AR AssoBirra 2011

ASSOBIRRA
pari ad oltre il 53% del totale, seguita da Paesi Bassi
(11%), Belgio/Lussemburgo (7%) e Danimarca (6%).
Complessivamente l’Italia importa dagli altri Paesi
della UE la quasi totalità (97%) del fabbisogno di
birra non coperto dalla produzione nazionale.
SALDO COMMERCIALE
La somma degli andamenti dell’export e dell’import
ha fatto sì che nell’ultimo anno si sia attenuato
(-2,9%) il tradizionale saldo commerciale negativo
del mercato birrario italiano, sceso dai -4.435.000
ettolitri del 2010 ai -4.305.000 ettolitri del 2011.
CONFRONTO CON L’EUROPA
Rispetto a quanto accaduto in Italia, in Europa - che,
come si è visto, continua a rappresentare il nostro
mercato di riferimento - la produzione di birra ha mostrato
nel 2011 un andamento assai meno dinamico:
il totale si è attestato su 391.071.000 di ettolitri, pari
al +1,1% rispetto al 2010, senza riuscire neppure a
riguadagnare i valori segnati nel 2009 e, a maggior
ragione, quelli record del 2007, anno in cui la produzione
aveva toccato 415.438.000 di ettolitri. Come
dire che mancano all’appello quasi 25 milioni di ettolitri.
Nella graduatoria europea l’Italia consolida la propria
decima posizione, con il 3,4% della produzione
(6,304,000 hectolitres) compared to 2010.
The chief country exporting beer to Italy
was Germany, at approx. 3,400,000
hectolitres, or over 53% of the total,
followed by The Netherlands (11%),
Belgium/Luxembourg (7%) and Denmark
(6%). In all, Italy imports almost all (97%)
of the beer required, and not covered by
national production, from EU countries.
TRADE BALANCE
The sum of the trends for exports and
imports over the last year has slightly
diminished (-2.9%) the traditional negative
trade balance of the Italian beer market,
dropping from -4,435,000 hectolitres in
2010 to -4,305,000 hectolitres in 2011.
COMPARISON WITH EUROPE
Compared to what occurred in Italy, in 2011
the production of beer in Europe - which,
as has been seen, continues to represent
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our reference market - showed a less
dynamic trend: the total was confirmed at
391,071,000 hectolitres, or +1.1%
compared to 2010, without managing to
regain the values that marked 2009 and,
even more so, those recorded in 2007, the
year in which production reached
415,438,000 hectolitres. Meaning almost
25 million hectolitres are unaccounted for.
In European rankings, Italy holds a firm tenth
position, with 3.4% of overall production,
behind Germany (which, alone, totals almost
25%), the United Kingdom, Poland, Spain,
The Netherlands, Czech Republic, Belgium,
Romania and France, but ahead of countries
with a solid beer tradition, such as Austria,
Denmark and Ireland.
ECONOMIC AND SOCIAL VALUE
In 2011, too, and actually more than the
preceding years - in view of the concurrent
reoccurrence of the economic crisis - the
totale, dietro Germania (che da sola totalizza quasi
il 25%), Regno Unito, Polonia, Spagna, Paesi Bassi,
Repubblica Ceca, Belgio, Romania e Francia, ma davanti
a Paesi di consolidata tradizione birraria come
Austria, Danimarca e Irlanda.
VALORE ECONOMICO E SOCIALE DEL SETTORE
Anche nel 2011 e anzi più degli anni precedenti - visto
il concomitante riaffacciarsi della crisi economica - il
settore birrario italiano ha confermato la propria rilevanza
economica e sociale. Pochi numeri al riguardo
(per ulteriori approfondimenti si rimanda all’ultima
sezione dell’Annual Report nonché allo studio Ernst
& Young “The Health of the EU Beer Sector 2011”):
• 350 circa impianti produttivi, di cui 16 stabilimenti
industriali (14 di birra e 2 di malto)
• 144.000 occupati fra diretti, indiretti e indotto allargato
• 2.000 circa marchi di birra prodotti e/o distribuiti
• 1 miliardo di euro investiti in Italia nell’acquisto di
beni e servizi
• 464 milioni di euro di sole accise incassate dallo
Stato italiano
• 4 miliardi di euro circa per lo Stato (tra accise, Iva,
tasse, contributi sociali, ecc.) derivanti dalla produzione
e commercializzazione di birra. n
Italian beer sector confirmed its economic
and social relevance. A few significant
numbers on this subject (for in-depth
data, see the last section of the Annual
Report and the Ernst & Young study, “The
Health of the EU Beer Sector 2011”):
• ca. 350 production plants, 16 of which
are industrial facilities (14 for beer and 2
for malt)
• 144,000 people directly and indirectly
employed
• ca. 2,000 brands of beer produced
and/or distributed
• 1 billion euros invested for the purchase
of goods and services in Italy
• 464 million euros in excise taxes alone
collected by the Italian State
• ca. 4 billion euros to the State (for
excise taxes, VAT, federal taxes, social
contributions, etc.) derived from the
production and marketing of beer. n
I 17.715.000 ettolitri di birra commercializzati in Italia
nel 2011 equivalgono ad un consumo pro capite di 29
litri, pari al +1,4% rispetto al 2010 che, a sua volta,
aveva segnato un progresso del +2,1% sul 2009.
Si tratta di un risultato a prima vista positivo - e per
molti aspetti lo è - che però, per essere compreso
nel suo reale significato, va inquadrato tanto storicamente
quanto geograficamente.
TREND STORICO
Dopo gli ultimi due anni di aumenti, i consumi di
birra pro capite in Italia rimangono non solo lontani
dal picco storico dei 31,1 litri registrato nel 2007, ma
anche inferiori ai 29,4 litri del 2008, anno in cui la
crisi economica cominciava a farsi sentire per toccare
il culmine nell’anno seguente, con un valore di
appena 28 litri pro capite che aveva riportato i consumi
di birra ai livelli del 2000.
Dunque la rimonta, che pure c’è ed è confermata
dall’andamento delle vendite nei primi 5 mesi dell’anno
in corso (+0,9% rispetto al corrispondente periodo
2011), appare ancora leggera, almeno in
numeri assoluti.
CONFRONTO CON L’EUROPA
La considerazione esce rafforzata dal confronto fra
l’andamento dei consumi in Italia e in Europa.
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ANNUAL REPORT 2011
consumi.
in leggera rimonta
consumption.
in a slight bullish trend
The 17,715,000 hectolitres of beer
marketed in Italy in 2011 is the equivalent
of a consumption of 29 litres per capita,
or +1.4% over 2010, which had, in turn,
marked a growth of +2.1% over 2009.
At first glance, this is a positive result -
and for many aspects it is – but, to
understand its true significance, it should
be set in a historic as well as geographic
context.
HISTORIC TREND
After the last two years of increases, per
capita beer consumption in Italy remains
not only far from the historic peak of 31.1
litres recorded in 2007, but also below
the 29.4 litres of 2008, the year in which
the economic crisis began to be felt,
Nel 2011 la media dei consumi di birra nei Paesi del
Vecchio Continente si è attestata sui 72,4 litri pro
capite, il +3,6% rispetto al 2010, al termine di un
quinquennio che ha confermato per grandi linee il
trend registrato nel nostro Paese: picco dei consumi
nel 2007 (80,3 litri pro capite), seguito da una
riduzione negli anni successivi fino alla recente ripresa.
Tuttavia, il gap fra i consumi italiani e quelli europei,
che nel 2010 era di 41,3 litri (28,6 contro 69,9),
nel 2011 è salito a 43,4 litri. Confermando il nostro
Paese all’ultimo posto nella classifica dei consumi
di birra, con un valore che è appena il 40% della
media europea e da tre a cinque volte inferiore a
quello dei Paesi in testa alla graduatoria: Repubblica
Ceca (154 litri pro capite), Belgio (145), Austria
(108) e Germania (107).
DOMANDA INTERNA
Tornando alla domanda interna, vanno sottolineati
alcuni dati che indicano in maniera univoca l’aumento
della cultura birraria fra i consumatori italiani,
in termini di qualità della domanda e di
modalità di consumo.
• Un consumo sempre più di qualità. Rispetto al
2010, nel 2011 il consumo delle Specialità è aumentato
del +4,4% e quello delle Premium del
reaching its lowest point during the
following year, at a value of just 28 litres
per capita, which would bring beer
consumptions to the levels of 2000.
So the clear, bullish trend, confirmed by
the trend of sales during the first 5 months
of the year in progress (+0.9% compared
to the same period in 2011), still appears
slight, at least in absolute numbers.
COMPARISON WITH EUROPE
There is a close comparison between the
trend of consumptions in Italy and
Europe.
In 2011 average beer consumption in
countries on the Old Continent was
confirmed at 72.4 litres per capita, +3.6%
compared to 2010, at the end of a fiveyear
period that had confirmed, broadly
speaking, the trend recorded in our
Country: a peak of consumptions in 2007
(80.3 litres per capita), followed by a
drop over the next few years until the
recent recovery.
However, the gap between Italian and
European consumptions, which was 41.3
litres (28.6 against 69.9) in 2010,
expanded to 43.4 litres in 2011. This
confirmed our Country in last place in the
classification of beer consumption, with a
value that was barely 40% of the
European average and from three to five
times lower than that of countries at the
top of the rankings: Czech Republic (154
litres per capita), Belgium (145), Austria
(108) and Germany (107).
DOMESTIC DEMAND
Returning to domestic demand, some
data is to be pointed out, since it
unequivocally indicates the rise in the
beer culture among Italian consumers, in