15.01.2014 Views

pp. 150-365

pp. 150-365

pp. 150-365

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Mariuccia Krasner<br />

una chiave di lettura che tenga conto di più fattori<br />

storici concomitanti.<br />

Il governo dei Martini in Sicilia<br />

L’arrivo dell’esercito di Martino il Giovane,<br />

giunto a Trapani nel 1392, segnò per la<br />

Sicilia la fine di un periodo di anarchia iniziato<br />

50 anni prima, esattamente nel 1348, nei cosidetti<br />

“Vespri Anticalani”. Tutti gli sforzi del<br />

giovane sovrano e del padre, Martino il Vecchio,<br />

che dall’Aragona controllava attentamente<br />

la situazione siciliana, furono volti a ristabilire<br />

il potere reale dopo che, per più di40anni,<br />

l’isola era stata teatro di lotte e terreno di<br />

scontro tra le famiglie dell’aristocrazia siciliana<br />

4 .<br />

Nell’ottica di questo disegno politico di<br />

recupero dell’autorità reale si devono comprendere<br />

senza dubbio anche le molte disposizioni<br />

che riguardarono le comunità ebraiche siciliane.<br />

Queste mostrano chiaramente un progetto<br />

e una volontà politica per ricostruire una<br />

realtà sociale dove autonomie interne e forme<br />

di gestioni locali, se<strong>pp</strong>ure ottenute attraverso<br />

precisi placet sovrani, fossero ridotte al minimo.<br />

A maggior ragione questo doveva valere<br />

per gli ebrei che come servi regiae camerae<br />

erano legati in modo particolare alla volontà<br />

sovrana 5 .<br />

In base ad alcuni studi sull’ordinamento<br />

e sugli aspetti amministrativi delle comunità siciliane,<br />

condotti su alcuni documenti del Duecento,<br />

si è ritenuto che ogni comunità avesse<br />

goduto di strutture amministrative particolari,<br />

raggiunte e ottenute attraverso disposizioni e<br />

conferme reali su determinati incarichi e funzioni.<br />

In tal senso si è parlato di sistemi comunitari<br />

diversi gli uni dagli altri come ha osservato,<br />

anche di recente, H. Bresc. Nell’analisi<br />

di queste forme lo studioso sottolinea soprattutto<br />

la presenza di quelle che definisce «le tre<br />

corone» ossia «.. sulla collaborazione o forse<br />

piuttosto sulla concorrenza delle tre ‘corone’<br />

magistrati, eredi del sacerdozio, incaricati delle<br />

più importanti cerimonie e dotti...» 6 .<br />

In realtà questa diversità nelle forme amministrative,<br />

a ben vedere, doveva essere più<br />

fittizia che reale in quanto risultato di esigenze<br />

comunitarie specifiche, inserite all’interno di<br />

un sistema che doveva essere, al contrario,<br />

molto omogeneo perché esigenze religiose, amministrativo-giuridiche<br />

e culturali erano identiche<br />

fra le varie comunità 7 .<br />

4 Martino il Giovane, attraverso il matrimonio<br />

con Maria, figlia di Federico IV (il Semplice) di Sicilia,<br />

nel 1390 era stato designato ed accettato come<br />

nuovo re di Sicilia ved. M.C. Gerbet, Les noblesses<br />

espagnoles au Moyen Âges, XI e -XV e siècle, Paris<br />

1994, <strong>pp</strong>. 142-143 e seg.; R. Menendez Pidal, Historia<br />

de España, vol. XIV, Madrid 1966, <strong>pp</strong>. 571-572.<br />

Per le vicende politiche eisuccessivi accordi fra la<br />

nobiltà siciliana e i sovrani aragonesi ved. V.<br />

D’Alessando, Politica e società nella Sicilia Aragonese,<br />

Palermo 1963; F. Giunta, Aragonesi e Catalani<br />

nel Mediterraneo, I,inparticolare cap. IV, Palermo<br />

1973; Id., Il Vespro e l’esperienza della Communitas<br />

Siciliae. Il Baronaggio e la soluzione catalano-aragonese<br />

dalla fine dell’indipendenza al<br />

Viceregno spagnolo, inStoria della Sicilia, vol. III,<br />

Napoli 1980, <strong>pp</strong>. 305-356; H. Bresc, Un Monde Méditerranéen.<br />

Economie et Société en Sicilie 1300-<br />

1450, 2vols., Rome 1986, <strong>pp</strong>. 830-836; P. Corrao,<br />

Governare uno stato. Potere, società eistituzioni in<br />

Sicilia tra Trecento e Quattrocento, Napoli 1991.<br />

5 Lo stato giuridico di servi regiae camerae fu<br />

la condizione alla quale furono sottoposti gli ebrei<br />

in Europa a partire dal 1236 con l’imperatore Federico<br />

II. Molti studiosi hanno affrontato l’argomento<br />

a partire dallo storico Cassel che propose<br />

l’interpretazione di una difesa richiesta dagli stessi<br />

ebrei all’imperatore Federico I (Barbarossa). Per<br />

un’analisi delle varie posizioni storiche e storiografiche<br />

ved. S. Goldin, Uniqueness and Togetherness,<br />

Tel-Aviv University 1997 (in ebraico); per la<br />

Sicilia, D. Abulafia, Gli ebrei di Sicilia sotto i Normanni<br />

e gli Hohenstaufen, inEbrei e Sicilia a cura<br />

di N. Bucaria, M.Luzzati, A.Tarentino, Palermo<br />

2002, <strong>pp</strong>. 69-92; M. Longo Adorno, F.Martino,<br />

Condizione giuridica degli ebrei di Sicilia dal periodo<br />

arabo all’espulsione del 1492, inEbrei e Sicilia,<br />

cit., <strong>pp</strong>. 97-102.<br />

6 F. Lionti, Le magistrature presso gli ebrei di<br />

Sicilia, in«Archivio Storico Siciliano» NS 9 (1884),<br />

<strong>pp</strong>. 328-371; H. Bresc, Arabi per lingua. Ebrei per<br />

religione. L’evoluzione dell’ebraismo siciliano in<br />

ambiente latino dal XII al XV secolo, Messina 2001,<br />

<strong>pp</strong>. 249-253.<br />

7 A questo proposito S.W. Baron, The Jews<br />

Community, Vols. 3, Philadelphia 1948, I, p. 227 ha<br />

178

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!