LA TRAGEDIA GRECA: EDUCAZIONE DI UN POPOLO - Alexis Carrel
LA TRAGEDIA GRECA: EDUCAZIONE DI UN POPOLO - Alexis Carrel
LA TRAGEDIA GRECA: EDUCAZIONE DI UN POPOLO - Alexis Carrel
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Un altro tema caro a Sofocle e molto vivo nell’Atene del V sec. a.C. (si pensi per esempio a Socrate) è quello dell’educazione dei giovani.<br />
La tragedia Filottete narra del giovane Neottolemo, figlio di Achille, che viene mandato da Odisseo a prendere con l’inganno le armi di<br />
Eracle in possesso dell’eroe Filottete, che i Greci hanno abbandonato su un’isola desolata perché ferito: senza tali armi infatti la città di<br />
Troia non potrà essere espugnata:<br />
A. Rodin, Il pensatore (1880-1904)<br />
O<strong>DI</strong>SSEO Devi raggirare la mente di Filottete parlando con accorti<br />
discorsi. So bene che per natura non sei incline all’inganno, ma<br />
devi farlo per un fine più grande […] Giusti ci riveleremo in un’altra<br />
occasione. Ora per il breve spazio di un giorno scorda il pudore e fa<br />
ciò che ti ho detto, e poi, per il resto della vita, potrai farti<br />
chiamare il più onesto fra tutti gli uomini”.<br />
NEOTTOLEMO Odisseo, quei discorsi che mi è penoso sentire , a<br />
maggior ragione mi ripugna metterli in atto: non sono nato per<br />
imprese che richiedano perfidia. Sono però pronto a portare via<br />
quest’uomo con la forza, e non con l’inganno. Preferisco fallire<br />
agendo rettamente che vincere in modo disonesto ”<br />
Ma Ulisse lo convince…<br />
NE Ma che profitto ne traggo io se costui viene a Troia?<br />
OD Questo suo arco è l’unico che possa espugnare la città. E tu<br />
avrai fama di uomo saggio e valoroso insieme.<br />
NE E sia, lo farò, liberandomi da ogni ritegno.<br />
Neottolemo si fa amico di Filottete, ottiene il suo l’arco, ma subito cade in una profonda diatriba su cosa sia realmente giusto; dopo una<br />
lunga riflessione, decide di seguire il suo cuore, che è puro, e rivela a Filottete l’inganno:<br />
NEOTT Una grande compassione mi ha preso, non ora, ma ormai da tempo […] Non ti terrò nascosto nulla: tu devi salpare alla<br />
volta di Troia per raggiungere gli Achei e l’esercito degli Atridi.<br />
Così Neottolemo decide di rendere le armi rubate e discute con Odisseo che, da<br />
vero consigliere fraudolento dantesco, voleva impedirglielo:<br />
OD Per gli dei, cosa intendi fare? Non penserai di ridargli l’arco?<br />
NE Si, dal momento che gliel’ho sottratto con l’inganno.<br />
OD Tutto l’esercito acheo te lo impedirà.<br />
NE Tu, pur essendo saggio per natura, non parli affatto da persona<br />
saggia!<br />
OD E tu né parli né agisci da persona saggia.<br />
NE Ma se queste mie azioni sono giuste, valgono più di quelle sagge.<br />
Tenterò di riscattare la colpa indegna che ho commesso. E con la giustizia<br />
dalla mia parte non temo il tuo esercito”.<br />
In questo ultimo dialogo emerge la questione della giustizia; il protagonista deve<br />
scegliere se agire in modo giusto o se optare per la vittoria e la gloria, portando a<br />
forza Filottete a Troia.<br />
Mosso da compassione, Neottolemo rinuncia alla gloria di conquistare Troia e<br />
decide di riaccompagnare Filottete in patria, come egli sognava da dieci anni, non<br />
macchiandosi così di perfidia. Ma la sua lealtà viene premiata attraverso un<br />
annuncio di Eracle che appare nella scena finale:<br />
Il fine non giustifica i mezzi<br />
Ivan Roussey, Gitter full (1992)<br />
ERACLE Aspetta, Filottete. È di Eracle la voce che senti, per te sono venuto qui.[…] Sappi che a te è destinata questa sorte,<br />
di arrivare dopo le tue pene a una vita gloriosa. Ti recherai alla città troiana con Neottolemo. Qui […], ucciderai con il mio<br />
arco Paride […] ed espugnerai la città. Anche a te, Neottolemo, rivolgo questi consigli: come due leoni compagni vegliate<br />
l’uno sull’altro. Ma quando devasterete quella terra, ricordatevi di conservare il rispetto dovuto agli dei. Per Zeus padre, ogni<br />
altra cosa è secondaria a questa. La pietà non scompare con i mortali: sia che essi vivano, sia che muoiano, essa non perisce.<br />
Ecco che così Neottolemo si comporta onestamente e ottiene la collaborazione, seppure indotta da Eracle, di Filottete, per vincere la<br />
guerra. Del resto gli uomini hanno bisogno dell’intervento e dell’aiuto degli dei, che si ottiene onorandoli sempre e rispettandone la legge.