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neo: un’estetica della distanza che ci faccia dimenticare tutti gli<br />
effetti di rottura, facendo assomigliare Roma a Shanghai e Cuneo<br />
a Norimberga.<br />
Questo per il momento rimarrà solo sui fogli del tavolo da<br />
disegno: all’architetto non piace sporcarsi le mani e sa benissimo<br />
che la città in cui vive è quella del progetto, non della produzione.<br />
Tanto vale quindi comportarsi da guru urbano, sposando<br />
la propria epoca ed elaborando immagini e simboli, magari<br />
con qualche finanziamento del Comune e con i fondi della<br />
Regione.<br />
Valga per esempio il progetto che l’ha reso ricco: una gentrification<br />
– ovvero il fenomeno che, grazie alla riqualificazione<br />
di periferie degradate, porta al ricambio di popolazione della<br />
periferia stessa – del quartiere dove ha comprato casa da poco<br />
più di un anno, pagandola due lire.<br />
Prima era un solo un vecchio quartiere popolare, con un livello<br />
di delinquenza sopportabile, maggioranza di ottuagenari,<br />
vecchie botteghe e povertà diffusa. Dopo è diventata la mecca<br />
dei giovani creativi, partite iva di belle speranze del lavoro culturale,<br />
che hanno deciso di “vivere il quartiere” – imbellettato<br />
come un uovo di pasqua dal nostro architetto – con uno spirito<br />
affamato e curioso, a metà tra il turista di Disneyland e Paperone<br />
nel Klondike. Difficile gestire le file di redattrici di riviste di<br />
moda in coda dal macellaio, indecise su quale taglio di carne<br />
s’intoni con il loro nuovo tavolo di design. Per non parlare dei<br />
giornalisti freelance con il carrello della spesa in plastica riciclata<br />
al mercato di strada del martedì, incerti nella scelta delle<br />
verdure per quel passato che nell’ingarbugliato presente non<br />
avranno mai modo di cucinare; i giovani bassisti di misconosciute<br />
band che accompagnano i figli all’asilo; vecchi compagni<br />
del master in comunicazione all’università che si incontrano<br />
alla mattina dal giornalaio per comprare riviste che non<br />
avranno tempo di leggere.<br />
Questa è la vita di quartiere tanto desiderata, il ritorno alle<br />
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