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Giugno/Agosto 2012 L’Ospedale Israelitico Informa SCRIVI ALLA DOTT.SSA LAMBOGLIA PER UN CONSULTO z.lamboglia@ospedaleisraelitico.it NOTE BIOGRAFICHE Dott.ssa ZURAICA LAMBOGLIA Coordinatrice del Reparto di Odontoiatria dell’Ospedale Israelitico. INTERVISTA CON LA DOTT.SSA ZURAICA LAMBOGLIA, COORDINATRICE DELLA DIVISIONE DI ODONTOIATRIA DELL’OSPEDALE ISRAELITICO. “Avere un bel sorriso non vuol dire solo essere più belli, serve anche a stare bene nel mondo” Laureata con lode in Odontoiatria e Protesi Dentaria presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Si è perfezionata in Implantoprotesi presso l’Università degli Studi la Sapienza di Roma nel 2000-2001. Ha ricoperto il ruolo di tutor presso la Clinica Odontoiatrica del Policlinico Universitario Gemelli di Roma. Perfezionata in protesi fissa e mobile su cui ha eseguito e pubblicato lavori di ricerca scientifica. Ha lavorato come libero professionista nel privato, attualmente si occupa prevalentemente di protesi ed implantoprotesi presso gli Ambulatori Odontoiatrici dell’Ospedale Israelitico. La ricerca come motore per soluzioni alternative dedicate ai pazienti allergici. Così la Dottoressa Lamboglia si racconta. Dottoressa Lamboglia, la Divisione di Odontoiatria è un reparto di eccellenza dell’Ospedale Israelitico. Ce ne vuole parlare? È un reparto giovane, nato da 5 anni, che mira soprattutto a restituire la salute orale come primo obiettivo, ma c’è anche un sforzo da parte dei nostri clinici per soddisfare le esigenze funzionali ed estetiche dei nostri pazienti. Lei si occupa soprattutto di protesi mobile e fissa, materia sulla quale sappiamo lei ha sviluppato molte ricerche. Ci può dire a quali risultati è pervenuta? Per quanto riguarda la protesi, questa è una branca dell’odontoiatria sulla quale si è parlato moltissimo. Io ho effettuato i miei studi sulla ricerca di materiali biocompatibili per quei pazienti che sviluppavano delle allergie ai materiali convenzionali. Parliamo delle leghe auree, dell’argento, del cromo cobalto. Tra gli studi che ho pubblicato vi è quello della riabilitazione dei pazienti semi edentuli, con delle protesi mobili in titanio e si è visto, in effetti, che questo tipo di protesi funziona molto, che è possibile dare un’alternativa al paziente allergico. Per la protesi mobile ci siamo avvalsi del titanio e di resine flessibili; per la protesi fissa, invece, ci siamo orientati verso la ceramica integrale, ci siamo avvalsi del titanio e di tutta una serie di materiali bio compatibili. Lei una volta laureata in medicina come mai ha scelto questa specializzazione? È nato tutto da un problema personale: a 14 anni ho subito la frattura di un incisivo centrale e da lì è iniziata la mia odissea nel campo dell’odontoiatria. Ho dovuto affrontare interventi, ma proprio in quel momento è cominciato il mio interesse. Poi è soddisfacente quando si riesce a dare ai pazienti una stabilità occlusale, funzionale ed estetica. Dopo una corretta riabilitazione vederli anche diversamente motivati nella società è una grande vittoria. Com’ è iniziata la sua collaborazione con l’Ospedale Israelitico? Semplicemente conoscevo già la struttura per la sua serietà, quindi appena ho potuto ho inviato dei Curriculum. Stava nascendo questo reparto: ho iniziato così a collaborare. E ne sono felice Guarda la video-intervista della Dott.ssa Lamboglia. 12
Giugno/Agosto 2012 L’Ospedale Israelitico Informa La Salute in pillole COME RICONOSCERE LE SINDROMI GERIATRICHE. LE CINQUE “I” LE CAUSE DELLE PATOLOGIE VENOSE “Il miglior modo per vivere a lungo è invecchiare”. L’attività fisica fa bene alla salute e al nostro sangue. L a vecchiaia è un “fuori programma” non scritto nei nostri geni programmati per riprodurre la specie. L’aumento di anziani, tipico di questo secolo, determina un aumento di persone fragili sia psichicamente che fisiologicamente e di malati cronici. La figura dell’anziano fragile richiede una solida cultura gerontologica. L’arrivo delle sindromi geriatriche, scientificamente, è stata classificata attraverso cinque sintomatologie: l’immobilità - l’insorgere di una riduzione o di una incapacità di compiere movimenti - l’instabilità, - disturbo dell’equilibrio che si ripercuote sulla stazione eretta e sulla deambulazione - l’incontinenza, la iatrogenicità - conseguenze causate dall’uso continuo di farmaci per politerapie croniche - e deficit intellettivo - comparsa di sintomi psichici come perdita della memoria, disorientamento spazio temporale, depressione. Tutti questi sintomi interagiscono favorendo l’isolamento sociale ed il decadimento psicofisico dei pazienti anziani. È importante non sottovalutarli ed affidarsi immediatamente ad uno specialista N on dobbiamo mai sottovalutare il percorso che, all’interno del nostro corpo, il sangue compie per arrivare al cuore; percorso che contro ogni regola immaginabile dalla nostra razionalità sfida persino le leggi della gravità, infatti le vene trasportano il sangue privato dell’ossigeno dalla “periferia del nostro corpo” al cuore. Come? Attraverso i muscoli delle nostre gambe che si trasformano in vere e proprie pompe che, contraendosi, insieme alle valvole venose, impediscono che il sangue risalito non torni indietro. Se a causa di vari fattori (obesità, sedentarietà, traumi) questo meccanismo inizia a funzionare in maniera scorretta, ecco che il sangue incomincia a ristagnare nelle vene e le dilata determinando la comparsa di un acerrimo nemico delle donne: le vene varicose. Attenzione però, non pensiamo solo all’inestetismo che procurano: pensiamo anche – e facciamo attenzione – che se non controllate e curate adeguatamente, queste potrebbero infiammarsi e formare un coagulo che potrebbe condurre verso una problematica ben più grave e difficile. Quindi, la parola d’ordine è: movimento! 13
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