ventilazione - Vortice
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d’Azeglio: “ L’Italia è fatta, ora bisogna<br />
fare gli italiani “, fredda analisi che il<br />
tempo non ha scalfi to e che ci induce a<br />
rifl ettere sui nostri meriti e sugli altrettanti<br />
nostri (molti) difetti.<br />
DA NORD A SUD<br />
L’Italia era nata per un effettivo bisogno<br />
di riscatto morale delle varie comunità<br />
dello stivale al dominio diretto e<br />
indiretto delle potenze straniere. Il<br />
Regno delle due Sicilie, stato sovrano,<br />
fu forse attaccato nell’euforia garibaldina<br />
che Cavour, in caso di fallimento,<br />
era pronto a stigmatizzare, dopo averlo<br />
astutamente e silenziosamente incoraggiato,<br />
ma è anche vero che la stessa conformazione<br />
geografi ca del paese, con il<br />
Mediterraneo strategica testa di ponte<br />
per i traffi ci mercantili, inducevano a<br />
quella scelta ancora oggi oggetto di<br />
discussioni. Non dimentichiamo che<br />
gli interessi, soprattutto inglesi, simpatizzarono<br />
con l’impresa di Garibaldi, ma<br />
non furono i soli.<br />
I 150 anni dall’ Unità d’Italia ci<br />
riportano a fatti ed eventi ancora sotto<br />
analisi, ma resta il fatto, che tramontato<br />
il potere temporale della Chiesa, le<br />
molteplici tessere del mosaico del nostro<br />
territorio si poterono unire, dal nord al<br />
sud, in un unicum che assunse il volto<br />
di stato e poi di nazione, riscattandoci<br />
dalla secolare assuefazione di terra di<br />
conquista e di passaggio di eserciti stranieri,<br />
dal Barbarossa agli austriaci, per<br />
non andare oltre nel tempo.<br />
Per questo e per i tanti caduti con<br />
il sogno di un paese indipendente e<br />
moderno, le 150 sofferte candeline<br />
vanno giustamente spente anche e<br />
soprattutto come augurio per un futuro<br />
che completi l’Unità, al di là e al di fuori<br />
di considerazioni che possono, giustamente,<br />
tenere conto dell’evoluzione dei<br />
tempi.<br />
In questo senso D’Azeglio aveva<br />
ragione, ma anche Mazzini, che con la<br />
sua “Giovine Italia” prima e la “Giovine<br />
Europa” poi, preconizzava un’altra,<br />
grande patria, che ci auguriamo conosceranno<br />
le future generazioni. ★<br />
DALLA COPERTINA<br />
Spagna:<br />
«Vi racconto Ivana»<br />
Sono pochi gli artisti in grado<br />
di accendere di emozioni,<br />
con le note, il cuore della<br />
gente. E pensare che, ironia della<br />
sorte, «sin da piccola sognavo di<br />
diventare un’étoile di danza classica!»,<br />
così scrive Ivana Spagna nella<br />
sua autobiografi a curata dal giornalista<br />
Maurizio Scandurra, dal titolo<br />
Quasi una confessione! (...tutto<br />
quello che non ho mai detto).<br />
Un’opera in uscita in tutta Italia il<br />
prossimo 8 marzo, in cui l’artista<br />
lascia spazio a rivelazioni inedite<br />
legate ai propri ricordi di donna<br />
da condividere per la prima volta<br />
con il pubblico: affetti, famiglia,<br />
genitori, vittorie, sconfi tte, gioie e<br />
dolori, talvolta anche ingombranti<br />
e pesanti. Così, senza veli, come<br />
da oltre vent’anni a questa parte la<br />
nota cantautrice veneta è riuscita<br />
a fare con la musica.<br />
Originaria di Valeggio sul Mincio,<br />
Spagna si è affermata come artista<br />
di fama internazionale come<br />
pochissimi altri in Italia. I suoi album<br />
sono stati pubblicati e hanno<br />
raggiunto le vette delle classifi che<br />
di Paesi quali Germania, Inghilterra,<br />
Francia, Australia, Paesi Bassi,<br />
Giappone e Stati Uniti. Ben oltre 10<br />
milioni le copie vendute in tutto il<br />
mondo, grazie alle quali nel 2006<br />
ha conseguito il Disco D’Oro alla<br />
Carriera quale cantante di maggior<br />
pregio e successo all’estero.<br />
Spagna ha spiccato il volo nel 1986<br />
quando, voce potente e look altrettanto<br />
d’effetto, autoproducendosi,<br />
letteralmente dilagò ovunque con<br />
Easy Lady, successo internazionale<br />
bissato l’anno seguente da Call<br />
me: è grazie a questi brani che resta<br />
tutt’ora l’unica cantante italiana<br />
ad aver inciso direttamente per la<br />
Sony Music americana, e ad aver<br />
conquistato la vetta della classifi -<br />
ca europea (Europe Parade). Senza<br />
dimenticare Il Cerchio della Vita,<br />
celebre versione (nonché suo<br />
primo brano in Italiano) da lei magistralmente<br />
interpretata della colonna<br />
sonora del fi lm Disney Il Re<br />
Leone scritta da Sir Elton John.<br />
Ha partecipato per la prima volta al<br />
Festival di Sanremo nel 1995 classifi<br />
candosi terza fra i Big con Gente<br />
come noi, e vi è ritornata nel ‘96,<br />
nel’98, nel 2000, nel 2006 e nel 2008<br />
insieme a Loredana Bertè. E sempre<br />
in quell’anno riceve un bel regalo di<br />
Natale: il 5 dicembre viene insignita<br />
dall’Università di Roma della Laurea<br />
Honoris Causa in Scienze della Comunicazione.<br />
Come scrittrice, debutta<br />
nel 2002 con Briciola, storia<br />
di un abbandono, una tenera fi aba<br />
che le vale il “Premio Letterario Internazionale<br />
Ostia Mare 2003” nella<br />
sezione “Letteratura per l’infanzia”.<br />
M.S.<br />
Il <strong>Vortice</strong> n. 120 - febbraio/marzo 2011