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Trattato professionale - Estro-Verso

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problema dell’ossidazione del succo che non si conservava a<br />

lungo, alterandosi rapidamente una volta estratto a freddo dalla<br />

pianta. Alcuni ricercatori tentarono di risolvere il problema con<br />

l’esposizione del gel ai raggi ultravioletti, ma questo procedimento<br />

alterava la sua composizione chimica; si tentò inoltre con la<br />

pastorizzazione del gel a temperature superiori ai 60° dopo aver<br />

aggiunto perossido d’idrogeno, ma anche questo tentativo fallì.<br />

Bill Coats fu il primo a realizzare un procedimento atto a conservare<br />

gli enzimi e le vitamine presenti nell’Aloe; tale procedimento<br />

consisteva nell’incubazione del gel con aggiunta di vitamina C<br />

(acido ascorbico), vitamina E (tocoferolo) e sorbitolo (Marc Schweizer,<br />

“Aloès la plante qui guèrit”, Apophtegme). Nel 1950 il dottor G.W.<br />

Reynolds classificò almeno 350 specie di Aloe ed oggi si contano<br />

oltre 600 varietà di piante del genere Aloe della famiglia delle Liliacee,<br />

ora più precisamente classificate come Aloaceae. 125 specie<br />

sono state catalogate solo nel Sud Africa (inclusi lo Swaiziland ed<br />

il Lesotho), mentre le altre sono distribuite in ulteriori zone del<br />

continente africano, in Israele in India, in Pakistan, nel Nepal, in<br />

Cina, in Tailandia, in Cambogia, nei Caraibi, in Spagna, a Cuba,<br />

nell’America Centrale e del Sud, nell’America del Nord (Texas<br />

e Florida) e in Messico. Il suo ceppo d’origine va dunque ricercato<br />

in Africa da dove fu poi distribuita in tutto il mondo (Reynolds<br />

1966). Il suo habitat è tipico delle zone aride e desertiche e<br />

può raggiungere altezze che variano dai pochi centimetri ai venti<br />

metri, secondo la specie. Va chiarito che generalmente, in botanica,<br />

si usa chiamare una pianta con la denominazione assegnata<br />

dall’ultimo studioso; per fare un esempio, l’Aloe Barbadensis o<br />

delle Barbados, di Miller, è il nome attuale dell’Aloe vera di Linneo<br />

e dell’Aloe Vulgaris di Lamarck. Il termine Aloe (“Allo eh” in<br />

arabo, “Halal” in ebraico, “Alo hei” in Cina, Aloe nei paesi occidentali)<br />

deriva dalla radice greca “Als” o “Alos”, che significa sostanza<br />

amara, salata come l’acqua del mare. I suoi fiori vanno dal<br />

bianco-verdastro, per esempio, dell’Aloe Integra dello Swaziland<br />

che fiorisce da ottobre a dicembre; dal rosa-aranciato dell’Aloe<br />

Zebrina (distribuita in Botswana, Namibia, Angola e Zimbabwe),<br />

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