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TAVOLA ROTONDA<br />
Pratiche <strong>di</strong> consumo, appartenenza e citta<strong>di</strong>nanza<br />
14.00-15.15 Terzo Panel<br />
La responsabilità pubblica <strong>del</strong> consumatore, al<strong>di</strong>là <strong>di</strong> consumi critici e produzioni identitarie<br />
Emanuela Mora<br />
<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>di</strong>MIlano<br />
emanuela-mora@unicatt.it<br />
Con questo intervento vorrei contribuire a stimolare il <strong>di</strong>battito richiamando l'attenzione su tre aspetti che mi<br />
sembrano cruciali per intendere lo spazio che il consumo occupa oggi e il ruolo che svolge e potrebbe<br />
svolgere nella vita pubblica <strong>del</strong>le nostre città. 1. Le pratiche <strong>di</strong> consumo hanno un valore politico<br />
in<strong>di</strong>pendentemente dalle intenzioni, dalle motivazioni e persino dalla consapevolezza che <strong>gli</strong> attori ne hanno<br />
nel metterle in atto. I comportamenti <strong>di</strong> consumo non possono venire adeguatamente interpretati in una<br />
prospettiva singolare e in<strong>di</strong>vidualistica, poiché i soggetti che contribuiscono a definire i confini <strong>di</strong> ogni<br />
potenziale situazione <strong>di</strong> consumo sono molteplici, portatori <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi interessi e coinvolti in molteplici e<br />
incrociate forme <strong>di</strong> interazione <strong>gli</strong> uni con <strong>gli</strong> altri (imprese produttrici, me<strong>di</strong>a, agenzie <strong>di</strong> interme<strong>di</strong>azione e<br />
pubblicità, commercianti, singoli consumatori, associazioni formali e informali <strong>di</strong> consumatori, gruppi teorici<br />
<strong>di</strong> riferimento dei <strong>di</strong>versi gruppi <strong>di</strong> consumatori, istituzioni <strong>di</strong> governo ai <strong>di</strong>versi livelli territoriali ecc.).<br />
Ritengo che lavorare sulle conseguenze sociali <strong>del</strong>le <strong>di</strong>verse forme <strong>di</strong> agire <strong>di</strong> consumo (sostenibile e no) ci<br />
aiuterebbe a capire come quest'ultimo si inserisce sempre dentro catene <strong>di</strong> interazioni e <strong>di</strong> decisioni che<br />
hanno effetti strutturanti per le collettività e che dunque ci sono responsabilità in ogni forma <strong>di</strong> consumo le<br />
quali hanno un valore sistemico più che in<strong>di</strong>viduale. 2. La responsabilità <strong>del</strong> consumatore non si esprime<br />
solo né principalmente nelle pratiche <strong>di</strong> consumo critico, che sono solo un caso molto specifico <strong>del</strong>le<br />
pratiche <strong>di</strong> consumo. Il consumatore, infatti, è portatore <strong>di</strong> responsabilità effettive, poiché con il suo agire<br />
contribuisce a dare forma e struttura al sistema sociale <strong>del</strong> quale è parte. Il consumo critico è una <strong>del</strong>le forme<br />
culturalmente qualificate che il consumo può acquisire in seguito a una assunzione <strong>di</strong> consapevolezza<br />
in<strong>di</strong>viduale e/o collettiva <strong>del</strong>la propria identità <strong>di</strong> attore politico da parte <strong>del</strong> citta<strong>di</strong>no consumatore. 3. Solo<br />
parzialmente il consumo svolge una funzione <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> identità sociale. Questo accade solo nella<br />
misura in cui le pratiche <strong>di</strong> consumo trasformano l'habitus dato per scontato dal soggetto e sono uno<br />
strumento <strong>di</strong> socializzazione e con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> spazi, tempi, attività con gruppi <strong>di</strong> persone. In breve, in<br />
quanto la pratica <strong>di</strong> consumo svolge un ruolo <strong>di</strong> facilitazione e interme<strong>di</strong>azione <strong>del</strong>le interazioni e <strong>del</strong>le<br />
comunicazioni. Più correttamente si potrebbe invece <strong>di</strong>re che le pratiche <strong>di</strong> consumo sono uno strumento <strong>di</strong><br />
visibilizzazione <strong>di</strong> alcuni tratti identitari e <strong>di</strong> negoziazione <strong>di</strong> alcuni aspetti <strong>del</strong>le identità giu<strong>di</strong>cati<br />
problematici dall'attore in rapporto a qualche altro soggetto.<br />
Merci miste. L’intreccio relazionale <strong>del</strong> dono e <strong>del</strong>la merce nella società dei consumi<br />
Francesca Setiffi<br />
<strong>Università</strong> <strong>di</strong> Padova<br />
francesca.setiffi@unipd.it<br />
Il saggio analizza la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> un particolare set <strong>di</strong> beni, le merci miste, che si caratterizza per essere parte<br />
sia <strong>del</strong> circuito relazionale <strong>del</strong> dono, sia <strong>di</strong> quello <strong>del</strong>la merce. Questa duplice appartenenza permette <strong>di</strong><br />
considerare le merci miste, in una prospettiva <strong>di</strong> cultura materiale, la parte visibile sia <strong>di</strong> una relazione<br />
comunitaria sia <strong>di</strong> una relazione <strong>di</strong> mercato. Il mercato <strong>del</strong>la beneficienza, lo scambio <strong>di</strong> oggetti <strong>di</strong> seconda<br />
mano e il commercio equo e solidale sono una traccia <strong>del</strong>la contaminazione tra dono e mercato. Le<br />
motivazioni altruistiche o comunitarie sono una parte dei fattori che stimolano l’agire <strong>di</strong> consumo e si<br />
affiancano a spinte che potremmo invece considerare <strong>di</strong> stampo edonistico. Dopo aver analizzato le<br />
motivazioni che portano al consumo <strong>di</strong> merci miste, lo scopo <strong>del</strong> paper sarà <strong>di</strong> evidenziare l’utilità sociale<br />
che richiede e legittima la loro presenza nel mercato. Le merci miste conservano il carattere <strong>di</strong> feticcio ma si<br />
<strong>di</strong>stinguono dalle merci pure per la ricerca <strong>di</strong> una relazione comunitaria, talvolta immaginata, da parte <strong>del</strong><br />
consumatore. In questa sovrapposizione emerge uno spazio relazionale fondato sia sull’alienazione, sia sulla<br />
gratuità, che fa emergere una cultura <strong>del</strong> consumo altamente eterogenea.