappeggio<br />
<strong>di</strong> un mantello color talpa in lana sovrapposto ad un cappotto<br />
bianco in panno con maniche a sbuffo fermato da una broche<br />
round-plissè con pietre incastonate nel centro. Sebbene non si veda<br />
c’è ancora sotto un car<strong>di</strong>gan verde fosforescente che contribuisce ad<br />
aumentare il volume nella parte superiore della silhouette,definendo<br />
in modo netto il contrasto delle proporzioni . Tendenza layering, stratificazione,sovrapposizione<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi capi,uno sopra l’altro,…ad<strong>di</strong>zione<br />
fashion che imperversa sulle passerelle già da qualche stagione Marck<br />
Jacobs per Louis Vuitton,Gareth Pugh e Vivienne Westwood (nella<br />
foto un outfit della collezione a/i 2006/07 dalla collezione “Innocent”).<br />
Eco <strong>di</strong> icone sofisticate degli anni ’60 come E<strong>di</strong>e Sedgwick e Audrey<br />
Hepburn nei leggings <strong>di</strong> cashmire grigio.<br />
Black touch lucido nei Ray Ban Wayfarer,nella pochette in vernice<br />
della nonna e lo smalto black satin Chanel del mio amico torinese<br />
David.<br />
Le decolletè rosse in vera e propria plastica riba<strong>di</strong>scono il concetto del<br />
lucido…idealismo fetish anni ’80?<br />
Morenz<br />
De<strong>di</strong>cato a......<br />
E <strong>di</strong> fronte a me loro, il FUTURO… tre ragazzi<br />
giovanissimi e spensierati, armati <strong>di</strong><br />
allegria e buon animo per sopravvivere<br />
nella giungla scolastica.<br />
Alle mie spalle la MEMORIA. Il bagaglio <strong>di</strong><br />
ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> gite, amicizie, guai, amore…<br />
Mi sento vecchia.<br />
Forse è giunta l’ora <strong>di</strong> passare il testimone.<br />
Forse non è ancora il tempo giusto.<br />
Io per adesso mi limito a dare un consiglio<br />
ai miei giovani amici:<br />
CUORE, ragazzi, mettete il CUORE in qualsiasi cosa facciate…<br />
And take it easy!<br />
De<strong>di</strong>cato ad Enrico, Matteo, Roberto…<br />
Auron