I segnali e la cernita - LabSi
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©2005 EGEA e Mario Gilli<br />
CAPITOLO 22<br />
Informazioni nascoste,<br />
segna<strong>la</strong>zione e <strong>cernita</strong><br />
Le informazioni nascoste e <strong>la</strong> selezione avversa<br />
Le informazioni nascoste dal<strong>la</strong> parte acquirente: le<br />
assicurazioni e l’esecuzione dei contratti<br />
I problemi del<strong>la</strong> selezione media<br />
I <strong>segnali</strong> e <strong>la</strong> <strong>cernita</strong><br />
La segna<strong>la</strong>zione di equilibrio<br />
La maledizione del vincitore<br />
D. Kreps, Microeconomia per manager 1
RIASSUNTO DELLA PUNTATA<br />
PRECEDENTE<br />
Se ripartite il rischio di una scommessa<br />
distribuendone una picco<strong>la</strong> porzione a ciascuno di<br />
molti diversi individui avversi al rischio, ogni porzione<br />
– poiché rappresenta so<strong>la</strong>mente una picco<strong>la</strong><br />
quantità di rischio – assume per il suo possessore<br />
un valore quasi pari al suo valore monetario atteso<br />
(VMA). Il valore del<strong>la</strong> scommessa quindi è quasi<br />
prossimo al<strong>la</strong> somma dei valori monetari attesi delle<br />
diverse porzioni, ossia corrisponde proprio al valore<br />
monetario atteso del<strong>la</strong> scommessa iniziale.<br />
Il concetto che <strong>la</strong> diffusione del rischio crei valore<br />
costituisce <strong>la</strong> motivazione principale dell’esistenza di<br />
tutti i tipi di mercati finanziari e assicurativi.<br />
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Tuttavia, se le azioni sono corre<strong>la</strong>te al portafoglio<br />
di rischio posseduto da altre persone, il valore<br />
delle azioni dipende da tale corre<strong>la</strong>zione. In<br />
partico<strong>la</strong>re, se le azioni sono direttamente<br />
corre<strong>la</strong>te al portafoglio degli altri rischi, il loro<br />
valore è inferiore al VMA; se <strong>la</strong> corre<strong>la</strong>zione è<br />
inversa, il loro valore è superiore al VMA. Se<br />
invece le azioni sono indipendenti dal portafoglio<br />
di rischi, il loro valore corrisponde al loro VMA.<br />
Una versione completa di questo concetto è<br />
fornita dal capital asset pricing model (CAPM),<br />
un pi<strong>la</strong>stro del<strong>la</strong> finanza moderna.<br />
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D. Kreps, Microeconomia per manager 3
Esistono buoni motivi per cui è difficile diffondere<br />
tutti i rischi su ampia sca<strong>la</strong>. Due delle ragioni<br />
principali (che affronteremo nelle prossime due<br />
lezioni) sono costituite dai problemi di selezione<br />
avversa e da quelli di comportamento opportunistico.<br />
Il problema generale dell’efficienza allocativa del<br />
rischio (ossia il problema di distribuire una data<br />
scommessa in modo efficiente tra un dato gruppo di<br />
persone) è piuttosto complesso. Tuttavia, quando<br />
una delle parti è neutrale al rischio e le altre sono<br />
strettamente avverse, è piuttosto semplice ripartire il<br />
rischio in modo efficace: <strong>la</strong> parte neutrale se lo<br />
assume tutto.<br />
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ARGOMENTI DI QUESTA<br />
LEZIONE (1)<br />
Questa lezione riguarda le transazioni<br />
economiche in cui una parte ha accesso a<br />
informazioni importanti che mancano invece<br />
alle altre parti.<br />
Questo tipo di informazioni nascoste può<br />
creare problemi considerevoli, per esempio il<br />
crollo dei mercati.<br />
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ARGOMENTI DI QUESTA<br />
LEZIONE (2)<br />
L’antidoto a tali difficoltà consiste nel<strong>la</strong> rive<strong>la</strong>zione<br />
delle informazioni nascoste, ma quando le<br />
informazioni vengono rive<strong>la</strong>te in modo strategico<br />
devono essere analizzate molto attentamente.<br />
Tra le applicazioni menzioniamo <strong>la</strong> maledizione del<br />
vincitore, un fenomeno che si può verificare nelle<br />
aste concorrenziali in cui i vincitori, se non sono<br />
sufficientemente strategici, riscontrano<br />
sistematicamente di aver offerto una cifra superiore<br />
al valore che essi attribuiscono all’oggetto all’asta.<br />
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D. Kreps, Microeconomia per manager 6
INFORMAZIONE ASIMMETRICA<br />
Informazione asimmetrica: una situazione in cui una delle parti<br />
coinvolte in una transazione economica possiede più informazioni<br />
dell’altra.<br />
Spesso <strong>la</strong> parte meno informata sa che l’altra possiede più<br />
informazioni; quindi può fare supposizioni osservando il<br />
comportamento del<strong>la</strong> controparte.<br />
In termini generali, ci sono due tipologie di asimmetrie informative:<br />
Caratteristiche nascoste: Cose che una delle due parti coinvolte in<br />
una transazione è informata privatamente e di cui <strong>la</strong> controparte non è<br />
a conoscenza, anche se vorrebbe saperle.<br />
Azioni nascoste: Azioni compiute da una delle parti che hanno<br />
stipu<strong>la</strong>to un accordo economico, senza che <strong>la</strong> controparte possa<br />
osservarle .<br />
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Le informazioni nascoste e <strong>la</strong><br />
selezione avversa (1)<br />
ESEMPIO:<br />
Un imprenditore vi offre un progetto commerciale e vi<br />
chiede di acquistare una quota di partecipazione<br />
azionaria.<br />
L’imprenditore desidera <strong>la</strong> vostra partecipazione<br />
so<strong>la</strong>mente per condividere il rischio.<br />
Ipotizziamo che l’imprenditore tenga per sé qualsiasi<br />
quota non venga da voi acquistata.<br />
E’ ragionevole essere disposti a pagare 10 milioni di<br />
euro per una quota di partecipazione del 50 per cento,<br />
ma non essere disposti a pagare 5 milioni di euro per<br />
una quota di partecipazione del 90 per cento?<br />
SI, per diversi motivi.<br />
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Le informazioni nascoste e <strong>la</strong><br />
selezione avversa (2)<br />
MOTIVI (1):<br />
1. potreste essere avversi al rischio, quindi potreste<br />
avere un certo equivalente negativo per un’intera<br />
scommessa, ma positivo per <strong>la</strong> metà di essa. Per<br />
evitare questa possibilità ipotizziamo che siate<br />
neutrali al rischio.<br />
2. l’impegno dell’imprenditore potrebbe essere<br />
fondamentale per il successo dell’iniziativa, e voi<br />
temete che un imprenditore che tiene per sé<br />
so<strong>la</strong>mente il 10 per cento delle azioni abbia un<br />
incentivo fortemente ridotto a profondere l’impegno<br />
necessario. Questa questione riguarda gli incentivi e<br />
il comportamento opportunistico, tema del<strong>la</strong><br />
prossima lezione.<br />
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Le informazioni nascoste e <strong>la</strong><br />
selezione avversa (3)<br />
MOTIVI (2):<br />
3. l’imprenditore potrebbe avere informazioni che<br />
voi ignorate. ESEMPIO:<br />
il successo economico dell’iniziativa dipende dal<br />
funzionamento di una tecnologia non ancora testata. La<br />
vostra disponibilità a pagare dipende dal<strong>la</strong> probabilità con<br />
cui questa tecnologia funzionerà.<br />
Supponiamo che riteniate tale probabilità sia pari a 1/4.<br />
L’iniziativa ha un VMA di 25 milioni, pertanto data <strong>la</strong> vostra<br />
neutralità al rischio <strong>la</strong> metà varrà sicuramente 10 milioni di<br />
euro.<br />
Allora perché il 90 per cento dell’iniziativa non vale 5<br />
milioni di euro?<br />
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Le informazioni nascoste e <strong>la</strong><br />
selezione avversa (4)<br />
Sapete che se l’imprenditore ha informazioni<br />
positive, <strong>la</strong> probabilità che <strong>la</strong> tecnologia funzioni è<br />
0,5; se i test sono stati negativi, non funzionerà.<br />
Sapete che l’imprenditore ha svolto i test.<br />
Tuttavia, poiché non conoscete le informazioni di<br />
cui dispone, non conoscete le sue previsioni.<br />
Con probabilità 0,5 ha informazioni positive e con<br />
probabilità 0,5 ha informazioni negative<br />
quindi <strong>la</strong> probabilità marginale che <strong>la</strong> tecnologia<br />
funzionerà ammonta a 0,25, coerentemente con<br />
quanto precedentemente affermato.<br />
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Le informazioni nascoste e <strong>la</strong><br />
selezione avversa (5)<br />
Conclusione:<br />
se l’imprenditore dispone di dati negativi, sarà felice di<br />
vendere tutte le azioni che può a qualsiasi somma di<br />
denaro;<br />
se invece i dati sono positivi, <strong>la</strong> sua iniziativa è piuttosto<br />
vantaggiosa: perché allora dovrebbe venderne il 90 per<br />
cento a 5 milioni di euro? Dovrebbe piuttosto venderne il<br />
50 per cento a 10 milioni di euro?<br />
Le soluzioni a tali quesiti dipendono dal livello di<br />
avversione al rischio dell’imprenditore.<br />
Supponiamo sia tale da implicare che:<br />
se i test sono negativi, vorrebbe vendere a qualsiasi<br />
condizione;<br />
se sono positivi, non vorrebbe vendere il 90 per cento a 5<br />
milioni di euro.<br />
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Le informazioni nascoste e <strong>la</strong><br />
selezione avversa (6)<br />
Pertanto, se l’imprenditore è disposto a vendere il<br />
90 per cento a 5 milioni di euro, vi conferma<br />
indirettamente di avere informazioni negative. In<br />
questo caso il 90 per cento non ha alcun valore.<br />
Se invece è disposto a vendere il 50 per cento a<br />
10 milioni di euro, tale atteggiamento è coerente<br />
con entrambe le situazioni in cui egli dispone di<br />
dati positivi o dati negativi. Non conoscendo quali<br />
informazioni possiede, assegnate una probabilità<br />
pari a 0,25 all’esito positivo e sarete disposti a<br />
pagare 10 milioni di euro per il 50 per cento<br />
dell’iniziativa<br />
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La selezione avversa (1)<br />
In molte transazioni una parte possiede informazioni che<br />
per <strong>la</strong> seconda parte sono ignote e tuttavia importanti ai<br />
fini del<strong>la</strong> valutazione del<strong>la</strong> transazione.<br />
Esempi possibili riguardano beni caratterizzati da diversi<br />
livelli qualitativi, che il venditore conosce:<br />
1. <strong>la</strong> vendita di un’auto usata, caso in cui il venditore,<br />
avendo posseduto l’auto, conosce gli elementi indicatori<br />
del<strong>la</strong> qualità che sono invece ignoti all’acquirente;<br />
2. le transazioni finanziarie, per esempio l’emissione di<br />
obbligazioni o azioni offerte a investitori esterni: è facile<br />
immaginare che l’imprenditore e/o i dirigenti dispongano<br />
di informazioni maggiori e migliori rispetto agli esterni.<br />
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La selezione avversa (2)<br />
In queste situazioni, il bene che viene acquistato e<br />
venduto può essere di qualità elevata, scadente o<br />
intermedia.<br />
Se il venditore, che conosce <strong>la</strong> qualità dell’articolo, è<br />
disposto a venderlo, tale disponibilità indica che<br />
l’articolo in questione sarà più probabilmente di<br />
scarsa qualità. Non è certo, ma in generale i<br />
proprietari dei beni di qualità scadente vorranno<br />
sbarazzarsene.<br />
Quindi un acquirente deve immaginare che l’articolo<br />
in vendita sia di scadente, cioè costituisca una<br />
selezione avversa di tutti gli articoli del<strong>la</strong><br />
popo<strong>la</strong>zione.<br />
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La selezione avversa (3)<br />
Spesso si avvia un circolo vizioso:<br />
Gli acquirenti, non conoscendo <strong>la</strong> qualità del bene che<br />
stanno acquistando, sono disposti a pagare un prezzo per<br />
un bene di qualità media.<br />
Ma se il prezzo di equilibrio per <strong>la</strong> media di tutta <strong>la</strong><br />
popo<strong>la</strong>zione non è sufficientemente elevato da indurre i<br />
possessori dei beni di qualità superiore a venderli, allora il<br />
bene venduto fa parte del<strong>la</strong> selezione avversa.<br />
Se il prezzo diminuisce, anche i proprietari dei beni di<br />
qualità intermedia iniziano a ritirare i loro articoli,<br />
peggiorando <strong>la</strong> selezione avversa.<br />
Il prezzo diminuisce ancora e <strong>la</strong> selezione avversa diventa<br />
ancora più avversa.<br />
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Il mercato dei bidoni: un<br />
esempio (1)<br />
Immaginate che venga messa in vendita una varietà<br />
di auto usate, alcune in buone condizioni, altre in<br />
condizioni accettabili, altre veri bidoni.<br />
Le auto usate valgono per gli acquirenti un prezzo<br />
compreso tra € 1000 e € 3000 e ogni prezzo è<br />
ugualmente probabile.<br />
Un’auto che vale € x per un nuovo proprietario vale<br />
€ x − 200 per il proprietario attuale.<br />
L’offerta di automobili per ogni possibile prezzo è<br />
finita, mentre il numero dei potenziali acquirenti è di<br />
dimensioni molto maggiori.<br />
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Il mercato dei bidoni: un<br />
esempio (2)<br />
Se <strong>la</strong> qualità di un’automobile fosse nota sia<br />
all’acquirente sia al venditore, allora<br />
l’uguaglianza di domanda e offerta implica che le<br />
auto che valgono € x per gli acquirenti verrebbero<br />
vendute esattamente a tal prezzo, in quanto<br />
<strong>la</strong> concorrenza tra gli acquirenti farebbe salire il<br />
prezzo esattamente a tale livello e<br />
ogni venditore sarebbe disposto a vender<strong>la</strong> per<br />
incassare i € 200 di valore aggiuntivo<br />
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Il mercato dei bidoni: un<br />
esempio (3)<br />
Ma gli acquirenti non conoscono <strong>la</strong> qualità di un’auto<br />
usata, mentre i venditori sono informati.<br />
Gli acquirenti quindi sono disposti a pagare per <strong>la</strong><br />
qualità media delle auto presenti sul mercato.<br />
Si verifica quindi <strong>la</strong> situazione seguente:<br />
i proprietari portano sul mercato le auto del valore<br />
compreso tra € 1000 e € 3000;<br />
il valore medio delle auto presenti nel mercato ammonta a<br />
€ 2000 e questo è il prezzo stabilito dal mercato.<br />
A questo punto entra in gioco <strong>la</strong> selezione avversa.<br />
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Il mercato dei bidoni: un<br />
esempio (4)<br />
La selezione avversa (1):<br />
1. Se qualcuno ha un’auto usata che per lui vale più di<br />
€ 2000, ritira <strong>la</strong> sua auto dal mercato.<br />
2. Ne consegue che se il prezzo di mercato si attesta a<br />
€ 2000 le uniche automobili in vendita sono quelle<br />
che valgono per gli acquirenti tra i € 1000 e i € 2200.<br />
3. Il valore medio di questo insieme di automobili<br />
ammonta tuttavia a € 1600, pertanto il prezzo<br />
scende a questo livello<br />
4. I proprietari delle automobili che per loro valgono più<br />
di € 1600 ritirano le loro auto dal mercato.<br />
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Il mercato dei bidoni: un<br />
esempio (5)<br />
La selezione avversa (2):<br />
5. Ora le uniche automobili in vendita sono quelle il cui<br />
valore per gli acquirenti è compreso tra € 1000 e €<br />
1800.<br />
6. Pertanto il prezzo di mercato scende a € 1400.<br />
7. Ora le auto di valore superiore a € 1400 per i<br />
venditori escono dal mercato, che si riduce alle auto<br />
con valore per i compratori compreso tra € 1000 e €<br />
1600;<br />
8. ne consegue una riduzione del prezzo a € 1300;<br />
9. quindi ulteriori auto vengono ritirate dal mercato e il<br />
prezzo scende nuovamente.<br />
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Il mercato dei bidoni: un<br />
esempio (6)<br />
Qual è l’equilibrio di mercato?<br />
Supponiamo che il prezzo di mercato ammonti a € 1200.<br />
Ciò significa che al mercato giungono le auto che per i<br />
venditori valgono € 1200 o meno e che quindi valgono<br />
per gli acquirenti € 1400 o meno.<br />
Quindi il valore medio delle auto in offerta ammonta per<br />
gli acquirenti a € 1200.<br />
Questo è il prezzo di mercato, e il mercato è in<br />
equilibrio.<br />
Si tratta di un misero equilibrio.<br />
Al mercato giunge so<strong>la</strong>mente il 20% di tutte le auto usate,<br />
anche se gli acquirenti valutano ogni auto usata € 200 in<br />
più rispetto ai proprietari.<br />
Inoltre non si tratta di un 20% casuale, ma delle auto<br />
peggiori: abbiamo proprio un mercato di bidoni.<br />
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Il mercato dei bidoni: un<br />
esempio (7)<br />
Nel<strong>la</strong> realtà non giungiamo a situazioni tanto<br />
sfavorevoli: l’acquirente o il venditore possono<br />
intraprendere azioni per segna<strong>la</strong>re <strong>la</strong> qualità oppure<br />
effettuare una <strong>cernita</strong> delle auto<br />
Il fenomeno tuttavia esiste, ed è partico<strong>la</strong>rmente<br />
negativo quando<br />
1. i compratori non riescono facilmente a conoscere il<br />
valore del bene che stanno acquistando<br />
2. il valore che i potenziali acquirenti attribuiscono<br />
all’oggetto è prossimo al valore attribuito dai<br />
potenziali venditori<br />
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Le informazioni nascoste dal<strong>la</strong><br />
parte acquirente: le assicurazioni<br />
e l’esecuzione dei contratti (1)<br />
Esistono anche casi in cui l’acquirente possiede<br />
informazioni nascoste.<br />
Le assicurazioni ne costituiscono esempi c<strong>la</strong>ssici.<br />
Il costo di fornire un’assicurazione sul<strong>la</strong> vita dipende<br />
dalle probabilità con il cui il cliente si ammalerà o<br />
morirà.<br />
Per qualsiasi livello di premio, sono proprio le persone<br />
amma<strong>la</strong>te che, nell’ipotesi che siano a conoscenza di<br />
tali informazioni, saranno più ansiose di acquistare<br />
l’assicurazione.<br />
Pertanto, in termini di esiti attesi del<strong>la</strong> polizza, <strong>la</strong><br />
compagnia assicurativa è soggetta al<strong>la</strong> selezione<br />
avversa del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione complessiva.<br />
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Le informazioni nascoste dal<strong>la</strong><br />
parte acquirente: le assicurazioni<br />
e l’esecuzione dei contratti (2)<br />
Questa situazione può portare al tipo di circolo<br />
vizioso che abbiamo analizzato in precedenza:<br />
i premi assicurativi devono essere elevati per<br />
compensare il problema del<strong>la</strong> selezione avversa,<br />
quindi le persone piuttosto sane rinunciano ad<br />
assicurarsi<br />
<strong>la</strong> selezione delle persone che firma le polizze<br />
diventa più avversa,<br />
con conseguente aumento dei premi,<br />
peggioramento del<strong>la</strong> selezione avversa e così via.<br />
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Le informazioni nascoste dal<strong>la</strong> parte<br />
acquirente: le assicurazioni e<br />
l’esecuzione dei contratti (3)<br />
Questo tipo di problema emerge anche nel contesto<br />
dell’appalto di servizi a fornitori esterni e dei contratti di<br />
assistenza.<br />
ESEMPIO:<br />
l’Impresa X richiede <strong>la</strong> fornitura di un dato servizio<br />
all’Appaltatore Y offrendogli € 140.000, pur avendo <strong>la</strong><br />
capacità interna per svolgere tale servizio<br />
Y non è sicuro del costo che dovrà sostenere per fornire il<br />
servizio e reputa che tale costo oscillerà tra i € 100.000 e i<br />
€ 170.000.<br />
Y deve domandarsi perché l’Impresa X non utilizzi <strong>la</strong><br />
propria capacità interna per svolgere il servizio.<br />
Una risposta potrebbe essere che Y, essendo<br />
specializzato in questo tipo di servizio, può fornirlo a un<br />
prezzo inferiore.<br />
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D. Kreps, Microeconomia per manager 26
Le informazioni nascoste dal<strong>la</strong> parte<br />
acquirente: le assicurazioni e<br />
l’esecuzione dei contratti (4)<br />
ESEMPIO:<br />
Tuttavia, se Y ritiene che i dirigenti di X sappiano quanto<br />
costerebbe loro il progetto e X offre € 140.000, allora il<br />
costo che X sosterrebbe per il progetto è maggiore di €<br />
140.000, pertanto il costo che dovrebbe sostenere Y è<br />
maggiore di € 130.000.<br />
In questo caso, l’intervallo dei costi considerati da Y non è<br />
più tra € 100.000 e € 170.000, bensì tra € 130.000 e €<br />
170.000.<br />
Pertanto Y dovrebbe cercare di ottenere un prezzo pari a €<br />
155.000.<br />
Ma se X concorda il prezzo di € 155.000, allora il costo che<br />
sosterrebbe X sarebbe maggiore di € 155.000, e quindi Y<br />
sosterrebbe un costo maggiore di € 145.000.<br />
Il processo continua, come nel caso del mercato delle<br />
automobili usate.<br />
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I <strong>segnali</strong> e <strong>la</strong> <strong>cernita</strong> (1)<br />
Nelle situazioni in cui in una transazione una parte<br />
possiede informazioni che <strong>la</strong> seconda parte ignora,<br />
questa dovrebbe fare ciò che può per ottenere le<br />
informazioni rilevanti.<br />
Questo può avvenire in vari modi:<br />
1. Le informazioni importanti sono facilmente<br />
disponibili: esempi<br />
l’età e il sesso sono importanti indicatori statistici dei tassi<br />
di mortalità, utili a chi vende assicurazioni sul<strong>la</strong> vita.<br />
potreste evitare di assumere le donne giovani, nel<strong>la</strong><br />
convinzione che esse siano maggiormente inclini a<br />
sposarsi o avere figli per poi <strong>la</strong>sciare il posto di <strong>la</strong>voro.<br />
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D. Kreps, Microeconomia per manager 28
I <strong>segnali</strong> e <strong>la</strong> <strong>cernita</strong> (2)<br />
Osservazioni sulle informazioni disponibili (1):<br />
1. Le statistiche possono poggiare su ipotesi<br />
scorrette, e <strong>la</strong> natura del<strong>la</strong> decisione preclude <strong>la</strong><br />
conoscenza del falso fondamento.<br />
Per esempio, le società a volte discriminano le<br />
donne giovani, adducendo come motivo i più<br />
elevati tassi di abbandono del posto di <strong>la</strong>voro<br />
per motivi famigliari. Attente indagini empiriche<br />
tuttavia respingono tale ipotesi, ma le<br />
organizzazioni che discriminano le donne lo<br />
ignorano perché il numero delle donne che<br />
assumono è insufficiente per testare <strong>la</strong> loro<br />
ipotesi di partenza.<br />
©2005 EGEA e Mario Gilli<br />
D. Kreps, Microeconomia per manager 29
I <strong>segnali</strong> e <strong>la</strong> <strong>cernita</strong> (3)<br />
Osservazioni sulle informazioni disponibili (2):<br />
2. Queste ipotesi possono alimentarsi da sé.<br />
Una società sceglie di non promuovere le giovani<br />
donne perché sostiene di riscontrare un maggior<br />
tasso di abbandono per motivi famigliari. Ma può<br />
trattarsi di un circolo vizioso: è possibile che le<br />
giovani donne <strong>la</strong>scino più probabilmente il posto di<br />
<strong>la</strong>voro proprio perché percepiscono correttamente<br />
che <strong>la</strong> loro organizzazione è meno disposta a<br />
promuoverle.<br />
3. Questo tipo di discriminazione solleva questioni legali<br />
ed etiche.<br />
È giusto giudicare le persone sul<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> loro<br />
appartenenza a una data categoria demografica<br />
che non possono control<strong>la</strong>re?<br />
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D. Kreps, Microeconomia per manager 30
I <strong>segnali</strong> e <strong>la</strong> <strong>cernita</strong> (4)<br />
2. Le informazioni sono obbligatoriamente<br />
fornite per legge: esempi<br />
l’obbligo legale delle imprese ad azionariato<br />
diffuso a rive<strong>la</strong>re le informazioni finanziarie<br />
rilevanti a tute<strong>la</strong> dei potenziali investitori.<br />
Lo scandalo Enron dimostra che tali obblighi legali<br />
non garantiscono che le informazioni vengano<br />
effettivamente rive<strong>la</strong>te.<br />
3. Le informazioni vengono richieste da<br />
un’autorità indipendente: esempi<br />
per essere ammesse alle quotazioni nel NYSE le<br />
imprese devono rive<strong>la</strong>re altre informazioni oltre a<br />
quelle richieste per legge<br />
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I <strong>segnali</strong> e <strong>la</strong> <strong>cernita</strong> (5)<br />
4. Le informazioni vengono fornite<br />
volontariamente: esempi<br />
il datore di <strong>la</strong>voro potrebbe decidere che il<br />
possesso di un diploma di scuo<strong>la</strong> superiore sia un<br />
buon indicatore del<strong>la</strong> probabile lunga permanenza<br />
del dipendente.<br />
Le informazioni fornite volontariamente<br />
costituiscono un’ampia categoria, che può essere<br />
suddivisa in diverse tipologie, in partico<strong>la</strong>re:<br />
Le informazioni vengono fornite in modo onestamente<br />
volontario<br />
Al<strong>la</strong> parte non informata viene offerta l’opportunità di<br />
procurarsi le informazioni<br />
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D. Kreps, Microeconomia per manager 32
I <strong>segnali</strong> e <strong>la</strong> <strong>cernita</strong> (6)<br />
Le informazioni vengono fornite in modo onestamente<br />
volontario.<br />
Molti riferiranno <strong>la</strong> verità semplicemente perché sono onesti<br />
per fidarci di tali informazioni dobbiamo essere in grado di<br />
distinguere le persone oneste da quelle che imbrogliano.<br />
Le norme sociali, supportate per esempio dal<strong>la</strong> struttura di una<br />
comunità picco<strong>la</strong> e unita e dal<strong>la</strong> minaccia di sanzioni, spesso<br />
garantiscono onestà e sincerità.<br />
Alcune persone inoltre coltivano <strong>la</strong> reputazione di onestà e sono<br />
quindi motivate a difender<strong>la</strong>.<br />
Al<strong>la</strong> parte non informata viene offerta l’opportunità di<br />
procurarsi le informazioni.<br />
Per esempio, nel mercato USA delle auto usate è usanza che i<br />
potenziali acquirenti portano l’automobile dal loro meccanico per un<br />
controllo a proprie spese.<br />
©2005 EGEA e Mario Gilli<br />
D. Kreps, Microeconomia per manager 33
La segna<strong>la</strong>zione di equilibrio (1)<br />
Il valore dell’informazione dipende dal<strong>la</strong> sua corre<strong>la</strong>zione<br />
al<strong>la</strong> caratteristica che interessa al<strong>la</strong> parte non informata.<br />
Nei casi in cui i <strong>segnali</strong> sono inviati volontariamente, il<br />
contenuto informativo varia a seconda che <strong>la</strong> parte<br />
informata conosca o meno il futuro utilizzo del segnale.<br />
Nei modelli di equilibrio con segna<strong>la</strong>zione si ipotizza<br />
che<br />
1. le persone che potrebbero inviare il segnale siano a<br />
conoscenza del modo in cui il segnale verrà utilizzato<br />
e<br />
2. reagiscano intraprendendo qualsiasi azione sia per<br />
loro più vantaggiosa.<br />
©2005 EGEA e Mario Gilli<br />
D. Kreps, Microeconomia per manager 34
La segna<strong>la</strong>zione di equilibrio (2)<br />
ESEMPIO: il mercato delle auto usate<br />
quando esistono solo due tipi di auto (1)<br />
i bidoni, che valgono € 2000 per gli acquirenti<br />
e € 1800 per i venditori,<br />
le auto di ottima qualità, che valgono € 3000<br />
per gli acquirenti e € 2800 per i venditori.<br />
Le auto di ottima qualità costituiscano i tre<br />
quarti di tutte le auto usate<br />
gli acquirenti non riescono a riconoscere <strong>la</strong><br />
qualità di un’auto.<br />
©2005 EGEA e Mario Gilli<br />
D. Kreps, Microeconomia per manager 35
La segna<strong>la</strong>zione di equilibrio (3)<br />
ESEMPIO: il mercato delle auto usate<br />
quando esistono solo due tipi di auto (2)<br />
In questo modello <strong>la</strong> selezione avversa ha un effetto<br />
devastante:<br />
se tutte le auto vengono portate nel mercato, il valore<br />
atteso di un’auto per gli acquirenti è € 2750 a causa<br />
del<strong>la</strong> concorrenza tra gli acquirenti<br />
Ma a questo punto i proprietari delle auto di ottima<br />
qualità ritireranno le loro auto dal mercato.<br />
L’unico equilibrio possibile in assenza di <strong>segnali</strong> prevede<br />
che vengano acquistati so<strong>la</strong>mente i bidoni e che il loro<br />
prezzo ammonti a € 2000.<br />
©2005 EGEA e Mario Gilli<br />
D. Kreps, Microeconomia per manager 36
La segna<strong>la</strong>zione di equilibrio (4)<br />
ESEMPIO: il mercato delle auto usate<br />
quando esistono solo due tipi di auto (3)<br />
Supponete che i venditori delle auto possano offrire una<br />
garanzia valida sino a 12 mesi, che costa<br />
al proprietario di auto buone € 60 al mese e vale per gli acquirenti € 50<br />
al mese<br />
al proprietario di bidoni € 200 per il primo mese e € 300 ogni mese<br />
aggiuntivo e vale € 100 al mese per gli acquirenti.<br />
Date tali ipotesi, esiste un equilibrio con<br />
segna<strong>la</strong>zione:<br />
tutti i bidoni vengono venduti a € 2000 senza garanzia e<br />
tutte le auto di qualità vengono vendute a € 3250, con<br />
una garanzia di cinque mesi.<br />
Perché l’equilibrio è questo?<br />
©2005 EGEA e Mario Gilli<br />
D. Kreps, Microeconomia per manager 37
La segna<strong>la</strong>zione di equilibrio (5)<br />
ESEMPIO: il mercato delle auto usate<br />
quando esistono solo due tipi di auto (4)<br />
Perché l’equilibrio è questo?<br />
1. Consideriamo l’auto buona:<br />
Se <strong>la</strong> vendete senza garanzia, ottenete il guadagno netto<br />
di € 2000;<br />
se <strong>la</strong> tenete vale per voi € 2800;<br />
se <strong>la</strong> vendete con una garanzia di cinque mesi, ottenete un<br />
guadagno lordo di € 3250, da cui dovete sottrarre il costo<br />
del<strong>la</strong> garanzia pari a € 60 × 5 = € 300 per ottenere un<br />
guadagno netto di € 2950.<br />
Decidete pertanto di vendere <strong>la</strong> vostra auto offrendo una<br />
garanzia di cinque mesi.<br />
©2005 EGEA e Mario Gilli<br />
D. Kreps, Microeconomia per manager 38
La segna<strong>la</strong>zione di equilibrio (6)<br />
ESEMPIO: il mercato delle auto usate<br />
quando esistono solo due tipi di auto (5)<br />
2. Considerate un bidone:<br />
Se lo vendete senza garanzia, ottenete un guadagno<br />
netto di € 2000;<br />
se <strong>la</strong> tenete vale per voi € 1800;<br />
se <strong>la</strong> vendete con una garanzia di cinque mesi,<br />
ottenete un guadagno lordo di € 3250, da cui dovete<br />
sottrarre il costo del<strong>la</strong> garanzia (€ 200 + € 300 + € 300<br />
+ € 300 + € 300 = € 1400) con un guadagno netto di €<br />
1850.<br />
La soluzione migliore consiste quindi nel vendere <strong>la</strong><br />
vostra auto senza garanzia.<br />
©2005 EGEA e Mario Gilli<br />
D. Kreps, Microeconomia per manager 39
La segna<strong>la</strong>zione di equilibrio (7)<br />
ESEMPIO: il mercato delle auto usate<br />
quando esistono solo due tipi di auto (6)<br />
3. Considerate un acquirente:<br />
se un’auto è senza garanzia sapete che si tratta di un<br />
bidone e vorreste pagar<strong>la</strong> al massimo € 2000;<br />
se è offerta con garanzia di cinque mesi, sapete che deve<br />
essere un’auto di qualità, che vale € 3000 oltre a cinque<br />
mesi di garanzia, che valgono € 50 l’uno, per un totale di €<br />
3250.<br />
Ipotizzando che vi sia un numero elevato di acquirenti e<br />
un’offerta limitata di auto in vendita,<br />
l’uguaglianza di domanda e offerta implica che i prezzi si<br />
attestino rispettivamente a € 2000 per i bidoni e a € 3250<br />
per le auto di qualità, come previsto.<br />
©2005 EGEA e Mario Gilli<br />
D. Kreps, Microeconomia per manager 40
La segna<strong>la</strong>zione di equilibrio (8)<br />
ESEMPIO: il mercato delle auto usate<br />
quando esistono solo due tipi di auto (7)<br />
In questo tipo di equilibrio con segna<strong>la</strong>zione devono essere<br />
soddisfatte due condizioni:<br />
1. il segnale inviato deve essere più costoso per i proprietari<br />
delle auto scadenti e <strong>la</strong> differenza di costo deve essere<br />
tale da scoraggiarli a inviare il segnale, pur nel<strong>la</strong><br />
consapevolezza che l’invio porterebbe a un prezzo pari a<br />
quello delle auto di qualità elevata;<br />
2. il segnale non deve essere talmente costoso da<br />
scoraggiarne l’invio da parte dei proprietari delle auto di<br />
qualità elevata.<br />
Nell’esempio sono presenti solo due tipi di auto, che vengono<br />
separati dai <strong>segnali</strong> di equilibrio.<br />
In altri equilibri, detti accomunanti o parzialmente non<br />
separatori, viene inviato un unico segnale per più tipi o più<br />
livelli qualitativi dei beni in vendita.<br />
©2005 EGEA e Mario Gilli<br />
D. Kreps, Microeconomia per manager 41
Un confronto tra segna<strong>la</strong>zione<br />
e <strong>cernita</strong><br />
Un equilibrio con segna<strong>la</strong>zione descrive <strong>la</strong> situazione in cui<br />
è <strong>la</strong> parte informata a prendere l’iniziativa, mentre<br />
un equilibrio con <strong>cernita</strong> descrive <strong>la</strong> situazione in cui <strong>la</strong><br />
parte non informata offre al<strong>la</strong> parte informata una serie di<br />
opzioni, dove <strong>la</strong> scelta diventa il segnale informativo.<br />
La <strong>cernita</strong> prevale soprattutto nei casi in cui <strong>la</strong> parte non<br />
informata fornisce un servizio al<strong>la</strong> parte informata.<br />
Per esempio, nei casi di assicurazioni i criteri di <strong>cernita</strong><br />
utilizzati riguardano<br />
l’entità del<strong>la</strong> quota deducibile,<br />
<strong>la</strong> percentuale del<strong>la</strong> perdita totale assicurata<br />
<strong>la</strong> riduzione dei benefici per un dato periodo di tempo.<br />
©2005 EGEA e Mario Gilli<br />
D. Kreps, Microeconomia per manager 42
Gli equilibri multipli e il problema<br />
dei <strong>segnali</strong> inattesi (1)<br />
Nell’equilibrio che prevede le garanzie automobilistiche,<br />
occorre una garanzia di cinque mesi per ottenere un prezzo<br />
vantaggioso.<br />
Il motivo per cui <strong>la</strong> garanzia dura cinque mesi, e non meno, è<br />
che una garanzia di quattro mesi non consentirebbe di<br />
separare i bidoni dalle auto di qualità:<br />
una garanzia di quattro mesi per un’auto di qualità vale €<br />
3200 (in totale) per un acquirente;<br />
una garanzia di quattro mesi per un bidone costa al<br />
proprietario originale € 200 + € 300 + € 300 + € 300 = €<br />
1100, pertanto il proprietario di un bidone che può vendere<br />
<strong>la</strong> propria auto con una garanzia di quattro mesi a € 3200<br />
ottiene un guadagno netto di € 2100, superiore a quel<strong>la</strong><br />
che riceverebbe (€ 2000) se si capisse che <strong>la</strong> sua auto è<br />
un bidone.<br />
©2005 EGEA e Mario Gilli<br />
D. Kreps, Microeconomia per manager 43
Gli equilibri multipli e il problema<br />
dei <strong>segnali</strong> inattesi (2)<br />
Per distinguere i due tipi di auto occorre pertanto una garanzia che<br />
duri almeno cinque mesi.<br />
Garanzie con validità maggiore sono tuttavia utilizzate in altri<br />
equilibri.<br />
Ad esempio consideriamo le seguenti condizioni:<br />
le auto senza garanzia sono offerte a € 2000 e<br />
quelle con garanzia di almeno sei mesi sono offerte a € 3300.<br />
Si tratta di un equilibrio in cui<br />
tutti i bidoni sono venduti a € 2000 e<br />
tutte le auto di qualità sono vendute a € 3300:<br />
i proprietari dei bidoni non offrono una garanzia di sei mesi a<br />
queste condizioni,<br />
i proprietari delle auto di qualità sono felici di offrire <strong>la</strong> garanzia di<br />
sei mesi, se è ciò che occorre per vendere <strong>la</strong> loro auto a un prezzo<br />
vantaggioso;<br />
gli acquirenti infine pagano ogni auto il prezzo corrispondente al<br />
suo valore.<br />
©2005 EGEA e Mario Gilli<br />
D. Kreps, Microeconomia per manager 44
Gli equilibri multipli e il problema<br />
dei <strong>segnali</strong> inattesi (3)<br />
Questa situazione rappresenta un equilibrio<br />
inefficiente:<br />
è meno vantaggioso per i proprietari delle auto di qualità<br />
rispetto all’equilibrio che prevede <strong>la</strong> garanzia di cinque<br />
mesi, perché<br />
nel caso del<strong>la</strong> garanzia di cinque mesi ottengono €<br />
3250 meno € 300 ossia € 2950 netti,<br />
ora ottengono un guadagno netto pari al<strong>la</strong> differenza<br />
tra € 3300 e € 360, ossia € 2940,<br />
gli acquirenti non ottengono alcun surplus in entrambi i<br />
casi<br />
i proprietari dei bidoni sono soddisfatti quanto nel primo<br />
equilibrio.<br />
©2005 EGEA e Mario Gilli<br />
D. Kreps, Microeconomia per manager 45
Gli equilibri multipli e il problema<br />
dei <strong>segnali</strong> inattesi (4)<br />
Perché i proprietari delle auto di qualità accettano questo<br />
equilibrio peggiore?<br />
Perché un loro rappresentante intraprendente non offre<br />
un’auto con cinque mesi di garanzia chiedendo un prezzo di<br />
€ 3250?<br />
Forse questa soluzione potrebbe funzionare, ma non<br />
possiamo esserne sicuri.<br />
La domanda da porsi è <strong>la</strong> seguente:<br />
se <strong>la</strong> norma è una garanzia di sei mesi, in che modo gli<br />
acquirenti interpreteranno l’offerta di un’auto con cinque<br />
mesi di garanzia?<br />
Decideranno che l’auto è di qualità?<br />
Oppure, ad es., calcoleranno che con probabilità 0,25<br />
l’auto è un bidone, conformemente al<strong>la</strong> proporzione dei<br />
bidoni nel<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione complessiva?<br />
©2005 EGEA e Mario Gilli<br />
D. Kreps, Microeconomia per manager 46
Gli equilibri multipli e il problema<br />
dei <strong>segnali</strong> inattesi (5)<br />
Poiché nell’equilibrio che prevede <strong>la</strong><br />
garanzia di sei mesi non viene inviato<br />
un segnale corrispondente a una<br />
garanzia di cinque mesi,<br />
non possiamo sapere a quale<br />
conclusione giungeranno gli<br />
acquirenti,<br />
pertanto non possiamo essere sicuri<br />
che tale offerta verrà accettata.<br />
©2005 EGEA e Mario Gilli<br />
D. Kreps, Microeconomia per manager 47
Gli equilibri multipli e il problema<br />
dei <strong>segnali</strong> inattesi (6)<br />
Un equilibrio accomunante:<br />
un equilibrio con segna<strong>la</strong>zione, privo dell’invio<br />
di alcun segnale, prevede per le auto un<br />
prezzo di € 2000 a prescindere dal<strong>la</strong> durata<br />
del<strong>la</strong> garanzia offerta<br />
In questo caso vengono venduti so<strong>la</strong>mente i<br />
bidoni, mentre i proprietari delle auto<br />
migliori tengono le loro auto per sé.<br />
Questa situazione rappresenta un equilibrio,<br />
ma è gravemente inefficiente<br />
©2005 EGEA e Mario Gilli<br />
D. Kreps, Microeconomia per manager 48
Gli equilibri multipli e il problema<br />
dei <strong>segnali</strong> inattesi (7)<br />
Per quanto strana possa sembrare questa analisi,<br />
riguarda fenomeni effettivamente riscontrabili nel<strong>la</strong><br />
realtà:<br />
nel mercato reale delle auto usate negli USA, quando<br />
un’auto viene venduta dal proprietario <strong>la</strong> prassi<br />
prevede che i potenziali acquirenti <strong>la</strong> portino dai loro<br />
meccanici di fiducia per un controllo;<br />
in Israele il venditore di un’auto usata riceve un<br />
rapporto sul controllo dell’auto da una delle varie fonti<br />
affidabili e note e quindi ne ri<strong>la</strong>scia copia ai potenziali<br />
acquirenti.<br />
Il sistema statunitense è inefficiente, in quanto prevede i<br />
costi di più controlli.<br />
©2005 EGEA e Mario Gilli<br />
D. Kreps, Microeconomia per manager 49
Gli equilibri multipli e il problema<br />
dei <strong>segnali</strong> inattesi (8)<br />
Che cosa accadrebbe se il proprietario di un’auto usata negli<br />
Stati Uniti sottoponesse <strong>la</strong> propria auto a un controllo<br />
richiedendo un rapporto scritto e poi ne distribuisse delle<br />
copie ai potenziali acquirenti, sottolineando che in tal modo<br />
potrebbero risparmiare il costo del controllo che altrimenti<br />
incrementerebbe il prezzo finale?<br />
Riteniamo che i potenziali acquirenti, non abituati a questo<br />
metodo, non saprebbero come valutare il rapporto loro<br />
offerto.<br />
In qualità di acquirenti sospetteremmo che vi sia qualcosa di<br />
strano: perché il proprietario non vuole che portiamo l’auto<br />
dal nostro meccanico?<br />
Qualsiasi sospetto annullerebbe i tentativi uni<strong>la</strong>terali di<br />
passare dall’equilibrio meno efficiente di stile statunitense<br />
all’equilibrio più efficiente di stile israeliano.<br />
©2005 EGEA e Mario Gilli<br />
D. Kreps, Microeconomia per manager 50
La maledizione del vincitore (1)<br />
Consideriamo un’asta con offerte sigil<strong>la</strong>te per un<br />
dato oggetto, al quale i diversi partecipanti non<br />
sanno quale valore esattamente attribuire.<br />
Per esempio, un’asta per aggiudicarsi i diritti di<br />
estrazione di minerali o aggiudicarsi una vacanza<br />
Nessun offerente è sicuro del valore che il premio<br />
assume per lui, ciascuno si forma un giudizio<br />
probabilistico di tale valore.<br />
Supponiamo che l’Offerente A conosca i calcoli<br />
svolti dai suoi rivali.<br />
Queste informazioni influenzerebbero il calcolo del<br />
valore dell’oggetto per l’Offerente A?<br />
©2005 EGEA e Mario Gilli<br />
D. Kreps, Microeconomia per manager 51
La maledizione del vincitore (2)<br />
Per esempio venendo a sapere che il suo calcolo è il più<br />
ottimistico, A dovrebbe modificarlo?<br />
La risposta dipende dal contesto:<br />
Se l’oggetto è costituito da una settimana di vacanza alle<br />
Hawaii, il valore che qualsiasi offerente attribuisce<br />
all’oggetto è puramente personale. I valori attribuiti al<strong>la</strong><br />
vacanza da B, C e D non influiscono sul valore da lui<br />
attribuito. In questo caso di valori privati, <strong>la</strong> risposta è<br />
negativa.<br />
Se l’oggetto è costituito dal diritto di estrarre minerali in un<br />
dato terreno, <strong>la</strong> risposta potrebbe essere molto diversa. Il<br />
valore del premio dipende dal<strong>la</strong> quantità di minerali<br />
contenuta nel terreno. L’oggetto all’asta ha un valore<br />
comune. Quindi A se sapesse che tutti e tre i rivali<br />
attribuiscono a tali diritti una cifra inferiore a 40 milioni di<br />
euro, diminuirebbe il suo valore atteso.<br />
©2005 EGEA e Mario Gilli<br />
D. Kreps, Microeconomia per manager 52
La maledizione del vincitore (3)<br />
La maledizione del vincitore si verifica nel<strong>la</strong> seconda<br />
situazione.<br />
A si aggiudica l’asta quando B, C e D offrono<br />
somme inferiori all’offerta di A.<br />
E’ probabile che B, C e D offrano cifre inferiori<br />
quando i valori da loro calco<strong>la</strong>ti sono minori di quelli<br />
di A.<br />
Ne consegue che A si aggiudica l’asta esattamente<br />
quando i suoi colleghi sono re<strong>la</strong>tivamente più<br />
pessimisti di lui.<br />
In questi casi anche A dovrebbe essere più<br />
pessimista rispetto a quanto non gli suggeriscano le<br />
sue informazioni.<br />
©2005 EGEA e Mario Gilli<br />
D. Kreps, Microeconomia per manager 53
La maledizione del vincitore (4)<br />
La maledizione del vincitore si verifica quando<br />
1. gli offerenti poco accorti si trovano dinnanzi a<br />
questo tipo di struttura statistica delle informazioni<br />
e delle valutazioni,<br />
2. avanzano le proprie offerte senza considerare che<br />
il vincitore dell’asta sarà probabilmente <strong>la</strong> parte<br />
che ha e<strong>la</strong>borato valutazioni re<strong>la</strong>tivamente più<br />
ottimistiche.<br />
Le più importanti società petrolifere conoscono piuttosto bene<br />
questo effetto e formu<strong>la</strong>no le loro offerte considerando che il<br />
vincitore di un’asta sarà un offerente re<strong>la</strong>tivamente ottimista e<br />
spesso il più ottimista dei concorrenti.<br />
Gli offerenti meno accorti o meno esperti, invece, non<br />
conoscendo questo fenomeno, quando vincono possono<br />
sentirsi oggetto del<strong>la</strong> maledizione.<br />
©2005 EGEA e Mario Gilli<br />
D. Kreps, Microeconomia per manager 54
La maledizione del vincitore (5)<br />
Quale offerta dovreste formu<strong>la</strong>re in un contesto dove è<br />
possibile si verifichi <strong>la</strong> maledizione del vincitore?<br />
Non esiste una risposta facile a questa domanda.<br />
Forse l’unica indicazione semplice che possiamo darvi è:<br />
1. se vi trovate a un’asta con possibile maledizione del<br />
vincitore ed è probabile che i vostri rivali ignorino questo<br />
fenomeno, vi conviene fare affari altrove: ignorando il<br />
meccanismo descritto i concorrenti sono disposti a offrire<br />
somme eccessive e l’unico modo in cui potete vincere<br />
l’asta consiste nell’offrire somme maggiori e quindi, in<br />
media, eccessive;<br />
2. se i vostri rivali sono accorti è necessaria un’analisi<br />
dettagliata dell’asta in termini di valore che voi attribuite<br />
all’oggetto dell’asta, valori e calcoli degli altri offerenti e<br />
strategie di offerta adottate dagli altri concorrenti. E’<br />
difficile trovare le strategie di offerta ottimali e un<br />
consulente esperto può risultare molto utile.<br />
©2005 EGEA e Mario Gilli<br />
D. Kreps, Microeconomia per manager 55
Riepilogo<br />
I problemi delle informazioni nascoste si verificano<br />
quando una parte di una transazione detiene<br />
informazioni cui l’altra parte non può accedere, e tali<br />
informazioni sono importanti ai fini del<strong>la</strong> valutazione<br />
del<strong>la</strong> transazione.<br />
Quando i beni di qualità inferiore offerti in vendita<br />
rappresentano una quota eccessiva dell’offerta<br />
totale, perché i proprietari dei beni di qualità<br />
superiore vorranno più probabilmente tenerseli per<br />
sé, e quando gli acquirenti non possono dedurre <strong>la</strong><br />
qualità dei beni in vendita, si verifica un problema di<br />
selezione avversa.<br />
©2005 EGEA e Mario Gilli<br />
D. Kreps, Microeconomia per manager 56
Si verifica un problema di selezione avversa anche quando,<br />
nei mercati dei “servizi” gli acquirenti caratterizzati da costi<br />
elevati di fornitura (che si ritiene siano meglio informati delle<br />
imprese fornitrici riguardo al costo di offerta del servizio)<br />
rappresentano una quota eccessiva del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione degli<br />
acquirenti.<br />
In entrambi i tipi del problema del<strong>la</strong> selezione avversa, questo<br />
fenomeno può avviare un circolo vizioso:<br />
vengono pagati prezzi inferiori perché <strong>la</strong> qualità media<br />
degli oggetti venduti è scadente (oppure vengono chiesti<br />
prezzi superiori perché nel<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione degli acquirenti è<br />
presente un numero sproporzionato di soggetti<br />
caratterizzati da costi elevati di fornitura),<br />
ne consegue che vengono espulsi dal mercato i beni di<br />
qualità di intermedia (o i clienti con costi intermedi di<br />
fornitura),<br />
per cui il prezzo dei beni scende ulteriormente (o il prezzo<br />
dei servizi sale ulteriormente).<br />
©2005 EGEA e Mario Gilli<br />
D. Kreps, Microeconomia per manager 57
I problemi delle informazioni nascoste si estendono<br />
oltre i casi del<strong>la</strong> selezione avversa. Per esempio, le<br />
imprese che vogliono assumere dipendenti<br />
vorrebbero che i loro candidati fossero una<br />
selezione del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione superiore al<strong>la</strong> media.<br />
I problemi delle informazioni nascoste si risolvono<br />
con <strong>la</strong> rive<strong>la</strong>zione delle informazioni. In termini molti<br />
generali abbiamo i casi seguenti:<br />
1. informazioni liberamente disponibili corre<strong>la</strong>te alle<br />
caratteristiche rilevanti, come per esempio le informazioni<br />
demografiche;<br />
2. informazioni fornite per legge;<br />
3. informazioni richieste da un’autorità indipendente;<br />
4. informazioni fornite per iniziativa del<strong>la</strong> parte informata.<br />
©2005 EGEA e Mario Gilli<br />
D. Kreps, Microeconomia per manager 58
Per comprendere correttamente le informazioni che<br />
vengono fornite volontariamente, occorre<br />
considerare se le parti informate sono a conoscenza<br />
degli usi cui saranno sottoposte le informazioni che<br />
rive<strong>la</strong>no. Negli equilibri con segna<strong>la</strong>zione e con<br />
<strong>cernita</strong>, si ipotizza che le parti informate<br />
comprendano appieno gli usi delle informazioni<br />
fornite e che reagiscano in modo per loro ottimale.<br />
Gli equilibri con segna<strong>la</strong>zione e con <strong>cernita</strong> possono<br />
essere<br />
separatori, se le parti diversamente informate<br />
intraprendono azioni diverse, oppure<br />
accomunanti, se le parti diversamente informate inviano lo<br />
stesso segnale.<br />
©2005 EGEA e Mario Gilli<br />
D. Kreps, Microeconomia per manager 59
Quando le informazioni sono fornite volontariamente su<br />
iniziativa del<strong>la</strong> parte informata, gli economisti definiscono<br />
tale rive<strong>la</strong>zione segnale. Quando <strong>la</strong> parte non informata<br />
trova un modo per ricavare tali informazioni, il processo<br />
è definito <strong>cernita</strong>.<br />
Negli equilibri con segna<strong>la</strong>zione può essere<br />
fondamentale ipotizzare come verranno interpretati i<br />
<strong>segnali</strong> che non vengono inviati nell’equilibrio.<br />
La maledizione del vincitore si riferisce alle aste in cui<br />
offerenti diversi hanno accesso a informazioni diverse<br />
riguardo al valore dell’oggetto. La maledizione si verifica<br />
quando gli offerenti non considerano che, in tali<br />
circostanze, il vincitore dell’asta sarà chi possiede<br />
informazioni re<strong>la</strong>tivamente ottimistiche, che devono<br />
quindi essere ridimensionate<br />
©2005 EGEA e Mario Gilli<br />
D. Kreps, Microeconomia per manager 60