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SPECIALE<br />

Le origini e le finalità della Congregazione che si ispira<br />

a un grande modello<br />

LE SUORE DI SANTA MARCELLINA<br />

Due sono le figure a cui fare<br />

riferimento, per ricostruire<br />

le origini e le finalità della<br />

congregazione delle suore di Santa<br />

Marcellina, comunemente conosciute<br />

come Marcelline. La prima è<br />

monsignor Biraghi, sacerdote lombardo<br />

che visse nel 1800 e si calò<br />

nella sua epoca con operosità concreta.<br />

Egli sentì la necessità di formare<br />

culturalmente e preparare moralmente<br />

la classe sociale borghese<br />

Cappella Istituto Marcelline Lecce. Trittico: S. Marcellina<br />

con i fratelli S. Ambrogio e S. Satiro<br />

di allora, quella cioè che avrebbe<br />

retto le redini e dato un’impronta<br />

alla società. Pensò <strong>qui</strong>ndi di operare<br />

sul tessuto della famiglia e in<br />

particolare sulla funzione educativa<br />

che la donna svolgeva al suo interno.<br />

Perciò ideò la fondazione di un<br />

istituto femminile che rispondesse a<br />

questa esigenza. La seconda è suor<br />

Marina Videmari, la giovane che il<br />

Biraghi diresse spiritualmente e poi<br />

volle come responsabile dei collegi<br />

da lui fondati.<br />

Tuttavia una<br />

terza figura,<br />

idealmente non<br />

meno importante<br />

delle precedenti,dev’essere<br />

nominata a<br />

pieno titolo comeprotagonista<br />

effettiva di<br />

questa istituzione:<br />

santa Marcellina.<br />

Fu lei la<br />

vera ispiratrice<br />

del Biraghi, il<br />

quale studiò a<br />

lungo e con<br />

passione le opere<br />

del fratello<br />

Ambrogio, vescovo<br />

di Milano.<br />

Fu lei, infatti,<br />

ad educare i<br />

suoi fratelli e a<br />

crescerli nella<br />

fede; fu lei ad<br />

essere il loro<br />

punto di riferimento,<br />

durante<br />

il cammino della<br />

loro vita; lei,<br />

che il Biraghi<br />

mise a modello<br />

delle suore Marcelline, appunto.<br />

S. MARCELLINA,<br />

LA FIGURA<br />

ISPIRATRICE DELLA<br />

CONGREGAZIONE<br />

DELLE SUORE<br />

MARCELLINE<br />

Nell’anno della beatificazione di<br />

monsignor Luigi Biraghi (1801-<br />

1879), che si è celebrata a Milano,<br />

il 30 Aprile 2006, uno spazio particolare<br />

è stato riservato alla sua figura:<br />

fondatore della congregazione<br />

delle suore Marcelline, progettò<br />

l’istituto cui diede il nome da santa<br />

Marcellina, (Regola, pp. 18-19)<br />

«la quale, coll’avere santamente<br />

educati i due suoi minori fratelli,<br />

sant’Ambrogio e san Satiro […], a<br />

buon diritto venne assunta per titolare<br />

e patrona di questa congregazione,<br />

detta perciò delle Suore Orsoline<br />

di santa Marcellina, ovvero<br />

Orsole Marcelline».<br />

Anche l’iconografia si è appropriata<br />

di questa sua specifica caratteristica.<br />

Un’immagine ricorrente di<br />

lei è quella che la ritrae nell’atteggiamento<br />

di educare i fratelli minori,<br />

Ambrogio e Satiro: la sua figura<br />

è centrale, attorniata dai due fanciulli,<br />

un volume è appoggiato sul<br />

suo grembo, lo sguardo rivolto al<br />

testo sacro e il gesto descritto dalla<br />

mano, alzata, per commentare meglio<br />

la Parola. Il Biraghi, nella sua<br />

Vita della vergine romano-milanese<br />

Santa Marcellina sorella di Sant’<br />

Ambrogio, compilata su documenti<br />

antichi e pubblicata nel 1863, così<br />

scrisse (p. 126):<br />

«Dietro la norma di questo spirito<br />

sorsero in Milano le vergini<br />

Marcelline, occupate specialmente<br />

di educazione, di catechismi, di<br />

opere sante; benedette da vescovi e<br />

dal sommo pontefice Pio IX. Voglia<br />

Iddio che per amore a vita immacolata<br />

e per zelo cattolico si possano<br />

meritare elleno pure di essere dette<br />

posterità (prenunziata da s. Liberio)<br />

della vergine Marcellina, come<br />

da lei presero il nome e l’indirizzo».<br />

E non manca di sottolineare (Vita,<br />

p. 125) che<br />

«della scuola di Marcellina uscì<br />

un Satiro sì perfetto, e, che vale per<br />

mille migliaja, uscì il grande Ambrogio,<br />

gloria rarissima della Chiesa.<br />

[…] non v’era occasione opportuna,<br />

che ella non cogliesse, a dilatare<br />

il regno di Gesù Cristo, né femmina<br />

a ben fare inchinata, che ella<br />

non confortasse a perfezione, ella<br />

che era Maestra di perfetta virtù<br />

specialmente alle più giovani; sicché<br />

lasciò dietro a sé ampia posterità<br />

di vergini ancelle di Gesù Cristo<br />

e di esempi per tutte le future età<br />

efficacissimi».<br />

Egli volle porre proprio «sotto<br />

l’invocazione di Santa Marcellina<br />

sorella di Sant’Ambrogio» (Regola,<br />

p. 11) la fondazione del suo istituto<br />

religioso dedito soprattutto all’educazione.<br />

E nella Vita (p. 95) non<br />

manca di annotare che Ambrogio<br />

«[…] la teneva come sua Signora e<br />

Madre spirituale (domina, materque<br />

spiritualis): ed ella, già sua<br />

educatrice, teneva lui qual figliuolo<br />

carissimo».<br />

Concludiamo con una nota liturgica:<br />

risulta ben appropriata alla figura<br />

di Marcellina la preghiera per<br />

le educatrici, che si trova nell’Ufficio<br />

delle Ore, nel comune delle<br />

Sante, che recita così:<br />

«O Dio, che hai suscitato nella<br />

tua Chiesa santa Marcellina perché,<br />

con la parola e con l’esempio,<br />

indicasse ai giovani la via della sal-<br />

vezza, concedi anche a noi di seguire<br />

Cristo maestro e signore, per<br />

giungere con i nostri fratelli nella<br />

gioia del tuo regno».<br />

Per conoscere la figura di santa<br />

Marcellina, è opportuno soffermarsi<br />

su tre aspetti della sua vita: i tratti<br />

biografici che ne inquadrano il<br />

personaggio e introducono alla sua<br />

personalità; l’evento centrale, quello<br />

cioè della sua consacrazione, la<br />

velatio virginis; i suoi rapporti con<br />

il fratello vescovo di Milano, sant’<br />

Ambrogio, descritti nella corrispondenza<br />

tra i due, che ci è rimasta all’oggi.<br />

CENNI BIOGRAFICI<br />

DI SANTA MARCELLINA<br />

Sulla figura di santa Marcellina<br />

non ci sono pervenute sempre fonti<br />

certe: nel ripercorrere le tappe fondamentali<br />

della sua vita, lasciamo<br />

dunque spazio anche alla voce della<br />

tradizione e a qualche ipotesi, laddove<br />

non può esservi certezza documentata.<br />

La verità storica, infatti,<br />

può annidarsi anche su questi sentieri<br />

un po’ scoscesi.<br />

Marcellina nasce a Roma nel<br />

327: questa è la data che propone il<br />

Biraghi, nella sua biografia della<br />

Santa. La famiglia cui appartiene è<br />

quella degli Aureli Ambrosi, facente<br />

parte della ricca aristocrazia romana.<br />

In via S. Ambrogio si trova<br />

ancor oggi la chiesa omonima, rifatta<br />

nel secolo XVIII, sul luogo<br />

della ‘paterna S. Ambrosii domus’,<br />

come recita l’iscrizione sovrastante<br />

l’ingresso, a indicare la casa degli<br />

Ambrosi dove visse Marcellina. Si<br />

trasferisce poi a Treviri, in Germania,<br />

dove il padre si trova in qualità<br />

di alto funzionario imperiale.<br />

Altre fonti invece la vedono nata<br />

intorno al 330 proprio in quest’importante<br />

città fondata da Augusto,<br />

centro di cultura e residenza<br />

di uno dei Cesari dopo la riforma di<br />

Diocleziano. In seguito all’improvvisa<br />

morte del padre, intorno al 340,<br />

Marcellina lascia Treviri, dove ha<br />

trascorso la sua prima giovinezza e<br />

fa ritorno a Roma insieme alla famiglia.<br />

E’ la maggiore di due fratelli,<br />

Satiro e Ambrogio, che educa lei<br />

cristianamente, essendo mancati i<br />

genitori, in un ambiente ancora fortemente<br />

impregnato di costumi pagani:<br />

solo da pochi anni sono cessate<br />

le persecuzioni nei confronti dei<br />

cristiani, i quali, in seguito alla promulgazione<br />

dell’editto di Milano<br />

(313) da parte dell’imperatore Costantino,<br />

possono liberamente praticare<br />

il loro culto. Infatti – dice il documento-<br />

“[…] non si deve negare<br />

la libertà di culto, ma si deve anzi<br />

permettere a ciascuno di regolarsi<br />

nelle cose divine secondo la sua coscienza;”.<br />

La ritroviamo certamente nella<br />

città papale, nel 353; di lei ci dà notizia<br />

il fratello Ambrogio, quando<br />

descrive la velatio nel suo trattato<br />

sulla verginità, cioè la cerimonia<br />

avvenuta durante la notte di Natale<br />

o la festa dell’Epifania, nella basilica<br />

vaticana: Marcellina riceve dalle<br />

mani di papa Liberio il velo della<br />

consacrazione verginale.<br />

In seguito le fonti lasciano<br />

un’ombra lunga intorno al periodo<br />

successivo della vita della vergine.<br />

Le orme di Marcellina possono terminare<br />

a Roma, se lei vi dimora stabilmente<br />

presso la casa di famiglia<br />

o in una residenza di campagna nei<br />

pressi della città. Diversamente ci<br />

possono condurre a Milano, dove si<br />

trovano già i suoi fratelli, Ambrogio<br />

e Satiro, con i quali lei si sente<br />

un’anima sola, in comunione di<br />

ideali. Questa è la città in cui Ambrogio<br />

ricopre la carica di governatore<br />

e inaspettatamente, nel 374,<br />

viene proclamato vescovo; è la città<br />

dove vengono celebrate le ese<strong>qui</strong>e<br />

di Satiro, morto nel 378.<br />

Alcune fonti ci fanno desumere<br />

che condusse vita solitaria, altre al<br />

contrario affermano che condivise<br />

subito la sua scelta di vita con una<br />

compagna. E ’probabile che la Santa<br />

abbia vissuto, all’interno della<br />

20 ORIZZONTI - Anno 5, n. 2, 2006 ORIZZONTI - Anno 5, n. 2, 2006<br />

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