ADESSO Venezia (Vorschau)

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01
Januar
2014
Venezia
Es gibt sie noch, die echte „Serenissima“
Grammatica: l’accento
Ferrara a tavola Una favola gastronomica nel cuore dell’Emilia-Romagna
ARTE: CASTEL DEL MONTE, IN PUGLIA, LA MISTERIOSA ROCCAFORTE DI FEDERICO II
INTERVISTA A RITA BORSELLINO: LIBERI DALLA MAFIA... ANCHE IN CUCINA

Sammlerstücke!
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EDITORIALE
Erweitern Sie
Ihren Italienisch-
Wortschatz!
Sacro e profano a Venezia: uno scorcio inaspettato nel sestiere Castello.
Cari lettori,
se c’è una città che non finisce mai di stupire, è proprio Venezia (vedi
pag. 12). Innanzitutto perché, come scrive Valentina Pinton, “per Venezia
si prova un’attrazione quasi miracolosa”, e poi perché ci sono sempre
nuovi angoli da scoprire, calli strettissime da percorrere e chiese “dietro
l’angolo” che non si sono mai fatte notare. Questa volta due guide d’eccezione,
Stefano Stipitivich e Michael “Big Mike” Melfi – direttore artistico
del Caffè Florian il primo, il secondo gondoliere e cantante rap,
entrambi veneziani doc – ci hanno aperto le porte della loro Venezia. Noi,
ringraziandoli di cuore, ci siamo entrati in rispettoso silenzio, affascinati
anche dai ricordi della loro infanzia. E voi, cosa state aspettando? Venite
con noi e scoprirete che la Venezia autentica esiste ancora.
Si sa, lo stupore è tanto maggiore quando è inaspettato. Sfogliate
stupire erstaunen
provare empfinden
l’attrazione f. Anziehung
miracoloso wundersam
l’angolo Winkel
scoprire entdecken
la calle: Gasse in Venedig
percorrere entlanglaufen
il/la cantante Sänger, -in
rispettoso respektvoll
l’infanzia Kindheit
maggiore größer
sfogliare durchblättern
usuale gewöhnlich
circondato umgeben
parere vorkommen,
scheinen
la segnalazione Hinweis
la scheda Karte
la richiesta Nachfrage
allora la rivista fino a pagina 50 e vi troverete
davanti alla “piccola Roma delle
Alpi”. È davvero poco usuale ritrovarsi
a passeggiare fra resti archeologici degli
antichi Romani circondati da montagne
bellissime, non vi pare? Invece è proprio
quello che succede in quel museo a cielo
aperto chiamato Aosta.
Per concludere, due segnalazioni
linguistiche: la prima è l’importante approfondimento
grammaticale sull’accento
(vedi pagg. 40 e 41); la seconda è
una novità nelle schede di ADESSO (vedi
pagg. 37 e 38). Da questo mese, a grande
richiesta, ne abbiamo introdotta una
nuova: i verbi con preposizione.
Rossella Dimola
Caporedattrice
Die ADESSO-App:
Pro Tag ein italienischer Begriff
mit Audio-Datei für das
Aussprache-Training
mit Erklärung und Beispielsatz
auf Italienisch
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ADESSO GENNAIO 2014

SOMMARIO
SERVIZI
12 VIAGGI: VENEZIA
Es gibt sie noch, die echte „Serenissima“… tief in
den kleinen Gässchen und abgelegenen Winkeln
der Lagunenstadt.
26 Intervista: Rita Borsellino
Kochen gegen die Kriminalität: die Schwester von Paolo
Borsellino hat an einem originellen Buch mitgewirkt.
50 Fine settimana: Aosta, la Roma delle Alpi
Auf Aostas Straßen wird gefeiert: Bei der Fiera di
Sant’Orso zeigt sich Tradition von ihrer schönsten Seite.
54 Indice 2013
Jahresrückblick auf die ADESSO-Themen 2013.
62 L’Italia a tavola: La cucina di Ferrara
Schlaraffenland in der Emilia-Romagna: Ferraras
Köstlichkeiten verzaubern schon mit ihren Namen
LINGUA
33 Pagine facili
Italienisch leicht gemacht
37 Le schede di ADESSO
Sammelkarten, u. a. mit Übungen und Wortschatz
39 Giocando s’impara...
Wortspiele: Spielerisch Italienisch lernen
40 L’italiano per espresso
Verbessern Sie Ihr Italienisch!
I vostri dubbi: Akzentsetzung
Una parola tira l’altra: Il senso
OPINIONI
24 L’Italia in diretta
Strohmänner und Steuern, von Riccardo Iacona
48 Passaparola
Trend zum Tatoo, von Renata Beltrami
56 Tra le righe
Francesca Pascale, von Stefano Vastano
RUBRICHE
03 Editoriale
Von Rossella Dimola
06 Posta prioritaria
Leserbriefe
07 Notizie dall’Italia
Neues aus Italien
29 Scherzi a parte
Lachen mit Lucrezia
30 I misteri dell’arte: La roccaforte del mistero
Castel del Monte: Geheimnisvolle Festung unter der
Sonne des Südens.
32 Botta e risposta
Ein Thema – zwei Antworten: Metropole oder
Städtchen? Wo Menschen sich zu Hause fühlen.
44 Praticamente parlando
Zivilisiert miteinander umgehen – auch mit Worten:
Wie es richtig geht… und wie nicht.
46 Grandangolo
Er hilft denen „auf die Füße“, die der Krieg
zurückgelassen hat: Ein Italiener in Afghanistan.
49 Approfondimento
Was nicht im Wörterbuch steht
55
Das leichte Heft im Heft - Sizilien
58 Libri e letteratura
Büchertipps und Leseprobe
Autor des Monats: Marco Malvaldi
70 Anteprima ADESSO 02/14
Vorschau auf die Februar-Ausgabe 02/14
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GENNAIO 2014
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12
62
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GRAMMATIK
TABELLEN
u Sehr geehrte Damen
und Herren,
dieses „Extra im Heft“
L’italiano in tabelle fand ich
ganz hervorragend, inklusive
der Esercizi. Kommt so
was jetzt öfter? Gerade die
italienische Grammatik (finde
ich) ist ja relativ schwie-
rig und da sind solche Infos
und Übungen hilfreich.
Mir hat da z.B. noch der
congiuntivo gefehlt.
Fred Brunner
Sehr geehrter Herr Brunner,
vielen Dank für das Kompliment.
Es war keine leichte
Aufgabe, die Grundlagen
der italienischen Grammatik
kurz und knapp darzustel-
len. Daher haben
wir
L’italiano in
tabelle auf
zwei Ausgaben
aufgeteilt. Die
Oktoberausgabe
umfasst die Grammatik
der Stufen A1-
B1. Der zweite Teil (Erscheinungstermin
ist
Februar 2014) befasst sich
mit schwierigeren
Themen wie beispielsweise
dem
congiuntivo.
Auch diese
zweite Ausgabe
wird wieder
viele Übungen
enthalten, anhand
derer Sie Ihr Wissen auf
die Probe stellen können.
Die ADESSO-Redaktion
LA VOCE DEI LETTORI Testo: Winfried Küper
IL CINERARIO DI MONTESCUDAIO
6
Il vostro articolo Il collirio più antico del mondo”
(ADESSO 08/13, pag. 7), che si riferisce a un
ritrovamento nel Golfo di Baratti negli anni
Ottanta e ai contatti commerciali tra i Greci
e gli Etruschi lungo la costa, mi ricorda
una bellissima giornata passata a Cecina
nel 2004. Io e mia moglie eravamo andati
al Museo archeologico di Cecina, dove era
esposto un cinerario misterioso di terracotta
(alto 64 cm). Sul coperchio è seduto
su un trono un uomo con i capelli lunghi.
Davanti a lui c’è una tavola rotonda, apparecchiata
fra l’altro con focacce; di fronte si
trova un grande vaso, probabilmente pieno
di vino. Un’ancella è accanto all’uomo e tiene
probabilmente un ventaglio in mano. Su un manico
è seduta un’enigmatica figura maschile.
Dopo che sono andato in pensione, siamo andati ogni
anno a Montescudaio, in provincia di Pisa, il piccolo paese
etrusco che fa parte del “Club dei Borghi più belli d’Italia”.
Volevo saperne di più su quel cinerario visto nel 2004 e sulla
la tomba
a pozzo
scavato
ignoto
per certi versi
Il cinerario etrusco conservato
nel Museo archeologico di
Cecina, in Toscana.
il cinerario Aschenkrug
il collirio Augentropfen
Pl.
esposto ausgestellt
il coperchio Deckel
apparecchiato gedeckt
la focaccia: Fladenbrot aus Hefeteig
il vaso Gefäß
probabilmente wahrscheinlich
l’ancella Magd
il ventaglio Fächer
il manico Griff
enigmatico rätselhaft
il borgo Dorf
la civiltà Kultur
lo studioso Gelehrter
ricondurre zurückführen
recuperare bergen, finden
Brunnengrab
ausgehoben
unbekannt
in gewisser
Hinsicht
Entdeckung
Doppelkegel-
la scoperta
biconico
la rappresentazione
a tutto tondo
la cena
funebre
il secolo
sdraiato
l’influenza
coadiuvato
il comune
gemellato
aggiornato
Darstellung
Voll-
Leichen-
schmaus
Jahrhundert
liegend
Einfluss
unterstützt
Partner-
gemeinde
aktualisiert
civiltà etrusca in quella zona. Nella piccola biblioteca
del paese trovai un libro italiano (Montescudaio,
la sua storia, la sua gente), che avevano scritto
studiosi del paese. Vi ho letto che il cinerario
si può ricondurre al periodo orientalizzante
(circa 670 a.C.) e che fu recuperato agli inizi
del 1900 in una tomba a pozzo, scavata in
un punto ignoto di Montescudaio. Per certi
versi si tratta di una scoperta sensazionale.
Tipica di quel periodo dell’arte etrusca è la
forma biconica con la decorazione geometrica
del cinerario. Soprattutto è importante
che ci troviamo davanti alla “più vecchia rappresentazione
etrusca a tutto tondo di un
banchetto” (Giovannangelo Camporeale, Gli
Etruschi, Storia e civiltà, Utet libreria, 2000; edito
anche in tedesco). L’uomo sul coperchio rappresenta
un ricco signore dell’aristocrazia etrusca che
sta celebrando la sua cena funebre.
La scoperta ci illustra che nell’Etruria, fino al VII secolo, non
si mangiava ancora sdraiati. Per influenza degli Greci, poco
tempo dopo, nel VI secolo, gli Etruschi mangiavano alla greca,
sdraiati su letti tutt’intorno alla tavola; un modo di mangiare
che i Romani ripresero.
Poiché 10 anni fa, nei paesi collinari della Maremma pisana,
non c’erano informazioni né in tedesco né in inglese sulla
storia della regione, ho scritto – coadiuvato dal comune di
Montescudaio e dal suo comune gemellato tedesco Eberstadt/Baden-Württemberg
– un libro sulla storia affascinante
di Montescudaio e su questa parte meno visitata della Toscana
(seconda edizione aggiornata e integrata nel 2011).
Posso farlo avere ai lettori interessati.
Chi vuole raccontare un’esperienza italiana può scrivere* a:
Spotlight Verlag, Redaktion ADESSO, Postfach 1565, D-82144 Planegg,
fax +49 89 85681-360, e-mail: adesso@spotlight-verlag.de.
* Der Verlag übernimmt keine Haftung für eingesandte Texte sowie Bildmaterial. Diese
werden nur im Fall einer Veröffentlichung auf Wunsch an den Absender zurückgesandt.
ADESSO GENNAIO 2014

prima pagina
Leonardo da Vinci sorprende anche
500 anni dopo la morte. È stato trovato
– pare – un famoso quadro che,
secondo molti studiosi, Leonardo non
aveva mai dipinto, il Ritratto di Isabella
d’Este. La notizia è stata una grande
emozione non solo per gli storici dell’arte,
ma anche per i semplici appassionati.
Il quadro era in una collezione
privata a Turgi, in Svizzera, e gli studiosi
non possono ancora dire con certezza
se è autentico, ma sembra proprio di
sì. Gli esami scientifici hanno dimostrato
che i colori e il modo di preparare la
tela sono proprio quelli di Leonardo.
Non solo! I raggi X hanno permesso di
vedere che davanti alla mano di Isabella
c’è un libro. E che cosa tiene in mano,
Isabella, in un cartone preparatorio
conservato al Museo del Louvre, che è
sicuramente di Leonardo? Proprio un
libro, simbolo della sua funzione di
“protettrice” delle lettere e delle arti!
Perché questo dipinto è così importante?
La storia inizia nel 1499. Leonardo
il ritratto
ritrovare
sorprendere
parere
famoso
il quadro
secondo
lo studioso
dipingere
lo storico dell’arte
scientifico
dimostrare
la tela
i raggi X pl.
permettere
il cartone
preparatorio
la protettrice
le lettere pl.
la corte
la marchesa
il bozzetto
il carboncino
invano
esistere
la Gioconda
l’influenza
per quanto riguarda
mettere in dubbio
la tesi
considerare
Portrait
entdecken
überraschen
scheinen
berühmt
Bild
laut
Forscher
malen
Kunsthistoriker
wissenschaftlich
beweisen
Leinwand
Röntgenuntersuchung
ermöglichen
Vorbereitungsskizze
Beschützerin
Literatur
Hof
Marquise
Skizze
Kohle(stift)
vergeblich
existieren
Mona-Lisa
Einfluss
in Bezug auf
bezweifeln
Theorie
betrachten
NOTIZIE
DALL’ITALIA
di redazione
ARTE
LEONARDO E LE “SUE” DONNE
UN RITRATTO RITROVATO DOPO 500 ANNI
è a Mantova, alla corte dei Gonzaga.
La marchesa Isabella d’Este, moglie di
Francesco II Gonzaga e collezionista
d’arte, gli chiede un ritratto. Leonardo
prepara due bozzetti a carboncino: uno
RITRATTO
DI ISABELLA D’ESTE
L’opera ritrovata in una
collezione privata in
Svizzera e, in piccolo,
il cartone preparatorio
conservato al Louvre.
è andato perduto, l’altro è
quello conservato al Louvre.
Tra il 1500 e il 1506, come
molte lettere dimostrano, la
marchesa chiede più volte a
Leonardo di farle un ritratto a
colori. Invano, si pensava fino
a oggi. Se il dipinto ritrovato è
davvero di Leonardo, vuol dire
che invece quel ritratto a colori
esiste. Si può mettere allora
in discussione la storia
dell’arte come’è stata raccontata
finora. Il quadro è stato
infatti dipinto prima della Gioconda,
su cui ha avuto influenza
anche per quanto riguarda la
tecnica. Inoltre possono essere messe
in dubbio varie tesi, come quella dello
studioso Martin Kemp, che non considera
Leonardo un pittore di professione.
LE ALTRE DONNE DI LEONARDO
Ritratto di Ginevra de’ Benci (1474-1478), National Gallery of Art, Washington. Figlia di un
importante banchiere, secondo Lorenzo il Magnifico era una delle donne più colte della società
fiorentina dell'epoca. ➋ La dama con l’ermellino (1488-1490), Museo Czartoryski, Cracovia. Si
tratta probabilmente di Cecilia Gallerani, una delle amanti di Ludovico Sforza "il Moro". ➌ La
bella principessa (1495), collezione privata. Forse è Bianca Sforza, figlia di Ludovico il Moro.
➍ La belle ferronière (1490-1495), Museo del Louvre, Parigi. La sua identità è incerta. Per alcuni
è Cecilia Gallerani, ritratta in età più avanzata rispetto al dipinto con l’ermellino. ➎ La Gioconda
(1501-1516), Museo del Louvre, Parigi. L’identità della donna è ancora oggi misteriosa.
7
ADESSO GENNAIO 2014

NOTIZIE
DALL’ITALIA
cultura e spettacolo
8
IL CD DEL MESE
L’UOMO PIÙ SEMPLICE
di VASCO ROSSI
Nel gennaio scorso, Vasco Rossi
ha inciso il suo ultimo singolo,
L’uomo più semplice. Il brano riprende
il rock tradizionale che
l’artista ha sperimentato in 30 anni
di carriera. Il primo successo di
Vasco è del 1981. Da allora, il suo
stile di vita che non conosce regole e le sue canzoni
provocatorie fanno parte della storia della musica italiana.
Alcuni suoi brani – come Una vita spericolata, Siamo
solo noi e Sally – sono popolarissimi in Italia e vengono
cantati in coro da milioni di persone durante i
suoi tour. Una cosa è certa: quando canta Vasco, c’è
sempre il tutto esaurito negli stadi e nei palazzetti di
tutta Italia. Protagonista del videoclip musicale, uscito
due mesi dopo il singolo e girato in uno studio di registrazione,
il cantautore emiliano parla del suo amore
per la vita notturna, con tutti i suoi imprevisti.
VINCI IL CD DEL MESE
Partecipa all’estrazione [Verlosung] dei CD in palio. Entro il 29
gennaio vai alla pagina www.adesso-online.de/gewinnspiel
oppure spedisci una cartolina al seguente indirizzo: Spotlight
Verlag, ADESSO, CD del mese – L’uomo più semplice, Fraunhoferstr.
22, D-82152 Planegg. Per chi non vince, il CD è in vendita,
insieme a tanti altri capolavori della musica italiana, da:
MUSIC PARADISE, Rebgasse 49, CH-4058 Basel,
tel. (0041) 61 68192407, fax (0041) 61 6812127.
E-mail imp@musicparadise.ch; www.musicparadise.ch;
Facebook Music Paradise
TANTE FIABE IN UNA APP
Manuel Ronzoni, informatico di Bergamo con
la passione delle fiabe, ha inventato un nuovo
modo di leggerle e raccontarle. La sua App si
chiama tiraccontounafiaba, è gratuita e contiene
più di 2.000 fiabe di mille autori diversi, dai classici agli inediti.
Oltre ai testi, ci sono video e contenuti audio. L’aspetto
più interessante è che è possibile registrare la propria voce
mentre si legge. I bambini possono così riascoltare in ogni
momento la fiaba letta dalla voce della mamma o del papà.
Intanto i genitori... vivono “felici e contenti”!
Per informazioni: www.tiraccontounafiaba.it
UN TESORO RIPORTATO ALLA LUCE
È stato riportato alla luce un tesoro archeologico di età
tardo-repubblicana e imperiale che fino a oggi la Soprintendenza
dei beni archeologici del Lazio non conosceva.
Il merito non è però di un team di studiosi, ma di un gruppo
di ladri di tombe antiche, i cosiddetti tombaroli. È successo
vicino a Lavinia, nel Lazio. Per fortuna la Guardia di Finanza
è intervenuta in tempo e il furto non c’è stato. Il sito, molto
grande e ben conservato, comprende resti di edifici, elementi
architettonici in marmo, monete e più di 24.000 frammenti
di terracotta. Un prezioso “bottino” che rischiava di finire
sul mercato nero del collezionismo.
CD DEL MESE
incidere aufnehmen
il brano Stück
l’artista m./f. Künstler
sperimentare erproben
il successo Erfolg
spericolato gefährlich
esaurito ausverkauft
girato gedreht
lo studio di
registrazione Tonstudio
il cantautore Liedermacher
notturno Nachtl’imprevisto
Unvorgesehenes
FIABE
la fiaba Märchen
inventare erfinden
gratuito kostenlos
contenere enthalten
inedito unveröffentlicht
registrare aufnehmen
intanto derweil
UN TESORO
il tesoro Schatz
la Soprintendenza dei beni archeologici:
ital. Behörde zum
Schutz und zur Nutzung archäologischer
Funde
il merito Verdienst
lo studioso Forscher
il ladro Dieb
la tomba Grab
la Guardia di Finanza: ital. Polizeieinheit
zur Bekämpfung von
Wirtschaftskriminalität
intervenire eingreifen
il furto Diebstahl
il sito Stätte
l’edificio Gebäude
la moneta Münze
prezioso wertvoll
il bottino Beute
© Getty Images
ADESSO GENNAIO 2014

politica
IL FEMMINICIDIO
È ANCORA PIÙ REATO
Il decreto legge che prevede pene più dure per il
reato di femminicidio è finalmente diventato legge!
Negli ultimi anni, in Italia, si è sentito molto
parlare di femminicidio (vedi ADESSO 08/12, pag.
22), ossia la violenza fatta da un uomo su una donna
per motivi legati all’identità di genere. Solo nel
2012 ci sono stati 124 casi, 100 fino al mese di ottobre
2013. Sono tanti, troppi! Lo stato ha dovuto
intervenire con urgenza e in modo efficace. Le
nuove norme sono più dure di quelle che già esistevano.
Per esempio, la pena aumenta se chi fa
violenza è il marito, separato o divorziato, o il partner,
anche se non convivente; se la donna è incinta
o la violenza avviene in presenza di minori
di 18 anni. Se chi fa violenza è scoperto sul fatto,
scatta l’arresto. Il colpevole non può andare nei
posti che la vittima frequenta. Pene più dure anche
per gli stalker, che da ora in poi possono essere intercettati
e obbligati a indossare il braccialetto elettronico.
Inoltre, c’è un fondo di 10 milioni di euro
per finanziare un piano straordinario contro la
violenza sessuale e di genere.
FEMMINICIDIO
il femminicidio Frauenmord
il reato Straftat
il decreto legge: Notverordnung
mit Gesetzeskraft
la pena Strafe
la legge Gesetz
la violenza Gewalt
di genere Geschlechtsintervenire
eingreifen
in modo
efficace wirksam
divorziato geschieden
incinta schwanger
scoprire auf frischer
sul fatto Tat ertappen
scattare wirksam sein,
hier: durchgeführt
werden
l’arresto Verhaftung
il colpevole Schuldiger
intercettare abhören
il braccia- Armband,
letto hier: Fußfessel
il fondo Fonds
il piano Plan
AMNISTIA E INDULTO
l’indulto Straferlass
il sovraffollamento
Überfüllung
la multa Strafe
aggiornato al mit Stand
vom
il detenuto
ospitare
confondere
in comune
riguardare
essere
retroattivo
valere
il reato
commesso
colpevole
minore
cancellare
diminuire
la pena
Gefangener
aufnehmen
verwechseln
gemeinsam
betreffen
rückwirkend
gelten
gelten
Straftat
begangen
schuldig
geringer
löschen
reduzieren
Strafe
LE PAROLE
DEL MESE
AMNISTIA E INDULTO
È un problema attuale e difficile
da risolvere, quello del
sovraffollamento delle carceri.
In Italia, infatti, sono troppo
piene. Se le cose non cambiano
entro il mese di maggio
2014, c’è addirittura il rischio
di una multa dall’Unione europea.
Secondo i dati aggiornati
al settembre 2013, il sovraffollamento
è al 136%: i
detenuti sono 64.758, mentre
le carceri possono ospitare
solo 47.615 persone. La soluzione?
Far uscire le persone
dal carcere. Come? Con
l’amnistia o con l’indulto, appunto.
I termini amnistia e indulto
vengono però spesso confusi.
Certo, hanno in comune
alcune cose: sia per l’amnistia,
sia per l’indulto, decide
il parlamento; entrambi riguardano
categorie di detenuti
e non persone singole;
tutt’e due sono retroattivi,
cioè valgono per reati commessi
nel passato. I detenuti
colpevoli di reati minori escono
quindi dal carcere sia
quando c’è un’amnistia, sia
quando c’è un indulto, ma la
differenza c’è ed è molto
grande. L’amnistia cancella il
reato; l’indulto invece fa solo
diminuire la pena e può arrivare
a cancellarla, ma il reato
commesso rimane.
9

NOTIZIE
DALL’ITALIA
costume e società
10
Tel. +49 89 85681-286
IL MERCATO A CHILOMETRO ZERO
Nasce a Genova il primo mercato d’Italia tutto a chilometro
zero; o meglio, rinasce. Lo storico mercato
rionale del Carmine riapre infatti all’interno di una struttura
in stile liberty del 1921, oggi restaurata dopo anni
di chiusura. Sui banchi ci sono solo prodotti della
regione, dal pesce alla verdura, dai formaggi
alla carne e ai vini. I produttori sono liguri
e quindi tutto è a chilometro zero, o
quasi. C’è anche un distributore del
latte. Il ristorante, che è aperto tutto
il giorno, propone naturalmente solo
prodotti liguri. E ancora: ogni sera,
dopo la chiusura, c’è l’asta delle
cose che non sono state vendute,
perché i prodotti di questo mercato
devono essere sempre freschissimi.
Il fatturato è di 2-3 milioni, ma chi ha
investito nel progetto considera importante
soprattutto creare un modello
virtuoso di consumo.
sono gli italiani che
hanno detto di voler donare,
dopo la morte, organi e
tessuti a scopo di trapianto. Un
dato che conferma la sensibilità
degli italiani per le donazioni di
organi. L’Italia è, infatti, il terzo
paese in Europa per numero
di donazioni, dietro solo
a Spagna e Francia.
CHILOMETRO ZERO
a chilometro aus der
zero Region
rinascere wiederauferstehen
rionale des Stadtviertels
la struttura Einrichtung,
hier: Gebäude
lo stile liberty Jugendstil
il banco Stand
il distributore Verkaufsautomat
proporre anbieten
l’asta Versteigerung
il fatturato Umsatz
considerare betrachten
virtuoso gut, positiv
1.439.670
donare spenden
il tessuto Gewebe
a scopo di zum Zwecke
von
il trapianto Transplantation
confermare bestätigen
LA RAI
compiere feiern
la trasmissio- Fersehne
televisiva sendung
la società
l’abitudine f.
l’annunciatrice
f.
il re
il fondatore
l’infanzia
dedicato
pubblicitario
il permesso
il telegiornale
andare
in onda
l’inaugurazione
f.
il conduttore
il porto
la Penisola
svolgere
il ruolo
combattere
la TV spazzatura
scarso
il contenuto
trasandato
Fonte: Aido (Associazioneitaliana donazione
di organi).
LA RAI COMPIE 60 ANNI
Il 3 gennaio 1954 cominciavano in Italia le trasmissioni
televisive della Rai, la Radio televisione italiana. Un anniversario
importante per la storia del nostro paese, perché
la televisione ha cambiato molto la società e le abitudini
degli italiani. Sono passati 60 anni e molti ricordano
ancora Fulvia Colombo, la prima annunciatrice; il re dei
telequiz Mike Bongiorno, e Corrado, il fondatore di Domenica
In, una trasmissione molto fortunata. I programmi
storici dei primi anni sono ricordi d’infanzia per milioni
di italiani. Per esempio La domenica sportiva, trasmissione
dedicata alle notizie sportive, o Carosello, una serie di scenette
pubblicitarie che i bambini avevano il permesso di
vedere prima di andare a dormire. Il primo telegiornale,
diretto da Vittorio Veltroni, va in onda nel 1952, ma l’anno
in cui la televisione entra nelle case italiane con
una serie ben organizzata di trasmissioni è
1.439.670
Gesellschaft
Gewohnheit
Ansagerin
König
Begründer
Kindheit
gewidmet
Werbe-
Erlaubnis
Fernsehnachrichten
auf Sendung
gehen
Eröffnung
Moderator
Hafen
hier: Italien
ausüben,
hier: spielen
Rolle
bekämpfen
Trash-TV
dürftig
Inhalt
ungepflegt
il 1954. Subito dopo la cerimonia di inaugurazione,
va in onda il primo programma,
che si intitola Arrivi e Partenze
perché il suo conduttore, il
giovane Mike Bongiorno, fa piccole
interviste ai viaggiatori italiani
e stranieri che si trovano nei
porti e negli aeroporti della Penisola.
Negli anni Sessanta la televisione
svolge anche un importante
ruolo didattico: programmi come
Non è mai troppo tardi aiutano a combattere
l’analfabetismo. Anche chi di
solito parla in dialetto impara la lingua
italiana. Da allora la situazione è molto cambiata.
Negli ultimi anni la qualità della televisione
italiana è peggiorata. Molto spesso si parla oggi di “TV
spazzatura”, con programmi di scarso contenuto che usano
un linguaggio trasandato e qualche volta volgare.
Sotto: Mike Bongiorno durante la
trasmissione Flash, nel 1981.

NOTIZIE
DALL’ITALIA
Scienza
© C F. Sartori gentilmente concesse da Enel Green Power
Un’immagine del
complesso geotermico
di Larderello,
in Toscana, il più
antico del mondo.
100 ANNI PIENI DI ENERGIA
Il complesso geotermico di Larderello, in Toscana,
è il più antico del mondo. Nel 2013 ha compiuto 100
anni. È entrato, infatti, in funzione nel settembre del
1913. Già nel 1904 un’intuizione del principe Ginori
Conti porta ad accendere le prime cinque lampadine
grazie alla forza del vapore prelevato dal sottosuolo.
Ma la storia del complesso di Larderello è ancora più
antica, come racconta anche il Museo della Geotermia
di Larderello (www.museivaldicecina.it/de/museo_della_geotermia.php).
Inizia addirittura nel 1777, quando
Uberto Francesco Höfer di Colonia sul Reno, “provisioniere
delle Reali Farmacie” della Toscana, scopre
l’acido borico nel Lagone Cerchiaio di Monterotondo,
in provincia di Grosseto. Poi, la storia prosegue con
l’attività dell’ingegnere francese Francesco de Larderel,
che sviluppa lo sfruttamento industriale dei soffioni boraciferi
della Toscana. Oggi la centrale geotermica di
Larderello è una delle più grandi al mondo. Produce oltre
5 miliardi di kWh l’anno, pari al consumo medio di circa
2 milioni di famiglie italiane: il 26,5% dell’energia che la
Toscana consuma in un anno. Per molti la geotermia è
una delle fonti rinnovabili più promettenti e importanti,
ma non tutti sanno che è stata inventata dagli italiani!
compiere
il principe
la lampadina
il vapore
prelevato
il sottosuolo
il provisioniere
scoprire
l’acido borico
sviluppare
lo sfruttamento
il soffione
boracifero
la centrale
pari a qc.
medio
rinnovabile
promettente
inventare
alt werden
Fürst
Glühbirne
Dampf
entnommen
Untergrund
Vermittler,
Beschaffer
entdecken
Borsäure
entwickeln
Nutzung
borhaltige
Dampffontäne
Kraftwerk
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VIAGGI - VENEZIA
V E N E T O
VENEZIA
La Venezia dei
VENEZIANI
Die „Serenissima“: Ein Wunder auf dem Wasser, eine Stadt faszinierender
Schönheit. Wir lassen uns von zwei waschechten Venezianern in die
kleinen Winkel der Lagunenstadt entführen – hinein in ihre wahre Seele.
Testo: Valentina Pinton
12
L’AMORE PER VENE-
ZIA È SEMPRE A PRI-
MA VISTA”, un’attrazione
quasi miracolosa
che si percepisce subito
e cresce in pochi istanti.
È sufficiente un assaggio
di Canal Grande
dal Ponte di Calatrava,
o la sagoma della città
intravista da lontano.
Dal Ponte della Libertà,
l’unica strada di collegamento
con la terraferma,
quella prima immagine indefinita si precisa a poco
a poco fino a poter distinguere il profilo dei palazzi e
dei campanili che si stagliano contro il cielo. Allora non è
proprio più possibile resistere al fascino e questa reazione
naturale è la prova che il “bello” oggettivo esiste, senza
se e senza ma. Tuttavia, per conoscere davvero Venezia,
per entrare nelle pieghe di quello che è stata e che, in
Stefano Stipitivich (a sinistra), direttore artistico del Caffè Florian
(www.caffeflorian.com) e Michael “Big Mike” Melfi, gondoliere e rapper,
ci guidano alla scoperta della Venezia più autentica.
alcuni luoghi, continua
a essere; per sentire ancora
il battito di un cuore
che pulsa di vita vera
e il bisbiglio di una
città che vive al di fuori
del tumulto del centro
storico bisogna ricorrere
a un piccolo, semplice
trucco. A me l’hanno
insegnato due veneziani
doc, due persone
speciali, profondamente
diverse l’una dall’altra
per esperienze di vita, professione ed età, ma che mi
hanno rivelato lo stesso segreto: quando ti trovi in un luogo
affollato, bloccato tra la folla davanti alla basilica di San
Marco o sul Ponte di Rialto, prendi la prima calle che ti si
presenta davanti e tutto sparirà d’incanto. Sarete solo tu
e Venezia. Questa è la città che mi hanno raccontato e che
ora voglio raccontarvi.
la sagoma
intravedere
il collegamento
la terraferma
distinguere
il campanile
stagliarsi
resistere
Silhouette
sehen,
erkennen
Verbindung
Festland
unterscheiden
Glockenturm
sich
abheben
widerstehen
la prova
la piega
il luogo
il battito
il bisbiglio
ricorrere
il trucco
doc
(denominazione
di origine
controllata)
Beweis
hier: Winkel
Ort
Schlagen
Wispern
(zurück)greifen
Trick
hier: waschecht,
(kontrollierte
Ursprungs
bezeichnung)
a prima vista auf den ersten
Blick
l’attrazione f. Anziehungskraft
miracoloso wundersam
percepire spüren
l’istante m. Augenblick
l’assaggio Vorgeschmack
il Ponte di
Calatrava vedi pag. 49
profondamente zutiefst
rivelare verraten
il segreto Geheimnis
affollato überfüllt
la folla Menschenmenge
la calle: Gasse in Venedig
sparire verschwinden
d’incanto wie von
Zauberhand
ADESSO GENNAIO 2014

13
Veduta di Riva
degli Schiavoni, nel
tratto di fronte a
Piazza San Marco.
© F. Cappellari

I LUOGHI DEL
CUORE DI
STEFANO
STIPITIVICH
Sestiere Castello
San Francesco
della Vigna
Via Garibaldi
Fondamenta di Sant’Anna
Arsenale
Isola dell’Olivolo e San
Pietro di Castello
Riva degli Schiavoni
I canali del sestiere
Castello.
ADESSO GENNAIO 2014

© LOOK, Huber/Sime (2)
Incontro Stefano Stipitivich al Caffè Florian, in una giornata
di pioggia e scirocco che minaccia acqua alta. Classe
1951, lavora da 25 anni come direttore artistico di questo
storico caffè veneziano ed è dunque in profondo e costante
rapporto con Venezia e con l’arte. Eppure, con che
amarezza mi racconta di quanto la sua città è cambiata
negli ultimi 50 anni! Il turismo di massa ha fagocitato Venezia,
rendendola a misura di turista più che di veneziano,
quindi sempre meno vivibile. Diventa necessario, allora,
differenziare i flussi turistici e far scoprire ai visitatori
che esistono piccoli gioielli, fruibili e di incredibile bellezza,
sparsi in ogni angolo della città. L’itinerario che Stefano
mi propone si snoda lungo le calli di CASTELLO, il
più grande sestiere della città e uno dei più popolari di
Venezia, dove lui è nato e cresciuto e che mantiene ancora
intatta la sua “venezianità”. Me ne accorgo subito: a differenza
di altri punti della città, nelle sue strette calli si respirano
aromi di arrosto e di pesce e i televisori accesi ad
alto volume mescolano le loro voci ai rimproveri delle
mamme ai loro bambini o al motivetto di una canzone
trasmessa alla radio. I ricordi dell’infanzia di Stefano so-
lo scirocco: heißer Südwind aus
der Sahara
minacciare qc. mit etw. drohen
la classe Jahrgang
il rapporto Verhältnis
l’amarezza Verbitterung
fagocitare verschlingen
a misura auf jdn.
di qcn. zugeschnitten
vivibile lebenswert
scoprire entdecken
il gioiello Schmuckstück,
Juwel
fruibile nutzbar, hier:
zugänglich
sparso verteilt
l’angolo Winkel
l’itinerario Route
proporre vorschlagen
snodarsi verlaufen
lungo entlang
il sestiere Stadtteil
popolare hier: authentisch
mantenere halten
accorgersi bemerken
stretto eng
respirare atmen
l’arrosto Gebratenes
mescolare mischen
il rimprovero Schimpfen
trasmesso gesendet
l’infanzia Kindheit
legato verbunden
il posto Ort
occupato eingenommen
il terzo Drittel
il convento Kloster
il frate Mönch
il chiostro Kreuzgang
la pace
derivare
il vigneto
l’eredità
vasto
l’appezzamento
ospitare qc.
il migliaio
medievale
l’incunabolo
la cinquecentina
vantare
la facciata
ampio
il quartiere
l’attività
commerciale
la bottega
il macellaio
il pasticciere
la barca
attraccare
al minuto
proveniente
l’orto
usare fare qc.
il Redentore
il lenzuolo
l’uscio
infilare
la collana
il bracciale
la spilla
Frieden
stammen
Weingarten
Erbe
großflächig
Grundstück
etw. beherbergen,
hier: über
etw. verfügen
Tausend
mittelalterlich
Wiegendruck
Ausgabe aus
dem 16. Jahrhundert
zu bieten haben
Fassade
breit
Stadtviertel
Geschäft
Geschäft,
Werkstatt
Metzger
Konditor
Boot
anlegen
einzeln
stammend
Gemüsegarten
gewöhnlich
etw. tun
Erlöser
Bettlaken
Tür
aufreihen
Kette
Armreif
Brosche
LA VENEZIA CHE NON TI ASPETTI
Il chiostro del convento di San Francesco della Vigna (a sinistra) e
la basilica di San Pietro di Castello, una delle chiese più antiche
della città, sede del Patriarcato di Venezia fino al 1807, per volere
di Napoleone poi sostituita dalla basilica di San Marco.
no legati a questi luoghi. SAN FRANCESCO DELLA VI-
GNA è il posto in cui è nato e che descrive come “magico”:
una città nella città, occupata per un terzo dall’enorme
convento dei frati di San Francesco, con i suoi tre
chiostri, in cui si respira una pace d’altri tempi. Il nome
“della Vigna” deriva da un vigneto lasciato in eredità dal
patrizio Marco Ziani ai Francescani nel 1253. Oggi quel
vasto appezzamento non c’è più, ma dietro le mura del
convento sono rimaste le vigne storiche, dalle quali i frati
raccolgono ancora oggi l’uva per fare il vino, seppure
in piccola quantità. L’immensa biblioteca del convento
ospita migliaia di testi medievali e manoscritti, incunaboli,
cinquecentine e libri antichi; la chiesa di San Francesco,
progettata da Jacopo Sansovino, vanta una bellissima
facciata palladiana.
Da qui, in un quarto d’ora di passeggiata, si può raggiungere
VIA GARIBALDI, una strada ampia e molto
vivace, punto di ritrovo per gli abitanti del quartiere, anche
grazie a numerose attività commerciali. Stefano mi
racconta che, negli anni Sessanta, erano molte di più. In
ogni angolo si trovava una bottega: quella del pistor (panettiere),
del becher (macellaio), dello scaleter (pasticciere),
del pestrin (lattaio), e le barche dei frutarioli (verdurai)
attraccavano per vendere al minuto frutta e verdura
proveniente dall’isola di Sant’Erasmo, l’orto di Venezia.
Ancora oggi, vicino alle FONDAMENTA DI SANT’AN-
NA, ce ne sono alcune. “Questo, – racconta, – è ciò che
è rimasto della nostra Venezia”: i suoi figli, che abitano
ancora qui, d’estate portano le tavole in strada e fanno
festa, mangiando e bevendo all’aria aperta, come a Venezia
si usava fare, e ancora si fa, per la Festa del Redentore.
Stefano ricorda che, quando era piccolo, sotto le lenzuola
stese da una parte all’altra di Via Garibaldi, si
incontravano ancora le impiraresse, le donne veneziane
che, sull’uscio di casa, infilavano perline di vetro (dal veneziano
impirare), per realizzare collane, bracciali, spille
15
ADESSO GENNAIO 2014

VIAGGI - VENEZIA
16
per conto delle fabbriche di Murano. L’itinerario lungo la
“sua Venezia” passa da qui, tra le donne che discutono
nei campielli, i bambini che giocano e gli uomini che bevono
un’ombra in una delle numerose osterie della zona.
Un tempo, molti erano operai dell’ARSENALE e si fermavano
al bar prima e dopo il lavoro: basti pensare che
erano oltre 500 gli operai che, negli anni Cinquanta, costruivano
navi e riparavano carene. La famiglia Stipitivich
ha sempre lavorato, per tradizione, all’Arsenale: il nonno
di Stefano era capomastro, il padre impiegato amministrativo
ed entrambi facevano parte di quel mondo
palpitante che arrivava a fiumi la mattina presto da tutte
le parti della città: capannelli di uomini in baschetto e con
in mano il cestino del pranzo. Questo racconto non può
che colpire, se si pensa che oggi gli operai addetti all’Arsenale
sono solo poche decine.
Percorriamo tutta Via Garibaldi e arriviamo a SAN
PIETRO DI CASTELLO, una piccola Venezia rimasta
quasi intatta, dove il silenzio regna sovrano: siamo nell’ISOLA
DELL’OLIVOLO – unita al resto della città da
due ponti di legno, il Ponte di San Pietro e quello di Quintavalle
– sede dei primi insediamenti veneziani, assieme
alle zone realtine. Il carattere di questa zona poco turistica
è marinaro, come ci ricordano i vari cantieri e le cime
appese fuori delle case. Non si sa se l’antico nome di questa
zona sia dovuto alla grande quantità di olivi che vi crescevano
o al fatto che l’isola ha la forma di un olivo. Certo
è che, spiega Stefano, qui si ergeva anticamente la
fortezza, il “Castello” appunto, che ha dato il nome al sestiere.
Qui i veneziani costruirono la loro prima basilica,
la chiesa di San Pietro di Castello, rimaneggiata più volte
per conto di für
il campiello: kleiner Platz in Venedig
l’ombra: Glas Weißwein als Aperitif
l’operaio Arbeiter
la nave Schiff
la carena Kiel
il capomastro Polier
l’impiegato Angestellter
palpitante bebend, hier:
pulsierend
il capannello Gruppe
il baschetto Baskenmütze
il cestino Körbchen
addetto a tätig bei
percorrere entlanglaufen
regnare uneingesovrano
schränkt
herrschen
unito vereinigt, hier:
verbunden
il legno Holz
la sede Ort, Stelle
l’insediamento Siedlung
realtino des Rialto-
Viertels
marinaro seemännisch
il cantiere Werft
la cima Tau
appeso hängend
l’olivo Olivenbaum
ergersi emporragen
la fortezza Festung
rimaneggiare umgestalten
sostituire ersetzen
stupendo wunderbar
la pietra
tombale Grabstein
(essere)
ritenuto gelten
inclinato schräg
il percorso Weg
il campo
erboso Wiese
antistante qc. vor etw.
il trambusto Getümmel
cittadino städtisch
la banchina Kai
meridionale südlich
l’avo Vorfahr
ossia das heißt
il mercante Händler
la Serenissima: Republik Venedig
il tessuto
economico Wirtschaft
il tessuto
sociale Gesellschaft
accadere geschehen
la topono- Namensmastica
gebung
la riva Ufer
la corte Hof
la chiacchierata
Plauderei
confessare gestehen
l’auspicio Wunsch
augurarsi sich wünschen
nei secoli e sede del Patriarcato dal 1451 al 1807, quando,
per volere di Napoleone, fu sostituita da San Marco. Fino
ad allora, San Pietro di Castello era il cuore pulsante della
città, anche dal punto di vista religioso; oggi, oltre a essere
una chiesa stupenda – che ospita curiosità come il trono
marmoreo proveniente da una pietra tombale araba,
un tempo ritenuto il trono di San Pietro, e il famoso campanile
inclinato – è soprattutto un luogo in cui trovare pace
e tranquillità passeggiando nel percorso disegnato sul
campo erboso antistante la chiesa: un vero e proprio giardino,
a differenza degli altri campi sparsi per la città.
Ritorniamo verso il trambusto cittadino percorrendo
la banchina meridionale di Castello, la RIVA DEGLI
SCHIAVONI. Stefano racconta che gli Schiavoni erano
suoi avi, ossia mercanti provenienti dalla Dalmazia. Gli
Stipitivich, infatti, arrivarono nella Serenissima da Hvar,
in Croazia nel 1630 e qui si integrarono gradualmente nel
tessuto economico e sociale della città. Accadde lo stesso
con altre nazionalità di cui la toponomastica veneziana
conserva memoria: troviamo il Fondaco dei Tedeschi e
dei Turchi e ci sono rive, calli, corti e campi intitolati a
Greci, Albanesi, Armeni. Alla fine della nostra chiacchierata,
Stefano confessa che il suo auspicio è proprio quello
che Venezia torni a essere quella città viva e aperta al
nuovo che era un tempo. E certo non posso fare a meno
di augurarmelo anch’io.
SEGUE A PAGINA 21

Un suggestivo scorcio
sul Ponte di Rialto.
17
© F. Cappellari, Huber/Sime
ADESSO GENNAIO 2014

VIAGGI - VENEZIA
18
TUTTI IN GONDOLA!
Famosa in tutto il mondo e dal fascino inconfondibile [unverwechselbar], la gondola è un’imbarcazione [Wasserfahrzeug]
unica nel suo genere, come unico è il luogo in cui ancora oggi viene costruita: lo squero, termine [Begriff] che sembra derivare
[stammen] dal greco escharion, “cantiere [Werft], piccolo scalo [Anlegestelle] per il varo [Stapellauf] di imbarcazioni”.
A Venezia sono attivi ancora sei squeri, tra i quali il seicentesco [aus dem siebzehnten Jahrhundert] Squero di San Trovaso
dove ancora si fabbricano gondole utilizzando i metodi e gli strumenti di un tempo. Lo squero è visitabile su prenotazione
per gruppi di almeno 25 persone. La visita è guidata dagli stessi squeraroli ed è a offerta libera.
www.squerosantrovaso.com
Il fero da prova (ferro di
prua) [Bugbeschlag] o
dolfin ha lo scopo
[Zweck] di equilibrare
[im Gleichgewicht
halten] l’imbarcazione,
bilanciando il peso del
gondoliere a poppa
[Heck]. La sua forma
rappresenta
tradizionalmente i sei
sestieri [Stadtteile] di
Venezia (le sei barrette
[Stäbchen] rivolte in
avanti), la Giudecca (la
barretta rivolta
all’indietro) e il cappello
del doge. L’archetto
[kleiner Bogen] sopra il
dente più alto del pettine
rappresenta il Ponte di
Rialto, mentre la “esse”
rovesciata [umgekehrt],
disegnata dal contorno
[Umriss], riproduce il
Canal Grande.
Il parecio [hier: Ausstattung]
è costituito da tutti
gli accessori e gli ornamenti
[Verzierungen] che
rendono più bella e comoda
la gondola. Può
essere di diversi tipi; si
va da quello normale a
quello di lusso [Luxus],
da quello di gala a quello
da matrimonio. L’allestimento
[hier: Gestaltung]
del parecio coinvolge diverse
figure professionali:
tappezzieri, doratori
[Vergolder], intagliatori
[Schnitzer], maestri d’ascia
[Schiffszimmermänner]…
tutti artigiani
[Handwerker] straordinari
per un oggetto unico
al mondo.
In pratica
La gondola è asimmetrica, con il lato sinistro più largo [breit ] di quello
destro di 24 cm. Naviga quindi sempre inclinata [geneigt] su un fianco
[Seite]. Il fondo [Boden] piatto le consente di superare [hier: durchfahren]
anche fondali [Wassertiefen] molto bassi.
Numero dei componenti: 280
Tipi di legno usati: 8
Tempo di lavorazione: circa 500 ore
Lunghezza: 11 m
Prezzo: a partire da 10.000 euro per l’usato per arrivare
ai 100.000 per una gondola nuova di lusso.
La forcola [Rudergabel] di poppa è
la forcella di appoggio del remo
[Ruderauflage]. Di solito è fabbricata
con un unico pezzo di noce [Nussbaum].
La sua forma consente di
variare molto la posizione del remo.
Il suo design è così particolare che
una forcola è esposta al Metropolitan
Museum di New York.
Il cimier è il ricco fregio
[Verzierung] che decora lo
schienale della gondola.
Il sentar è il
divanetto centrale
della gondola.
Il fero da pope
(ferro di poppa) o
risso (riccio)
Il pope è la poppa
dell’imbarcazione,
cioè la parte posteriore.
Il gondoliere è detto anche
pope, cioè “vogatore
[Ruderer] di poppa”.
I careghini sono seggiolini
[Stühlchen] mobili
collocati [platziert] ai
lati della gondola.
Guarda Un reportage
dedicato alla gondola su
www.adesso-online.de/gondola

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VIAGGI - VENEZIA
“…tu sei l’orgoglio della gente che ti popola,
indescrivibile per chi ti osserva dalla gondola,
unica per chi ti gira con il remo in forcola…”
l’imbarcadero
al secolo
discostarsi
attribuire
esercitare
il mestiere
incarnare
il palco
la striscia
di terra
l’edificio
la realtà
commerciale
il fornaio
la piscina
il turbinio
pescare
la barca a remi
offrire
lo spunto
l’adulto
trasferirsi
rilassante
travolto
la sensazione
sospeso
il clamore
Bootssteg
mit bürgerlichem
Namen
entfernt sein
zuschreiben
ausüben
Beruf
verkörpern
Bühne
Landstrich
Gebäude
Geschäft
Bäcker
Schwimmbad
Wirbel
fischen
Ruderboot
bieten
Anregung
Erwachsener
umziehen
entspannend
mitgerissen
Gefühl
unterbrochen,
hier: stehen
geblieben
Rummel
Kreuz-
fahrtschiff
stumm
auf etw.
hinausgehen
la nave
da crociera
muto
affacciarsi
su qc.
il gioco
di campo
il campanon
(dial).
guardie
e ladri
diffuso
oltrepassare
il ponticello
accogliere
la mole
macinare
il grano
lo scorcio
la punta
la magnificenza
la dimora
la villeggiatura
il Novecento
il birrificio
rinascimentale
l’artigiano
borghese
Felspiel
Hickelkasten
Räuber und
Gendarm
verbreitet
überqueren
Steg
empfangen
großer Bau
mahlen
Korn
Blick
Spitze
Pracht
Wohnsitz
Sommer-
frische
zwanzigstes
Jahrhundert
Brauerei
Renaissance-
Handwerker
bürgerlich
All’imbarcadero delle gondole di San Marco mi aspetta
Big Mike, al secolo Michael Melfi. Di professione gondoliere,
basta fare due chiacchiere con lui per capire quanto
si discosti dall’idea stereotipata che il nostro immaginario
attribuisce a chi esercita il suo mestiere. Anche se
profondamente legato a Venezia, Mike incarna uno spirito
nuovo: quando l’ho conosciuto, per esempio, era su
un palco e raccontava la città sulle note di un pezzo hip
hop che aveva scritto lui.
Per Mike, parlare della “sua Venezia” vuol dire partire
da SACCA FISOLA, la piccola e tranquilla isola nel
verde accanto alla lunga striscia di terra della Giudecca,
dove nel 1984 è nato, dove è cresciuto e vive tuttora. Ci
racconta che fino a pochi anni fa qui c’erano poche case,
ma con il tempo sono stati costruiti molti nuovi edifici. Il
carattere popolare è però rimasto intatto, conservando
piccole realtà commerciali come la tabaccheria, le osterie,
il fornaio, l’edicola e la piscina, che per anni è stata l’unica
di tutta Venezia. A pochi minuti dal turbinio di Piazza
San Marco, a Sacca Fisola Mike ha vissuto un’infanzia come
quella “di una volta”. Andava a pescare in barca a remi
con gli amici nella Laguna Sud, per esempio, tra le isolette
di SACCA SESSOLA, SAN CLEMENTE e LA
GRAZIA, che un tempo erano sede di ospedali e tubercolosari
e proprio per questo offrivano spunti insoliti per
i suoi giochi di bambino. Mi racconta che, anche ora che
è adulto, non pensa di trasferirsi nel centro storico: “Sapere
di essere a Venezia, ma avere la tranquillità di un posto
fuori città è molto rilassante. Ho vissuto qualche anno
fa vicino a Piazza San Marco con un amico ed è stato
davvero troppo stressante… Esci di casa e sei subito travolto
dai turisti”. E in effetti, la sensazione che si ha, passeggiando
per Sacca Fisola, è proprio quella di trovarsi in
un tempo sospeso, in un mondo parallelo rispetto ai clamori
di Venezia, al traffico del canale della Giudecca e alle
gigantesche navi da crociera che lo attraversano. Bastano
pochi metri, ed ecco il muto, immobile panorama
della riva che si affaccia sulla Laguna Sud.
Mike mi racconta che, da bambino, veniva alla GIU-
DECCA per fare i classici “giochi di campo”, come il campanon
e guardie e ladri, e per pescare, un passatempo ancora
diffuso tra i ragazzini veneziani. Dopo aver oltrepassato
il ponticello di legno che collega Sacca Fisola alla
Giudecca, ci accoglie la mole imponente del Molino
Stucky, dove un tempo si macinava il grano e che oggi è
sede del lussuoso albergo Hilton. La Giudecca – oltre a offrire
scorci affascinanti di Venezia – da San Giorgio a San
Marco, alla punta della Salute, fino alle Zattere – è essa
stessa un piccolo gioiello da scoprire, un pezzo della Venezia
vera. Qui non c’è solo la magnificenza delle grandi
chiese palladiane del Redentore e delle Zitelle, ma si scoprono
anche luoghi inaspettati, come il complesso Heriot,
dimora di villeggiatura divenuta sede della Casa della
Memoria e della Storia del Novecento veneziano, le vecchie
distillerie e i birrifici che, come il chiostro rinascimentale
di Cosma e Damiano, oggi ospitano atelier di artisti-artigiani.
Nonostante questo, la Giudecca conserva
ancora un carattere ben poco “borghese”: un tempo, infatti,
era abitata in gran parte dagli operai dei cantieri che
si affacciano sulla riva opposta, alcuni dei quali ancora in
attività. Tra questi, il Consorzio Cantieristica Minore e lo
21
ADESSO GENNAIO 2014

VIAGGI - VENEZIA
22
squero del regatante “Crea”, come spiega Mike, l’unico a
consegnare le gondole complete di tutti gli accessori,
compresi remi e forcole.
Per conoscere un altro pezzo della sua Venezia genuina,
dobbiamo prendere il vaporetto. Approdiamo di
nuovo a Venezia per un “giro a bacari”, le osterie veneziane,
un’esperienza alla quale non si può rinunciare: se
si scelgono i posti giusti, infatti, si bevono ottimi vini e si
mangiano stuzzichini veneziani, i cicheti, a prezzi ridotti,
ma sempre di ottima qualità. Tra i suoi luoghi preferiti c’è
CANNAREGIO con la Fondamenta degli Ormesini, che
ospita molti bar ed enoteche ancora prevalentemente frequentati
da veneziani, e c’è la zona del mercato di RIAL-
TO, con locali molto popolari tra i giovani, come il Pesador
e il Bancogiro, ricavato, quest’ultimo, da un antico
magazzino di frutta del mercato cittadino. Qui, sorseggiando
un bicchiere di vino, Mike mi parla della sua professione,
che “ha completato la sua venezianità” e di cui
è particolarmente orgoglioso: è il primo gondoliere della
famiglia e questo è un lavoro che, invece, si tramanda di
solito di padre in figlio. Dopo la gavetta dal 2005 al 2008
come fiosso (così è chiamato l’apprendista che pulisce le
gondole o fa altri piccoli lavori all’imbarcadero, in cambio
di una mancia), è diventato ufficialmente gondoliere
nel 2008. Mi spiega che il suo lavoro richiede dedizione e
che, per esercitarlo, sono necessari tre mesi di scuola, con
esami pratici e teorici. Governare una barca di 11 metri
con un solo remo non è per niente facile! Da come ne parla,
è subito chiaro quanto ami essere gondoliere, un mestiere
che gli dà la possibilità di stare all’aria aperta e in
costante contatto con la sua città, in più con la libertà di
dedicarsi all’altra sua passione, la musica hip-hop.
L’ALTRA ISOLA
Veduta della Giudecca da Punta della Dogana. Un tempo abitata in
gran parte dagli operai dei cantieri navali, oggi la Giudecca è il
rifugio prediletto di molti personaggi famosi, tra i quali il cantante
Elton John e lo stilista Giorgio Armani.
lo squero: typische Venediger
Werft, in der Gondeln gebaut
werden
il regatante Regattateilnehmer
consegnare liefern
la forcola Rudergabel
genuino echt,
authentisch
il vaporetto Linienboot
approdare anlegen
rinunciare verzichten
ottimo sehr gut
lo stuzzichino Häppchen
ridotto gering
prevalentemente
hauptsächlich
ricavato da gewonnen
aus, hier: eingerichtet
in
il magazzino Lager
sorseggiare schlürfen
orgoglioso stolz
tramandare vererben,
weitergeben
la gavetta Pike
l’apprendista Lehrling
la mancia Trinkgeld
etw. preisen
(weg)nehmen
ortsspezifisch
alltäglich
Einkaufswagen
Zugehörig-
keitsgefühl
sich
ausdrücken
verstecken
Fopperei
Fehler
Hundert
Band
durchdringen
zerbrechen
nicht umhin
kommen
etw. zu tun
la dedizione
governare
la libertà
dedicarsi
la regina
osservare
la barena
inneggiare
a qc.
togliere
endemico
quotidiano
il carrello
il senso di
appartenenza
esprimersi
nascondere
la presa in giro
il difetto
il centinaio
il legame
permeare
spezzarsi
non poter fare
a meno di qc.
Hingabe
beherrschen
Freiheit
sich widmen
Königin
betrachten
Sandbank
Nei testi che ha scritto, parla molto della sua professione
e dell’amore per Venezia; in uno dei suoi pezzi la
città è la sua “regina”: “Tu sei l’orgoglio della gente che
ti popola, indescrivibile per chi ti osserva dalla gondola,
unica per chi ti gira con il remo in forcola, signora nella
storia e in ogni sua pagina… tra barene e canali inneggio
alla mia città, la amo per ciò che mi toglie e per quello
che mi dà”. Molti dei suoi video sono girati in gondola,
tra i canali di Venezia, o in barca, tra la laguna e il
mare, e raccontano la vita dei ragazzi qui in città, le feste
e i divertimenti, ma parlano anche di problemi endemici,
come l’acqua alta. Come ricorda in un suo pezzo,
quella che è “attrazione turistica” per alcuni, per altri
è una difficoltà quotidiana con cui confrontarsi: “L’acqua
vien su, per i turisti xe beo, domandeghe a me mare che va
sott’acqua col careo” (L’acqua si alza, per i turisti è bello,
ma chiedetelo a mia madre, che con il carrello va sott’acqua).
Nonostante tutto, il suo è un senso di appartenenza
forte, che si esprime nel suo essere gondoliere,
nella sua musica, nel suo accento che non cerca di nascondere,
tanto che il titolo del suo prossimo album sarà
Erre. È una reazione, spiega, “alla presa in giro della nostra
erre di Venezia”, un piccolo difetto di pronuncia che
caratterizza la gente della zona. Così, mentre la città perde
centinaia di abitanti l’anno (oggi sono circa 58.000
contro i 120.000 negli anni Sessanta), il suo profondo legame
con Venezia rimane intatto, permea ogni aspetto
della sua vita e non si spezza. Mentre ci salutiamo, non
posso fare a meno di pensare al titolo del suo ultimo singolo.
Una frase semplice, ma che ha dentro tutto un
mondo: Voglio stare qua.
© Huber/Sime (2)

VIAGGI - VENEZIA
LA VENEZIA
DI BIG MIKE
Sacca Fisola
Sacca Sessola, San Clemente
e La Grazia
Giudecca
Cannaregio
Rialto
23
La chiesa palladiana delle
Zitelle sull’isola della
Giudecca vista dalla
Fondamenta delle Zattere.
Guarda il video di La mia regina,
uno dei brani che Big Mike ha
dedicato alla sua Venezia, su:
www.adesso-online.de/bigmike
ADESSO GENNAIO 2014

L’ITALIA IN DIRETTA
DI RICCARDO IACONA
L’EVASIONE FISCALE
Un problema di grandi
dimensioni. In Italia coinvolge
cittadini comuni e personaggi
pubblici, come calciatori, politici
e grandi imprenditori. Emblematico
il caso del senatore della
Repubblica Giuseppe Ciarrapico,
indagato per truffa aggravata ai
danni dello stato (a destra).
Nell’altra pagina: un momento
della puntata di Presa diretta
dedicata a questo tema; la firma
di un contratto; una foto d’epoca
del bar Rosati a Roma.
24
Il sistema dei prestanome
Italiens Steuerhinterzieher enthalten dem Belpaese jährlich
Milliarden dringend benötigter Gelder vor. Die Schlimmsten bauen
dafür ganze Imperien auf.
L’EVASIONE FISCALE IN ITALIA È ENORME. Si stima
che ogni anno chi non paga le tasse sottragga al paese 120
miliardi di euro circa, l’8% del Pil. Solo nei primi mesi del
2013, la Guardia di Finanza ha individuato quasi 5.000 evasori
totali, che avevano sottratto al fisco 17 miliardi di euro.
Quanta evasione lo stato italiano è in grado di recuperare?
Nel 2012 poco più del 10% della stima totale, 12,5
miliardi di euro. Troppo poco! E questo, nonostante negli
ultimi sei anni si sia triplicato il recupero dell’evasione
da parte dell’Agenzia delle entrate. Il problema è che,
anche quando acchiappiamo gli evasori, non riusciamo a
farci ridare i soldi che hanno evaso. La Corte dei Conti ha
calcolato che, dal 2000 al 2012, a fronte di 807 miliardi di
euro evasi e accertati, siamo riusciti a mettere le mani solo
su 70 miliardi di euro. Com’è possibile? Per rispondere
a questa domanda, bisogna andare a vedere da vicino
come operano gli evasori.
Giuseppe Ciarrapico, senatore della Repubblica dal
2008 al 2013, è stato, nell’ordine, immobiliarista, re delle
acque minerali, presidente della Roma Calcio, ras della
sanità privata del Lazio, principe della ristorazione e re
dell’editoria nel Centro Italia. Le sue avventure imprenditoriali
sono finite quasi sempre con un fallimento, una
bancarotta o un processo. Tra ricettazione fallimentare,
violazione del divieto di lavoro minorile, bancarotta e finanziamento
illecito ai partiti, Ciarrapico ha accumulato
condanne per quasi otto anni di carcere, senza mai scontarne
una sola. Stavolta, l’accusa che lo ha mandato a processo
è di truffa aggravata ai danni dello stato.
Il processo è il risultato di due anni di indagini della
Guardia di Finanza, la quale ha scoperto che l’impero di
Ciarrapico formalmente non esiste: le sue società sono intestate
ad altri, le sue case non sono sue e nessuno sa dove va
il prestanome Strohmann
l’evasione (f.) Steuerhinterfiscale
ziehung
stimare schätzen
la tassa Steuer
sottrarre entziehen
il Pil (Prodotto Brutto
interno lordo) inlandsprodukt
(BIP)
la Guardia di Finanza: Spezialtruppe
der ital. Polizei für Wirtschaftskriminalität
individuare ermitteln
recuperare eintreiben
triplicarsi sich
verdreifachen
l’Agenzia delle entrate: ital. Finanzamt
acchiappare fassen
la Corte dei Conti: ital. Rechnungshof
accertato festgestellt
fraterno brüderlich
la Roma Calcio: römischer Fußballverein
la sanità
Fürst
Gastronomie
Verlagswesen
Abenteuer
unter-
nehmerisch
Konkurs
betrügerische
Insolvenz
Verletzung
Verbot
il principe
la ristorazione
l’editoria
l’avventura
imprenditoriale
il fallimento
la ricettazione
fallimentare
la violazione
il divieto
il lavoro
minorile
illecito
il partito
la condanna
il carcere
scontare
l’accusa
la truffa
aggravato
ai danni di
l’indagine f.
scoprire
la società
intestare
a qcn.
Gesundheitswesen
Kinderarbeit
illegal
Partei
Verurteilung
Gefängnis
(ab)leisten
Anklage
Betrug
schwer
zum Schaden
von
Ermittlung
aufdecken
Gesellschaft
auf jdn.
eintragen
© Ag. Sintesi, ANSA
ADESSO GENNAIO 2014

L’ITALIA IN DIRETTA
a dormire. Al tribunale di Cassino, che nel 2006 lo processava
per falso in bilancio, ha indicato come domicilio un parcheggio.
Nel 2008, invece, la sua residenza è diventata una
zona industriale. Grazie a questo gioco, ogni volta che un tribunale
lo condanna, e l’ufficiale giudiziario cerca di pignorargli
qualcosa, resta a mani vuote. Ciarrapico possedeva 12
quotidiani in tutto il Centro Italia, ma li aveva intestati alla
sua segretaria. Il bar Rosati, nel cuore di Roma, in Piazza del
Popolo, è di Ciarrapico, ma è intestato al suo autista personale.
Il Flie Dixie, lo yacht di Ciarrapico, 28 metri di lunghezza
e un valore stimato a poco meno di 2 milioni di euro, è intestato
a una società inglese, a sua volta di proprietà di
un’altra società, con sede in Nuova Zelanda, un paradiso fiscale.
In Italia lo noleggiava un pensionato di 86 anni, prestanome
a cui Ciarrapico aveva intestato altre 20 sue società.
Ciarrapico possiede le tre cliniche private più grandi di Roma
– Villa Stuart, il Policlinico Casilino e la clinica Quisisana
– centinaia di posti letto convenzionati con la Regione Lazio
e affari per milioni di euro. Le tre cliniche sono però ufficialmente
proprietà di una società con sede in Lussemburgo.
In tutto le società di Ciarrapico sono 90 e altrettanti sono
i prestanome. Prestanome sono anche i consiglieri di
amministrazione. Un esercito di uomini da lui stipendiati
per nascondere al fisco le sue proprietà e la sua ricchezza.
Il sistema ha funzionato per 40 anni. Quanto ha evaso,
Ciarrapico? Il nucleo di polizia tributaria e l’Agenzia delle
entrate di Frosinone stanno provando a calcolarlo, ma è
molto difficile, perché le società di Ciarrapico nascevano e
morivano per risorgere sotto altro nome; i bilanci sono spariti
e nel frattempo molti prestanome sono morti.
Non ci riesce lo stato, ma non ci riesce neanche l’avvocato
Cristiana Mordiglia. Sono 30 anni che combatte
inutilmente perché il senatore risarcisca 500.000 euro ai
piccoli risparmiatori del Banco Ambrosiano, che lei rappresenta.
Ciarrapico, infatti, è stato riconosciuto responsabile,
insieme con altri, di uno dei peggiori crolli bancari
Gericht
Bilanz-
fälschung
Gerichts-
vollzieher
pfänden
besitzen
Fahrer, -in
Wert
Eigentum
Sitz
mieten
hier: Krankenhausbett
vertraglich
gebunden
Geschäft
genauso viele
il tribunale
il falso
in bilancio
l’ufficiale
giudiziario
pignorare
possedere
l’autista m./f.
il valore
la proprietà
la sede
noleggiare
il posto letto
Vorstands-
mitglied
Heer
convenzionato
l’affare m.
altrettanti
il consigliere
di amministrazione
l’esercito
stipendiato mit einem
Gehalt versorgt
il nucleo Einheit
tributario Steuerrisorgere
wiederauferstehen
sparire verschwinden
l’avvocato Rechtsanwalt
combattere kämpfen
risarcire entschädigen
il risparmiatore Sparer
il Banco
Ambrosiano vedi pag. 49
responsabile verantwortlich
il crollo
bancario Bankenpleite
notificare zustellen
l’atto
giudiziario Gerichtsakte
concedere hier: geben
il trucco Trick
potente mächtig
risalire hier: ausfindig
machen
della storia ed è stato condannato a un maxirisarcimento:
“Non c’e’ niente da fare…”, mi dice la legale. “Non riusciamo
neanche a notificare gli atti giudiziari, perché le società
sono sparite e gli indirizzi sono sbagliati”.
Questa è la storia di Ciarrapico, un personaggio in Italia
conosciuto da tutti e che concedeva interviste. Eppure
sconosciuto al fisco. Adesso, pensate a tutti gli altri, a tutta
la gente sconosciuta. Capite allora come l’evasione, in Italia,
sia arrivata alla cifra di 120 miliardi di euro. E il prestanome,
che sembra un trucco da film con Totò e Peppino [famosi
interpreti della commedia italiana degli anni Sessanta, n.d.r.],
è in realtà un potente strumento che non permette allo stato
di risalire alle proprietà, ai soldi, alle responsabilità.
Riccardo Iacona: Reporter, berichtet über Leben und
Politik in Italien. Seit 2009 ist er Autor und Moderator
der Fernsehsendung Presa diretta auf RAI 3.
25
ADESSO GENNAIO 2014

INTERVISTA - RITA BORSELLINO
Liberi dalla
MAFIA
Testo: Cristina Giordano
26
Gegen die Mafia kämpfen – in der
Küche? Allerdings! Die Schwester von
Paolo Borsellino hat ihren tagtäglichen
Einsatz jetzt mit Gleichgesinnten
in einem einzigartigen Rezeptbuch
weitergeführt.
singolare einzigartig
la raccolta Rezeptdi
ricette sammlung
l’ingrediente m. Zutat
confiscato eingezogen
il grano Getreide
il terreno Grund(stück)
sequestrato beschlagnahmt
Bernardo
Provenzano vedi pag. 49
il peperoncino Peperoni
il campo Feld
la cosca Clan
lo chef Chefkoch
lo scassa- Nervtöter,
minchia (volg.) hier: Anti-Mafia-Kämpfer
il termine Begriff
spregiativo abwertend
schierato
contro offen gegen
inviare schicken
gli anelletti (pl.) al forno: Nudelauflauf
mit kl. Nudelringen
riunirsi zusammenkommen
l’usanza Brauch
tenere bene
la cottura
riposare
trasmettere
la braciola
farcito
ricavare
la sarda
a base di
il pisello
la fava
il carciofo
l’associazione f.
la cooperativa
coltivare
mantenere
preesistente
pessimo
dissodare
estirpare
danneggiato
la vocazione
il vigneto
l’uliveto
il legume
il fico d’India
fondato
sfruttare
„al dente“
bleiben
ruhen
weitergeben
Kotelett
gefüllt
hier: machen
Sardine
mit
Erbse
Saubohne
Artischocke
Verband
Genossenschaft
bebauen
(bei)behalten
vorherig
sehr schlecht
roden
vernichten
geschädigt
Eignung
Weinberg
Olivenhain
Hülsenfrucht
Kaktusfeige
gegründet
nutzen
Autori vari,
Libera tavola,
173 pagine, € 10.
LIBERA TAVOLA È UNA SINGOLARE RACCOLTA DI
RICETTE, PREPARATE CON INGREDIENTI CHE PRO-
VENGONO DALLE TERRE CONFISCATE ALLE MAFIE:
per esempio la pasta prodotta con il grano dei terreni sequestrati
al boss Bernardo Provenzano, o i peperoncini dei
campi appartenuti alle cosche calabresi della ‘ndrangheta
dei Mammoliti e dei Piromalli. Oltre alle proposte culinarie
degli chef, ci sono le ricette degli “scassaminchia”, termine
spregiativo siciliano usato dai boss per indicare scrittori, giornalisti
o musicisti da sempre schierati
contro la mafia. Ci sono, per esempio, “La
munnizza” di Andrea Camilleri, le “Melanzane
‘mbuttunate” del giornalista Giovanni
Tizian. Tra tutti quelli che hanno
inviato la loro ricetta del cuore, c’è anche
Rita Borsellino.
Ha voluto partecipare anche Lei alla
realizzazione di Libera tavola, inviando
la sua ricetta del cuore, Anelletti al forno
alla palermitana (per la ricetta vedi ADESSO 12/13, pag. 50).
Perché ha scelto proprio questa ricetta? A Palermo è il piatto
delle feste. Quando la famiglia si riunisce, è usanza cucinare
la pasta al forno con gli anelletti, un formato di pasta che
tiene bene la cottura. Si può preparare con un certo anticipo
ed è addirittura più buona se riposa un po’. Con questa ricetta
ho voluto trasmettere la mia memoria. Una delle prime cose
che chiedono le mie nipotine, quando vengono a trovare la
nonna, è la pasta al forno. E io gliela faccio trovare (sorride).
Le piace cucinare? Mi piace molto, anche se purtroppo
ora ho poco tempo. Mi è sempre piaciuto variare i piatti da
portare in tavola e preparare soprattutto ricette tradizionali
della mia città. Come quello che a Palermo chiamiamo il
Falso magro, una sorta di grossa braciola farcita, da cui si ricava
anche un sugo perfetto con la pasta. Amo preparare
la Pasta con le sarde, oppure un piatto a base di piselli, fave
e carciofi che si chiama Frittella.
Libera Terra è un’associazione che riunisce le cooperative
nate per coltivare le terre confiscate alle mafie. Cosa
si coltiva su questi terreni? Si coltiva di tutto, ma cerchiamo
di mantenere le colture preesistenti. Nella maggior parte
dei casi, però, arrivano in condizioni pessime e bisogna addirittura
dissodare ed estirpare le colture danneggiate. Seguiamo
però la vocazione della terra. Sono terre con vigneti,
uliveti, legumi e fichi d’India. E in Puglia, per
esempio, si coltivano le fragole.
A quali mafiosi sono state confiscate? La prima cooperativa
in assoluto fondata in Sicilia sfruttò un terreno confiscato
a Totò Riina. Era un terreno con coltivazioni di fichi
ADESSO GENNAIO 2014

Rita Borsellino (67),
sorella del magistrato
Paolo Borsellino,
ucciso dalla mafia
il 19 luglio del 1992.
27
Dopo l’assassinio [Mord] del fratello Paolo, nel 1993, Rita Borsellino abbandona la professione di farmacista per diventare testimone
della lotta alla mafia e diffondere la cultura della legalità. Qualche anno dopo viene nominata [nominare: ernennen] vicepresi-
CHI È
dente di Libera Terra, associazione antimafia fondata da don Luigi Ciotti. Proprio con Libera Terra, Rita Borsellino contribuisce [beitragen]
a far approvare [verabschieden] la legge 109/96 sulla confisca dei beni alle mafie. La lotta alla mafia si traduce poi in impegno [Engagement]
politico. Candidata non eletta [gewählt] alla presidenza della Regione Sicilia, dal 2009 è europarlamentare per il Partito democratico.
ADESSO GENNAIO 2014

INTERVISTA - RITA BORSELLINO
Rita Borsellino
con il sindaco di
Palermo Leoluca
Orlando.
Mi piace
la consapevolezza dei ragazzi nella
lotta alla mafia
accompagnare al mare le mie nipotine
leggere libri ironici e romanzi polizieschi
Non mi piace
l’indifferenza [Gleichgültigkeit] della società
nella lotta alla mafia
la lentezza nell’affrontare il fenomeno mafioso
avere poco tempo da dedicare [widmen]
ai fornelli [Herd ]
28
© Ag. Sintesi, ANSA
d’India. Allora ero la vicepresidente di Libera ed è un progetto
che ho visto nascere. Oggi promuovo il riutilizzo
dei terreni confiscati anche in Europa.
Come europarlamentare del Partito democratico, Lei fa
parte della Commissione europea per la lotta alla criminalità
organizzata. Quali obiettivi persegue la Commissione?
La Commissione mira principalmente a diffondere una cultura
che riconosca la presenza della criminalità organizzata
di stampo mafioso nei vari paesi europei e il conseguente
impiego di misure comuni. In Europa le prassi italiane sono
un esempio, poiché si tratta di un fenomeno che in Italia
viene affrontato da molto tempo. La confisca dei beni è un
provvedimento sicuramente importante, poiché restituisce
alla collettività i patrimoni che le sono stati sottratti.
allora damals
promuovere fördern
il riutilizzo Wiederverwendung
il Partito democratico: ital. Mitte-
Links-Partei
la lotta Kampf
l’obiettivo Ziel
perseguire verfolgen
mirare (ab)zielen
principalmente hauptsächlich
diffondere verbreiten
di stampo
mafioso mafiös
l’impiego Einsatz
la misura Maßnahme
il bene Gut
il provvedimento
Maßnahme
restituire zurückgeben
il patrimonio Vermögen
sottratto entwendet
lo scoglio hier: Hürde
sottovalutato unterschätzt
il rapporto Bericht
la sfaccettatura
Facette
il riciclaggio (di
denaro sporco) Geldwäsche
ricorrere
lo scoraggiamento
la pelle
inserire
fare proprio
la consapevolezza
conscio
il male
generare
la scommessa
vincere
il desiderio
abbandonare
togliere
condurre
i magistrati pl.
Bewusstsein
bewusst
Schlechtes
hervorbringen
hier: Herausforderung
gewinnen
Wunsch
aufgeben
(weg)nehmen
führen
Richter und
Staatsanwälte
Sicherheits-
kräfte
Zeuge
geschehen
Gesellschaft
Gerechtigkeit
hegen
le forze
dell’ordine
il testimone
accadere
la società
la giustizia
nutrire
sich jähren
Entmutigung
hier: Äußeres
hier: eindringen
sich zu eigen
machen
Uno dei grandi scogli, nella lotta alla mafia in Europa,
è la differenza di legislazione tra i vari paesi. A che punto
è la normativa europea? La normativa europea sta facendo
dei buoni passi in avanti per affrontare un problema
che fino a poco tempo fa sembrava essere sottovalutato.
Nel primo Rapporto sulla sicurezza interna in Europa, di cui
mi sono occupata direttamente, si parla anche della presenza
delle mafie. Sono seguiti altri rapporti che si occupano
delle varie sfaccettature di questo fenomeno, dalla
confisca dei beni al riciclaggio.
Il 19 luglio 2013 è ricorso il 21° anniversario della strage
di Via D’Amelio, dove fu ucciso suo fratello Paolo
Borsellino. Com’è cambiata la lotta alla mafia da allora?
Ci sono momenti di scoraggiamento e verrebbe da dire
che non è cambiato niente, ma non è così. La mafia oggi
ha cambiato pelle, rispetto ad allora, perché non ci sono
più stragi e non uccide per le strade, ma è una mafia che
si è inserita pesantemente nell’economia e nella politica.
Ecco perché vado continuamente nelle scuole, incontro
ragazzi che in quell’anno non erano neppure nati e che
tuttavia, facendo propria la memoria di questa strage,
hanno raggiunto una consapevolezza che noi, alla loro
età, non avevamo. Oggi questi ragazzi parlano di mafia
senza paura e sono consci dei mali che genera. Bisogna
far capire loro la profondità di questo fenomeno, ma è
una scommessa che possiamo vincere.
Il desiderio di non abbandonare mai la lotta alla mafia
nasce anche dal dolore per la perdita di suo fratello
Paolo. Quanto le costa ricordare quel giorno? Quando
mi fu tolto Paolo, mi resi conto che ognuno doveva fare
la sua parte, perché è una lotta che non possono condurre
solo i magistrati o le forze dell’ordine. Ecco perché mi faccio
testimone, soprattutto nelle scuole, per raccontare
quello che è accaduto. Ricordare Paolo, ricordare la sua
morte sicuramente è dolorosissimo, ma sono sicura che
solo così si possa sensibilizzare la società e portare avanti
il sogno di giustizia e di legalità che Paolo nutriva.
ADESSO GENNAIO 2014

SCHERZI A PARTE
DI SILVIA ZICHE
29
la sciatteria
l’abbrutimento
casalingo
Nachlässigkeit
Verwilderung
häuslich
il principe
azzurro
la tuta
Märchenprinz,
Traummann
Trainingsanzug
ADESSO GENNAIO 2014

DIE GEHEIMNISSE DER KUNST
Jeden Monat: Die großen Geheimnisse und
Rätsel der italienischen Kunstgeschichte.
I MISTERI DELL’ARTE
DI DANIELA MANGIONE
30
RICCARDO DI
MONTEFUSCOLO
Giustiziere di capitanata
agli ordini di Federico II
di Svevia (1194-1250), ricevette
l’incarico di procurare
i materiali necessari alla
costruzione di Castel del
Monte attorno al 1240.
Fu però probabilmente lo
stesso sovrano, si pensa
con l’aiuto dell’architetto
Riccardo da Lentini e degli
eccellenti matematici e
alchimisti della sua corte,
a sovrintendere alla
costruzione, così perfetta
da essere circondata
ancora oggi da una fitta
aura di mistero.
il giustiziere Scharfrichter
la Capitanata: historische
Landschaft im Norden Apuliens
agli ordini di im Dienste
von
Federico II di Svevia: Friedrich
II. (aus dem Geschlecht
der Staufer)
l’incarico Auftrag
procurare beschaffen
il sovrano Herrscher
sovrintendere
leiten
circondato umgeben
fitto dicht
LA ROCCAFORTE
Unerschütterlich hütet die Trutzburg seit Jahrhunderten
ihr Geheimnis: Zu welchem Zweck nur
ließ Friedrich II. das wundersame Castel del Monte
im sonnigen Apulien errichten?
CASTEL DEL MONTE, CON LE SUE CELEBRI OTTO TORRI IN PIETRA
CHIARA, È L’EDIFICIO CHE COMPARE SUL RETRO DELLA MONETA
ITALIANA DA UN CENTESIMO. Famoso per la sua compattezza e regolarità,
è celebrato come capolavoro assoluto di architettura medievale. È circondato da
una fitta aura di mistero perché, nella splendida Puglia in cui sorge, l’eccellenza
costruttiva di cui fornisce testimonianza si manifestò all’improvviso e non
ebbe emuli. La sua funzione non è chiara: Federico II lo fece erigere lontano da
centri abitati, su una collinetta alta 540 m, ma in
la roccaforte Hochburg una posizione troppo esposta e con finestre troppo
ampie perché potesse avere funzioni militari.
la torre Turm
la pietra Stein
comparire erscheinen Non era atto neppure a fungere da abitazione,
il capolavoro Meisterwerk perché mancavano gli spazi necessari a questo
medievale mittelalterlich scopo. Inoltre, all’interno dell’edificio le vie di comunicazione
sono complesse e obbligano a com-
sorgere stehen
fornire testi- Zeugnis
monianza ablegen piere lunghi giri per passare da una stanza all’altra.
Come se non bastasse, le scale a chiocciola
l’emulo Nacheiferer
erigere errichten
la collinetta kleiner Hügel tra un piano e l’altro si snodano misteriosamente
in senso antiorario.
esposto zugänglich
ampio groß
atto geeignet
C’è chi ha ipotizzato che l’edificio fosse destinato
a custodire il Sacro Graal e chi lo ha con-
compiere tun
la scala
siderato una sorta di simbolo matematico. Nelle
dimensioni della costruzione si riscontra
a chiocciola Wendeltreppe
snodarsi sich schlängeln,
hier: verlaufen infatti il principio della successione di Fibonacci,
il matematico pisano che Federico II aveva
in senso gegen den
antiorario Uhrzeigersinn
ipotizzare vermuten chiamato alla propria corte, nella quale ogni
destinato bestimmt termine è la somma dei due che lo precedono
custodire verwahren
(1, 2, 3, 5, 8, 13…). Di sicuro la perfezione e l’astrattezza
del luogo sono allusive e paiono ri-
la successione Fibonaccidi
Fibonacci Folge
allusivo voller chiamare una simbologia ancora non individuata
con sicurezza, ma che probabilmente ha
Anspielungen
parere scheinen
individuato bestimmt qualche rapporto con la tradizione della cabala.
L’intero edificio potrebbe essere, infatti, la
il rapporto Beziehung
la cabala Kabbala
intero ganz
traduzione in pietra di un percorso iniziatico
il percorso
verso la conoscenza.
iniziatico Initiationsweg
Il numero otto, che nella pianta si ripete continuamente,
è il simbolo del miracolo e dell’e-
la pianta Grundriss
il miracolo Wunder
ottagonale achteckig ternità: il castello è a pianta ottagonale, con otto

DEL MISTERO
25° PUNTATA
Castel del Monte, vicino
ad Andria, in Puglia.
torri a loro volta ottagonali; ottagonale è il cortile interno e otto
lati aveva il fonte battesimale che era stato collocato al centro.
I fiori e le piante scolpiti nella pietra – quadrifogli, viti, foglie
– compaiono a gruppi di otto e otto sono le foglie sui
capitelli. Lo stesso Federico II volle farsi seppellire con al dito
un anello di smeraldo su cui era raffigurato un fiore a otto petali.
Un percorso iniziatico verso quel sapere del quale Federico
II era profondo cultore? Le iscrizioni
sulle pareti, criptiche e a
il fonte
battesimale Taufbecken
chiave, e i numerosi riferimenti
collocato platziert
scolpito gehauen astronomici (vedi box) confermano
l’idea di una costruzione pen-
il quadrifoglio vierblättriges
Kleeblatt
sata per essere simbolo perfetto
la vite Weinrebe
seppellire beerdigen di sapienza, esoterismo, custode
lo smeraldo Smaragd di enigmi a chiave validi per i
il petalo Blütenblatt
millenni a venire, imperituro ricordo
del sovrano. Non poteva
il cultore Liebhaber
a chiave verschlüsselt
a venire zukünftig che essere così, per l’imperatore
imperituro unvergänglich
che era detto puer Apuliae, “fanciullo
di Puglia”, e stupor mundi,
l’imperatore m. Kaiser
il fanciullo Knabe
la meraviglia Wunder “meraviglia del mondo”.
LA POSIZIONE
FEDERICO II,
NEL SEGNO
DEL SOLE
Non ebbe scopi difensivi, l’edificio voluto da
Federico II di Svevia, ma di sicuro il punto in
cui venne eretto fu scelto con molta cura, in
modo che tra il sole
e la costruzione si
la cura Sorgfalt
sviluppasse una serie
di giochi davve-
svilupparsi sich
entwickeln
un tempo
il raggio
einst
Sonnendi
ro singolari. Tanto
per cominciare, il “ca-
sole strahl stello” si trova sempre
illuminare erleuchten
in pieno sole. Due volte
l’anno, l’8 aprile e
il bassorilievo
Basrelief
scomparso verschwunden
l’8 ottobre, un tempo
l’ottavo mese dell’anno
(ancora il numero
il vertice Spitze
il rettangolo
Rechteck
otto…), un raggio di
corrispondere
sole penetra dalla finestra
il solstizio
entsprechen
Sonnenwendest
posta a sud-
e illumina il punto
in cui si trovava un
sorgere aufgehen
tramontare untergehen
bassorilievo purtroppo
scomparso. Co-
la giustizia Gerechtigkeit
la pace Frieden me se non bastasse,
i vertici del rettangolo
inscritto nella pianta ottagonale corrispondono
esattamente ai punti in cui, nei solstizi d’inverno
e d’estate, il sole sorge e tramonta. Del resto,
il sole era il simbolo per eccellenza dello
stesso Federico II e quando il sovrano morì, si
disse che “era tramontato il sole del mondo, della
giustizia e dell’amore per la pace”.
31
ADESSO GENNAIO 2014

BOTTA E RISPOSTA
DI MARINA COLLACI
32
il piccolo centro
la riscossa
la ricerca
abbandonare
sorprendente
minore
lo scontento
respirare
alle stelle
un tempo
progressista
arretrato
la spaccatura
immobile
kleiner Ort
Zurückeroberung
Forschung
verlassen
überraschend
geringer
Unzufriedenheit
atmen,
hier: spürbar sein
sehr hoch
einst
fortschrittlich
rückständig
Spaltung
unbeweglich
virtuoso
capace
offrire
contenuto
vivace
quotidiano
la raccolta
differenziata
della spazzatura
la pista ciclabile
l’autoproduzione f.
l’energia eolica
permettere
la bolletta
erfolgreich
in der Lage
bieten
moderat
lebhaft
alltäglich
Mülltrennung
Radweg
Eigenproduktion
Windkraft
ermöglichen
Rechnung
I DATI DEL CENSIS, L’ISTITUTO
ITALIANO DI RICERCA SOCIO-
ECONOMICA, SONO ALLAR-
MANTI: IL 41% DEI ROMANI VUO-
LE ABBANDONARE LA CITTÀ E
COSTRUIRSI UN FUTURO AL-
TROVE. E se il caso di Roma è sorprendente,
non è minore lo scontento
che si respira in altre metropoli
come Milano, Napoli o Torino, dove
la vita è eccessivamente cara, il traffico
intenso e lo stress alle stelle. Se un
tempo l’Italia era divisa fra un Nord
progressista e un Sud arretrato, oggi
la spaccatura separa le grandi metropoli,
caotiche e immobili, dai piccoli
comuni virtuosi e moderni. Dalle Alpi
fino alle spiagge del Sud sono tanti
i paesini o le piccole città di provincia
capaci di offrire non solo aria
più pulita, zone verdi e costi contenuti,
ma anche una vita sociale e culturale
molto vivace, con una buona
organizzazione del vivere quotidiano
che va dalla raccolta differenziata
della spazzatura alle piste ciclabili, all’autoproduzione
di energia solare o
eolica, che permette agli abitanti di
non pagare le bollette. Il motto della
nuova Italia è “piccolo è bello”.
Piccoli centri alla riscossa
Wo lebt es sich besser: in der faszinierenden Großstadt oder in der gemütlichen
Kleinstadt? Pro und kontra, von alltäglichen Kleinigkeiten bis zur hohen Kultur.
Preferisce la grande città o il
piccolo centro?
Io sono cresciuto in un piccolo
centro, a Imola, in Romagna, e
quando ero giovane mi stava
stretto. Sono andato a vivere a
Milano, poi a Bologna e infine,
ormai da 50 anni, a Roma.
Quali vantaggi o svantaggi presenta
una grande città come
Roma?
È una città bellissima, che mi ha
dato tanto da un punto di vista
professionale. Però perdo due o
tre ore ogni giorno solo per gli
spostamenti. E faccio una vita solitaria.
Quali vantaggi o svantaggi
stare stretto
a qcn.
ormai
il vantaggio
il punto
di vista
lo spostamento
solitario
chiacchierare
godersi qc.
di prestigio
stupendo
jdm. zu eng
sein
mittlerweile
Vorteil
Sicht
Verlegung,
hier: Weg
einsam
plaudern
etw. genießen
angesehen,
hier: niveauvoll
wunderbar
Mario Nonni, di Imola, 70 anni, ristoratore [Gastronom] (a sinistra)
e Anne Duhamel, di Pisa, 47 anni, insegnante.
presenta la piccola città?
Quando torno a Imola, esco
di casa a piedi, incontro le
persone, ci chiacchiero, mi
siedo con loro al bar. Mi godo
la campagna, ma vado
anche a teatro, perché ci sono
spettacoli di prestigio.
In quale altra cittadina abiterebbe?
A Lecce. È una città stupenda,
dove si vive bene, la chiamano
la Svizzera del Sud!
Preferisce la grande città o il
piccolo centro?
Io sono scappata da Roma perché
preferisco una città piccola,
a dimensione umana, ma allo
stesso tempo colta. Me ne
sono andata a Pisa.
Quali vantaggi o svantaggi presenta
una grande città come
Roma?
Le case a Roma costano un occhio
della testa, non riuscivo più
a pagare l’affitto, e poi dovevo
accompagnare mio figlio sempre
con la macchina.
Quali vantaggi o svantaggi presenta la piccola città?
Mi muovo con grande libertà
a piedi o in bicicletta;
mio figlio esce da
solo e io ho tempo per
andare al cinema o a teatro.
A Pisa non ci si annoia.
In quale altra cittadina
abiterebbe?
A Perugia. La città è bella
ed è abitata da persone
civili e gradevoli.
(ent)fliehen
menschen-
gerecht
gebildet
scappare
a dimensione
umana
colto
costare un
occhio della
testa
l’affitto
accompagnare
muoversi
civile
gradevole
ein Heiden-
geld kosten
Miete
begleiten,
fahren
unterwegs sein
anständig
angenehm
ADESSO GENNAIO 2014

PAGINE FACILI
il lunotto
DI MARCO MONTEMARANO
LA MIA AUTOMOBILE
lo specchietto
retrovisore
il navigatore
satellitare
il parabrezza
lo specchietto
retrovisore
il volante
l’automobile
il sedile
il bagagliaio
il fanale
posteriore
l’autista,
il conducente
il passeggero
il tappo del
serbatoio
il finestrino
il cruscotto
la ruota
la targa
la portiera
lo pneumatico
33
il fanale
anteriore
il cerchione
© Illustration: Georg Lechner, BfGuK
LE AUTOMOBILI SONO STATE INVENTATE ALLA FI-
NE DEL XIX SECOLO. Nel 2014 la loro epoca non è ancora
finita. Oggi molte auto non hanno più motori diesel o a
benzina, ma motori elettrici o ibridi. L’industria automobilistica
cerca di adattarsi ai tempi che cambiano. Oggi viviamo
nell’epoca della “sostenibilità” e così anche le auto diventano
“sostenibili”. La mia automobile è di una marca
italiana e non è particolarmente nuova. Come tutte le automobili,
ha quattro ruote, gli pneumatici. Ha dei finestrini,
un parabrezza e, nella parte posteriore, una lastra di vetro
chiamata lunotto. Il motore è davanti, dietro c’è il bagagliaio.
erfinden
Hybrid-
sich anpassen
Nachhaltigkeit
Rad
Autoreifen
Windschutzscheibe
inventare
ibrido
adattarsi
la sostenibilità
la ruota
lo pneumatico
il parabrezza
la lastra
di vetro
il lunotto
il bagagliaio
adatto
il cane
Glasscheibe
Heckscheibe
Kofferraum
geeignet
Hund
skifahren
fahren
ablösen
Lenkrad
Leucht-
Armaturenbrett
Handschuhfach
Straßenatlas
sciare
guidare
sostituire
il volante
luminoso
il cruscotto
il cassettino
la cartina
lo specchietto
retrovisore
sorpassare
l’ambiente m.
risparmiare
Rückspiegel
überholen
Umwelt
sparen
Ha quattro porte e cinque posti a sedere. È adatta quindi a
una famiglia come la mia: marito, moglie, due figli e un cane.
Ci piace andare in montagna a sciare, così sul tetto della
nostra automobile c’è un portasci. Di solito guido io, mia
moglie mi sostituisce quando sono stanco. Per manovrare
la macchina si usa il volante. Davanti a me ci sono tutti i comandi
luminosi, che formano il cruscotto. Nel cassettino davanti
al sedile del passeggero ci sono ancora tutte le cartine
dei posti dove ci piace andare in vacanza. Ma non sono più
necessarie, perché da qualche tempo abbiamo un navigatore
satellitare, che in italiano viene chiamato più spesso gps.
Ho uno specchietto retrovisore interno e due esterni per vedere
quello che succede dietro e intorno alla nostra automobile
mentre siamo in viaggio, soprattutto quando devo
sorpassare. È una macchina a benzina, la nostra, e non è
particolarmente sostenibile. Stiamo pensando di comprarne
una che consuma di meno: per l’ambiente, ma anche
per risparmiare un po’ di soldi.
Marco Montemarano: Dozent für Italienisch,
Übersetzer, Sprecher, lebt in Deutschland
(München) seit über 20 Jahren.
Seit 1996 schreibt er die Pagine facili.
ADESSO GENNAIO 2014

PAGINE FACILI
DIALOGO
UNA FAMIGLIA IN AUTO
ci vuole
la bugia
la stazione
di servizio
il camionista
la sciocchezza
il macellaio
es dauert
Lüge
Raststätte
Lkw-Fahrer
Unsinn
Metzger
EMMA: Papà, quanto ci vuole
ancora?
PAPÀ: Poco. Siamo quasi arrivati.
GIANNI: Papà dice le bugie. Mancano
ancora 150 chilometri. Prima
di un’ora e mezzo non si mangia.
MAMMA: Gianni, stai buono e
non far innervosire tua sorella.
Emma, fra poco ci fermiamo alla
stazione di servizio. Ti compro il
gelato, va bene?
EMMA: Che cos’è una stazione di
servizio?
GIANNI: È il posto in cui si fa
benzina e si beve il caffè e i
camionisti comprano le riviste con
le foto delle donne.
MAMMA: Gianni, ma che dici?
GIANNI: Ma li ho visti io. Anche tre
settimane fa, quando siamo andati
dalla nonna in autostrada.
PAPÀ: Gianni, smettila di dire sciocchezze
a tua sorella. Ecco, siamo
quasi a Mantova. Ora ci fermiamo.
EMMA: Che cos’è Mantova?
GIANNI: È una città. La città dove
è nato Virgilio.
EMMA: Virgilio il macellaio?
PAPÀ: No, Emma. Virgilio era uno
scrittore molto antico. Ha scritto
l’Odissea.
GIANNI: Ma papà! Virgilio ha scritto
l’Eneide. L’Odissea l’ha scritta
Omero.
PAPÀ: Ah, già. Ma sai, io a scuola
ci sono andato tanto tempo fa.
MAMMA: Che figuraccia…
EMMA: Papà dice le bugie…
34
Esercizio 1*:
1. La bambina si chiama ____________.
2. Mancano ancora ____________ chilometri alla meta.
3. Gianni dice che ci vorrà ancora ____________.
4. La mamma propone di fermarsi a una stazione di
____________.
5. Sono vicini alla città di ____________.
Esercizio 2*:
1. Chi è nato a Mantova?
2. Come si chiama il macellaio?
3. Che cosa ha scritto il poeta nato a Mantova?
4. Chi ha scritto l’Odissea?
5. Chi sono andati a trovare tre settimane fa?
I SUONI DEL
NOSTRO MONDO
In italiano esistono diverse parole
per indicare i suoni che ci circondano.
In un esercizio a scelta multipla scegliete la
parola giusta, cancellando con una matita
la parola sbagliata. Prima di guardare le
nostre soluzioni chiedete a un amico
italiano. Buon lavoro.
* SOLUZIONI A PAGINA 36
ADESSO GENNAIO 2014

PAGINE FACILI
CRUCIVERBA
Tutte le parole di questo cruciverba sono contenute nelle
Pagine facili. Leggetele attentamente prima di iniziare!
Buon divertimento!
1
2
Orizzontali:
3. Non riuscivamo a parlare
per il … delle cascate.
6. Guardo chi viaggia dietro
di me attraverso lo …
retrovisore.
7. Per cambiare direzione
in macchina uso il …
9. I bagagli li metto nel …
dell’auto.
11. Il … dell’arbitro segnala
l’inizio della partita.
7
4
6
3
5
8
Verticali:
1. Il vetro davanti alla
macchina si chiama …
2. I comandi dell’automobile
sono sul …
4. Mi piace rilassarmi
ascoltando il … delle foglie
al vento.
5. La gomma dell’auto si
chiama …
8. La mia voce che ritorna
dalla valle si chiama …
10. Il navigatore satellitare
si chiama anche “…”.
35
9
10
11
SOLUZIONI 12.2013
Esercizio 3*:
1. Non riesco a concentrarmi con questo rumore/casino di fondo.
2. Il rumore/suono di questo pianoforte è veramente magnifico.
3. Ho sentito il ronzio/fragore di una zanzara e mi sono svegliato.
4. Non riuscivamo a parlare per il ronzio/fragore delle cascate.
5. Ascolta il cinguettare/cincischiare degli uccelli!
6. Mi piace leggere un libro con il fruscio/cinguettare delle
foglie in sottofondo.
7. Il sibilo/fischio dell’arbitro ha decretato la fine della partita.
8. Senti l’eco/ego della nostra voce nella valle?
9
1
2
M I C R O F O N O
O
3
4
I N G
5M N F R
O T E
6G A
D E R
7L I N
E R E A
8O R Z O
R P N T R
A R Z T N
T E L E C A M E R A
O T L
10
R E O S P I T I
E
S
11
P A T A T E
I
ADESSO GENNAIO 2014

chiedi?
2010 13
7
C
Spielend Rom
entdecken und
Italienisch lernen!
8
9
DOMANDA
Hai chiesto indicazioni stradali (Wegbeschreibung)
pe raggiungere (e reichen)
i Musei Capitolini, ma il passante (Fußgänger
) ha parlato troppo velocemente
(schne l ) e non hai capito. Che cosa gli
chiedi?
a) Può ripetere, grazie?
b) Può ripetere, per favore?
c) Può ripetere, prego?
DOMANDA
D
Il tuo albergatore (Hotelier) parla del
turismo “mordi e fuggi”. Che cosa
intende (intendere: meinen)?
a) turismo di tipo enogastronomico
b) turismo religioso
c) turismo di massimo tre giorni
nelle ci tà d’arte
A
© 2010 Gru be Media GmbH
©
DOMANDA
Hai chiesto indicazioni stradali (Wegbeschreibung)
pe raggiungere (e reichen)
i Musei Capitolini, ma il passante (Fußgänger
) ha parlato troppo velocemente
(schne l ) e non hai capito. Che cosa gli
a) Può ripetere, grazie?
b) Può ripetere, per favore?
c) Può ripetere, prego?
Hai chiesto indicazioni stradali (Wegbeschreibung)
pe raggiungere (e reichen)
i Musei Capitolini, ma il passante (Fußgänger
) ha parlato troppo velocemente
(schnell) e non hai capito. Che cosa gli
chiedi?
a) Può ripetere, grazie?
b) Può ripetere, per favore?
c) Può ripetere, prego?
Il tuo albergatore (Hotelier ) parla del
turismo “mordi e fuggi”. Che cosa
intende (intendere: meinen)?
a) turismo di tipo enogastronomico
b) turismo religioso
c) turismo di massimo tre giorni
ne le ci tà d’arte
Il tuo albergatore (Hotelier) parla del
turismo “mordi e fuggi”. Che cosa
intende (intendere: meinen)?
a) turismo di tipo enogastronomico
b) turismo religioso
c) turismo di massimo tre giorni
nelle città d’arte
E
B
RISPOSTA
b) Può ripetere, per favore?
“Per favore”, abbreviato p.f., si usa
quando vuoi chiedere qualcosa in modo
gentile (freundlich). “Prego” si usa
come risposta a chi ringrazia o si scusa:
“Grazie!” “Prego”. “Mi scusi per il
ritardo”. “Prego, non si preoccupi”.
c) turismo di massimo tre giorni
(Kurzurlaub) ne le città d’arte
“Mordi e fuggi” (wörtlich: beiß und
flüchte) indica un’azione compiuta
(vo lzogen) con estrema fre ta
(in größter Eile): Mi ha fa to una visita
mordi e fuggi.
Altare della Patria
F
C
Fu eretto (erigere: erbauen) per
celebrare re Vittorio Emanuele I
(1820-1878) e l‘Unità d‘Italia. Si
trova in Piazza Venezia. Iniziato
nel 1885, fu inaugurato (inaugurare:
einweihen) nel 1911. Nel
1921 venne co locata ne la cripta,
G
D
H
E
I
F
J
G
Atterri all’aeroporto di
Ciampino e prendi un taxi
per il tuo albergo.
Punto di partenza:
Hotel de Russie.
F
2
ARRIVO
K
H
L
I
M
J
1
2
K
3
4
5
L
6
7
8
M
9
PAGINE FACILI
UNA FERITA
ANCORA APERTA
Questo mese:
ESERCIZIO
SUI TEMPI
VERBALI
LE STORIE LEGATE ALLA SECONDA GUERRA MONDIALE IN ITALIA
SONO ANCORA OGGETTO DI DIBATTITO E DISCUSSIONE. Ci sono
molti libri sulla guerra civile tra partigiani e i fascisti della Repubblica di Salò
(lo stato fondato nel Nord Italia dopo l’armistizio con gli Alleati). Processi su
criminali di guerra e richieste di risarcimento morale e materiale da parte delle
vittime e delle loro famiglie sono la prova che c’è una ferita ancora aperta nella
coscienza di molti. Lo dimostra quello che è successo dopo la morte di Erich
Priebke, uno degli ufficiali responsabili della
strage delle Fosse Ardeatine, nel 1944 a Roma. la guerra
mondiale Weltkrieg
Priebke è morto lo scorso ottobre, mentre si trovava
agli arresti domiciliari nella Capitale, al-
lo stato Staat
la guerra civile Bürgerkrieg
l’età di 100 anni. La città di Roma e la Chiesa ufficiale
gli hanno negato i funerali e il tentativo il risarcimento Schadenersatz
l’armistizio Waffenstillstand
di seppellirlo ad Albano Laziale, presso la locale la vittima Opfer
congregazione di preti lefebvriani (cattolici ultraconservatori
legati al vescovo scismatico la strage Massaker
la ferita Wunde
l’ufficiale m. Offizier
Marcel Lefebvre), ha provocato la durissima gli arresti
domiciliari Hausarrest
protesta degli abitanti della cittadina dei Castelli
Romani. Alla fine, i resti dell’ex capitano delle seppellire bestatten
il funerale Beerdigung
SS sono stati sepolti in un luogo segreto.
il prete Priester
situata nel nucleo centrale, la salma
(Leichnam) del Milite Ignoto
(Unbekannter Soldat), un soldato
sconosciuto caduto (gefa len)
durante la prima guerra mondiale.
G
5
F
3
2 | Altare
de la Patria
I romani lo chiamano “macchina
da scrivere” (Schreibmaschine),
perché ne ricorda la forma. Da la
sua terrazza si ha una splendida
visuale (Aussicht) su Roma.
Das Spiel zur Stadt – für Italienischlerner
und Rom-Fans!
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Italienisch reichen schon aus, um mitmachen
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Manifestanti ad
Albano Laziale (Roma)
contro i funerali di
Erich Priebke.
Esercizio 4:
Coniugate all’imperfetto indicativo le seguenti forme verbali, che nel testo
compaiono al presente e al passato prossimo.
1. sono _________________________
2. c’è ___________________________
3. lo dimostra____________________
4. è successo ___________________
5. è morto_______________________
6. gli hanno negato_______________
7. ha provocato__________________
8. sono stati sepolti ______________
SOLUZIONI: ESERCIZIO 1: 1. Emma; 2. 150; 3. un’ora e mezzo; 4. servizio; 5. Mantova.
ESERCIZIO 2: 1. Virgilio; 2. Virgilio; 3. l’Eneide; 4. Omero; 5. la nonna.
ESERCIZIO 3: 1. rumore; 2. suono; 3. ronzio; 4. fragore; 5. cinguettare; .6 fruscio; 7. fischio; 8. eco.
ESERCIZIO 4: 1. erano; 2. c’era; 3. lo dimostrava; 4. succedeva; 5. era morto; 6. gli era/veniva negato;
7. era/veniva provocato; 8. erano/venivano sepolti.
© ANSA
ADESSO GENNAIO 2014

IL PROVERBIO DEL MESE
TRADUZIONE
37 ADESSO 01.2014 LE SCHEDE DI ADESSO
La strada per l’inferno
è lastricata di buoni propositi
1) _________________
NOVITÀ
VERBI CON PREPOSIZIONE
Inserisci la preposizione corretta.
Ieri sera non
sono riuscito _____ telefonarti.
1) ______ Giuseppe
2) ______ Stefano
3) ______ Bernadetta
4) ______ Anna
LE FOTOPAROLE
ESERCIZIO
Inserisci le forme corrette
dell’aggettivo “santo”.
2) _________________
5) ______ Andrea
6) ______ Vergini
7) ______ Innocenzo
e Vitale Martiri
Ein deutsches Wort hat im Italienischen
zwei oder mehr Bedeutungen
1. Die Kongressteilnehmer
haben den Raum verlassen.
2. Raum und Zeit sind
die zwei wichtigsten Dimensionen.
1. il sito web
2. il carrello
3. la disponibilità
4. i costi di spedizione
5. i dettagli
del prodotto
6. il prezzo
VOCABOLARIO
Comprare online
7. le recensioni
del prodotto
8. le modalità
di pagamento
9. la garanzia
10. la restituzione
ITALIANO COLLOQUIALE
essere uno svitato
Marco è proprio uno svitato! Ogni volta che ci
vediamo fa qualcosa di strano!
espressione colloquiale
ATTENTI ALLE DOPPIE!
camino / cammino
Potresti mettere altra legna nel ____________?

ÜBERSETZUNG
SPRICHWORT DES MONATS
1. I partecipanti al congresso
hanno lasciato la sala.
2. Lo spazio e il tempo sono
le due dimensioni più importanti.
1. Webseite
2. Warenkorb, Einkaufswagen
3. Verfügbarkeit
4. Versandkosten
5. Produktdetails
WORTSCHATZ
ALLTAGSITALIENISCH
spinnen
Marco spinnt wirklich! Jedes Mal, wenn wir uns
sehen, macht er etwas Seltsames!
ACHTUNG DOPPELKONSONANTEN!
il camino
Online shoppen
6. Preis
7. Kundenmeinungen
8. Zahlungsmethoden
9. Garantie
10. Rückgabe
il cammino
Potresti mettere altra legna [Holz] nel camino?
Der Weg zur Hölle ist mit guten
Vorsätzen gepflastert
NOVITÀ
il sole
(i soli)
BILDWÖRTER
VERBEN MIT PRÄPOSITION
riuscire a
Ieri sera non sono riuscito a telefonarti.
ÜBUNG
la luna
(le lune)
Soluzioni: 1) San; 2) Santo; 3) Santa; 4) Sant’;
5) Sant’; 6) Sante; 7) Santi.
San si usa davanti a un nome maschile che inizia
con una consonante diversa da s + consonante;
Santo davanti a un nome maschile che inizia
con s + consonante; Santa davanti a un nome
femminile che inizia con consonante; Sant’
davanti a un nome femminile o maschile che
inizia con una vocale; Sante si usa al plurale
femminile; Santi al plurale maschile.
38 ADESSO 01.2014 SAMMELKARTEN

GIOCANDO S’IMPARA...
DI GIOVANNA IACONO
...DALLA GRIGLIA ALL’INDOVINELLO
MEDIO
V ERDURE ALLA... GRIGLIA *
MEDIO
1 2 CONTENITORI E ALIMENTI *
Cerca nella griglia di lettere, in orizzontale ( )
e in verticale ( ), i nomi delle otto verdure
raffigurate [dargestellt]. Le lettere restanti, lette
di seguito, danno un modo di dire che significa
“scaricare [abwälzen] su altri una situazione
problematica”.
Cerca per ogni contenitore l’alimento
appropriato [geeignet] e cerchia la lettera che
si trova all’incrocio [Kreuzung]. Leggi di seguito
le lettere cerchiate, a partire dalla colonna
[Spalte] di sinistra, e scoprirai [herausfinden]
il nome del contenitore dello yogurt.
A
S
P
A
R
A
G
I
Z
P
P
O
G
R
P
T
L
U
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L
A
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N
C
A
R
C
I
O
F
O
A
1. ______________________
lattina
pacco
sacchetto
scatoletta
cartone
vaschetta
barattolo
patatine R L S F D L L
latte A T B R T O F
aranciata V F H A M F D
tonno M N A E N A A
pasta O A Q Z V P R
marmellata L Z C V U Q O
prosciutto B O U N E T I
Il nome del contenitore dello yogurt è:
__________________________________________
39
2. ______________________
3. ______________________
4. ______________________
5. ______________________
FACILE
3
L’INDOVINELLO *
Per scoprire la soluzione dell’indovinello,
rimetti in ordine le lettere.
Ha braccia e collo, ma non ha mani e testa.
Che cos’è?
6. ______________________
7. ______________________
8. ______________________
Modo di dire (7, 2, 6, 8):
__________________________________________
La... M C A I C A I
___________________________
MEHR ÜBUNGEN FINDEN SIE IM ADESSOplus 1.2014
* SOLUZIONI A PAGINA 55
ADESSO GENNAIO 2014

L’ITALIANO PER ESPRESSO
DI ANNA MANDELLI
40
Anna Mandelli: Lehrerin für Italienisch als
Fremdsprache, Lehrbuchautorin, didaktische
Beraterin, Lehrerfortbildnerin und CELI-Prüferin
beantwortet Ihre Fragen und klärt Zweifelsfälle der
Grammatik und Linguistik.
REGOLA GENERALE
• L’accento va sempre messo:
sui monosillabi [einsilbige Wörter] che
finiscono con due vocali:
➔ ciò, giù, già, più, può
Attenzione! NON su qui e qua
sui composti [zusammengesetzte Wörter]
di “tre”, “re”, “su”:
➔ trentatré, viceré, quassù.
sui composti di “dì” (= giorno):
➔ martedì, venerdì...
su là [dort], lì [dort], né [weder], sì [ja], dà [er/sie gibt].
APPROFONDIMENTO
• L’accento grave (`) si usa per le vocali
“a”, “i”, “o”, “u” in fine di parola:
➔ città, lunedì, andrò, laggiù...
• L’accento acuto (´) si usa con la vocale
“e” in fine di parola:
➔ perché, poiché, affinché, benché, dopodiché (e
altri composti di che), ventitré (e altri composti di
tre), né, poté, temé (e altre forme di passato)...
• Eccezioni: è, cioè, caffè, tè, ahimè/ohimè [ach je];
molte parole di derivazione francese come gilè
[Weste], bebè, purè ; nomi propri
come Giosuè, Mosè, Noè, Salomè.
CONSIGLIO
Per dubbi su come scrivere e pronunciare le parole:
DOP, Dizionario d’ortografia e di pronunzia, RAI-ERI.
LESSICO
Attenzione! A seconda di dove cade
l’accento tonico, la parola cambia significato:
➔ ancora [Anker] e ancora [noch];
➔ circuito [Rundstrecke] e circuito [umgarnt];
➔ principi [Fürsten] e principi [Grundsätze];
➔ ambito [Bereich] - ambito [begehrt];
➔ subito [sofort] - subito [erlitten].
PER SAPERNE DI PIÙ
vedi anche ADESSO 10/07.
CON O SENZA ACCENTO?
I VOSTRI DUBBI
ACCENTO SÌ O
ACCENTO NO?
Begrenzt selbstständige Spracheverwendung
Ho un dubbio: si scrive “se stesso” o “sé stesso”?
K. Hachmöller, via e-mail
È preferibile la forma senza accento. Tuttavia, come afferma
l’Accademia della Crusca, benché negli attuali testi di grammatica
per “se stesso” non sia
previsto l’uso dell’accento,
non è da considerare errore
la forma “sé stesso”. Manca,
infatti, una regola specifica che
ne possa stabilire il maggiore
o minore grado di correttezza.
“Sé”, invece, va sempre
accentato per distinguerlo
da “se”.
tuttavia trotzdem
affermare vertreten, sagen
l’Accademia della Crusca: Gesellschaft
für die Wahrung der italienischen Sprache
benché obwohl
previsto vorgesehen
considerare betrachten
stabilire feststellen
distinguere unterscheiden
sé sich
se ob
FACILE
ESERCIZIO A
Aggiungi l’accento grafico quando è necessario.
1) Chi fa da se fa per tre [selbst ist der Mann].
2) Chi ama troppo se stesso è un egoista.
3) Sul tavolo c’e una lettera per te.
4) Ahime, e cosi hai deciso di lasciare tuo marito!
5) Come si chiama il bebe?
6) Sono sicura che la crociera [Kreuzfahrt] ai Caraibi ti piacera
moltissimo.
7) Domani Lorenzo compie quarantatre anni.
8) Ha comprato una giacca blu per suo figlio.
9) Poco fa ho chiamato un tassi.
10) Maria sta bene, sa tante cose e da utili consigli [Ratschläge]
a tutti.
11) Non beve ne te ne alcolici.
12) Non andare la, vieni qua!
13) L’appuntamento [Termin] dal dentista e oggi alle tre.
14) Si, si, vengo alla tua festa.
15) Perche sei triste?
ADESSO GENNAIO 2014

L’ITALIANO PER ESPRESSO
MEDIO
ESERCIZIO B
Per ciascuna frase scegli fra le due parole proposte quella
corretta, facendo attenzione all’accento tonico.
ATTENZIONE: a seconda di dove cade l’accento tonico la
parola cambia significato.
1) Per ormeggiare [vertäuen] la barca devo gettare
l’ancora / ancora.
2) Ho subito / subito un’ingiustizia [Ungerechtigkeit].
3) Sono questi i principi / principi della nostra associazione [Verein].
4) Il circuito / circuito automobilistico di Monza è conosciuto
in tutto il mondo.
5) Lavoro nell’ambito / ambito del giornalismo.
6) Il compito / compito di latino è molto difficile.
7) È un risultato molto ambito / ambito.
8) È un ragazzo compito / compito.
9) Non l’abbiamo ancora / ancora visto.
10) Arriviamo subito / subito.
11) Un truffatore [Betrüger] lo ha circuito / circuito.
FACILE
ESERCIZIO C
Inserisci la parola giusta al posto giusto.
1) ne né Se non vi piace ______ questo ______ quello, ve ______
potete andare.
2) li lì I tuoi quaderni [Hefte] ______ ho visti ______ sulla
scrivania [Schreibtisch].
3) la là ______ c’è ______ nonna che ci aspetta.
4) e è La mela ______ un frutto ______ il pomodoro un ortaggio
[Gemüse].
5) te tè Restiamo con ______ a bere il ______.
6) se sé Dopo il litigio [Streit] prese con ______ tutte le sue
cose e ______ ne andò.
7) meta metà Pensavo di essere arrivato alla ______, invece
ero soltanto a ______ del cammino [Weg].
8) suono suonò Ginevra ______ l’arpa [Harfe] e il ______ era
melodioso.
9) da dà Ogni giorno Erica ______ ______ mangiare al suo cane.
10) si sì Ha fatto cenno di ______ [bejahen] con la testa e poi
______ è seduto.
SOLUZIONI:
ESERCIZIO A: 1) sé; 2) se stesso/sé stesso;
3) c’è; 4) ahimè, così; 5) bebè; 6) piacerà;
7) quarantatré; 8) /; 9) tassì; 10) dà; 11) né,
tè, né; 12) là; 13) è; 14) sì, sì; 15) perché.
ESERCIZIO B: 1) Per ormeggiare la barca
devo gettare l’ancora. 2) Ho subito un’ingiustizia.
3) Sono questi i principi della nostra
associazione. 4) Il circuito automobilistico
di Monza è conosciuto in tutto il mondo.
5) Lavoro nell’ambito del giornalismo.
6) Il compito [Hausaufgabe] di latino è molto
difficile. 7) È un risultato molto ambito.
8) È un ragazzo compito [höflich]. 9) Non
l’abbiamo ancora visto.
10) Arriviamo subito [sofort]. 11) Un truffatore
lo ha circuito [circuire: einwickeln].
ESERCIZIO C: 1) né, né, ne; 2) li, lì; 3) là, la;
4) è, e; 5) te, tè; 6) sé, se; 7) meta, metà;
8) suonò, suono; 9) dà, da; 10) sì, si.
ESERCIZIO 1: Le sei espressioni sono: senso
di marcia [Fahrtrichtung], doppio senso di
circolazione [Gegenverkehr], a due sensi,
senso vietato [verbotene Fahrrichtung], senso
unico [Einbahnstrasse], in senso contrario
[Gegenrichtung].
in senso stretto [im engeren Sinn], in un
certo senso [gewissermassen], privo di sensi
[ohnmächtig], ai sensi di [laut], in senso lato
[im weiteren Sinn], senza senso [sinnlos], in
tutti i sensi [in jeder Hinsicht].
ESERCIZIO 2: 1) a; 2) b; 3) b.
ESERCIZIO 3: 1) priva di sensi; 2) mi fanno
senso; 3) perdeva i sensi; 4) buonsenso;
5) a senso; 6) ai sensi; 7) senso di responsabilità;
8) controsenso; 9) senso dell’equilibrio;
10) senso figurato; 11) ha ripreso i
sensi; 12) in senso affermativo; 13) organi
di senso; 14) senso d’inferiorità.
41
ADESSO GENNAIO 2014

UNA PAROLA TIRA L’ALTRA
TIPOLOGIA
• … pratico
• … estetico [Schönheitssinn]
• … civico [Gemeinsinn]
• … proprio [eigentlicher Sinn]
• … figurato [übertragener Sinn]
• … letterale [wörtlicher Sinn]
PAROLE COMPOSTE
• controsenso [Widerspruch]
• nonsenso [Unsinn]
• buonsenso [gesunder
Menschenverstand]
42
ESPRESSIONI
• organo di ... [Sinnesorgan]
• piaceri dei sensi [Sinneslust]
• ... d’imbarazzo [Verlegenheit]
• ... d’inferiorità [Minderwertigkeitsgefühl]
• ... di colpa [Schuldgefühl]
• ... di benessere [Wohlgefühl ]
• ... del dovere [Pflichtgefühl]
• ... dell’orientamento [Orientierungssinn]
• ... dell’onore [Ehrgefühl]
• ... dell’umorismo [Sinn für Humor]
• ... dell’equilibrio [Gleichgewichtssinn]
• ... della misura [Taktgefühl ]
• ... di responsabilità
[Verantwortungsbewusstsein]
SENSO
DIFFICILE
ESERCIZIO 1*
VERBI
• fare senso [ekeln]
• tradurre a senso
[sinngemäß übersetzen]
• rispondere in senso
affermativo [bejahen]
• perdere i sensi [das
Bewusstsein verlieren]
• riprendere i sensi [das
Bewusstsein wieder erlangen]
• essere schiavo dei sensi
[Sklave seiner Triebe sein]
La parola “senso” [Richtung] fa parte anche del linguaggio
legato alla circolazione stradale [Straßenverkehr].
Trova le sei espressioni che c’entrano con il tema:
in senso stretto • senso di marcia • in un certo senso
doppio senso di circolazione • privo di sensi
a due sensi • senso vietato • ai sensi di • in senso lato
• senso unico • in senso contrario
senza senso • in tutti i sensi
MEDIO
ESERCIZIO 2*
Qual è il significato dei seguenti modi di dire?
1) Giudicare a senso unico significa…
a) in modo rigido e dogmatico
b) in modo parziale
2) Tradurre a senso significa…
a) a memoria
b) tenendo conto del contenuto
3) Avere senso comune significa…
a) gestisce la cosa pubblica con attenzione agli
interessi di tutti i cittadini
b) sentire, vivere e pensare come gli altri esseri
umani
* SOLUZIONI A PAGINA 41
ADESSO GENNAIO 2014

UNA PAROLA TIRA L’ALTRA
MEDIO
ESERCIZIO 3*
Completa le frasi inserendo le parole elencate qui
di seguito:
mi fanno senso • senso d’inferiorità
ha ripreso i sensi • senso dell’equilibrio • senso figurato
• ai sensi • senso di responsabilità • buonsenso
controsenso • perdeva i sensi • in senso affermativo
a senso • organi di senso • priva di sensi
1) In casa abbiamo trovato la nonna ____________.
2) I ragni [Spinnen] ____________.
3) Quando Fiorenza era incinta [schwanger], spesso
____________.
4) Se tu avessi agito [handeln] con ____________, ora non
saresti in questo pasticcio [Patsche].
5) Ha tradotto ____________, non alla lettera.
6) Questa diagnosi non è valida [gültig] ____________
della legge [Gesetz].
7) I genitori hanno un ____________ nei confronti dei
[gegenüber] figli.
8) È un ____________: di giorno fai la dieta e di notte ti
abbuffi [sich voll stopfen]!
9) Non posso fare gli esercizi alla trave [auf dem
Schwebebalken] perché non ho il ____________.
10) Non capisco il ____________ di questa parola.
11) A fatica [mit Mühe] ____________.
12) Dopo averlo a lungo convinto [überredet], ha risposto
____________.
13) Dimmi quali sono gli ____________.
14) Ha un ____________ nei confronti [gegenüber] del
fratello maggiore.
43
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sulle preposizioni, la doppia negazione,
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33%
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17%
• Che senso! significa che schifo!
• Avere il sesto senso significa avere una capacità d’intuizione
non comune.
Architetto
10%
Reporter
18%
Stilista
13%
ADESSO GENNAIO 2014

PRATICAMENTE PARLANDO
SOCIETÀ
Le parole sono importanti
Manchmal können unsere Worte andere verletzen oder beleidigen - im
täglichen Umgang ebenso wie in den Medien. Ist Political Correctness
die Lösung? Nicht unbedingt. Eine praktische Anleitung.
Testo: Salvatore Viola
44
LE PAROLE SONO IMPORTANTI E, QUANDO SI
PARLA, BISOGNA FARE MOLTA ATTENZIONE. Usare
un’espressione invece di un’altra, a seconda del contesto
storico, sociale o economico, può essere un atto pesantemente
offensivo, o addirittura discriminatorio. La
rilevanza del problema ha indotto Redattore Sociale,
un’agenzia di stampa dedicata ai temi del disagio e dell’impegno
sociale, a pubblicare un’opera collettiva che,
unendo alle caratteristiche dell’inchiesta giornalistica e
sociale quelle della ricerca linguistica, si propone di tracciare
le linee guida del parlare civile.
Parlare civile è anche il titolo del libro, che si potrebbe
sintetizzare in una frase: “Non esistono parole sbagliate,
esiste un uso sbagliato delle parole”. Nelle 160 pagine che
lo costituiscono, l’obiettivo è quello di spiegare perché sia
doveroso, soprattutto da parte dei mezzi di comunicazione,
fare uno sforzo di attenzione supplementare quando
si tratta di affrontare temi sensibili quali la disabilità,
il genere e l’orientamento sessuale, la povertà, l’immigrazione,
la salute mentale o la religione.
Ecco un esempio tratto dal libro: L’invasione dei romeni.
In Italia sono un milione, con un primato criminale che fa paura.
È un titolo apparso su un quotidiano italiano ed è facile
capire quanto sia fuorviante: chi legge associa subito ai
romeni (a tutti i romeni) tre parole, invasione, criminale e
paura. Il risultato è che si riduce un’intera comunità, formata
da moltissime persone integrate e oneste, a un’orda
di ladri, assassini e stupratori. Un altro esempio recentissimo
viene dalla televisione. In una puntata della trasmissione
Linea Gialla, in onda su La7 e condotta dal giornalista
Salvo Sottile, durante un servizio sui campi rom,
appare il titolo: Gli zingari italiani rapiscono i bambini? Il titolo
riporta in vita un pregiudizio antico, che non ha nessun
riscontro oggettivo nella realtà. L’ha detto lo stesso
conduttore, durante la trasmissione. Allora, perché usare
proprio quel titolo? Disattenzione, fretta? Salvo Sottile si è
scusato pubblicamente, ha respinto le accuse di razzismo
e giurato sulla correttezza della sua redazione. Eppure, in
un’altra puntata del programma, si sta parlando dello stu-
l’atto
offensivo
indurre
l’agenzia di
stampa
dedicato
il disagio
Presseagentur
gewidmet
hier: Ungerechtigkeit
Engagement
Gemein-
schaftswerk
vereinen
Untersuchung
Forschung
sich zum
Ziel setzen
umreißen
zusammenfassen
bilden,
darstellen
Ziel
sich gehören,
sein müssen
Bemühung
zusätzlich
Behinderung
Rumäne
Rekord
erscheinen
irreführend
ehrlich
l’impegno
l’opera
collettiva
unire
l’inchiesta
la ricerca
proporsi
tracciare
sintetizzare
costituire
l’obiettivo
essere
doveroso
lo sforzo
supplementare
la disabilità
il romeno
il primato
apparire
fuorviante
onesto
Handlung
beleidigend
veranlassen
Horde
Dieb
Mörder
Vergewaltiger
Folge
gesendet
moderiert
Beitrag
Lager
Roma-
Zigeuner
entführen
Bestätigung
zurückweisen
Vorwurf
schwören
Gleichaltriger
etw. provozieren,
es auf
etw. anlegen
überflüssig
Verwantwort-
licher, Verantwortliche
ebenso
l’orda
il ladro
l’assassino
lo stupratore
la puntata
in onda
condotto
il servizio
il campo
rom
lo zingaro
rapire
il riscontro
respingere
l’accusa
giurare
il coetaneo
cercarsela
superfluo
il/la responsabile
Ärztekammer
Pflichten-
kodex
Begriff
Leiden
Recht
altrettanto
l’ordine
dei medici
il codice
deontologico
il termine
la sofferenza
il diritto
pro di una ragazzina da parte di un gruppo di coetanei,
quando appare il titolo: Ma lei se l’è cercata? Ogni commento
è superfluo, così come ogni scusa da parte dei responsabili
della trasmissione.
Una corretta informazione però non è necessariamente
quella definita politically correct. Il linguaggio politicamente
corretto può risultare infatti, in cert casi, altrettanto
fuorviante e, paradossalmente, altrettanto “scorretto”.
Un esempio arriva dall’Ordine dei medici italiani. Secondo
una notizia apparsa di recente sui quotidiani italiani,
nel nuovo codice deontologico dell’Ordine, al posto del
termine paziente si troverà persona assistita. Nella nuova formula,
considerata dai medici “politicamente corretta”, l’accento
si sposta dalla sofferenza ai diritti del malato. L’in-
ADESSO GENNAIO 2014

Parlare civile.
Comunicare senza discriminare,
a cura di Redattore Sociale,
Bruno Mondadori, € 15.
45
negare
equivalere
il ragionamento
contribuire
sparire
fisico
spingersi oltre
il sofismo
sano
per incanto
entstehen
vernachlässigen
verwehren
gleichkommen
Überlegung
beitragen
verschwinden
körperlich
weitergehen
Spitzfindigkeit
gesund
wie durch
Zauberhand
fähig, begabt
abile
concettualmente
tenzione sembra buona, ma l’eufemismo usato dai nostri
dottori fa sorgere fortissimo il dubbio che, finora, i diritti
dei pazienti siano stati trascurati, quando non sistematicamente
negati. Basta un piccolo gioco di prestigio fatto
con le parole per rimettere a posto le cose? Giocare con le
parole, qualche volta, equivale a giocare con il fuoco. Abbiamo
comunque deciso di rischiare e proviamo a seguire
il ragionamento dei medici. Se chiamare il malato persona
assistita contribuisce a riconoscere i suoi diritti, il fatto
che non sia più un paziente fa sparire anche tutta la sofferenza,
fisica e psicologica, legata alla sua condizione? E,
spingendoci oltre nel gioco dei sofismi, se useremo l’esorgere
trascurare
begrifflich
abbellire
nascondere
il mestiere
umile
lo spazzino
elevato
il bidello
la specie
lo stato
pietoso
versare
il salario
svantaggiato
applicare
inquietante
il capolavoro
beschönigen
verstecken
Beruf
bescheiden
Straßenkehrer
erhoben
Hausmeister
Art
Zustand
erbärmlich
sich befinden
Lohn
benachteiligt
anwenden
beunruhigend
Meisterwerk
spressione diversamente sano scomparirà, come per incanto,
anche la malattia? Lo stesso vale per i disabili o portatori
di handicap, diventati tutti diversamente abili. Un’espressione
“concettualmente bizzarra”, per dirla con il
linguista Tullio De Mauro, il quale sottolinea come “tutti
siamo diversamente abili”. Disabili o diversamente abili che
dir si voglia, i loro problemi e quelli delle loro famiglie sono
e restano sempre gli stessi. Si ha spesso l’impressione
che la parola, o l’espressione politicamente corretta, non
sia che un eufemismo, un modo per abbellire un’amara
verità o nascondere una realtà drammatica. Del resto, almeno
dal vocabolario di ogni giorno, sono già scomparsi
i mestieri umili: non c’è più lo spazzino, elevato a operatore
ecologico; i bidelli, nel passato una specie di istituzione
scolastica, oggi si chiamano collaboratori scolastici. Peccato
che, nonostante il cambio di nome, la spazzatura e lo stato
pietoso in cui versano molte scuole siano gli stessi di
prima, così come il bassissimo salario. Anche i poveri non
esistono più, sono diventati economicamente svantaggiati,
una categoria che si può applicare, a seconda del punto di
vista, praticamente a tutti.
Tutto questo non vi ricorda la Neolingua, il prodotto
più inquietante dell’inquietantissimo ministero della Verità
del capolavoro di Orwell 1984? Un giorno saranno forse
la fame, la paura, la morte, a scomparire dal nostro vocabolario
e chissà, magari a forza di non nominarle…
ADESSO GENNAIO 2014

GRANDANGOLO
EIN BLICK AUF BESONDERE ITALIENER
46
SANTO TRA LE MINE
Die Wunden des Krieges
heilen: Weit weg von der
Heimat hilft Alberto
Cairo Menschen, die für
immer gezeichnet sind.
Testo: F. Memo
Foto: Parallelozero / S. Ramazzotti
Alberto Cairo di mestiere crea
gambe. Nato in provincia di
Cuneo, laureato in Legge, ha
scelto in seguito la strada della
fisioterapia per aiutare i
mutilati nel difficile percorso
di riabilitazione. Cairo lavora
oggi nelle zone di guerra, dove
gli invalidi tra i civili sono
all’ordine del giorno, a causa
delle mine e di malattie come
la poliomielite. In Afghanistan
è arrivato per caso, ma ha
capito subito che sarebbe
diventata la sua nuova casa.
Qui dirige il centro di accoglienza
della Croce Rossa dal
1989, anno in cui ha ottenuto
dalle autorità locali il permesso
per operare. Oggi i centri
sono a Kabul, Mazar, Herat,
Jalalabad, Gulbahar e Faizabad;
i pazienti trattati oltre
80.000 e le protesi realizzate
ogni anno 7.000. La riabilitazione
non è solo fisica, ma
soprattutto psicologica: gli
invalidi vengono coinvolti in
progetti di reinserimento lavorativo
per poter tornare a
essere parte attiva del tessuto
sociale. “Un santo”, dicono
di lui i mutilati, con un solo
difetto: non è musulmano.
il mestiere
il laureato
in Legge
il mutilato
la guerra
all’ordine
del giorno
il centro di
accoglienza
ottenere
operare
fisico
coinvolgere
il reinserimento
il tessuto
sociale
il difetto
musulmano
Beruf
Jurist
Versehrter
Krieg
an der
Tagesordnung
Anlaufstelle
erhalten
arbeiten
körperlich
einbinden
Wiedereingliederung
Gesellschaft
Fehler
muslimisch
ADESSO GENNAIO 2014

GRANDANGOLO
Qui: Alberto Cairo con due
pazienti nel centro di riabilitazione
ortopedica della Croce
Rossa di Kabul, in Afghanistan.
Nell’altra pagina: Cairo con una
bambina che ha perso entrambe
le gambe; un paziente si riposa;
un altro prova le protesi.
ADESSO GENNAIO 2014

PASSAPAROLA
48
il tatuaggio
il carcerato
spuntare
il polsino
arrampicarsi
ästhetisch
unwieder-
bringlich
gut sichtbar
Unterarm
Evergreen-
durchbohrt
überholt
Mahnung
Absichts-
erklärung
Erinnerung
Pralinen-
Papierchen
Brustkorb
Sitzung
Absatz
gebildet
Gebet
bedecken
schutzen
il malleolo
ristretto
il camionista
sul piano
estetico
irrimediabilmente
in bella vista
l’avambraccio
sempreverde
trafitto
datato
il monito
la dichiarazione
di intenti
il promemoria
la cartina dei
cioccolatini
il torace
la seduta
il paragrafo
colto
la preghiera
ricoprire
proteggere
Tätowierung
Häftling
hervorschauen
Manschette
sich hochranken
Knöchel
hier: klein
Lkw-Fahrer
modesto
minaccioso
la punizione
il peccato
la pace
esortare
abbronzato
sentenziare
stare di fatto
pentirsi
il teschio
il serpente
stufare
rivelarsi
gestibile
lo scrittore
la nota a piè
di pagina
intervenire
l’approccio
l’asterisco
annesso
DI RENATA BELTRAMI
La moda
dei tatuaggi
Tattoos trugen früher nur harte
Kerle – heute sieht man Menschen aller
gesellschaftlichen Schichten damit.
Doch auch der Körperschmuck
für die Ewigkeit unterliegt Moden:
Was tun, wenn er out ist?
ADESSOaudio
Questo mese trovi una
mini-inchiesta sul tema: cosa
pensano gli italiani dei tatuaggi.
bescheiden
bedrohlich
Strafe
Sünde
Frieden
auffordern
gebräunt
verkünden
fest stehen
bereuen
Schädel
Schlange
hier: nerven
sich erweisen
zu handhaben
Schriftsteller
Fußnote
hier: ändern
Ansatz
Sternchen
dazugehörig
UNA VOLTA SI VEDEVANO SOLO SUI BICIPITI DI
CARCERATI E MARINAI. Oggi spuntano dal polsino
della camicia in seta delle signore più eleganti o si arrampicano
discretamente sui malleoli delle loro figlie. Da
simbolo di ribellione e appartenenza a gruppi ristretti –
motociclisti, camionisti, musicisti e rockettari di ogni età
– il tatuaggio è diventato un modo per distinguersi e, nello
stesso tempo, per conformarsi alla moda del momento.
Sia sul piano estetico che dal punto di vista sociale, il
tatuaggio non ha più effetti negativi. Agli esibizionisti rimane
soltanto la sottile distinzione tra cosa è ‘in’ e cosa
invece, è irrimediabilmente ‘out’.
Dall’ancora classica in bella vista sugli avambracci di
Popeye, il nostro Braccio di Ferro, alle più recenti farfalline
e ai nodi d’amore, dai sempreverdi
cuori trafitti con il nome dell’amato
o della fidanzata, dai simboli
strani ai segni tribali, dal
monocolore grigio-blu indefinito
ai disegni colorati e complessi: tutti
sono datati. Oggi va di moda il
testo. La sua funzione dovrebbe
essere quella di monito. Spesso diventa
però una specie di dichiarazione
di intenti, un promemoria,
o semplicemente una frase da cartina
dei cioccolatini. La frase “sei
un libro aperto” ormai non è solo
un modo per dire che una persona
è sincera, ma una descrizione letterale di certe schiene
o toraci, tutti da leggere e interpretare. Shakespeare, Dante,
filosofi e cantanti sono citati in tutte le lingue a prezzo
di dolorose sedute e di altrettanto dolorosi costi, per fissare
in eterno il pensiero di un momento o interi paragrafi
di riflessioni colte sulla propria pelle.
Ecco qualche esempio, tra le star più famose: le preghiere
Thai o i testi arabi che ricoprono le spalle e le braccia
di Angelina Jolie; il motto di David Beckham ut amem
et foveam – “affinché io ami e protegga” –, accanto al più
modesto perfectio in spiritu; le quattro righe minacciose sul
petto di Balotelli: “Sono la punizione di Dio. Se tu non
avessi commesso gravi peccati, Dio non ti avrebbe mandato
una punizione come me”. Ovviamente in inglese,
comprensibile anche in Champions League. “Se mi ami
non piangere, il tuo sorriso è la mia pace”, esorta Belen
Rodriguez in spagnolo dal suo bicipite abbronzato; “I’ll
never walk alone” sentenzia, forse per ricordarlo a se stessa,
Elisabetta Canalis.
Sta di fatto che, se è vero che tre milioni di italiani si
sono fatti tatuare, 4 su 10 se ne sono pentiti. Teschi e serpenti
sono duri da cancellare, anche se hanno stufato. Il
tatuaggio letterario, invece, si rivela più gestibile, come si
legge su la Repubblica in un pezzo di Stefano Bartezzaghi.
Basta fare come David Foster Wallace (1962-2008) – scrittore
famoso per la sua mania delle note a piè di pagina e
delle note alle note –, che intervenne sulla dichiarazione
d’amore tatuata sulla spalla con approccio da redattore.
Fece semplicemente tirare una riga sul nome della fidanzata
precedente e coprire con un asterisco il cuoricino annesso.
Poi aggiunse sotto un altro asterisco con il nome
della futura moglie.
Renata Beltrami: Buchautorin und unermüdliche
Beobachterin von Trends im Alltagsleben, liefert
Denkanstöße und Kurioses, Neues und
Wissenswertes, aktuell recherchiert.
Ihre Meinung ist gefragt adesso@spotlight-verlag.de
ADESSO GENNAIO 2014

APPROFONDIMENTO
DI MARCO MONTEMARANO
© ANSA
Uno scorcio di Venezia, con il ponte di Calatrava.
DA VIAGGI (PAG. 12)
IL PONTE
DI CALATRAVA
scoprire
la loggia
massonica
segreto
proteggere
l’intervento
condannare
impiccato
mettere in
liquidazione
POCHE OPERE ARCHITETTONICHE IN ITALIA SO-
NO STATE OGGETTO DI POLEMICA COME QUE-
STO PONTE. Progettato dall’architetto spagnolo Santiago
Calatrava, è stato inaugurato l’11 settembre del 2008
(con proteste da parte della popolazione) ed è il quarto
ponte che attraversa il Canal Grande di Venezia. Ha una
lunghezza di 94 metri ed è interamente pedonale. Il ponte
collega la stazione di Santa Lucia con Piazzale Roma.
Già nel 2011 però sono stati scoperti difetti statici e allora,
naturalmente, le polemiche
sono ricominciate.
l’opera Werk
inaugurato eingeweiht
Il ponte, infatti, è costato
la popolazione Bevölkerung
interamente ganz
oltre 11 milioni di euro
essere Fußgängerpedonale
zone sein sti inizialmente. A questi
contro i 6,7 milioni previ-
collegare verbinden si sono aggiunti 1,8 milioni
di euro per la realizza-
scoprire entdecken
il difetto Fehler
l’ovovia: Seilbahn mit ovalen Kabinen
struttura di trasporto per
zione dell’“ovovia”, una
la struttura Einrichtung disabili. Attualmente è in
il disabile Behinderter
corso, contro Calatrava,
essere
in corso laufen un processo per danni del
il danno Schaden valore di circa 4 milioni di
il valore Wert
euro.
DA ITALIA IN DIRETTA (PAG. 25)
IL BANCO
AMBROSIANO
massonica segreta P2, che
proteggeva Calvi e la sua
banca, ogni tentativo lecito
e illecito di salavare il Banco
Ambrosiano è vano. Il
banchiere viene arrestato,
processato e condannato.
Il 18 giugno 1982 viene trovato
impiccato sotto un
ponte di Londra. Il 6 agosto
dello stesso anno l’Ambrosiano
viene messo in liquidazione.
Il nome del Banco Ambrosiano, istituto di credito milanese
creato nel 1896 e fallito nel 1982, è legato a quello dell’uomo
che lo ha diretto a partire dagli anni Settanta fino al suo
crollo definitivo: Roberto Calvi. Il crack dell’Ambrosiano è
provocato da un dissesto superiore al miliardo di dollari,
considerato ancora oggi il più grave per una banca italiana.
Alla fine degli anni Settanta, dopo un’ispezione da parte della
Banca d’Italia, vengono
segnalate molte irregolarità.
il crollo Zusammenbruch
A questo si aggiunge un buco
finanziario di oltre 1.200
fallire Konkurs
miliardi di lire. Nel 1981, con
machen
la scoperta della loggia
legato verbunden
dirigere
(essere)
considerato
il dissesto
gelten
hier: Fehlbetrag,
Lücke
entdecken
Freimaurer-
loge
geheim
schützen
Eingreifen
veruurteilen
erhängt
leiten
abwickeln
DA INTERVISTA (PAG. 26)
BERNARDO
PROVENZANO
Compie 81 anni questo mese, Bernardo
Provenzano, per anni introvabile, il
boss dei boss della potente organizzazione
mafiosa siciliana Cosa nostra.
“Binnu u tratturi” (Bernardo il trattore),
come viene soprannominato il boss, è
stato per anni il capo del clan dei Corleonesi,
una cosca mafiosa
incentrata sulla cittadina di
Corleone, in provincia di Palermo.
È stato lui, insieme a
Totò Riina, nel 1981, a scatenare
la “guerra di mafia” che
ha portato all’egemonia dei
Corleonesi su tutti i traffici
mafiosi in Italia e all’estero.
Dopo l’arresto di Riina, era
considerato il mafioso più
potente. Provenzano è stato
arrestato nel 2006 e condannato
al regime del “carcere
duro”. Negli ultimi mesi le sue
condizioni di salute sono
peggiorate e per questo il
suo regime carcerario è stato
alleggerito.
potente mächtig
il trattore: Traktor, Hinweis auf die
Brutalität, mit der Provenzano seine
Feinde „niedermähte“
la cosca Clan
(essere) sich drehen
incentrato su um
scatenare auslösen
la guerra Krieg
l’egemonia Vorherrschaft
il traffico Geschäft
condannare verurteilen
il regime del “carcere duro”: gesetzl.
geregelte Sonderhaftbedingungen,
bei denen die Kontaktmöglichkeiten
für best. Gefangene
eingeschränkt werden können
alleggerire erleichtern
49
ADESSO GENNAIO 2014

50
La Roma delle Alpi
AOSTA
Ein römisches Theater mitten in den Bergen? Aber ja! Wir sind in
Aosta, dem „Rom der Alpen“, wo Archäologie und Kultur auf authentische
Traditionen der Bergwelt treffen.
Testo: Isabella Bernardin
L’ARIA DI FINE GENNAIO È PUNGENTE, QUI A FON-
DOVALLE, E LE MONTAGNE CHE CIRCONDANO
AOSTA SONO COPERTE DI NEVE. Eppure il freddo
non è mai stato un problema, per i tantissimi curiosi che
ogni anno, il 30 e il 31 gennaio, arrivano in città per sbirciare
fra le bancarelle della millenaria Fiera di Sant’Orso.
Più che un mercato – dice la gente del posto – la fiera
è la celebrazione dell’identità regionale. Un’occasione
unica, che dal Medioevo a oggi si rinnova ogni anno, per
respirare un concentrato di spirito autentico della Valle
d’Aosta. Si suona, si balla, si degustano i prodotti tipici, si
beve dalle grolle e dalle coppe dell’amicizia, si ammirano
i manufatti tradizionali realizzati dagli oltre 1.000 artigiani
confluiti qui da ogni angolo della regione. Le vie del
centro, comprese tra l’Arco di Augusto e Piazza della Repungente
il fondovalle
circondare
sbirciare
la bancarella
la fiera
il Medioevo
stechend
Talsohle
umgeben
einen Blick
werfen
Verkaufsstand
Jahrmarkt
Mittelalter
rinnovarsi wiederkehren
la grolla: hölzerne Trinkschale
la coppa dell’amicizia: hölzernes
Trinkgefäß mit mehreren Tüllen
il manufatto Handgefertigtes
l’artigiano Handwerker
confluire hier: zusam
menkommen
© Huber/Sime
ADESSO GENNAIO 2014

FINE SETTIMANA
pubblica, brulicano di gente. Chi compra, chi osserva, chi
si ferma per fare quattro chiacchiere con gli amici o con
gli espositori. Sui banchi fanno bella mostra di sé i prodotti
della tradizione: i galletti di legno, simbolo della regione,
i cesti intrecciati, i ricami, i merletti, le slitte, i taglieri,
i mestoli e molti altri oggetti in legno, ottone, pietra
ollare, cuoio e ferro battuto.
C’è anche chi intaglia il ghiaccio e chi dà una dimostrazione
dal vivo di come si realizzino le calzature più famose
della regione, gli spartani zoccoli di legno chiamati
sabot. La gente della vicina Val d’Ayas, che li indossa ancora
abitualmente e non solo in occasione di eventi turistici,
assicura che quelli realizzati dai maestri sabotiers sono
comodissimi. Nel resto della regione, invece, i sabot
sono ormai solo un soprammobile, un souvenir molto apprezzato,
soprattutto nel capoluogo. Anzi, si può dire che
la tradizione della fiera abbia avuto inizio proprio con dei
sabot. Li intagliava per regalarli ai poveri un presbitero irlandese,
diventato poi patrono di Aosta con il nome di
Lo sapevate che…
Uno degli oggetti tipici della regione Valle d’Aosta è la
coppa dell’amicizia, il recipiente [Behälter] basso e largo –
realizzato in legno, munito [ausgestattet] di coperchio
[Deckel] e con diversi beccucci – che serve per bere il
caffè alla valdostana (vedi ricetta pag. 52) à la ronde,
ossia con amici e parenti. Il rito è molto sentito e ha una
storia millenaria. Anche la grolla, un grande calice [Kelch]
in legno scolpito [geschnitzt], serve per
bere in compagnia [Gesellschaft] e il
suo uso è documentato sin dal
Medioevo. Il nome potrebbe fare
riferimento al Sacro Graal, il calice
da cui bevve Gesù durante l’Ultima
cena e che, secondo la tradizione,
sarebbe stato portato in Occidente
da Giuseppe di Arimatea.
Sant’Orso, che in un periodo imprecisato del VI secolo abitava
nel centro della città. “Come tante altre fiere, anche
quella di Sant’Orso cade alla vigilia della festa del santo,
che ricorre il 1° febbraio, ed è nata come espressione popolare
della gioia collettiva”, spiega il vescovo di Aosta,
monsignor Franco Lovignana. “Ancora oggi la fiera conserva,
accanto all’aspetto più commerciale, una forte componente
di spiritualità, di incontro, di attenzione all’altro…”
Per averne una prova, basta lasciarsi trasportare
dall’atmosfera festosa e conviviale che regna per le vie del
centro. Poi, continuando a passeggiare e a curiosare fra i
banchetti, si arriva fino alla Collegiata di Sant’Orso, la più
importante testimonianza d’arte sacra della regione, che,
in occasione della fiera, espone le reliquie del santo. Il momento
più sentito di tutta la manifestazione resta comunque
la Veillà (la veglia, in lingua franco-provenzale), nella
notte fra il 30 e il 31 gennaio, durante la quale migliaia di
persone restano sveglie fino all’alba per le vie illuminate
del centro, tra balli e musiche dal vivo, scaldandosi a sorsi
di vin brulé.
51
Nell’altra pagina: i resti del
Teatro romano di Aosta.
Qui: panorama dal Monte Cervino;
un gruppo di stambecchi.
brulicare
l’espositore m.
il galletto
il legno
il cesto
intrecciato
il ricamo
il merletto
il tagliere
il mestolo
l’ottone m.
la pietra ollare
il ferro battuto
intagliare
la calzatura
lo zoccolo
il soprammobile
apprezzato
il capoluogo
wimmeln
Aussteller
Hahn
Holz
Flechtkorb
Stickerei
Spitze
Küchenbrett
Schöpfkelle
Messing
Speckstein
Schmiedeeisen
schnitzen
Schuh(werk)
Holzschuh
Nippes
(hoch)geschätzt
Hauptstadt
Pfarrer
Vorabend
Freude
Beweis
Tafel-, hier:
ähnlich einem
Gastmahl
herrschen
Stiftskirche
il presbitero
la vigilia
la gioia
la prova
conviviale
regnare
la collegiata
la testimonianza
esporre
la veglia
l’alba
illuminato
scaldarsi
il sorso
Zeugnis
ausstellen
Wache
Sonnenaufgang
erleuchtet
sich
aufwärmen
Schluck
ADESSO GENNAIO 2014

FINE SETTIMANA
AOSTA
VAL D’AOSTA
52
CAFFÈ ALLA
VALDOSTANA
Ingredienti per 4 persone: 4 tazzine
di caffè preparate per infusione diretta,
2 tazzine di grappa valdostana,
8 cucchiaini di zucchero, qualche
scorza di limone e d’arancio.
Preparazione. Versate il caffè bollente
nella tipica coppa dell’amicizia valdostana,
aggiungete lo zucchero, le
scorze d’arancio e di limone. Bagnate
i bordi della coppa con un po’ di
grappa e cospargeteli di zucchero.
Versate il resto della grappa nella coppa.
Date quindi fuoco al liquido e lasciate
bruciare fino a quando lo zucchero
sul bordo si sarà caramellato.
A questo punto chiudete la coppa con
il coperchio. Una volta che la fiamma
si sarà spenta, i commensali possono
iniziare a bere, uno dopo l’altro, in senso
antiorario, dai beccucci.
l’ingrediente m.
l’infusione f.
la scorza
bagnare
il bordo
cospargere
dare fuoco
il liquido
bruciare
il commensale
in senso
antiorario
Zutat
Aufguss
Schale
befeuchten
Rand
bestreuen
anzünden
Flüssigkeit
brennen
Tischgast
gegen den
Uhrzeigersinn
Fai un esercizio su Aosta
tratto da ADESSO plus su:
www.adesso-online.de/aosta
Se non riuscite a fare un salto
ad Aosta a fine gennaio, avete ancora
un’opportunità per assaporare
queste atmosfere e conoscere
l’artigianato locale. La “sorella
minore estiva” della Fiera di
Sant’Orso, la Foire d’été, si tiene
ogni anno nel fine settimana prima
di Ferragosto. Se poi non riuscite
ad andare ad Aosta neppure in quell’occasione, non
disperate: la Roma delle Alpi, come viene anche detto il
capoluogo valdostano, sorprende in ogni occasione, grazie
all’insolito connubio fra testimonianze artistico-arfare
un salto
l’opportunità
minore
disperare
il connubio
genuino
montanaro
l’impronta
unirsi a qc.
l’Urbe
vorbeischauen
Gelegenheit
kleiner
verzweifeln
Verbindung
authentisch
Berg-
Prägung
sich mit etwas
vereinigen
Rom
l’Oltralpe: Gebiete jenseits der Alpen
cheologiche e una genuina
dimensione montanara.
L’impronta che caratterizza
la cittadina è quella
romana, alla quale si uniscono
importanti esempi
di architettura medievale.
Per i Romani questo era
un punto strategico per lo
sviluppo dei commerci fra
l’Urbe e i paesi d’Oltralpe,
come ancora oggi testimoniano
i resti dell’antica Via consolare delle Gallie, che
attraversava la città e la regione intera. Il punto conservato
meglio è quello fra i paesi di Donnas e Bard, con lo
spettacolare Arco di Donnas, una porta di 4 metri inta-
© Huber/Sime (2), Cubo Images
ADESSO GENNAIO 2014

il dorso Rücken
il fiore Aushängeall’occhiello
schild
eretto errichtet
la vittoria Sieg
proseguire weiter
entlanglaufen
il decumanus maximus: Straße,
die in röm. Städten in Ost-West-
Richtung zwei der vier Stadttore
(Praetoria und Decumana) miteinander
verbindet
l’effetto ottico optische
Täuschung
la cima Spitze
fare capolino hervorschauen
la facciata Fassade
le intem- Witterung(sperie
pl. einflüsse)
degno würdig
contenere aufnehmen
lo spettatore Zuschauer
la cinta muraria Stadtmauer
il criptoportico: in Teilen unterirdisch
gelegener Gewölbegang
forense des Forums
il cortile Hof
il convento Kloster
ergersi emporragen
il torrente Wildbach
il municipio Rathaus
il 1800 neunzehntes
Jahrhundert
custodire verwahren
antecedente vorherig
il patrimonio Erbe
il valore Wert
curato gepflegt,
hier: sorgfältig
gestaltet
la mostra Ausstellung
il tesoro Schatz
ADESSOaudio
Questo mese puoi ascoltare
un brano radiofonico in cui
il sindaco di Aosta illustra tre
buoni motivi per visitare la città.
ADESSOplus
Nella rubrica Grammatica
trovi un esercizio sulla “piccola
Roma delle Alpi”.
gliata nel dorso della montagna.
In città, i fiori all’occhiello
della “collezione
a cielo aperto” sono i
resti del Teatro romano.
Si può partire dall’Arco di
Augusto, eretto nel 25
a.C. in ricordo della vittoria
dei Romani sulla popolazione
dei Salassi, per
poi proseguire lungo
l’antico decumanus maximus,
oggi Via Sant’Anselmo.
Una volta incontrata
Porta Pretoria, girando
sulla sinistra, lo spettacolo
che si apre davanti agli
occhi è inaspettato: per
un effetto ottico, le cime
delle montagne fanno capolino
dalle finestre dell’unica
facciata del teatro
sopravvissuta alle intemperie
dei secoli. Una scenografia
degna di un teatro
che pare potesse
contenere fino a 4.000
spettatori.
Il Teatro romano non
è però l’unica meraviglia
in città. Ci sono anche
una cinta muraria ben
conservata, il criptoportico
forense, i resti dell’Anfiteatro
romano, visibili
nel cortile del convento
di Santa Caterina, il ponte
romano che si erge sul
torrente Buthier, e, di
epoca più recente, la bellissima
Piazza Chanoux,
con il municipio in stile
neoclassico e l’elegante
Caffè Nazionale, un locale
storico della metà del 1800, che custodisce gli ultimi
resti dell’antecedente convento di San Francesco. Un
patrimonio storico e artistico di eccezionale valore, al
quale si unisce oggi una programmazione culturale
curata, con eventi di musica, teatro, mostre d’arte e festival
del cinema. Senza contare che il vero tesoro è la
montagna. Cervino, Monte Bianco e Gran Paradiso,
solo per nominare le più note, sono proprio lì, a portata
di mano.
UN CONNUBIO FRA ARCHEOLOGIA E SPIRITO MONTANARO
Nell’altra pagina: Piazza Chanoux con il municipio; un artigiano
realizza i tipici sabot in legno. Qui: uno scorcio di Aosta.
VALLE D’AOSTA
INFORMAZIONI
TURISMO
VALLE DI COGNE
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COME ARRIVARE
IN AEREO
L’aeroporto più vicino è
quello di Torino Caselle, a 115 km.
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ADESSO GENNAIO 2014

INDICE 2013
54
VIAGGI
Roma 01/13
Speciale viaggi: Dal Trentino alle isole
Tremiti, 9 mete per le vacanze 02/13
Lago di Garda 03/13
Sicilia: isole Eolie 04/13
Toscana: isola d’Elba 05/13
Giardini d’Italia 06/13
Calabria: le spiagge più belle 07/13
Puglia: itinerari segreti 08/13
Sicilia: Palermo 09/13
Milano 10/13
Toscana: il Chianti 11/13
Bologna 12/13
ARTE, CULTURA, MUSICA,
SCIENZA E SPETTACOLO
Intervista a Marco Bellocchio (cinema) 01/13
Il Carnevale in Sardegna 02/13
Intervista a Sandra Savaglio (scienza) 03/13
I 200 anni di Giuseppe Verdi 03/13
La dinastia dei Medici 05/13
Intervista a Marco Berti (musica) 07/13
Alberto Sordi (cinema) 08/13
Intervista a Carlo Cracco (cucina) 09/13
Intervista a Iginio Straffi (animazione) 10/13
Intervista a Inge Feltrinelli (editoria) 11/13
FINE SETTIMANA
Piemonte: Vercelli, Novara e Biella 01/13
Abruzzo: Parchi Gran Sasso e Majella 03/13
Emilia-Romagna: Brisighella e dintorni 04/13
Veneto: sul fiume Sile fino a Venezia 05/13
Sardegna: Alghero e dintorni 06/13
Trentino-Alto Adige: Merano 07/13
La Biennale di Venezia 2013 08/13
Lazio: il Parco del Circeo 09/13
Campania: il Parco del Cilento 10/13
Trentino Alto-Adige: Trento e il MuSe 11/13
Lazio: Maranola e gli zampognari 12/13
PRATICAMENTE PARLANDO
Musei insoliti (prima parte) 01/13
Musei insoliti (seconda parte) 02/13
La comunità ebraica in Italia 03/13
Scoprire l’Italia a piedi 04/13
Il Quirinale, la casa del presidente 05/13
Musei a due passi dal mare 06/13
Immobili. Realizzare un sogno 07/13
Festival culturali in Italia 08/13
Società. La famiglia che cambia. 09/13
Differenze fra italiani e tedeschi 10/13
Le minoranze linguistiche in Italia 11/13
9 idee per i regali di Natale 12/13
LINGUA VIVA
Le parole dello Zingarelli 2013 02/13
L’Italiano attraverso la storia 04/13
Lavoro: come comunicare? 06/13
Italianismi nel mondo 08/13
Dulcis in fundo … il latinorum 10/13
L’italiano in Rete 12/13
LETTERATURA
Intervista a Sandra Limoncini 02/13
Intervista a Simone Perotti 06/13
10 libri per le vacanze 07/13
I vincitori del “Premio Strega” 10/13
L’AUTORE DEL MESE
M. Mazzantini 01/13 R. Costantini 02/13
A. D’Avenia 03/13 L. Gruber 04/13
D. Bignardi 05/13 S. Tamaro 06/13
A. Moresco 08/13 G. Scerbanenco 09/13
V. M. Manfredi 11/13 N. Lilin 12/13
L’ITALIA A TAVOLA
01/13 Il lardo di Colonnata
02/13 La cucina di una volta
03/13 L’olio della Valle dei Templi
04/13 Il prosciutto San Daniele
05/13 I pomodorini del Vesuvio
06/13 Ricette d’autore con le ciliegie
07/13 Mangiare alla genovese
08/13 I fichi. I segreti e le varietà
09/13 L’uva nel piatto
10/13 La cucina delle Dolomiti
11/13 Amatrice e la pasta all’amatriciana
12/13 Le ricette di Natale della redazione
ATTUALITÀ E POLITICA
04/13 I partiti d’Italia
07/13 Letta e il suo governo
08/13 Intervista a Paolo Flores d’Arcais
12/13 Intervista a Pietro Orlandi
L’ITALIA IN DIRETTA
01/13 La mafia al Nord di R. Iacona
03/13 Calcioscomesse di R. Iacona
04/13 Il costo degli armamenti di R. Iacona
05/13 Il Movimento 5 Stelle di M. Braun
07/13 Cultura in crisi di V. Palumbo
08/13 Quando l’arte è donna di V. Palumbo
09/13 Rivoluzione cattolica di V. Palumbo
10/13 Il diritto alla casa di R. Iacona
11/13 L’inquinamento a Brescia di R. Iacona
12/13 Il Natale? Solidale! di V. Palumbo
TRA LE RIGHE di Stefano Vastano
01/13 Nicole Minetti (politica)
02/13 Roberto Formigoni (politica)
03/13 Daniela Santanchè (politica)
04/13 Milena Gabanelli (giornalismo)
05/13 Giuseppe Mussari (economia)
06/13 Laura Boldrini (politica)
07/13 Giorgio Napolitano (politica)
08/13 Lapo Elkann (economia)
09/13 Maria De Filippi (televisione)
10/12 Toni Servillo (cinema)
11/13 Francesco Totti (calcio)
12/13 Gianroberto Casaleggio (politica)
BOTTA E RISPOSTA di Marina Collaci
01/13 Religione a scuola: si o no?
02/13 Regolamentare l’arte di strada
03/13 Una mamma per amica
04/13 Chi ha bisogno delle “gattare”?
05/13 La sigaretta elettronica
06/13 Coppie gay e adozioni: sì o no?
07/13 Libro: di carta o elettronico?
08/13 Il linguaggio politicamente corretto
09/13 Scuola: è giusto testarla?
10/13 Beni culturali in affitto
11/13 Le donne nei media italiani
12/13 È Internet il futuro della politica?
I MISTERI DELL’ARTE
01/13 Il Mosè di Michelangelo
02/13 La basilica di San Pietro a Perugia
03/13 La cupola di Brunelleschi a Firenze
04/13 La flagellazione di Cristo a Urbino
05/13 Pisa, il Battistero tra burla e miracolo
06/13 Et in Arcadia ego di Guercino
07/13 Il festino degli dèi di Bellini
08/13 I “rebus” di Lorenzo Lotto
09/13 La Madonna degli italiani
10/13 La doppia visione di Raffaello
11/13 Il volto fra le nuvole, Giotto
12/13 Un cervello nella Cappella Sistina?
SOCIETÀ
GRANDANGOLO
09/13 I carbonai della Calabria
10/13 Il restauro? Un’arte di famiglia
11/13 Ugo Sansonetti: sport a 93 anni
12/13 Telestrada, la webTV dei senza tetto
ADESSO GENNAIO 2014

ITALIENISCH
LEICHT GEMACHT
LE REGIONI
D’ITALIA
LOMBARDIA 09.2013
EMILIA-ROMAGNA 10.2013
MARCHE 11.2013
PIEMONTE 12.2013
Sicilia 01.2014
Friuli-Venezia Giulia 02.2014
Lazio 03.2014
Basilicata 04.2014
Valle d’Aosta 05.2014
Campania 06.2014
Molise 07.2014
Trentino-Alto Adige 08.2014
Toscana 09.2014
Sardegna 10.2014
Umbria 11.2014
Liguria 12.2014
Calabria 01.2015
Veneto 02.2015
Abruzzo 03.2015
Puglia 04.2015
JEDEN
MONAT
IM HEFT
55
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➋
* SOLUZIONI DELLA RUBRICA
“GIOCANDO S’IMPARA” (PAG. 39):
Orizzontali: spinaci, porro, aglio, zucchina.
Verticali: asparagi, carota, cipolla, carciofo.
Il modo di dire: Passare la patata bollente.
(siehe rechts N. 1 ).
➋ lattina-aranciata; pacco-pasta;
sacchetto-patatine; scatoletta-tonno; cartone-latte;
vaschetta-prosciutto; barattolo-marmellata.
Il contenitore dello yogurt: vasetto.
➌ L’indovinello : La camicia
ADESSO GENNAIO 2014

TRA LE RIGHE
DI STEFANO VASTANO
Francesca
PASCALE
LUOGO E DATA DI NASCITA: Napoli, 15 luglio 1985. STATO CIVILE: è la "fidanzata” di B, come lei chiama Silvio Berlusconi; i due
non hanno figli, ma allevano il candido barboncino Dudù. SEGNI PARTICOLARI: è stata velina in una televisione trash, consigliera a
Napoli e promotrice del comitato “Silvio ci manchi”. Il 16 dicembre 2012 è diventata la fidanzata ufficiale di Berlusconi, che quel
giorno ha dato l'annuncio sulla sua rete Canale 5.
56
Italienische Politik… mal ganz
seicht: Berlusconis neue, blutjunge
Freundin liebt das Rampenlicht und
hält mit Plaudereien aus dem Nähkästchen
alle in Atem.
FORSE NON L’AVEVATE NOTATO, MA DA MESI LA
POLITICA E I MEDIA ITALIANI SONO SPACCATI IN
DUE. Sui telegiornali e sulle prime pagine dei quotidiani
trovate le novità sulle cose che i politici “normali” dicono
o fanno. E poi c’è quello che una ragazza carina e molto
giovane dice o compra facendo shopping per i vicoli di
Roma, dalle parti di Palazzo Grazioli. Lì abita l’uomo più
potente e ricco d’Italia, l’ex premier Silvio Berlusconi che,
oltre al Milan e a una marea di ville, reti televisive e giornali,
ora ha anche una “fidanzata ufficiale”, Francesca Pascale.
Di Francesca, 28 anni, si parla dal mattino alla sera
in ogni canale, bar e ristorante del Belpaese. Non solo perché
il famoso “fidanzato” non è più giovanissimo – Silvio
ha 77 anni, quasi 50 più di Francesca –, ma perché la sua
nuova First Lady ci ha preso gusto e rilascia continue interviste,
sempre più dettagliate, sulla sua vita di coppia.
Al settimanale Oggi Francesca ha dichiarato di recente
che “qui si parla di falchi e colombe, e io sarei la iena”.
Alludeva al fatto che, mentre il partito di Berlusconi si divide
in “falchi” (fedelissimi del Cavaliere e intransigenti
con il governo Letta) e “colombe” (guidate da Angelino
Alfano, il ministro degli Interni e attuale leader del Nuovo
centrodestra, che non vogliono far cadere il governo), lei,
la ragazza cresciuta orfana di madre nel quartiere napoletano
di Fuorigrotta, fatica molto a rimettere ordine a casa
di Silvio. Grazie a lei gli italiani, sbigottiti, sanno adesso
che sulla tavola di Silvio arrivavano “fagiolini che pagava
sino a 80 euro al chilo”, oppure che commercianti malvagi
vendevano a Berlusconi, “che il pesce non lo sopporta,
casse di pesce così” (e fa il gesto con le mani). Non passa
minuto senza aggiornamenti sulle ultime, spesso poco
idilliache, novità sul rapporto di Silvio e Francesca.
Sino a pochi anni fa, infatti Francesca era soubrette
di una programma abbastanza trash, Telecafone, trasmesso
dalla TV locale Telecapri. Non il massimo dell’eleganza.
Chi la scelse, l’attore napoletano Oscar Di Maio, oggi
dice “che di capacità, Francesca non ne aveva”. E sbaglia
di grosso! L’ambizione della figlia di un fotografo di matrimoni
“era già allora enorme”, ci ha tenuto a rivelare il
suo ex fidanzato. Tanto che, nel 2006, Francesca entra in
politica, come promotrice del gruppo “Silvio ci manchi”.
È a un sit-in di quella “associazione culturale” che i due
s’incontrano: a Roma, il 5 ottobre 2006, una data storica.
allevare
candido
il barboncino
la velina
la consigliera
la promotrice
la fidanzata
dare l’annuncio
la rete
spaccato
il telegiornale
il vicolo
dalle parti di
potente
il Milan
la marea
il Belpaese
prenderci
gusto
rilasciare
il settimanale
dichiarare
il falco
la colomba
il fagiolino
il commerciante
malvagio
sopportare
la cassa
l’aggiornamento
idilliaco
il rapporto
la soubrette
il cafone
l’attore m.
la capacità
rivelare
l’associazione f.
aufziehen
schneeweiß
Pudel
Showgirl
Rätin, hier:
Gemeinderätin
Förderin
(feste) Freundin
verkünden
hier: Kanal
geteilt
Fernsehnachrichten
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Showgirl
Rüpel
Schauspieler
Fähigkeit
enthüllen
Vereinigung
© ANSA
ADESSO GENNAIO 2014

, 24 ottobre
Francesca Pascale: chiede
danni per 10 milioni. Avvia
azione contro Michelle
Bonev e Michele Santoro.
il danno: Schaden, hier: Schadenersatz; l’azione (legale) f.: Klage
FACILE E IN BREVE
La “fidanzata”
di Berlusconi
Francesca
Pascale (28).
L’articolo…
Francesca Pascale, nata a
Napoli nel 1985, è la fidanzata
ufficiale dell’ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
Ha lavorato in televisione come showgirl in un programma
trash chiamato Telecafone, che andava in onda su una TV locale.
Poi ha scoperto la sua passione per la politica e ha militato
nel Pdl, il partito di Berlusconi. Nel 2006 ha anche fondato
un comitato dedicato a
la fidanzata (feste) Freundin Berlusconi, dal nome “Silvio
il presidente del Consiglio: ital.
ci manchi”. Ha dichia-
Regierungschef
rato subito il suo amore e
andare gesendet
la sua ammirazione per
in onda werden
scoprire entdecken l’ex premier e, con la sua
militare
il partito
aktiv sein
Partei
determinazione, è riuscita
a farsi notare e a diventare
fondare gründen la preferita di Berlusconi.
dedicato gewidmet
Secondo alcuni non è una
dichiarare erklären
l’ammirazione f. Bewunderung storia vera, ma una messinscena.
la determinazione
Entschlossen-
heit
Le cronache di
gossip si occupano spesso
della giovane compa-
farsi notare auffallen
la messin- Theater,
gna di Berlusconi, che di
scena Inszenierung
occuparsi sich befassen solito viene fotografata
la compagna
il cagnolino
Lebensgefährtin
Hündchen
mentre fa shopping in
compagnia dell’inseparabile
cagnolino bianco Dudù.
Lui la invita subito, ovviamente con altre due amichette,
a passare il fine settimana in Sardegna. Arrivano i primi
regali: la Smart, poi gli appartamenti a Roma e a Milano.
Da allora, per l’ex valletta la vita è un sogno (o un incubo).
Già, perché per diventare “la fidanzata”, ne ha dovute
subire di cotte e di crude e far fuori un bel po’ di
“olgettine”, le ragazze dei “party allegri” a casa di Berlusconi.
A metà ottobre, milioni di italiani erano incollati allo
, 22 ottobre
Berlusconi, parla l’ex
fidanzato di Pascale:
“Già allora frequentava
un anziano”
l’anziano: alter Mann
la valletta Showgirl
l’incubo Albtraum
subire erleiden,
hinnehmen
di cotte e unglaublichste
di crude Dinge
far fuori beseitigen
l’olgettina: junge Frau, die in Berlusconis
Immobilie in der Mailänder
Via Olgettina 65 lebte< und
ihm und anderen bei seinen Parties
zu Diensten war.
allegro ausgelassen
essere incollato kleben
lo schermo Bildschirm
la confessione Beichte
al secolo mit bürgerlichem
Namen
la regista Regisseurin
condotto moderiert
spifferare ausplaudern
irrepitibile unwiederholbar
la testimo- Zeugennianza
aussage
la relazione Beziehung
scatenare auslösen
la denuncia Anzeige
il putiferio Riesenaufruhr
feroce scharf
riferire berichten
la consolazione Trost
amareggiato verbittert
schermo a seguire le confessioni
di Michelle Bonev,
al secolo Dragomira Boneva,
un’attrice e regista bulgara
che, durante il programma
Servizio Pubblico,
condotto dal giornalista
Michele Santoro, ha spifferato
cose irrepetibili non
solo sui festini di Berlusconi,
ma anche sulla sua “fidanzata”.
La nuova First
Lady della politica italiana,
ha detto la Bonev, “è lesbica”.
Una testimonianza diretta,
visto che le due, a
detta della bulgara, avrebbero
avuto una relazione.
La notizia ha scatenato subito
denunce da parte di
Francesca e un putiferio di
feroci dibattiti sui media.
Ormai, per l’appunto, tagliati
in due: da un lato si
occupano della politica ufficiale,
un po’ noiosa, a dire
il vero; dall’altro delle nuove
su Silvio e Francesca. O su Dudù, il barboncino bianco
che, riferiscono i giornali, è, con Francesca, l’ultima passione
e consolazione dell’amareggiato ex presidente.
Stefano Vastano: Deutschlandkorrespondent der
Wochenzeitschrift l’Espresso, kommentiert aktuelle
Themen aus der italienischen Presse.
57
ADESSO GENNAIO 2014

LIBRI E LETTERATURA
DI LUCA VITALI
58
UN AMORE
A DISTANZA
Unterwelt
verrufener
Stadtteil
Richter
Geschichte
Plan
Partner
Schüler
aufzwingen
Bande
Muskelprotz
blutrünstig
versammeln
mächtig
Unterstützung
Maß
erscheinen
hier: überzeugend
L’amore di Marina e Andrea è stato interrotto
da un trasferimento improvviso.
Marina, figlia di un uomo in preda
alla febbre del gioco e di una donna distrutta
dall’alcol, è andata con la famiglia
a vivere in un’altra città. Ora sono
passati tre anni e Andrea, figlio ribelle
del sindaco di Biella, in Piemonte, non
riesce a dare un senso alla propria vita. Progetta di trasferirsi
in montagna, nella vecchia casa da cui suo nonno era andato
via in cerca di fortuna, proprio come fanno molti altri giovani,
attratti dalla prospettiva di
trovare un’alternativa alla disoccupazione.
Marina ha investito
ogni sua energia in un
programma preciso: è dotata
interrotto
il trasferimento
(essere) in
preda a qc.
unterbrochen
Umzug
Opfer von
etw. (sein)
di una voce che è garanzia la febbre
del gioco Spielsucht
di successo e, dopo anni di
distrutto zerstört
studi, ora che è sbocciata tutta
la sua bellezza, sembra sul il senso Sinn
il sindaco Bürgermeister
punto di spiccare il volo. Secondo
attratto angezogen
romanzo della giova-
ne autrice di Acciaio, un caso
la prospettiva
la disoc-
Aussicht
Arbeits-
letterario diventato anche cupazione losigkeit
dotato begabt, hier:
un film, questo libro è la conferma
di un talento fresco, ra-
gesegnet
il successo Erfolg
pido e istintivo.
sbocciare erblühen
Lingua: facile, parlato. Genere:
spiccare il volo abheben
romanzo giovanile. Sil-
via Avallone, Marina Bellezza,
Rizzoli, 509 pagine.
il caso
la conferma
Fall, hier:
Besonderheit
Bestätigung
MALAVITA
IN SUBURRA
Passati i tempi di Romanzo criminale,
con cui una decina di anni fa De Cataldo
aveva aperto nuove finestre sul
crimine romano, l’ex magistrato ci
racconta, con Carlo Bonini, nuove vicende
dalla periferia della Capitale, in
particolare Ostia, con i suoi piani urbanistici
e speculativi. Il Libanese e i
suoi soci sono tutti morti; è rimasto soltanto Samurai, un allievo
del Dandi, che cerca di imporre la sua regola a un branco
di bestioni sanguinari e ribelli. L’intrigo che riunisce in
una cupola le teste più potenti di mafia, speculazione, politica
e Vaticano, cerca di riportare la situazione sotto controllo.
Ma il potere, con la complicità dell’amministrazione
di destra e l’appoggio della
parte corrotta della polizia,
fa perdere ogni ritegno
ai piccoli boss: il gioco si fa
sempre più duro. Anche se
i personaggi e il contesto
possono apparire verosimili,
sarà meglio non prendere
alla lettera vicende e fatti,
ricordando che si tratta
soltanto di fiction!
Lingua: abbastanza difficile,
romanesco. Genere:
noir metropolitano. Carlo
Bonini, Giancarlo De Cataldo,
Suburra, Einaudi,
481 pagine.
la malavita
la suburra
il magistrato
la vicenda
il piano
il socio
l’allievo
imporre
il branco
il bestione
sanguinario
riunire
potente
l’appoggio
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apparire
verosimile
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“Echt italienisch!” è il motto dei due eleganti volumi realizzati dalla casa
editrice Gestenberg. Uno è dedicato alla cucina veneziana, l’altro a quella
siciliana. Strutturati in maniera pressoché identica, propongono 80 ricette
ciascuno, da quelle tradizionali alle più moderne, accompagnate da
fotografie che hanno la capacità di coinvolgere il lettore nella tipica atmosfera
italiana. Non documentano, infatti, solo le preparazioni culinarie,
ma raccontano paesaggi, persone e tradizioni. Nel libro sulla cucina
veneziana, dopo un breve capitolo sulla città, i veri protagonisti sono i
piatti della tradizione. Dagli antipasti, come i crostini con
sarde o baccalà mantecato, ai primi come i tagliolini con
granseola o il risotto con il ghiozzo. Poi i secondi di mare,
il volume
pressoché
Buch
beinahe
la granseola
(dial.)
Große
Seespinne
la ricetta Rezept
il ghiozzo Grundel
tra cui le sarde in saor e le seppie aromatizzate al finocchio.
Infine i dolci, come la golosa meringa e la crema di
avere können, il saor (dial.): Beilage aus süßsauer
eingelegten Zwiebeln
la capacità hier: gelingen
zucca con giuggiole. Chiudono il libro una sezione dedicata
ai grandi vini del Veneto, gli indirizzi per mangiare
lassen
la seppia Tintenfisch
coinvolgere teilhaben
il finocchio Fenchel
goloso lecker
in laguna e un pratico glossario. Isabella Bernardin la sarda Sardine
la meringa Baiser
Cinzia Armanini, Alberta Magris, Echt italienisch!
Venezianische Küche; William Dello Russo, Echt italienisch!
il baccalà
mantecato
Stockfisch
glattgerührt
la crema
di zucca
Kürbis-
cremesuppe
Sizilianische Küche. Entrambi: Gestenberg, 288 pagine, 26 €. i tagliolini: schmale Bandnudeln la giuggiola Jujube
ADESSO GENNAIO 2014

LIBRI E LETTERATURA
IL LIBRO DELL’AUTORE
LA BRISCOLA IN CINQUE
È il primo giallo della serie nella quale quattro vecchietti e il barista
si improvvisano investigatori. Accanto a un cassonetto dell’immondizia,
viene ritrovato il cadavere di una giovane di buona
famiglia, ma di cattive
compagnie. Il delitto sembra la
fine annunciata di una triste vicenda
di droga. Il commissario
Fusco sa già dove trovare i
colpevoli. Saranno proprio le
osservazioni dei vecchietti a
mettere una pulce nell’orecchio
al barista che presto arriverà
a scoprire verità.
Lingua: abbastanza difficile.
Genere: giallo. Marco
Malvaldi, La briscola in cinque,
Sellerio, 163 pagine.
la briscola: Kartenspiel
il giallo Krimi
l’investigatore
m. Ermittler
il cassonetto
dell’immondizia
Müllcontainer
la compagnia hier: Gesellschaft
annunciato angekündigt
il colpevole Schuldiger
mettere la jmd. einen
pulce nell’orec- Floh ins Ohr
chio a qcn. setzen
© wikipedia Creative Commons
L’AUTORE DEL MESE
MARCO
MALVALDI
Nato a Pisa nel 1974, ha studiato canto lirico, ma si è laureato
in Chimica, diventando poi ricercatore nell’ateneo
della sua città. Scrittore da sempre, il primo romanzo giallo
e gli altri venuti dopo, pubblicati tra il 2008 e il 2012, sono
incentrati sulle figure di un barista e di quattro vecchietti,
uno dei quali è ispirato al nonno dell’autore, che indagano
sui crimini in un paesino tra Livorno e Pisa. Del 2011 è un
giallo storico, Odore di chiuso; l’anno dopo ne segue un
altro, Milioni di milioni, in cui protagonista è sempre la Toscana
più popolare. L’ultimo romanzo, Argento vivo, uscito
nell’autunno 2013, è balzato rapidamente in testa alle classifiche
di vendita, tanto da
far parlare del giovane
scrittore come del vero
erede di Camilleri. Gli elementi
narrativi, per quanto
l’ambientazione toscana
sia ogni volta diversa, sono
assai simili: piccole comunità
in cui tutti si conoscono,
la cultura
tradizionale e un dialetto
alle prese con il presente,
dove il crimine – sempre e
ovunque sullo sfondo – diventa
quasi un pretesto. Al
successo di Malvaldi hanno
contribuito la realizzazione
di uno sceneggiato
televisivo tratto dal primo
romanzo e la grande combattività
dei suoi moltissimi
ammiratori, conquistati
dallo spirito sempre pungente,
tipicamente toscano,
dell’autore.
il canto lirico
laurearsi
il ricercatore
l’ateneo
il romanzo
giallo
indagare
popolare
balzare
l’erede m./f.
narrativo
assai
alle prese con
lo sfondo
il pretesto
lo sceneggiato
televisivo
tratto da
la combattività
l’ammiratore m.
conquistato
pungente
Operngesang
ein Studium
abschließen
Forscher
Universität
Kriminalroman
ermitteln
nicht
wohlhabend
springen
Erbe, Erbin
erzählerisch
sehr
im Konflikt mit
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Vorwand,
Gelegenheit
Fernsehfilm
basierend auf
Kampflust
Bewunderer
eingenommen
beißend, scharf
DAL LIBRO:
L’unica cosa piacevole di un giorno di metà agosto, alle due di
pomeriggio precise, quando uno respira aria liquida e tenta di
non pensare che alla cena mancano ancora sei o sette ore, è andare
con qualche amico al bar a prendere qualcosa.
Ci si siede ai tavolini all’aperto, si sistemano bene i pantaloni
dal cavallo bagnato da strizzare (…); il più in forma del club
va dentro, al banco, a ordinare perché il barista scorgendovi vi
ha guardato con odio e adesso sta lavando i bicchieri (…) e quindi,
se qualcuno non va dentro
a ordinare, addio.
L’importante però è che ci sia
la brezzettina.
Quel filino di vento della giusta
intensità, che solleva lievemente
la camicia dalla pelle,
ti conta dolcemente le
vertebre e ti rinfresca i vani
tra le dita dei piedi a cui la ciabatta
infradito di plastica ha
dato finora ben poco sollievo,
ma talmente delicato da non
scompigliarti il riporto. L’aroma
iodato della brezza marina
ti dischiude le narici, ti
convince a respirare e quando
l’eroe che ha fatto le veci del
cameriere ritorna, con la roba
da bere e le carte, l’umore è tornato
sereno e il pomeriggio, rispetto
a prima, si è accorciato
un bel po’. Queste cose sono
piacevoli a vent’anni: a ottanta
sono il sale della vita.
respirare
tentare
sistemare
strizzare
il banco
scorgere
l’odio
addio
la brezzettina
il filino di vento
sollevare
lievemente
la vertebra
il vano
la ciabatta
infradito
il sollievo
scompigliare
il riporto
iodato
la brezza
marina
dischiudere
la narice
l’eroe m.
fare le veci
di qcn.
sereno
atmen
versuchen
in Ordnung
bringen
auswringen
Tresen
erblicken
Hass
leb wohl
Lüftchen
Windhauch
(ab)heben
leicht
Wirbel
Platz
Flip-Flop
Erleichterung
zerzausen
über den Kopf
gekämmte
Haare
jodhaltig
Meeresbrise
öffnen
Nasenloch
Held
jdn. vertreten
heiter
59
ADESSO GENNAIO 2014

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Nach einem Menü großartiger Traditionsgerichte mit ulkigen Namen…
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62
PRIMA CHE PER LE SUE PRELIBATEZZE, FERRARA
SEDUCE IL BUONGUSTAIO CON LA FANTASIA. E se
vi chiedete che cosa c’entri la fantasia con il gusto, vi dico
subito che c’entra, eccome. È bello mettersi a tavola e, già
con l’acquolina in bocca, ascoltare una fiaba gastronomica
nella quale i piatti hanno nomi che sembrano tratti da una
filastrocca per bambini. C’è per esempio una Zia che va a
braccetto con una buffa Salama e, a un certo punto, salta fuori
un’anziana Coppia con tanto di Cappellaccio sulla Zucca,
e via discorrendo fino al classico “e vissero felici e contenti”.
Solo che in questo caso, alla fine, si è anche ben sazi.
La zia, la salama, la coppia e i cappellacci, ma non solo. Ci
sono anche leccornie dai nomi forse meno fantasiosi, ma
che seducono altrettanto il palato, come i maccheroni pasticciati
o l’anguilla in tutte le salse, i frutti di mare, il panpepato
e la sapa, che altro non è che un sugo di mosto cotto
messo a punto da quel geniaccio della cucina ferrarese
rinascimentale che era messer Cristoforo da Messisbugo,
maestro di cerimonia alla corte estense e autore, all’inizio
del Cinquecento, del ricettario Banchetti, composizioni di vivande
et apparecchio generale. Sarà proprio lui a guidarci nell’appetitoso
racconto delle delizie ferraresi.
La cucina di Ferrara
è legata alla grande
dinastia degli Este
Da buon ferrarese, Cristoforo da Messisbugo non
manca di ricordarci che il “c’era una volta” della gastronomia
locale non può prescindere dalla storia della città
e, in particolare, degli Este, la grande dinastia che fu indiscussa
padrona di casa nei secoli passati, ma anche e soprattutto
delle famiglie contadine sparse lungo il corso
del fiume Po. I loro nomi non sono finiti nei testi scolastici,
eppure hanno contribuito alle tradizioni culinarie
sazio
la prelibatezza
sedurre
il buongustaio
la fiaba
la filastrocca
la zia
andare
a braccetto
buffo
la salama
anziano
la coppia
con tanto di
il cappellaccio
satt
Köstlichkeit
verführen
Feinschmecker
Märchen
Reim, Lied
hier: Tante;
auch traditionelle
Wurstsorte
aus
Ferrara
hier: gut
zusammenpassen
komisch
hier: dumme
Person; auch
traditionelle
Wurstsorte
aus Ferrara
älter
hier: Paar;
auch Brotsorte
aus
Ferrara
mit
hier: hässlicher
Hut;
auch Pastaspezialität
aus Ferrara
la zucca Kürbis
hier: Kopf
e via
discorrendo und so weiter
la leccornia Leckerei
il palato Gaumen
i maccheroni pasticciati: mit Nudeln,
Hackfleischsauce, Trüffeln
und Béchamelsauce gefüllter und
im Ofen gegarter Mürbeteig
l’anguilla Aal
la salsa Sauce
il panpepato Pfefferkuchen
il mosto Most
mettere a punto hier: erfinden
il geniaccio verschrobenes
Genie
rinascimentale Renaissancela
corte Hof
estense der Este
il Cinquecento sechzehntes
Jahrhundert
il ricettario Rezeptsammlung
la vivanda Speise
l’apparecchio hier: gedeckte
(ant.) Tafel
la delizia Köstlichkeit
prescindere ohne
auskommen
contadino bäuerlich
sparso verteilt
© F. Cogoli, Huber/Sime
ADESSO GENNAIO 2014

CAPPELLACCI
DI ZUCCA ALLA
FERRARESE
Ingredienti [Zutaten] per 4 persone:
Per il ripieno [Füllung]:
500 g di zucca [Kürbis] gialla dolce
200 g di parmigiano reggiano Dop
grattugiato [gerieben]
2 uova
60 g di burro
20 g di noce moscata [Muskatnuss]
grattugiata
sale e pepe
qualche foglia di salvia [Salbeiblatt].
Per la pasta:
180 g di farina 00 [Mehl Typ 404]
2 uova
un pizzico [Prise] di sale
acqua q. b. [so viel wie nötig]
63
Pulite la zucca, tagliate la polpa [Fruchtfleisch]
a cubetti [Würfeln] e metteteli in una
padella [Pfanne] con due o tre bicchieri di
acqua. Cuocete per circa 45 minuti.
➋ Passate la zucca al passaverdure [Passiergerät]
e aggiungete il parmigiano, le uova,
la noce moscata, il sale e il pepe.
➌ Disponete la farina a fontana [eine Mulde
ins Mehl drücken] su una spianatoia [Nudelbrett],
con al centro le uova e il sale. Impastate
[kneten] fino a ottenere un composto [Gemisch]
elastico e fate riposare per 10 minuti.
➍ Stendete [ausrollen] la pasta con il matterello
[Nudelholz] e ricavate [gewinnen, hier:
formen] un disco [Scheibe, Platte] di 4 mm
di spessore [Dicke]. Con l'aiuto di una rotella
[Schneiderädchen] ricavate dei quadrati.
Su ciascuno mettete mezzo cucchiaio di
composto di zucca.
➎ Chiudete i quadrati a triangolo, afferrate
[packen] le due estremità [Ende] e sovrapponetele
[übereinander legen], pressando
leggermente con le dita.
Fate cuocere i cappellacci in acqua
bollente salata. Man mano [nach und nach]
che affiorano [auftauchen], prendeteli con
una schiumarola [Schaumlöffel ] e metteteli in
una padella sul fuoco [Herd ], dove avrete fatto
fondere il burro insieme a qualche foglia di
salvia. Lasciate insaporire e poi servite con
abbondante [reichlich] Parmigiano.

Lo sapevate che…
Ferrara è considerata [essere considerato: gelten] la prima
città moderna d’Europa. Fra il 1400 e il 1500 fu al centro
di una delle più importanti progettazioni urbanistiche della
storia europea moderna: la cosiddetta Addizione Erculea,
realizzata dall’architetto Biagio Rossetti. Il committente
[Auftraggeber], il duca [Herzog] Ercole I d’Este, voleva
rendere manifesta [zeigen] la grandezza della casata
Adelsgeschlecht] reggente [herrschend]. Il piano applicava i
dettami [Gebote] dell’urbanistica romana di Vitruvio e portò
alla creazione di mura [Mauern] lunghe 12 km, ancora oggi
intatte, e di una nuova Ferrara, detta Arianuova, fatta di
dimore [Wohnsitze] signorili [herrschaftlich] e ampie piazze.
Un progetto visionario per l’epoca, ancora oggi tutto da
godere, che ha fatto entrare Ferrara nella lista dei siti
[Stätten] Patrimonio dell’Umanità [Weltkulturerbe] Unesco.
64
come e più dei nobili. Quindi, riassumendo:
a Ferrara puoi mangiare in
modo raffinato oppure popolare, ma
una cosa è certa, non è mai successo,
da queste parti, che il buongustaio si
alzasse da tavola insoddisfatto.
La prima cosa da sapere è che tutti cercano di “toglierti
il pane di bocca”. Per forza: a Ferrara il pane è come l’oro.
Qui non si accompagna il cibo con il pane, ma il pane con
il cibo. Ed ecco spuntare uno dei personaggi della fiaba
gastronomica ferrarese di cui parlavamo all’inizio: la Coppia.
La coppia ferrarese, detta anche ciupèta, è l’equivalente
della michetta a Milano, della cremonese a Cremona e, se
vogliamo, della baguette a Parigi. È una vera è propria bandiera:
“Credetemi, si tratta del pane migliore del mondo”,
annotò lo scrittore Riccardo Bacchelli (1891-1985), che ne
andava ghiotto. Si chiama coppia perché il fornaio prende
due pezzi di pasta affusolati e li unisce al centro; poi ne
il/la nobile
popolare
da queste
parti
l’oro
spuntare
la bandiera
annotare
andare
ghiotto di qc.
il fornaio
la pasta
Ascolta uno stralcio del nostro
reportage dedicato a Ferrara su:
www.adesso-online.de/ferrara
Adliger, Adlige
bäuerlich
in dieser
Gegend
Gold
auftauchen
Fahne, hier:
Aushängeschild
vermerken
auf etw.
versessen sein
Bäcker
Teig
affusolato
unire
l’estremità
il ventaglio
il corno
ritorto
ricco
la mollica
la punta
grissino
il lievito
abbondante
schmal
zusammenfügen
Spitze
Fächer
Horn
krumm
reich
Brotinneres
Spitze
dünn, knusprig
Hefe
reichlich
modella le estremità in modo da formare un ventaglio di
quattro corna, chiamate crostini. Quanto all’origine della
coppia, Cristoforo da Messisbugo ci racconta che se ne
parlò per la prima volta durante il Carnevale del 1536,
quando a un banchetto della corte estense venne offerto
un “pane ritorto”. Oggi è il pane tipico di Ferrara ed è anche
molto pratico, visto che al centro è ricco di mollica, ma
nelle punte si fa grissino. Si può comprare nelle panetterie
più rinomate e antiche della città, per esempio nella
panetteria Perdonati, che oltre a sfornare la coppia tipica
con il lievito naturale, prepara altri 90 tipi di pane e ci aggiunge
pure, volendo, abbondanti razioni di pasticcio di
maccheroni, altro piatto tipico di Ferrara.
© F. Cogoli, Huber/Sime
ADESSO GENNAIO 2014

Dal pane al companatico, e allora ecco che sulla tavola
fa la sua comparsa il salume… al femminile: la Salama
della fiaba, o più precisamente la salama da sugo. Non
è dato sapere come e perché il dialetto locale abbia ingentilito
un insaccato che, altrove, è di genere maschile.
Fatto sta che, quanto a bontà e prelibatezza, l’inchino è
d’obbligo. Di che si tratta? Dicesi salama da sugo, oppure
salamina, un impasto che include le più svariate parti del
maiale, insaporite con spezie, vino rosso e poi insaccate.
Il risultato finale è una specie di grosso panetto diviso in
quattro spicchi, che si fa stagionare per vari mesi. Prima
di gustarla, la salama va messa a bagno in acqua tiepida
per una notte, poi cotta per
il companatico Brotbelag sei o sette ore e infine servita
in un letto di purè. Il
la comparsa Auftritt
dato hier: möglich
ingentilire verschönern buongustaio ha così tutto il
l’insaccato Wurst tempo per venir edotto
quanto a qc. was etw.
sulla sua curiosa origine.
betrifft
la bontà Wohlgeschmack
inventata dalle donne del-
Pare che la salama sia stata
l’inchino Verneigung
la casata d’Este, forse addirittura
da Lucrezia Borgia,
essere
d’obbligo Pflicht sein
l’impasto Gemisch per restituire vigore virile
il maiale Schwein
la spezia Gewürz agli uomini di ritorno dalla
guerra. Quel che a noi
la specie Art
lo spicchio Stück più interessa è che non è
stagionare lagern
tiepido lauwarm più facilissimo, purtroppo,
venire edotto unterrichtet trovare a Ferrara la vera salama.
C’è chi dice che, per
werden
inventare erfinden
la casata Geschlecht andare a colpo sicuro, bisogna
bussare all’uscio del-
il vigore virile Manneskraft
la guerra Krieg
la storica salumeria Marchetti.
Qui, in un ambiente
a colpo auf Nummer
sicuro sicher
l’uscio Tür
retrò che seduce con i pro-
UNA FIABA GASTRONOMICA
Nell’altra pagina: salama da sugo alla salumeria Marchetti;
la coppia ferrarese, il tipico pane locale; uno scorcio dello scalone
d’onore e del cortile del Palazzo municipale. Qui: i proprietari
della panetteria Perdonati, una delle più antiche della città;
risotto di zucca con la sapa dell’agriturismo Le Pradine;
Piazza della Cattedrale con la torre del Palazzo municipale.

Qui: il pinzino è uno spuntino tipico ferrarese a base di pane fritto imbottito con formaggi e salumi; la cattedrale di Ferrara.
66
fumi in maniera quasi irresistibile, si può trovare anche
la vecchia Zia della fiaba, che nella realtà non è un’anziana
signora, ma un altro salume tradizionale ferrarese,
un salame avvolto in un particolare budellino tondeggiante,
detto appunto zia. Gli ingredienti, oltre al maiale,
sono sale, pepe, vino bianco e soprattutto aglio, che nelle
campagne intorno a Ferrara cresce a meraviglia e ha un
profumo e un sapore particolari.
Dopo l’antipasto a base di pane e salame, veniamo al primo.
Cristoforo da Messisbugo non ha dubbi in proposito:
non si può andar via da Ferrara senza aver assaggiato i cappellacci
di zucca, che ovviamente non sono dei copricapo, ma
una sorta di ravioli. Per farli si tira a sfoglia la pasta all’uovo
e si farcisce con zucca gialla, parmigiano e noce moscata.
Una volta cotti, si condiscono con parmigiano, burro e salvia.
I cappellacci si gustano un po’ dappertutto, a Ferrara, e
la maggior parte dei ristoranti riserva loro il posto d’onore
nel menu, insieme ad altre specialità. Una su tutte: l’anguilla.
Proveniente dalle vicine valli di Comacchio, si cucina in
arrostito
sontuoso
Guai!
la mandorla
la nocciola
il pinolo
la cannella
l’uva passa
il cedro
il liquore
la farina
accennare
probabilmente
il convento
ducale
la papalina
sacro
irresistibile unwiderstehlich
avvolto eingewickelt
il budellino Darm
tondeggiante rundlich
a meraviglia wunderbar
in proposito diesbezüglich
assaggiare kosten
il copricapo Kopfbedeckung
tirare a sfoglia ausrollen
farcire füllen
la noce
moscata Muskatnuss
condire anmachen
la salvia Salbei
il posto
d’onore Ehrenplatz
la valle Tal
valere la pena es wert sein
citare nennen
il brodetto: Brühe mit Ei und Zitronensaft
la bracioletta kleines Kotelett
l’agrodolce m. süß-saure
Sauce
alla griglia gegrillt
geröstet
prächtig
Wehe!
Mandel
Haselnuss
Pinienkern
Zimt
Rosine
Zitronatzitrone
Likör
Mehl
hinweisen
wahrscheinlich
Kloster
herzoglich
Scheitelkäppchen
(Pileolus)
heilig
ADESSOaudio
Questo mese il nostro
reportage è dedicato a Ferrara,
paradiso delle biciclette.
48 modi diversi, ma qui vale la pena di citare il risotto con il
suo brodetto, le braciolette di anguilla in agrodolce, o ancora
l’anguilla alla griglia e arrostita con la polenta.
Per chiudere il sontuoso ricordo gastronomico che rimane
impresso dopo una visita a Ferrara, guai a dimenticarsi
il panpepato, ovvero un dolce squisito a base di mandorle,
nocciole, pinoli, pepe, cannella, noce moscata, uva
passa, arancia e cedro canditi. Il tutto impastato con cacao,
liquore, miele, farina, più il cosiddetto “ingrediente segreto”,
cioè quel mosto d’uva cotto detto sapa cui abbiamo già
accennato. La ricetta nacque probabilmente nei conventi
di clausura del Ferrarese attorno al XV secolo, ma presto il
panpepato divenne un dolce consumato anche alla corte ducale
degli Estensi. La sua forma ricorda quella della papalina.
Tra sacro e profano, quel che conta è la bontà, e quando
Ferrara si mette a tavola la bontà è garantita.
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Uno dei posti migliori per gustare
i cappellacci alla zucca, la salama
da sugo con purè e il panpepato.
Ottimo anche il tortino alla
zucca con tartufo [Trüffel ].
TRATTORIA LA ROMANTICA
Via Ripagrande 36
+39 0532765975.
www.trattorialaromantica.com
Un’antica trattoria nel cuore della
città. Da non perdere i cappellacci
di zucca in salsa di noci, la salama
da sugo con purè di patate,
la cernia [Zackenbarsch] in crosta,
il panpepato.
OSTERIA DEL GHETTO
Via della Vittoria 26
+39 0532 764936.
www.osteriadelghetto.it
Accanto ai piatti tradizionali
ferraresi, qui si possono gustare
specialità ispirate alla cultura
ebraica [jüdisch].
CAFFÈ EUROPA
Corso della Giovecca 51
+39 0532 205306.
www.hoteleuropaferrara.com/it/
pasticceria
È uno dei bar pasticceria [Konditorei]
storici della città. Oltre ai
tantissimi dolci, a pranzo è possibile
gustare specialità come il
“Cofanetto [Kästchen] di maccheroncini”
alla besciamella [Béchamelsauce]
e funghi [Pilze], piatto
tipico della tradizione estense.
© F. Cogoli, Huber/Sime
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Ingredienti per 4 persone:
Per il brodo vegetale
• Una cipolla
• 2 carote
• 2 gambi di sedano
• 150 g di radicchio
Per il risotto
• Riso Carnaroli: 320 grammi
• 1 scalogno
• 3 cucchiai di Olio Extra Vergine
di Oliva
• 1 tazzina di caffè
• Brodo vegetale
• Parmigiano Reggiano
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Preparazione:
Per prima cosa preparare il brodo
vegetale. Mettete carote, sedano,
cipolla, radicchio e prezzemolo in
una pentola con circa 2 l d’acqua
fredda. Portate a bollore e lasciate
poi sobbollire il brodo per circa
un’ora. Una volta pronto, filtrate il
brodo e mettetelo da parte. Per il
risotto, in una padella, aggiungete 3
cucchiai d’olio extravergine di oliva,
tagliuzzate lo scalogno e fatelo appassire
in padella. Aggiungere ora il riso e
lasciatelo tostare per 2 o 3 minuti.
A questo punto aggiungete una tazzina
di caffè, lasciandolo evaporare.
Durante la cottura aggiungete poco a
poco con un mestolo il brodo vegetale
preparato in precedenza. Al termine
della cottura mantecate il risotto con il
Parmigiano Reggiano.

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ITALIENISCH LEICHT GEMACHT 01/2014 ALLE TEXTE AUF
IRO D’ITALIA
SIZILIEN
Wie gut kennen Sie den ”
Stiefel“?
Eine Reise durch Landeskunde,
Kultur und Traditionen
der italienischen Regionen.

Sizilien
SICILIA IN BREVE
La Sicilia è una regione
autonoma a
statuto speciale ed è anche
la regione più grande
d’Italia. È l’unica ad avere due città fra le
Agrigento
dieci più popolose d’Italia: Palermo (oltre
650.000 abitanti) e Catania (circa 300.000). La Sicilia
è anche l’isola più grande del Mediterraneo e comprende
alcune piccole isole molto belle, come le Eolie e
Pantelleria. Ha però anche un triste primato, in Italia: il 32%
della popolazione vive sotto la soglia di povertà.
Per quanto riguarda la storia e l’arte, la Sicilia ha un patrimonio
straordinario. I popoli che la conquistano sono tanti e, anche
grazie a loro, il fascino dell’isola cresce nei secoli. I Fenici la scoprono,
i Greci la colonizzano, i Romani la conquistano e, ai tempi
dell’Impero, la considerano “il granaio di Roma” per la fertilità
del suo terreno. Poi arrivano gli Arabi, i Normanni, gli Spagnoli,
i Francesi e tutti costruiscono edifici e influenzano la cultura del
posto. La Sicilia è da sempre terra di frontiera, come racconta
già il mito di Scilla e Cariddi nel XII canto dell’Odissea. Oggi è
come un ponte che collega l’Africa all’Europa. La porta d’ingresso
per i migranti è la piccola isola di Lampedusa.
2
ISOLE
EGADI
Favignana
POPOLAZIONE
5.002.904 abitanti
SUPERFICIE
25.832,4 km²
CLIMA
15,5° temperatura
media annua
PIL
86.837 milioni
agricoltura 3,7 %
industria 14,2 %
servizi 82 %
Trapani
DENSITÀ
ABITATIVA
194,6 abitanti
per km²
AREE PROTETTE
77, tra cui la Riserva
dello Zingaro,
l'isola dei Conigli
a Lampedusa,
la Riserva dello
Stagnone.
LAVORO
Tasso di occupazione:
32,6 %
Tasso di disoccupazione:
20,7 %
Ustica
PALERMO
PAESAGGIO
61,4 % collina
24,4 % montagna
14,2 % pianura
1. Quale città è
famosa per il
suo cioccolato?
a) Modica
b) Enna
c) Ragusa
MADONIE
MAR
TIRRENO
MONTI
EREI
Caltanissetta
MAR DI
SICILIA
Pantelleria
ISOLE EOLIE
Salina
Vulcano
MONTI
NEBRODI
MONTI
IBLEI
Ragusa
Stromboli
Panarea
Lipari
Messina
MONTI
PELORITANI
MONTE
ETNA
Lampedusa
Catania
Siracusa
Linosa
ISOLE PELAGIE
19
Isole abitate
tra cui Stromboli,
Panearea e Favignana.
siti Unesco
Monte Etna, isole Eolie, Villa
romana del Casale, le città
tardo barocche della Val di Noto,
l’area archeologica di Agrigento,
Siracusa e le necropoli rupestri
di Pantalica, l’Opera dei pupi.
MAR
IONIO

Sizilien
SICILIA IN BREVE
lo statuto hier: Verfassung
popoloso dicht
bevölkert
l’abitante Einwohner,
PALERMO
m./f. -in
la soglia Armutsdi
povertà grenze
I Fenici fondano Palermo, oggi capoluogo della Sicilia, nell’VIII secolo a.C. Il
nome Palermo – dal greco Panormos – significa “tutto porto”. È una città vivace,
rumorosa e anche per questo affascinante, che ha accolto le tradizioni di
conquistare erobern
straordinario wunderbar
tanti popoli. Basta guardare la ricchezza dei suoi palazzi e delle sue chiese, dove
il secolo Jahrhundert
tecniche architettoniche molto diverse hanno creato uno stile unico. Tra le
i Fenici pl. Phönizier
tante meraviglie, da non perdere il Castello della Zisa; il Palazzo dei Normanni,
la più antica residenza reale d’Europa; il caratteristico mercato di Ballarò e
scoprire entdecken
l’Impero Römisches
(romano) Reich
la Cattedrale, dove si trova il sarcofago di Federico II.
il granaio Kornkammer
la fertilità Fruchtbarkeit
influenzare beeinflussen
la frontiera Grenze
Cariddi Charybdis
ICONE
il canto Gesang
collegare verbinden
LA COPPOLA
la popola- Bevölkerzione
rung
La coppola è il tradizionale cappello
la superficie Fläche
siciliano, ma sapevate che sono stati
IL CONSIGLIO
il Pil (Prodot- Bruttoto
interno inlands-
i nobili inglesi a portarla sull’isola all’inizio
del 1900? La usavano soprattutto
DI SALVATORE
lordo) produkt (BIP)
i conducenti d’auto, perché non A Palermo è facile trovare per strada
la densità Bevölke-
volava via con il vento. Le auto, a quei cibi deliziosi da mangiare mentre
abitativa rungsdichte
tempi, spesso non avevano il tetto. passeggiate: in molti mercati della
l’area Schutzprotetta
gebiet
Poi cominciano a usarla tutti e diventa
presto quasi un simbolo della vito al momento; a ogni angolo trooccupazione
tenanteil
città il pesce fresco viene fritto e ser-
il tasso di Beschäftig-
mafia. Oggi una ditta siciliana − La vate i tipici arancini (vedi A tavola,
la pianura Flachland
Coppola storta (www.lacoppolastorta.it)
pag. 4). Provate anche il pani ca’
PALERMO
− cerca di unire moda e meusa, il panino con semi di sesamo
fondare gründen
tradizione e propone la coppola farcito con la milza di vitello bollita il capoluogo Hauptstadt
come simbolo della Sicilia che e poi soffritta brevemente, oppure le
il porto Hafen
vivace lebhaft
cambia. I punti vendita si trovano panelle, frittelle di farina di ceci.
accogliere aufnehmen
anche a Berlino e a Vienna.
la residenza
2. Che cos’è l’Opera dei pupi?
a) un mercato
(Staufen)
reale Königssitz
Federico II. Friedrich II.
ICONE
b) un teatro lirico
il cappello Hut, Mütze
c) un tipo di teatro delle
il/la nobile Adliger,
marionette
Adlige
il conducente Fahrer
volare fliegen
PERSONAGGI FAMOSI
la ditta Firma
storto schief
IL CONSIGLIO
il cibo Essen
In Sicilia sono nati molti personaggi famosi. Innanzitutto i filosofi
delizioso köstlich
Empedocle e Archimede; tra gli scrittori del Novecento il Premio
l’angolo Ecke
Nobel Salvatore Quasimodo, Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia
farcito gefüllt
e Andrea Camilleri. Importanti anche i pittori, come Antonello da
il vitello Kalb
Messina, autore dell’Annunziata, conservata nella Galleria regionale
della Sicilia, a Palermo, e Renato Guttuso, che ha ritratto la Vucciria
la frittella Schmalzgebackenes
di Palermo (vedi Curiosità, pag. 4). Sono siciliani i registi Giuseppe
la farina Mehl
il cece Kichererbse
Tornatore, Premio Oscar 1990 con Nuovo Cinema Paradiso, il produttore
cinematografico Frank Capra, il musicista Vincenzo Bellini
il pittore Maler
PERSONAGGI
(1801-1835), il cantautore Franco Battiato e l’étoile dell’Opéra de
ritrarre porträtieren
Paris, Eleonora Abbagnato. Infine i giudici simbolo della lotta alla
il cantautore Liedermacher
mafia, Paolo Borsellino e Giovanni Falcone.
il giudice Richter
la lotta Kampf
01/2014 - eine Beilage von ADESSO 3

Sizilien
DA FARE
Non lasciate l’isola senza aver
attraversato le Gole del Parco
dell’Alcantara, un canyon naturale
nel quale scorre il fiume
Alcantara. Le gole sono alte fino
a 50 metri ed è possibile
praticare diversi sport acquatici,
come il canyoning e il body
rafting. Per affrontare le acque
gelide e le correnti del fiume,
però, bisogna essere ben preparati!
(www.terralcantara.it).
CURIOSITÀ
La parola siciliana vucciria
significa “confusione” e viene
dal francese boucherie,
ovvero “macelleria”. Dà il
nome allo storico mercato
di Palermo che il pittore
Renato Guttuso ha dipinto in
un suo quadro (vedi ADESSO,
9/13, pag. 12). All’inizio, infatti,
questo era il posto dove
si macellava la carne e solo
in seguito è diventato un
mercato dove è possibile
comprare vari prodotti,
prima di tutto il pesce.
3. In quale città
immaginaria vive
il commissario
Montalbano, protagonista
dei libri di
Camilleri?
a) Bronte
b) Vigata
c) Caltagirone
IL FATTO STORICO
I VESPRI SICILIANI
Palermo, 1282. Da circa 15 anni gli Angioini
dominano la Sicilia. Le tasse sono aumentate,
i baroni del posto hanno meno poteri e la capitale
del Regno di Sicilia è stata spostata a
Napoli. Per i siciliani, gli Angioini sono arroganti
oppressori. Organizzano allora una rivolta.
Il lunedì di Pasqua, durante la funzione
dei Vespri, un soldato francese importuna
una donna. Il marito lo uccide e questo dà il
via alla rivolta. È l’inizio di una guerra che
coinvolge diverse potenze europee fino alla
pace di Caltabellotta (1302), che dà la Sicilia
agli Aragonesi. Giuseppe Verdi ha composto
l’opera lirica I vespri siciliani, ispirata a questo
fatto storico.
A TAVOLA
Souvenir
MAIOLICHE
Le maioliche artigianali di Caltagirone
sono pregiate perché
lavorate con una tecnica di origine
araba: l’invetriatura, che
le rende impermeabili.
IL PISTACCHIO
DI BRONTE DOP
Il pistacchio di Bronte è famoso
per il suo colore verde smeraldo
e perché cresce anche in
luoghi difficili, come per esempio
sull’Etna. Dalla sua lavorazione
si ricavano il pesto, da
usare per esempio con la pasta,
e la crema dolce. Potete comprarli
nei negozi Pizzofree
(www.addiopizzo.org), impegnati
contro la mafia.
I prodotti tipici dell’isola sono molti e le ricette quasi infinite. Cominciamo
dagli agrumi e dai pomodori di Pachino. Continuiamo con la bottarga di
tonno e i pistacchi di Bronte. Tra le ricette, invece, molto famosa è quella
degli arancini di riso con ragù, piselli, mozzarella o prosciutto cotto e formaggio.
Ricordiamo poi la pasta con le sarde, la pasta alla trapanese, con
pomodoro e aglio, o la pasta alla Norma, con le melanzane fritte. Da provare
anche il cous cous alla trapanese, a
base di pesce. Tra i secondi non mancano
i piatti di pesce, come le sarde
alla beccafico, con pangrattato, pinoli
e uva sultanina. Fantastici i dolci: la
cassata, i cannoli, le paste di mandorle,
la brioscia con il gelato o la
semplice granita. Non aspettatevi, però,
di gustare tutto insieme, perché i
prodotti e le ricette sono stagionali.
Trovi la ricetta originale
degli arancini su:
www.adesso-online.de/arancini
4

Sizilien
archeologia
in sicilia
La Sicilia è la culla dell’archeologia fenicia, greca e romana in Italia. I templi,
i siti e i parchi archeologici che conservano il ricordo delle civiltà antiche
sono molti. Ecco i più famosi:
ISOLA DI
SAN PANTALEO
Gli scavi archeologici
della fondazione
Giuseppe Withaker
hanno portato alla luce
un tipico santuario
fenicio-punico a cielo
aperto, il Tofet.
SELINUNTE
Città greca del VII secolo
a.C. Il parco archeologico,
con resti di templi
dorici, è il più ampio
d’Europa.
AGRIGENTO
La Valle dei
Templi è un parco archeologico
di 1.300 ettari,
Patrimonio Unesco.
Conserva dieci templi,
tra cui quello di
Giunone.
SEGESTA
Città fondata, secondo
la tradizione, da Enea e
dagli Elimi scappati da
Troia. Il sito archeologico
comprende, fra l’altro,
un teatro scavato
nella roccia.
SIRACUSA
Nell’isola di Ortigia si trovano la fonte
Aretusa e il tempio dorico più antico
della Sicilia, quello di Apollo. Nell’area
archeologica della Neapolis, la città
nuova, si trovano il teatro greco, usato
ancora oggi, e l’orecchio di Dioniso, la
grotta artificiale alta 23 metri e profonda
65, in grado di amplificare i suoni fino
a 16 volte. È stato Caravaggio − pare
− a darle questo nome.
TAORMINA
Monumento simbolo è il
teatro greco, costruito
in epoca romana, nel II
secolo d.C.. La cavea, la
parte in cui si trovano
gli spettatori, ha un diametro
di 109 metri ed è
divisa in nove settori.
PIAZZA ARMERINA
Villa romana del Casale,
costruita nel IV secolo
d.C., Patrimonio
Unesco. Conserva importanti
mosaici e dipinti
in vari colori.
DA FARE
la gola Schlucht
scorrere fließen
gelido eiskalt
la corrente Strom
IL FATTO STORICO
i Vespri
(liturg.) Vesper
la tassa Steuer
il potere Befugnis
l’oppres- Untersore
m. drücker
il lunedì Osterdi
Pasqua montag
la funzione Gottesdienst
importunare belästigen
uccidere töten
coinvolgere verwickeln
la potenza Macht
la pace Frieden
SOUVENIR
la maiolica Kachel
l’invetriatura Glasieren
imper- undurchmeabile
lässig
il pistacchio Pistazie
verde
smeraldo smaragdgrün
CURIOSITÀ
la macelleria Metzgerei
il quadro Bild
A TAVOLA
la ricetta Rezept
l’agrume m. Zitruspflanze
la bottarga di tonno: gepresster
Thunfischrogen
l’arancino: paniertes, frittiertes
und gefülltes Reisbällchen
il ragù Hackfleischsauce
il pisello Erbse
la sarda Sardelle
il pan- Paniergrattato
mehl
il pinolo Pinienkern
la cassata: Biskuitboden mit
gesüßter Ricotta und kandierten
Früchten
il cannolo: knusprige Teigrolle
mit gesüßter Ricotta und kandierten
Früchten
la pasta di Mandelmandorle
gebäck
la granita: zerstoßenes Eis mit
Fruchtsirup
stagionale jahreszeitlich
ARCHEOLOGIA
la culla Wiege, hier:
Geburtsstätte
la civiltà Kultur
gli scavi pl. Ausgrabungen
la fondazione
Stiftung
il Patrimonio UNESCO-
Unesco Kulturerbe
d.C. n. Chr.
lo spettatore Zuschauer
il diametro Durchmesser
ampio umfangreich
scavato in den Fels
nella roccia gehauen
il dipinto Gemälde
01/2014 - eine Beilage von ADESSO 5

Sizilien
COSE DA
VEDERE
CEFALÙ
Fondata dai Fenici,
ospita un Duomo
fortificato che
Ruggero II fa costruire
nel 1131.
All’interno, alcuni
maestri di Costantinopoli
hanno
realizzato nel 1171
un bellissimo
mosaico bizantino.
DUOMO
DI MONREALE
Costruzione normanna
che domina
Palermo da un’altura.
Nella chiesa
ci sono meravigliosi
cicli di mosaici
e all’esterno un
chiostro porticato,
capolavoro dell’arte
medievale.
SAN VITO
LO CAPO
È un bel borgo sul
mare famoso per
la sua spiaggia e le
sue acque cristalline.
Vicino ci sono
la Riserva naturale
dello Zingaro e il
paese di Scopello,
con la tonnara,
oggi non più attiva.
SATIRO
DANZANTE
È una rara statua
bronzea di età ellenistica
che ritrae
un satiro. È stata
ritrovata nel 1997
nel Canale di Sicilia.
Oggi si trova
nel Museo di Mazara
del Vallo, in provincia
di Trapani.
STORIA
LA SICILIA E
GLI INGLESI
Corlett, Crokat, Hopps, Ingham-Whitaker,
Morrison,
Payne, Sanderson, Turner,
Woodhause. Sono i nomi
di alcune grandi famiglie
inglesi che vivevano in Sicilia
tra la fine del XVIII e l’inizio
del XIX secolo, in particolare
durante quello che
viene chiamato “Il decennio
inglese” (1806-1816). Secondo
l’economista siciliano
Paolo Balsamo (1764-1816),
nel 1807 vivevano in Sicilia
ben 25.000 inglesi. Diplomatici,
finanzieri, mercanti,
avventurieri. Alcuni nomi
sono molto conosciuti. John
Woodhause, per esempio,
alla fine del 1700 inventa un
“vino a uso di Madera” oggi
famoso in tutto il mondo come
Marsala; la famiglia Ingham-Whitaker
ha un ruolo
importante nei giorni dello
sbarco in Sicilia di Garibaldi
e a Palermo fa addirittura
costruire una chiesa di rito
anglicano.
6
VULCANI
In Sicilia ci sono
tre dei sei vulcani
ancora attivi in Italia.
Il più famoso è l’Etna,
attivo da 2.700 anni e
diventato Patrimonio
Unesco nel 2013.
Gli altri due vulcani
attivi, Vulcano e
Stromboli, fanno
parte dell’arcipelago
delle isole Eolie.
Etna
• 3.320 m
• Ultima eruzione: 11/2013
• È il vulcano più alto e
attivo d’Europa.
D’inverno è possibile
sciarvi, grazie agli impianti
sciistici presenti.
4. Quale tra questi vini
non è siciliano?
a) Nero d’Avola
b) Zibibbo
c) Barbera
lapilli
colata di lava
cratere
camino principale
Vulcano
• 500 m
• Ultima eruzione: 1890
• Nell’isola ci sono acque
sulfuree e fanghi generati
dal sottosuolo.
È una zona termale
a cielo aperto.
Lingua
• Talé: Guarda!”
Il verbo siciliano
taliare (guardare) viene
dallo spagnolo atalayar,
“osservare, spiare”.
nubi di cenere
camino secondario
Stromboli
• 926 m
• Ultima eruzione: 2007
• Ha un’attività molto
esplosiva che ha dato
origine all’espressione
“eruzione di tipo stromboliano”.
01/2014 - eine Beilage von ADESSO

Sizilien
PANTELLERIA
È una piccola isola di
origine vulcanica, detta
anche “Perla nera
del Mediterraneo”.
Famose le sorgenti di
acqua termale e le sue
costruzioni tipiche, i
dammusi, con una
copertura a cupola,
usata per raccogliere
l’acqua piovana.
CAPPELLA
PALATINA
Il luogo di culto privato
del Palazzo dei
Normanni di Palermo
è stato costruito sotto
il regno di Ruggero
II e consacrato nel
1140. Bellissimi i mosaici
bizantini nelle
absidi, nella cupola e
nel transetto.
LO STEMMA
Sullo stemma della Sicilia ci sono tre simboli:
la triscele (che vuol dire “formata
da tre gambe”), una figura di origine forse
indo-ariana presente in tutta Europa,
dove ha assunto diversi significati, tra cui
quello di unione tra passato, presente e
futuro; il gorgoneion, la testa di Medusa
sullo scudo di Atena, simbolo di protezione;
le spighe di grano, aggiunte dai
Romani come simbolo di fertilità.
ARTE
IL BAROCCO DELLA VAL DI NOTO
Mostri, putti, balconi in ferro battuto, ricami, riccioli...
sono i motivi caratteristici degli edifici di otto città della
Val di Noto, Patrimonio dell’umanità. Si tratta di Caltagirone,
Militello, Catania, Modica, Noto, Palazzolo, Ragusa
e Scicli. La caratteristica comune è lo stile tardo
barocco dei loro monumenti. Tutte sono state ricostruite
dopo il terremoto del 1693 e per questo sono
una precisa testimonianza del gusto di quel momento
storico. Hanno bellissime chiese e palazzi, con scalinate
e dislivelli scenografici.
SCALA
DEI TURCHI
Una scala naturale di
roccia bianca, calcarea
e argillosa, modellata
nei secoli dal vento
e dalla pioggia.
Secondo la leggenda, i
Turchi la usavano per
entrare in Sicilia dopo
essere arrivati fin qui
con le loro navi.
5. Per cosa è famosa
Trapani?
a) il barocco
b) il pistacchio
c) le saline
7 COSE DA VEDERE
fortificato befestigt
l’altura Anhöhe
il ciclo Zyklus
il chiostro Kreuzgang
porticato mit Bogengängen
il capolavoro Meisterwerk
medievale mittelalterlich
la tonnara Großfanganlage
für
Thunfische
ellenistico griechisch
ritrarre abbilden
la sorgente Quelle
la copertura
a cupola Kuppeldach
l’acqua Regenpiovana
wasser
il regno Reich
consacrato geweiht
l’abside f. Apsis
il transetto Querschiff
la roccia Fels
calcareo kalkhaltig
argilloso tonhaltig
la nave Schiff
STORIA
il decennio Jahrzehnt
il mercante Händler
l’avventuriero
Abenteurer
inventare erfinden
il ruolo Rolle
lo sbarco Landung
addirittura sogar
LINGUA
spiare bespitzeln
VULCANI
l’eruzione f. Ausbruch
l’impianto
sciistico Skianlage
l’acqua Schwefelsulfurea
wasser
il fango Schlamm
generato erzeugt
il sottosuolo Unterboden
a cielo unter freiem
aperto Himmel
LO STEMMA
lo stemma Wappen
il gorgo- Gorgonenneion
haupt
lo scudo Schild
la spiga
di grano Kornähre
ARTE
in ferro schmiedebattuto
eisern
il Patrimonio Weltkulturdell’umanità
erbe
il terremoto Erdbeben
la testimonianza
Zeugnis
la scalinata Freitreppe
il dislivello Höhenunterschied
01/2014 - eine Beilage von ADESSO 7

Sizilien
SUPER QUIZ
Hai letto tutto l’ ? Adesso mettiti alla prova!
1. Quale arcipelago non appartiene
alla Sicilia?
a. isole Egadi
b. isole Eolie
c. isole Pontine
2. Cosa significa in greco Palermo?
a. città sul mare
b. tutto porto
c. grande spiaggia
3. Quale di questi musicisti
è siciliano?
a. Vincenzo Bellini
b. Giacomo Puccini
c. Antonio Vivaldi
4. Non è un sito archeologico
della Sicilia:
a. Valle dei Templi
b. Paestum
c. Segesta
5. Quanto è alto il vulcano Etna?
a. 2.320 metri
b. 3.320 metri
c. 1.320 metri
6. Come si chiama il paese famoso
per la produzione di pistacchio?
a. Pachino
b. Stromboli
c. Bronte
7. Per quale stile architettonico
è famosa la Val di Noto?
a. tardo barocco
b. arabo-normanno
c. gotico
8. Uno scrittore siciliano del
Novecento che ha ricevuto il
Premio Nobel:
a. Salvatore Quasimodo
b. Dario Fo
c. Eugenio Montale
9. Quale di questi simboli non è
presente nello stemma della Sicilia?
a. la spada
b. la spiga di grano
c. la testa di Medusa
10. Con quale ingrediente si fa il
cous cous alla trapanese?
a. il pollo
b. il vitello
c. il pesce
11. Che cos’è la Vucciria?
a. una vecchia chiesa
b. un’isola vulcanica
c. uno storico mercato
12. Contro chi si ribellano i siciliani
durante i Vespri siciliani?
a. gli Aragonesi
b. i Greci
c. i Francesi (gli Angiò)
SOLUZIONI SUPER QUIZ: 1. c; 2. b; 3. a; 4. b; 5. b; 6. c; 7. a; 8. a; 9. a; 10. c; 11. c; 12. c.
SOLUZIONI: 1. a Il cioccolato di Modica viene lavorato a basse temperature. Questo gli conferisce
un colore opaco e lascia lo zucchero ben visibile; 2. c L’Opera dei pupi (dal latino pupus,
bambino) si diffonde nell’Italia meridionale alla metà del 1800 e racconta le gesta di Carlo Magno
e dei suoi paladini; 3. b Vigata è il nome immaginario di Porto Empedocle, città natale di
Camilleri; 4. b Il Barbera è un tipico vino del Piemonte; 5. c L’estrazione del sale nei pressi di
Trapani risale agli inizi dell’anno Mille. Oggi le saline sono ancora attive, il sale trapanese fa
parte dei prodotti agroalimentari tradizionali siciliani e l’area è una riserva naturale regionale.
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