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Michele Viterbo, Domenico Morea, Bari, Humanitas, 1922

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Un coraggloso dkcorso su Cavour.<br />

Oinque gionri dopo la morte del ,'onte di Ca.<br />

\i/our, l' L 1 giugno 1861, il clero di questo yosbro<br />

Comune, o cittadini di Alberobello, invitava il<br />

popolo nella chiesa parrocchiale paraba a lutto,<br />

per una solenne commemorazione del grande Statista.<br />

Sulla porta del tempio si leggeva la iscrizione:<br />

< Venite e pregate - pel Conte Camitlo Benso di<br />

Cavour >; e sul tumulo, eretto nel mezzo delia<br />

chiesa: u al Conte camillo Benso di cavour -<br />

che volle e osò con miracoli di audacia e di<br />

prude rizt - creare It Italia una proclamare dinanzi<br />

all' Europa .la separazione del pobere temporale<br />

dallo spirituale - o la Chiesa libera - i<br />

sacerdoti di Alberobello - .., spontaneamente -<br />

queste eseQuie >.<br />

Un giovane sacerdote saliva al pergamo e l.ggeva<br />

ltelogio del Conte. Leggcva con voce dolce<br />

.o cadenzata, m& ferma e risoluta,. < Ltera delle lr{azioni<br />

è venuta - egli dice\ra - ed è toccata alla<br />

generazione uostra questa insperata ventqra. Ed

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