Completamento storia del Calcio - Università degli Studi di Pavia

Dribbling game
(vedi dispense)
E poi ancora
Nei secoli XVII e XVIII si assiste ad una generale decadenza delle pratiche sportive, tuttavia il gioco
della palla in varie forme fu continuamente praticato in molte parti d’Italia. È particolarmente noto
l’episodio che coinvolse il celebre pittore Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio il quale si
macchiò di un omicidio in seguito ad una discussione sorta durante una sfida di pallone.
Anche Antonio Canova, ricorda nei suoi “Quaderni di viaggio” una sfida di pallone.
Il gioco destò l’attenzione anche del poeta Giacomo Leopardi che dedica un suo canto “A un
vincitore del gioco del pallone”, di Edmondo De Amicis (Gli azzurri e i rossi), oltre che di Wolfang
Ghoete, Gioacchino Belli, Umberto Saba (Le cinque poesie sul gioco del Calcio), Pier Paolo Pasolini
e fino a Gianni Brera.
Calcio letteratura ed arte
Gianni Brera (1919-1992) uno dei più grandi giornalisti sportivi e scrittori
italiani del XX secolo, di se stesso ha scritto “«nato l'8 settembre 1919 a San
Zenone Po, in provincia di Pavia, sono cresciuto brado o quasi fra boschi, rive e
mollenti (…) mi sono scoperto padano di riva e di golena, di boschi e di
sabbioni, figlio legittimo del Po. »
“«… letteratura e calcio da sempre vanno a braccetto, da quando «l’oggetto
quasi sferico, a pezze rettangolari cucite all’interno…», fece la sua comparsa
nei prati delle periferie delle città italiane.
Ricordiamo alcuni personaggi che ebbero a che fare con i giochi con la palla:
Il pittore Michelangelo Merisi, il Caravaggio (1571-1610) si macchiò di un
omicidio in seguito ad una discussione sorta durante una sfida di pallone.
Lo scultore Antonio Canova (1757-1822), ricorda
nei suoi “Quaderni di viaggio” una sfida di
pallone.