Corvidi - Il divulgatore
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È notevolmente più grande della gazza o della ghiandaia, presenta una lunghezza totale di circa 47 cm, peso di<br />
450-580 grammi e apertura alare di 67-70 cm.<br />
Più accentuata l’attività predatoria<br />
Come gli altri corvidi presenta una dieta variegata dettata più dalla disponibilità che da altri fattori. L’attività<br />
predatoria nei confronti degli altri vertebrati è certamente più accentuata e probabilmente agevolata dalle<br />
maggiori dimensioni. Oltre ai piccoli mammiferi, entrano nella sua dieta anche animali feriti o malati di dimensioni<br />
più grandi come le lepri e i fagiani. Allo stes- so tempo viene esercitata un’azione predatoria nei confronti degli<br />
altri uccelli, delle loro uova e dei piccoli al nido.Anche le carogne costituiscono una parte fondamentale della<br />
dieta, fornendo al contempo un utile supporto nella rimozione delle carcasse di animali morti dall’ambiente.<br />
Anche la componente vegetale è piuttosto variegata e va dai semi di qualsiasi tipo alla frutta delle coltivazioni<br />
agricole. I danni maggiori in agricoltura vengono esercitati nei confronti di meloni e angurie, oltre che al<br />
comparto frutticolo, aggravando l’azione più specifica condotta da gazze e ghiandaie. <strong>Il</strong> nido viene posto sugli<br />
alberi più alti oppure su edifici abbandonati e viene costruito da ambo i sessi. Dalla fine di marzo vengono<br />
deposte da 4 a 6 uova di colore variabile dall’azzurro pallido al verde cupo.<br />
Nelle cornacchie la territorialità è decisamente marcata e ogni coppia difende un proprio spazio dove si alimenta<br />
e si riproduce. Oltre alle coppie territoriali esistono gruppi di individui che non si riproducono, tutti si riuniscono in<br />
dormitori che però vengono sfruttati in modo differente.Gli individui che devono difendere un territorio ed un nido<br />
sono gli ultimi ad arrivare ai dormitori ed i primi ad abbandonarli al mattino seguente.<br />
PREVENIRE I DANNI DA CORVIDI<br />
Icorvidi sono i più grossi passeracei che possiamo incontrare, contraddistinti dai grossi becchi lunghi e potenti e<br />
da popolazioni cosmopolite e opportuniste che occupano indifferentemente gli spazi rimasti liberi tra boschi,<br />
campagne e città.<br />
Nell’ultimo decennio i corvidi hanno avuto un sensibile incremento provocato fondamentalmente dal loro marcato<br />
opportunismo e dalle limitate esigenze ambientali. I corvidi sono estremamente intelligenti e adattabili alle<br />
modificazioni ecologiche degli ambienti e hanno la comune caratteristica di predare i nidi, in particolar modo<br />
degli uccelli che nidificano a terra. Negli ultimi decenni però la loro fama è ulteriormente peggiorata perché<br />
numerosi gruppi di queste tre specie cacciabili si spingono nei frutteti creando non pochi danni alla frutta in<br />
genere.<br />
I danni maggiori si verificano sulle colture ortofrutticole a causa della perforazione diretta per estrarre la polpa o<br />
per arrivare al seme: in particolare pere, mele, pesche e albicocche tra i frutti e meloni, angurie e pomodori tra le<br />
orticole registrano le più rilevanti perdite economiche.<br />
Come si possono prevenire i danni provocati dai corvidi? L’utilizzo di presidi ad azione dissuasiva può anche<br />
funzionare, ma generalmente nel giro di pochi giorni questi divengono inefficaci. È il caso dei cannoncini a gas,<br />
delle strisce d’alluminio e di varie tipologie di “spaventapasseri”. <strong>Il</strong> problema più grande è dato dall’assuefazione<br />
che questi provocano dopo pochi giorni di utilizzo.<br />
Da un po’ di anni vengono utilizzati dei palloni gonfiabili (i palloni predator) che<br />
posseggono un vistoso disegno colorato a forma di occhio. Questi vanno appesi in<br />
cima a lunghi pali, l’azione del vento permetterà il movimento del pallone; i palloni<br />
vanno spostati regolarmente per evitare la solita assuefazione. È difficile per il<br />
momento affermare che questi palloni funzionino realmente, piuttosto diciamo che<br />
possono essere considerati di supporto ad altri metodi certamente più efficaci. I<br />
corvidi considerati (gazza, ghiandaia, cornacchia grigia) sono soggetti a prelievo<br />
predatorio in preapertura dalla prima settimana di settembre fino alla seconda<br />
settimana di gennaio.<br />
Nonostante i tre corvidi in questione siano tutte specie cacciabili, raramente i<br />
cacciatori effettuano un prelievo consistente durante il periodo di caccia,<br />
soprattutto a causa dello scarso valore alimentare attribuito a questi uccelli.<br />
Pertanto l’Amministrazione Provinciale di Bologna, visti gli ingenti danni provocati<br />
dai corvidi, non solo in agricoltura ma anche nei confronti di molte specie animali,<br />
applica il Piano di controllo sia attraverso la collaborazione di operatori abilitati allo<br />
sparo sia attraverso l’ausilio di trappole di cattura con richiamo vivo. Tale piano<br />
viene di volta in volta approvato sulla base dei pareri dell’Ispra (ex Infs).<br />
Trappole contro gazze e cornacchie grigie<br />
Proprio le trappole di cattura rappresentano oggi il metodo più efficace di prevenzione dei danni alla frutta.