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Best sellers e notai - Provincia di Padova

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BEST SELLERS E NOTAI<br />

etico che, dai trovatori e i Siciliani, passa attraverso i Toscani e lo<br />

Stilnovo fino a giungere a Petrarca. Semmai, andrà notata la rarità,<br />

se si esclude Bonagiunta e la triade autoctona composta da<br />

Fabruzzo, Pilizaro ed Onesto, dei cosiddetti siculo-toscani e, in<br />

particolare, <strong>di</strong> Guittone; questa mancanza (a <strong>di</strong>spetto dei rapporti<br />

personali fra l’Aretino ed alcuni rimatori bolognesi, si pensi agli<br />

stessi Guinizzelli ed Onesto e a Bernardo) è forse attribuibile alla<br />

<strong>di</strong>fficoltà del loro dettato, più che ad una coscienza letteraria aperta<br />

all’innovazione. Certo, anche la preferenza per la cantabilità della<br />

più semplice e popolare ballata può aver influito sulla scelta, a<br />

meno che quest’ultima non sia influenzata dalla brevità dei componimenti:<br />

non a caso, infatti, sono privilegiati i sonetti e, tra le ballate,<br />

le monostrofiche, a scapito delle più impegnative canzoni.<br />

D’altra parte, bisognerà rilevare che, con il secolo XIV, i testi<br />

anonimi vanno <strong>di</strong>minuendo a vantaggio <strong>di</strong> quelli <strong>di</strong> autore noto.<br />

L’altezza delle testimonianze più ‘popolari’ e la loro quasi totale scomparsa<br />

nel corso del Trecento fanno pensare, come si accennava, ad<br />

una sorta <strong>di</strong> nuova coscienza della funzione <strong>di</strong> propagatori (o conservatori)<br />

<strong>di</strong> cultura che i <strong>notai</strong> potevano arrogarsi; allo stesso tempo,<br />

pare prendere corpo un processo che tende sempre più a relegare<br />

la letteratura popolare nel registro orale o in appositi repertori.<br />

Le scelte metriche<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista metrico, bisognerà rilevare lo scarso numero<br />

<strong>di</strong> canzoni: a parte gli esemplari danteschi Donne ch’aviti<br />

intellecto d’amore (= 53, del 1292), Così nel mio parlar vòi’ esere<br />

aspro (= 93, del 1315), cui si aggiungerà Tre donne entro ’nd’ il<br />

core me som venute (= XXXIII, del 1310); ad esse si sommeranno<br />

le poesie del Notaro Madona, <strong>di</strong>r ve voio (= 32, del 1288), il congedo<br />

della cavalcantiana Donna me prega (= XV, del 1300), e poi le<br />

adespote S’eo trovasse incarnata la Pietança (= 15, del 1286), Ala<br />

gran cordoglança (= 47, del 1289) e, forse Turlù, turlù, turlù (= 52,<br />

del 1290), Io son Pietate chi chero (= 74, del 1310) comunque<br />

frammentaria e, chissà, Amor che mi <strong>di</strong>stringe (= D. XIV, oggi irreperibile);<br />

ma lo schema metrico <strong>di</strong> quest’ultima è francamente<br />

<strong>di</strong>fficile da riconoscere.<br />

Al contrario, depurato il calcolo dai ‘doppioni’, ma tenendo<br />

conto dei pezzi irreperibili, la presenza delle ballate sovrasta ad-<br />

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