Angelo marzo 1999.vp.vp:CorelVentura 7.0 - Parrocchia di Chiari
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Cose sbalor<strong>di</strong>tive<br />
Non mi confesso più<br />
perché mi costa troppo<br />
Negli anni ’30, ’40 e ’50 c’era a <strong>Chiari</strong><br />
un gran signore, me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> professione,<br />
uomo <strong>di</strong> fede e molto attento<br />
ai malati che avevano la fortuna<br />
<strong>di</strong> farsi curare da lui. Non ne<br />
<strong>di</strong>co il nome per non destare qualche<br />
contestazione, magari tra i suoi<br />
parenti ancora vivi. Mi pare però<br />
che non ci sia più nessuno. Ad ogni<br />
modo siamo prudenti.<br />
Quest’uomo, galantuomo ripeto,<br />
visitava anche gratis, specialmente<br />
i poveri, per cui anch’io per qualche<br />
<strong>di</strong>sturbo <strong>di</strong>ffuso tra i ragazzi <strong>di</strong><br />
quel tempo, mi presentai a quel<br />
bravo dottore per una visita accurata<br />
e affidabile. Mi visitò con <strong>di</strong>ligenza<br />
e meticolosità e mi <strong>di</strong>ede la<br />
benigna sentenza che si trattava <strong>di</strong><br />
astenia (debolezza) e <strong>di</strong> non mangiare<br />
a sufficienza. Mi raccomandò<br />
<strong>di</strong> non affaticarmi troppo e se negli<br />
stu<strong>di</strong> che avevo intrapreso per farmi<br />
prete non fossi riuscito, <strong>di</strong> interrompere<br />
tranquillamente perché,<br />
mi <strong>di</strong>sse, è meglio un asino vivo che<br />
un dottore morto e così è meglio un<br />
ignorante vivo che un prete morto<br />
o malato.<br />
Non mi convinse, però, e mi stavo<br />
congedando, quando mi chiamò in<strong>di</strong>etro<br />
e mi <strong>di</strong>sse: “A proposito <strong>di</strong><br />
preti, senti che cosa mi è capitato<br />
proprio la settimana santa <strong>di</strong> quest’anno.<br />
Mi volevo preparare bene<br />
per la Pasqua e andai a confessarmi<br />
come fanno tutti i buoni cristiani, e<br />
sai che penitenza mi ha dato il prete?<br />
Mi ha pregato <strong>di</strong> recitare un santo<br />
rosario.”<br />
“Una penitenza adeguata ai suoi<br />
peccati, si vede che ne aveva <strong>di</strong> assai<br />
gravi” risposi io, ohibò!<br />
“Non esageriamo, esclamò lui, non<br />
ho ucciso nessuno, non ho rubato,<br />
non ho dato scandalo, vivo con mia<br />
madre e non mi ricordo <strong>di</strong> averle<br />
dato un minimo <strong>di</strong>spiacere”.<br />
“Ma, caro dottore, i nostri doveri<br />
verso Dio e verso il prossimo sono<br />
tanti e anche gravi. Scommetto che<br />
tra le altre mancanze lei avrà anche<br />
detto che non va sempre a Messa,<br />
almeno la domenica, e questo è un<br />
peccato molto grave, e poi ne avrà<br />
detti anche altri; per esempio sul<br />
sesto comandamento, non commettere<br />
atti impuri, si possono fare<br />
delle scivolate orribili”.<br />
“Sìììì, va bene, ma un Rosario per<br />
penitenza non è troppo? Non lo<br />
danno neanche agli assassini”.<br />
“Agli assassini danno anche qualcosa<br />
<strong>di</strong> assai peggio”.<br />
“Comunque, io ho trovato il modo<br />
<strong>di</strong> fare quella penitenza, ma certo a<br />
costo <strong>di</strong> una buona somma <strong>di</strong> denaro.<br />
Sai cosa ho fatto? Ho fermato<br />
quella vecchietta che è sempre in<br />
chiesa e che chiamano tutti la Bigina,<br />
povera, de<strong>di</strong>ta anche all’accattonaggio<br />
e le ho detto: “Bigina, mi<br />
vuole fare un gran piacere? Io le do<br />
una bella mancia, lire 2,50, e lei è capace<br />
<strong>di</strong> recitare un Rosario per<br />
me?”<br />
“Ma certo” - risponde la vecchietta<br />
- “e lo farò ben volentieri e in Chiesa<br />
davanti al Santissimo Sacramento,<br />
così acquisterò l’indulgenza plenaria<br />
per i suoi poveri morti”.<br />
“Ma brava, Bigina, lo sapevo io che<br />
con lei avrei risolto il mio problema,<br />
anzi, invece che due lire e cinquanta<br />
centesimi, le darò tre lire (il<br />
valore o<strong>di</strong>erno sarebbe almeno <strong>di</strong><br />
20 o 30 mila lire). È contenta?”<br />
“Contentissima e la ringrazio tanto<br />
tanto”.<br />
Naturalmente io mi son messo a ridere.<br />
“Perché ride?” mi chiede il dottore<br />
un po’ deluso del mio atteggiamento.<br />
“Perché rido? Ma questa è una scoperta<br />
che fa ridere anche i polli o i<br />
gatti. La penitenza, caro dottore, è<br />
personale, la deve fare il singolo a<br />
cui è stata affidata. Ma da quando<br />
in qua si è potuto mandare in prigione<br />
uno al posto <strong>di</strong> un altro, sia<br />
pure a pagamento. Le penitenze<br />
che si danno in confessione sono<br />
tutte me<strong>di</strong>cinali, correttive, mirate<br />
ad aiutare il penitente a fare un<br />
cammino <strong>di</strong> conversione. La vera<br />
penitenza è la conversione, è cambiare<br />
vita. Ma, dottore, se il malato<br />
è lei, può mandare all’ospedale un<br />
altro? Non mi faccia ridere… Mi<br />
perdoni il poco rispetto, ma quello<br />
che mi ha detto è una gran panzana.<br />
Non la <strong>di</strong>ca a nessuno, la prego,<br />
perché tanta gente è così ignorante<br />
che potrebbe anche imitarla. Vuole<br />
un suggerimento? Io sono un ragazzo<br />
(frequentavo allora la quarta<br />
ginnasio a San Bernar<strong>di</strong>no), mi<br />
sembra temerario dare dei suggerimenti<br />
a una persona così importante<br />
e istruita come lei”.<br />
“Dimmi, <strong>di</strong>mmi pure”.<br />
“Lei ha sulla coscienza <strong>di</strong> non aver<br />
fatto la penitenza sacramentale,<br />
scelga un giorno e vada a passarlo a<br />
Caravaggio, e <strong>di</strong>ca lì quel Rosario<br />
che non ha detto. Lontano da <strong>Chiari</strong><br />
e dalle <strong>di</strong>strazioni, le riuscirà facile<br />
e bello e confortante recitare un<br />
Santo Rosario. Che ne <strong>di</strong>ce?”<br />
“Forse hai ragione, ragazzo mio, tu<br />
<strong>di</strong>venterai prete davvero e non resterai<br />
ignorante”.<br />
“Grazie dell’augurio, della visita e<br />
della confidenza che mi ha fatto. Al<br />
santuario <strong>di</strong> Caravaggio <strong>di</strong>ca un’Ave<br />
Maria anche per me. Grazie”.<br />
don Davide<br />
12 L’<strong>Angelo</strong> - Marzo 1999