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Discussione integrale - Comune di Livorno

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COSIMI<br />

Io confesso, signor –sindaco e signori consiglieri, signor Presidente del Consiglio,<br />

<strong>di</strong> dover <strong>di</strong>chiarare due limiti.<br />

Il primo limite è quello che deriva, tra i tanti che ho personalmente, dalla<br />

professione. Io non riesco a fare un intervento senza che questo sia una sorta <strong>di</strong><br />

approccio come <strong>di</strong>re scientifico al problema e senza effettuare un elemento che è<br />

quello che poi porta l’analisi a quello che è una <strong>di</strong>agnosi in sostanza, cioè una<br />

sommazione <strong>di</strong> informazioni, una sorta <strong>di</strong> algoritmo che ci consente <strong>di</strong> arrivare ad un<br />

punto che poi consegna l’idea a tutti, che giusta o sbagliata che sia è un elemento <strong>di</strong><br />

metodo.<br />

Il secondo limite che confesso, signor Sindaco, è quello <strong>di</strong> avere il limite dei<br />

segretari, che spesso fanno gli interventi e fanno le conclusioni e si abituano così<br />

tanto che interloquiscono con tutti e finisce poi per avere un ruolo che è un ruolo<br />

improprio, specialmente in questo consesso.<br />

Devo <strong>di</strong>re che su questo terreno oggi io vorrei interloquire con Lei, vorrei<br />

interloquire con lei partendo dalla base <strong>di</strong> un <strong>di</strong>battito che mi è apparso un <strong>di</strong>battito<br />

sensato, un <strong>di</strong>battito intelligente, un <strong>di</strong>battito che non sottende furberie ma che<br />

<strong>di</strong>mostra oggettivamente la capacità <strong>di</strong> passaggi che guardano a legare l’evento che è<br />

quello del bilancio ad una strategia che è una strategia complessa, una strategia che<br />

non può essere un elemento <strong>di</strong> una approvazione <strong>di</strong> una somma <strong>di</strong> numeri ma<br />

sicuramente la risultanza, come lo ha detto molto bene Penco, <strong>di</strong> un punto, <strong>di</strong> uno<br />

zenit, <strong>di</strong> un ciclo economico che dentro l’Amministrazione si rappresenta attraverso<br />

le varie fasi delle scelte fatte, che si concretizza in questo bilancio e nei suoi in<strong>di</strong>rizzi<br />

e che ha un risvolto tutto politico, un risvolto capace <strong>di</strong> <strong>di</strong>segnare la coesione <strong>di</strong> una<br />

Maggioranza non intorno a temi che siano aleatori ma alla costruzione <strong>di</strong> un progetto<br />

comune che guarda allo sviluppo del nostro territorio ben sapendo i limiti <strong>di</strong> questo<br />

<strong>di</strong>battito, ben sapendo che probabilmente il bilancio del Consiglio comunale è uno<br />

strumento e che da soli siamo insufficienti per essere i motori dello sviluppo.<br />

E allora io credo che su questo terreno sia necessario fare due passaggi, un primo <strong>di</strong><br />

or<strong>di</strong>ne generale nel quale è opportuno forse ricordare che questo ciclo economico che<br />

Penco citava è stato un passaggio che forse verrebbe, riguardandolo adesso, verrebbe<br />

voglia <strong>di</strong> definire come und oppio salto mortale. Un governo <strong>di</strong> una emergenza <strong>di</strong> un<br />

sistema produttivo, una scelta complessa <strong>di</strong> una fase della progettazione, e mi<br />

riferisco in particolar modo alla legislatura precedente, un passaggio delle<br />

realizzazioni che è quello che <strong>di</strong>rei se non ci fosse stato una analisi dell’emergenza<br />

con una progettazione mirata sarebbe stato superficialità ed oggi rappresenta invece<br />

in molti elementi l’innesco <strong>di</strong> un processo che guarda ad uno sviluppo equilibrato del<br />

nostro territorio, uno sviluppo che non è mai abusivo, passatemi questa parola brutta,<br />

del territorio, che non ne abusa ma che è capace <strong>di</strong> mettere insieme occasioni che<br />

hanno il sapore <strong>di</strong> innovazione senza essere modernità in qualche modo frequentata<br />

dalla Destra.<br />

E allora io penso a molti elementi, agli elementi <strong>di</strong> analisi e ripercorrevo anche la<br />

mia esperienza in giunta insieme a Lei, e pensavo al piano strutturale, pensavo a<br />

quegli elementi che hanno composto l’analisi <strong>di</strong> questo percorso, e pensavo in questo<br />

senso alla capacità <strong>di</strong> non far vivere questo elemento come contingenza ma come<br />

progetto politico, progetto istituzionale, capacità <strong>di</strong> sintesi nell’incontro anche con le

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