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Libreria Alberto Govi - Libreria Antiquaria Alberto Govi

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Sulla scia delle numerose<br />

edizioni plautine, più o meno<br />

commentate, apparse a stampa<br />

sul finire del Quattrocento,<br />

Giovanni Britannico affidò a<br />

Giovanni Francesco Boccardo,<br />

suo amico e collaboratore già<br />

da alcuni anni, il compito di<br />

curare una nuova edizione del<br />

commediografo romano. Del<br />

Boccardo i Britannico avevano<br />

già pubblicato nel 1494 una<br />

grammatichetta intitolata Carmen<br />

scholasticum, che risaliva ai tempi<br />

in cui il primo insegnava come<br />

maestro privato a Salò, sua città<br />

natale. Nel 1498 era apparso il<br />

Vocabularium in esametri e due<br />

anni dopo una Deorum genealogia:<br />

tutti questi strumenti scolastici<br />

godettero di grande diffusione in<br />

Germania, tanto che, per fare un<br />

esempio, il rettore della scuola di<br />

Norimberga, Johannes Cochlaeus,<br />

considerava la grammatica del<br />

Boccardo, che nel frattempo era<br />

stata più volte ristampata, come<br />

l’unica disponibile. Boccardo<br />

si era poi occupato dell’imponente edizione latina delle Vitae di Plutarco, che i<br />

Britannico diedero alle stampe nel 1499.<br />

Giovanni Britannico e Giovanni Francesco Boccardo si erano probabilmente<br />

conosciuti presso la Scuola di San Marco, dove entrambe avevano avuto modo di<br />

seguire le lezioni di Giorgio Merula. A Venezia in quegli stessi anni era avvenuto<br />

anche l’incontro con Alvise Dardano, notaio presso gli auditori nuovi. Nella<br />

dedica a quest’ultimo, Giovanni Britannico gli raccomanda il figlio di Boccardo,<br />

Nestore, e ricorda che il filologo era riuscito a stabilire il testo di diciotto delle<br />

venti commedie plautine e a stendere il commento solamente a cinque di esse<br />

(Amphitryo, Asinaria, Aulularia, Captivi e Mostellaria). Nella sua dedica il Boccardo<br />

rivendica invece i propri meriti filologici di fronte alle numerose lacune dei suoi<br />

predecessori Giorgio Merula, Bernardo Saraceno e Giovanni Battista Pio (cfr. S.<br />

Signaroli, Maestri e tipografi a Brescia (1471-1519). L’impresa editoriale dei Britannici<br />

fra cultura umanistica e istituzioni civili nell’occidente della Serenissima, Travagliato,<br />

2009, pp. 64-75).<br />

Edit16, CNCE47452; BMSTC Italian, p. 524; E. Sandal, La stampa a Brescia nel<br />

Cinquecento. Notizie storiche e annali tipografici (1501-1553), Baden-Baden, 1999, nr.<br />

56. € 2.800,00<br />

15) PONTANO, Giovanni Gioviano (ca. 1426-1503). Pontani Opera. Vrania, sive de<br />

Stellis libri quinque. Meteororum liber unus. De Hortis hesperidum libri duo. Lepidina<br />

sive postorales pompeae septem. Item Meliseus Maeon Acon. Hendecasyllaborum libri<br />

duo. Tumulorum liber unus. Neniae duodecim. Epigrammata duodecim. Quae vero in<br />

toto opere habeantur in indice, qui in calce est, licet videre. In fine: Venezia, Aldo<br />

Manuzio e Andrea Torresano, 1513.

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