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A. Flussi <strong>di</strong> potenza per reti simmetriche e <strong>di</strong>ssimmetriche [3, 6, 35]<br />

I miei primi interessi <strong>di</strong> ricerca si sono focalizzati sullo stu<strong>di</strong>o dei flussi <strong>di</strong><br />

potenza nelle reti elettriche simmetriche. L'argomento è, senza dubbio alc<strong>un</strong>o, ben<br />

co<strong>di</strong>ficato ed ampiamente affrontato nella letteratura tecnica internazionale ed italiana.<br />

Tuttavia, dopo sistematica e approfon<strong>di</strong>ta ricerca bibliografica, si può affermare<br />

che il metodo sviluppato [6] risulta pienamente originale sul piano concettuale e del tutto<br />

sod<strong>di</strong>sfacente per quanto riguarda i tempi <strong>di</strong> calcolo e la precisione dei risultati.<br />

La procedura seguìta può essere sinteticamente definita come "calcolo iterativo<br />

<strong>di</strong> algoritmi inerenti <strong>un</strong>a matrice complessa alle ammettenze nodali", riguardante il<br />

sistema <strong>di</strong> potenza da stu<strong>di</strong>are. La procedura adottata si <strong>di</strong>fferenzia totalmente da quella<br />

classica che utilizza il metodo <strong>di</strong> Newton-Raphson: le equazioni del sistema, infatti,<br />

vengono sintetizzate in forma matriciale e risolte <strong>di</strong>rettamente nel campo complesso<br />

senza bisogno del <strong>di</strong>saccoppiamento reale-immaginario e quin<strong>di</strong> senza bisogno, nel<br />

calcolo delle successive correzioni, della matrice Jacobiana.<br />

Questa nuova tecnica matriciale consente sostanzialmente <strong>di</strong> considerare in<br />

<strong>un</strong>'<strong>un</strong>ica matrice ad elementi complessi i collegamenti <strong>di</strong> rete, l'entità dei carichi, le<br />

prestazioni dei generatori, le tensioni imposte nei <strong>di</strong>versi no<strong>di</strong> compreso quello <strong>di</strong> saldo.<br />

L'approccio è principalmente fondato sulla possibilità formale <strong>di</strong> caratterizzare a regime<br />

permanente sia i carichi sia i generatori (escluso quello <strong>di</strong> saldo) con opport<strong>un</strong>e<br />

ammettenze lineari derivate, ciasc<strong>un</strong>a delle quali, sottoposta a tensione, assorbe o eroga (a<br />

seconda dei casi) potenza complessa; in tal modo il sistema "inerte" (costituito dalla rete e<br />

dalle suddette ammettenze derivate), <strong>un</strong>a volta "eccitato" con <strong>un</strong> dato fasore tensione<br />

applicato nel nodo <strong>di</strong> saldo, <strong>di</strong>venta sede <strong>di</strong> potenze assorbite (nei no<strong>di</strong> <strong>di</strong> carico) o <strong>di</strong><br />

potenze immesse (nei no<strong>di</strong> <strong>di</strong> generazione). Con proce<strong>di</strong>mento iterativo nel cui ambito si<br />

analizza con criterio semplice ma rigoroso la sensibilità del sistema, si eseguono poi<br />

gradualmente le opport<strong>un</strong>e correzioni delle ammettenze stesse fino a convergere sui<br />

valori imposti per i moduli delle tensioni e per le componenti delle potenze complesse<br />

assegnate. Tra i vantaggi indubbi del metodo matriciale vanno annoverati i seguenti:<br />

• raggi<strong>un</strong>gimento <strong>di</strong> <strong>un</strong>a grande accuratezza nella soluzione con residui massimi sulla<br />

potenza attiva/reattiva che possono essere spinti fino a 10 -14 MW/Mvar;<br />

• convergenza anche nei casi <strong>di</strong> linee con elevato rapporto r/x (casi per contro<br />

problematici nei meto<strong>di</strong> Newton-Raphson classici) e nei casi critici prossimi al<br />

collasso <strong>di</strong> tensione;<br />

• il tempo <strong>di</strong> calcolo della procedura iterativa si aggira su 0,2 s per <strong>un</strong>a rete a 150 no<strong>di</strong> e<br />

su 2,25 s per rete con 450 no<strong>di</strong>.<br />

Il metodo può essere esteso allo stu<strong>di</strong>o dei sistemi multiarea (senza far ricorso a<br />

procedure <strong>di</strong> "<strong>di</strong>acoptica"), potendosi caratterizzare ciasc<strong>un</strong>a area con "matrici<br />

equivalenti" viste alle porte delle linee <strong>di</strong> interconnessione: ciò può essere utile per<br />

analizzare <strong>un</strong> sistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni rilevanti, che comporterebbe il superamento delle<br />

capacità computazionali del PC <strong>di</strong>sponibile. Tale estensione è già stata completamente<br />

sviluppata e sarà oggetto <strong>di</strong> adeguate pubblicazioni scientifiche.<br />

Successivamente ho voluto capire quanta approssimazione vi sia nel supporre la<br />

rete simmetrica. Ciò ha portato a sviluppare <strong>un</strong>a procedura per lo stu<strong>di</strong>o dei flussi <strong>di</strong><br />

potenza nei sistemi con struttura <strong>di</strong>ssimmetrica [3], generalizzando l'approccio "alle<br />

ammettenze" esposto in [6] e applicando le modellizzazioni "alle fasi" per i singoli<br />

elementi e per la rete risultante.<br />

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