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Aneglo settembre 2001.vp - Parrocchia di Chiari

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persone del suo nucleo familiare, stimolato<br />

a ringraziare per quanto ricevuto,<br />

reso capace <strong>di</strong> cominciare a restituire<br />

la cura con cui è stato cresciuto,<br />

con un atteggiamento attivo e rispettoso<br />

che vada oltre i conflitti adolescenziali.<br />

La nota tendenza da parte dei<br />

giovani a prolungare i tempi <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza<br />

dalla famiglia alimenta una pigrizia<br />

dannosa e allontana la presa <strong>di</strong><br />

coscienza delle proprie responsabilità<br />

in or<strong>di</strong>ne a se stessi, alla scelta <strong>di</strong> vita,<br />

alla società, a Dio”.<br />

Per quanto concerne altri ambiti (lavoro,<br />

scuola, tempo libero, rapporto col<br />

territorio), in sintesi la raccomandazione<br />

è quella <strong>di</strong> “puntare su una pastorale<br />

giovanile che tenda a raggiungere<br />

i giovani lontani e in<strong>di</strong>fferenti<br />

grazie alla testimonianza dei giovani<br />

credenti, i quali dovrebbero essere<br />

educati ad uscire dagli spazi strettamente<br />

ecclesiali, <strong>di</strong>ventando capaci <strong>di</strong><br />

muoversi da laici cristiani là dove i giovani<br />

si incontrano”. È <strong>di</strong> fatto necessario<br />

che l’azione educativa si traduca in<br />

percorsi <strong>di</strong>fferenziati per le <strong>di</strong>verse<br />

con<strong>di</strong>zioni giovanili, ma è messa in evidenza<br />

la preoccupazione <strong>di</strong> recuperare<br />

“la figura dell’accompagnatore spirituale<br />

stabile: il prete, un adulto laico o<br />

un religioso/a deve potersi offrire<br />

come punto <strong>di</strong> riferimento e come guida<br />

nel percorso della formazione personale<br />

per sorreggere, stimolare, correggere<br />

e aiutare nel <strong>di</strong>scernimento<br />

vocazionale”. Da qui “la necessità <strong>di</strong><br />

modelli, persone riuscite nell’umanità<br />

e nella fede che si offrano allo sguardo<br />

dei giovani per stimolare le loro stesse<br />

scelte... Ciò chiama in causa e porta a<br />

verificare la qualità <strong>di</strong> vita cristiana degli<br />

adulti della comunità”.<br />

Particolare cura andrebbe de<strong>di</strong>cata ai<br />

giovani fra i 20 e i 30 anni: “fascia <strong>di</strong><br />

età... in cui si registrano o si dovrebbero<br />

registrare le scelte definitive <strong>di</strong> vita<br />

sia nel campo ecclesiale sia in quello<br />

sociale e civile. È l’età in cui si <strong>di</strong>venta<br />

adulti. Mentre in passato il gruppo giovanile<br />

sosteneva e preparava all’inserimento<br />

nella comunità adulta, oggi<br />

vanno cercate nuove occasioni per offrire<br />

cammini formativi pazienti, qualificati<br />

evangelicamente, esigenti, <strong>di</strong>fferenziati,<br />

gratuiti, capaci <strong>di</strong> formare<br />

dei credenti adulti”. L’età tra i 20ei30<br />

anni vede spesso un riavvicinamento<br />

dei giovani alla comunità cristiana.<br />

Questo offre l’occasione per proposte<br />

<strong>di</strong> fede (pastorale universitaria e studentesca,<br />

preparazione al matrimonio,<br />

servizio civile per ragazzi e ragazze)<br />

che recuperino il <strong>di</strong>stacco solitamente<br />

vissuto tra i 14 e i 20 anni.<br />

Nella prima parte <strong>di</strong> questa Nota si<br />

vede come nel mondo giovanile rivivano<br />

le caratteristiche della cultura o<strong>di</strong>erna<br />

nel suo insieme, con i suoi slanci ed i<br />

suoi limiti. Una realtà talvolta lasciata<br />

in ombra è il fatto che ragazzi e ragazze<br />

vivono tempi ed esigenze educative<br />

<strong>di</strong>stinte e <strong>di</strong>fferenziate. Pertanto, se è<br />

bene che alcuni momenti siano vissuti<br />

all’unisono con scambio e arricchimento<br />

reciproco, dati dal confronto o<br />

ad<strong>di</strong>rittura dall’attrazione-scontro che<br />

possono verificarsi in esso, andrebbero<br />

recuperati anche momenti <strong>di</strong>fferenziati.<br />

Essere donna ed essere uomo sono<br />

realtà insieme date e da costruire, fondendo<br />

in un unico progetto <strong>di</strong>mensione<br />

psicologica, sociale, etica e teologica.<br />

Si apre qui tutto l’impegno formativo-educativo<br />

volto ad armonizzare la<br />

bellezza dell’annuncio cristiano e la<br />

concezione e la pratica della sessualità.<br />

Bisogna insomma aiutare i giovani a<br />

camminare verso la maturità della loro<br />

fede esplorando il rapporto tra socializzazione<br />

religiosa ed educazione alla<br />

fede. L’abbandono della pratica religiosa<br />

(se non della fede) da parte <strong>di</strong> adolescenti<br />

e giovani al termine del percorso<br />

<strong>di</strong> iniziazione deve far riflettere.<br />

Suonano qui assai pertinenti le parole<br />

del papa: “È molto <strong>di</strong>ffusa oggi una<br />

8 L’Angelo - Settembre a. D. 2001<br />

cultura che induce i giovani ad accontentarsi<br />

<strong>di</strong> progetti modesti che sono<br />

molto al <strong>di</strong> sotto delle loro possibilità.<br />

Ma tutti sappiamo che, in realtà, nel loro<br />

cuore c’è un’inquietu<strong>di</strong>ne ed un’insod<strong>di</strong>sfazione<br />

<strong>di</strong> fronte a conquiste effimere;<br />

c’è in loro il desiderio <strong>di</strong> crescere nella<br />

verità, nell’autenticità, nella bontà; c’è<br />

l’attesa <strong>di</strong> una voce che li chiami per<br />

nome. Quest’inquietu<strong>di</strong>ne, del resto, è<br />

proprio il segno della necessità inalienabile<br />

della cultura dello spirito (…). È<br />

necessario pertanto promuovere una<br />

cultura vocazionale che sappia riconoscere<br />

ed accogliere quell’aspirazione<br />

profonda dell’uomo che lo porti a scoprire<br />

che solo Cristo può <strong>di</strong>re al giovane<br />

tutta la verità della sua vita”.<br />

Se la comunità cristiana tutta si volge<br />

ai suoi giovani, i giovani a loro volta<br />

sono una forza a cui attingere per tutta<br />

la comunità. In questo senso si deve essere<br />

esigenti con i giovani, suscitando<br />

in loro il senso <strong>di</strong> responsabilità nei<br />

confronti della comunità intera, mentre<br />

da parte della comunità non devono<br />

mancare attenzione e ascolto nei loro<br />

riguar<strong>di</strong>. Guidare i giovani alla responsabilità<br />

significa anche capacità dell’educatore<br />

<strong>di</strong> non nascondersi <strong>di</strong>etro un<br />

facile assenso compiacente e acritico,<br />

che teme <strong>di</strong> alienarsi le simpatie del<br />

gruppo se esprime opinioni non gra<strong>di</strong>te.<br />

Gli educatori non sono amici tra gli<br />

amici, ma effettivamente educatori,<br />

persone che non tacciono la parola<br />

della <strong>di</strong>sciplina e della critica, che sanno<br />

<strong>di</strong>re i giusti no che vanno a costruire<br />

la libertà dei giovani stessi più <strong>di</strong><br />

un’approvazione senza riserve, affinché<br />

le questioni della vita, gli impegni,<br />

le scelte siano affrontati con la dovuta<br />

serietà, per non correre il rischio <strong>di</strong><br />

trasformare tutto in gioco. Se è bello e<br />

giusto partecipare ai momenti <strong>di</strong> festa e<br />

<strong>di</strong> gioco con i giovani, altrettanto bello e<br />

necessario è ad<strong>di</strong>tare loro l’irrinunciabile<br />

e gioiosa fatica della vita quoti<strong>di</strong>ana<br />

con gli impegni che essa suscita.<br />

E se, da un lato, gli educatori sono<br />

sempre più qualificati nelle <strong>di</strong>scipline<br />

educative per la formazione specifica,<br />

offerta da appositi corsi, d’altro lato è<br />

compito della comunità offrire occasioni<br />

<strong>di</strong> formazione permanente. Una<br />

valida opportunità in tal senso è offerta,<br />

iniziando da questo anno accademico,<br />

dall’Istituto Superiore <strong>di</strong> Scienze<br />

Religiose dell’Università Cattolica<br />

nella sua sede bresciana con l’avvio <strong>di</strong><br />

un corso quadriennale per operatori<br />

pastorali, in cui è previsto anche il per-

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