Il Centro Cardinal Ferrari nella rete GRACER
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Approfondimento<br />
6<br />
Una speranza che diventa realtà. L’automobile non è più un tabù<br />
Ritorno alla guida sicura<br />
Undici persone hanno riconquistato l’autonomia al volante<br />
Ritornare alla guida della<br />
propria auto. Per alcuni pazienti<br />
è stata una vera rinascita,<br />
coincisa con il ritorno<br />
a una vita sociale e lavorativa<br />
autonoma. <strong>Il</strong> <strong>Centro</strong><br />
<strong>Cardinal</strong> <strong>Ferrari</strong><br />
di Fonta<strong>nella</strong>to<br />
ha creduto in<br />
questo obiettivo<br />
e oggi<br />
i giovani ex<br />
pazienti che<br />
hanno ripreso<br />
la guida sono<br />
ben 11.<br />
Dal 2004, da<br />
quando cioè il<br />
CCF si è fatto<br />
promotore di<br />
un progetto<br />
pilota per il<br />
ritorno alla<br />
guida sicura<br />
dopo grave<br />
c e re b ro l e s i o -<br />
ne acquisita<br />
(GCA), questo<br />
numero è un<br />
grande traguardo.<br />
Si tratta di un<br />
progetto multidisciplinare,<br />
realizzato in<br />
collaborazione con il Ministero<br />
delle Infrastrutture e<br />
dei Trasporti, Ufficio Motorizzazione<br />
Civile di Parma,<br />
la Confedertaai (sindacato<br />
nazionale istruttori di scuola<br />
guida) e la cooperativa<br />
sociale All Mobility di Reggio<br />
Emilia.<br />
<strong>Il</strong> ritorno alla guida di un<br />
autoveicolo rappresenta<br />
In cammino<br />
un’esigenza molto sentita<br />
da coloro che hanno subito<br />
una grave lesione cerebrale<br />
(traumatica o non), in particolare<br />
per quanto riguarda<br />
le persone giovani e in età<br />
lavorativa. Una richiesta<br />
molto forte da parte dei diretti<br />
interessati, cui spesso<br />
corrisponde una preoccupazione<br />
dei familiari, che<br />
temono che i loro congiunti<br />
non abbiano recuperato un<br />
pieno controllo delle competenze<br />
necessarie per guidare<br />
in sicurezza.<br />
L’aspetto innovativo del<br />
progetto consiste soprattut-<br />
to nell’offerta di un servizio<br />
“chiavi in mano”, che coinvolge<br />
un team multidisciplinare<br />
composto da esperti<br />
specializzati nell’adattamento<br />
degli autoveicoli e da<br />
istruttori di scuola<br />
guida specificamente<br />
formati.<br />
È coinvolto nel<br />
progetto anche<br />
un familiare di<br />
riferimento (care<br />
giver) che diventa<br />
osservatore e<br />
garante della sicurezza<br />
del paziente<br />
che torna alla sua<br />
vita quotidiana<br />
(ad esempio:<br />
facendosi promotore<br />
informato e<br />
competente del<br />
rispetto delle<br />
eventuali limitazioniindividuate<br />
<strong>nella</strong><br />
c o n d u z i o n e<br />
dell’auto: guida<br />
solo di giorno,<br />
su percorsi noti, e<br />
così via).<br />
<strong>Il</strong> percorso permette<br />
di valutare le capacità<br />
residue del paziente, attuare<br />
percorsi riabilitativi mirati,<br />
individuare eventuali adattamenti<br />
per l’autoveicolo,<br />
accompagnare i candidati<br />
fino all’esame pratico di<br />
guida, passando dalla valutazione<br />
della Commissione<br />
Medica Locale patenti. A<br />
tutto questo si aggiungono<br />
il supporto nell’espleta-<br />
Ottobre 2007