<strong>Università</strong> Federico II <strong>di</strong>partimenti inter<strong>di</strong>sciplinari, coor<strong>di</strong>nati in 4 scuole. I dettagli <strong>del</strong>la riforma sono stabiliti nello Statuto <strong>del</strong>la Federico II, approvato <strong>di</strong> recente. Obiettivo <strong>del</strong> cambiamento: garantire un’offerta formativa più aderente possibile alle nuove esigenze <strong>del</strong>la società e <strong>del</strong> mondo <strong>del</strong>le professioni, ma anche ottenere lo snellimento <strong>del</strong>la complessa struttura, evitando duplicazioni e concentrando risorse e organizzazione. Cosa cambierà in concreto per gli studenti <strong>del</strong>la Federico II? Cerchiamo <strong>di</strong> spiegarlo nel dettaglio per offrire uno strumento <strong>di</strong> comprensione a quanti si accingono a intraprendere il percorso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> in una <strong>del</strong>le più antiche e prestigiose <strong>Università</strong> italiane: la Federico II. Va subito detto che per legge nell’anno accademico in corso non si può mo<strong>di</strong>ficare l’offerta <strong>di</strong>dattica. Tuttavia è stata soppressa la laurea triennale <strong>di</strong> Statistica alla facoltà <strong>di</strong> Economia, mentre resta quella a Scienze politiche. Inoltre a Economia sono stati introdotti i numeri programmati per tutti i corsi. Ma la novità principale è rappresentata senz’altro dalla nascita <strong>di</strong> nuovi mo<strong>del</strong>li <strong>di</strong> <strong>di</strong>partimenti. Cosa cambia Pren<strong>di</strong>amo il caso <strong>di</strong> uno studente <strong>di</strong> Legge. Oggi frequenta la facoltà <strong>di</strong> Giurisprudenza, dal 2013 il Dipartimento <strong>di</strong> Giurisprudenza. Non è ovviamente un semplice cambiamento <strong>di</strong> nome, ma una vera e propria riorganizzazione. Le nuove strutture si occuperanno <strong>di</strong> ricerca scientifica, attività <strong>di</strong>dattiche e formative, attività rivolte all’esterno come <strong>di</strong>ffondere i risultati <strong>del</strong>le ricerche, certificare la formazione permanente. Mentre nei <strong>di</strong>partimenti <strong>del</strong>l’area me<strong>di</strong>ca alle funzioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>dattica e ricerca si affiancheranno quelle assistenziali che sono svolte in maniera inscin<strong>di</strong>bile. Il numero minimo <strong>di</strong> professori e ricercatori per la costituzione <strong>di</strong> un <strong>di</strong>partimento è <strong>di</strong> cinquanta unità (nel caso non venisse raggiunto subito ci saranno altri tre anni <strong>di</strong> tempo per provvedere, dopo <strong>di</strong> che il <strong>di</strong>partimento sarà automaticamente <strong>di</strong>sattivato). I <strong>di</strong>partimenti godono <strong>di</strong> autonomia gestionale, organizzativa e regolamentare. Hanno anche autonomia <strong>di</strong> spesa e <strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> spazi, strutture e personale tecnico-amministrativo per le loro esigenze. Il loro operato resta soggetto al giu<strong>di</strong>zio <strong>del</strong> Nucleo <strong>di</strong> valutazione <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong>. Un singolo <strong>di</strong>partimento può proporre al consiglio <strong>di</strong> amministrazione l’istituzione e l’attivazione <strong>di</strong> corsi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, mentre per i corsi <strong>di</strong> laurea e <strong>di</strong> laurea magistrale il <strong>di</strong>partimento dovrà assicurare la copertura <strong>di</strong> almeno i due terzi dei cre<strong>di</strong>ti formativi. tre DOmanDe Parla il rettore <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> Federico II massimo marrelli «rappOrtO COn la Città sempre piÙ strettO» Rettore Massimo Marrelli, qual è l’aspetto più importante <strong>del</strong>la nuova offerta <strong>di</strong>dattica? «L’offerta <strong>di</strong>dattica <strong>di</strong> quest’anno, nel periodo <strong>di</strong> transizione che l’Ateneo vive con l’approvazione <strong>del</strong> nuovo Statuto e il passaggio <strong>del</strong>le competenze <strong>di</strong>dattiche dalle Facoltà ai Dipartimenti, resta uguale a quella <strong>del</strong>l’anno accademico appena trascorso. Piccole mo<strong>di</strong>fiche sono state introdotte nei numeri programmati, nell’intento <strong>di</strong> migliorare la qualità <strong>del</strong>la <strong>di</strong>dattica, senza ridurre le opportunità offerte agli studenti <strong>del</strong>la Campania. La facoltà <strong>di</strong> Economia,infatti, ha introdotto il numero programmato che si aggiunge a quelli <strong>del</strong>le Facoltà e dei Corsi <strong>di</strong> laurea che già lo adottano. Ma, c’è da <strong>di</strong>re, che nella nostra regione esistono già ben cinque facoltà <strong>di</strong> Economia. Un’altra innovazione importantissima riguarda la sede <strong>del</strong>le attività cliniche <strong>del</strong>la facoltà <strong>di</strong> Veterinaria che già da ora si svolgono presso l’Ospedale veterinario Frullone. Si tratta <strong>di</strong> un mo<strong>del</strong>lo innovativo in Europa e già riconosciuto a livello europeo come “best practice” . È il primo mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> questo tipo in Europa e come tale viene fortemente apprezzato da tutte le istituzioni universitarie italiane e straniere. Tanto per citare un caso, Bologna sta per completare il suo primo registro dei tumori animali e noi lo abbiamo già in funzione da qualche tempo». Perché un giovane fa bene a scegliere la Federico II? «Credo che rispondere a questa domanda possa sembrare immodesto da parte mia. Forse la risposta la possono trovare <strong>di</strong>ret- tamente i ragazzi se si informano in giro per l’Italia: il prestigio e la reputazione <strong>del</strong>l’Ateneo che presiedo è riconosciuto dall’intera comunità scientifica. Io sono profondamenteorgoglioso <strong>di</strong> esserne il rettore. La produzione scientifica <strong>del</strong>la Federico II è ai primissimi posti <strong>del</strong>le graduatorie mon<strong>di</strong>ali. La <strong>di</strong>dattica ha bisogno <strong>di</strong> miglioramenti, dato il numero <strong>di</strong> studenti che sceglie il nostro Ateneo proprio in virtù <strong>del</strong>la sua reputazione scientifica. Tutti gli sforzi miei e dei miei colleghi sono e saranno in questa <strong>di</strong>rezione». L’<strong>Università</strong> e <strong>Napoli</strong> come si consolida il rapporto con la città? «Innanzi tutto lasciatemi avanzare quest’ipotesi: provate a immaginare cosa sarebbero oggi il Complesso <strong>di</strong> San Marcellino, l’Orto Botanico, la Reggia <strong>di</strong> Portici, il complesso monumentale <strong>di</strong> via Mezzocannone, la Chiesa <strong>di</strong> Santa Maria Donnaregina e così via senza l’<strong>Università</strong>. Oltre alla funzione propria <strong>di</strong> un ateneo, la Federico II conserva e protegge esclusivamente a proprio carico una parte importante <strong>del</strong> patrimonio culturale materiale <strong>di</strong> questa città, per non citare il patrimonio immateriale. Prossimamente, quando avremo portato a termine i progetti su <strong>Napoli</strong> Est e su Scampia, vi prego <strong>di</strong> rifarmi questa domanda». 6 7