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L'Onda n.2 - Coop LILIUM: la doppia faccia della doppia diagnosi

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Abusi sessuali collettivi: dal “fattoide” al<strong>la</strong> psicosi collettiva, i<br />

pregiudizi e gli errori che vanno contro il supremo interesse<br />

Di Francesco Bruno e Francesca Lonero<br />

Il fenomeno dell’abuso sessuale minorile ha ormai da diversi<br />

anni accentrato su di sé l’interesse di governatori,<br />

legis<strong>la</strong>tori, studiosi e gente comune, in ogni angolo del<br />

mondo. In effetti, quello che inizialmente si era palesato<br />

come un evento, come una possibilità da considerare<br />

e prevenire ha attualmente assunto le proporzioni di un<br />

vero e proprio problema sociale, al punto che pressoché<br />

ogni giorno si assiste al<strong>la</strong> denuncia di un nuovo caso di<br />

pedofilia.<br />

Tuttavia, come sempre più spesso accade nel<strong>la</strong> nostra<br />

era governata dalle tecnologie informatiche e di comunicazione<br />

(ICTs), l’incredibile al<strong>la</strong>rme sociale sollevatosi<br />

intorno al fenomeno dell’abuso sessuale minorile non è il<br />

prodotto di un reale aumento epidemico nel<strong>la</strong> natura del<br />

problema, quanto piuttosto il risultato di una sensibilizzazione<br />

estrema dell’opinione pubblica nei confronti del<br />

fenomeno stesso. Nell’ambito di tale processo di sensibilizzazione<br />

i mass-media hanno avuto e continuano ad<br />

avere un ruolo determinante. Infatti, grazie ad un’attenta<br />

opera di drammatizzazione e spettaco<strong>la</strong>rizzazione del<br />

singolo caso, i mass media sono riusciti a rendere il fenomeno<br />

sempre più attraente e popo<strong>la</strong>re ad un numero<br />

sempre più grande di persone.<br />

Negli ultimi anni l’interesse dei media e dell’opinione<br />

pubblica sembra essersi focalizzato su una tipologia<br />

di abuso sessuale minorile, ovvero, quel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva agli<br />

abusi collettivi perpetrati a danno di bambini dell’asilo.<br />

A partire dal caso del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> Sorelli di Brescia scoppiato<br />

nel 1999, fino ad arrivare al recentissimo caso di<br />

Rignano F<strong>la</strong>minio, il fenomeno degli abusi sessuali nell’ambito<br />

delle scuole materne riempie ormai da qualche<br />

anno le pagine di quotidiani e periodici, rega<strong>la</strong>ndo<br />

share televisivi da record ai maggiori talk shows del nostro<br />

paese, seminando inevitabilmente il panico tra tutti<br />

coloro che hanno bambini in età presco<strong>la</strong>re e determinando,<br />

come conseguenza del diffondersi del panico,<br />

l’incremento dei casi stessi.<br />

Purtroppo il sistema giudiziario ad oggi non è riuscito a<br />

control<strong>la</strong>re il di<strong>la</strong>gare di tale fenomeno, ma al contrario<br />

sembra aver esso stesso ceduto al fascino dei media<br />

ed al<strong>la</strong> loro forza istigatrice, al punto che, come vedremo,<br />

sono ormai centinaia gli adulti che si sono trovati<br />

imbrigliati nelle maglie del<strong>la</strong> giustizia con un’accusa di<br />

falso abuso sessuale perpetrata a danno di minori, ma<br />

e soprattutto sono ormai centinaia i bambini inutilmente<br />

coinvolti in lunghi ed umilianti procedimenti penali che<br />

mentre si aprono con il fine di garantire il bisogno supremo<br />

di protezione e tute<strong>la</strong> dei minori, finiscono per danneggiarli<br />

irrimediabilmente: non dovrebbe essere perso<br />

di vista il fatto che in un caso di falso abuso sessuale ad<br />

uscirne sconfitto è proprio il minore, che per tutta <strong>la</strong> vita<br />

porterà addosso una pesante stigmate.<br />

Questo articolo si propone di dimostrare come l’incredibile<br />

diffusione dei casi di abuso sessuale collettivi nelle<br />

scuole materne attualmente presente nel nostro paese,<br />

altro non sia che <strong>la</strong> conseguenza di una psicosi collettiva<br />

innescata e alimentata dal<strong>la</strong> costante attenzione me-<br />

diatica creata intorno a questi casi.<br />

Mentre <strong>la</strong> prima parte dell’articolo sarà dedicata all’analisi<br />

delle modalità di diffusione di questo fenomeno ed<br />

al<strong>la</strong> presentazione di alcuni dei casi più ec<strong>la</strong>tanti, nel<strong>la</strong><br />

seconda parte l’attenzione verrà focalizzata maggiormente<br />

su tutte quelle figure professionali quali assistenti<br />

sociali, psicologi, consulenti, legali e magistrati che<br />

malgrado entrino in questi casi con il preciso compito/dovere<br />

di accertare <strong>la</strong> verità, finiscono troppo spesso<br />

col cadere essi stessi vittime dell’isteria collettiva e<br />

dell’influenza mediatica, dimenticando o confondendo<br />

quello che <strong>la</strong> scienza e l’esperienza negli anni ci hanno<br />

trasmesso.<br />

Nel<strong>la</strong> parte conclusiva dell’articolo verrà brevemente<br />

presentata l’architettura del procedimento penale per i<br />

reati d’abuso ai danni dei minori, evidenziandone le debolezze<br />

ed il modo in cui queste si ripercuotano sullo<br />

stesso processo di accertamento del<strong>la</strong> verità.<br />

Infine, saranno avanzate delle indicazioni che, se seguite,<br />

permetterebbero di perseguire il supremo interesse<br />

del minore senza incorrere in c<strong>la</strong>morosi e dannosi errori<br />

giudiziari.<br />

Il fenomeno degli abusi sessuali sui minori nell’ambito<br />

delle scuole che sta da qualche anno travolgendo l’Italia<br />

è in realtà un fenomeno ampiamente noto e studiato a<br />

livello internazionale da almeno un ventennio.<br />

Emblematico caposcuo<strong>la</strong> di quelli che sono ormai riconosciuti<br />

come casi di isteria di massa sono gli Stati Uniti<br />

che a partire dagli anni ’80 vengono sconvolti da una serie<br />

interminabile di denuncie re<strong>la</strong>tive a comportamenti di<br />

abuso sessuale rituali e collettivi perpetrati sui bambini<br />

nelle scuole materne.<br />

Il primo e più ec<strong>la</strong>tante di questi casi è <strong>la</strong> vicenda dell’asilo<br />

McMartin sviluppatesi in California nel 1983 3 .<br />

L’incidente ha inizio quando una donna, già nota per aver<br />

3 Il processo Mc Martin ha il primato di essere il più sensazionale,<br />

lungo e costoso - è costato allo stato del<strong>la</strong> California $15.000.000 -<br />

processo penale del<strong>la</strong> storia statunitense.<br />

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