Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Programma consigliato per una Scuola che promuove la salute<br />
MANUALE OPERATIVO<br />
edizione 2009<br />
DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE: Servizio di Medicina Preventiva nelle Comunità<br />
1
2<br />
Questo manuale, appositamente pensato come un complemento all’azione di progettazione prima e<br />
all’azione didattica poi, nasce dal desiderio di offrire un supporto alla realizzazione del progetto e<br />
alla costruzione di un percorso educativo e didattico.<br />
La sezione dedicata alla scuola contiene attività ed esperimenti in grado di fornire ai docenti<br />
ulteriori spunti di approfondimento, e di permettere ai bambini di imparare divertendosi.<br />
Ci auguriamo che diventi per tutti un “utile compagno di viaggio”.<br />
Sommario<br />
Dalla salute al “ben essere”: gli stili di vita che fanno la differenza...........................................pag. 4<br />
“Il Piedibus, tutti a scuola a Piedi” .......................................................................................................pag. 5<br />
Sezione dedicata alla progettazione<br />
Il Progetto..................................................................................................................................................pag. 6<br />
Organizzazione e soggetti coinvolti .....................................................................................................pag. 6<br />
Linee guida alla realizzazione del progetto ........................................................................................pag. 7<br />
Suggerimenti per il gruppo di lavoro ....................................................................................................pag. 8<br />
Strumenti utili per avviare il progetto ................................................................................................pag. 11<br />
Sezione per Accompagnatori<br />
Quattro passi per stare bene ................................................................................................................pag. 14<br />
Il vademecum per gli accompagnatori..................................................................................................pag. 16<br />
Sezione dedicata alla Scuola<br />
La Scuola nel progetto Piedibus ............................................................................................................pag. 18<br />
Spunti per la didattica.............................................................................................................................pag. 18<br />
L’autonomia e il tempo libero..................................................................................................................pag. 18<br />
La mobilità casa-scuola ............................................................................................................................pag. 20<br />
Mobilità e inquinamento..........................................................................................................................pag. 21<br />
Movimento e salute...................................................................................................................................pag. 26<br />
Mobilità e sicurezza .................................................................................................................................pag. 31<br />
Qualche informazione in più ...................................................................................................................pag. 33<br />
La conclusione dei lavori..........................................................................................................................pag. 38<br />
Servizio di Medicina Preventiva nelle Comunità <strong>ASL</strong> della Provincia <strong>Milano</strong> 2<br />
Responsabile Servizio: dott. Luigi Fantini<br />
Responsabile U.O. Età Evolutiva: dott. Luigi Acerbi<br />
Responsabili dei Progetti: “Stili di vita” dott.ssa Maria Vezzoni; “Piedibus” dott.ssa Margherita Assirati e<br />
dottor Luigi Acerbi; “Salute orale” dott.ssa Chiara Mariani e dott.ssa Maria Vezzoni; “Scuola libera dal<br />
fumo” dott. ssa Antonella Calaciura; “A scuola di sicurezza” dott.ssa Cristina Morelli; “Una Scuola che promuove<br />
la salute” dott.ssa Maria Vezzoni.<br />
Edizione curata da: Dott. Luigi Acerbi, Dott.ssa Assirati Margherita, Dott.ssa Maria Vezzoni, I.P. Angela Marra<br />
Si ringrazia il Comune di S. Donato Milanese, il Comune di Lacchiarella e la <strong>ASL</strong> di Lecco per la collaborazione<br />
e la gentile concessione di materiale che ci ha supportato nella stesura del manuale.
In un mondo che sempre più abbandona i ritmi e i comportamenti che ci sono naturali, ricerchiamo<br />
volontà ed esperienze che diano dimensione di armonia e di benessere agli atti quotidiani del vivere<br />
e dello stare insieme.<br />
Un sentito riconoscimento va quindi a chi, sensibile a queste aspirazioni, si è impegnato in prima<br />
persona per sé e per gli altri.<br />
Dottor Luigi Acerbi<br />
Responsabile U.O. Prevenzione in età evolutiva<br />
del Servizio di Medicina Preventiva<br />
nelle Comunità dell’<strong>ASL</strong> MI2<br />
3
4<br />
Dalla salute al “ben essere”:<br />
gli stili di vita che fanno<br />
la differenza<br />
Il concetto di salute si è costantemente modificato nel<br />
tempo, per arrivare ad assumere oggi un significato molto più<br />
ampio che associa strettamente una condizione di assenza di<br />
patologie ad uno stato di benessere globale della persona.<br />
La promozione della salute deve dunque essere intesa come<br />
primaria risorsa della vita quotidiana che mira al benessere; essa<br />
passa necessariamente attraverso la scuola, che riveste un ruolo<br />
fondamentale nell’acquisizione di stili di vita atti a sostenere la<br />
salute delle giovani generazioni.<br />
La prevenzione e la promozione di stili di vita sani restano gli strumenti più validi e importanti per affrontare<br />
malattie croniche come cardiopatie, ictus, diabete, cancro e malattie respiratorie.<br />
Ciascun individuo può ridurre in modo significativo il rischio di sviluppare queste malattie semplicemente adottando<br />
comportamenti salutari, in particolare evitando il fumo, limitando il consumo di alcol, combattendo sovrappeso<br />
ed obesità grazie ad una alimentazione corretta e all’attività fisica.<br />
Promuovere stili di vita sani è uno dei compiti principali della sanità pubblica ed è fondamentale che tutti abbiano<br />
accesso da una parte ai servizi sanitari e, dall’altra, all’opportunità di prevenzione delle malattie e promozione<br />
della salute.<br />
Parallelamente, però, occorre che le persone siano messe nelle condizioni di essere parte attiva nella gestione<br />
della propria salute.<br />
Per centrare in pieno questo obiettivo occorre quindi un’azione integrata che accanto al Sistema Sanitario,<br />
coinvolga altri soggetti sia istituzionali che della società civile (industria alimentare, scuola, pianificazione urbana,<br />
politiche fiscali, ecc..) per creare un contesto globale che favorisca scelte salutari.<br />
Gli interventi mirati al singolo individuo, infatti, possono produrre effetti duraturi solo se accompagnati da<br />
un complesso di modifiche ambientali, strutturali e socioculturali che consentano di mantenere le abitudini acquisite.
“Il Piedibus, tutti a scuola a Piedi”<br />
La <strong>ASL</strong> della Provincia di <strong>Milano</strong> 2 promuove attraverso il progetto “Piedibus” l’organizzazione da parte delle<br />
scuole di percorsi casa-scuola/scuola-casa con l’accompagnamento di volontari adulti perché si crei l’abitudine<br />
ad utilizzare, ogni volta possibile,il cammino a piedi.<br />
Premessa<br />
Nel bambino che cresce la possibilità di fare esperienze autonome è un’esigenza fondamentale. Muoversi<br />
fuori casa sviluppa l’autostima e contribuisce ad un sano equilibrio psicologico. Questa sola motivazione basterebbe<br />
per convincerci a mandare i nostri figli a scuola da soli, ma in realtà ce ne sono molte altre.<br />
All’ entrata e all’ uscita dei bambini le scuole vengono prese d’assalto dalle automobili che congestionano l’intera<br />
zona di traffico. Paradossalmente siamo proprio noi che per proteggere i nostri figli contribuiamo ad aumentare<br />
i pericoli e il degrado dell’ambiente.<br />
Promuovere l’andare a scuola a piedi è un modo per rendere la città più vivibile, meno inquinata e pericolosa.<br />
Pigri e in sovrappeso, i bambini camminano troppo poco, e noi non diamo il buon esempio.<br />
I pediatri ci insegnano che mezz’ora di cammino al giorno basta ad assicurare il mantenimento della forma fisica<br />
durante la crescita ed è in grado di prevenire molte gravi malattie croniche. Dobbiamo cominciare a cambiare<br />
le nostre abitudini e il Piedibus ci consente una scelta semplice ed efficace.<br />
Andare a scuola a piedi è anche un’occasione per socializzare, farsi nuovi amici ed arrivare di buon umore e<br />
pimpanti all’inizio delle lezioni. Si impara l’educazione stradale sul campo e si diventa pedoni consapevoli.<br />
Negli anni 70 quattro bambini su cinque andavano a scuola a piedi,oggi nella nostra <strong>ASL</strong>, meno della metà dei<br />
bambini di 11 anni va a scuola a piedi o in bicicletta.<br />
Muoversi è un bisogno vitale dei bambini; prima o poi saranno liberi di circolare in ogni caso e sarà meglio che<br />
siano preparati a difendersi nel traffico.<br />
Obiettivi del progetto<br />
Aumentare gli stili di vita salutari, in particolare promuovere e aumentare l’attività fisica moderata inserendola<br />
nella vita quotidiana degli alunni e degli adulti accompagnatori.<br />
Destinatari<br />
Il progetto è rivolto agli alunni delle Scuole presenti nell’ambito territoriale della <strong>ASL</strong> della Provincia di <strong>Milano</strong> 2.<br />
5
6<br />
Il Progetto<br />
Sezione dedicata alla progettazione<br />
Per meglio spiegare come organizzare un Piedibus è necessario comprendere prima:<br />
Cos’è un Piedibus?<br />
Il Piedibus è un autobus che va a piedi, formato da una carovana di bambini che vanno a scuola in gruppo,<br />
accompagnati da due adulti.<br />
Il Piedibus è una realtà in molti paesi del mondo e inizia a diffondersi anche in Italia.<br />
È il modo più sicuro, ecologico e divertente per andare e tornare da scuola.<br />
Il Piedibus può nascere in ogni scuola dove ci siano genitori e insegnanti disponibili.<br />
Come funziona un Piedibus?<br />
Il Piedibus funziona come un vero autobus, con un suo itinerario, degli orari, un capolinea e delle fermate precise<br />
e stabilite.<br />
Il Piedibus presta servizio tutti i giorni, con qualsiasi tempo, secondo il calendario scolastico.<br />
I bambini si fanno trovare alla fermata per loro più comoda indossando una pettorina ad alta visibilità.<br />
Se un bambino dovesse ritardare sarà responsabilità dei suoi genitori accompagnarlo a scuola.<br />
Il Piedibus è sotto la responsabilità di due adulti: uno “autista” ed uno “controllore”; sarebbe meglio prevedere,<br />
la presenza di tre accompagnatori adulti( un accompagnatore apri-fila, un’ altro che chiude la fila e un<br />
accompagnatore posto a metà della fila), soprattutto per agevolare gli attraversamenti e nei piedibus con<br />
molti bambini.<br />
L’adulto “controllore” compila un “giornale di bordo” segnando i bambini presenti ad ogni viaggio.<br />
Anche i bambini che abitano troppo lontano per raggiungere la scuola a piedi possono prendere il Piedibus, basterà<br />
che i genitori ( o lo scuolabus) li portino ad una delle fermate.<br />
Gli adulti responsabili di ogni singolo Piedibus, ne garantiscono l’avvio e il mantenimento. I Piedibus forniscono<br />
soluzioni diverse per ogni scuola. Le modalità organizzative dipendono da una serie di fattori: qualche scuola<br />
può avere solo un piedibus che opera su una via, altre scuole posso avere più piedibus su vie diverse. Qualche<br />
piedibus può operare solo al mattino.<br />
Quindi costruire un <strong>PIEDIBUS</strong> è un processo lungo che richiede tempo e probabilmente le soluzioni sono destinate<br />
a modificarsi con la progressione del progetto.<br />
Organizzazione e soggetti coinvolti<br />
Questa iniziativa deve coinvolgere più soggetti:<br />
● la <strong>ASL</strong><br />
● la Scuola<br />
● le famiglie<br />
● i diversi assessorati e settori dell’amministrazione pubblica locale,<br />
● le associazioni ambientaliste e le associazioni di volontariato<br />
● gli adulti accompagnatori del Piedibus<br />
Richiede quindi un impegno comune debitamente coordinato. Deve essere chiaro ai politici che la scelta di<br />
questa esperienza non è finalizzata solo alla restituzione ai bambini di un diritto, come quello di potersi muovere<br />
autonomamente nel proprio ambiente (diritto rivendicato dai bambini anche a nome di altre minoranze<br />
svantaggiate come gli anziani e i portatori di handicap), ma anche allo sviluppo sostenibile dei quartieri e dell’intera<br />
città.
Linee guida alla realizzazione<br />
Il progetto consiste in un impegno reciproco articolato come segue:<br />
La <strong>ASL</strong> attraverso il Servizio di Medicina Preventiva nelle Comunità si impegna a<br />
● Fornire consulenza a docenti, genitori e volontari che desiderino attuare l’iniziativa nella propria scuola.<br />
● Predisporre e distribuire materiale informativo.<br />
La Scuola che aderisce si impegna ad informare e motivare il collegio docenti ed inserire il progetto nel piano<br />
dell’offerta formativa.<br />
La Famiglia si assume la responsabilità di una decisione che restituisce l’autonomia ai propri figli, contribuisce<br />
a motivarli e collabora alla realizzazione.<br />
Il Comune fornisce consulenza sulla viabilità, supporto nella ricerca degli accompagnatori, e nella realizzazione<br />
pratica del progetto.<br />
Le associazioni che collaborano apportano sinergie utili al raggiungimento degli obiettivi che il progetto si prefigge.<br />
Gli adulti volontari, collaborando attivamente all’organizzazione, si fanno carico di accompagnare i bambini a<br />
scuola con il Piedibus.<br />
Gli operatori del Comune e della Scuola individuati quali referenti del progetto collaborano poi per:<br />
● organizzare un gruppo di lavoro che studi e valuti la fattibilità<br />
(il gruppo di lavoro può essere costituito da : docenti, rappresentanti dei genitori e delle associazioni di volontariato,<br />
un responsabile del Comune e dei Vigili, un operatore sanitario, accompagnatori ed ogni altro soggetto<br />
potenzialmente interessato)<br />
● informare le famiglie degli alunni<br />
● valutare quanti alunni vanno a scuola a piedi o in bici, in auto o con i mezzi pubblici<br />
● chiedere l’adesione al progetto e le iscrizioni dei bambini<br />
● scegliere gli itinerari e le fermate<br />
● selezionare gli accompagnatori e sperimentare il percorso<br />
● attivare almeno un itinerario e un periodo di sperimentazione<br />
● valutare la possibile estensione del progetto e nuovi itinerari<br />
Ove possibile, entrare a regime con un Piedibus che presti servizio tutti i giorni, secondo il calendario scolastico.<br />
7
8<br />
Suggerimenti per il gruppo di lavoro<br />
Un elenco cronologico delle cose da fare per la realizzazione di un Piedibus di successo.<br />
1) Indagine preliminare (vedi strumenti)<br />
Distribuire un questionario a tutte le famiglie al fine di stabilire:<br />
- quanti genitori/nonni sono disposti a collaborare<br />
- quanti bambini sono interessati ad usufruire del servizio<br />
- da quale zona del quartiere provengono<br />
2) Elaborazione dati questionari<br />
Analizzare i questionari e stabilire le zone del quartiere in cui si concentra il maggior numero di bambini<br />
e genitori interessati a prendere parte al Piedibus<br />
3) Incontri con i genitori/nonni/volontari interessati<br />
Organizzare incontri con i genitori, nonni e volontari interessati al fine di:<br />
- approfondire gli obiettivi del progetto<br />
- illustrare i dati raccolti e le proposte operative<br />
- verificare e quantificare la disponibilità di ognuno<br />
- definire quante linee attivare<br />
- identificare l’itinerario più idoneo per ogni linea<br />
4) Studio dell’itinerario<br />
L’itinerario ideale non dovrebbe superare la lunghezza di 1 Km. e, partendo dal capolinea stabilito, compiere<br />
il percorso più breve e sicuro fino alla scuola. Le fermate vengono individuate in modo da essere le più convenienti<br />
per la provenienza di ogni singolo bambino<br />
5) Verifica dell’itinerario<br />
Percorrere l’itinerario stabilito “a passo di bambino” per verificarne i tempi. Stabilire l’orario di partenza<br />
dal capolinea e l’orario di passaggio ad ogni fermata, per raggiungere in tempo la scuola<br />
6) Giornale di bordo<br />
Per ogni viaggio sarà compilato un giornale di bordo con le presenze dei bambini<br />
7) Prospetto accompagnatori<br />
Redigere un piano settimanale di accompagnamento fra tutti i volontari fissando, per ogni giorno della settimana,<br />
chi sono gli accompagnatori e chi svolge servizio di “riserva”<br />
8) Lettera di adesione<br />
A tutti i genitori dei bambini che faranno parte del Piedibus sarà richiesto di firmare una lettera per presa<br />
visione delle regole e delle condizioni del servizio<br />
Cos’è una linea di Piedibus?<br />
È un Piedibus che compie un percorso specifico ed autonomo rispetto agli altri con un capolinea, diverse fermate<br />
e un arrivo.<br />
Ogni città, ogni paese, ogni scuola può avere diverse linee (diversi Piedibus che si muovono autonomamente e<br />
contemporaneamente) denimonate con un numero (1 , 2, 3...) o un colore (giallo, verde...) o con altri nomi di fantasia.<br />
Le scelte del numero di linee e del loro percorso è importante perchè corrisponde a un vero e proprio<br />
piano per la mobilità a piedi. È anche molto importante dosare bene le proprie forze e partire con un numero<br />
di linee contenuto, anche una sola! Il progetto così come il numero di linee, crescerà poi proporzionalmente<br />
alle adesioni dei bambini e degli accompagnatori ma soprattutto all’entusiasmo di chi avrà il compito di promuoverlo<br />
e organizzarlo.<br />
Iniziative ed eventi<br />
Possono essere organizzate diverse iniziative a sostegno del Piedibus.<br />
A titolo esemplificativo diamo qualche indicazione:<br />
- organizzare una festa di inaugurazione in occasione del primo viaggio<br />
- alla fine dell’anno organizzare a scuola una cerimonia con la consegna di attestati di partecipazione a tutti<br />
i bambini del Piedibus<br />
- predisporre una tabella di partecipazione dei bambini<br />
Il Piedibus dovrà prestare servizio con continuità, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche; anche<br />
camminare sotto la pioggia costituisce un’esperienza e un momento educativo. Verrà sospeso solo nel caso in<br />
cui l’ attività scolastica non fosse garantita (ad esempio scioperi).
Esempi pratici:<br />
Scegliere gli itinerari e le fermate<br />
VIA TOSCANA<br />
RAVASCO<br />
VIA MAMELI MAMELI<br />
MBARDIAVIA<br />
VIA LOMBARDIA<br />
PIAZZALE<br />
MAMOLI<br />
Perché un Piedibus funzioni bene è necessario prevedere una scelta oculata degli itinerari (l’intinerario ideale<br />
non dovrebbe superare la lunghezza di 1 Km.)<br />
Stabilire gli orari<br />
VIA CARLO ALBERTO<br />
VIA VIA FRIULI FRIULI<br />
VIA VIA MARTIRI MARTIRI DI DI LORETO LORETO<br />
VIA F.LLI CERVI<br />
DON MINZONI<br />
VIA BRENTA<br />
VIA MOLISEVIA TRENTO<br />
VIA VIA ISONZO ISONZO<br />
LEO PARDI<br />
VIA CARDUCCI<br />
SACHAROV<br />
FALCETTI<br />
F.LLI F LLI ROSSELLI ROSSELLI<br />
GENOVA<br />
DI QUARTO<br />
LIBERTÁ<br />
MARSALA<br />
VIA DEI<br />
BELFIORE<br />
VIA DEI GIUSTI SCOGLIO<br />
S. MARTINO<br />
DALLA CHIESA<br />
ROSSI<br />
TO<br />
VIA VIA TRIESTE TRIESTE<br />
S. CARLO<br />
CINQUE<br />
GIORNATE<br />
GORIZIA<br />
ZERBINI<br />
TIMOSSI<br />
SOLFERINO<br />
MILLE<br />
U. FOSCOLO<br />
LAMARMORA RA<br />
VIA BARACCA<br />
F.LLI<br />
PIAZZOLO<br />
BORROMEO<br />
M. NERO<br />
M. GRAPPA<br />
SPINELLI COLOMBINI<br />
VIA VIA PER PER ZAVANASCO<br />
ZAVANASCO<br />
FILZI<br />
PIAZZA A<br />
RISORGIMENTO<br />
RG EN<br />
S. S MICHELE MICHELE<br />
DEL CARSO<br />
VIA VIA PIAVE PIAVE<br />
CAIROLI<br />
CHIESA<br />
DANTE DANTE DANTE ANTE ALIGHIERI ALIGHIERI<br />
VIA VIA GRAMSCI GRAMSCI<br />
BATTISTI<br />
DALMAZIA<br />
OBERDAN<br />
CAVALLOTTI<br />
PIAZZA<br />
C. FIOCCHI<br />
VIA N. SAURO<br />
BARGIGGIA<br />
VIA I° MAGGIO<br />
VIA DUCA D'AOSTA<br />
VIA S. G. BOSCO<br />
VIA MILITE IGNOTO<br />
È necessario stabilire l’orario di partenza dal capolinea e l’orario di passaggio a ogni fermata per poter poi raggiungere<br />
la scuola all’ ora voluta<br />
VIA A. POZZI<br />
CALVI<br />
CORSO MATTEOTTI<br />
BORGO<br />
MANERI<br />
VIA PER GUZZAFAME<br />
VIA XXV APRILE<br />
G.B.VICO<br />
MORANDI<br />
LABRIOLA<br />
Piedibus Lacchiarella<br />
ODGORA<br />
VINO<br />
VIA A.<br />
VIA SACCHETTI<br />
VIA CARMINATI VIA DELLA PACE<br />
VIAV. VENETO<br />
AVELLINO<br />
VIA LUCANIA<br />
ORARIO FERMATE LINEA ARANCIO<br />
Capolinea: Via Zavansco 7.55<br />
Fermate: - Via Piave 8.00<br />
- Via S. Michele del Carso 8.10<br />
- Piazza Risorgimento 8.15<br />
Arrivo: - Scuola Elementare 8.25<br />
VIA PASCOLI<br />
PIAZZA<br />
GIOVANE ITALIA<br />
VIA PER CENTENARA<br />
ROSSINI<br />
SCIESA<br />
BUOZZI<br />
VIA DI VITTORIO<br />
VIA BELLINI<br />
PERGO-<br />
LESI<br />
VIA BR<br />
CIMITERO<br />
LUIGI RIZZO<br />
P. MICC<br />
VIA PUCC<br />
VIA DON<br />
VIA VIVALDI VIA CENTENARA<br />
Linea 1: Verde<br />
Linea 2: Arancio<br />
V<br />
9
10<br />
Piedibus in movimento<br />
L’ attraversamento<br />
L’attraversamento pedonale rappresenta il<br />
momento più delicato nella conduzione di un<br />
Piedibus.<br />
Solitamente nei punti più trafficati può<br />
essere previsto un vigile che faciliti l’attraversamento.<br />
Se non è prevista la figura<br />
del vigile, gli accompagnatori si disporranno<br />
in modo da fare attraversare i bambini<br />
in sicurezza (prevedere gli<br />
attraversamenti sempre usando le strisce<br />
pedonali)<br />
Per approfondire l’argomento, trovare la modulistica utile (questionari, lettera ai genitori) e risolvere eventuali<br />
dubbi:<br />
consultate il seguente sito: www.piedibus.it<br />
Inoltre si possono conoscere esperienze e iniziative per promuovere percorsi sicuri casa-scuola, consultando<br />
i seguenti siti:<br />
www.camina.it<br />
www.cittadeibambini.org<br />
www.iwalktoschool.org<br />
www.schoolway.net
Strumenti utili per avviare il progetto<br />
1) Lettera di presentazione progetto alle famiglie<br />
Va consegnata a tutti i bambini della scuola con il Questionario.<br />
La lettera presenta l’iniziativa alle famiglie e dovrebbe essere firmata dalla Direzione didattica.<br />
2) Questionario Piedibus<br />
Con questo questionario cerchiamo di analizzare la situazione del percorso casa scuola e di capire quanto consenso<br />
può riscuotere questa idea, nella speranza che le nostre scuole possano diventare uno dei luoghi in Italia<br />
dove si attua un esperienza di questo tipo.<br />
3) Invito assemblea<br />
Da consegnare a tutti i genitori che si sono resi disponibili a collaborare al progetto.<br />
4) Video Piedibus <strong>ASL</strong> MI2<br />
Il Video viene fornito con il presente manuale e si trova nella tasca interna.<br />
5) Volantino informativo Piedibus <strong>ASL</strong> MI2<br />
Il Volantino viene fornito con il presente manuale e si trova nella tasca interna.<br />
Materiale informativo<br />
Abbiamo a disposizione per la presentazione del progetto materiale informativo e in particolare una presentazione<br />
in power-point. Se siete interessati ad averne una copia potete richiederla a questo indirizzo di posta<br />
elettronica: angela.marra@aslmi2.it oppure telefonando al numero: 02.82456701.<br />
11
12<br />
Strumento 1<br />
Lettera di presentazione del progetto alle famiglie<br />
Caro genitore, devi sapere che fare partecipare tuo figlio al Piedibus della scuola lo aiuterà a riappropriarsi<br />
del piacere di camminare; fare del sano movimento; apprendere i fondamenti dell’educazione stradale non<br />
solo a livello teorico, La partecipazione del tuo bambino ad un Piedibus inoltre gli offrirà un’occasione in più<br />
per incontrarsi e socializzare; fare una chiacchierata e risvegliarsi prima di sedersi in aula.<br />
Cos’è il Piedibus?<br />
✔ Il Piedibus è il più nuovo, sicuro, divertente e salutare modo per andare e tornare da scuola<br />
✔ Il Piedibus ha un adulto “autista” davanti e un adulto “controllore” nella parte posteriore (può essere previsto<br />
anche un terzo accompagnatore)<br />
✔ I bambini vanno a scuola in gruppo seguendo un percorso stabilito e raccogliendo passeggeri alle “fermate”del<br />
bus predisposte lungo il cammino<br />
✔ Il Piedibus viaggia col sole e con la pioggia<br />
✔ Lungo il percorso i bambini possono chiacchierare con i loro amici, apprendere utili abilità nella sicurezza<br />
stradale e guadagnare un po’ di indipendenza<br />
✔ Ogni Piedibus è diverso! Ciascuno cambia per adattarsi alle esigenze dei bambini e dei genitori<br />
Sei buone ragioni per organizzare un Piedibus?<br />
Movimento: Il Piedibus dà la possibilità ad ognuno di fare regolare esercizio fisico.<br />
E’ dimostrato che più i bambini sono attivi, più diventeranno adulti attivi.<br />
Solo 15 minuti di tragitto a piedi per andare e tornare da scuola può costituire la metà dell’esercizio fisico<br />
giornaliero raccomandato per i bambini.<br />
Sicurezza: I bambini che vanno a scuola con il Piedibus sono parte di un gruppo visibile e sorvegliato da adulti,<br />
accompagnato in tutta sicurezza. Ciò rassicura i genitori che non si fidano a mandare i loro figli a scuola da soli.<br />
Educazione stradale: Il Piedibus aiuta i bambini ad acquisire “abilità pedonali”, così quando inizieranno ad andare<br />
in giro da soli saranno più preparati ad affrontare il traffico.<br />
Socializzazione: Il tragitto a scuola dà la possibilità ai bambini di parlare e farsi nuovi amici; quando arriveranno<br />
a scuola avranno fatto la loro chiacchierata e saranno più pronti a far lezione.<br />
Ambiente: Ogni tragitto percorso a piedi aiuta a ridurre la concentrazione di traffico attorno alle scuole, questo<br />
aiuterà a ridurre l’inquinamento atmosferico e a migliorare l’ambiente a beneficio di tutti.<br />
Respirare meglio: Le ricerche hanno dimostrato che percorrere un breve tragitto in automobile ci espone di più<br />
all’inquinamento dell’aria che non andando a piedi!<br />
Usando i Piedibus i bambini potranno respirare aria più pulita e risvegliarsi prima di sedersi in classe a lavorare.<br />
Ci sembrano tutte ottime ragioni per lanciare, anche nella nostra scuola, l’iniziativa del “Piedibus” .<br />
Con questo questionario cerchiamo di analizzare la situazione del percorso casa-scuola e di capire quanto consenso<br />
può riscuotere questa idea, nella speranza che la nostra scuola possa diventare uno dei luoghi in Italia<br />
dove si attua un progetto di questo tipo.
Strumento 2<br />
Il questionario è un po’ la prima pietra dell’intera iniziativa; va consegnato a tutti i bambini della scuola, e raccolto<br />
dalle insegnati entro breve tempo.<br />
Questionario “<strong>PIEDIBUS</strong>”<br />
Nome e cognome dell’alunno ___________________________________________________ Indirizzo __________________________________________________<br />
______________________________________________________________________________ Classe frequentata __________________________________________________<br />
1) Vostro figlio/a effettua il percorso casa – scuola prevalentemente<br />
ANDATA RITORNO<br />
Da solo/a ❑ ❑<br />
Accompagnato/a ❑ ❑<br />
Quale mezzo viene usato prevalentemente<br />
ANDATA RITORNO<br />
Piedi ❑ ❑<br />
bicicletta ❑ ❑<br />
moto ❑ ❑<br />
automobile<br />
altro<br />
❑ ❑<br />
2) A che ora esce suo/a figlio/a da casa per raggiungere la scuola?<br />
Nel caso il/la bambino/a venga accompagnato ________________________<br />
3) Chi accompagna vostro/a figlio/a a scuola?<br />
ANDATA RITORNO<br />
Papà ❑ ❑<br />
Mamma ❑ ❑<br />
Altri ________________________ ________________________<br />
4) L’accompagnatore uscirebbe comunque alla stessa ora del bambino/a? SI ❑ NO ❑<br />
6) La scuola si trova nell’itinerario casa – lavoro dell’accompagnatore? SI ❑ NO ❑<br />
7) Quali sono i motivi principali per cui il/la bambino/a viene accompagnato/ a<br />
❑ è troppo piccolo/a ❑ abitiamo troppo lontano ❑ lo zaino è troppo pesante<br />
❑ per abitudine ❑ per proteggerlo/a dai pericoli del traffico ❑ altro<br />
8) Sarebbe interessato/a a usufruire del “<strong>PIEDIBUS</strong>”? SI ❑ NO ❑<br />
9) sarebbe disposto/a a collaborare, limitatamente alle sue disponibilità, all’iniziativa del <strong>PIEDIBUS</strong>? SI ❑ NO ❑<br />
Nome ______________________________________________________________________ Cognome _______________________________________________________________<br />
Telefono _______________________________________________________________________________________________________<br />
*i dati saranno trattati solo ed esclusivamente ai fini dell’iniziativa “<strong>PIEDIBUS</strong>”. Si richiede l’autorizzazione al trattamento degli stessi ai sensi della legge 196/2003<br />
Comitato <strong>PIEDIBUS</strong> Scuola<br />
Genitore responsabile _______________________________________________________ Tel. _________________________________<br />
Strumento 3<br />
Invito assemblea<br />
firma _____________________________________________<br />
Si invitano i genitori interessati alla riunione che si terrà il giorno ___________________________ alle ore __________________ presso<br />
la scuola ____________________________________________________________ per discutere dell’iniziativa del <strong>PIEDIBUS</strong>.<br />
Verranno illustrati i risultati dell’indagine svolta, vagliati itinerari possibili e verrà costituito un primo team di lavoro.<br />
Comitato <strong>PIEDIBUS</strong> Scuola<br />
Genitore responsabile _______________________________________________________ Tel. _________________________________<br />
13
14<br />
Sezione per Accompagnatori<br />
Nella preparazione del manuale ci stava a cuore anche inviare un messaggio agli accompagnatori per poter meglio<br />
spiegare i vantaggi che essi traggono per la propria salute nel partecipare ad un Piedibus, ma,anche,ringraziare<br />
chi sensibile a queste aspirazioni, si è impegnato in prima persona per sé e per gli altri.<br />
Quattro passi per stare bene<br />
Camminare un poco tutti i giorni, regolarmente, rinforza i muscoli delle gambe<br />
e dei piedi, migliora la circolazione e aiuta il cuore.<br />
Perchè camminare<br />
Camminare è uno dei modi più semplici e meno costosi di trascorrere piacevolmente il tempo libero. E se si cammina<br />
assiduamente e con regolarità, non solo ci si diverte, ma si migliora anche la propria salute fisica e mentale.<br />
Oltre a rinforzare il muscolo cardiaco e a bruciare calorie, camminando si migliora la circolazione e si<br />
rinforzano i muscoli delle gambe e dei piedi.<br />
Come cominciare<br />
L‘importante è cominciare piano. Cominciate con brevi camminate due o tre la settimana, poi passate a camminate<br />
di almeno mezz’ora tre o quattro volte la settimana, fino a raggiungere una cadenza quotidiana.<br />
Camminare in modo giusto<br />
Per trarre il massimo vantaggio da questo esercizio, controllate il vostro modo di camminare; ricordatevi che<br />
dovete toccare terra prima di tutto con il tallone, poi appoggiare bene la pianta e quindi darvi una spinta in<br />
avanti con le dita. Tenete alta la testa e muovete liberamente le braccia (evitate di portare borse o altro).<br />
Se volete fare un esercizio di forza, la camminata diventerà una marcia: in questo caso, dovete tenere le<br />
braccia piegate, con i gomiti sopra la cintura, i pugni stretti e darvi la spinta con le braccia a ogni passo.<br />
Un’andatura più sostenuta della normale passeggiata fa aumentare i battiti cardiaci e fa consumare più calorie.<br />
Tuttavia, non è il caso di esagerare; l’importante è che non vi venga il fiatone e che siate in grado di sostenere<br />
una normale conversazione con chi vi accompagna.<br />
Cominciate ogni esercizio con una decina di minuti a passo normale e concludetelo con una decina di minuti a<br />
passo di passeggiata: questo si chiama “riscaldamento” e “raffreddamento” dei muscoli, e lo fanno normalmente<br />
gli atleti e gli sportivi.
Purtroppo la pratica sportiva organizzata, nelle sue varie forme (ludico-ricreativa, amatoriale,<br />
salutistica, riabilitativa) riesce a compensare solo in parte gli effetti negativi della<br />
sedentarietà, in quanto a dette attività può dedicarsi solo una parte esigua della popolazione<br />
e per di più per poche ore alla settimana magari nei giorni di sabato e domenica.<br />
Ecco allora alcuni consigli pratici che vi consentiranno di fare un po’ di movimento nell’espletamento delle attività<br />
quotidiane:<br />
● andate al lavoro a piedi o parcheggiate l’auto almeno a 1 Km di distanza dal posto di lavoro, al fine di coprire<br />
questa distanza camminando velocemente<br />
● salite le scale a piedi e, per i meno allenati, salite in ascensore fino a uno, due piani al di sotto di quello di<br />
destinazione<br />
● anche in ufficio usate meno il telefono e più le gambe<br />
● acquistate una cyclette o un nastro trasportatore e mettetelo in uso almeno 2-3 volte a settimana per almeno<br />
30 minuti<br />
● essere accompagnatori di un Piedibus è un buon modo per tenersi in forma, dare il buon esempio ed<br />
aiutare i bambini ad acquisire buone abitudini<br />
Ricordate che la stanchezza lamentata al termine di una giornata lavorativa è di tipo mentale e non fisico e<br />
non è di alcun impedimento a svolgere un esercizio anche sostenuto, il quale, anzi, ha la capacità di restituire<br />
vigore e freschezza al soggetto stressato da una giornata di impegni lavorativi.<br />
15
16<br />
Il vademecum per gli accompagnatori<br />
Ciascun volontario dovrà garantire la propria presenza secondo il calendario dei turni.<br />
Nel caso di impossibilità a garantire il servizio il volontario deve comunicarlo quanto prima possibile al referente<br />
del servizio piedibus.<br />
● Puntualità<br />
Gli accompagnatori devono farsi trovare al capolinea o alla scuola qualche minuto prima della partenza del Piedibus.<br />
Il Piedibus deve funzionare come un normale autobus e quindi rispettare gli orari di partenza e quelli di passaggio<br />
alle fermate. Raccomandare il rispetto dell’orario anche ai bambini.<br />
● Sicurezza<br />
Prima della partenza i volontari accompagnatori devono concordare chi fa da autista in testa e chi da controllore<br />
in coda se presente un terzo volontario accompagnerà la fila localizzandosi a metà del Piedibus.<br />
Al fine di tenere più compatto possibile il Piedibus è necessario che il volontario autista moduli la velocità della<br />
testa in modo da rallentare quando la fila si allunga e si sfalda.<br />
Il volontario autista deve trovarsi sempre alla testa del Piedibus in prossimità dei passaggi pedonali, dare il<br />
via al passaggio stesso ed essere in grado di controllare eventuali auto che si avvicinino.<br />
Il volontario controllore ha il compito di compilare l’apposito giornale di bordo che verrà consegnato.<br />
● Comportamenti<br />
Gli accompagnatori devono far rispettare alcune regole ai bambini, sempre a garanzia<br />
della loro sicurezza ed in particolare:<br />
- puntualità alle fermate<br />
- non si corre<br />
- non ci si spinge<br />
- ascoltare gli accompagnatori<br />
- mantenere la fila<br />
● Come iscriversi?<br />
Se si vuole diventare volontari accompagnatori di un Piedibus basta chiedere al Comune dove il Piedibus è in<br />
funzione o alla segreteria della scuola per la quale è attivo quel Piedibus
Perché diventare accompagnatori di un Piedibus?<br />
Ci sono almeno 8 buoni motivi per salire su un Piedibus.<br />
Essere accompagnatori di un Piedibus permette di:<br />
● Fare movimento<br />
● Stare insieme per divertirsi<br />
● Dare un buon esempio a tutti<br />
● Iniziare con vitalità la giornata<br />
● Contribuire a far diminuire traffico e inquinamento nel nostro Comune<br />
Che tipo di responsabilità fa capo agli adulti accompagnatori?<br />
In merito alle responsabilità degli accompagnatori, anche supportati da pareri legali autorevoli,<br />
possiamo affermare che il servizio di accompagnamento, se è svolto a titolo gratuito e volontario, non comporta<br />
nessuna responsabilità addebitabile agli accompagnatori.<br />
Esiste la responsabilità personale solo in caso di colpa o addirittura dolo da parte dell’accompagnatore, per<br />
esempio se l’accompagnatore abbandona il gruppo di bambini durante il percorso, se entra al bar e manda<br />
avanti i bambini, se fa attraversare la strada su un punto pericoloso senza strisce pedonali etc.<br />
Normalmente gli accompagnatori svolgono questo compito con la “diligenza del buon padre di famiglia” e pertanto<br />
a rigor di legge non sono responsabili.<br />
Sono assimilabili al genitore che ospita a casa propria un amico del figlio. In caso di incidente deve essere provata<br />
la sua non diligenza (lascia a casa da soli i bambini, li fa giocare in locali con prodotti pericolosi etc....)<br />
Purtroppo però il problema della diffidenza e del timore esiste e a volte può essere determinante per la riuscita<br />
dell’iniziativa del Piedibus.<br />
A questo punto ci sono due soluzioni.<br />
1 - I genitori sono coperti da una assicurazione famiglia (molti hanno già questo tipo di assicurazione)<br />
2 - La scuola si fa carico di inserire nella propria assicurazione scolastica il gruppo di accompagnatori (i bambini<br />
normalmente sono coperti per mezz’ora prima e mezz’ora dopo l’orario, proprio per coprire gli infortuni<br />
durante il tragitto casa - scuola - casa).<br />
Sono tutte e due possibilità già sperimentate in altre iniziative.<br />
17
18<br />
Sezione dedicata alla Scuola<br />
La Scuola nel progetto Piedibus<br />
Il percorso educativo che si compie nel I° Ciclo di istruzione fino ai 14 anni è una tappa molto importante nella<br />
maturazione della personalità e del proprio “progetto di vita” e pone le basi per traguardi educativi, culturali<br />
e professionali futuri.<br />
Alla luce di questa consapevolezza, la scuola e quindi gli insegnanti, gli alunni e le loro famiglie sono chiamati<br />
a nuove sfide per fare in modo che sia le conoscenze disciplinari che interdisciplinari, nonché le abilità operative<br />
si traducano in competenze personali.<br />
Tra queste rivestono un ruolo strategico per la realizzazione del progetto, oltre che per la formazione individuale,<br />
quelle che permettono ai giovani di interagire e stare con la comunità, di affrontare diverse situazioni<br />
con senso critico e propositivo, di ampliare il punto di vista su sé e sulla propria collocazione nella società,<br />
facendo ipotesi sul proprio futuro e sulle proprie responsabilità, di riconoscere e valorizzare le diversità, incluse<br />
quelle di genere e intergenerazionali.<br />
In questo ampio quadro di riferimento il progetto Piedibus si propone alla scuola come un contesto concreto e<br />
reale in cui il piano didattico e quello educativo si possono intrecciare al fine di promuovere le competenze funzionali<br />
all’azione e al cambiamento: l’orientamento didattico disciplinare si applica ad un obiettivo trasversale più<br />
ampio, la formazione di un cittadino attivo e responsabile, in particolare rispetto alla possibilità di promuovere<br />
una qualità della vita e dell’ambiente migliori e più sostenibili.<br />
Spunti per la didattica<br />
Come utilizzare il manuale.<br />
Si può leggerlo dall’inizio fino alla fine, oppure sfogliarlo per captare le idee principali.<br />
Vi suggeriamo alcune attività da proporre all’interno del progetto.<br />
Consultate l’opuscolo e costruite il percorso personalizzato più adatto alla vostra classe. Ogni percorso<br />
potrà comprendere diverse attività appartenenti ad aree tematiche diverse, coinvolgendo docenti di diverse<br />
discipline.<br />
L’autonomia e il tempo libero<br />
✔ Cosa faccio da solo<br />
In ogni famiglia esistono regole su quello che i bambini devono o non devono fare da<br />
soli. Sono tutte uguali o esistono delle differenze? E se oggi funziona in un certo<br />
modo, cosa succedeva in passato?<br />
Chiedete ad ogni bambino di compilare la tabella. Ci sono differenze tra maschi e femmine?<br />
Tra i bambini che hanno fratelli e sorelle e i figli unici?<br />
Per le classi del secondo ciclo si può ampliare il campione chiedendo ai bambini di far compilare la tabella a persone<br />
di età diverse, in modo da poter poi riflettere sui cambiamenti intervenuti nel tempo in relazione al ruolo<br />
dei bambini nella famiglia, ai livelli di autonomia e alle differenze di genere.
✔ Cosa faccio da solo in famiglia<br />
Vado a scuola<br />
Vado a fare piccole commissioni<br />
Vado a trovare i miei amici<br />
Faccio i compiti<br />
Mi vesto<br />
Mi lavo<br />
Rifaccio il mio letto<br />
Metto in ordine la mia camera<br />
Accudisco fratelli/sorelle più piccoli<br />
Preparo la tavola<br />
Aiuto la mamma a cucinare<br />
Aiuto la mamma a pulire la casa<br />
Sempre A volte mai<br />
✔ Chi fa cosa nella mia famiglia<br />
L’attività può essere sviluppata in modo analogo alla precedente, ma prendendo in considerazione come vengono<br />
ripartiti i vari compiti “ domestici” tra i vari membri della famiglia ( oggi e nel passato).<br />
✔ Il mio tempo libero<br />
Quando si parla di tempo libero si possono intendere cose molto diverse…<br />
Fate compilare ad ogni bambino un diario di una sua giornata (scegliendo un giorno feriale in cui i bambini non<br />
svolgano tutti la stessa attività, in modo organizzato), eventualmente con l’aiuto di una tabella. Estrapolate<br />
quanto emerge in relazione al tempo libero e aiutateli a riflettere su cosa è per loro il tempo libero (è un tempo<br />
di cui possono disporre liberamente in autonomia decidendo cosa fare, quando, per quanto tempo, oppure anche<br />
quello è un tempo con delle attività organizzate?), su quanto ne hanno a disposizione e con chi lo passano. Se<br />
chiedete ai bambini di far compilare la tabella ai genitori, nonni, ecc o elaborate i dati ripartendoli tra maschi<br />
e femmine, potete anche riflettere sui mutamenti intervenuti a livello generazionale o su quelli di genere.<br />
L’attività può essere propedeutica a “Se avessi del tempo libero”<br />
✔ Se avessi del tempo libero…<br />
Per i bambini di oggi il tempo libero è sempre più sinonimo di attività organizzate. Ma ognuno di loro cosa<br />
avrebbe veramente voglia di fare durante questo tempo?<br />
Chiedete ai bambini di scriverlo su un foglio e poi trascrivetelo su dei cartelloni; valutate che tipo di attività<br />
piacerebbe loro svolgere, sarebbe organizzata o no? In compagnia di adulti, amici o da soli?È possibile anche<br />
introdurre il confronto tra generazioni diverse e di genere.<br />
✔ Il tempo è relativo<br />
Anche se disponiamo di strumenti precisi per misurare il tempo, le nostre sensazioni sulla sua durata possono<br />
variare moltissimo. Un’ora può sembrare infinitamente lunga o brevissima, dipende da ciò che facciamo o sentiamo.<br />
Si può chiedere agli alunni di individuare i momenti in cui il tempo “ non passa mai” e quelli in cui “vola”;<br />
quando vorrebbero che il tempo “ si fermasse” oppure che “passasse più in fretta”.<br />
Quanto tempo impiegano secondo loro per venire a scuola? Chiedete loro di cronometrarsi. Ci sono differenze?<br />
Da che cosa dipendono?<br />
19
20<br />
La mobilita’ casa-scuola<br />
✔ Sensazioni<br />
Cosa significa per i bambini compiere ogni giorno il tragitto casa-scuola? Ecco un<br />
modo per scoprirlo.<br />
Chiedete ad ognuno di pensare al proprio percorso casa-scuola e alla cosa che gli<br />
piace di più e di meno.<br />
Fategliele disegnare o scrivere. Chiedete ai bambini di mimare la modalità con cui vengono<br />
a scuola, in modo da formare dei gruppi. Date ad ogni gruppo un cartellone con disegnato<br />
il mezzo con cui vengono a scuola e due faccine, una felice ed una triste, sotto le quali ogni bambino<br />
attaccherà il suo materiale. La diversa modalità influisce sull’esperienza? Chi si diverte di più?<br />
✔ In giro da solo<br />
Sentirsi grande, avere timore di perdersi, divertirsi, avere paura, sentirsi libero…le prime esperienze di autonomia<br />
portano sensazioni contrastanti ma alla fine quali prevalgono? Chiedete ad ognuno di descrivere per<br />
iscritto la prima volta che è andato in giro da solo, mettendo in luce in particolare le sensazioni positive e negative<br />
che ha provato; fategliele sottolineare. Preparate un cartellone con una frase stimolo e 2 colonne: una<br />
per le sensazioni positive e una per quelle negative. Chiedete ai bambini di comunicarle a turno alla classe e<br />
scrivetele sul cartellone. Quali sono state le sensazioni prevalenti? E quali ricadute positive ha avuto l’acquisizione<br />
di questa autonomia? Che cosa ho fatto che non avrei potuto fare se fossi stato accompagnato?<br />
✔ Attraverso i sensi<br />
Avevate mai riflettuto sul fatto che la ricchezza sensoriale di un percorso ha molto a che fare con il modo<br />
con il quale lo si compie? Fate disegnare ad ogni bambino il proprio percorso casa-scuola o un altro percorso<br />
abituale con tutto quello che si ricorda ( ciò che vede, sente, annusa, calpesta o tocca). Dividete la classe per<br />
gruppi in base al mezzo utilizzato, ognuno dei quali avrà a disposizione un cartellone su cui riportare in 4 colonne<br />
( vista, udito, tatto, olfatto) le informazioni annotate lungo i percorsi. Al termine si riflette su come il<br />
mezzo utilizzato influisce sulla ricchezza sensoriale dell’esperienza.<br />
✔ Rumori e profumi<br />
Il mio percorso casa-scuola è verde e profumato? O invece è grigio e puzzolente? È divertente o stancante?Chiedete<br />
ad ogni alunno di rispondere individualmente per iscritto a domande stimolo come: che cos’è<br />
per te il tragitto casa-scuola? Che odore ha? Di che colore è? Che suono/rumore ha? Sintetizzate gli esiti su<br />
un cartellone suddividendoli a seconda del mezzo. Ci sono dei legami tra la percezione del percorso e il mezzo<br />
usato? Quali sono i percorsi più piacevoli? E quali i più stimolanti o noiosi?<br />
✔ Tra passato e presente<br />
Anche se oggi, come in passato, tutti i bambini hanno fatto l’esperienza di andare da casa a scuola non è<br />
detto che questo momento abbia avuto per tutti lo stesso significato o valore.<br />
Chiedete ad ogni bambino di scrivere quanto tempo impiega per fare il percorso casa-scuola (possono anche<br />
cronometrarsi per qualche giorno e fare la media), con chi va, con che mezzo e cosa fa di solito.<br />
Chiedete ai bambini di fare le stesse domande ai genitori e ai nonni.<br />
Elaborate le risposte in relazione al genere, alla generazione di appartenenza, alla residenza ecc, in modo da<br />
mettere in luce aspetti relativi alla qualità del tempo durante gli spostamenti, ai cambiamenti di abitudini tra<br />
generazioni in merito al mezzo, ai tempi, al decremento dell’autonomia…<br />
✔ A scuola vorrei andarci così<br />
La prima parte del lavoro si svolge in modo analogo a quella descritta nell’attività “Sensazioni”. Poi chiedete<br />
ai bambini di fare la stessa cosa in relazione alle modalità con cui piacerebbe loro andare a scuola. Alla fine<br />
confrontate gli esiti e cercate di di capire quali sono gli ostacoli ( traffico, paure dei genitori, lontananza…)che<br />
impediscono la realizzazione dei loro desideri.<br />
Dividete la classe in gruppetti in base alle principali tipologie di ostacoli e chiedete a ciascuno di elaborare<br />
proposte per superare questi problemi.<br />
✔ Si potrebbe andare a scuola..<br />
Non tutti i bambini vanno a scuola allo stesso modo, e questo non dipende tanto dalle condizioni climatiche o
da altre caratteristiche ambientali, ma soprattutto dalle abitudini delle famiglie e da fattori culturali. Mostrate<br />
ai bambini delle foto ( vedi anche www.Iwalktoschool.it) delle diverse modalità con cui andare a scuola:<br />
Dividete la classe a coppie e fate fare commenti sulle diverse modalità, valutando quella che ha raccolto maggiori<br />
commenti positivi; valutate con i bambini quali sono gli ostacoli che impediscono di realizzarla nella loro<br />
realtà e cosa potrebbero fare per superarli.<br />
✔ I nostri percorsi sicuri<br />
Ecco una strada possibile per dare ai bambini maggiore autonomia lungo il percorso casa-scuola. Procuratevi<br />
una cartina dell’area comprendente il bacino di utenza della scuola ( potete anche utilizzare uno stradario),<br />
fatene una copia per ciascun bambino e dite ad ognuno di segnare la propria abitazione e il percorso che fa<br />
per venire a scuola ( se non riescono a farlo a memoria, soprattutto quelli che vengono in macchina, chiedete<br />
di indicarlo la mattina successiva, magari con l’aiuto di chi li accompagna). Dividete i bambini in base alla zona<br />
di residenza e chiedete loro di individuare un’area dove potrebbero incontrarsi per venire a scuola insieme a<br />
piedi tutte le mattine.<br />
Quindi chiedete a ciascun gruppo di ipotizzare un percorso sicuro con il quale arrivare a scuola. Fate qualche<br />
uscita per verificare le effettive condizioni di sicurezza di questi percorsi ( l’ideale sarebbe la collaborazione<br />
dei vigili). Se possibile fate la stessa cosa insieme a diverse classi in modo da individuare percorsi che potrebbero<br />
raccogliere un ampio numero di bambini.<br />
L’attività è propedeutica all’organizzazione del Piedibus.<br />
Mobilita’ e inquinamento<br />
✔ Il palloncino “gasato”<br />
Per percepire la presenza del gas, si produce anidride carbonica e la si intrappola nel<br />
palloncino.<br />
Materiali: bicarbonato di sodio, aceto, 1 bottiglietta di vetro ( ex quella del succo di<br />
frutta) e un palloncino.<br />
Come si procede:<br />
1. versare l’aceto nella bottiglia, fino ad un terzo;<br />
2. versare nel palloncino un cucchiaio di bicarbonato di sodio<br />
3. infilare il palloncino sul collo della bottiglia e poi alzandolo, far cadere il bicarbonato nella bottiglia in modo<br />
che cada nell’aceto.<br />
Dopo pochi minuti, nell’aceto si formano delle bolle ed il palloncino si gonfia. Il gas è qualcosa di invisibile, ma<br />
è più semplice percepire la sua presenza nel palloncino. L’anidride carbonica è prodotta dalla reazione del bicarbonato<br />
con l’aceto. Nell’atmosfera che circonda la Terra l’anidride carbonica è solo una minima parte, ma<br />
gioca un ruolo fondamentale nel bilancio termico globale ( effetto serra). Viene catturata dalle piante, che<br />
possono essere considerate dei veri serbatoi di CO2. Per questo anche la deforestazione incide sull’incremento<br />
dell’effetto serra sul nostro pianeta.<br />
Un esperimento analogo si può realizzare anche con lievito di birra e una soluzione di acqua e zucchero. Mettere<br />
½ litro di acqua tiepida in una bottiglia da 1 litro, aggiungere un cucchiaio di zucchero e 4 cubetti di lievito<br />
di birra. Sciogliere bene il lievito, tappare la bottiglia con il palloncino e mettere al caldo. Dopo un po’ di<br />
tempo si formano nell’acqua delle bollicine: il lievito, un organismo vivente, si nutre dello zucchero trasformandolo<br />
in alcol e anidride carbonica.<br />
Se si apre la bottiglia e si avvicina un fiammifero acceso, questo si spegnerà per la presenza di anidride carbonica.<br />
Non solo si è prodotta CO2, ma si è anche osservato il processo che permette la lievitazione del pane.<br />
✔ Le trappole di vaselina<br />
L’aria che respiriamo è una miscela di gas, ma non solo: nell’atmosfera è presente anche un particolato sospeso<br />
di diverse dimensioni che può entrare nei nostri polmoni provocando irritazioni ed allergie. Proviamo a catturare<br />
un po’ di questi “intrusi”:<br />
Materiali: cartone un po’ spesso, pellicola trasparente, vaselina, spago.<br />
Procedimento:<br />
1. tagliare diversi quadrati di cartone di circa 7 cm di lato, numerarli, scrivere su un lato “ Scuola… Classe…”<br />
e rivestirli con pellicola trasparente. Ricoprire una superficie del cartone con la vaselina.<br />
2. scegliere diverse “stazioni di rilevamento”: il giardino scolastico, un incrocio trafficato vicino alla scuola,<br />
21
22<br />
qualche abitazione di bambini, qualche strada più o meno trafficata; posizionare il cartoncino con il lato<br />
coperto di vaselina esposto all’aria ( scegliere anche altezze diverse dal suolo, appendendo i cartoncini con<br />
uno spago).<br />
3. lasciarli esposti per una settimana<br />
4. dopo 1 settimana raccoglierli ed esaminarli.<br />
Sono ancora bianchi? Le trappole posizionate nelle diverse postazioni sono tutte uguali? Cosa si osserva? Di<br />
che colore sono le particelle intrappolate? Da dove possono provenire? L’esperimento si può ripetere in diversi<br />
momenti dell’anno, e procedere ad ulteriori confronti. Per esempio in alcune stagioni nella vaselina possono rimanere<br />
imprigionati anche i pollini, che conferiscono a volte sfumature colorate<br />
✔ L’aria dentro di noi<br />
All’aperto i bambini si dispongono in fila a formare un<br />
bruco. Da fermi ascoltano il proprio respiro. La maestra<br />
in testa propone una corsa Al suo stop la coda si riunisce<br />
alla testa del bruco e i bambini riascoltano il loro respiro.<br />
Si ripete a diverse andature e con tempi di recupero diversi,<br />
alternando i bambini in testa. Si ricostruisce con<br />
i bambini il percorso dell’aria dal naso ai polmoni, si spiega<br />
la sua importante funzione di ossigenazione (ad una maggiore<br />
attività fisica, e quindi a corse più veloci corrisponde<br />
una richiesta di ossigeno maggiore e quindi una<br />
maggior frequenza dell’atto respiratorio). Parlando dei<br />
polmoni si può fare un parallelismo con le trappole di vaselina:<br />
anche nei polmoni restano intrappolate le particelle<br />
osservate.<br />
✔ Il conteggio delle auto<br />
Dopo aver costruito le trappole di vaselina e individuate<br />
le zone di rilevamento, cercate di fotografare le diverse<br />
situazioni.<br />
A metà della settimana recatevi con la classe presso alcune<br />
stazioni e organizzate un conteggio delle automobili.<br />
Preparate una scheda che contenga i seguenti dati: localizzazione<br />
della postazione, giorno e ora del rilievo,<br />
condizioni meteorologiche, durata del campionamento ( ex 30 min), numero di auto, camion, autobus che sono<br />
passati in entrambi i sensi di marcia.( suddividete la classe in gruppetti per facilitare il conteggio). Dopo aver<br />
raccolto i cartoncini si possono fare osservazioni sul traffico ed il colore dei cartoncini.<br />
Le condizioni meteorologiche possono influire sull’esperimento, meglio quindi evitare una settimana di<br />
pioggia.<br />
✔ Rompicapo matematico<br />
Un’automobile lunga 3 metri può trasportare, a carico pieno, 5 persone;<br />
un autobus lungo 11 metri ne può contenere fino a 60. normalmente lungo<br />
la strada i veicoli sono distanti 2 metri l’uno dall’altro. Dunque quanti<br />
metri di automobili servono per trasportare 60 persone? A conti fatti<br />
sono necessarie almeno 12 auto, che occuperebbero 58 m di strada invece<br />
degli 11 di un autobus. Non solo avremo più emissioni gassose, ma<br />
anche strade più congestionate!<br />
Si possono stimolare i ragazzi ad inventare altri problemi di aritmetica<br />
che abbiano come tematica il tempo o la mobilità e raccoglierli in un quadernetto<br />
da regalare alle altre classi come sensibilizzazione
✔ Simuliamo l’effetto serra<br />
L’esperimento permette di simulare le condizioni dell’effetto serra sulla Terra.<br />
Materiali: 2 termometri da ambiente, 2 strisce di carta nera, 1 vaso di vetro trasparente con coperchio<br />
grande abbastanza da contenere i 2 termometri<br />
Procedimento:<br />
In una giornata di sole all’aperto individuare una zona assolata;<br />
controllare che i 2 termometri segnino la stessa temperatura. Porre il vaso di vetro su un fianco, inserire una<br />
striscia di carta nera su cui si appoggia il termometro ed avvitare il tappo<br />
Adagiare l’altro termometro sulla carta nera nelle vicinanze del vaso.<br />
dopo 20 minuti registrare la temperatura dei 2 termometri.<br />
La temperatura all’interno del barattolo è più alta. Il vaso di vetro è responsabile del maggior riscaldamento<br />
registrato dal primo termometro. Nel caso della Terra i gas serra, tra cui la CO2, agiscono come il vaso di<br />
vetro, trattenendo il calore in atmosfera e garantendo così una temperatura medi del pianeta di 15°C.<br />
✔ Il poster dei suoni<br />
Proporre alla classe di mappare suoni e rumori che li circondano e di raccogliere i dati in una tabella. Si può<br />
effettuare la registrazione limitandola ad un posto prescelto, ad esempio la classe o l’abitazione dei bambini<br />
e poi confrontare gli esiti tra gli alunni, oppure aggiungere una colonna “dove”. Si può prevedere, a fianco di<br />
ogni rumore/suono, uno “smile” che ne indichi il gradimento o il fastidio.<br />
OGGI______STO REGISTRANDO SUONI E RUMORI MENTRE MI TROVO____________<br />
Animali Persone Apparecchi (TV,Play…)<br />
Tempo meteorologico<br />
Veicoli altro<br />
✔ Le emissioni di CO2 nel percorso casa-scuola<br />
È possibile, utilizzando dei coefficienti numerici ricavati da calcoli scientifici, che introducono alcune semplificazioni,<br />
calcolare le emissioni di CO2 che derivano dagli spostamenti quotidiani.<br />
Sono sufficienti pochi dati, facilmente reperibili: le distanze percorse e il mezzo utilizzato per ciascuna distanza:<br />
Proporre ad ogni ragazzo di stilare, in un giorno concordato, un diario degli spostamenti, a partire proprio<br />
dal percorso casa-scuola e di calcolare le distanze complessive percorse nella giornata con i diversi mezzi<br />
di trasporto.<br />
Inserire poi i dati in una tabella e calcolare le emissioni di CO2 giornaliere e poi quelle di un anno scolastico<br />
di ciascuno e poi dell’intera classe.<br />
TABELLA PER IL CALCOLO DELLE EMISSIONI DI CO2<br />
Mezzo di trasporto<br />
Coefficiente kg di<br />
CO2*/passeggero km<br />
Automobile 0.237<br />
Ciclomotore 2.09<br />
Autobus 0.075<br />
treno 0.045<br />
metro 0.022<br />
Tram 0.033<br />
Aereo 0.15<br />
Bicicletta 0<br />
A piedi 0<br />
Km percorsi a settimana Kg CO2 emessa/settimana<br />
23
24<br />
* L’automobile è il mezzo di trasporto che emette la maggior quantità di CO2 per passeggero per Km, seguita<br />
dall’aereo, dal ciclomotore, dall’autobus, dal treno, dal tram e dalla metropolitana: Bisogna precisare che le<br />
stime proposte per il calcolo sono riferite al singolo passeggero e presuppongono un carico medio del mezzo.<br />
Nel considerare i mezzi di trasporto che non utilizzano combustibili fossili, il calcolo tiene conto del fatto che<br />
per produrre l’energia elettrica usata per farli funzionare si utilizzano centrali termoelettriche che utilizzano<br />
a loro volta combustibili fossili<br />
Limitando l’analisi al percorso casa-scuola, proporre il calcolo valutando tutte le alternativa possibili: in auto<br />
da soli, in auto piena, in autobus, in bici, a piedi.<br />
Scegliendo un mezzo che riduce le emissioni rispetto all’auto, quanta CO2 in meno emetterebbe la classe in<br />
un anno? E tutta la scuola? L’elaborazione dei dati può essere fatta nell’aula di informatica con un foglio di<br />
calcolo.<br />
✔ Motore acceso, per stare fermi<br />
Rispetto all’attività precedente qui si invita ad un’osservazione sui tempi impiegati per il tragitto casa-scuola<br />
utilizzando modalità diverse.<br />
Ognuno registra, per lo spostamento casa-scuola, la sua durata complessiva in base al mezzo che utilizza specificando<br />
anche se è solo o in compagnia, se effettua delle soste, per quale motivazione e di quale durata.<br />
Mezzo di<br />
trasporto<br />
Tempo impiegato Da solo In compagnia di.. Sosta per… tempo di sosta<br />
Nel caso di spostamenti in auto calcolare come soste anche il tempo che si passa in coda o fermi ( anche senza<br />
scendere dall’auto). Confrontare le diverse abitudini. Calcolare quanto percentualmente si sta fermi rispetto<br />
al tempo di marcia. Nel caso dell’auto il tempo di sosta rispetto al tempo di marcia può essere considerato un<br />
indicatore della congestione del traffico. Può essere interessante valutare se, nell’accompagnamento in auto<br />
a scuola si osserva che questo indicatore sale per soste proprio in corrispondenza della scuola al momento di<br />
“ carico-scarico” degli alunni, sensibilizzando gli “auto-muniti” a trovare altre soluzioni.<br />
È possibile anche calcolare quanta CO2 si emette pur stando fermi con l’auto accesa sapendo che un’auto<br />
ferma a motore acceso consuma circa 0.0371 l di carburante al minuto e per ogni litro di benzina emette 2.4<br />
kg di CO2.<br />
✔ L’anidride carbonica e i pompieri<br />
L’anidride carbonica è uno dei gas di scarico delle auto, dei riscaldamenti,…ma è anche il gas che fa lievitare<br />
il pane, rende frizzante l’acqua, e può persino aiutare a spegnere gli incendi.<br />
Materiali: 1 bicchiere di vetro, 1 candelina scaldavivande, 1 cucchiaino, aceto, bicarbonato di sodio, fiammiferi.<br />
Procedimento:<br />
versare nel bicchiere un po’ d’aceto ( fino a circa 1/3)<br />
mettere la candelina a galleggiare sull’aceto e accenderla<br />
con il cucchiaino far cadere un po’ di bicarbonato nell’aceto (senza colpire la candela)<br />
In seguito alla reazione tra bicarbonato e aceto, nel liquido si sviluppano delle bolle di CO2 che, sebbene sia<br />
invisibile e inodore, riempie in breve tempo il bicchiere e vi ristagna a causa della sua maggiore densità rispetto
all’aria: 1 m3 di aria a 0°C e a livello del mare pesa 1.29 kg; alle stesse condizioni 1 m3 di CO2 pesa 1.97 kg.<br />
L’ossigeno presente nell’aria permette inizialmente alla candela di mantenere, una volta accesa, la fiamma viva<br />
( combustione). Quando la CO2 prende il posto dell’ossigeno, la fiamma si spegne( soffocamento). Esistono<br />
estintori a “neve carbonica”, una schiuma fatta di bolle di anidride carbonica: Spruzzata su un incendio, l’anidride<br />
carbonica si deposita a terra perché è più pesante dell’aria e impedendo al fuoco di alimentarsi di ossigeno,<br />
l’incendio si spegne.<br />
✔ Quanto ossigeno c’è nell’aria?<br />
Materiali:una candela, inchiostro per stilografica, un vaso di vetro stretto e lungo, un sottovaso per piante<br />
da fiori, acqua, fiammiferi, un righello.<br />
Procedimento:<br />
mettere l’acqua nel vaso<br />
aggiungere il colorante<br />
accendere la candela e fissarla al sottovaso<br />
versare l’acqua colorata nel sottovaso<br />
coprire la candela accesa con il vaso di vetro<br />
L’ossigeno presente nel vaso alimenta la fiamma, che brucia finchè c’è ossigeno poi si spegne. Contemporaneamente<br />
si nota che l’acqua colorata del vaso sale. Misurando di quanto è salita si osserva che sarà circa un<br />
quinto dell’altezza del vaso di vetro. Quindi l’ossigeno è circa 1/5 dell’aria contenuta nel vaso e quindi nell’atmosfera,<br />
ovvero il 20% dell’atmosfera.<br />
✔ Pioggia acida in laboratorio<br />
Materiali: 1 provetta di vetro, forellino ad alcol, polvere di zolfo, 1 bicchiere d’acqua naturale, 1 cartina tornasole.<br />
Procedimento parte 1:<br />
inserire nella provetta alcuni grammi di zolfo puro, che si presenta come una polvere gialla<br />
porre la provetta sulla fiamma e attendere qualche minuto.<br />
Il fumo bianco che si vede nella provetta è anidride solforosa. Lo zolfo è un non metallo, quindi quando si<br />
combina con l’ossigeno forma un anidride ( ossido di non metallo). La reazione che avviene è la seguente: S +<br />
O2 = SO2. Nei combustibili fossili ( carbone, petrolio e derivati) è presente, in percentuali che possono variare<br />
da sostanza a sostanza, una certa quantità di zolfo. Nella combustione una parte dei fumi è costituita<br />
da questo gas, nocivo per la salute dell’uomo e per l’ambiente.<br />
Procedimento parte 2:<br />
prendere un pezzo della cartina tornasole e immergerla nell’acqua naturale<br />
così bagnata infilarla nella provetta, in modo che l’anidride solforosa entri in contatto con l’acqua di cui è imbevuta<br />
la cartina.<br />
Dopo alcuni secondi, si osserva la colorazione della cartina. Se vira al rosso significa che l’acqua si è trasformata<br />
in acido solforoso SO2 + H2O=H2SO3 È quanto succede all’anidride solforosa in atmosfera quando<br />
entra in contatto con l’acqua ricadendo poi sotto forma di piogge acide.<br />
25
26<br />
✔ Comunicazione: questione di stile<br />
Dopo aver ricercato qualche articolo che parli della tematica della mobilità nell’area milanese o dei cambiamenti<br />
climatici, analizzate lo stile adottato dal giornalista: è allarmistico, catastrofista, scientifico, possibilista,<br />
normativo?<br />
Riconoscere gli elementi della comunicazione scritta: mittente, destinatari, messaggi e metacomunicazione e<br />
ipotizzare quali intenzioni ci sono nella scelta di un certo stile espressivo.<br />
Dividere la classe in gruppi ed assegnare un messaggio da comunicare ai cittadini. Chiedere ai diversi gruppi<br />
di rielaborarlo in modo da assumere un tono allarmistico, confidenziale, scientifico o cattedratico. Confrontare<br />
gli esiti del lavoro.<br />
✔ Uno sguardo all’Europa<br />
Le problematiche legate all’inquinamento atmosferico sono diffuse anche negli altri paesi europei. Confrontarsi<br />
o gemellarsi con altre realtà può essere un’occasione per valutare quali iniziative sono state messe in<br />
campo, per trarne qualche spunto.<br />
Possibili risorse web: www.iwalktoschool.org, www.schoolway.net<br />
Movimento e salute<br />
Quando si parla di salute è necessario affrontare anche il tema “alimentazione”, dato<br />
che negli ultimi anni molti bambini hanno acquisito abitudini poco salutari. Accanto a<br />
un ridotto consumo di frutta e verdura si rileva un elevato consumo di dolciumi, carne<br />
e salumi. Queste osservazioni sono fonte di grande preoccupazione per il mondo sanitario<br />
in quanto è noto come gli errori nutrizionali siano alla base di molte malattie<br />
dell’età adulta, soprattutto le malattie cardiovascolari e i tumori. È anche di recente<br />
riscontro un inatteso aumento del diabete in età pediatrica, correlato verosimilmente all’epidemia<br />
di obesità che sta colpendo il mondo occidentale. Una buona alimentazione in età<br />
pediatrica e l’acquisizione fin da piccoli di abitudini nutrizionali corrette, esercitano i loro effetti benefici<br />
per tutto il corso della vita. Per la promozione della salute l’Organizzazione Mondiale della Sanità indica, per<br />
quanto riguarda l’alimentazione, il seguente obiettivo : I comportamenti salutari nel campo della nutrizione<br />
e dell’attività fisica devono aumentare in modo sostanziale. Per comportamenti salutari nel campo della<br />
nutrizione e del l’attività fisica si intendono: • consumare più cereali, frutta e verdura; • consumare meno<br />
grassi saturi (soprattutto quelli di origine animale); • consumare meno zuccheri semplici; • consumare meno<br />
sale; • consumare i cibi in modo vario; • privilegiare le attività di gioco e di movimento rispetto a quelle sedentarie:<br />
in particolare non lasciare il bambino davanti al video (televisione, computer o altro) per più di un’ora<br />
al giorno; • andare a scuola a piedi o in bici, fare giochi di movimento per almeno un’ora al giorno. È inoltre raccomandabile<br />
che i bambini consumino ogni giorno la prima colazione e che non consumino dolci fuori pasto.<br />
Movimento e alimentazione<br />
✔ Raccontare una storia<br />
Raccontate una storia per spiegare ai bambini che il cibo serve per star<br />
bene, crescere e giocare. Potete anche introdurre l’argomento chiedendo<br />
ai bambini quali sono i cibi che piacciono loro e quali no motivandone le ragioni<br />
e magari componendo dei cartelloni.<br />
✔ Laboratorio di sperimentazione dei sensi: “bello da vedere, buono<br />
da mangiare”<br />
Gli alimenti vengono sottoposti all’esame di più sensi. Spiegate ai bambini<br />
che il desiderio del cibo può innescarsi non solo sulla base dei bisogni<br />
energetici del nostro organismo, ma anche in seguito alla stimolazione di<br />
uno solo dei nostri sensi, per esempio la vista (basti pensare al l’”acquolina<br />
in bocca” alla vista di qualcosa di gradito).Spesso è proprio l’aspetto<br />
di un alimento a rendercelo più o meno desiderabile. Fate riflettere i<br />
bambini su questo e chiedete loro di portare esempi. Predisponete alcuni<br />
alimenti, quindi fateli annusare, toccare e assaggiare ai bambini con<br />
gli occhi bendati. Dopo l’assaggio di ogni alimento, gli altri bambini por-
anno al bambino bendato alcune domande e compileranno una tabella. Fate assaggiare in particolare i cibi<br />
più salutari, la frutta e la verdura. Spiegate quali sono le funzioni del cibo. È possibile ritagliare varie<br />
immagini di alimenti e incollarle sul quaderno o farne un poster, indicando per ogni funzione i nutrienti e gli<br />
alimenti che ne sono protagonisti.<br />
✔ Costruire la piramide<br />
Costruite la piramide alimentare per la<br />
vostra classe. Fate in modo che ogni bambino<br />
contribuisca a fornire le immagini del<br />
cibo che con suma abitualmente per i vari<br />
piani della piramide. Fate riflettere: ci<br />
sono dei cibi che vengono consumati<br />
troppo? Ci sono cibi che vengono consumati<br />
poco? Che forma assume la piramide<br />
di ogni bambino? Ci sono bambini che consumano<br />
troppi dolci? O troppo poca frutta<br />
e verdura? La piramide viene capovolta?<br />
Come si può migliorare e equilibrare la<br />
propria alimentazione?<br />
✔ Laboratorio di informatica e di lingua inglese: alla scoperta della nuova piramide alimentare<br />
Visitate assieme ai bambini il sito ufficiale del Ministero del Dipartimento dell’Agricol tura degli Stati Uniti<br />
d’America (www.mypyramid.gov/) dove è possibile conoscere la nuova piramide alimentare, esplorandola e compiendo<br />
un vero e proprio viaggio all’interno di essa. Scaricate il poster e provate a riprodurlo in italiano con i<br />
disegni dei bambini.<br />
✔ Riflettere sull’’importanza dell’acqua<br />
Stimolate la discussione sull’importanza dell’acqua per la vita, il ciclo dell’acqua, le fonti dell’acqua, la necessità<br />
di mante nere l’acqua pulita, la necessità di garantire l’acqua a tutti quale importante servizio pubblico.<br />
In quali e quante attività umane è coinvolta l’acqua? Fate sperimentare in che modo gli esseri viventi dipendono<br />
dall’acqua: Tagliate due ramoscelli e poneteli in due vasi, uno con l’acqua e l’altro senza. Fate osservare.<br />
Per quanto tempo vive il ramo con l’acqua e per quanto quello senza. Preparate un cartellone di un corpo umano,<br />
come quello qui sotto. Chiedete ai bambini di indovinare la frazione del corpo umano che è fatta di acqua. Tirate<br />
delle linee per rappresentare le risposte che ricevete: 1⁄4, 1⁄2, 3⁄4 e via dicendo. Il corpo umano è<br />
fatto di 3⁄4 di acqua, chi è andato più vicino? Cosa succede alle cellule, quando l’apporto d’acqua si riduce?<br />
Quanta acqua è necessaria ogni giorno? Come viene controllata l’acqua dei rubinetti e da chi?<br />
✔ L’orto a scuola<br />
Alcune scuole hanno a disposizione una parte di giardino coltivabile. Se potete farlo, sarà un grande successo<br />
dar vita ad un orto a scuola. Per cosa seminare, non avrete che l’imbarazzo della scelta. Fatevi aiutare e consigliare<br />
da qualche nonno. I bambini apprezzeranno molto veder crescere le loro piantine ed impareranno ad<br />
amare i prodotti del loro orto. Coltivare un orto è un’attività che mette a frutto abilità manuali, conoscenze<br />
scientifiche, sviluppo del pensiero logico,. ma significa anche attenzione ai tempi dell’attesa, maturazione di<br />
capacità revisionali. Lavorare con la terra aiuta poi i ragazzi a riflettere sulle proprie storie locali e familiari.<br />
Fate cercare la provenienza dei frutti e delle verdure risalendo all’albero, all’arbusto, alla piantina che li ha<br />
fatti nascere. Il frutto ha un seme che farà nascere una nuova pianta. Si può dimostrare come un pisello, tolto<br />
da un baccello fresco, messo nella terra e bagnato regolarmente, germoglierà in pochi giorni. L’albero da<br />
frutta si può riprodurre per talea: si può parlare anche di innesto ed eventualmente visitare un frutteto. per<br />
imparare che la salute si mantiene mangiando almeno 5 porzioni di frutta o verdura al giorno e possibilmente<br />
di vario colore.<br />
✔ Laboratorio di degustazione<br />
Si preparano tanti bigliettini, ciascuno con il nome di un frutto. I bigliettini vengono mescolati e distribuiti a<br />
caso. Nel giorno stabilito, ciascun bambino porta in classe il frutto assegnato in modo da avere una bella varietà<br />
di frutti diversi: tanti tipi di mele, di pere, di arance, di mandarini o altro. Sarà opportuno dividere il lavoro<br />
in due momenti: la frutta dell’ autunno e dell’inverno (per es. prima di Natale) e la frutta estiva (verso la<br />
27
28<br />
L’importanza del movimento<br />
Attività fisica e gioco<br />
fi ne dell’anno scolastico). Si valuterà altresì<br />
se presentare anche i frutti esotici meno<br />
noti, ma che si possono trovare ormai abbastanza<br />
frequentemente anche nei supermercati<br />
(datteri, mango, papaia, frutti della<br />
passione, ecc....) I bambini saranno invitati ad<br />
osservare dapprima i frutti interi, analizzando<br />
la forma e il colore, il tipo di buccia,<br />
palpando la consistenza, poi si procede a tagliarli<br />
per osservare all’interno la polpa, i<br />
semi. Con il dovuto rispetto per le norme dell’igiene,<br />
i frutti vengono poi assaggiati; i loro<br />
sapori descritti e confrontati, trovando gli<br />
aggettivi adeguati. Incoraggiate i bambini ad<br />
assaggiare frutti e verdure mai provati. Costruite<br />
in classe un cartellone su cui segnare<br />
quanti bambini hanno assaggiato un frutto o<br />
una verdura per la prima volta. Insegnate a<br />
usare il pelapatate. Fate una gara dove vince<br />
chi ha pelato meglio la propria mela.<br />
Negli ultimi anni la letteratura scientifica ha pubblicato dati che portano a considerare la sedentarietà come<br />
un fattore di rischio per le patologie cardiovascolari, quali l’infarto del miocardio e l’ipertensione arteriosa,<br />
e per altre malattie come l’obesità, il diabete di tipo 2, l’osteoporosi e il cancro del colon. Per contro, l’attività<br />
fisica regolare rappresenta un fattore di protezione cardiaca e le persone più attive fisicamente non solo<br />
vanno meno soggette alle suddette malattie, ma anche quando si manifestino, insorgono in età più avanzata<br />
ed in forma più leggera (questo succede in particolar modo per le patologie cardiovascolari). Nonostante queste<br />
osservazioni siano ben note, meno di un terzo della popolazione italiana adulta pratica quel minimo di attività<br />
fisica necessaria al benessere, ed è anche dimostrato che lo stesso comportamento sedentario viene<br />
adottato tra i giovani già durante i primi anni dell’adolescenza. I dati sulla sedentarietà, sommati alle ultime<br />
rilevazioni sul peggioramento delle abitudini alimentari dei nostri ragazzi, sono poco incoraggianti. Per questo<br />
motivo sono state elaborate linee guida internazionali che promuovono, attraverso programmi di educazione<br />
alla salute, un’attività fisica giovanile divertente da praticare poi per tutta la vita. Questa attività<br />
fisica regolare, oltre ai benefici già menzionati di prevenzione delle malattie cardiovascolari in età adulta, crea<br />
molti vantaggi per lo sviluppo psicofisico dei giovani: favorisce lo sviluppo corporeo, migliora la resistenza e<br />
la forza muscolare, aumenta la densità della massa ossea e la<br />
flessibilità delle articolazioni. Inoltre, da recenti studi, è emerso che l’attività fisica rappresenta un valido<br />
strumento di prevenzione di comportamenti a rischio tra bambini e giovani, specialmente quelli relativi all’uso<br />
di tabacco e di alcol, a diete non sane e ad atteggia menti violenti. La scuola, con tutte le sue figure e insieme<br />
alle famiglie, dovrebbe promuovere l’attività fisica tra le attività della quotidianità scolastica ed extrascolastica<br />
e non delegarla esclusivamente agli insegnanti di educazione fisica. La comunità, d’altra parte, dovrebbe<br />
offrire luoghi ed opportunità per lo svolgimento dell’attività fisica in sicurezza. Il percorso proposto in questa<br />
unità acquisisce efficacia se viene svolto con un’azione multidisciplinare. Rispetto alla precedente unità i<br />
bambini diventano consapevoli che il corpo va curato non solo alimentandosi in maniera corretta, ma parimenti<br />
facendolo lavorare con il movimento. Attraverso le attività proposte si vuole far acquisire il piacere del movimento,<br />
del gioco di squadra e dello stare insieme agli altri. Fare movimento deve essere divertente, scegliere<br />
di fare uno sport deve essere un piacere. Vivere la competizione, avere consapevolezza delle proprie possibilità<br />
e dei propri limiti e accettare la sconfitta devono diventare dei momenti di crescita e non di mortificazione..
✔ Interviste<br />
Preparate con i vostri alunni delle interviste destinate agli adulti, che i ragazzi stessi somministreranno a persone<br />
del proprio quartiere, inerenti le loro abitudini di attività fisica settimanale. I dati raccolti verranno<br />
discussi e rielaborati in classe e illustrati tramite cartelloni o diapositive. Sarà interessante confrontare i dati<br />
raccolti con le raccomandazioni scientifiche ricercate e valutare quali sono i modi possibili per incrementare<br />
l’attività fisica quotidiana delle persone intervistate (ad esempio: non usare l’ascensore o le scale mobili, andare<br />
a piedi al lavoro o a scuola, scegliere un hobby “movimentato”, ad esempio il giardinaggio, il ballo o un attività<br />
sportiva divertente).<br />
✔ Raccontare<br />
Raccontate ai bambini che il nostro corpo funziona come una vera e propria macchina e che, come tutte le macchine,<br />
per tenerlo in forma bisogna farlo “girare”, bisogna muoverlo.<br />
✔ Visione filmato<br />
Fate vedere ai bambini un video sul corpo umano che spiega come sono fatti i suddetti apparati.<br />
✔ Laboratorio di anatomia<br />
Gli alunni potrebbero portare a scuola i polmoni o un cuore di un pollo o una parte di muscolo e osservarli insieme,<br />
sperimentandone le caratteristiche peculiari (ad es. elasticità del polmone, fibrosità dei muscoli, utilità<br />
dei legamenti). Gli alunni raccontano e disegnano quello che hanno appreso. Spiegate ai vostri alunni che<br />
un’attività fisica regolare porta benefici all’apparato scheletrico e muscolare, a quello respiratorio e cardiocircolatorio<br />
e inoltre stimola l’utilizzo degli zuccheri e dei grassi.<br />
✔ Ricerche<br />
Fate cercare articoli e immagini relativi all’attività fisica. Fate fare dei collages a tema: sport, attività all’aria<br />
aperta, attività stagionali, attività in palestra, in giardino, in cortile, in strada. Tenete i collages in bella vista<br />
e ricordate di tanto in tanto la necessità di fare attività fisica almeno un’ora al giorno.<br />
✔ Attività economiche<br />
Organizzate una mappa delle attività divertenti gratuite o economiche, praticabili nelle vicinanze, e distribuitela<br />
a tutte le famiglie.<br />
✔ Associazioni sportive<br />
Invitate rappresentanti di associazioni sportive locali o organizzazioni giovanili (scout, oratori) che presentino<br />
attività sportive o giochi. Permettete agli ospiti di far sperimentare a tutti i bambini che lo desiderano<br />
qualche minuto di attività (arti marziali, danze, pallacanestro, giochi)<br />
✔ Calcolare l’Indice di Massa Corporea<br />
Spiegate ai bambini più grandi che cos’è e come si calco la l’Indice di Massa Corporea (IMC o in inglese body<br />
mass index BMI). Sottolineate che questo indicatore segnala la strada per mantenere in equilibrio la propria<br />
salute. Pertanto è necessario, anche in base a questo indicatore, valutare l’equilibrio tra la propria alimentazione<br />
e l’attività fisica. Fate calcolare l’IMC di una modella o di un atleta. Corrispondono a standard di salute?<br />
In particolare fate riflettere come talvolta per le modelle viene ritenuto “bello” uno stan dard per nulla<br />
salutare. Sottolineate la pericolosità di certe diete autogestite, che nulla hanno a che fare con una sana alimentazione.<br />
Non è opportuno fare calcolare in classe l’IMC dei bambini. Alcuni bambini potrebbero vergognarsi<br />
di farlo. È uno strumento che potranno in futuro utilizzare da soli, se lo desiderano. ( Come si calcola<br />
l’IMC è riportato nella sezione: QUALCHE INFORMAZIONE IN PIU’)<br />
✔ Spegni la televisione!!<br />
Spiegate che la crescente sedentarietà dei bambini d’oggi è particolarmente dovuta al guardare la televisione,<br />
all’utilizzo dei videogiochi tipo playstation e all’utilizzo del computer. Infatti una posizione fissa mantenuta<br />
per lungo tempo e ripetutamente (dopo una giornata intera seduto al banco, ancora seduto davanti al televisore<br />
o al computer) tiene in funzione soltanto alcuni gruppi muscolari con perdita di tono da parte di altri e<br />
errato sostegno dello scheletro.<br />
Giocare e fare attività fisica regolare tutti i giorni per 60 minuti.<br />
29
30<br />
✔ Vivere l’esercizio fisico come divertimento.<br />
Ideate un questionario da cui emergano le modalità di utilizzo del tempo libero da parte dei bambini: quanto<br />
tempo trascorrono davanti al televisore, oppure al computer, quali occasioni hanno per giocare con i coetanei,<br />
quali giochi fanno e dove, quanto e quando hanno la possibilità di giocare con i genitori. Le risposte potranno<br />
essere riportate su una tabella che offrirà ulteriori spunti di discussione.<br />
✔ Gioco dei verbi<br />
Dividete la classe in gruppi di 4-5 bambini. Date 30 secondi ad ogni gruppo per nominare dei verbi di azione<br />
o movimento e scriveteli alla lavagna. Vince chi, entro un tempo predefinito, nomina più verbi “attivi”. Fate votare<br />
i verbi, quali sono quelli che piacciono di più? Perché?<br />
✔ Diario giornaliero<br />
Fate scrivere ai bambini il proprio diario giornaliero delle attività, dal momento della sveglia fino al tempo di<br />
andare a letto. Ad esempio: 8.00 colazione, 8.10 a scuola a piedi, 8.30 lezione di geografia, e così via. Fate lasciare<br />
una riga vuota dopo ogni attività. Al termine dello schema chiedete agli alunni di riflettere e trovare<br />
5 spazi dove inserire un verbo di movimento per raggiungere un totale di 60 minuti o più di un’attività fisica<br />
divertente.<br />
✔ Giocare insieme agli altri<br />
Fate apprezzare i giochi di movimento, di squadra e all’aria aperta. Concordate con i genitori che anche d’inverno<br />
è possibile giocare all’aria aperta. Le malattie cosiddette “da raffreddamento” si prendono maggiormente<br />
d’inverno perché si passa più tempo al chiuso e in collettività, cosa che favorisce il passaggio dei germi.<br />
Attraverso i giochi di squadra i bambini acquisiscono esperienze di collaborazione e socializzazione e in questo<br />
senso molti giochi tradizionali sono indicati a favorire lo sviluppo di corrette dinamiche socio-affettive,<br />
dove ciò che più importa è il piacere di stare insieme in un confronto non competitivo. Si possono proporre ai<br />
bambini i giochi del “tiro alla fune“, “palla prigioniera“, “bandiera” o una staffetta.<br />
Stretching tra una lezione e l’altra<br />
All’inizio della lezione fate fare due rapidi esercizi di stretching. Ogni 40 minuti interrompete la lezione e fate<br />
due esercizi che rimettano in funzione i muscoli. È un’opportunità anche per imparare i nomi di alcuni muscoli.<br />
✔ La bicicletta<br />
Ormai la quasi totalità dei bambini possiede<br />
una bicicletta, ma chi la usa come<br />
mezzo di trasporto è solo una minoranza,<br />
perché tutti bambini ed adulti si sentono<br />
sempre meno sicuri.<br />
È però importante capire che la sicurezza<br />
non dipende soltanto dalla presenza di<br />
piste ciclabili sicure, ma anche da comportamenti<br />
e dal buon funzionamento di<br />
tutte le sue parti.<br />
L’importanza del casco<br />
✔ Costruire un casco<br />
Materiali: 3 tubi di rotoli di carta da cucina,<br />
1 piatto, 1 foglio di carta A4, 2 uova<br />
che entrino nei tubi, nastro adesivo.<br />
Procedimento:<br />
1. unire i tubi con il nastro adesivo, in modo da ottenere un tubo più lungo<br />
2. con il foglio di carta ed il nastro adesivo costruire un cono in modo che scorra nel tubo<br />
3. mettere il tubo in posizione verticale sopra il piatto e lasciar cadere un uovo; infilare il secondo uovo nel<br />
cono e far cadere nel tubo il cono con l’uovo, con la punta verso il basso<br />
Cosa succede al primo uovo? Cosa succede al secondo uovo?cadendo il primo uovo si rompe mentre il secondo<br />
rimane intero. Perché? Un corpo in movimento ( come l’uovo che cade, o un automobilista al volante, o un ciclista<br />
in movimento) acquista un’energia che dipende dalla velocità e dalla sua massa. Se si vuole fermare l’oggetto<br />
occorre che l’energia sia assorbita. Nel caso delle uova l’energia è la stessa per entrambe, ma la prima
volta è l’uovo ad assorbire l’energia dell’urto contro il piatto e quindi si rompe; nel secondo caso l’energia è assorbita<br />
dal cono di carta che accartocciandosi “sava” l’uovo. In auto non si tratta di uova, ma di passeggeri<br />
che devono essere protetti dagli urti. Più la carrozzeria è deformabile, più energia assorbe in caso di urto, e<br />
più lieve sarà l’impatto per i passeggeri. Il casco dei ciclisti e dei motociclisti ha esattamente la stessa funzione.<br />
Mobilità e Sicurezza<br />
Mai come oggi si avverte così forte l’importanza di diffondere tra le nuove generazioni<br />
l’educazione alla sicurezza stradale, nella speranza di poter contribuire a ridurre<br />
le violazioni, ma soprattutto a tutelare quel bene inestimabile che è la salute<br />
umana. L’intento è quello di far conoscere ed applicare le più basilari norme di com portamento<br />
per imparare a vivere la strada rispettando chi circola al nostro fi anco. Nell’approccio<br />
alla sicurezza stradale per gli alunni della scuola primaria occorre tenere<br />
presente alcune problematiche legate al fatto che molte del le loro capacità in questo ambito<br />
risultano estremamente limitate. L’inesperienza e l’immaturità dei bambini fanno sì che circolando sulla strada<br />
affrontino i pericoli in maniera diversa da un adulto. I motivi sono svariati e legati alle caratteristiche proprie<br />
dell’ età e della fase di sviluppo psicomotorio in cui si trovano. Per citarne alcuni, il bambino ha un panorama<br />
visivo meno ampio di un adulto a causa della ridotta altezza. Molto spesso ha difficoltà sia nel valutare<br />
la velocità di un veicolo che nel capire quando arriverà ad un dato punto. Il bambino non è ancora in grado di<br />
rendersi conto della relativa velocità delle macchine in sorpasso e di considerare le condizioni del traffico dal<br />
punto di vista degli altri utenti della strada e quindi si trova svantaggiato nel prevedere gli eventi. Non si deve<br />
trascurare poi che, nella ricerca della soddisfazione di alcune necessità “fisiologiche”tra cui soprattutto il<br />
gioco o di certe “urgenze” psicologiche (non far tardi a scuola, raggiungere un certo luogo) i bambini tendono<br />
a dimenticare i pericoli della strada. In generale i bambini che iniziano presto ad utilizzare la strada (in bicicletta<br />
o a piedi, accompagnati da un adulto che indica e pratica comportamenti corretti ed evidenzia i possibili<br />
pericoli) sviluppano meglio e più rapidamente le abilità e le capacità utili per circolare in sicurezza. Nella<br />
spiegazione del le “regole” occorre però assicurarsi di utilizzare un linguaggio comprensibile e di chiarire<br />
anche il “perché” di quelle regole. L’esempio dell’adulto è poi di fondamentale importanza, sia per i comportamenti<br />
corretti e prudenti che per quelli sbagliati. Occorre anche tener conto che certi “adattamenti delle regole”<br />
tipici degli adulti (ad esempio attraversare la strada con semaforo pedonale rosso oppure di corsa)<br />
possono essere di difficile comprensione e applicazione da parte di un bambino ed essere interpretati ed<br />
esegui ti in modo sbagliato. Partendo da simili presupposti risulta chiaro che un intervento didattico sulla sicurezza<br />
in strada deve insistere proprio nell’aiutare gli alunni a sviluppare ed affinare le proprie abilità, per<br />
impadronirsi delle regole fondamentali di rispetto e di tutela dell’incolumità propria ed altrui. Per risultare<br />
efficace un programma educativo sulla sicurezza stradale deve inoltre prevedere uno stretto collegamento<br />
con la realtà delle situazioni locali e delle esperienze che i bambini vivono quotidianamente come utenti della<br />
strada, sia come pedoni che come fruitori dei mezzi di trasporto (automobile, autobus.....).<br />
Riportiamo anche qui delle attività da poter organizzare con i vostri alunni nell’ambito del progetto : Piedibus,<br />
affrontando l’argomento sicurezza.<br />
Attività suggerite<br />
✔ Visita al bordo della strada.<br />
Si può scegliere una strada tranquilla per<br />
una visita che serve ai bambini per “familiarizzare”<br />
con questo luogo e capire<br />
dal vivo cosa vi accade,chi e cosa vi si incontra.<br />
Può essere necessario ripetere la visita<br />
una seconda volta, per dividere il lavoro in<br />
due fasi, una esplorativa e conoscitiva e<br />
una più pratica e di approfondimento. Naturalmente<br />
le visite vanno precedute<br />
sempre da alcune attività preparatorie.<br />
Una volta sul luogo, guiderà l’osservazione<br />
verso i seguenti temi:<br />
31
32<br />
- Veicoli in movimento<br />
Una delle capacità di cui hanno bisogno i bambini per saper attraversare la strada è quella di distinguere i veicoli<br />
fermi da quelli in movimento e di fare la debita differenza tra i veicoli che vanno e quelli che vengono. La<br />
visita al bordo della strada può fornire l’occasione di verificare questa capacità e consente di sottolineare che<br />
i bambini più piccoli non devono mai attraversare la strada se vedono qualcosa che viene verso di loro.<br />
- Che cosa è più pericoloso sulla strada?<br />
I bambini di solito associano la velocità e il pericolo ai veicoli di dimensioni più grandi come autobus e autocarri.<br />
Si deve sottolineare che anche le macchine e le motociclette vanno veloci e sono altrettanto pericolose,<br />
mentre le biciclette lo sono un po’ meno.<br />
- Che cosa è vicino e che cosa è lontano, compresi naturalmente i veicoli parcheggiati<br />
Questa esperienza può poi essere estesa ai veicoli in movimento, sottolineando nuovamente ai bambini più<br />
piccoli, che non devono mai attraversare la strada quando vedono qualcosa che viene verso di loro.<br />
- Che cosa può provocare un incidente?<br />
Occorre guidare i bambini a comprendere che è sempre importante fare molta attenzione quando si è in<br />
strada e soprattutto che occorre guardarsi sempre intorno, senza però distrarsi. Spesso un comportamento<br />
superficiale (ad esempio pensare:”..tanto è la macchina che si deve fermare”) o distratto (guardare altrove)<br />
sono all’origine di un incidente. Non bisogna mai abbassare la guardia, ma rimanere attenti a quello che ci accade<br />
intorno.<br />
✔ Disegnare<br />
Per aiutare i bambini a misurarsi con situazioni di pericolo si possono mostrare in classe delle immagini che le<br />
raffigurano e discuterne con i bambini. Spesso i bambini che subiscono un incidente dicono di non aver visto la<br />
macchina che li ha investiti. Ponete quindi la domanda: “In questa situazione (ad esempio sulle zebre o al semaforo)<br />
possiamo evitare di guardare da entrambi i lati della strada?” La risposta ovvia è naturalmente: ”MAI”.<br />
I bambini possono disegnare loro stessi in alcune di queste possibili situazioni pericolose; i disegni possono<br />
essere incollati su un grande cartellone da esporre in classe accanto alle regole riepilogative del comportamento<br />
corretto da tenere in strada, su cui hanno riflettuto durante il lavoro.<br />
✔ Saper indicare la destra e la sinistra con sicurezza e velocità<br />
Osservare e sperimentare<br />
Saper distinguere con sicurezza la destra e la sinistra è importantissimo soprattutto nel traffico. È possibile<br />
utilizzare schede di lavoro illustrate per esercitarsi a conseguire questa abilità, che diventa poi indispensabile<br />
per effettuare un corretto attraversamento stradale.<br />
✔ Giocare<br />
Inventate dei giochi di movimento per far imparare bene ai bambini a distinguere la direzione destra e la sinistra<br />
In palestra si suddivide la classe in due squadre. Ad ogni turno un bambino per ogni squadra resta fuori. Di<br />
volta in volta si costruisce un percorso chiuso (con cuscinoni e altri attrezzi come corde, birilli, tappetini) che<br />
a ogni prova viene parzialmente modificato. A turno un ragazzo per gruppo entra con gli occhi bendati e deve<br />
muoversi sul percorso, seguendo le indicazioni suggerite dai compagni di squadra che indicano i movimenti<br />
nella giusta direzione (ad esempio: avanti tre passi diritto, due passi a destra, cinque a sinistra...e così via)<br />
per arrivare fino al traguardo senza sconfinare fuori dal tragitto stabilito. Chi sbaglia è eliminato. Si tiene<br />
la classifica e vince la squadra i cui membri hanno portato a termine il percorso.<br />
✔ Conoscere i segnali stradali: le funzioni, le forme, i colori<br />
Sapere cosa indicano i segnali luminosi del semaforo<br />
Conoscere il messaggio generico (ad esempio pericolo, divieto, obbligo, indicazione e precedenza) e il messaggio<br />
specifico del segnale stradale (ad esempio pericolo di frane, divieto di svolta)<br />
✔ Lavorare con le immagini<br />
I bambini devono comprendere che i segnali stradali rappresentano una forma di comunicazione e contribuiscono<br />
a regolare la circolazione sulla strada. I segnali si possono classificare in base alla loro forma: se sono<br />
rotondi significano sempre obbligo o divieto; se sono triangolari invitano a stare attenti perché c’è un pericolo;<br />
se sono rettangolari forniscono informazioni. Alcuni segnali molto importanti come lo STOP, hanno forme<br />
diverse. Poiché rappresentano una forma di comunicazione rivolta a chiunque percorre la strada, il loro linguaggio<br />
deve essere esplorato con gli alunni utilizzando disegni, ritagliando immagini e creando collages, allestendo<br />
cartelloni da esporre in classe o nella scuola per familiarizzare con i segnali principali. Si può costruire
un semaforo in cartone per imparare il linguaggio dei suoi colori.<br />
Un altro modo divertente per familiarizzare con i segnali principali e imparare ad interpretare quello che vogliono<br />
comunicare è quello di creare appositamente giochi da ta volo (del tipo tombola, memory, do mino, gioco<br />
dell’oca). Questo lavoro non va sottovalutato, ma al contrario è davvero molto utile, perché significa porre le<br />
basi della conoscenza delle regole stradali che saranno messe successivamente a frutto quando, diventato più<br />
grande, il bambino circolerà da solo (in bici, in moto, in auto).<br />
✔ Raccontare<br />
Si introduce il concetto di marciapiede come strada riservata a chi cammina, cioè al pedone. Essendo riservato<br />
al percorso delle persone, si può discutere con gli alunni su cosa sia opportuno non fare sul marciapiede, ad esempio<br />
andare in bici o su altri veicoli, andare sui pattini o skates, giocare a pallone, correre senza guardare dove si<br />
va... Naturalmente occorre motivare il perché del divieto: perché queste attività e questi mezzi rischierebbero<br />
di travolgere ed investire i pedoni, specie gli anziani, i bambini, le carrozzine, i cani al guinzaglio.<br />
Per altre attività o maggiori informazione è possibile consultare il manuale “ Pinocchio a Scuola di Sicurezza”<br />
parte seconda, legato al progetto sicurezza proposto alle scuole dal nostro Servizio.<br />
Qualche informazione in piu’<br />
Le emissioni veicolari<br />
Il traffico determina un inquinamento di tipo chimico.<br />
Le emissioni si distinguono in emissioni allo scarico ed emissioni evaporative. Le prime dipendono dal processo<br />
di combustione che avviene nei motori e sono soprattutto: monossido di carbonio, idrocarburi incombusti, ossidi<br />
di azoto, particolato solido e, per i diesel, anche piccole quantità di biossido di zolfo.<br />
Le seconde sono rappresentate dai processi evaporativi del combustibile e rappresentano circa il 43% delle<br />
emissioni totali di idrocarburi non metanici. Il risollevamento della polvere stradale è considerato una sorgente<br />
importante di articolato fine, cioè inalabile.<br />
PRINCIPALI EMISSIONI DERIVAZIONE EFFETTO<br />
Anidride carbonica( CO2) Dai normali processi di combustione Incremento effetto serra, piogge acide<br />
Monossido di carbonio(CO)<br />
Si forma nelle combustioni in carenza<br />
di ossigeno<br />
Ossidi di azoto (NOx) Dai normali processi di combustione<br />
Ossidi di zolfo (SOx)<br />
Idrocarburi (HC)<br />
Articolato(PM10,PM2,5)<br />
Dalla combustione di carburanti<br />
contenenti zolfo (diesel)<br />
Dalla combustione dei carburanti<br />
derivanti dal petrolio<br />
Quante auto!!<br />
Tra i 15 paesi membri storici dell’Unione Europea, siamo quello con la più alta mobilità di passeggeri su strada<br />
( 15.400 km/abitante/anno: + 60% sulla Germania, + 31% sulla media UE)e, a parte il Lussemburgo, quello con<br />
il maggior numero di automobili pro-capite ( 58 per 100 abitanti contro una media di 48).<br />
Nel 2004 il 78% delle città italiane ha superato i limiti fissati dall’Europa in materia di inquinamento da polveri<br />
sottili.<br />
● Studi Scientifici hanno dimostrato che i passeggeri e gli autisti della auto sono esposti a concentrazioni<br />
significativamente più alte di inquinanti che i pedoni che camminano su strade trafficate!!!<br />
● http://www.gaftech.com/carcabin/<br />
Inoltre in auto si è sedentari e non si svolge attività fisica!!!!<br />
● AUTO = inquinamento + sedentarietà<br />
Avvelenamento<br />
Piogge acide, inquinamento aria locale,<br />
smog fotochimica, disturbi respiratori<br />
Piogge acide, disturbi respiratori,<br />
smog<br />
Smog, soiling<br />
Dalla combustione, dallo sfregamento Soiling, irritanti per l’apparato respi-<br />
dei freni, pneumatici e manto stradale ratorio, intossicanti<br />
33
34<br />
Cambiamenti climatici e stili di vita<br />
Il clima, cioè l’insieme dei fenomeni fisici e chimici che definiscono lo stato dei bassi strati dell’atmosfera, è<br />
influenzato dal cambiamento della concentrazione di alcune sostanze presenti nell’atmosfera (gas serra), che<br />
sono in grado di trattenere la radiazione ad onda lunga emessa dalla Terra, modificando così il bilancio energetico.<br />
Questo fenomeno, il cosiddetto “effetto serra”, determina un aumento della temperatura della superficie<br />
terrestre e della bassa atmosfera. Senza questo effetto naturale, la temperatura del nostro pianeta<br />
sarebbe di circa 33°C inferiore.<br />
Nell’ultimo secolo però le attività umane hanno prodotto un importante aumento delle concentrazioni di anidride<br />
carbonica e di altri gas, in particolare metano, protossido di azoto, clorofluorocarburi e prefluorocarburi,<br />
ozono troposferico e di aerosol.<br />
Ciò ha comportato un aumento del naturale effetto serra e un surriscaldamento globale.<br />
Nonostante ci sia un elevato grado di incertezza, gli scienziati prevedono che i cambiamenti climatici provocati<br />
dall’effetto serra abbiano conseguenze diffuse: lo scioglimento dei ghiacciai e del ghiaccio marino, innalzamento<br />
dei mari e sommersione di tratti di costa, cambiamenti nei regimi pluviometrici con siccità ed<br />
inondazioni, eventi climatici estremi; migrazioni ed estinzione di diverse specie di animali e vegetali, conseguenze<br />
sull’ecosistema, sulla salute umana, nonché sull’economia, soprattutto agricola e sulle risorse idriche.Il<br />
primo trattato internazionale vincolante riferito specificatamente ai cambiamenti climatici data 9 maggio<br />
1992ed è la “ Convenzione dell’ONU sui Cambiamenti climatici”: Il suo strumento attuativo è il Protocollo di<br />
Kyoto, che impegna i paesi industrializzati e quelli con un’economia in via di transizione a ridurre complessivamente<br />
le emissioni di gas serra dovuti alle attività umane.<br />
L’Italia ha ratificato il Protocollo impegnandosi a ridurre del 6.5% le proprie emissioni rispetto ai livelli del<br />
1990 entro il periodo che va dal 2008 al 2012.: nonostante siano state prese alcune misure finora le emissioni<br />
non sono state ridotte, ma sono in incremento.<br />
Gli obiettivi del protocollo, anche se rispettati non sono sufficienti a determinare una situazione di emissioni<br />
“sostenibile”:perché ciò avvenga infatti sarebbe necessaria una stabilizzazione nelle concentrazione dei gas<br />
serra.<br />
Durante una giornata qualsiasi è raro avere la consapevolezza che l’elettricità che utilizziamo è prodotta utilizzando<br />
anche combustibili fossili, che le nostre auto usano benzina e gasolio, che le discariche dalla decomposizione<br />
dei rifiuti producono metano,…e che quindi gli stili di vita di ognuno influiscono sul bilancio delle<br />
emissioni e possono contribuire a raggiungere gli obiettivi del Protocollo di Kyoto.<br />
Le piogge acide<br />
Un ulteriore problema causato dall’inquinamento atmosferico è quello delle piogge acide: Queste precipitazioni,<br />
con ph < di 5.6, contengono acido nitrico e solforico che a contatto con le superfici su cui ricadono svolgono<br />
un’azione sia di tipo corrosivo, che di tipo meccanico di dilavamento del materiale reso friabile e solubile<br />
dagli acidi.<br />
In questo modo vengono danneggiate strutture edili, ponti in acciaio e monumenti antichi. Sulla pietra calcarea<br />
l’acido solforico presente nelle piogge acide corrode il carbonato di calcio e lo trasforma in solfato di calcio,<br />
cioè gesso ( materiale solubile, chiaramente meno resistente della pietra).<br />
Queste precipitazioni provocano importanti danni anche alla vegetazione, alle acque dei laghi, nonché al terreno<br />
e quindi anche alle falde. Liberando metalli contenuti nelle rocce.<br />
Inquinamento acustico<br />
Il rumore in città è un problema sempre più avvertito. Si stima che in Europa il 30% degli abitanti sia esposto ad un<br />
livello di rumore stradale classificato come “fastidio notevole” ( 55dB) e che il 5-10% soffra di disturbi del sonno.
● Circa il 65% della popolazione UE (450 milioni) è esposta a livelli di rumore che superano i 55 dB(A) nelle<br />
24 ore<br />
● Il traffico cittadino è la maggior causa di rumore<br />
● I Bambini esposti cronicamente al rumore mostrano difficoltà nell’apprendimento delle abilità di lettura,<br />
nell’attenzione e nella capacità di risolvere i problemi<br />
Sedentarierità ed obesità<br />
Obesità come fattore di rischio<br />
L’obesità rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica nel mondo. Siamo infatti di fronte a una<br />
vera e propria epidemia globale, che si sta diffondendo in molti Paesi e che può causare, in assenza di un’azione<br />
immediata, problemi sanitari molto gravi nei prossimi anni. L’obesità è una condizione caratterizzata da un eccessivo<br />
accumulo di grasso corporeo, in genere a causa di un’alimentazione scorretta e di una vita sedentaria.<br />
Obesità e sovrappeso sono condizioni associate a morte prematura e ormai universalmente riconosciute come<br />
fattori di rischio per le principali malattie croniche: malattie cardiovascolari, ictus, diabete, alcuni tumori, malattie<br />
della colecisti, osteoartriti. Altri problemi di salute associati a un eccesso di peso corporeo sono: ipertensione,<br />
ipercolesterolemia, apnea notturna e problemi respiratori, asma, aumento del rischio chirurgico,<br />
complicanze in gravidanza e irregolarità mestruali. A livello psicologico, l’obesità può stravolgere completamente<br />
la vita di una persona: chi è obeso spesso viene isolato e sottoposto a una vera e propria stigmatizzazione<br />
sociale, che rende difficile qualunque tipo di socialità. In particolare, i bambini in sovrappeso tendono<br />
infatti a sviluppare un rapporto difficile con il proprio corpo e con i propri coetanei, con conseguente isolamento<br />
che spesso si traduce in ulteriori abitudini sedentarie. L’insorgenza dell’obesità tra bambini e adolescenti<br />
li espone, fin dall’età infantile, a difficoltà respiratorie, problemi articolari, mobilità ridotta, disturbi<br />
dell’apparato digerente e di carattere psicologico. Inoltre, chi è obeso in età infantile lo è spesso anche da<br />
adulto: aumenta quindi il rischio di sviluppare precocemente fattori di rischio di natura cardiovascolare e<br />
condizioni come il diabete di tipo 2 o l’ipercolesterolemia.<br />
L’indice di massa corporea o IMC<br />
Il peso corporeo umano è determinato dalla massa di tessuti, di organi e di liquidi nel sistema. Il peso corporeo,<br />
o meglio lo spostamento del peso corporeo oltre i limiti ideali (peso forma), è un parametro importante<br />
in medicina e dietologia. L’indice di massa corporea (IMC) è un dato biometrico, espresso come rapporto tra<br />
massa e altezza di un individuo ed è utilizzato come indicatore dello stato di peso forma.<br />
L’indice di massa corporea è definito come:<br />
IMC=<br />
dove il peso è espresso in chilogrammi e l’altezza in metri.<br />
Esempio: Donna; 17 anni; altezza 1.62 m; peso corporeo 68 kg:<br />
IMC=<br />
Peso<br />
altezza x altezza<br />
68 68<br />
1.62 x 1.62 =<br />
2.62<br />
= 26<br />
35
36<br />
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, propone una tabella come la seguente per definire termini da “magrezza”<br />
fino a “obesità”.<br />
Situazione Min Max<br />
Obeso > 30,0<br />
Sovrappeso 25 29,9<br />
Regolare 18,5 24,9<br />
Magro 16 18,4<br />
Molto magro < 16,0<br />
I benefici di una regolare attività fisica sul nostro organismo sono molteplici:<br />
miglioramento del tono e della forza muscolare;<br />
miglioramento della resistenza ed elasticità delle ossa;<br />
migliore flessibilità delle articolazioni;<br />
migliore sviluppo corporeo;<br />
mantenimento di una corretta postura;<br />
aumento della capacità di tolleranza agli esercizi;<br />
miglior funzionamento dell’apparato respiratorio (maggior volume di aria inspirata con migliore ossigenazione<br />
di tutti i tessuti);<br />
riduzione della pressione arteriosa;<br />
riduzione della frequenza cardiaca;<br />
riduzione dei grassi nocivi per il nostro corpo (LDL);<br />
aumento dei grassi buoni per il nostro corpo (HDL);<br />
aumento della capacità di utilizzare gli zuccheri;<br />
riduzione del peso corporeo e diminuzione del rischio di obesità;<br />
miglioramento del tono dell’umore con riduzione dei sintomi di ansia, stress, depressione, solitudine.<br />
La sedentarietà è nel corso degli ultimi decenni una caratteristica dominante dello stile di vita di una parte<br />
sempre maggiore della popolazione dei paesi Europei. Si tratta di un fenomeno che investe entrambi i sessi,<br />
che coinvolge tutte le fasce di età e colpisce in particolare le classi sociali più deboli quelle cioè che hanno<br />
minori opportunità economiche di praticare forme di attività fisica , soprattutto nel tempo libero.<br />
L’attività fisica gioca un ruolo fondamentale nella promozione della salute in tutte le fasi della vita in quanto<br />
contrasta patologie come l’obesità, il diabete e le malattie cardiovascolari e metaboliche, alcune forme tumorali,<br />
l’osteoporosi e la depressione.<br />
L’OMS attribuisce alla mancanza di attività fisica almeno il 22% dei casi di patologia cardiaca ischemica e<br />
almeno il 10-16% dei casi di diabete, di cancro del colon e di cancro della mammella; i dati inoltre riferiscono<br />
che il 34% degli uomini e il 46% delle donne in Italia non esegue una sufficiente attività fisica, cioè almeno<br />
30 minuti al giorno di esercizio fisico moderato per la popolazione adulta- anziana.<br />
Viviamo dentro un ambiente obesogenico, questo è il risultato di un convegno tenuto a Boston dalla American<br />
Association for the Advancement of Science un ambiente che è pianificato tutto intorno all’automobile e non<br />
solo, il lavoro è eminentemente sedentario,il tempo libero è basato su svaghi come guardare la televisione,navigare<br />
su internet o giocare ai videogiochi. Ascensori e scale mobili fanno il resto. Non basta fare una<br />
passeggiatina ogni tanto e mangiare yogurt magri. È necessario cambiare radicalmente stile di vita ed è difficile<br />
riuscirci quando tutto il mondo intorno a noi punta nella direzione opposta.
Alcuni momenti da ricordare...<br />
37
38<br />
La conclusione dei lavori<br />
La conclusione dei lavori è sempre un po’ un’occasione di festa. È importante che rimanga<br />
documentazione e traccia dei lavori svolti, sia per sottolinearne l’importanza, che per rendere<br />
visibile ai genitori e all’esterno della scuola i risultati ottenuti, sia per lasciare una<br />
testimonianza ai colleghi che ripeteranno il lavoro con le classi a venire. Invitate ad esempio<br />
le persone interessate (genitori, operatori sanitari, uffici scuola del comune, altre scuole)<br />
a una mostra, o organizzate una festa finale o qualsiasi altro evento che dia importanza a chi<br />
ha partecipato al progetto: bambini, genitori, accompagnatori, organizzatori.<br />
L’attestato di partecipazione:<br />
Gli insegnanti che hanno partecipato al programma e compilato la scheda di valutazione<br />
finale, possono richiedere alla <strong>ASL</strong> un attestato di partecipazione al progetto di<br />
educazione alla salute “Piedibus”.<br />
La partecipazione dei bambini<br />
A testimonianza del lavoro svolto è previsto per i bambini un patentino della salute.<br />
Ogni anno è prevista la conquista di un bollino su tematiche di salute diverse. Richiedete<br />
per i vostri bambini i bollini per il progetto Piedibus .