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NOTE SINTETICHE<br />
CURRICULUM VITAE DELL’ATTIVITA’ SCIENTIFICA E DIDATTICA<br />
REDATTO AI SENSI DEGLI ARTT. 46 E 47 DEL D.P.R. 28.12.2000, N. 445<br />
(DICHIARAZIONI SOSTITUTIVE DI CERTIFICAZIONI E DELL’ATTO DI<br />
NOTORIETA’)<br />
Il sottoscritto<br />
COGNOME BENATO<br />
NOME ROBERTO CODICE FISCALE<br />
BNTRRT70E01L736N<br />
NATO A MESTRE PROV. VENEZIA<br />
IL 01/05/1970 SESSO MASCHILE<br />
consapevole che chi<strong>un</strong>que rilascia <strong>di</strong>chiarazioni mendaci, forma atti falsi o ne fa uso è<br />
p<strong>un</strong>ito ai sensi del co<strong>di</strong>ce penale e delle leggi speciali in materia,<br />
DICHIARA:<br />
1995 Mi sono laureato il 14 Luglio del 1995 a pieni voti in Ingegneria Elettrotecnica presso<br />
l'<strong>Università</strong> degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>Padova</strong> (TITOLO ).<br />
1995 A Dicembre del 1995 ho conseguito l'abilitazione all'esercizio della professione <strong>di</strong><br />
Ingegnere.<br />
1996 – 1999 Il 25 gennaio 1999 ho presentato la mia tesi <strong>di</strong> Dottorato dal titolo "Tecniche matriciali<br />
avanzate per l'analisi statica e <strong>di</strong>namica nelle reti elettriche <strong>di</strong> potenza". La<br />
commissione, presieduta dal prof. ing. Ivo Gallimberti, ha giu<strong>di</strong>cato <strong>un</strong>animemente ottima<br />
la mia tesi. (TITOLO ).<br />
1999 – 2001 Il 15 luglio 1999 sono risultato vincitore del concorso pubblico, per titoli, per l'attività <strong>di</strong><br />
ricerca Post-Dottorato Area <strong>di</strong>sciplinare n° 10 con la seguente linea <strong>di</strong> ricerca "Modelli<br />
per lo stu<strong>di</strong>o della <strong>di</strong>namica dei sistemi elettrici <strong>di</strong> potenza" (TITOLO ).<br />
2001 a 2002 Dal 1 luglio 2001 sino a fine novembre 2002 ho percepito <strong>un</strong> assegno per la<br />
collaborazione ad attività <strong>di</strong> ricerca riguardante "Il controllo e la gestione <strong>di</strong> impianti<br />
<strong>di</strong> generazione elettrica <strong>di</strong>stribuita in <strong>un</strong> mercato liberalizzato" (TITOLO ).<br />
2001 a 2004 Dal secondo semestre dell'anno accademico 2001/2002 ho tenuto <strong>un</strong> ciclo <strong>di</strong> lezioni (12<br />
ore) nel corso <strong>di</strong> "Automazione e Impianti Elettrici Industriali" tenuto dal prof. Silverio<br />
Bolognani in<strong>di</strong>rizzato agli allievi ingegneri gestionali dell'<strong>Università</strong> <strong>di</strong> <strong>Padova</strong> (sede<br />
Vicenza).<br />
1
2001 a 2004 Dal secondo semestre dell'anno accademico 2001/2002 ho tenuto <strong>un</strong> esteso ciclo <strong>di</strong><br />
lezioni (24 ore) nel corso <strong>di</strong> "IMPIANTI ELETTRICI " tenuto dal prof. Lorenzo Fellin<br />
per gli allievi ingegneri elettrici dell'<strong>Università</strong> <strong>di</strong> <strong>Padova</strong>.<br />
2002 a oggi Il giorno 1 <strong>di</strong>cembre 2002 ho preso servizio in qualità <strong>di</strong> Ricercatore Universitario presso<br />
il Dipartimento <strong>di</strong> Ingegneria Elettrica dell'<strong>Università</strong> <strong>di</strong> <strong>Padova</strong> in quanto vincitore nella<br />
valutazione comparativa ad 1 posto <strong>di</strong> Ricercatore Universitario ban<strong>di</strong>to con Decreto<br />
Rettorale n. 646 del 20-03-2002 pubblicato in G.U. n. 29 del 12-04-2002 – Facoltà <strong>di</strong><br />
Ingegneria per il settore scientifico-<strong>di</strong>sciplinare ING-IND 33 – SISTEMI ELETTRICI<br />
PER L'ENERGIA (TITOLO ). Afferisco quin<strong>di</strong> al gruppo <strong>di</strong> ricerca <strong>di</strong> SISTEMI<br />
ELETTRICI PER L'ENERGIA nel quale svolgo la mia attività <strong>di</strong>dattica e <strong>di</strong> ricerca.<br />
2003 a 2004 Affidamento della docenza dell'insegnamento <strong>di</strong> "IMPIANTI ELETTRICI" per il<br />
Corso <strong>di</strong> Laurea Triennale in Ingegneria ENERGETICA.<br />
2004 a oggi Affidamento della docenza dell'insegnamento <strong>di</strong> "IMPIANTI ELETTRICI 2" per il<br />
Corso <strong>di</strong> Laurea Triennale in Ingegneria ELETTROTECNICA.<br />
2005 a oggi Affidamento della docenza dell'insegnamento <strong>di</strong> "IMPIANTI ELETTRICI <strong>di</strong><br />
BORDO" per il Corso <strong>di</strong> Laurea Triennale in Ingegneria AEROSPAZIALE.<br />
2003 a 2005 Responsabile scientifico <strong>di</strong> <strong>un</strong> finanziamento triennale Europeo<br />
(TREN/2002/5.7100/Z/02-006) nell'ambito del programma TEN-ENERGY dal titolo:<br />
"Stu<strong>di</strong>es for a new 380 kV transmission line between Italy and Austria through the Brenner pass:<br />
Integration of Electricity and Rail Transport in T<strong>un</strong>nel".<br />
2005 a 2008 Nomina a MEMBER del gruppo CIGRÉ WG B1.08 "Cable systems in multipurpose or<br />
shared structures";<br />
2005 a 2008 Nomina a SECRETARY del CIGRÉ Joint Working Group B3-B1.09 "Application of<br />
Long High Capacity Gas-Insulated Lines in Structures".<br />
2005 a 2011 Nomina a MEMBER <strong>di</strong> IEEE PES Substations Committee. In particolare partecipo<br />
ai lavori <strong>di</strong> :<br />
K0 GIS Subcommittee;<br />
K2 TF1 Tutorial on GIS/GIL/SF6;<br />
K3 TF1 "GIL Application Guide".<br />
2006 a 2007 Responsabile scientifico <strong>di</strong> <strong>un</strong> finanziamento Europeo (riferimento: C(2006)2928 &<br />
C(2007)3521 2005-E204/05-TREN/05/TEN-E – S07.59331) nell'ambito del<br />
programma TEN-ENERGY dal titolo: "Stu<strong>di</strong>es for a new 400 kV HVDC Transmission Line<br />
between Italy and France through the LTF T<strong>un</strong>nel: Integration of Electricity and Rail Transport in<br />
T<strong>un</strong>nel" .<br />
2007 a 2008 Responsabile scientifico <strong>di</strong> <strong>un</strong> contratto <strong>di</strong> ricerca (committente TERNA S.p.A.<br />
riferimento 3000 ex gara 0000007957) nell'ambito della razionalizzazione della rete <strong>di</strong><br />
trasmissione nazionale nel Veneto dal titolo: "Razionalizzazione della rete elettrica <strong>di</strong><br />
trasmissione nell’area <strong>di</strong> Fusina".<br />
2
CONTENUTI<br />
1) ATTIVITÀ SCIENTIFICA;<br />
2) ATTIVITÀ DIDATTICA;<br />
3) PREMI E RICONOSCIMENTI RICEVUTI.<br />
1) ATTIVITÀ SCIENTIFICA<br />
La mia attività scientifica si è totalmente sviluppata nell'ambito dei sistemi<br />
elettrici <strong>di</strong> potenza, con interessi specifici per lo stu<strong>di</strong>o della modellistica e della<br />
simulazione <strong>di</strong> reti elettriche <strong>di</strong> potenza in regime permanente e <strong>di</strong>namico.<br />
Nel seguito vengono descritti, con esplicito riferimento all'Elenco delle<br />
Pubblicazioni, i principali argomenti <strong>di</strong> ricerca da me affrontati che si possono<br />
raggruppare nei seguenti filoni:<br />
A. Flussi <strong>di</strong> potenza per reti simmetriche e <strong>di</strong>ssimmetriche (3 pubblicazioni);<br />
B. Trasmissione dell'energia elettrica: sistemi multiconduttore e nuove tecnologie per la trasmissione<br />
dell'energia elettrica: cavi isolati in XLPE e cavi isolati in miscela azoto-esafloruro <strong>di</strong> zolfo (44<br />
pubblicazioni);<br />
C. Calcolo del campo magnetico generato da elettrodotti (3 pubblicazioni);<br />
D. Dinamica sistemi elettrici <strong>di</strong> potenza (2 pubblicazioni);<br />
E. Distribuzione dell'energia elettrica: produzione <strong>di</strong>stribuita (7 pubblicazioni);<br />
F. Analisi teoriche e sperimentali simulanti la caduta <strong>di</strong> conduttori elettrici aerei su f<strong>un</strong>i f<strong>un</strong>iviarie<br />
sottopassanti (4 pubblicazioni);<br />
G. Certificati bianchi e risparmio energetico (1 contributo).<br />
3
A. Flussi <strong>di</strong> potenza per reti simmetriche e <strong>di</strong>ssimmetriche [3, 6, 35]<br />
I miei primi interessi <strong>di</strong> ricerca si sono focalizzati sullo stu<strong>di</strong>o dei flussi <strong>di</strong><br />
potenza nelle reti elettriche simmetriche. L'argomento è, senza dubbio alc<strong>un</strong>o, ben<br />
co<strong>di</strong>ficato ed ampiamente affrontato nella letteratura tecnica internazionale ed italiana.<br />
Tuttavia, dopo sistematica e approfon<strong>di</strong>ta ricerca bibliografica, si può affermare<br />
che il metodo sviluppato [6] risulta pienamente originale sul piano concettuale e del tutto<br />
sod<strong>di</strong>sfacente per quanto riguarda i tempi <strong>di</strong> calcolo e la precisione dei risultati.<br />
La procedura seguìta può essere sinteticamente definita come "calcolo iterativo<br />
<strong>di</strong> algoritmi inerenti <strong>un</strong>a matrice complessa alle ammettenze nodali", riguardante il<br />
sistema <strong>di</strong> potenza da stu<strong>di</strong>are. La procedura adottata si <strong>di</strong>fferenzia totalmente da quella<br />
classica che utilizza il metodo <strong>di</strong> Newton-Raphson: le equazioni del sistema, infatti,<br />
vengono sintetizzate in forma matriciale e risolte <strong>di</strong>rettamente nel campo complesso<br />
senza bisogno del <strong>di</strong>saccoppiamento reale-immaginario e quin<strong>di</strong> senza bisogno, nel<br />
calcolo delle successive correzioni, della matrice Jacobiana.<br />
Questa nuova tecnica matriciale consente sostanzialmente <strong>di</strong> considerare in<br />
<strong>un</strong>'<strong>un</strong>ica matrice ad elementi complessi i collegamenti <strong>di</strong> rete, l'entità dei carichi, le<br />
prestazioni dei generatori, le tensioni imposte nei <strong>di</strong>versi no<strong>di</strong> compreso quello <strong>di</strong> saldo.<br />
L'approccio è principalmente fondato sulla possibilità formale <strong>di</strong> caratterizzare a regime<br />
permanente sia i carichi sia i generatori (escluso quello <strong>di</strong> saldo) con opport<strong>un</strong>e<br />
ammettenze lineari derivate, ciasc<strong>un</strong>a delle quali, sottoposta a tensione, assorbe o eroga (a<br />
seconda dei casi) potenza complessa; in tal modo il sistema "inerte" (costituito dalla rete e<br />
dalle suddette ammettenze derivate), <strong>un</strong>a volta "eccitato" con <strong>un</strong> dato fasore tensione<br />
applicato nel nodo <strong>di</strong> saldo, <strong>di</strong>venta sede <strong>di</strong> potenze assorbite (nei no<strong>di</strong> <strong>di</strong> carico) o <strong>di</strong><br />
potenze immesse (nei no<strong>di</strong> <strong>di</strong> generazione). Con proce<strong>di</strong>mento iterativo nel cui ambito si<br />
analizza con criterio semplice ma rigoroso la sensibilità del sistema, si eseguono poi<br />
gradualmente le opport<strong>un</strong>e correzioni delle ammettenze stesse fino a convergere sui<br />
valori imposti per i moduli delle tensioni e per le componenti delle potenze complesse<br />
assegnate. Tra i vantaggi indubbi del metodo matriciale vanno annoverati i seguenti:<br />
• raggi<strong>un</strong>gimento <strong>di</strong> <strong>un</strong>a grande accuratezza nella soluzione con residui massimi sulla<br />
potenza attiva/reattiva che possono essere spinti fino a 10 -14 MW/Mvar;<br />
• convergenza anche nei casi <strong>di</strong> linee con elevato rapporto r/x (casi per contro<br />
problematici nei meto<strong>di</strong> Newton-Raphson classici) e nei casi critici prossimi al<br />
collasso <strong>di</strong> tensione;<br />
• il tempo <strong>di</strong> calcolo della procedura iterativa si aggira su 0,2 s per <strong>un</strong>a rete a 150 no<strong>di</strong> e<br />
su 2,25 s per rete con 450 no<strong>di</strong>.<br />
Il metodo può essere esteso allo stu<strong>di</strong>o dei sistemi multiarea (senza far ricorso a<br />
procedure <strong>di</strong> "<strong>di</strong>acoptica"), potendosi caratterizzare ciasc<strong>un</strong>a area con "matrici<br />
equivalenti" viste alle porte delle linee <strong>di</strong> interconnessione: ciò può essere utile per<br />
analizzare <strong>un</strong> sistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni rilevanti, che comporterebbe il superamento delle<br />
capacità computazionali del PC <strong>di</strong>sponibile. Tale estensione è già stata completamente<br />
sviluppata e sarà oggetto <strong>di</strong> adeguate pubblicazioni scientifiche.<br />
Successivamente ho voluto capire quanta approssimazione vi sia nel supporre la<br />
rete simmetrica. Ciò ha portato a sviluppare <strong>un</strong>a procedura per lo stu<strong>di</strong>o dei flussi <strong>di</strong><br />
potenza nei sistemi con struttura <strong>di</strong>ssimmetrica [3], generalizzando l'approccio "alle<br />
ammettenze" esposto in [6] e applicando le modellizzazioni "alle fasi" per i singoli<br />
elementi e per la rete risultante.<br />
4
I risultati <strong>di</strong> calcolo, ottenuti per alc<strong>un</strong>i esempi, mostrano non trascurabili<br />
<strong>di</strong>fferenze (insorgenza <strong>di</strong> regimi a sequenze inversa ed omopolare) rispetto ai risultati<br />
ottenibili nell'ipotesi, molto spesso adottata, <strong>di</strong> perfetta simmetria strutturale [6].<br />
Un'applicazione molto interessante dei flussi <strong>di</strong> potenza <strong>di</strong>ssimmetrici è il<br />
collegamento <strong>di</strong> <strong>un</strong>a nuova centrale <strong>di</strong> produzione alla RTN [35]: in questa situazione<br />
risulta interessante valutare il grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssimmetria ante e post inserimento della nuova<br />
centrale e costatare il benefico effetto simmetrizzante dovuto all'inserimento della<br />
centrale stessa.<br />
5
B. Trasmissione dell'energia elettrica e sistemi multiconduttore<br />
[1, 2, 4, 5, 7, 8, 9, 10, 11, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 31, 32, 33, 34,<br />
36, 37, 41, 44, 45, 50, 51, 53, 54, 56, 57, 58, 59, 60, 62, 63, 64]<br />
La mia tesi <strong>di</strong> laurea ha preso sp<strong>un</strong>to da <strong>un</strong> fenomeno realmente verificatosi in<br />
<strong>un</strong>a rete in me<strong>di</strong>a tensione a neutro isolato (con forte predominanza <strong>di</strong> linee in cavo) in<br />
cui <strong>un</strong>a campagna <strong>di</strong> misura aveva messo in luce <strong>un</strong>a consistente corrente <strong>di</strong> guasto<br />
monofase <strong>di</strong> quinta armonica rispetto alla corrente <strong>di</strong> guasto fondamentale pur in<br />
presenza <strong>di</strong> <strong>un</strong> modesto inquinamento armonico in tensione. Ho <strong>di</strong>mostrato che tale<br />
evento era conseguenza <strong>di</strong> <strong>un</strong>a risonanza in regime <strong>di</strong> guasto monofase e ho dedotto<br />
teoricamente i parametri che influiscono sull'insorgere <strong>di</strong> tali con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> risonanza<br />
armonica [28]. Il regime <strong>di</strong> guasto fase-terra in tale rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione MT a neutro<br />
isolato richiedeva <strong>di</strong> considerare oltre i <strong>di</strong>spersori <strong>di</strong> cabina l'effetto degli schermi<br />
metallici dei cavi e <strong>di</strong> <strong>di</strong>spersori longitu<strong>di</strong>nali interrati parallelamente al percorso dei cavi<br />
stessi e mi ha quin<strong>di</strong> fornito l'occasione per lo sviluppo <strong>di</strong> <strong>un</strong>'adeguata modellizzazione<br />
del sistema multiconduttore risultante.<br />
Tale ricerca è stata <strong>un</strong> antesignano <strong>di</strong> tutte le successive applicazioni a sistemi<br />
multiconduttore <strong>di</strong>ssimmetrici con struttura qualsivoglia complessa.<br />
In qualsiasi tipo <strong>di</strong> regime <strong>un</strong>o stu<strong>di</strong>o accurato, privo <strong>di</strong> ipotesi semplificative,<br />
dovrebbe considerare tutti gli elettro<strong>di</strong> presenti nel sistema. Teoricamente anche per lo<br />
stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> <strong>un</strong>a semplice linea trifase è spesso necessario considerare <strong>un</strong>a struttura<br />
multiconduttore <strong>di</strong>ssimmetrica soprattutto quando non si vogliano trascurare gli<br />
accoppiamenti con le f<strong>un</strong>i <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a poste sistematicamente a terra tramite i sostegni. La<br />
presenza <strong>di</strong> linee <strong>di</strong> trasmissione nell'ambito <strong>di</strong> <strong>un</strong>a rete elettrica rende pertanto<br />
opport<strong>un</strong>a la modellizzazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> sistema multiconduttore <strong>di</strong>ssimmetrico (che richiede,<br />
fra l'altro, <strong>un</strong>a coerente modellizzazione "alle fasi" anche degli elementi d'impianto come<br />
generatori e trasformatori a struttura <strong>di</strong> per sé simmetrica).<br />
Tale metodologia è stata applicata ad <strong>un</strong>a molteplicità <strong>di</strong> altri sistemi<br />
multiconduttore:<br />
1) Sistema <strong>di</strong> trazione ferroviaria ad alta velocità 2×25 kV, 50 Hz<br />
Un caso tipico <strong>di</strong> sistema multiconduttore ad elevata <strong>di</strong>ssimmetria strutturale è<br />
quello costituito da <strong>un</strong>a linea <strong>di</strong> trazione ferroviaria ad alta velocità 2×25 kV, 50<br />
Hz (con 14 conduttori a sviluppo longitu<strong>di</strong>nale <strong>di</strong> 150÷200 km, mutuamente<br />
accoppiati fra loro e con il terreno) e dalla corrispondente linea trifase a 132 kV<br />
che (a partire dall'allacciamento alla rete <strong>di</strong> trasmissione a 380 kV) provvede<br />
all'alimentazione monofase delle <strong>di</strong>verse stazioni 132 kV/25 kV <strong>di</strong>slocate l<strong>un</strong>go<br />
lo sviluppo della linea <strong>di</strong> trazione stessa. La metodologia multiconduttore<br />
consente <strong>di</strong> considerare facilmente anche le interferenze elettromagnetiche che si<br />
sviluppano, per parallelismi più o meno spinti, su altri conduttori passivi (ad es.<br />
tubazioni metalliche, linee <strong>di</strong> telecom<strong>un</strong>icazione) [1, 27]. Tramite gli algoritmi<br />
matriciali risulta possibile stu<strong>di</strong>are il comportamento particolareggiato <strong>di</strong> ciasc<strong>un</strong>a<br />
delle 8 tratte (<strong>di</strong> 24 km) che compongono la intera linea <strong>di</strong> 192 km, le interazioni<br />
fra tratte contigue e quelle con la rete AT senza far ricorso a criteri <strong>di</strong><br />
sovrapposizione degli effetti e all'impiego delle componenti simmetriche sia nelle<br />
<strong>di</strong>verse con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> normale esercizio sia in occasione <strong>di</strong> corto circuiti (ad es.<br />
tra <strong>un</strong>a linea <strong>di</strong> contatto e binario).<br />
2) Linee <strong>di</strong> trasmissione isolate in gas (Gas Insulated Transimission Lines)<br />
Gli elettrodotti blindati costituiscono tipici sistemi multiconduttore a parametri<br />
<strong>di</strong>stribuiti e, generalmente, a struttura non simmetrica: il sistema GIL è<br />
6
composto <strong>di</strong> sei conduttori paralleli tra loro e rispetto al terreno. Per quanto<br />
riguarda questa tecnologia innovativa ho approfon<strong>di</strong>to gli aspetti riguardanti:<br />
1) Ripartizione delle correnti nelle fasi e negli involucri, prestazioni e<br />
campo elettromagnetico esterno [2, 29, 32, 46];<br />
2) Effetti <strong>di</strong> prossimità per singola [8, 34, 36] e doppia terna [10, 37];<br />
3) Confronto tecnico economico tra linee aeree, cavi ad isolamento<br />
estruso XLPE e GIL tenendo conto del costo <strong>di</strong> investimento, della<br />
valorizzazione delle per<strong>di</strong>te elettriche e dell'impatto sul territorio [4, 5, 7, 23,<br />
31, 33, 57]. Con particolare riguardo alle connessioni <strong>di</strong> nuove centrali <strong>di</strong><br />
produzione alla RTN, ho sviluppato <strong>un</strong> raffronto <strong>di</strong> tipo economico tra le<br />
tre suddette tecnologie <strong>di</strong> trasmissione dell'energia elettrica [5, 7].<br />
3) Sinergie fra infrastrutture ferroviarie-autostradali e linee <strong>di</strong> trasmissione<br />
Ho svolto in qualità <strong>di</strong> responsabile scientifico <strong>un</strong>o stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità<br />
(finanziato dalla Com<strong>un</strong>ità Europea nell’ambito del programma TEN-<br />
ENERGY e guidato dal GRTN-TERNA, in qualità <strong>di</strong> project leader, e dal<br />
gestore Tirolese TIRAG e dall’<strong>Università</strong> <strong>di</strong> <strong>Padova</strong>) per <strong>un</strong>a linea <strong>di</strong><br />
trasmissione isolata in gas all'interno del c<strong>un</strong>icolo pilota delle future gallerie<br />
ferroviarie (attualmente in fase <strong>di</strong> realizzazione) transalpine Italia-Austria<br />
attraverso il passo del Brennero. Infatti tale progetto prevede due t<strong>un</strong>nel<br />
principali (o due canne) ed <strong>un</strong> c<strong>un</strong>icolo pilota (o <strong>di</strong> prospezione) che li<br />
precederà e servirà per indagare sulla stratigrafia delle rocce. Una volta<br />
ultimata l’opera, il c<strong>un</strong>icolo pilota servirà da galleria <strong>di</strong> servizio: l’idea è <strong>di</strong><br />
utilizzarlo per installare <strong>un</strong>a linea GIL in doppia terna che connetterebbe<br />
saldamente l’Italia e l’Austria. Si tratta <strong>di</strong> <strong>un</strong> progetto altamente innovativo,<br />
sia dal p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista tecnologico sia per il limitato impatto ambientale, che<br />
potrà rappresentare <strong>un</strong> ulteriore passo avanti dell’interconnessione della rete<br />
italiana, con ovvi vantaggi in termini <strong>di</strong> sicurezza ed economia per le<br />
imprese e i consumatori. Lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità ha in<strong>di</strong>viduato la capacità<br />
ottimale <strong>di</strong> trasmissione del collegamento, anche con l’obiettivo <strong>di</strong><br />
razionalizzare le porzioni <strong>di</strong> rete <strong>di</strong> trasmissione italiana e austriaca<br />
interessate dal progetto, con conseguenti vantaggi tecnici, economici ed<br />
ambientali [9, 15, 19, 20, 41, 44, 45, 53, 58, 60].<br />
Un altro stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità (che ho condotto sempre come responsabile<br />
scientifico) ha riguardato la possibilità <strong>di</strong> installare <strong>un</strong>a linea HVDC bipolare<br />
in <strong>un</strong>a delle due gallerie principali ferroviarie previste per il collegamento<br />
Lione-Torino. Si sono indagati: la compatibilità geometrica, quella<br />
elettromagnetica, il comportamento al fuoco e quello in caso <strong>di</strong> guasto [63].<br />
Facendo tesoro dall'ere<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> queste ricerche pregresse si sono sviluppate<br />
delle procedure multicriterio per stabilire quale tecnologia (alternata o<br />
continua, aerea o interrata) sia migliore dal p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista tecnicoeconomico<br />
e da quello dell'impatto sul territorio [56, 64].<br />
4) Cavi isolati in XLPE per l'altissima tensione<br />
La liberalizzazione del settore elettrico e la crescente sensibilità verso i temi<br />
ambientali inducono a considerare soluzioni alternative alle linee <strong>di</strong><br />
trasmissione aeree. Conseguentemente nei futuri scenari della rete nazionale<br />
si porrà <strong>un</strong>a sempre maggiore attenzione agli elettrodotti installabili nel<br />
sottosuolo. Le connessioni <strong>di</strong> nuove centrali <strong>di</strong> produzione potranno essere,<br />
date le modeste l<strong>un</strong>ghezze, realizzate prevalentemente con linee in cavo;<br />
l'isolamento in XLPE per i cavi AAT in corrente alternata sembra davvero<br />
promettente per nuovi collegamenti con ridotto impatto sul territorio<br />
(nell'attraversamento <strong>di</strong> aree fortemente antropizzate). Nel futuro<br />
l'incidenza (attualmente 1 %) dei collegamenti in cavo AT/AAT nella rete<br />
<strong>di</strong> trasmissione nazionale potrebbe <strong>di</strong>ventare molto più alta. Perciò come<br />
membro della com<strong>un</strong>ità accademica ho avvertito la necessità <strong>di</strong> fornire ai<br />
7
gestori <strong>di</strong> rete, dati i rilevanti costi d'investimento dei collegamenti in cavo,<br />
semplici, ma precisi strumenti tecnici per valutare le massime prestazioni <strong>di</strong><br />
esercizio [16, 18, 51] compatibilmente con <strong>un</strong>'elevata durata <strong>di</strong> vita. Nelle<br />
memorie [16, 18, 51] vengono esposte procedure <strong>di</strong> analisi (per collegamenti<br />
trifase in corrente alternata realizzati con cavi AAT) fondate sulle classiche<br />
equazioni <strong>di</strong> trasmissione alle f<strong>un</strong>zioni iperboliche, ma organizzate in modo<br />
da in<strong>di</strong>viduare tutti i regimi equilibrati compatibili con i vincoli posti dalla<br />
portata (o con <strong>di</strong>citura anglosassone ampacity), dai livelli <strong>di</strong> tensione e dalle<br />
l<strong>un</strong>ghezze previste per i cavi stessi; le procedure conducono a efficienti e<br />
significative rappresentazioni grafiche delle prestazioni ottenibili (espresse<br />
dalle potenze complesse conseguibili nell'ambito dei quattro quadranti): tali<br />
grafici, denominati "capability chart", costituiscono strumenti in<strong>di</strong>spensabili<br />
per compen<strong>di</strong>are simultaneamente tutti i regimi ammissibili in <strong>un</strong><br />
collegamento <strong>di</strong> l<strong>un</strong>ghezza prefissata, e formano <strong>un</strong>a valida guida per<br />
confrontare le <strong>di</strong>verse prestazioni; le capability chart sono <strong>di</strong> agevole<br />
costruzione per qualsiasi tipo <strong>di</strong> linea riconducibile a parametri<br />
<strong>un</strong>iformemente <strong>di</strong>stribuiti e si rivelano pertanto assai utili per condurre<br />
confronti imme<strong>di</strong>ati tra le <strong>di</strong>verse prestazioni realizzabili nei cavi o in altri<br />
tipi <strong>di</strong> elettrodotti.<br />
Tali curve sono state applicate anche alle linee miste [22, 24, 59].<br />
Inoltre nel prossimo futuro, per sostenere lo sviluppo della rete <strong>di</strong><br />
trasmissione nazionale, si porrà sempre maggiore attenzione all'analisi<br />
economica comparata tra tecnologie <strong>di</strong> trasmissione <strong>di</strong>sponibili e innovative.<br />
Le scelte progettuali dovranno essere necessariamente coerenti con le<br />
esigenze <strong>di</strong> sicurezza, affidabilità, gestione, contenimento dei costi <strong>di</strong><br />
trasmissione e congestione, tenendo altresì presente il valore dell'energia non<br />
fornita in <strong>un</strong>o scenario economico del settore che ha nella rete <strong>di</strong><br />
trasmissione l'infrastruttura fondamentale per l'incontro efficiente della<br />
domanda e dell'offerta. Nelle memorie [17, 50, 57], l'analisi comparata tra<br />
cavi in corrente alternata con isolamento estruso in XLPE e linee aeree viene<br />
estesa dai costi <strong>di</strong> investimento ai costi globali che tengono anche in<br />
considerazione gli oneri sul territorio, quelli delle per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> energia, i costi <strong>di</strong><br />
esercizio e manutenzione (O&M) e quelli imputabili alla presenza della<br />
compensazione reattiva derivata.<br />
Infine ho sviluppato delle procedure multiconduttore [26, 62] per l'analisi del<br />
regime elettrico (e <strong>di</strong> corto circuito) <strong>di</strong> linee in cavo strutturalmente<br />
<strong>di</strong>ssimmetriche con qualsiasi modalità <strong>di</strong> messa a terra degli schermi (crossbon<strong>di</strong>ng,<br />
single-point bon<strong>di</strong>ng, solid bon<strong>di</strong>ng o combinazioni <strong>di</strong> queste)<br />
considerando l’eventuale presenza <strong>di</strong> conduttori passivi (interferiti) o<br />
l’armatura <strong>di</strong> <strong>un</strong> eventuale t<strong>un</strong>nel. Tramite queste procedure matriciali è<br />
possibile:<br />
o calcolare la ripartizione delle correnti in ogni conduttore del sistema<br />
multiconduttore;<br />
o valutare gli andamenti <strong>di</strong> tensione e corrente l<strong>un</strong>go tutto il cavo in<br />
ogni p<strong>un</strong>to del sistema;<br />
o considerare la corrente <strong>di</strong>spersa nel terreno a regime e in corto<br />
circuito (senza far ricorso alla teoria delle componenti simmetriche).<br />
5) Linee aeree in alta e altissima tensione con <strong>un</strong>a o più f<strong>un</strong>i <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a [11]<br />
8
Al fine <strong>di</strong> alimentare delle lampade a scarica installate nella sommità dei<br />
tralicci per segnalarne la presenza, si può opport<strong>un</strong>amente utilizzare<br />
l'isolamento delle f<strong>un</strong>i <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> linee aeree in alta e altissima tensione.<br />
La memoria [11] descrive <strong>un</strong>a procedura matriciale semplificata che<br />
consente sia <strong>di</strong> computare le tensioni indotte capacitivamente sia <strong>di</strong><br />
determinare il circuito equivalente che alimenta i carichi non lineari<br />
rappresentati dalle lampade a scarica. Per <strong>di</strong> più, <strong>un</strong>'elegante procedura<br />
analitica consente <strong>di</strong> determinare la forma d'onda della corrente <strong>di</strong><br />
conduzione e la potenza me<strong>di</strong>a fornita alle lampade. I risultati analitici sono<br />
stati confrontati con le risultanze sperimentali approntate in laboratorio<br />
offrendo <strong>un</strong> ottimo accordo.<br />
9
C. Calcolo del campo magnetico generato da elettrodotti [42, 43, 46]<br />
L'<strong>un</strong>ità <strong>di</strong> <strong>Padova</strong> è attiva da <strong>di</strong>versi anni su questo fronte <strong>di</strong> ricerca, anche a<br />
seguito dell'emanazione dell'ormai famosa L.R.Veneto n 27 che, per prima, in Italia ha<br />
fissato limiti estremamente restrittivi per l'esposizione a campi elettrico e magnetico a<br />
frequenza industriale.<br />
Sono stati creati, e sono tuttora oggetto <strong>di</strong> ricerca e sviluppo, gli strumenti <strong>di</strong><br />
calcolo necessari per la valutazione del campo magnetico generato da sistemi <strong>di</strong><br />
conduttori sia in configurazioni semplici (linee in cavo, singole campate <strong>di</strong> linee aeree),<br />
dove è sufficiente <strong>un</strong> approccio bi<strong>di</strong>mensionale, che complesse (linee con campate ad<br />
angolo, intersezioni <strong>di</strong> linee <strong>di</strong>verse, condotte blindate e impianti <strong>di</strong> sottostazioni) dove è<br />
necessario <strong>un</strong> calcolo tri<strong>di</strong>mensionale. Il calcolo tiene conto <strong>di</strong> tutti i conduttori presenti<br />
(f<strong>un</strong>i <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a per linee aeree, schermi per condutture in cavo e involucri per gli<br />
elettrodotti blindati) <strong>di</strong> cui si è calcolata la ripartizione delle correnti con l'utilizzo degli<br />
algoritmi matriciali multiconduttore.<br />
Per far fronte alle continue e crescenti richieste, è stata svolta <strong>un</strong>'intensa attività<br />
<strong>di</strong> modellizzazione e valutazione dei livelli <strong>di</strong> campo elettrico e magnetico sul territorio, in<br />
collaborazione con Amministrazioni Pubbliche e Aziende Elettriche, oltre ad attività<br />
<strong>di</strong>vulgativa.<br />
In particolare ho dapprima sviluppato delle procedure che consentono il calcolo<br />
del campo magnetico in corrispondenza <strong>di</strong> incroci <strong>di</strong> linee [42]: per tali configurazioni ho<br />
ideato <strong>un</strong>a procedura che determina, combinando il modello tri<strong>di</strong>mensionale con <strong>un</strong><br />
semplice set <strong>di</strong> misure su sito scelto opport<strong>un</strong>amente, lo sfasamento angolare tra due<br />
terne in<strong>di</strong>pendenti <strong>di</strong> corrente [43].<br />
Infine ho anche calcolato l'impatto magnetico degli elettrodotti blindati installati<br />
in galleria all'interno e all'esterno della stessa considerando anche gli effetti <strong>di</strong> prossimità<br />
nelle correnti indotte negli involucri [46].<br />
10
D. Dinamica sistemi elettrici <strong>di</strong> potenza: la linearizzazione della <strong>di</strong>namica elettromeccanica nei sistemi a<br />
molte macchine [30, 38]<br />
L'analisi linearizzata (nell'intorno <strong>di</strong> <strong>un</strong> dato regime) dei fenomeni<br />
elettromeccanici in sistemi con molte macchine è <strong>un</strong> criterio, <strong>di</strong>ffusamente trattato nella<br />
letteratura tecnica, utile per mettere in luce gli smorzamenti più o meno efficaci<br />
determinati dalle <strong>di</strong>verse azioni regolanti, dai parametri delle macchine e della rete <strong>di</strong><br />
interconnessione.<br />
A tal riguardo ho stu<strong>di</strong>ato dapprima la modellizzazione della matrice <strong>di</strong><br />
trasferimento <strong>di</strong> <strong>un</strong> sistema regolato con molte macchine; sono passato poi alla<br />
costruzione della corrispondente matrice <strong>di</strong> stato i cui autovalori (ricavabili agevolmente<br />
con co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> calcolo oggi <strong>di</strong>sponibili) qualificano i mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> evoluzione dei fenomeni<br />
transitori in occasione <strong>di</strong> piccole perturbazioni [30].<br />
Inoltre ho proceduto al calcolo della matrice B e alla conseguente risposta nel<br />
dominio del tempo tramite <strong>un</strong> algoritmo che utilizza la definizione <strong>di</strong> esponenziale <strong>di</strong> <strong>un</strong>a<br />
matrice. Si reputa (sulla scorta della bibliografia consultata) che lo sviluppo costituisca <strong>un</strong><br />
apporto apprezzabile per la sistematicità della metodologia e che la procedura<br />
dell'esponenziale <strong>di</strong> matrice applicata ai sistemi elettrici <strong>di</strong> potenza presenti aspetti <strong>di</strong><br />
originalità [38].<br />
11
E. Distribuzione dell'energia elettrica: produzione <strong>di</strong>stribuita [21, 39, 40, 48, 52, 55, 61]<br />
Nell'ambito delle problematiche inerenti la produzione <strong>di</strong>stribuita ho indagato in<br />
modo particolare le protezioni <strong>di</strong> interfaccia e il fenomeno dell'isola indesiderata. Infatti<br />
al fine <strong>di</strong> evitare che <strong>un</strong> autoproduttore alimenti in isola <strong>un</strong>a porzione della rete pubblica<br />
dopo l'apertura dell'interruttore posto alla partenza della linea <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a tensione,<br />
attualmente per generatori superiori ad 1 MW l'ENEL utilizza in alc<strong>un</strong>i casi come<br />
rincalzo alla DV 601 <strong>un</strong> <strong>di</strong>spositivo <strong>di</strong> telescatto. L’intervento <strong>di</strong> tale <strong>di</strong>spositivo risulta<br />
decisivo in particolare quando all'apertura dell'interruttore <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a tensione non si<br />
presenta nell’isola formatasi <strong>un</strong>o squilibrio <strong>di</strong> potenza (e quin<strong>di</strong> <strong>un</strong>a variazione <strong>di</strong><br />
frequenza) tra le due situazioni ante e post apertura. In tal caso ness<strong>un</strong>a protezione<br />
comanderebbe l'apertura dell'interruttore <strong>di</strong> interfaccia lasciando il generatore sostenere la<br />
tensione in rete e alla successiva chiusura dell'interruttore <strong>di</strong> linea il parallelo forzato<br />
potrebbe produrre danni al motore primo del generatore (rottura dell'albero).<br />
Nella prospettiva <strong>di</strong> <strong>un</strong>a sensibile <strong>di</strong>ffusione della Generazione Dispersa<br />
connessa alla rete MT, in alternativa al telescatto <strong>di</strong> tipo telefonico, <strong>di</strong> per sé<br />
oggettivamente oneroso, si è pensato <strong>di</strong> utilizzare le onde convogliate, installando <strong>un</strong><br />
trasmettitore <strong>di</strong> segnale in alta frequenza sulle sbarre <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a tensione della Cabina<br />
Primaria (<strong>un</strong>a sorta <strong>di</strong> "segnale <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a"), e dotare <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>di</strong>spositivo <strong>di</strong> ricezione la<br />
Cabina Secondaria che connette il generatore. In caso <strong>di</strong> apertura della linea MT che<br />
sottende il generatore <strong>di</strong>stribuito verrebbe a mancare la portante al <strong>di</strong>spositivo in<br />
ricezione fornendo così <strong>un</strong> evento che potrebbe comandare l'apertura dell'interruttore <strong>di</strong><br />
interfaccia evitando il f<strong>un</strong>zionamento in isola del generatore. Per verificare in prima<br />
approssimazione la fattibilità <strong>di</strong> <strong>un</strong>a siffatta protezione, è stato messo a p<strong>un</strong>to <strong>un</strong> co<strong>di</strong>ce<br />
<strong>di</strong> calcolo in grado <strong>di</strong> analizzare i sistemi multiconduttore <strong>di</strong>ssimmetrici in alta frequenza<br />
con opport<strong>un</strong>a modellizzazione delle linee aeree e condutture in cavo. Parallelamente, in<br />
collaborazione con l'ENEL Distribuzione e con la società SELTA S.p.A., è stata avviata<br />
<strong>un</strong>a campagna <strong>di</strong> misure su linee MT della rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione del Veneto. Nel corso <strong>di</strong><br />
tali rilievi si è provveduto a caratterizzare le linee in esame alle varie frequenze tramite<br />
l'utilizzo <strong>di</strong> voltmetri selettivi. La caratterizzazione <strong>di</strong> linea e le varie attenuazioni misurate<br />
in sito sono state verificate p<strong>un</strong>tualmente dal co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> calcolo fornendo, a <strong>di</strong>spetto della<br />
notevole complessità intrinseca alle alte frequenze, <strong>un</strong>'ottima concordanza [21, 39, 40, 48,<br />
52, 55, 61]. Gli sviluppi futuri <strong>di</strong> questo filone porteranno alla messa a p<strong>un</strong>to, in<br />
collaborazione con la società SELTA S.p.A., <strong>di</strong> <strong>un</strong> prototipo <strong>di</strong> protezione anti-islan<strong>di</strong>ng.<br />
12
F. Analisi teoriche e sperimentali simulanti la caduta <strong>di</strong> conduttori elettrici aerei su f<strong>un</strong>i f<strong>un</strong>iviarie<br />
sottopassanti [12, 13, 14, 47]<br />
La grande estensione sul territorio della rete elettrica <strong>di</strong> trasmissione nazionale (RTN)<br />
costituita principalmente da linee aeree comporta <strong>un</strong> gran numero d'intersezioni dei<br />
tracciati delle linee stesse con quelli <strong>di</strong> altre opere ad es. strade, linee ferroviarie, impianti<br />
f<strong>un</strong>iviari, canali e corsi d'acqua. Per il territorio italiano, le prescrizioni <strong>di</strong> legge<br />
concernenti tali casi (definiti "attraversamenti") sono date nell'ambito del regolamento <strong>di</strong><br />
esecuzione per le linee aeree esterne i e riguardano (a seconda della tensione nominale<br />
d'esercizio) criteri costruttivi, <strong>di</strong>stanze da rispettare, verifiche meccaniche da calcolare<br />
(per i conduttori, gli isolatori e i sostegni) ai fini <strong>di</strong> conseguire determinati gra<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
sicurezza in corrispondenza <strong>di</strong> circostanziate situazioni ambientali particolarmente<br />
onerose e cautelative. Nelle memorie [12, 13, 14, 47] si focalizza l'attenzione sui<br />
"sovrappassi" <strong>di</strong> linee elettriche aeree su impianti a f<strong>un</strong>e per valutare le sollecitazioni<br />
termiche dovute a elevate correnti <strong>di</strong> <strong>un</strong> possibile corto circuito provocato dalla caduta o<br />
dall'abbassamento accidentale <strong>di</strong> <strong>un</strong> conduttore elettrico sulla f<strong>un</strong>e f<strong>un</strong>iviaria e i<br />
conseguenti danni alla stessa. Tale stu<strong>di</strong>o è stato promosso e finanziato dalla Provincia<br />
Autonoma <strong>di</strong> Trento e dalla Regione Autonoma Valle d'Aosta, e affidato all'<strong>Università</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Padova</strong> (Dipartimento <strong>di</strong> Ingegneria Elettrica con Responsabile Scientifico io stesso) che ne<br />
ha curato l'esecuzione comprendente:<br />
1. classificazione e analisi degli eventi temuti;<br />
2. calcolo delle entità e durate <strong>di</strong> possibili correnti <strong>di</strong> corto circuito;<br />
3. valutazione dei parametri fondamentali e significativi da adottare nelle indagini<br />
sperimentali;<br />
4. coor<strong>di</strong>namento delle indagini sperimentali (prove, con elevate correnti su f<strong>un</strong>i<br />
per f<strong>un</strong>ivie <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi tipi, eseguite dal Laboratorio SVEPPI ii) e delle verifiche<br />
meccaniche a rottura sulle f<strong>un</strong>i stesse (eseguite dal Laboratorio Tecnologico<br />
LA.T.I.F iii).<br />
Anche se gli eventi temuti rientrano in <strong>un</strong>a fascia <strong>di</strong> probabilità estremamente ridotta<br />
(considerate le cautelative prescrizioni <strong>di</strong> legge previste dal citato regolamento per<br />
l'esecuzione delle linee aeree), i risultati dello stu<strong>di</strong>o assumono <strong>un</strong> ruolo significativo<br />
perché portano alla luce insospettati fenomeni poco appariscenti ma <strong>di</strong> decisiva<br />
importanza per il grado <strong>di</strong> sicurezza meccanica degli impianti a f<strong>un</strong>e.<br />
Le memorie hanno cercato <strong>di</strong> valutare l'effetto <strong>di</strong> danneggiamento della f<strong>un</strong>e per il<br />
sovrariscaldamento provocato dal corto circuito conduttore-f<strong>un</strong>e non essendosi reperita<br />
nella letteratura tecnica alc<strong>un</strong>a valutazione scientifica a riguardo. In particolare dalla<br />
sperimentazione si attendevano precise risposte in or<strong>di</strong>ne al pericolo <strong>di</strong> collasso<br />
dell'impianto con conseguenze catastrofiche.<br />
I risultati emersi presso il laboratorio LA.T.I.F. <strong>di</strong>mostrano che gli eventi elettrici<br />
riprodotti in sede sperimentale (aventi peraltro probabilità <strong>di</strong> acca<strong>di</strong>mento alquanto<br />
bassa) comportano sempre <strong>un</strong> danneggiamento grave della f<strong>un</strong>e interessata dalla<br />
sovracorrente e, pur escludendo il temuto effetto catastrofico, richiedono in ogni caso la<br />
pronta sostituzione della f<strong>un</strong>e stessa per la ripresa del regolare servizio. Considerata la<br />
mancanza totale <strong>di</strong> riferimenti in letteratura tecnica, tale stu<strong>di</strong>o può essere considerato <strong>un</strong><br />
primo importante contributo verso la comprensione dei fenomeni elettro-termici che si<br />
i Regolamento <strong>di</strong> esecuzione della legge 28 giugno 1986, n.339, con Decreto Ministeriale 21 marzo 1988, sul Supplemento della Gazzetta<br />
Ufficiale n.79 del 5 aprile 1988.<br />
ii Laboratorio SVEPPI Nuova Magrini Galileo - Scorzé (VE)<br />
iii Laboratorio Tecnologico Impianti a F<strong>un</strong>e LA.T.I.F. - Provincia Autonoma <strong>di</strong> Trento<br />
13
instaurano all'atto del corto circuito tra corda aerea sovrappassante e f<strong>un</strong>e portante<br />
f<strong>un</strong>iviaria.<br />
14
G. Certificati bianchi e risparmio energetico [49]<br />
Nella presentazione [49] ho relazionato intorno ai titoli <strong>di</strong> efficienza energetica (TEE) o<br />
certificati bianchi e al ruolo del risparmio energetico evidenziando i seguenti aspetti:<br />
I tre tipi <strong>di</strong> certificato: riduzione <strong>di</strong> consumi <strong>di</strong> energia elettrica, <strong>di</strong> gas naturale e<br />
<strong>di</strong> altri combustibili fossili;<br />
Strumenti <strong>di</strong> efficienza energetica: rifasamento; motori elettrici e loro<br />
applicazioni; sistemi per l'illuminazione; electricity leaking; riduzione consumi<br />
per con<strong>di</strong>zionamento; microgenerazione; apparecchi ad alta efficienza;<br />
Quantificazione dei risparmi energetici per mezzo <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> standar<strong>di</strong>zzati,<br />
analitici e a cons<strong>un</strong>tivo;<br />
Le ESCO e la figura dell'energy manager.<br />
Ho sviluppato poi in particolare <strong>un</strong> esempio <strong>di</strong> strumento <strong>di</strong> efficienza energetica<br />
concernente il rifasamento negli impianti elettrici industriali evidenziandone gli aspetti<br />
teorici, quelli tariffari e le tipologie <strong>di</strong> rifasamento.<br />
15
2) ATTIVITÀ DIDATTICA<br />
• Dal 1996 ho svolto alc<strong>un</strong>e lezioni su argomenti specifici <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento nel<br />
corso <strong>di</strong> "Sistemi elettrici per i trasporti" (modulo <strong>di</strong> corso integrato),<br />
in<strong>di</strong>rizzato agli allievi ingegneri elettrici del V anno, sul sistema 2x25 kV adottato<br />
in Italia per le linee ferroviarie ad alta velocità.<br />
• Per tutto l'anno 2001, 2003 e 2008 sono stato nominato membro aggregato per<br />
gli esami <strong>di</strong> stato per l'abilitazione alla professione <strong>di</strong> ingegnere.<br />
• Dal secondo semestre dell'anno accademico 2001-2002 sino all'a.a. 2004/2005<br />
ho tenuto <strong>un</strong> ciclo <strong>di</strong> lezioni <strong>di</strong> 12 ore per il corso <strong>di</strong> "Automazione e Impianti<br />
Elettrici Industriali" tenuto dal prof. Silverio Bolognani nella Facoltà <strong>di</strong><br />
Ingegneria Gestionale dell'<strong>Università</strong> <strong>di</strong> <strong>Padova</strong> (sede Vicenza). Nei mio ciclo <strong>di</strong><br />
lezioni ho offerto <strong>un</strong>a preparazione <strong>di</strong> base nel vasto ambito dei sistemi elettrici<br />
<strong>di</strong> potenza.<br />
• Dal secondo semestre dell'anno accademico 2001/2002 sino all'a.a. 2003/2004<br />
ho tenuto <strong>un</strong> ciclo <strong>di</strong> do<strong>di</strong>ci lezioni (24 ore) nel corso <strong>di</strong> "Impianti Elettrici<br />
Industriali" tenuto dal prof. Lorenzo Fellin per gli allievi ingegneri elettrici<br />
dell'<strong>Università</strong> <strong>di</strong> <strong>Padova</strong>. Ho svolto anche attività <strong>di</strong> esercitatore sviluppando<br />
progetti esemplificativi concernenti il <strong>di</strong>mensionamenti <strong>di</strong> reti trifase MT<br />
<strong>di</strong>ramate a neutro isolato tramite matrici primitiva e <strong>di</strong> incidenza e relativa<br />
matrice alle ammettenze nodali. In questo ambito ho anche sviluppato<br />
<strong>un</strong>'efficace procedura per le prove scritte <strong>di</strong> esame utilizzando <strong>un</strong> co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />
calcolo per la verifica rapida dei risultati.<br />
• Nell'anno accademico 2003/2004 sono stato docente dell'insegnamento <strong>di</strong><br />
IMPIANTI ELETTRICI per il Corso <strong>di</strong> Laurea Triennale in Ingegneria<br />
ENERGETICA. L'insegnamento si sviluppa in 54 ore e copre gli argomenti<br />
classici della <strong>di</strong>sciplina degli impianti elettrici.<br />
• Dal primo semestre dell'anno accademico 2004/2005 sono docente<br />
dell'insegnamento <strong>di</strong> "Impianti elettrici 2" per il Corso <strong>di</strong> Laurea Triennale in<br />
Ingegneria Elettrotecnica. L'insegnamento si sviluppa in 54 ore e riguarda<br />
argomenti <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento e <strong>di</strong> secondo livello della <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> impianti<br />
elettrici.<br />
• Dal terzo trimestre dell'anno accademico 2005/2006 sono docente<br />
dell'insegnamento <strong>di</strong> "Impianti elettrici <strong>di</strong> bordo" per il Corso <strong>di</strong> Laurea<br />
Triennale in Ingegneria Aerospaziale. L'insegnamento si sviluppa in 54 ore e<br />
copre gli argomenti della <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> impianti elettrici nelle applicazioni<br />
aeronautiche e spaziali.<br />
• Ho fornito assistenza a studenti nello svolgimento <strong>di</strong> tesi <strong>di</strong> laurea nel campo dei<br />
Sistemi elettrici per l'energia, f<strong>un</strong>gendo da relatore e correlatore <strong>di</strong> 50 tesi<br />
(vecchio e nuovo or<strong>di</strong>namento triennale e specialistica).<br />
• Dal 1996 ho tenuto seminari, lezioni specifiche ad Associazioni, Enti e agli<br />
Or<strong>di</strong>ni degli Ingegneri;<br />
16
3) PREMI E RICONOSCIMENTI RICEVUTI<br />
Dal 22 agosto al 3 Settembre del 1994 sono stato selezionato sulla base <strong>di</strong> criteri <strong>di</strong><br />
merito <strong>un</strong>iversitario per partecipare ad <strong>un</strong>o stage presso ENEL S.p.A. Lo stage mi ha<br />
fornito la possibilità <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re aspetti tecnici e <strong>di</strong> organizzazione aziendale<br />
concernenti la realtà ENEL (TITOLO ).<br />
L'attività <strong>di</strong> ricerca sviluppata nell'ambito della trasmissione dell'energia elettrica ha<br />
sortito la mia nomina in tre gruppi <strong>di</strong> lavoro internazionali del International Co<strong>un</strong>cil on<br />
Large Electric Systems (con acronimo francese CIGRÉ) e dell'IEEE; nella fattispecie<br />
sono stato nominato:<br />
MEMBER del gruppo CIGRÉ WG B1.08 "Cable systems in multipurpose or<br />
shared structures". Il gruppo produrrà <strong>un</strong>a Brochure <strong>di</strong> cui verrà data<br />
com<strong>un</strong>icazione con <strong>un</strong>a memoria nella rivista ELECTRA;<br />
SECRETARY del CIGRÉ Joint Working Group B3-B1.09 "Application of<br />
Long High Capacity Gas-Insulated Lines in Structures". Il gruppo produrrà <strong>un</strong>a<br />
Brochure <strong>di</strong> cui verrà data com<strong>un</strong>icazione con <strong>un</strong>a memoria nella rivista<br />
ELECTRA;<br />
MEMBER <strong>di</strong> IEEE PES Substations Committee. In particolare partecipo ai<br />
lavori <strong>di</strong> :<br />
K0 GIS Subcommittee;<br />
K2 TF1 Tutorial on GIS/GIL/SF6;<br />
K3 TF1 "GIL Application Guide". Nel 2008 è prevista la<br />
pubblicazione <strong>di</strong> questa guida IEEE che dovrebbe<br />
<strong>di</strong>ventare <strong>un</strong> riferimento per le installazioni <strong>di</strong><br />
elettrodotti blindati.<br />
Il sottoscritto <strong>di</strong>chiara inoltre <strong>di</strong> essere informato, ai sensi e per gli effetti <strong>di</strong> cui all’art. 13<br />
del D. Leg.vo 30.6.2003, n.196, che i dati personali raccolti sono trattati dall’<strong>Università</strong><br />
degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Genova ai sensi dei Regolamenti in materia, <strong>di</strong> cui ai DD.R.R. nn. 198<br />
dell'11.7.2001 e 165 del 12.4.2006.<br />
PADOVA, 17/07/2008 Il <strong>di</strong>chiarante<br />
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