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Best sellers e notai - Provincia di Padova

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SANDRO ORLANDO<br />

Né si potrà sottovalutare il fatto che gli anni delle trascrizioni<br />

poetiche quantitativamente più rilevanti sono quelli del maggior<br />

costo dei meri strumenti scrittori (a cominciare dalla pergamena)<br />

e che le poesie incominciano a rarefarsi proprio negli anni Trenta<br />

del sec. XIV, che sono quelli dell’affermazione dei canzonieri, dopo<br />

la stagione che è per noi rappresentata dalle tre gran<strong>di</strong> sillogi<br />

toscane (Palatina, Re<strong>di</strong>ana e Vaticana) collocabili tra la fine del<br />

sec. XIII ed il primo decennio del seguente.<br />

Né potremo passare sotto silenzio il fatto che altre cause, più<br />

propriamente storiche, hanno favorito il concentrarsi <strong>di</strong> una classe<br />

notarile colta e, al tempo stesso, consapevole del proprio ruolo<br />

non solo <strong>di</strong> pubblici ufficiali, ma anche <strong>di</strong> conservatori e <strong>di</strong> promotori<br />

della cultura, anche se non manca chi, come Armando<br />

Antonelli, vuole attribuire un significato politico a questo supplemento<br />

<strong>di</strong> fatica da parte dei <strong>notai</strong>: una sorta <strong>di</strong> appropriazione<br />

della stessa cultura letteraria in un delicato momento sociale; come<br />

se questa classe <strong>di</strong> pubblici ufficiali volesse occupare pure il luogo<br />

che fino al momento era stato della nobiltà.<br />

Il materiale <strong>di</strong>sponibile: Dante<br />

Ve<strong>di</strong>amo, dunque, il materiale in nostro possesso. A Bologna<br />

la serie dei Memoriali trasmette, accanto alle poesie anonime e<br />

talora <strong>di</strong> gusto che, se la parola non desse a<strong>di</strong>to a qualche ambiguità,<br />

definiremmo popolari, ben 115 pezzi racchiusi nel lasso temporale<br />

compreso dal 1279 (Mem. 40) al 1333 (Mem. 179).<br />

Fra gli autori rappresentati, domina Dante e non solo quello<br />

delle Rime, <strong>di</strong> cui registriamo il sonetto giovanile No me poriano<br />

zamay far emenda (= 31, del 1287), la canzone Donne ch’aviti<br />

intellecto d’amore (= 53, del 1292), l’inizio della canzone dubbia<br />

Donne, io non so de chi vi preghi amare (= 79, del 1310), il frammento<br />

della ballata dubbia Donne, i’ non so (= 93, del 1315), il<br />

frammento della canzone Così nel mio parlar, ma anche i vv. 97-99<br />

<strong>di</strong> Inf. XIX (= 108, del 1321); d’altro canto, fra i Documenti spicca<br />

la versione lacunosa del sonetto Negli occhi porta la mia donna<br />

Amore (= XIII, del 1301), il frammento della canzone Tre donne<br />

(= XXXIII, trascritto nel 1310 da mano eugubina) accanto ai vv.<br />

94-96 <strong>di</strong> Inf. III (=XXXVII del 1317, <strong>di</strong> mano sangimignanese), e ai<br />

vv. 1-24 <strong>di</strong> Purg. XI (= XLIX, <strong>di</strong> mano forse modenese), ai vv. 22-29<br />

<strong>di</strong> Inf. XIII (= L, del 1327, ancora <strong>di</strong> mano eugubina), ai vv.<br />

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