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“RISPETTA LA STRADA! NON FUMARTI LA VITA!” - Istituto ...

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12. ALCUNI ARTICOLI PUBBLICATI DAI GIORNALI LOCALI<br />

DURANTE <strong>LA</strong> FASE OPERATIVA DEL PROGETTO<br />

DAL GIORNALE DI BESCIA DEL 17.04.2004<br />

Narcotraffico: fiumi di «neve» nel Bresciano<br />

In dieci giorni sequestrati quasi 15 chili di droga Magazzini di stoccaggio e covi nelle Valli<br />

Marco Bonari<br />

Narcotraffico? Fronte rovente. Lo dicono quei quindici chili di «neve» sequestrati nel Bresciano in una manciata di giorni. E le cifre parlano chiaro, anzi<br />

confermano come la nostra provincia sia un crocevia di droga. Una realtà, quella degli stupefacenti, che ormai affonda lunghe e consolidate radici, sulla<br />

scorta di un mercato - evidentemente internazionale - che vanta una fitta ragnatela di complicità e covi. Provocatoriamente si dice che nel Bresciano la<br />

droga scorra a fiumi e le statistiche - a suon di arresti, sequestri ed inchieste eccellenti destinate ben presto a varcare i confini italiani - non possono che<br />

confermare questa tendenza. Perché di «polverina bianca» ne gira veramente molta, a fronte di un consumo da vertigini e di un giro che vuole il Bresciano<br />

al centro del vortice. Ma andiamo con ordine. Il campanello d’allarme giunge da quelle grosse partite pizzicate negli ultimi giorni, occasione in cui tra l’altro,<br />

su e giù per l’Italia, si sono chiuse importanti indagini presto approdate anche nella nostra provincia. Lunghe e complesse inchieste partite da Sanremo,<br />

Cremona, Venezia e dalla Calabria hanno fatto registrare infatti strascichi (in termini di arresti e perquisizioni) tra Brescia, Palazzolo sull’Oglio, Sarezzo e<br />

Rovato. Il polso della situazione è poi monitorato attraverso quei carichi finiti, nelle scorse ore, nelle mani delle forze dell’ordine: otto chili e mezzo tra<br />

eroina e cocaina ritrovati in un bosco sopra Gussago, oltre tre chili adocchiati sul tavolo della cucina in un appartamento di Lodrino occupato da tre fratelli<br />

albanesi, due chili a San Polo, là dove i carabinieri hanno fatto «saltare» una consegna. In realtà la lista dei successi investigativi ed operativi dei giorni<br />

scorsi è ancora piuttosto lunga, ma forte è la sensazione che si tratti di una goccia in un mare. Chissà quanti carichi sono riusciti ad approdare in<br />

Lombardia, ed ancor più nel Bresciano, per poi finire sulle piazze del Nord-Est alimentando un giro da capogiro. Ma perché Brescia è una realtà «calda» sul<br />

fronte del narcotraffico? « Anzitutto elevato è il consumo locale» sentenzia il colonnello Mauro Valentini, comandante del Reparto operativo dei carabinieri,<br />

evidenziando come in fatto di uso di cocaina Brescia vanti primati a livello regionale. Giri di droga - organizzati anche frettolosamente e senza troppi<br />

scrupoli - sono spesso riconducibili «ad una forte disponibilità di denaro» - e nella nostra provincia non manca certamente -. Non solo, «anche la posizione<br />

geografica del Bresciano, al centro del Nord-Est e con una fitta ragnatela di vie di comunicazione» contribuisce a far approdare grosse partite di droga, non<br />

esclusivamente destinate al «fabbisogno» locale. Non a caso, negli ultimi mesi carabinieri, polizia e guardia di finanza sono riusciti a scovare, soprattutto<br />

nelle Valli - a partire dalla Valcamonica e dalla Valtrompia - magazzini di stoccaggio di eroina e cocaina. Chili e chili di «neve» evidentemente pronta per<br />

lasciarsi alle spalle le nostre Valli alla volta del Veneto, del Friuli e dell’hinterland milanese, mentre tra il Garda e la bassa Bresciana nemmeno si contano<br />

tutti i sequestri eccellenti di hascisch: sono del 2002 i trentadue quintali di «fumo» pizzicati dalla polizia su un Tir proveniente dalla Spagna e diretto nelle<br />

zone di Sirmione. Ma se dietro queste partite si celano canali di approvvigionamento internazionali, davanti si sviluppa una rete di spaccio dalle maglie<br />

strette. E «la manovalanza è pressoché straniera» a dire del colonnello Valentini: pusher e cavallini sempre più frequentemente sono immigrati, magari<br />

clandestini, di varie etnie. Certo, sono solo la punta di un iceberg ancora sommerso, sono solo i «pesci piccoli»: sulle loro teste si muovono organizzazioni<br />

sfrontate e determinate, sodalizi che gestiscono le importazioni attraverso eserciti di corrieri assoldati per lo più a prezzi stracciati. Gang che tramite il<br />

mercato della droga spesso controllano il racket della prostituzione ed il giro delle armi clandestine; bande internazionali che riciclano il denaro in affari più<br />

o meno puliti, a partire dal settore immobiliare in certi Paesi dell’Est o dei Balcani. Ma torniamo a Brescia. «La droga è sempre al primo posto» spiega<br />

Carmine Grassi, dirigente della Squadra Mobile, lasciando intendere che qui è il problema numero uno. E le bancarelle illecite «attraggono molti<br />

consumatori provenienti anche da fuori provincia». Di battaglia quotidiana vera e propria si parla negli ambienti investigativi, perché il narcotraffico e lo<br />

spaccio al minuto sono realtà difficili da contrastare e ancor più da arginare. Chiuso un canale di rifornimento, subito dopo se ne apre un altro; pizzicati i<br />

corrieri, le organizzazioni in poco assoldano altri trasportatori; smantellata una rete di spaccio, si fa strada in fretta e furia un nuovo sodalizio che può<br />

contare su una manovalanza sempre più specializzata. Prevenzione e repressione - costellati da attività d’intelligence e indagini sempre più sofisticate e<br />

senza frontiere - sembrano essere i punti di forza per combattere un fenomeno che oggi alimenta disagio sociale e senso d’insicurezza tra i cittadini.<br />

Copyright Corpo Polizia Locale Bagnolo Mella

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