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CLASSIFICAZIONE DELLE CONICHE AFFINI Pre-requisiti ...

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<strong>CLASSIFICAZIONE</strong> <strong>DELLE</strong> <strong>CONICHE</strong> <strong>AFFINI</strong><br />

<strong>Pre</strong>-<strong>requisiti</strong> necessari. Elementi di geometria analitica (punti e rette nel piano cartesiano, conoscenza<br />

delle coniche in forma canonica). Risoluzione di equazioni e sistemi di grado non superiore al secondo.<br />

Determinante e rango di matrici di dimensioni massime 3 × 3.<br />

Una conica reale è l’insieme dei punti (x, y) ∈ R 2 in cui si annulla un polinomio di secondo grado in x e<br />

y. Poniamo<br />

F (x, y) = a11x 2 + 2a12xy + a22y 2 + 2a13x + 2a23y + a33.<br />

Quindi l’equazione cartesiana di una generica conica in R 2 si può scrivere nella forma<br />

(1) a11x 2 + 2a12xy + a22y 2 + 2a13x + 2a23y + a33 = 0<br />

dove i vari aij<br />

simmetrica<br />

sono numeri reali assegnati. Alla conica (1) si associa in modo naturale la matrice<br />

⎡<br />

⎤<br />

A =<br />

⎣ a11 a12 a13<br />

a12 a22 a23<br />

a13 a23 a33<br />

con le due sotto-matrici<br />

e<br />

A2 =<br />

a11 a12<br />

A1 =<br />

a12 a22<br />

a13<br />

a23<br />

<br />

⎦ matrice completa associata alla conica di equazione (1)<br />

<br />

matrice dei coefficienti dei termini di secondo grado<br />

matrice dei coefficienti dei termini di primo grado<br />

e, per non cadere in casi banali, supporremo sempre che la matrice A2 abbia almeno un coefficiente<br />

diverso da zero, cioè rank(A2) ≥ 1.<br />

In base al fatto che A abbia rango massimo (cioè 3) o meno le coniche si distinguono in non degeneri<br />

e degeneri:<br />

coniche DEGENERI ⇐⇒ det(A) = 0 ⇐⇒ rank(A) < 3<br />

coniche NON DEGENERI ⇐⇒ det(A) = 0 ⇐⇒ rank(A) = 3<br />

Nel caso in cui A2 sia invertibile il punto C = −A −1<br />

2 A1 sarà il centro di simmetria della conica. Tale<br />

punto si può determinare sia calcolando direttamente il prodotto −A −1<br />

2 A1, sia risolvendo il sistema<br />

lineare A2C = −A1, ovvero<br />

(2)<br />

Esempio 1 Le matrici associate alla conica<br />

sono<br />

⎡<br />

A = ⎣<br />

1 2 −1/2<br />

2 −1 1<br />

−1/2 1 1<br />

a11c1 + a12c2 + a13 = 0<br />

a12c1 + a22c2 + a23 = 0<br />

x 2 − y 2 + 4xy − x + 2y + 1 = 0<br />

⎤<br />

⎦ A2 =<br />

1 2<br />

2 −1<br />

<br />

A =<br />

−1/2<br />

1<br />

Illustreremo in modo sintetico come classificare la conica (1) in base alle proprietà delle matrici A, A2<br />

e A1.<br />

CASO 1: rank(A) = 1. L’equazione (1) rappresenta un’unica retta “contata due volte”, cioè il polinomio<br />

F (x, y) è (a meno di un segno) il quadrato di un polinomio reale di primo grado che si annulla<br />

1


proprio lungo la retta in questione. In particolare, i coefficienti a11, a22 e a33 hanno lo stesso segno e si<br />

può sempre supporre che siano positivi (altrimenti, basta moltiplicare l’equazione (1) per −1); è quindi<br />

facile determinare α, β e γ in modo che<br />

a11x 2 + 2a12xy + a22y 2 + 2a13x + 2a23y + a33 = (αx + βy + γ) 2 .<br />

Risulta allora che i punti che soddisfano (1) sono quelli della retta αx + βy + γ = 0. Alternativamente,<br />

si può determinare l’equazione della retta doppia cercando di risolvere l’equazione (1) rispetto a x o y.<br />

Esempio 2 La conica 4x 2 − 12xy + 9y 2 + 4x − 6y + 1 = 0 ha la matrice completa tale che<br />

⎡<br />

rank(A) = rank ⎣<br />

4 −6 2<br />

−6 9 −3<br />

2 −3 1<br />

⎤<br />

⎦ = 1<br />

quindi rappresenta una retta doppia. Se ne riscriviamo l’equazione vedendola come equazione nell’incognita<br />

y e trattando x come un parametro, si ottiene<br />

9y 2 − 6(2x + 1)y + 4x 2 + 4x + 1 = 0 =⇒ 9y 2 − 6(2x + 1)y + (2x + 1) 2 = 0.<br />

Provando a risolvere quest’ultima equazione rispetto a y, si osserva che ∆/4 = [9(2x+1)] 2 −9(2x+1) 2 = 0<br />

e, quindi, l’equazioni ha un’unica soluzione doppia<br />

y =<br />

3(2x + 1)<br />

9<br />

=⇒ 2x − 3y + 1 = 0<br />

che è l’equazione della retta doppia rappresentata dalla conica di partenza. <br />

CASO 2: rank(A) = 2 e det(A2) < 0. La (1) rappresenta l’unione di due rette che si intersecano nel<br />

punto C, cioè il polinomio F (x, y) è il prodotto di due polinomi reali di primo grado che rappresentano<br />

le due rette incidenti della conica. Un modo di procedere in questo caso può essere quello di risolvere<br />

l’equazione (1) della conica rispetto a x o y, come illustrato nel caso precedente, in quanto il ∆ di<br />

tale equazione dovrà necessariamente venire pari al quadrato di un binomio di primo grado nell’altra<br />

variabile. Altrimenti, si può determinare C tramite (2) e poi scrivere le equazioni delle due rette usando<br />

le seguenti formule<br />

<br />

a12 + <br />

− det(A2) (x − c1) + a22(y − c2) = 0<br />

<br />

a12 − <br />

− det(A2) (x − c1) + a22(y − c2) = 0<br />

dove (c1, c2) sono le coordinate di C.<br />

Esempio 3 La conica 3x 2 + 14xy − 5y 2 − 10x + 14y − 8 = 0 ha matrici tali che<br />

⎡<br />

rank(A) = rank ⎣<br />

3 7 −5<br />

7 −5 7<br />

−5 7 −8<br />

⎤<br />

⎦ = 2 e det(A2) = det<br />

3 7<br />

7 −5<br />

<br />

= −64 < 0,<br />

per cui rappresenta l’unione di due rette incidenti nel centro di simmetria C. Scrivendo l’equazione della<br />

conica come equazione nell’incognita x, si ottiene 3x 2 +2(7y −5)x−5y 2 +14y −8 = 0 il cui discriminante<br />

è ∆/4 = (7y − 5) 2 + 3(5y 2 − 14y + 8) = 64y 2 − 112y + 49 = (8y − 7) 2 . Pertanto le soluzioni rispetto a x<br />

sono<br />

−(7y − 5) − (8y − 7)<br />

x = = −5y + 4<br />

3<br />

e<br />

−(7y − 5) + (8y − 7)<br />

x = =<br />

3<br />

1<br />

(y − 2),<br />

3<br />

ovvero la conica è l’unione delle due rette x + 5y − 4 = 0 e 3x − y + 2 = 0. Intersecando queste due rette,<br />

ovvero risolvendo il sistema <br />

x + 5y − 4 = 0<br />

3x − y + 2 = 0<br />

<br />

Si ottengono le coordinate del centro di simmetria C = − 3<br />

<br />

7<br />

, . <br />

8 8<br />

2


CASO 3: rank(A) = 2 e det(A2) > 0. La (1) è soddisfatta dall’unico punto C di R 2 che si ottiene<br />

risolvendo il sistema (2). In questo caso il polinomio F (x, y) si può scrivere solo come prodotto di due<br />

polinomi di primo grado a coefficienti complessi.<br />

Esempio 4 La conica 2x 2 − 4xy + 4y 2 + 2x + 1 = 0 ha matrici tali che<br />

⎡<br />

rank(A) = rank ⎣<br />

2 −2 1<br />

−2 4 0<br />

1 0 1<br />

⎤<br />

<br />

⎦ = 2 e det(A2) = det<br />

2 −2<br />

−2 4<br />

<br />

= 4 > 0,<br />

quindi è l’unione di due rette complesse coniugate il cui punto di intersezione è l’unico punto reale della<br />

conica e si ottiene risolvendo<br />

<br />

2x − 2y + 1 = 0<br />

=⇒ C = −1, −<br />

−2x + 4y = 0<br />

1<br />

<br />

.<br />

2<br />

Con un procedimento analogo a quello visto negli esempi precedenti su potrebbe anche trovare le<br />

equazioni delle due rette che avranno però coefficienti complessi. <br />

CASO 4: rank(A) = 2 e det(A2) = 0. La conica rappresenta due rette parallele che, però, potrebbero<br />

anche essere complesse coniugate ed in tal caso la conica non avrebbe punti reali. Si può comunque<br />

procedere, come illustrato nei casi precedenti, cercando di risolvere l’equazione (1) rispetto a x o a<br />

y : in questo caso il discriminante ∆ viene necessariamente una costante che sarà positiva, se la conica<br />

rappresenta due rette parallele reali, oppure negativa, se la conica rappresenta due rette parallele<br />

complesse.<br />

Esempio 5 La conica 4x 2 − 4xy + y 2 + 6x − 3y + 2 = 0 ha matrici tali che<br />

⎡<br />

rank(A) = rank ⎣<br />

4 −2 3<br />

−2 1 −3/2<br />

3 −3/2 2<br />

⎤<br />

<br />

⎦ = 2 e det(A2) = det<br />

4 −2<br />

−2 1<br />

<br />

= 0,<br />

quindi è l’unione di due rette parallele reali o complesse. Guardando l’equazione della conica come<br />

un’equazione in y, si ottiene y 2 − (4x + 3)y + 4x 2 + 6x + 2 = 0 che ha discriminante ∆ = (4x + 3) 2 −<br />

4(4x 2 + 6x + 2) = 1 > 0 e, quindi, ha soluzioni reali<br />

y =<br />

4x + 3 ± 1<br />

,<br />

2<br />

ovvero la conica è l’unione delle due rette reali e parallele y = 2x + 2 e y = 2x + 1. <br />

Esempio 6 La conica x 2 + 6xy + 9y 2 + 4x + 12y + 5 = 0 ha matrici tali che<br />

⎡<br />

rank(A) = rank ⎣<br />

1 3 2<br />

3 9 6<br />

2 6 5<br />

⎤<br />

⎦ = 2 e det(A2) = det<br />

1 3<br />

3 9<br />

<br />

= 0,<br />

quindi è l’unione di due rette parallele reali o complesse. Guardando l’equazione della conica come<br />

un’equazione in x, si ottiene x 2 + 2(3y + 2)x + 9y 2 + 12y + 5 = 0 che ha discriminante ∆/4 = (3y +<br />

2) 2 − (9y 2 + 12y + 5) = −1 < 0 e, quindi, non ha soluzioni reali, per cui la conica non ha punti reali ma<br />

è l’unione di due rette parallele complesse coniugate. <br />

CASO 5: rank(A) = 3 e det(A2) < 0. La (1) rappresenta un’iperbole il cui centro di simmetria C =<br />

(c1, c2) si ottiene risolvendo (2). Gli assi di simmetria dell’iperbole sono le due rette passanti per C e<br />

parallele agli autovettori di A2 ed hanno equazione α(x − c1) − β(y − c2) = 0 e β(x − c1) + α(y − c2) = 0,<br />

dove si può scegliere<br />

<br />

(3) α = 2a12 e β = a11 − a22 + (a11 − a22) 2 + 4a2 12 .<br />

3


Gli asintoti dell’iperbole hanno le seguenti equazioni<br />

<br />

a12 + <br />

− det(A2) (x − c1) + a22(y − c2)<br />

<br />

a12 −<br />

= 0<br />

<br />

− det(A2) (x − c1) + a22(y − c2) = 0.<br />

In particolare, nel caso in cui a11 = −a22 l’iperbole è equilatera, cioè i suoi due asintoti sono perpendicolari.<br />

Una volta tracciati gli asintoti, generalmente basta trovare le intersezioni della conica con gli assi<br />

cartesiani per capire in quali spicchi opposti giacciono i due rami dell’iperbole. In questo modo si capisce<br />

anche quale dei due assi di simmetria interseca i due rami dell’iperbole e, intersecandolo effettivamente<br />

con la conica, se ne determinano i due vertici.<br />

Esempio 7 La conica 11x 2 − 24xy + 4y 2 + 94x − 48y + 99 = 0 ha matrici tali che<br />

⎡<br />

rank(A) = rank ⎣<br />

11 −12 47<br />

−12 4 −24<br />

47 −24 99<br />

⎤<br />

<br />

⎦ = 3 e det(A2) = det<br />

11 −12<br />

−12 4<br />

<br />

= −100 < 0,<br />

quindi è un’iperbole (non equilatera perché a11 = 11 = 4 = a22). Il centro di simmetria si determina<br />

tramite il sistema (2)<br />

<br />

11x − 12y + 47 = 0<br />

−12x + 4y − 24 = 0<br />

=⇒ C = (−1, 3).<br />

Usando le formule (3) si ottengono α = 24 e β = 32 per cui gli assi di simmetria dell’iperbole hanno<br />

equazioni<br />

−24(x + 1) − 32(y − 3) = 0 e 32(x + 1) − 24(y − 3) = 0,<br />

cioè sono le rette 3x + 4y − 9 = 0 e 4x − 3y + 13 = 0. Gli asintoti invece hanno equazioni<br />

(−12 ± 10) (x + 1) + 4(y − 3) = 0<br />

ovvero sono le rette x − 2y + 7 = 0 e 11x − 2y + 17 = 0. Intersecando l’iperbole con gli assi cartesiani si<br />

ottengono i seguenti punti<br />

<br />

11x2 <br />

+ 94x + 99 = 0<br />

−47 − 4<br />

=⇒ P1 =<br />

y = 0<br />

√ <br />

70<br />

−47 + 4<br />

, 0 , P2 =<br />

11<br />

√ <br />

70<br />

, 0<br />

11<br />

<br />

4y2 <br />

− 48y + 99 = 0<br />

=⇒ P3 = 0, 4 −<br />

x = 0<br />

3<br />

<br />

<br />

√<br />

5 , P4 = 0, 4 +<br />

2<br />

3<br />

<br />

√<br />

5 .<br />

2<br />

Disegnando questi punti ed i due asintoti si vede subito che i due rami dell’iperbole devono essere<br />

contenuti nei due spicchi più larghi formati dagli asintoti e se ne deduce che, tra i due assi di simmetria,<br />

quello che interseca l’iperbole è quello con coefficiente angolare negativo, cioè 3x+4y−9 = 0. Calcolando<br />

quest’ultima intersezione,<br />

<br />

11x 2 − 24xy + 4y 2 + 94x − 48y + 99 = 0<br />

4x + 3y − 5 = 0<br />

<br />

=⇒ V1 = − 9<br />

<br />

18<br />

, , V2 = −<br />

5 5<br />

1<br />

<br />

12<br />

, .<br />

5 5<br />

si ottengono le coordinate dei vertici dell’iperbole. <br />

CASO 6: rank(A) = 3 e det(A2) > 0. Bisogna distinguere due sotto-casi. Calcolato il centro C =<br />

(c1, c2) tramite (2), se tr(A2) · F (c1, c2) > 0, la conica descritta da (1) non ha punti reali, ma solo punti<br />

complessi, cioè la (1) non è soddisfatta da alcun punto di R 2 e non c’è altro da fare. Consideriamo<br />

invece il caso in cui tr(A2) · F (c1, c2) < 0. Allora la (1) descrive un’ellisse con centro di simmetria in C.<br />

Se a12 = 0 e a11 = a22, in realtà l’equazione può essere scritta nel modo seguente<br />

x 2 + y 2 + ax + by + c = 0<br />

4


e quindi rappresenta una circonferenza di centro C e raggio r = (a/2) 2 + (b/2) 2 − c. Se invece a12 = 0<br />

oppure a11 = a22, si tratta di un’ellisse vera e propria i cui assi di simmetria sono le rette passanti per<br />

C e ortogonali ai due autovettori di A2. In particolare tali assi si determinano nello stesso modo che nel<br />

caso dell’iperbole, cioè sono le rette di equazioni α(x − c1) − β(y − c2) = 0 e β(x − c1) + α(y − c2) = 0,<br />

dove si può scegliere<br />

<br />

(4) α = 2a12 e β = a11 − a22 + (a11 − a22) 2 + 4a2 12 .<br />

Intersecando gli assi di simmetria con l’ellisse si determinano le coordinate dei vertici.<br />

Esempio 8 La conica 2x 2 + 2y 2 + 12x − 28y + 66 = 0 rappresenta una circonferenza, il che si vede<br />

ancora meglio dopo aver diviso l’equazione per 2 ottenendo<br />

x 2 + y 2 + 6x − 14y + 33 = 0.<br />

Quindi il centro ha coordinate C = (−6/2, 14/2) = (−3, 7) e raggio r = √ 9 + 49 − 33 = 5. <br />

Esempio 9 La conica F (x, y) = 17x 2 − 12xy + 8y 2 − 44x − 8y + 152 = 0 ha matrici tali che<br />

⎡<br />

rank(A) = rank ⎣<br />

17 −6 −22<br />

−6 8 −4<br />

−22 −4 152<br />

⎤<br />

⎦ = 3 e det(A2) = det<br />

17 −6<br />

−6 8<br />

<br />

= 100 > 0,<br />

quindi o non ha punti reali o è un’ellisse (non può comunque essere una circonferenza). Si determina il<br />

centro di simmetria tramite (2):<br />

<br />

17x − 6y − 22 = 0<br />

=⇒ C = (2, 2).<br />

−6x + 8y − 4 = 0<br />

Poiché tr(A2) = 17 + 8 = 25 > 0 e F (2, 2) = 100 > 0, la conica non ha punti reali. <br />

Esempio 10 Modificando solo il termine noto della conica dell’esempio precedente, si ottiene la conica<br />

F (x, y) = 17x 2 − 12xy + 8y 2 − 44x − 8y − 48 = 0 con le seguenti matrici<br />

⎡<br />

rank(A) = rank ⎣<br />

17 −6 −22<br />

−6 8 −4<br />

−22 −4 −48<br />

⎤<br />

⎦ = 3 e det(A2) = det<br />

17 −6<br />

−6 8<br />

<br />

= 100 > 0,<br />

quindi, di nuovo, la conica o non ha punti reali o è un’ellisse. Il centro di simmetria è lo stesso dell’esempio<br />

precedente C = (2, 2) (il sistema che lo determina non cambia), ma stavolta tr(A2) = 25 > 0 e F (2, 2) =<br />

−100 < 0 per cui si tratta effettivamente di un ellisse con centro in C = (2, 2). Usando le formule (4) si<br />

ottengono α = −12 e β = 24 per cui gli assi di simmetria dell’ellisse hanno equazioni<br />

−12(x − 2) − 24(y − 2) = 0 e 24(x − 2) − 12(y − 2) = 0,<br />

cioè sono le rette x + 2y − 6 = 0 e 2x − y − 2 = 0. Intersecando queste rette con la conica si ottengono<br />

le coordinate dei quattro vertici dell’ellisse:<br />

<br />

17x 2 − 12xy + 8y 2 − 44x − 8y + 152 = 0<br />

x + 2y − 6 = 0<br />

<br />

17x2 − 12xy + 8y2 − 44x − 8y + 152 = 0<br />

2x − y − 2 = 0<br />

=⇒ V1 = (0, 3), V2 = (4, 1);<br />

=⇒ V3 = (0, −2), V4 = (4, 6).<br />

Calcolando le semi-distanze tra vertici opposti, si determinano le lunghezze dei semi-assi dell’ellisse, cioè<br />

il semi-asse staccato su 2x − y − 2 = 0 è lungo V3V4/2 = 2 √ 5 mentre quello staccato su x + 2y − 6 = 0<br />

è lungo V1V2/2 = √ 5. <br />

5


CASO 7: rank(A) = 3 e det(A2) = 0. La (1) rappresenta una parabola. In questo caso è possibile<br />

determinare a, b ∈ R tali che a11x 2 + 2a12xy + a22y 2 = (ax + by) 2 (di fatto si può scegliere a = |a11| e<br />

|b| = |a22|, con b avente lo stesso segno di a12). Allora l’asse di simmetria della parabola ha equazione<br />

(5) a(a11x + a12y + a13) + b(a12x + a22y + a23) = 0<br />

e le coordinate del vertice si trovano facendo l’intersezione fra questo asse e la parabola. Per stabilire<br />

poi da che parte guarda la concavità della parabola, conviene semplicemente trovare le intersezioni della<br />

parabola con gli assi cartesiani.<br />

Esempio 11 La conica 9x 2 + 6xy + y 2 − 4x − 8y − 13 = 0 ha matrici tali che<br />

⎡<br />

rank(A) = rank ⎣<br />

9 3 −2<br />

3 1 −4<br />

−2 −4 −13<br />

⎤<br />

⎦ = 3 e det(A2) = det<br />

9 3<br />

3 1<br />

<br />

= 0,<br />

quindi si tratta di una parabola. Si osserva che, come previsto, la parte di secondo grado forma un<br />

quadrato perfetto<br />

9x 2 + 6xy + y 2 = (3x + y) 2 ,<br />

per cui nella formula (5) si può scegliere a = 3 e b = 1 ottenendo che l’equazione dell’asse della parabola<br />

è<br />

3(9x + 3y − 2) + (3x + y − 4) = 0 =⇒ 3x + y − 1 = 0.<br />

Intersecando l’asse con la parabola si trova il vertice<br />

<br />

9x 2 + 6xy + y 2 − 4x − 8y − 13 = 0<br />

3x + y − 1 = 0<br />

=⇒ V = (1, −2),<br />

mentre intersecando la parabola con gli assi cartesiani si trovano i seguenti punti<br />

<br />

9x2 − 4x − 13 = 0<br />

y = 0<br />

<br />

y<br />

=⇒ P1 = (−1, 0) ,<br />

<br />

13<br />

P2 = , 0 ,<br />

9 2 − 8y − 13 = 0<br />

x = 0<br />

=⇒ P3 = 0, 4 − √ 29 , P4 = 0, 4 + √ 29 ,<br />

per cui, facendo un disegno, se ne deduce che la concavità della parabola è rivolta verso il semiasse<br />

superiore. <br />

6

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