25.07.2013 Views

Genetica - GESN

Genetica - GESN

Genetica - GESN

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

(statura).<br />

ALCUNE RIFLESSIONI AD USO DEI DOCENTI<br />

DELL'USO IMPROPRIO DI UN MODELLO 1<br />

Il testo che segue è stato scritto da un genetista e vuole essere una testimonianza delle gravi conseguenze che<br />

possono conseguire ad una indebita estensione del modello monogenico oltre i propri limiti di validità.<br />

Contrariamente a ciò che si sostiene nell'ambito del sapere comune e, spesso anche nei testi di divulgazione<br />

scientifica, gli esseri umani non possiedono quasi nessun tratto morfologico normale (colore degli occhi, colore o<br />

aspetto dei capelli, forma del naso, ecc.) che sia monogenico. Lo schema di Mendel, utile per i suoi studi su alcuni<br />

caratteri dei piselli, è poco adatto per spiegare i fenomeni ereditari degli esseri umani.<br />

Nel testo Margherita, la ragazza dagli occhi scuri, viene raccontata la storia di una giovane dagli occhi scuri nata da<br />

genitori con occhi chiari (azzurri). Se, come lo si pensa sovente, il carattere «colore degli occhi» è monogenico e se<br />

il bruno è dominante sul chiaro (sull'azzurro), allora la madre deve essersi «sbagliata di partner».<br />

MARGHERITA, LA RAGAZZA DAGLI OCCHI SCURI<br />

Sono in quattro, sedute in semicerchio davanti alla mia scrivania, capelli, occhi, statura da nordiche, come la<br />

loro madre e come il loro padre (come verrò a sapere più tardi). Tutte tranne una, Margherita, la più piccola, bruna<br />

con le pupille scure. E la madre mi racconta questa storia incredibile: quando Margherita è nata, quindici anni<br />

fa, un amico che era andato a renderle visita in clinica, le disse, un po' ridendo e un po' sul serio: «Questa<br />

bambina, con questi occhi, non può essere figlia di tuo marito... Lo puoi trovare in tutti i testi di genetica ». Come<br />

la calunnia cantata da don Basilio, questa battuta poco cortese e maldestra si è gonfiata in modo smisurato.<br />

Altri amici della coppia l'hanno ripresa e rilanciata, nel corso di riunioni amicali. Il marito biondo con gli occhi<br />

chiari ha cominciato a nutrire qualche dubbio. Margherita un giorno ha chiesto: «Chi è il mio vero padre, visto che<br />

non sono figlia di papà?».<br />

Le quattro ragazze escono dal mio studio e resto solo con la madre che mi confida che, ormai da molti anni, sta<br />

vivendo un dramma familiare e che è in cura per una grave forma di depressione. Il suo matrimonio sta andando<br />

a rotoli. A causa di una battuta, pronunciata di fronte a lei quindici anni prima. A causa della tendenza molto<br />

diffusa, anche tra gli insegnanti, e ripresa da non pochi testi di scienze naturali, ad applicare le cosiddette<br />

«leggi di Mendel» al colore degli occhi - e ad altri caratteri somatici - degli esseri umani<br />

Falso perché troppo semplificato, questo schema presenta il colore dell'iride come dovuto all'azione di un solo gene.<br />

In parole semplici, la conclusione è questa: genitori biondi con gli occhi chiari non possono che generare figli<br />

biondi con gli occhi chiari. Conclusione assolutamente inaccettabile, perché il colore degli occhi è determinato<br />

dall'azione di parecchi geni. Nelle famiglie di genitori biondi con gli occhi chiari, la nascita di un figlio bruno<br />

con gli occhi scuri è possibile, dal punto di vista genetico, e non è nemmeno un caso tanto raro. Come pure è<br />

possibile l'adulterio, il che è imbarazzante, e difficile da risolvere dal punto di vista psicologico.<br />

In un parere scritto, offro alla madre come pure al padre la possibilità di sottoporsi con la figlia a test che permettono<br />

di stabilire se un genitore è o non è colui che ha generato il figlio. La madre, sicura del fatto suo, mi chiede di<br />

sottoporla subito a questo test. Il padre, forse liberato dai suoi timori dal fatto che la moglie abbia subito accettato la<br />

mia proposta, non si è mai fatto vedere nel mio studio. Non so quale esito, positivo o negativo, abbia avuto questo<br />

dramma familiare innescato, quindici anni prima, dalla considerazione inopportuna di un «amico».<br />

1<br />

Tratto da: E. Roletto, M.G. Gillone, Dai caratteri ai geni. Quaderni dell’A.N.I.S.N. Sezione Lombardia – Anno 2 –<br />

N.2 – 2004, p. 89-90<br />

genetica v. 23.8.06 pagina 4 di 26

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!