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quaderni di microbiologia e clinica - Gimmoc.it

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Non esiste un singolo farmaco pienamente<br />

attivo nei confronti <strong>di</strong> P. aeruginosa<br />

e, d’altra parte, è estremamente facile<br />

selezionare resistenze nei confronti<br />

<strong>di</strong> questo patogeno. La miglior strategia<br />

terapeutica, specialmente per infezioni<br />

gravi (setticemia, endocar<strong>di</strong>te) causate<br />

da questo patogeno, è la terapia <strong>di</strong> associazione.<br />

I dati rifer<strong>it</strong>i in<strong>di</strong>cano quali siano<br />

i farmaci che potrebbero essere utilizzati<br />

in associazione con maggior successo.<br />

Nell’utilizzare questa strategia terapeutica<br />

si ottiene anche un effetto sinergico,<br />

cioè un potenziamento dell’attiv<strong>it</strong>à<br />

antibatterica rispetto a quella dei<br />

singoli farmaci. La classica associazione<br />

betalattamina (cefalosporina <strong>di</strong> terza generazione)<br />

con un aminoglicoside ha<br />

mostrato un’attiv<strong>it</strong>à sinergica in circa<br />

l’80% dei casi; lo stesso effetto è stato<br />

osservato sost<strong>it</strong>uendo l’aminoglicoside,<br />

che può causare tossic<strong>it</strong>à renale, con un<br />

fluorochinolone, che possiede una miglior<br />

penetrazione a livello tissutale.<br />

I risultati microbiologici nazionali sono<br />

estremamente interessanti, ma è necessario<br />

conoscere anche l’epidemiologia delle<br />

resistenze dell’Ospedale o, possibilmente,<br />

del Reparto nel quale il Me<strong>di</strong>co<br />

opera, me<strong>di</strong>ante resoconti perio<strong>di</strong>ci elaborati<br />

dal Laboratorio <strong>di</strong> Microbiologia.<br />

Tali informazioni possono supportare<br />

da una parte il clinico nell’impostare la<br />

corretta terapia antibiotica, e dall’altra<br />

parte anche l’Ospedale nelle scelte degli<br />

antibiotici da inserire nel Prontuario terapeutico<br />

Ospedaliero, nelle strategie <strong>di</strong><br />

rotazione, e nella valutazione sui tipi <strong>di</strong><br />

profilassi da impostare.<br />

Nel caso <strong>di</strong> UTIs non complicate, trattate<br />

principalmente dal me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina<br />

generale, la terapia è empirica, e i dati<br />

epidemiologici ci in<strong>di</strong>cano quali siano i<br />

farmaci da non utilizzare (ad esempio,<br />

cotrimoxazolo), mentre la fosfomicina o<br />

un fluorochinolone mantengono una<br />

buona attiv<strong>it</strong>à. Per quanto riguarda le<br />

UTIs complicate e trattate a livello ospedaliero,<br />

esiste il supporto del laboratorio<br />

<strong>di</strong> <strong>microbiologia</strong> e, quin<strong>di</strong>, un in<strong>di</strong>rizzo<br />

terapeutico mirato. Attenersi alle in<strong>di</strong>cazioni<br />

dell’antibiogramma è importante sia<br />

da un punto <strong>di</strong> vista terapeutico e per<br />

prevenire l’insorgenza <strong>di</strong> ulteriori resi-<br />

stenze, sia da un punto <strong>di</strong> vista me<strong>di</strong>colegale.<br />

L’antibiogramma fornisce un’in<strong>di</strong>cazione<br />

assoluta su quale farmaco non<br />

utilizzare nel caso il germe sia resistente;<br />

laddove il microrganismo sia sensibile, è<br />

responsabil<strong>it</strong>à del me<strong>di</strong>co operare la scelta<br />

migliore, basata, oltre che sulla <strong>microbiologia</strong>,<br />

anche sulla farmacocinetica e<br />

farmaco<strong>di</strong>namica della singola molecola.<br />

Da un punto <strong>di</strong> vista clinico, i parametri<br />

che consentono <strong>di</strong> evidenziare il miglioramento<br />

dell’infezione sono sia <strong>di</strong> tipo<br />

clinico (febbre, sintomi locali) sia bioumorale<br />

(leucoc<strong>it</strong>i, VES, PCR). Nelle infezioni<br />

gravi, convenzionalmente il mancato<br />

miglioramento clinico dopo tre<br />

giorni <strong>di</strong> terapia antibiotica comporta<br />

una riconsiderazione del caso ed un<br />

eventuale aggiustamento terapeutico.<br />

Se è presente una s<strong>it</strong>uazione meno grave,<br />

si può attendere fino a cinque giorni.<br />

La strategia terapeutica migliore è rivalutare<br />

il paziente e reimpostare una<br />

nuova terapia, senza aggiungere nuovi<br />

farmaci ai precedenti.<br />

I break point <strong>di</strong> sensibil<strong>it</strong>à dei patogeni<br />

al singolo antibiotico sono calcolati sulla<br />

base delle concentrazioni ottenute a<br />

livello ematico, poiché i dati microbiologici<br />

riguardano le infezioni sistemiche<br />

più che quelle localizzate. Gli antibiotici<br />

raggiungono nelle urine concentrazioni<br />

<strong>di</strong> sol<strong>it</strong>o molto elevate, per cui i<br />

break point andrebbero rivisti tenendo<br />

conto <strong>di</strong> questo aspetto farmacocinetico.<br />

NCCLS, il Com<strong>it</strong>ato Americano <strong>di</strong><br />

Microbiologia che stabilisce tali valori,<br />

ha iniziato a stabilire livelli <strong>di</strong>fferenti a<br />

seconda della localizzazione dell’infezione<br />

(ad esempio, per le mening<strong>it</strong>i, ma<br />

non per le UTIs). Secondo NCCLS, un<br />

patogeno è defin<strong>it</strong>o sensibile ad un antibiotico<br />

quando la sua MIC è inferiore<br />

<strong>di</strong> 4 volte la concentrazione ottenuta<br />

nel sangue. La risposta microbiologica<br />

deve essere correlata alla farmacocinetica<br />

e, <strong>di</strong> conseguenza, alla sede <strong>di</strong> infezione.<br />

Gli antibiotici si concentrano<br />

in maniera adeguata nel polmone e nelle<br />

urine, mentre raggiungono con <strong>di</strong>fficoltà<br />

altri <strong>di</strong>stretti come la prostata,<br />

l’occhio o il sistema nervoso centrale.<br />

Nella rivalutazione del paziente, è opportuno<br />

considerare alcuni esami mi-<br />

GIMMOC Vol. IX Q 6, 2005<br />

Consensus Conference<br />

Infezioni delle basse<br />

vie urinarie<br />

CONSENSUS CONFERENCE<br />

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