Moldova: infanzia in pericolo nell'angolo povero d'Europa - Unicef
Moldova: infanzia in pericolo nell'angolo povero d'Europa - Unicef
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Progetto dell’UNICEF Svizzera<br />
<strong>Moldova</strong>: <strong><strong>in</strong>fanzia</strong> <strong>in</strong> <strong>pericolo</strong><br />
nell’angolo <strong>povero</strong> d’Europa<br />
Un impegno totale<br />
per l’<strong><strong>in</strong>fanzia</strong>.
FOTO: COPERTINA UNICEF/MOLDOVA/PAUL HODOROGEA; KEYSTONE/DPA/WOLFGANG LANGENSTRASSEN<br />
<strong>Moldova</strong>: <strong><strong>in</strong>fanzia</strong> <strong>in</strong> <strong>pericolo</strong> nell’angolo <strong>povero</strong> d’Europa<br />
La Repubblica di <strong>Moldova</strong> è uno dei paesi più poveri d’Europa. In media, una<br />
famiglia moldava dispone di 150 euro al mese, spesso ancora meno. La<br />
povertà e il crim<strong>in</strong>e organizzato <strong>in</strong>timidiscono e logorano la popolazione<br />
civile. Urge proteggere, rafforzare e mettere al riparo dal peggio un milione<br />
di bamb<strong>in</strong>i. L’UNICEF è molto attivo <strong>in</strong> <strong>Moldova</strong> e ha già ottenuto buoni<br />
risultati. Con il vostro aiuto, possiamo lanciare altri progetti volti a miglio-<br />
rare le condizioni dell’<strong><strong>in</strong>fanzia</strong> di questo paese.<br />
«Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro,<br />
ogni famiglia <strong>in</strong>felice è <strong>in</strong>felice a suo modo». Così<br />
<strong>in</strong>com<strong>in</strong>cia il celebre romanzo «Anna Karen<strong>in</strong>a» di<br />
Tolstoj. Lo stesso vale anche per gli Stati. Tutti gli<br />
Stati «felici» del mondo offrono ai loro cittad<strong>in</strong>i<br />
buone condizioni e la prospettiva di un’esistenza dignitosa.<br />
Ogni Stato «<strong>in</strong>felice», <strong>in</strong>vece, ha una sua<br />
storia specifica, a prima vista non sempre comprensibile.<br />
Gli abitanti spariscono<br />
Una regione particolarmente <strong>in</strong>felice per chi ci vive<br />
è la Repubblica di <strong>Moldova</strong>. Questo piccolo Stato<br />
3<br />
schiacciato tra la Romania e l’Ucra<strong>in</strong>a è così <strong>povero</strong><br />
che i suoi abitanti lo abbandonano. Circa 700000<br />
Moldavi se ne sono già andati. Chi è rimasto – 2,5<br />
milioni di adulti e un milione di bamb<strong>in</strong>i – vede l'abisso<br />
aprirsi davanti ai suoi occhi. Il reddito mensile<br />
medio è di circa 150 euro. Se si considera che il<br />
crim<strong>in</strong>e organizzato accumula patrimoni enormi, è<br />
facile immag<strong>in</strong>are quanto resti a una famiglia moldava<br />
per vivere.<br />
Dall’altare alla polvere<br />
In sé, la <strong>Moldova</strong> è un paese <strong>in</strong>cantevole. I querceti<br />
si alternano a dolci coll<strong>in</strong>e e steppe. La terra, dal ca-
La povertà<br />
obbliga i<br />
genitori a<br />
cercare fortuna<br />
all’estero.<br />
A casa resta<br />
una genera -<br />
zione di<br />
bamb<strong>in</strong>i soli.
FOTO: UNICEF/MOLDOVA/NYHQ2005-2424/GIACOMO PIROZZI; NYHQ1996-0588/MASSEY<br />
ratteristico colore nero, è molto fertile. In era sovietica,<br />
la <strong>Moldova</strong> era considerata un modello, il giard<strong>in</strong>o<br />
dell’URSS, e per decenni ha rifornito tutta la<br />
Russia di frutta, verdura e v<strong>in</strong>o di qualità. Ma dalla<br />
f<strong>in</strong>e della guerra fredda, la giovane Repubblica è<br />
passata da una difficoltà all’altra. Oggi, il paese è<br />
diviso <strong>in</strong> due: una parte occidentale ed europeista e,<br />
a est del Dnestr, una striscia di terra chiamata Transnistria<br />
che ha dichiarato la sua <strong>in</strong>dipendenza dalla<br />
<strong>Moldova</strong>, senza però essere riconosciuta da alcuno<br />
Stato. La presenza militare russa e 20000 tonnellate<br />
di munizioni attestano le pretese dell’ex potenza<br />
dom<strong>in</strong>ante e ostacolano un accomodamento pacifico<br />
del conflitto. Con la perdita della Transnistria, la<br />
Repubblica di <strong>Moldova</strong> ha dovuto r<strong>in</strong>unciare all’accesso<br />
all’<strong>in</strong>dustria pesante e, di conseguenza, alla<br />
pr<strong>in</strong>cipale fonte di reddito. A tutto ciò ha fatto seguito<br />
un embargo predisposto dalla Russia, il più importante<br />
partner commerciale, nel quale non era più possibile<br />
esportare prodotti agricoli, il che non ha fatto<br />
altro che aggravare le condizioni della popolazione.<br />
In quel momento, le rimesse di denaro degli emigranti<br />
che sostenevano le famiglie a casa rappresentavano<br />
quasi il 40 per cento del prodotto <strong>in</strong>terno lordo.<br />
Un’ultima fonte di reddito che si sarebbe poi<br />
ridotta drammaticamente con lo scoppio della crisi<br />
f<strong>in</strong>anziaria.<br />
5<br />
Infanzia crudele<br />
Tutti questi problemi si ripercuotono spietatamente<br />
sull’<strong><strong>in</strong>fanzia</strong> moldava. Quasi da nessuna parte <strong>in</strong><br />
Europa la mortalità <strong>in</strong>fantile è così alta. L’assistenza<br />
sanitaria nelle città lascia a desiderare, nelle zone<br />
rurali è catastrofica. Gli impianti sanitari sono un<br />
lusso che nessuno può permettersi. Meno di un qu<strong>in</strong>to<br />
della popolazione ha accesso all’acqua corrente, i<br />
gab<strong>in</strong>etti <strong>in</strong>terni sono ancora più rari. Eppure, non è<br />
la mancanza di comodità che i bamb<strong>in</strong>i lamentano<br />
maggiormente: «Ciò che mi è mancato di più», racconta<br />
Anna, sedici anni, «è il calore di mia mamma.<br />
Non sapevamo nemmeno se fosse ancora viva. Era<br />
terribile».<br />
Dove i bamb<strong>in</strong>i<br />
sono abbandonati<br />
a sé stessi,<br />
il tasso di<br />
povertà è<br />
elevato e gli<br />
istituti sono<br />
sovraffollati,<br />
serpeggia il<br />
traffico di<br />
m<strong>in</strong>ori.
Vivere e<br />
sopravvivere:<br />
quasi da<br />
nessuna parte<br />
<strong>in</strong> Europa la<br />
mortalità<br />
<strong>in</strong>fantile è così<br />
alta come <strong>in</strong><br />
<strong>Moldova</strong>.<br />
6
FOTO: GIACOMO PIROZZI/PANOS PICTURES<br />
Bamb<strong>in</strong>i soli<br />
In <strong>Moldova</strong>, ogni giorno un bamb<strong>in</strong>o m<strong>in</strong>ore di<br />
sette anni viene abbandonato dai genitori, talvolta<br />
come si fa con un animale di cui ci si stufa. Oltre<br />
9000 bamb<strong>in</strong>i vivono <strong>in</strong> un istituto, sovente <strong>in</strong> edifici<br />
miseri e tristi non preparati ad accogliere così<br />
tanti ospiti. I piccoli disabili, molto spesso allontanati,<br />
non ricevono le cure di cui avrebbero bisogno.<br />
Ai bamb<strong>in</strong>i sani non va molto meglio e non di rado<br />
si affidano ad alcol e droghe e si fanno contagiare con<br />
l’HIV.<br />
Traffico di esseri umani e crim<strong>in</strong>e<br />
organizzato<br />
Per molti genitori, l’unica soluzione è partire. All’estero,<br />
sperano di trovare il lavoro che consenta loro<br />
di mantenere i figli rimasti a casa, affidati a vic<strong>in</strong>i o<br />
parenti che a loro volta non si faranno pregare ad<br />
abbandonarli se non dovessero arrivare le rimesse<br />
della famiglia. Ogni tanto, i genitori partiti per l’estero<br />
spariscono nel nulla. La Repubblica di <strong>Moldova</strong><br />
è una delle pr<strong>in</strong>cipali piazze per il traffico di esseri<br />
umani: molti giovani uom<strong>in</strong>i vengono attratti <strong>in</strong><br />
Russia con la promessa di un lavoro nel settore edile.<br />
Caduti <strong>in</strong> trappola, vengono privati del passaporto e<br />
costretti con la m<strong>in</strong>accia delle armi a svolgere lavori<br />
pesanti senza uno stipendio. Anche la storia della<br />
7<br />
mamma di Anna è simile: partita per il Portogallo per<br />
fare la cameriera, è stata rapita e obbligata a prostituirsi.<br />
Solo anni dopo è riuscita a scappare dal bordello<br />
e a tornare dai suoi figli. Con tali presupposti,<br />
non stupisce che anche i bamb<strong>in</strong>i siano esposti al<br />
<strong>pericolo</strong> del traffico di esseri umani, soprattutto se<br />
viene loro a mancare la presenza dei genitori e la<br />
protezione degli adulti.<br />
I bamb<strong>in</strong>i non sono oggetti!<br />
Il traffico di m<strong>in</strong>ori è un affare lucrativo. I bamb<strong>in</strong>i<br />
vengono sfruttati come manodopera, come corrieri<br />
della droga o nell’<strong>in</strong>dustria del sesso. La m<strong>in</strong>accia<br />
pesa <strong>in</strong> particolare sui ragazz<strong>in</strong>i che vivono <strong>in</strong> condizioni<br />
economiche o sociali sfavorevoli, senza un<br />
sostegno familiare adeguato. L’UNICEF assiste le<br />
autorità moldave nella creazione di un piano<br />
d’azione nazionale per i diritti dell’<strong><strong>in</strong>fanzia</strong>, nell’adozione<br />
di misure contro il traffico e nell’istruzione<br />
del personale (p.es. la polizia) sul tema. L’UNICEF<br />
sostiene <strong>in</strong>oltre strutture che forniscono consulenza,<br />
protezione e, all’occorrenza, assistenza giuridica<br />
alle vittime. La vostra donazione contribuisce ad<br />
arrestare il traffico di m<strong>in</strong>ori.
Oltre 9000<br />
bamb<strong>in</strong>i<br />
trascorrono<br />
l’<strong><strong>in</strong>fanzia</strong> <strong>in</strong> un<br />
istituto.<br />
Popolazione civile impegnata<br />
Perseguire questi delitti è difficilissimo. Come ammette<br />
lo stesso governo, gli apparati giudiziari e amm<strong>in</strong>istrativi<br />
moldavi sono m<strong>in</strong>ati dalla corruzione. Il<br />
crim<strong>in</strong>e organizzato è una presenza costante. Nel<br />
quadro di negoziati con il governo, l’UNICEF è riuscito<br />
a imporre che alla protezione dell’<strong><strong>in</strong>fanzia</strong> sia<br />
data la massima priorità. «La <strong>Moldova</strong> si trova a una<br />
svolta», ha dichiarato la rappresentante dell’UNICEF<br />
Alexandra Yuster. «La situazione evolve lentamente,<br />
ma negli ultimi tempi abbiamo osservato un aumento<br />
dell’impegno degli <strong>in</strong>segnanti, dei medici, dei genitori,<br />
delle autorità comunali e anche del governo».<br />
L’UNICEF nella Repubblica di <strong>Moldova</strong><br />
Negli ultimi tre anni, l’UNICEF ha già ottenuto buoni<br />
risultati. In collaborazione con la Direzione dello<br />
sviluppo e della cooperazione della Confederazione<br />
(DSC), l’approvvigionamento idrico è stato migliorato.<br />
L’UNICEF ha <strong>in</strong>oltre concentrato il suo operato<br />
anche sul settore sanitario e, <strong>in</strong> cooperazione con il<br />
m<strong>in</strong>istero della sanità, ha riorganizzato l’<strong>in</strong>tero<br />
sistema, <strong>in</strong> particolare per salvare la vita ai bamb<strong>in</strong>i<br />
delle poverissime regioni rurali. Questi servizi sono<br />
ovviamente dest<strong>in</strong>ati a tutta l’<strong><strong>in</strong>fanzia</strong>, anche <strong>in</strong><br />
Transnistria. L’UNICEF <strong>in</strong>tende sostenere l’impegno<br />
della popolazione civile aff<strong>in</strong>ché a ogni bamb<strong>in</strong>o sia<br />
8<br />
FOTO: GIACOMO PIROZZI/PANOS PICTURES
GIACOMO PIROZZI/PANOS PICTURES<br />
garantito, non solo sulla carta, il diritto alla salute.<br />
Con il vostro aiuto, l’UNICEF può cont<strong>in</strong>uare ad<br />
ampliare i suoi progetti <strong>in</strong> <strong>Moldova</strong> e a rafforzare le<br />
9<br />
Servizi ostetrici ottimizzati<br />
In <strong>Moldova</strong>, molti bamb<strong>in</strong>i nascono gravemente<br />
sottopeso a causa delle cattive condizioni alimentari<br />
della madre. Il paese non dispone <strong>in</strong>oltre di<br />
strutture sanitarie adeguate per i neonati malati.<br />
L’UNICEF Svizzera f<strong>in</strong>anzia l’acquisto dell’equipaggiamento<br />
necessario, come bilance, <strong>in</strong>alatori,<br />
apparecchi di sorveglianza e diagnostici, materiale<br />
per <strong>in</strong>fusioni, sir<strong>in</strong>ghe e strumenti per la sterilizzazione.<br />
Sono stati acquistati anche apparecchi per<br />
la respirazione artificiale e <strong>in</strong>cubatrici per le cure<br />
<strong>in</strong>tensive ai neonati prematuri. Inf<strong>in</strong>e, il personale<br />
viene istruito nelle tecniche ostetriche.<br />
I criteri per l’acquisto di apparecchiature mediche<br />
sono stati elaborati <strong>in</strong> collaborazione con il m<strong>in</strong>istero<br />
della sanità. I bandi di concorso, l’acquisto<br />
e la fatturazione, tuttavia, sono stati gestiti direttamente<br />
dall’UNICEF per evitare che le donazioni<br />
cadessero nelle mani sbagliate e così combattere<br />
la corruzione. La vostra donazione contribuisce a<br />
salvare vite.<br />
istituzioni che pongono <strong>in</strong> primo piano il bene dei più<br />
piccoli. I genitori moldavi non devono più temere<br />
che i loro figli muoiano solo perché sono poveri.<br />
L’UNICEF<br />
Svizzera<br />
contribuisce<br />
ad ampliare i<br />
servizi medici<br />
aff<strong>in</strong>ché ogni<br />
bamb<strong>in</strong>o<br />
possa crescere<br />
sano.
Il futuro della<br />
<strong>Moldova</strong> è qui.<br />
Maggiori<br />
<strong>in</strong>formazioni<br />
al sito:<br />
www.unicef.ch<br />
10<br />
FOTO: UNICEF/SWZK00318/GIACOMO PIROZZI
UNICEF/MOLDOVA; GIACOMO PIROZZI<br />
11<br />
L’operato dell’UNICEF nella Repubblica di <strong>Moldova</strong><br />
Considerati l’elevato tasso di mortalità <strong>in</strong>fantile e il grande<br />
numero di bamb<strong>in</strong>i che vengono al mondo disabili,<br />
l’UNICEF <strong>in</strong>veste dal 2008 nella riorganizzazione del<br />
sistema sanitario. In concreto, significa:<br />
acquistare le necessarie apparecchiature mediche<br />
e controllare regolarmente che esse siano <strong>in</strong>stallate<br />
correttamente e che funzion<strong>in</strong>o;<br />
formare il personale di cura;<br />
distribuire acido folico e ferro alle donne <strong>in</strong>c<strong>in</strong>te;<br />
migliorare l’assistenza per i parti a rischio (p.es.<br />
presentazione podalica, torsione del cordone<br />
ombelicale) e i parti prematuri;<br />
migliorare la diagnosi prenatale e adeguare le<br />
disposizioni giuridiche aff<strong>in</strong>ché <strong>in</strong> caso di emergenza<br />
le mamme possano essere orientate correttamente;<br />
pubblicare materiale <strong>in</strong>formativo <strong>in</strong> moldavo e <strong>in</strong><br />
russo, ragguagliare i futuri genitori sulle gravidanze<br />
a rischio;<br />
<strong>in</strong>formare sulle prestazioni sociali alle quali si ha<br />
diritto;<br />
gestire il reparto di maternità dell’ospedale della<br />
capitale Chis<strong>in</strong>au, dove all’occorrenza le mamme<br />
possono trovare rifugio con i loro figli;<br />
organizzare programmi di <strong>in</strong>formazione per i genitori<br />
di bamb<strong>in</strong>i disabili.
Insieme contro la povertà<br />
Nel settembre del 2000, 189 capi di Stato e<br />
di Governo dei paesi ricchi, tra cui la Svizzera,<br />
e dei paesi del Sud si sono riuniti a Nuova<br />
York <strong>in</strong> occasione del Vertice del millennio<br />
delle Nazioni Unite. Tutti gli Stati si sono<br />
impegnati con la loro firma a realizzare gli<br />
otto Obiettivi di Sviluppo del Millennio, il cui<br />
scopo ultimo è quello di ridurre la povertà<br />
estrema entro il 2015. Gli esperti di tutto il<br />
mondo pensano che questi Obiettivi siano<br />
f<strong>in</strong>anziabili e raggiungibili. Dal canto suo,<br />
l’UNICEF si prodiga aff<strong>in</strong>ché questo impegno<br />
non resti lettera morta.<br />
Obiettivo 1: elim<strong>in</strong>are la povertà estrema e<br />
la fame: dimezzare entro il 2015 il numero di<br />
persone costrette a vivere con meno di 1,30<br />
franchi al giorno.<br />
Obiettivo 2: istruzione primaria per tutti i<br />
bamb<strong>in</strong>i e le bamb<strong>in</strong>e del mondo.<br />
Obiettivo 3: promuovere la parità tra i sessi<br />
<strong>in</strong> tutti i cicli di educazione, <strong>in</strong> particolare per<br />
le ragazze, e rafforzare il ruolo femmi nile<br />
attraverso l’istruzione.<br />
Obiettivo 4: ridurre di due terzi i tassi di<br />
mortalità tra i bamb<strong>in</strong>i con meno di c<strong>in</strong>que<br />
anni.<br />
Obiettivo 5: ridurre di tre quarti i tassi di<br />
mortalità materna.<br />
Obiettivo 6: combattere l’HIV/AIDS, la malaria<br />
e altre gravi malattie.<br />
Obiettivo 7: assicurare la sostenibilità ambientale.<br />
Obiettivo 8: creare un’alleanza globale per<br />
lo sviluppo, con lo scopo di realizzare gli<br />
Obiettivi di Sviluppo del Millennio.<br />
L’UNICEF sostiene gli Obiettivi di Sviluppo<br />
del Millennio.<br />
I primi sei Obiettivi della Dichiarazione del<br />
Millennio si riferiscono direttamente ai<br />
bamb<strong>in</strong>i, mentre gli ultimi due concorrono<br />
a migliorare <strong>in</strong> modo sostanziale le loro<br />
condizioni di vita. L’UNICEF, il Fondo delle<br />
Nazioni Unite per l’Infanzia, è la sola organizzazione<br />
<strong>in</strong>terstatale che si adopera esclusivamente<br />
per i bamb<strong>in</strong>i. I suoi <strong>in</strong>terventi si<br />
basano sulla Convenzione dei Diritti dell’Infanzia,<br />
il trattato di diritto <strong>in</strong>ternazionale<br />
ratificato dal maggior numero di Stati: 191<br />
Paesi lo hanno approvato e sottoscritto.<br />
Stampato su carta ecologica. S C H E R E R K L E I B E R C D / 100411<br />
Potete sostenere l’UNICEF:<br />
effettuando una donazione<br />
diventando membro<br />
sottoscrivendo un padr<strong>in</strong>ato di progetto<br />
istituendo l’UNICEF come legatario<br />
sostenendo come ditta un progetto<br />
participando con i bamb<strong>in</strong>i alla<br />
«Settimana delle stelle»<br />
acquistando cartol<strong>in</strong>e o regali<br />
comunicandoci un’idea per aiutare<br />
efficacemente l’<strong><strong>in</strong>fanzia</strong><br />
Mettetevi <strong>in</strong> contatto con noi.<br />
Telefono 044 317 22 66<br />
Comitato svizzero per l’UNICEF<br />
Baumackerstrasse 24<br />
CH-8050 Zurigo<br />
Telefono +41 (0)44 317 22 66<br />
Fax +41 (0)44 317 22 77<br />
www.unicef.ch<br />
Conto postale: 80-7211-9<br />
Certified System<br />
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