Leggi un estratto - Armando Editore

stato studente di quelle scuole!) il bambino del Silenzio è “sperimentato”,
proprio così, nella classe comune delle pubbliche scuole, a fi anco
dei coetanei “normali” […].
Negli anni l’autore di questo volumetto ha continuato le sue ricerche
psicolinguistiche e sociopedagogiche, ha intensifi cato contatti con
docenti di sostegno e universitari, è stato relatore nei più importanti
convegni nazionali e internazionali, sempre in primo piano da protagonista
nei dibattiti, nelle associazioni nazionali, denunciando che il
piccolo sordo è privato – dalla comunità sonoroverbale di maggioranza
– di un’idonea scolarizzazione attenta ai suoi bisogni.
Il suo essere sordo permette a Renato di sperimentare i processi
dell’apprendimento visivo; la conoscenza e l’utilizzo della lingua dei
segni lo portano oltre.
Pigliacampo non si è mai fermato di fronte alla disabilità dell’udito
e della parola vocale affermando che il soggetto che chiamiamo
“sordo”, subirà sopraffazione dalla comunità di maggioranza solo se
non riusciremo a predisporgli programmi didattici e di comunicazione
idonei per l’istruzione.
Renato Pigliacampo ci conduce lungo un viaggio, con la Logo, di
un bambino con gli orecchi mal funzionanti, che non fruisce del canale
acustico per l’intelligibilità della parola, riportando l’attenzione sul
confl itto scolastico tra “metodo orale” e “metodo mimico gestuale”
che, in certi casi, stimola ancora le discussioni dei docenti […]. Tuttavia
se nella prima edizione del 1996 della Lettera la diatriba poteva
avere giustifi cazione per carenza di studi e verifi che, nel frattempo la
lingua dei segni è stata insegnata dai sordi stessi ai docenti udenti nelle
scuole di specializzazione: e Renato Pigliacampo, come scrisse Virginia
Volterra presentando un saggio dell’autore, «in questi ultimi anni
si è addentrato nello studio delle più diverse discipline: dalla linguistica
all’antropologia e da ognuna ha rilevato idee e spunti interessanti» 1 .
1 Cfr. Pigliacampo R., Parole nel movimento. Psicolinguistica del sordo, Armando,
Roma 2007.
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