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GALLETTI PATRIZIA - Tesi TRIENNALE 09.06.2011- MATRIMONIO, ADULTERIO E MATERNITA' NELLA LETTERATURA AL FEMMINILE DELLA SPAGNA CONTEMPORANEA- frontespizio-indice e bibliografia.pdf

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Gli effetti di una propaganda così pressante si ritrovano in alcune protagoniste della<br />

narrativa al femminile di questo periodo che assumono il ruolo di procreatrici<br />

predestinate.<br />

Marta ad esempio, in La isla y los demonios 83 di Laforet, dice a se stessa:<br />

La vida para mujer es amor y realidad. Amor, realidad, palpitación en la sangre. (…) Tienes<br />

dentro de ti semillas de muchos hijos que han que nacer. 84<br />

Anche in Nada, troviamo Andrea che è messa a parte del miracolo della maternità dalla<br />

madre di Ena, quando le racconta la rivelazione che ha avuto su di lei la maternità,<br />

perché le spiega che “fue la niña quien me descubrió la fina urdimbre de la vida, las mil<br />

dulzuras del renunciamiento y del amor (…) Fue ella la que me hizo querer a su padre y<br />

me hizo querer más hijos”. 85<br />

Non mancano le donne che pagarono con la loro stessa vita la maternità, come<br />

Magdalena, in Los hijos muertos 86 di Matute, che sarà uccisa dal suo unico figlio. O<br />

come Beatriz, che perse la vita anch’ella al primo parto. La narrazione non specifica se<br />

voleva o non voleva figli. Solo ci dà conoscenza del fatto che la gestazione fu<br />

conseguenza quasi immediata di un matrimonio a cui arrivò già a quarant’anni, con i<br />

“suoi bauli pieni di lenzuoli bordati”, la sua dote da “vecchia fidanzata”. Ad ogni modo,<br />

dopo un doloroso parto di due giorni e due notti:<br />

Beatriz murió al amanecere del tercer día, y su rostro amarillo, huesudo, tenía entre los críos una<br />

paz extraña, casi dulce. Los baúles reforzados, ya vacíos, se vendieron al buhonero, y el cuerpo<br />

flaco, cumplidor, sirviente, se escondió en la tierra de Herzog (…) 87<br />

In Primera memoria, sempre di Matute, la figura materna è assente; infatti come in altre<br />

opere dell’autrice la/il protagonista sono orfani, e di conseguenza assume più peso la<br />

figura paterna. Matia in Primera memoria afferma di avere un ricordo abbastanza<br />

83<br />

Carmen Laforet, La isla y los demonios, Destino, Barcelona, 1991.<br />

84<br />

Ivi, p. 130.<br />

85<br />

Carmen Laforet, Nada, cit., p. 239.<br />

86<br />

Ana María Matute, Los hijos muertos, Plaza y Janés, Barcelona, 1958.<br />

87<br />

Ivi, pp. 30-31.<br />

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