L'Ordine, il segno ed il toccamento nel grado di ... - panasur

Nella marcia del Fratello Apprendista, tre sono i passi ed in linea retta, avanzando
dalle tenebre di Occidente verso la Luce di Oriente, significando: la Nascita e l’infanzia
investigando cause ed effetti, la Vita e la giovinezza scoprendo gli arcani spirituali, la
Senescenza e la morte comprendendo i segreti dell’immortalità.
Questa marcia da Occidente verso Oriente simbolizza il passaggio dalle tenebre alla
Luce ricordandoci che ogni anno ha dei giorni chiari e dei giorni oscuri. Ci deve
insegnare che bisogna apprezzare la luce e sopportare le tenebre. Marcia misteriosa
verso la Luce quindi che rifulge all’Oriente, e la unione dei due piedi è simbolo di
riflessione la quale, se è sempre indispensabile per ogni saggio ragionamento, lo è
ancora più per chi è ancora agli inizi della vita iniziatica: marcia quindi in stretta
relazione con lo spirito e la simbologia del grado. La marcia ha un ritmo regolare che
allude sempre al significato degli sforzi costanti che l’apprendista deve condurre
contro se stesso per avanzare in direzione della luce.
I Saluti ai dignitari dei Fratelli Apprendista sono tre anch’essi, posizionato tra le
colonne e diretto alle tre Luci. Simbolicamente e poeticamente possiamo fare
un’interpretazione dei saluti in questa maniera: il primo saluto diretto al Maestro
Venerabile che sta ad indicare che si ha fede negli ideali massonici, e dopo, quando
abbia già modellato la comprensione e coltivato l’intelletto si fa il secondo saluto
diretto al Primo Sorvegliante che sta ad indicare la speranza nella realizzazione, e dopo
ancora, quando abbia acquisito le tre qualità di: ragionare, concludere e decidere,
viene il terzo saluto diretto al Secondo Sorvegliante che sta ad indicare l’amore
all’umanità.
Completando il ternario dell’Apprendista tre sono i suoi anni, simbolizzando così la
nascita, la vita e la morte.
Tutti questi gesti rituali possiedono anche tre virtù: ordinano il corpo, assicurano il
potere dello spirito e collegano all’universale. Essi unificano corpo, anima e spirito.
Concludo citando Einstein che disse: “La cosa che più siamo in grado di sperimentare è
il mistero. E’ questa l’emozione fondamentale alla base della vera arte e della vera
scienza. Colui che non lo sa e non riesce più a sorprendersi, a stupirsi è praticamente
morto, anzi una candela spenta.”
La edificazione del Tempio continua …
David Haboba
Febbraio 2010