CEI 81-10/1

Norme del 

Comitato Tecnico 81 

- Protezioni contro i fulmini - 

Situazione della norma 

nazionale ed internazionale 

© 2006 DEHN ITALIA S.p.A. Norme - Novità

Normativa per la protezione da fulminazione 

IEC CLC CEI 

IEC 61024-1 

marzo 1990 

ENV 61024-1 

gennaio 1995 

CEI 81-1, IIIa CEI 81-1, III edizione 

novembre 1995 

variante CEI 81-1 

dicembre 1996 

a edizione 

novembre 1995 

variante CEI 81-1 

dicembre 1996 

© 2006 DEHN ITALIA S.p.A. Norme - Novità 

IEC 

mondiale 

CLC 

europea 

CEI 

Comitato 

Elettrotecnico 

Italiano 

ca. 3 anni di 

approvazione 

+ 2 anni di 

approvazione 

prolungata 

+....? 

878.ppt / 20.01.98 / OB

Normativa per la protezione da fulminazione 

IEC CLC CEI 

S878_b-i 

IEC 62305 

(IIa IEC 62305 

edizione IEC 61024) 

(II a edizione IEC 61024) fine 

EN 

EN 62305 

CEI EN 62305 

(CEI 81-10), 

(traduzione italiana EN 62305) 


2005 

2006 

878.ppt / 20.01.98 / OB

Nuova Norma CEI 81-10 (CEI EN 62305) 

Parte 1 

Principi 

generali 

"Protezione dai fulmini" 

CEI EN 62305 (CEI 81-10) 

Parte 2 

Valutazione del 

rischio di didanno danno 

per strutture 

Parte 3 

Danno materiale alle 

strutture e pericolo 

per le lepersone persone 

Parte 4 

Impianti elettrici 

ed elettronici 

nelle strutture 

Parte 5 

Servizi 

(fine 2006) 

© 2006 DEHN ITALIA S.p.A. Norme - Novità 25.07.02 / 877_f

Premessa nazionale 

Le misure di protezione previste secondo le precedenti Norme CEI 81-1 

e 81-4 e la Guida CEI 81-8 sono in genere ritenute egualmente idonee 

agli effetti della sicurezza. 

Si precisa che, per: 

le strutture con rischio di esplosione, 

gli ospedali, 

le altre strutture in cui guasti di impianti interni possono provocare 

immediato pericolo per la vita umana, 

in cui non sia già stato installato un impianto di protezione contro i 

fulmini (LPS) realizzato in conformità alle precedenti Norme CEI 81-1, 

l'idoneità delle misure di protezione deve essere verificata in conformità 

alla presente Norma. 


CEI EN 62305-1 

CEI 81-10/1 

Parte 1: Principi generali 


Definizioni 

Bibl.: CEI 81-10/1 

S1316 d-i 

Sistema di protezione contro i fulmini (L.P.S.) 

Un L.P.S. (Lightning Protection System) è l'intero sistema 

usato per proteggere una struttura contro gli effetti del fulmine. 

Esso è costituito da impianti di protezione sia esterni che interni. 


1316.ppt / 23.01.98 /

Campo di applicazione 

CEI EN 62305-1 (CEI 81-10/1) – capitolo 1: Scopo 

• La presente norma indica i principi generali che sono alla base della 

protezione contro il fulmine di: 

- strutture, inclusi gli impianti, il contenuto e le persone; 

- servizi entranti nella struttura, come linee di telecomunicazione; 

- alimentazione elettrica e tubazioni metalliche. 

• I seguenti casi non sono compresi nello scopo della Norma: 

- sistemi ferroviari; 

- veicoli, navi, aerei, installazioni "offshore"; 

- tubazioni sotterranee ad alta pressione; 

- tubazioni, linee elettriche di potenza e di telecomunicazione non 

connesse alla struttura. 


Danni dovuti al fulmine 

Principi generali – Sorgenti di danno 

CEI EN 62305-1 (CEI 81-10/1) – capitolo 5 

Il fulmine agisce come 4 Sorgenti di danno (S1 – S4) 

• S1: scariche da fulmine dirette sulla struttura da proteggere 

• S2: scariche indirette (scariche nel terreno adiacente alla struttura 

da proteggere) 

• S3: scariche dirette su linee entranti in vicinanza 

• S4: scariche in prossimità di linee entranti 


23.12.02 / S2666_b


Principi generali – Tipi di danno 


Il fumine può causare 3Tipididanno(D1 – D3) 

• D1: danni ad esseri viventi (dovuti a tensioni di contatto e passo) 

• D2: danni materiali (dovuti a incendi, esplosioni, rotture meccaniche, 

rilascio di sostanze tossiche) 

• D3: avarie di apparecchiature elettriche ed elettroniche (dovute a 

sovratensioni) 


23.12.02 / S2666_b


Principi generali – Perdite e rischi 


Uno stesso danno può produrre più tipi di perdita: 

• I Tipi di perdita (L1 – L4) sono la perdita di vite umane, la perdita di 

servizio pubblico, la perdita di patrimonio culturale insostituibile e la 

perdita economica. 

• Il Rischio del danno (R, Ra, R1 –R4) è il probabile danno annuo 

derivante da scarica atmosferica sulla struttura da proteggere. 


23.12.02 / S2666_c

Danni e perdite in una struttura 

in funzione dei diversi punti d'impatto del fulmine 

Scarica 

sulla struttura 

Esempio Sorgente 

di danno 

S1 

in prossimità 

della struttura 

sui servizi entranti 

nella struttura 

in prossimità 

di un servizio 

a Solo con strutture con rischio di esplosione e per ospedali o altre strutture analoghe 

b Nel caso di perdita di animali 

CEI EN 62305-1, CEI 81-10/1 

S2 

S3 

S4 


Tipo di danno Tipo di perdita 

D1 

D2 

D3 

D3 

D1 

D2 

D3 

D3 

L1, L4 b 

L1, L2, L3, L4 

L1 a ,L2,L4 

L1 a ,L2,L4 

L1, L4 b 

L1, L2, L3, L4 

L1 a ,L2,L4 

L1 a ,L2,L4

Legenda 

Tipi di perdite e rischi 


• Tipi di perdite tipi di rischio 

L1 Perdita di vite umane Rischio 1 

L2 Perdita di servizio pubblico Rischio 2 

L3 Perdita di patrimonio culturale Rischio 3 

L4 Perdita economica Rischio 4 


Tipi di perdite e corrispondenti rischi 

risultanti da differenti tipi di danno 

Rischio di danno 

Tipo di danno 

Sorgente 

di danno 

D1 

Danno 

ad essere 

viventi 

R 1 

L1 

Perdita 

di vite 

umane 

D2 

Danno 

materiale 

(incendio, 

ecc.) 

CEI EN 62305-1, CEI 81-10/1, Figura 1 

D3 

Guasto 

di impianti 

elettrici 

ed 

elettronici 

D2 

Danno 

materiale 

(incendio, 

ecc.) 

R 2 

L2 

Perdita 

di 

servizio 

pubblico 

D3 

Guasto 

di impianti 

elettrici 

ed 

elettronici 


R 3 

L3 

Perdita di 

patrimonio 

culturale 

insostituibile 

D2 

Danno 

materiale 

(incendio, 

ecc.) 

D1 

Danno 

ad essere 

viventi 

R 4 

L4 

Perdita 

economica 

D2 

Danno 

materiale 

(incendio, 

ecc.) 

D3 

Guasto 

di impianti 

elettrici 

ed 

elettronici

Obbligo della protezione 

• RischioR1,R2eR3 obbligo della protezione 

• Rischio R4 facoltativa 

ma è sempre consigliabile: 

- perché il committente in caso di danno può contestare il progetto 

- perché si può scegliere l'impianto di protezione più conveniente 


Come ci si protegge dalle fulminazioni 

• Fulminazione diretta: 

la struttura deve essere protetta con un impianto di protezione esterno 

(LPS esterno, p.es. gabbia di Faraday) 

• Fulminazione indiretta: 

tutti i "buchi" della gabbia devono essere "chiusi" 

(cioè essere collegati direttamente o tramite SPD alla gabbia) 


LPZ = Lightning Protection Zone 

Zone di protezione 

CEI EN 62305-1 (CEI 81-10/1) e CEI EN 62305-4 (CEI 81-10/4) 

Zone esterne alla struttura 

LPZ 0 è la zona esposta ai campi elettromagnetici di un fulmine senza attenuazione 

e sottoposta alla corrente impulsiva di scarica piena o parziale. È suddivisa in: 

LPZ 0A zona esposta a scariche dirette. Il pericolo è costituito da impulsi di scarica 

diretta e dall'interno campo elettromagnetico del fulmine 

LPZ 0B zona protetta contro la scarica diretta. Esposta al pericolo di impulsi di scariche 

parziali da fulmine ed al campo elettromagnetico non attenuato del fulmine 

Zone interne alla struttura (protette da scarica diretta) 

LPZ 1 correnti impulsive ridotte per la ripartizione della corrente e da SPD ai confini 

della zona stessa. Il campo elettromagnetico può essere ridotto con schermi 

LPZ 2..n Correnti impulsive ulteriormente ridotte per suddivisione della corrente e da 

SPD ai confini delle zone. Il campo del fulmine è normalmente ridotto da 

schermatura 

© 2006 DEHN ITALIA S.p.A. Norme - Novità 13.11.02 / S1510_a

Concetto di protezione da fulminazione a zone 

in riferimento alla EMC 

LEMP 

calata 

LPZ 0 B 

rete 

energetica 

rete 

informatica 

ventilazione 

s 

LPZ 0 A 

SEMP 

LPZ 1 

s 

schermo di vano 

LPZ 3 

s s 

s s 

LEMP 

LPZ 2 

LPZ 0 B 

LPZ 1 

utenza 

dispersore 

nella fondazione 

armatura 

© 2006 DEHN ITALIA S.p.A. Norme - Novità 05.11.02 / 659_d 

M 

s 

LEMP 

LPZ 2 

s s 

s 

barra equipotenziale principale 

captatore 

scaricatore corrente da fulmine 1 

barra equipotenziale secondaria 

limitatore di sovratensione 2 

s 

s 

LPZ 0 A

Valori massimi della corrente da fulmine e 

dei corrispondenti livelli di protezione (LPL) 

Parametri Livello di protezione 

I II III-IV III IV 

corrente impulsiva I(kA) 200 150 100 

energia spec. spec. 

W/R (MJ/) (MJ/ 10 5,6 2,5 

carica Q impulsiva impulsiva (As) 100 75 50 

carica Q lunga durata (As) 200 150 100 

tempo (T 1/T /T2 ) 10 / 350 s 

Bibl.: CEI EN 62305/1, CEI 81-10/1, Tab. 5 

© 2006 DEHN ITALIA S.p.A. Norme - Novità 26.07.02 / S712_a

Valori minimi della corrente da fulmine e 

relativi raggi della sfera rotolante 

Parametri Livello di protezione 


I II III IV 

corr. corr impuls. impuls. 

I (kA) 3 5 10 16 

raggio della sfera rotolante (m) 

20 30 45 60 

© 2006 DEHN ITALIA S.p.A. Norme - Novità 23.12.02 / S712_c

Probabilità per i limiti dei parametri 

della corrente da fulmine 

probabilità che i para- para 

metri della corrente 

Livello di protezione 

da fulmine siano I II III IV 

inferiori ai valori 

massimi definiti nella tabella 5 

0,99 0,98 0,97 0,97 

superiori ai valori 

minimi definiti nella tabella 6 

0,99 0,97 0,91 0,84 


© 2006 DEHN ITALIA S.p.A. Norme - Novità 23.01.03 / S712_d

Norma CEI 81-10/2 

VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA 

FULMINI

COMPONENTI DI RISCHIO 

DEFINIZIONI 


R A( ex H): Componente relativa ai danni ad esseri viventi causati da 

tensioni di passo e contatto in zone fino a 3m (ex 5m) 

all’esterno della struttura ( fulminazione diretta ) 

R B( ex A) : Componente relativa ai danni materiali 

causati da scariche pericolose all’interno 

della struttura che innescano incendio ed 

esplosione ( fulminazione diretta ) 

R C( ex D) : Componente relativa guasto degli impianti interni causati dal 

LEMP sulla struttura ( fulminazione diretta ) 

R M( ex M) : Componente relativa guasto di impianti interni causato dal 

LEMP in prossimità della struttura ( fulminazione indiretta ) 

Continua

COMPONENTI DI RISCHIO 

DEFINIZIONI 

R U ( nuova ): Componente relativa ai danni ad esseri viventi causati da 

tensioni di contatto all’interno della struttura ( fulminazione 

diretta linea ) 

R V ( ex C) : Componente relativa ai danni materiali ( incendio od 

esplosione ) causati dalla corrente di fulmine trasmessa sul 

servizio entrante ( fulminazione diretta linea ) 

R W ( nuova) : Componente relativa guasto degli impianti interni causati da 

sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse alla struttura 

( fulminazione diretta linea ) 


R Z ( ex G) : Componente relativa guasto di impianti interni causato da 

sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse alla struttura 

(fulminazione indiretta ) 

Nota: La norma prevede le componenti separate (Struttura e Servizi ), in realtà si 

applicano insieme (R) ed ( R ’ ). La parte 5 della norma di prossima emissione, 

consentirà la valutazione dei rischi per i soli servizi R’ . 

Continua


SORGENTI DI DANNO S / COMPONENTI DI RISCHIO R 

Danni e perdite in una struttura in funzione dei diversi punti d’impatto del fulmine


QUANDO SI APPLICANO LE COMPONENTI DI RISCHIO? 

Componente 

Rischio per di rischio 

tipo di perdita 

R1 

( ex tipo di rischio ) 

R2 

( cs ) 

R3 

( cs ) 

R4 

( cs ) 

Fulminazione diretta 

della struttura 

S1 

RA 

(exH) 

RB 

(exA) 

RC 

(exD) 

Sorgenti di danno (ex componenti di rischio) 

Fulminazio 

ne indiretta 

della 

struttura S2 

RM 

(exM) 

Fulminazione diretta 

della linea entrante 

S3 

RU 

(nuova) 

RV 

(exC) 

RW 

(nuova) 

Fulminazione indiretta 

della linea entrante 

S4 

RZ 

(exG) 

X X X (1) X (1) X X X (1) X (1) 

- X X X - X X X 

- X - - - X - - 

X (2) X X X X (2) X X X 

(1) Solo per strutture con rischio di esplosione per ospedali con apparecchiature essenziali per la vita umana e per edifici in 

genere in cui l’avaria di apparecchiature elettriche ed elettroniche può causare IMMEDIATO pericolo per le vite mane. 

(2) Solo per edifici agricoli in cui vi sia la possibilità di perdita di animali 

Note: 

Tutte le linee elettriche di energia e di segnale sono considerate pericolose 

Si intendono strutture con rischio di esplosione quelle classificate 

C0 secondo le norme CEI 64/2 oppure in zone Z0, e Z20 

secondo le nuove classificazioni CEI 31-30 e CEI 31-52

CALCOLO DEL RISCHIO 

Espressione generale: R = N x P x L 

dove: N = numero di fulmini all’anno 

P = probabilità che il fulmine crei danno 

L = perdita annuale conseguente 

Per ogni rischio: R 1, R 2,R 3 e R 4, si calcola: 

R= R A +R B +R C +R M +R V +R U +R W +R Z 


( per le componenti da considerare vedi tabella precedente; per 

il calcolo delle singole componenti: vedi Norma CEI 81-10/2). 

La norma stabilisce i valori di R T ( ex R a) come rischio tollerabile

CALCOLO DELLA FULMINAZIONE 

DIRETTA + INDIRETTA 

R = R D + R I 

R D = R A + R B + R C 

R I = R M + R V + R U + R W + R Z 

Norma CEI 81-10/2

RISCHIO TOLLERABILE R T 

Tipo di perdita RT (ex Ra) 

1. Perdita di vite umane (1) 10 -5 

2. Perdita inaccettabile di servizio pubblico (2) 

3. Perdita di patrimonio colturale 

insostituibile (3) 


(1) Danno inteso come numero di morti all’anno, riferito al numero totale di 

persone esposte al rischio ( per esemplificare, questo valore significa che la 

norma accetta la morte di una persona ogni centomila persone per danni 

dovuti al fulmine). 

(2) Danno inteso come prodotto del numero di utenti non serviti per la 

durata annua del disservizio, riferito al numero totale di utenti serviti 

all’anno. 

(3) Danno inteso come valore annuo dei beni perduti, riferito al valore totale 

dei beni esposti al rischio. 

10 -3 

10 -3


QUANDO SI DEVONO ATTIVARE LE MISURE DI 

PROTEZIONE? 

Se R ≤ R T : la struttura è protetta 

Se R > R T : è necessario determinare quali misure sono 

in grado di ridurre il valore di rischio sotto 

il limite tollerabile 

MISURE PIU’ IMPORTANTI: 

LPS Ligthing Protection System CEI EN 62305-3=CEI 81-10/3 

Sistema di SPD come in CEI EN 62305-4=CEI 81-10/4

MISURE PER RIDURRE IL DANNO: 

incremento della resistività superficiale del suolo nella fascia di 

3 m intorno alla struttura. 

Incremento della resistività superficiale dei pavimenti interni 

alla struttura 

schermatura totale o parziale della struttura 

schermatura dei circuirti interni alla struttura 

idonea distribuzione del cablaggio dei circuiti interni alla 

struttura 

uso di apparecchiature con tensione di tenuta ad impulso elevata 

schermatura delle linee elettriche entranti 

Norma CEI 81-10/2

estintori 

idranti 

MISURE PER RIDURRE IL DANNO DA INCENDIO : 

impianti di allarme incendio 

impianti di estinzione 

vie di fuga protette 

compartimentazione antincendio 


MISURE PER RIDURRE IL CONTATTO CON LPS ESTERNO : 

isolamento 

barriere 

cartelli monitori 

PROCEDURA PER VALUTARE LA CONVENIENZA ECONOMICA: 

Solamente per il rischio economico R4 è possibile sviluppare, in accordo 

con il committente, un esame costi/benefici per stabilire quali misure 

attuare e la loro conversione. (Art. 5.6)


VALUTAZIONE DEL RISCHIO PER ZONE Z S ART. 6.7 

In generale la via più semplice è quella di considerare una struttura in 

modo omogeneo e nella sua totalità. Il volume di Z S è uguale alla 

struttura interna. 

E’ tuttavia possibile suddividere la struttura in zone omogenee 

compartimentali e condurre la valutazione del rischio per ogni singola 

zona. 

Qui interviene la professionalità/conoscenza del professionista 

Nella norma sono indicate le condizioni per l’identificazione della zona

Protezione contro i fulmini: valutazione del rischio

















Protezione contro i fulmini: valutazione del rischio 

Esempi di valutazione 

del rischio per p 

strutture

CEI 81-10/1

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